Raphaël
P E R I O D I C O T R I M E S T RA L E D E L L A C O O P E RAT I VA S O C I A L E RA P H A Ë L
N. 2/2002
GIUGNO
R
2002
ANNO
XVIII
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l
Periodico trimestrale
della coop. di solidarietà
Coop. sociale Raphaël
Clusane d’Iseo
via Risorgimento
tel. 030/ 9829136
Spedizione
in abbonamento postale
Art. 2 comma 20 lett. C)
legge 23.12.1996 n. 662
Filiale di Brescia
Tassa pagata
Autorizzazione
del Tribunale di Brescia
n° 25 del 7/8/1975
E 0,52
Direttore responsabile:
Angelo Onger
L a re a l t à
è t e s t a rd a
Tipografia: F.lli Tagliani
via Cairoli, 9 - Calcinato
DON PIERINO FERRARI
S
i esprimeva così Julián Carrón, docente di Sacra Scrittura presso il
Centro studi teologici san Damiano di Madrid.
La realtà si può negare, si può dimenticare, si può fingere che non esista. Eppure, dopo un anno, dopo cento anni, dopo duemila anni ti dice:
«Tu mi neghi, ma non mi elimini».
Don Luigi Giussani conferma questa verità nel suo libro L’autocoscienza
del Cosmo, citando un passo del romanzo Il Maestro e Margherita di M.
Bulgakov, sintetizza la scena, in cui due scrittori si trovano a discutere.
(CONTINUA
A PAG.
3)
Raphaël -
S
2
GIUGNO
2002
l’editoriale
Non sparate
su Betlemme
ono certo che anche molti di
voi avranno pensato al Bambino nato nella grotta mentre gli
angeli cantavano «pace in terra» nei giorni in cui, duemila
anni dopo, a Betlemme i cannoni erano puntati sul luogo
della grotta. E molti di voi si saranno chiesti se non sono più
ANGELO
numerose le volte che si pronuncia la parola pace delle vittime quotidiane di tutte le guerre del mondo.
Non c’è dubbio comunque che
la guerra tra ebrei e arabi palestinesi è quella che maggiormente pesa sulle speranze di pace, sia perché dura da più
di cinquant’anni sia perché si svolge in quelle contrade che
hanno visto passare il Principe della pace. Non solo, ma l’orizzonte è coperto da nubi così spesse che occorre la fede
di Abramo, colui che sperava contro ogni speranza, per intravedere lo spiraglio di un futuro pacifico per quella terra.
Per capire cosa sta succedendo è necessario fissare qualche dato che sta fra la storia e la cronaca. Gli arabi del Medio Oriente che oggi invocano, giustamente, lo Stato palestinese non possono ignorare quello che fu e resta il loro
peccato originale. Nel 1948 gli ebrei proclamarono unilateralmente la nascita dello Stato di Israele, perché la decisione dell’ONU a favore della nascita di due Stati, uno per gli
ebrei e l’altro per i palestinesi, veniva respinta soprattutto da
parte araba. Infatti tutto il mondo arabo scese in guerra contro Israele, con la convinzione di eliminarlo.
Il non riconoscimento arabo di Israele si è protratto fino alla
guerra del Kippur (autunno 1973), che fu appunto l’ultimo
tentativo di cancellare militarmente quello Stato se non i
suoi abitanti. L’ennesima sconfitta servì a modificare, sia
pure lentamente, l’atteggiamento degli arabi. Da quel momento ha avuto inizio un processo di pacificazione con vari
episodi: gli accordi di Camp David (1978); la nascita di una
specie di Stato palestinese nel novembre 1988, con il riconoscimento definitivo, da parte degli arabi, dello Stato d’Israele; gli accordi di Oslo del 1993. Il 13 settembre di quell’anno sul prato della Casa Bianca, con il presidente degli USA, Bill Clinton che faceva gli onori di casa, alla presenza di
una schiera di personalità di diversi Paesi, israeliani e palestinesi hanno firmato un «protocollo di accordo». Le due
parti sono giunte a questa firma partendo dal comune convincimento – come afferma il preambolo – «che è tempo di
porre fine a decenni di scontri e di conflitti, di riconoscere i
reciproci diritti legittimi e politici, di sforzarsi di vivere nella
coesistenza pacifica, nella dignità e nella sicurezza, e di
giungere a un accordo di pace
giusta, totale e durevole, come
pure a una riconciliazione storica nel quadro di un processo
politico concordato».
