Raphaël P E R I O D I C O T R I M E S T RA L E D E L L A C O O P E RAT I VA S O C I A L E RA P H A Ë L N. 2/2002 GIUGNO R 2002 ANNO XVIII a h p a ë l Periodico trimestrale della coop. di solidarietà Coop. sociale Raphaël Clusane d’Iseo via Risorgimento tel. 030/ 9829136 Spedizione in abbonamento postale Art. 2 comma 20 lett. C) legge 23.12.1996 n. 662 Filiale di Brescia Tassa pagata Autorizzazione del Tribunale di Brescia n° 25 del 7/8/1975 E 0,52 Direttore responsabile: Angelo Onger L a re a l t à è t e s t a rd a Tipografia: F.lli Tagliani via Cairoli, 9 - Calcinato DON PIERINO FERRARI S i esprimeva così Julián Carrón, docente di Sacra Scrittura presso il Centro studi teologici san Damiano di Madrid. La realtà si può negare, si può dimenticare, si può fingere che non esista. Eppure, dopo un anno, dopo cento anni, dopo duemila anni ti dice: «Tu mi neghi, ma non mi elimini». Don Luigi Giussani conferma questa verità nel suo libro L’autocoscienza del Cosmo, citando un passo del romanzo Il Maestro e Margherita di M. Bulgakov, sintetizza la scena, in cui due scrittori si trovano a discutere. (CONTINUA A PAG. 3) Raphaël - S 2 GIUGNO 2002 l’editoriale Non sparate su Betlemme ono certo che anche molti di voi avranno pensato al Bambino nato nella grotta mentre gli angeli cantavano «pace in terra» nei giorni in cui, duemila anni dopo, a Betlemme i cannoni erano puntati sul luogo della grotta. E molti di voi si saranno chiesti se non sono più ANGELO numerose le volte che si pronuncia la parola pace delle vittime quotidiane di tutte le guerre del mondo. Non c’è dubbio comunque che la guerra tra ebrei e arabi palestinesi è quella che maggiormente pesa sulle speranze di pace, sia perché dura da più di cinquant’anni sia perché si svolge in quelle contrade che hanno visto passare il Principe della pace. Non solo, ma l’orizzonte è coperto da nubi così spesse che occorre la fede di Abramo, colui che sperava contro ogni speranza, per intravedere lo spiraglio di un futuro pacifico per quella terra. Per capire cosa sta succedendo è necessario fissare qualche dato che sta fra la storia e la cronaca. Gli arabi del Medio Oriente che oggi invocano, giustamente, lo Stato palestinese non possono ignorare quello che fu e resta il loro peccato originale. Nel 1948 gli ebrei proclamarono unilateralmente la nascita dello Stato di Israele, perché la decisione dell’ONU a favore della nascita di due Stati, uno per gli ebrei e l’altro per i palestinesi, veniva respinta soprattutto da parte araba. Infatti tutto il mondo arabo scese in guerra contro Israele, con la convinzione di eliminarlo. Il non riconoscimento arabo di Israele si è protratto fino alla guerra del Kippur (autunno 1973), che fu appunto l’ultimo tentativo di cancellare militarmente quello Stato se non i suoi abitanti. L’ennesima sconfitta servì a modificare, sia pure lentamente, l’atteggiamento degli arabi. Da quel momento ha avuto inizio un processo di pacificazione con vari episodi: gli accordi di Camp David (1978); la nascita di una specie di Stato palestinese nel novembre 1988, con il riconoscimento definitivo, da parte degli arabi, dello Stato d’Israele; gli accordi di Oslo del 1993. Il 13 settembre di quell’anno sul prato della Casa Bianca, con il presidente degli USA, Bill Clinton che faceva gli onori di casa, alla presenza di una schiera di personalità di diversi Paesi, israeliani e palestinesi hanno firmato un «protocollo di accordo». Le due parti sono giunte a questa firma partendo dal comune convincimento – come afferma il preambolo – «che è tempo di porre fine a decenni di scontri e di conflitti, di riconoscere i reciproci diritti legittimi e politici, di sforzarsi di vivere nella coesistenza pacifica, nella dignità e nella sicurezza, e di giungere a un accordo di pace giusta, totale e durevole, come pure a una riconciliazione storica nel quadro di un processo politico concordato». Quegli accordi sono stati disattesi da parte israeliana. Anzi, ONGER ad un certo punto Israele ha inserito la retromarcia. Il punto di non ritorno è certamente rappresentato dall’assassinio del premier