Quegli accordi sono stati disattesi da parte israeliana. Anzi,
ONGER
ad un certo punto Israele ha inserito la retromarcia. Il punto di
non ritorno è certamente rappresentato dall’assassinio del
premier israeliano, Yitzhak Rabin, per mano di un giovane ebreo, il 4 novembre 1995.
A partire da quella data la situazione è precipitata nuovamente verso la guerra, e si è pesantemente aggravata con
l’elezione (febbraio 2001) a primo ministro di Ariel Sharon,
un uomo dalla storia ambigua e violentemente anti–araba.
Quello che è avvenuto dopo fa parte della cronaca recente,
con la serie interminabile di attentati suicidi dei palestinesi e
delle ritorsioni degli ebrei. I morti si contano ormai a migliaia.
Molti si domandano quali ragioni insensate inducano uomini e donne a suicidarsi per uccidere. Il terrorismo è certamente un fatto esecrabile.Tuttavia non è mai frutto del caso.
Per i gesti suicidi degli arabi molti citano il Corano, la guerra santa, il fanatismo e altro ancora. Sono alcune delle possibili ragioni che possono spingere al sacrificio personale
per la causa, ma non credo che riuscirebbero a fare presa
su tante persone se alle spalle non ci fosse una condizione
disperata.
L’atteggiamento degli ebrei e di Israele negli ultimi anni ha
soffocato ogni spiraglio di cambiamento per un popolo tenuto in una condizione di perenne sudditanza. Del resto la
stessa lotta contro Arafat mostra da parte di Sharon una
miopia politica comprensibile soltanto dal punto di vista della presunzione violenta. Infatti Arafat non è un santo, ma il
giorno in cui scomparirà, avrà successori molto più duri e intrattabili per Israele.
L’altro aspetto dell’errore israeliano è quello di non avere
ancora capito che nessun esercito al mondo è in grado di
sconfiggere il terrorismo (gli Stati Uniti hanno appena fatto
una guerra per catturare un uomo, secondo quanto dichiarato ufficialmente, e quell’uomo è ancora libero).
Ma si sa che dietro a certi atteggiamenti di presunzione politica e/o militare si celano a volte obiettivi incoffessabili. Per
decenni, dopo la nascita di Israele, il mondo arabo ha cercato di distruggerlo: oggi è Sharon che vuole mettere una
pietra (tombale) sul popolo palestinese realizzando il sogno
l’editoriale
Raphaël -
del grande Israele. Certo che non vuole uccidere tutti i palestinesi; gli basta che vadano in esilio nei paesi arabi. E
può impunemente respingere i controlli dell’ONU sul comportamento del suo esercito, perché l’ONU è impotente con
i potenti.
Ecco il punto cruciale per la pace nel mondo: non c’è un’autorità in grado di perseguire gli obiettivi di giustizia senza i quali
non si può costruire la pace. Non solo. Spesso l’ONU viene
strumentalizzata o paralizzata dalle nazioni più forti. Nel caso
di Israele l’ONU non può permettersi interventi secondo giustizia perché gli Stati Uniti sono pregiudizialmente schierati
dalla parte di Israele (ci sono più ebrei in USA che in Israele).
Da più parti si scambiano le critiche a Israele come manifestazione dell’odio secolare nei confronti degli ebrei (l’antisemitismo). Può darsi che qualcuno sia ancora condizionato
dai pregiudizi. Tuttavia questi non hanno nulla a che fare
con la politica di uno Stato che negli ultimi anni non ha fa-
GIUGNO
2002
vorito la pace. Senza dire che le violenze verbali come quelle della Fallaci sono fatte apposta per alimentare l’odio e
non certo per favorire la pace.
Questa osservazione mi offre lo spunto per ricordare che
l’impotenza dell’ONU e le prepotenze dei potenti hanno la
loro radice nella cultura di tutti, compresa la nostra. Per esempio negli ultimi tempi in Italia succede questo: il Parlamento è impegnato nella revisione della legge sul traffico
delle armi per alleggerire i controlli; un ministro vorrebbe facilitare l’acquisto di armi per la difesa personale; molti altri
ministri alimentano quotidianamente la paura degli italiani
sfruttando le reali difficoltà di convivenza per trarne benefici clientelari. Nell’insieme viene avanti una cultura che vede
nel prossimo soprattutto un potenziale nemico; e la paura è
una cattivissima consigliera.