israeliano, Yitzhak Rabin, per mano di un giovane ebreo, il 4 novembre 1995. A partire da quella data la situazione è precipitata nuovamente verso la guerra, e si è pesantemente aggravata con l’elezione (febbraio 2001) a primo ministro di Ariel Sharon, un uomo dalla storia ambigua e violentemente anti–araba. Quello che è avvenuto dopo fa parte della cronaca recente, con la serie interminabile di attentati suicidi dei palestinesi e delle ritorsioni degli ebrei. I morti si contano ormai a migliaia. Molti si domandano quali ragioni insensate inducano uomini e donne a suicidarsi per uccidere. Il terrorismo è certamente un fatto esecrabile.Tuttavia non è mai frutto del caso. Per i gesti suicidi degli arabi molti citano il Corano, la guerra santa, il fanatismo e altro ancora. Sono alcune delle possibili ragioni che possono spingere al sacrificio personale per la causa, ma non credo che riuscirebbero a fare presa su tante persone se alle spalle non ci fosse una condizione disperata. L’atteggiamento degli ebrei e di Israele negli ultimi anni ha soffocato ogni spiraglio di cambiamento per un popolo tenuto in una condizione di perenne sudditanza. Del resto la stessa lotta contro Arafat mostra da parte di Sharon una miopia politica comprensibile soltanto dal punto di vista della presunzione violenta. Infatti Arafat non è un santo, ma il giorno in cui scomparirà, avrà successori molto più duri e intrattabili per Israele. L’altro aspetto dell’errore israeliano è quello di non avere ancora capito che nessun esercito al mondo è in grado di sconfiggere il terrorismo (gli Stati Uniti hanno appena fatto una guerra per catturare un uomo, secondo quanto dichiarato ufficialmente, e quell’uomo è ancora libero). Ma si sa che dietro a certi atteggiamenti di presunzione politica e/o militare si celano a volte obiettivi incoffessabili. Per decenni, dopo la nascita di Israele, il mondo arabo ha cercato di distruggerlo: oggi è Sharon che vuole mettere una pietra (tombale) sul popolo palestinese realizzando il sogno l’editoriale Raphaël - del grande Israele. Certo che non vuole uccidere tutti i palestinesi; gli basta che vadano in esilio nei paesi arabi. E può impunemente respingere i controlli dell’ONU sul comportamento del suo esercito, perché l’ONU è impotente con i potenti. Ecco il punto cruciale per la pace nel mondo: non c’è un’autorità in grado di perseguire gli obiettivi di giustizia senza i quali non si può costruire la pace. Non solo. Spesso l’ONU viene strumentalizzata o paralizzata dalle nazioni più forti. Nel caso di Israele l’ONU non può permettersi interventi secondo giustizia perché gli Stati Uniti sono pregiudizialmente schierati dalla parte di Israele (ci sono più ebrei in USA che in Israele). Da più parti si scambiano le critiche a Israele come manifestazione dell’odio secolare nei confronti degli ebrei (l’antisemitismo). Può darsi che qualcuno sia ancora condizionato dai pregiudizi. Tuttavia questi non hanno nulla a che fare con la politica di uno Stato che negli ultimi anni non ha fa- GIUGNO 2002 vorito la pace. Senza dire che le violenze verbali come quelle della Fallaci sono fatte apposta per alimentare l’odio e non certo per favorire la pace. Questa osservazione mi offre lo spunto per ricordare che l’impotenza dell’ONU e le prepotenze dei potenti hanno la loro radice nella cultura di tutti, compresa la nostra. Per esempio negli ultimi tempi in Italia succede questo: il Parlamento è impegnato nella revisione della legge sul traffico delle armi per alleggerire i controlli; un ministro vorrebbe facilitare l’acquisto di armi per la difesa personale; molti altri ministri alimentano quotidianamente la paura degli italiani sfruttando le reali difficoltà di convivenza per trarne benefici clientelari. Nell’insieme viene avanti una cultura che vede nel prossimo soprattutto un potenziale nemico; e la paura è una cattivissima consigliera. Senza giustizia e attenzione al prossimo, la pace resterà sempre un’utopia. • La realtà è testarda - segue da pag. 1 Ambedue negano la possibilità dell’esistenza storica di Gesù Cristo. Mentre parlano, si aggiunge