Senza giustizia e attenzione al prossimo, la pace resterà
sempre un’utopia.
•
La realtà è testarda - segue da pag. 1
Ambedue negano la possibilità dell’esistenza storica di Gesù Cristo. Mentre parlano, si aggiunge
un professore, che è il Diavolo travestito, il quale
dice: «Di che cosa state parlando?». Gli scrittori lo
aggiornano. E lui: «No, no. Sbagliate; mi spiace,
ma sbagliate... È un fatto. E il fatto è la cosa più
testarda del mondo».
Qual è il fatto, di cui intendo parlare?
È questo: Gesù assume il volto del malato, del
vecchio, dell’orfano, del disabile...
È questa la realtà testarda, perché nessuno è mai
riuscito a fare cambiar parere alla verità.
Hanno tentato di ucciderla sul Calvario e di sigillarla nel sepolcro.
La realtà
perché vera, è testarda.
Molti fratelli soffrono;
noi, molti,
possiamo aiutarli.
Anche questo è vero!
Chi crede dice:
«Dio provvederà!».
Fu un lavoro sprecato. La verità, che è testarda
quando si rifiuta, è accondiscendente, quando si
accoglie.
Se Cristo malato è una realtà, anche Cristo medico lo è.
Raphaël è la realtà testarda che vuol riconoscere Cristo nel malato, nel medico, nel paramedico e in tutti coloro che lo servono ora negli ambulatori. C’è un’altra realtà testarda: è il
Laudato sì’.
Gli Amici di Raphaël intravedono quella testardaggine, perché usano il collirio della speranza; infatti l’occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi
spera nella sua grazia.
•
E, come Abramo,
il cuore, ancor prima dei passi,
muove
nel gesto dell’offerta di sé.
Solo allora Dio compirà
L’Opera.
Il suo nome è:
«Laudato sì'!»
3
Raphaël -
GIUGNO
Amici di Raphaël
2002
L’agenda
degli amici
di Raphaël
A Rivoltella
MASSIMO CASATI
Durante la prima settimana di marzo a Rivoltella del
Garda si sono svolti due importanti avvenimenti, organizzati dal gruppo di «Amici di Raphaël» animato
da Bruno Bonfiglio e Suor Liliana.
Venerdì 8 marzo presso il teatro della parrocchia,
don Piero Ferrari e il suo gruppo hanno movimentato la serata, con lo spettacolo «Messaggi in Musica».
La partecipazione della gente di Rivoltella è stata veramente significativa: teatro pieno e pubblico delle grandi
occasioni, attento a non perdere nemmeno una parola
del messaggio che gli veniva rivolto.
Un grazie particolare lo dobbiamo a don Guido, parroco di
Rivoltella, che non solo ci ha ospitato nel teatro ma si è prodigato per sensibilizzare la comunità a partecipare numerosa. Egli vede nel «Laudato Sì’» un’opera parrocchiale,stimolatrice di ideali evangelici, quindi coglie ogni occasione
per stimolare i fedeli ad unirsi in questa impresa più divina
che umana; perciò domenica mattina, all’uscita della chiesa,
gli amici di Rivoltella hanno approntato un vero e proprio
«ufficio tesseramento»: scrivania, cartelloni informativi, depliants, copie del periodico e tanta volontà hanno permesso
di trovare altri nuovi amici che si sono aggiunti ai numerosi
già esistenti a Rivoltella.
4
Le torte
di San Paolo
La Redazione del giornalino è
grata a quanti vorranno
comunicare le varie iniziative
che intraprendono in favore di
Raphaël, inviando materiale
(fotografie, cronaca, commenti)
alle segreterie degli ambulatori
di Calcinato, di Clusane e di
Castel Goffredo.
Domenica 14 aprile il gruppo amici di Raphaël di S.Paolo ha organizzato una vendita benefica di torte, a favore
di Raphaël. I nostri ringraziamenti vanno a tutte quelle
persone che si sono prodigate per il successo di questa
iniziativa, e soprattutto alla nostra capogruppo, Bruna
Tedoldi, che ha coinvolto circa cento persone, che hanno cucinato delle gustose torte che sono state offerte alle persone all’uscita della Santa Messa. Giornate come
questa sono per noi molto importanti, perchè ci permettono di far conoscere la nostra associazione e ci aiutano
ad avvicinarci sempre di più alla nostra meta, cioè la costruzione del nuovo ospedale a Rivoltella del Garda.