un professore, che è il Diavolo travestito, il quale dice: «Di che cosa state parlando?». Gli scrittori lo aggiornano. E lui: «No, no. Sbagliate; mi spiace, ma sbagliate... È un fatto. E il fatto è la cosa più testarda del mondo». Qual è il fatto, di cui intendo parlare? È questo: Gesù assume il volto del malato, del vecchio, dell’orfano, del disabile... È questa la realtà testarda, perché nessuno è mai riuscito a fare cambiar parere alla verità. Hanno tentato di ucciderla sul Calvario e di sigillarla nel sepolcro. La realtà perché vera, è testarda. Molti fratelli soffrono; noi, molti, possiamo aiutarli. Anche questo è vero! Chi crede dice: «Dio provvederà!». Fu un lavoro sprecato. La verità, che è testarda quando si rifiuta, è accondiscendente, quando si accoglie. Se Cristo malato è una realtà, anche Cristo medico lo è. Raphaël è la realtà testarda che vuol riconoscere Cristo nel malato, nel medico, nel paramedico e in tutti coloro che lo servono ora negli ambulatori. C’è un’altra realtà testarda: è il Laudato sì’. Gli Amici di Raphaël intravedono quella testardaggine, perché usano il collirio della speranza; infatti l’occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia. • E, come Abramo, il cuore, ancor prima dei passi, muove nel gesto dell’offerta di sé. Solo allora Dio compirà L’Opera. Il suo nome è: «Laudato sì'!» 3 Raphaël - GIUGNO Amici di Raphaël 2002 L’agenda degli amici di Raphaël A Rivoltella MASSIMO CASATI Durante la prima settimana di marzo a Rivoltella del Garda si sono svolti due importanti avvenimenti, organizzati dal gruppo di «Amici di Raphaël» animato da Bruno Bonfiglio e Suor Liliana. Venerdì 8 marzo presso il teatro della parrocchia, don Piero Ferrari e il suo gruppo hanno movimentato la serata, con lo spettacolo «Messaggi in Musica». La partecipazione della gente di Rivoltella è stata veramente significativa: teatro pieno e pubblico delle grandi occasioni, attento a non perdere nemmeno una parola del messaggio che gli veniva rivolto. Un grazie particolare lo dobbiamo a don Guido, parroco di Rivoltella, che non solo ci ha ospitato nel teatro ma si è prodigato per sensibilizzare la comunità a partecipare numerosa. Egli vede nel «Laudato Sì’» un’opera parrocchiale,stimolatrice di ideali evangelici, quindi coglie ogni occasione per stimolare i fedeli ad unirsi in questa impresa più divina che umana; perciò domenica mattina, all’uscita della chiesa, gli amici di Rivoltella hanno approntato un vero e proprio «ufficio tesseramento»: scrivania, cartelloni informativi, depliants, copie del periodico e tanta volontà hanno permesso di trovare altri nuovi amici che si sono aggiunti ai numerosi già esistenti a Rivoltella. 4 Le torte di San Paolo La Redazione del giornalino è grata a quanti vorranno comunicare le varie iniziative che intraprendono in favore di Raphaël, inviando materiale (fotografie, cronaca, commenti) alle segreterie degli ambulatori di Calcinato, di Clusane e di Castel Goffredo. Domenica 14 aprile il gruppo amici di Raphaël di S.Paolo ha organizzato una vendita benefica di torte, a favore di Raphaël. I nostri ringraziamenti vanno a tutte quelle persone che si sono prodigate per il successo di questa iniziativa, e soprattutto alla nostra capogruppo, Bruna Tedoldi, che ha coinvolto circa cento persone, che hanno cucinato delle gustose torte che sono state offerte alle persone all’uscita della Santa Messa. Giornate come questa sono per noi molto importanti, perchè ci permettono di far conoscere la nostra associazione e ci aiutano ad avvicinarci sempre di più alla nostra meta, cioè la costruzione del nuovo ospedale a Rivoltella del Garda. Amici di Raphaël Raphaël - GIUGNO 2002 A Prevalle Venerdì 26 aprile, a Prevalle, si è costituito un nuovo gruppo «Amici di Raphaël», che ha come coordinatore Paolo Rodella. Un doveroso ringraziamento va sicuramente al parroco don Roberto, che ci ha accolti con calore ed entusiasmo, mettendoci a disposizione sia la struttura dove si è svolto lo spettacolo «Messaggi in Musica», sia pubblicando sul giornalino parrocchiale di Prevalle un ampio articolo descrittivo