Amici di Raphaël
Raphaël -
GIUGNO
2002
A Prevalle
Venerdì 26 aprile, a Prevalle, si è costituito un nuovo gruppo «Amici di Raphaël», che ha come coordinatore Paolo Rodella. Un doveroso ringraziamento va sicuramente al parroco don Roberto, che
ci ha accolti con calore ed entusiasmo, mettendoci a disposizione
sia la struttura dove si è svolto lo spettacolo «Messaggi in Musica»,
sia pubblicando sul giornalino parrocchiale di Prevalle un ampio articolo descrittivo delle nostre attività. Un augurio da parte di noi tutti a questa nuova realtà che certamente tra non molto, grazie a
Paolo, sarà numerosa e attiva.
A Castelgoffredo
Amicizia: accumulatore di sicurezze
Giovedì due maggio presso l'ambulatorio Raphaël di Castelgoffredo è stato inaugurato un prezioso strumento di prevenzione oncologica: IL MAMMOGRAFO. Tutto ciò è stato possibile grazie al costante e assiduo lavoro del comitato Castellano che da parecchi
anni si prodiga per sostenere Raphaël nella provincia di Mantova.
Un grazie a tutti voi da parte di tutto lo staff di Raphaël e dal nostro
presidente don Piero Ferrari.
A Calino
Segnaliamo che anche quest’anno il gruppo bocciofilo di Calino,
capeggiato da Giuseppe Quarantini, in collaborazione con il comitato di Brescia Franciacorta ha organizzato il gran premio Sabotti–Felappi pro Raphaël.
Ringraziamo gli organizzatori per l’attenzione a diffondere nel mondo dello sport la sensibilità per il problema del cancro.
A Clusane
Gli amici di Raphaël del gruppo di Clusane organizzano un motoraduno d'epoca il 9 giugno.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA: ore 8.30: ritrovo sul lungolago;
ore 9.30: partenza delle moto; ore 10,30: sosta presso la cantina
Manessi di Monticelli Brusati con aperitivo; ore 11.30: sosta presso
la cantina Cornaleto di Adro con visita e degustazione vini; ore 13:
pranzo presso oratorio di Clusane; ore 15: sosta ed esposizione
delle moto sul lungolago di Clusane
Per iscrizioni rivolgersi al capogruppo Luciano tel.030/989121. A
tutti gli iscritti verrà offerto un giubbino.
•
M E S S AG G I
IN MUSICA
A
PONTOGLIO
--21 GIUGNO
L A F E S TA
P R OV I N C I A L E
A
MONTICHIARI
--I L P R O G R A M M A A PA G . 1 2
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Raphaël -
L
6
GIUGNO
a Celeste Regia ha
posto fine all’opera temporale, nella quale Tertulliano Molteni fu docilissimo protagonista.
Le ultime scene meritano particolare attenzione, perché è la conclusione che dà senso all’Opera.
Mi disse: «Conta d’essere presente alla Messa?».
«Ti pare?», risposi.
«Vorrei che il Vangelo
fosse quello delle Beatitudini e la prima lettura
quella della Carità di
San Paolo», aggiunse.
Così Tertulliano mi ha
regalato
la
sintesi
dell’«Opera compiuta»:
la scala, per raggiungere la beatitudine, si
chiama carità.
Una carità raffigurata
dalle radici, che allora si
vedono, quando l’albero è abbattuto.
Nell’ultima confidenza
mi disse: «Ho ricevuto il
centuplo; adesso tocca
a Lui fare il resto!».
I francesi dicono: «Le
style c’est l’homme». Lo
stile fotografa l’uomo.
Lo stile di Tertulliano fu
essenziale durante la
vita, cristallino nel transito per l’eternità.
Essenziale nelle parole,
negli affetti, nella vita
personale, familiare e
imprenditoriale.
Nacque il 28 febbraio
1940 a Calcinato.
Papà Angelo lo avvierà
presto nel commercio
Amici di Raphaël
2002
Lo stile di
Tertulliano
DON
PIERINO FERRARI
calzaturiero, per l’intraprendente intelligenza
manifestata sin dall’adolescenza.
A 17 anni incontra il primo grande dolore della
sua vita: la morte di
papà Angelo.
Figlio unico, con la mamma Maria, dal carattere
d’un generale prussiano,
eredita un avviato negozio di calzature all’in-
grosso in Brescia.
Con l’aiuto d’amici fidati
riesce a potenziare la
sua azienda, fino a sentire il bisogno d’un grande
magazzino, che costruirà a Ponte S. Marco,
chiamandolo, con cognizione di causa «Emmanuel» (Dio con noi).
Il giorno dell’inaugurazione volle che celebrassi la santa Messa
A ricordo di Tertulliano al suo amico
don Piero
voglio esprimere la mia riconoscenza
ai medici di Raphaël per la loro
disponibilità ed il rispetto
dimostratoci,
a Suor Liliana che ci ha seguito
come un Angelo, aiutandoci con
sensibilità e delicatezza,
a Lei, don Piero per aver realizzato
tutto questo, per la sua testimonianza
preziosa sulla vita di Tertulliano e per
il testardo desiderio che vi univa:
la realizzazione dell'ospedale
oncologico.
LAURA ZANETTI MOLTENI
Ponte San Marco, li 13 marzo 2002
perché si realizzasse
l’impegno di attuare il
detto di Gesù: «Quello
che è di più datelo ai
poveri».
Impegno che è stato il
costante assillo di Tertulliano.
Fece allora la proposta
alle maestranze di condividere l’attività dell’azienda, ma la proposta
non venne accolta. Nella sua giovinezza partecipò più volte agli esercizi spirituali nel Castello di Rossena, nei quali
temprò la sua autentica
fisionomia di cristiano
«doc».
Così, infatti, si espresse
nella presentazione che
egli mi fece al libretto Linea Blu.
«Ricordo molto volentieri Rossena, il castello
medievale, situato nel
Reggiano, presso Canossa. Fu la mia prima
esperienza di adulto. Là
riuscii a captare i primi
tenui segnali di quella
misteriosa «onda»: questo fu decisivo per me,
perché mi diede una carica di volontà nella ricerca, che, spero, non
si esaurisca, se non
quando sarò chiamato a
rendere i conti e il mio
lume sarà esaurito».
La Divina Provvidenza
gli fece incontrare Laura, la moglie delicata e
fedele, che nel suo silenzioso muoversi, condivise col marito ideali e
obiettivi, gioie e soffe-
Amici di Raphaël
renze, creando un’oasi
di fede per i figli Roberta, Angela, Alessandra
e Andrea.
Ho veduto in Tertulliano
una forte analogia con il
Tobi del Vecchio Testamento, che camminò
nelle vie della verità e
della giustizia per tutto il
tempo della sua vita.
Come Tobi, infatti, a 42
anni gli si spensero innanzi agli occhi i colori
e la distinzione delle
forme, ma nulla mutò
del suo entusiasmo di
«artigiano» di quel regno, che è giustizia, amore e pace.
In parrocchia si distinse
per la sua attiva presenza, traducibile nel motto
benedettino di «ora et
labora». Fu perciò
d’aiuto e di sicuro sostegno al parroco don
Esterino, con il quale
contrasse una cordiale
e fattiva amicizia.
Tertulliano trasse la fecondità della sua esistenza
nell’esercizio
dell’accoglienza dei bisogni altrui, come se
fossero i propri.
Fra i tessitori della sua
esistenza intraprendente, sofferta, eppur entusiasta, assieme ai suoi
familiari, debbo far
menzione della signori-
Raphaël -
na Rosaria Fontana,
sua intelligente luogotenente nella conduzione
della sua Azienda e dei
suoi altri preziosi interessi.
Da quando Raphaël approdò a Calcinato, mi fu
consigliere e mecenate,
fino a questi ultimi giorni, in cui, mentre ne usufruiva del servizio, insieme ragionavamo intorno all’ospedale oncologico, che stiamo preparando.
A questo punto possiamo chiederci: «Donde,
Tertulliano, attinse la
forza del soffrire, la certezza di ricevere la ri-
GIUGNO
2002
compensa promessa
da Gesù, la speranza,
cioè, della beatitudine,
dopo la morte?».
Dalla sua devozione alla Madonna.
Egli ebbe il dono dell’intesa con la Vergine
Santa che Egli incontrò
a Lourdes. Dalla Madonna ebbe il convincimento ch’era giunta l’ora di lasciare la terra.