delle nostre attività. Un augurio da parte di noi tutti a questa nuova realtà che certamente tra non molto, grazie a Paolo, sarà numerosa e attiva. A Castelgoffredo Amicizia: accumulatore di sicurezze Giovedì due maggio presso l'ambulatorio Raphaël di Castelgoffredo è stato inaugurato un prezioso strumento di prevenzione oncologica: IL MAMMOGRAFO. Tutto ciò è stato possibile grazie al costante e assiduo lavoro del comitato Castellano che da parecchi anni si prodiga per sostenere Raphaël nella provincia di Mantova. Un grazie a tutti voi da parte di tutto lo staff di Raphaël e dal nostro presidente don Piero Ferrari. A Calino Segnaliamo che anche quest’anno il gruppo bocciofilo di Calino, capeggiato da Giuseppe Quarantini, in collaborazione con il comitato di Brescia Franciacorta ha organizzato il gran premio Sabotti–Felappi pro Raphaël. Ringraziamo gli organizzatori per l’attenzione a diffondere nel mondo dello sport la sensibilità per il problema del cancro. A Clusane Gli amici di Raphaël del gruppo di Clusane organizzano un motoraduno d'epoca il 9 giugno. PROGRAMMA DELLA GIORNATA: ore 8.30: ritrovo sul lungolago; ore 9.30: partenza delle moto; ore 10,30: sosta presso la cantina Manessi di Monticelli Brusati con aperitivo; ore 11.30: sosta presso la cantina Cornaleto di Adro con visita e degustazione vini; ore 13: pranzo presso oratorio di Clusane; ore 15: sosta ed esposizione delle moto sul lungolago di Clusane Per iscrizioni rivolgersi al capogruppo Luciano tel.030/989121. A tutti gli iscritti verrà offerto un giubbino. • M E S S AG G I IN MUSICA A PONTOGLIO --21 GIUGNO L A F E S TA P R OV I N C I A L E A MONTICHIARI --I L P R O G R A M M A A PA G . 1 2 5 Raphaël - L 6 GIUGNO a Celeste Regia ha posto fine all’opera temporale, nella quale Tertulliano Molteni fu docilissimo protagonista. Le ultime scene meritano particolare attenzione, perché è la conclusione che dà senso all’Opera. Mi disse: «Conta d’essere presente alla Messa?». «Ti pare?», risposi. «Vorrei che il Vangelo fosse quello delle Beatitudini e la prima lettura quella della Carità di San Paolo», aggiunse. Così Tertulliano mi ha regalato la sintesi dell’«Opera compiuta»: la scala, per raggiungere la beatitudine, si chiama carità. Una carità raffigurata dalle radici, che allora si vedono, quando l’albero è abbattuto. Nell’ultima confidenza mi disse: «Ho ricevuto il centuplo; adesso tocca a Lui fare il resto!». I francesi dicono: «Le style c’est l’homme». Lo stile fotografa l’uomo. Lo stile di Tertulliano fu essenziale durante la vita, cristallino nel transito per l’eternità. Essenziale nelle parole, negli affetti, nella vita personale, familiare e imprenditoriale. Nacque il 28 febbraio 1940 a Calcinato. Papà Angelo lo avvierà presto nel commercio Amici di Raphaël 2002 Lo stile di Tertulliano DON PIERINO FERRARI calzaturiero, per l’intraprendente intelligenza manifestata sin dall’adolescenza. A 17 anni incontra il primo grande dolore della sua vita: la morte di papà Angelo. Figlio unico, con la mamma Maria, dal carattere d’un generale prussiano, eredita un avviato negozio di calzature all’in- grosso in Brescia. Con l’aiuto d’amici fidati riesce a potenziare la sua azienda, fino a sentire il bisogno d’un grande magazzino, che costruirà a Ponte S. Marco, chiamandolo, con cognizione di causa «Emmanuel» (Dio con noi). Il giorno dell’inaugurazione volle che celebrassi la santa Messa A ricordo di Tertulliano al suo amico don Piero voglio esprimere la mia riconoscenza ai medici di Raphaël per la loro disponibilità ed il rispetto dimostratoci, a Suor Liliana che ci ha seguito come un Angelo, aiutandoci con sensibilità e delicatezza, a Lei, don Piero per aver realizzato tutto questo, per la sua testimonianza preziosa sulla vita di Tertulliano e per il testardo desiderio che vi univa: la realizzazione dell'ospedale oncologico. LAURA ZANETTI MOLTENI Ponte San Marco, li 13 marzo 2002 perché si realizzasse l’impegno di attuare il detto di Gesù: «Quello che è di più datelo ai poveri». Impegno che è stato il costante assillo di Tertulliano. Fece allora la proposta alle maestranze