In questo sta il mistero
del suo sereno transito
dal tempo nell’Eternità:
era il 22 febbraio 2002,
sei giorni prima del
compimento del suo
62° anno.
Ponte S. Marco, 25 febbraio 2002
Nell'agitato mare
de' l'esistenza,
i marosi sfidando,
al quieto porto
il tuo vascello
abilmente
attraccasti al porto.
Noi, or de' la nebbia, or dei venti
ancora in balìa,
dalla tua arte
ammaestrati,
al medesimo tuo porto
drizziamo la prua.
Quando la notte
scende,
tu nel porto il tuo faro
accendi,
a render giusta
la nostra rotta.
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Raphaël -
GIUGNO
dai medici
2002
No al fumo
Un corso
DOTT.
8
VITTORIO CORSETTI
Educazione
Da molti anni Raphaël opera nel campo della prevenzione delle malattie tumorali, attraverso gli incontri di sensibilizzazione e di educazione della popolazione e l’opera di informazione svolta dai medici nella loro attività quotidiana.
È forse inutile ricordare che il fumo di sigaretta rappresenta la principale causa
prevenibile di morte per tumore; tuttavia questa consapevolezza, ormai da tempo di dominio pubblico, contrasta con l’estrema difficoltà di modificare le abitudini dei fumatori.
Su questa strada Raphaël già da alcuni anni ha intrapreso una collaborazione
con alcune Scuole Medie, nella convinzione che la prevenzione dell’abitudine
al fumo inizia a quell’età.
Prevenzione
Da quest’anno il nostro impegno di prevenzione, che rappresenta il primo obiettivo nella lotta contro i tumori, si arricchisce di una nuova, importante opportunità.
Grazie alla collaborazione con la Sezione bresciana della Lega Italiana per la
Lotta contro i Tumori, per la prima volta gli Ambulatori Raphaël organizzano un
Corso di disassuefazione dal fumo, rivolto ai fumatori che desiderano liberarsi
da questa dipendenza così pericolosa per la loro e l’altrui salute.
La modalità proposta prevede che un gruppo di fumatori, opportunamente guidati, prendano insieme consapevolezza dei loro comportamenti quotidiani e si
impegnino a modificarli, attraverso il sostegno e l’aiuto reciproco. Tale approccio, già ampiamente collaudato e attuato in tutta Italia, e in particolare a Brescia
grazie all’opera della Lega Tumori, si è dimostrato fra i più efficaci nel raggiungere l’obiettivo che si prefigge.
Il Corso è articolato in 9 incontri di un’ora e mezza ciascuno, che si terranno
dalle 20.30 alle 22.00 presso la sede della "Biblioteca Oncologica Maria Rosa
Cremonesi" a S. Zeno N. (Brescia), in via Volta 13.
Queste le date del Corso: 17 – 19 – 24 – 26 settembre; 1 – 3 – 8 – 15 – 22 ottobre.
Conduttrice sarà la Dr.ssa Monica Miglioli, esperta in questo tipo di attività
L’iscrizione, riservata agli iscritti all’Associazione Amici di Raphaël, dovrà essere strettamente personale, presso uno qualsiasi degli Ambulatori Raphaël; al fumatore verrà richiesta in tale occasione la compilazione di un’apposita scheda.
Il corso è gratuito; al fumatore verrà chiesto tuttavia di versare una «cauzione» di 26
Euro, che verrà interamente restituita se il partecipante completerà l’intero corso.
Il numero dei partecipanti sarà necessariamente limitato: verrà infatti ammesso
al corso un numero massimo di 15 fumatori.
Per informazioni ed iscrizioni è possibile rivolgersi alla Segreteria degli Ambulatori oppure ai medici di Raphaël, nel corso della visita di prevenzione oncologica.
•
Amicid di Raphaël
Raphaël -
GIUGNO
2002
Inquietudine
DOTT.
L’amico Giorgio Max,
medico psichiatra, si
concede, qua e là, divagazioni assai stimolatrici.
Il suo pensiero scivola, come acrobatico
sciatore acquatico,
su onde agitate, per
poi fluire placidamente sul pelo dell’acqua d’una storia
piena di speranza.
Don Piero
GIORGIO MAX
In questi tempi inquieti,
attendiamo che ci cambi il cuore l’abbraccio della notte,
mentre i fantasmi camminano ancora con noi alla luce del giorno.
Passiamo ora come sogni,
prendendo forma da una coscienza addormentata
trascolorando all’alba in colori più chiari,
a volte con l’anima sospesa, come un aquilone controvento,
aspettando di precipitare
o di volare via davvero.
C’è, nell’aria, un nuovo allarme di primavera
Il richiamo delle mille vite precedenti
che ci preannuncia una nostalgia già conosciuta.
Sono le nuvole di nuovo a fiocchi,
sono i pomeriggi abbaglianti, silenziosi d’agosto, una voce
chiara, dal cortile.
È la vita che ritorna dai suoi passi.
Ripercorre i nostri sentieri. La riconosciamo, ogni volta.
L’amore ci visita, ancora, sempre.
Brescia, 5 aprile ’02
Spett.le Cooperativa Raphaël
Clusane
La nostra associazione ha deliberato di assegnarVi un contributo di
3.500,33 E da utilizzare per l'assistenza e la cura dei malati di cancro
che Vi verranno consegnati a Palazzo Broletto questa mattina alle ore
10.30. Ci congratuliamo con Voi e Vi auguriamo di proseguire l’opera
meritoria che da sempre Vi contraddistingue. Nel rinnovarVi le nostre
congratulazioni passiamo a ben distintamente salutare.
Memorial Marilena (in campo per chi soffre)
Il «memorial Marilena» è
diventata una «gloriosa»
istituzione affettuosamente e con tenacia intelligente, voluta dal signor Angiolino Massolini,
marito della signora Marilena, prematuramente
morta.
A Lei si deve applicare
ciò che dice la Sacra
Scrittura: «Agli occhi degli stolti parve che morissero: in realtà essi sono nella pace». Cioè, nel
pieno delle attività per
costruire un mondo migliore.
Il signor Angiolino artista
del coinvolgimento di
sportivi di «gran classe»,
riesce ogni anno a «produrre» tanta solidarietà
da stupire anche di fronte a previsioni che parrebbero impossibili.
Anche quest’anno Raphaël ha ricevuto quanto
a fianco pubblichiamo.
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Raphaël -
U
GIUGNO
2002
Amici di Raphaël
La comunicazione
con il paziente
n Corso di formazione alla fomunicazione con il paziente oncologico: è la
nuova proposta che gli operatori di Raphaël rivolgono anzitutto a se stessi,
e in secondo luogo a tutti
coloro che, medici e infermieri, lavorano al servizio
del malato di cancro in ogni ambito e nelle diverse
strutture sanitarie del territorio bresciano.
L’attività, che si svolgerà il 7 e 8 giugno presso l’Auditorium Chiesa Vecchia di Clusane, coinvolgerà 30
partecipanti in due giornate di intensa riflessione
sulle dinamiche comunicative che coinvolgono il
malato, i suoi familiari e l’equipe dei curanti.
Condurrà i lavori il Dr. Michele Tomamichel, psichiatra e psico-oncologo,
responsabile del programma di formazione del personale sanitario oncologico del Canton Ticino
(Svizzera).
L’augurio è che questo
sia solo l’inizio di un percorso formativo che, oltre agli aspetti strettamente tecnici, sottolinei
sempre più nel nostro lavoro l’importanza di una relazione efficace con il malato come risorsa determinante nel processo terapeutico e
assistenziale e come modalità veramente umana del «prendersi cura».
•
I numer
i di
degli am telefono
bulator
i
10
Calcina
to
030/99
69
030/99 662
6
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030/9
fax 030 829136
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Lovere
Rivolte
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Amici di Raphaël
«I
Raphaël -
GIUGNO
2002
Incontri a
Rivoltella
l carro della vita umana permensile di appuntamenti dedicancorrerà in pace il tratto della prodo ad ognuno di essi un argomenpria storia se a trascinarlo vi sato specifico che, grazie alla collaranno due destrieri: la scienza e
borazione di medici, volontari e
l’amore».
parroco, aiuti i partecipanti a coQuesta frase, riportata in un innoscere le problematiche oggetto
tervento tenuto da don Pierino al
dell’attività di Raphaël.
Meeting di Rimini dell’agosto
I primi argomenti sono stati:
2000, può essere uno dei principi
– oncologia: evoluzione, risorse e
MASSIMO CAVAGNINI
base sui quali a Rivoltella si è colimiti, in cui, con la partecipazione
stituito un nuovo gruppo Raphaël
del dott. Corsetti di Raphaël, si è
che dall’inizio dell’anno sta modiscusso della malattia e delle cuvendo i suoi primi passi. Proprio il
re, di guarigione o palliative, ad
paese in cui dovrà prendere foroggi disponibili;
ma quel grande progetto del Laudato Sì’: una struttura sanita– valore e dignità della persona umana, in cui don Guido ha parria in cui fondamentale sarà proprio l’unione dei due «destrieri»
lato dell’importanza della persona umana, e maggiormente del
detti sopra.
malato, come fondamento etico e morale dell’attività di cura;
E allora ecco che è nato questo gruppo che, con la collabo– biblioteca oncologica (Brescia) in cui sono stati illustrati i molrazione della parrocchia e di don Guido, costituito da persoti documenti disponibili per l’aggiornamento e lo studio di mene di varia età tra cui alcuni giovani, inizia un percorso che
dici e personale di cura.
ha lo scopo fondamentale di formare sulle tematiche della
Già programmati sono poi altri incontri come:
malattia e della cura, la scienza, e sull’importanza del mala– ambulatori Raphaël, con l’esposizione dell’attività degli stesto, l’amore.
si, la descrizione delle principali visite e le statistiche periodicaIn un libro edizioni Paoline il Priore Generale dei Fatebeneframente elaborate sull’attività dei laboratori;
telli – P.L. Marchesi diceva: «Non è raro negli ospedali vedere
– struttura e volontari, in cui verranno, direttamente da parte di
emergere la centralità del medico, o dell’amministrativo o del
volontari Raphaël, raccontate esperienze, impressioni, gioie e
sindacalista o del religioso: tutti usurpatori perché il posto cendifficoltà del volontariato nella cura di queste malattie.
trale non spetta ai medici, né agli infermieri, né agli amminiDurante questi ultimi incontri, e dopo la festa provinciale di
strativi, né alla comunità dei religiosi e delle religiose, dove ce
Montichiari, la «scaletta» verrà arricchita con altri ulteriori apne siano... se c’è un padrone nell’ospedale deve essere il mapuntamenti «tematici» in modo da far crescere il gruppo
lato».
Raphaël di Rivoltella e stimolare, invitare e coinvolgere anche
Nel primo incontro il gruppo ha programmato un calendario
altri paesi amici a costituire una gruppo analogo.
•
il giardino, curato da Bruno:
simbolo del giardino d’amore che
attendiamo dentro le mura
11
Raphaël -
GIUGNO
2002
Amici
Raphaël
periodico della coop.
di solidarietà sociale
Raphaël
F E S TA P R O V I N C I A L E A M I C I D I R A P H A Ë L :
«LA REALTÀ TESTARDA:
n° 2 - giugno 2002
DIO PROVVEDE!»
3 1 M AG G I O
In questo numero:
ore 17
Apertura della 14° Festa Provinciale
ore 17
Palafiera: finali VII torneo giovanile di basket
«Davide Rodella»
Non sparate su Betlemme 2-3
ore 19 – 24
Apertura stand gastronomico
L’agenda degli amici
di Raphaël
4-5
ore 21
Ballo liscio con l’orchestra «Caos»
Lo stile di Tertulliano
6-7
1 GIUGNO
No al fumo
8
ore 19 – 24
Apertura stand gastronomico
Inquietudine
9
ore 21
Ballo liscio con l’orchestra «Manuel d’Arezzo»
La comunicazione con
il paziente
10
Incontri a Rivoltella
11
Festa provinciale
Amici di Raphaël
12
La realtà è testarda
12
2 GIUGNO
ore 8.30
Incontro sportivo CICLOTURISMO
(ritrovo preso centro fiera)
ore 10.30
Ritrovo dei gruppi Raphaël
ore 11
S. Messa solenne con la partecipazione del coro
Santa Giulia di Paitone
ore 12
Premiazioni VII torneo giovanile di basket
«Davide Rodella»
ore 12.30
Pranzo sociale con prenotazione (030) 9829049 –
9969662 – 9829136
ore 15
Pomeriggio di musica e giochi con gli
«Amici di Raphaël»
ore 19 – 24
Apertura stand gastronomico
ore 21
Ballo liscio con l'orchestra «Renato Bellini»
ore 22.30
Estrazione della sottoscrizione a premi
1-3
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Allegato : Giugno 2002