di condividere l’attività dell’azienda, ma la proposta non venne accolta. Nella sua giovinezza partecipò più volte agli esercizi spirituali nel Castello di Rossena, nei quali temprò la sua autentica fisionomia di cristiano «doc». Così, infatti, si espresse nella presentazione che egli mi fece al libretto Linea Blu. «Ricordo molto volentieri Rossena, il castello medievale, situato nel Reggiano, presso Canossa. Fu la mia prima esperienza di adulto. Là riuscii a captare i primi tenui segnali di quella misteriosa «onda»: questo fu decisivo per me, perché mi diede una carica di volontà nella ricerca, che, spero, non si esaurisca, se non quando sarò chiamato a rendere i conti e il mio lume sarà esaurito». La Divina Provvidenza gli fece incontrare Laura, la moglie delicata e fedele, che nel suo silenzioso muoversi, condivise col marito ideali e obiettivi, gioie e soffe- Amici di Raphaël renze, creando un’oasi di fede per i figli Roberta, Angela, Alessandra e Andrea. Ho veduto in Tertulliano una forte analogia con il Tobi del Vecchio Testamento, che camminò nelle vie della verità e della giustizia per tutto il tempo della sua vita. Come Tobi, infatti, a 42 anni gli si spensero innanzi agli occhi i colori e la distinzione delle forme, ma nulla mutò del suo entusiasmo di «artigiano» di quel regno, che è giustizia, amore e pace. In parrocchia si distinse per la sua attiva presenza, traducibile nel motto benedettino di «ora et labora». Fu perciò d’aiuto e di sicuro sostegno al parroco don Esterino, con il quale contrasse una cordiale e fattiva amicizia. Tertulliano trasse la fecondità della sua esistenza nell’esercizio dell’accoglienza dei bisogni altrui, come se fossero i propri. Fra i tessitori della sua esistenza intraprendente, sofferta, eppur entusiasta, assieme ai suoi familiari, debbo far menzione della signori- Raphaël - na Rosaria Fontana, sua intelligente luogotenente nella conduzione della sua Azienda e dei suoi altri preziosi interessi. Da quando Raphaël approdò a Calcinato, mi fu consigliere e mecenate, fino a questi ultimi giorni, in cui, mentre ne usufruiva del servizio, insieme ragionavamo intorno all’ospedale oncologico, che stiamo preparando. A questo punto possiamo chiederci: «Donde, Tertulliano, attinse la forza del soffrire, la certezza di ricevere la ri- GIUGNO 2002 compensa promessa da Gesù, la speranza, cioè, della beatitudine, dopo la morte?». Dalla sua devozione alla Madonna. Egli ebbe il dono dell’intesa con la Vergine Santa che Egli incontrò a Lourdes. Dalla Madonna ebbe il convincimento ch’era giunta l’ora di lasciare la terra. In questo sta il mistero del suo sereno transito dal tempo nell’Eternità: era il 22 febbraio 2002, sei giorni prima del compimento del suo 62° anno. Ponte S. Marco, 25 febbraio 2002 Nell'agitato mare de' l'esistenza, i marosi sfidando, al quieto porto il tuo vascello abilmente attraccasti al porto. Noi, or de' la nebbia, or dei venti ancora in balìa, dalla tua arte ammaestrati, al medesimo tuo porto drizziamo la prua. Quando la notte scende, tu nel porto il tuo faro accendi, a render giusta la nostra rotta. 7 Raphaël - GIUGNO dai medici 2002 No al fumo Un corso DOTT. 8 VITTORIO CORSETTI Educazione Da molti anni Raphaël opera nel campo della prevenzione delle malattie tumorali, attraverso gli incontri di sensibilizzazione e di educazione della popolazione e l’opera di informazione svolta dai medici nella loro attività quotidiana. È forse inutile ricordare che il fumo di sigaretta rappresenta la principale causa prevenibile di morte per tumore; tuttavia questa consapevolezza, ormai da tempo di dominio pubblico, contrasta con l’estrema difficoltà di modificare le abitudini dei fumatori. Su questa strada Raphaël già da alcuni anni ha intrapreso una collaborazione con alcune Scuole Medie, nella convinzione che la prevenzione dell’abitudine al fumo inizia a quell’età. Prevenzione Da quest’anno il nostro impegno di prevenzione, che rappresenta il primo obiettivo nella lotta contro i tumori, si arricchisce di una nuova, importante opportunità. Grazie alla collaborazione con la Sezione bresciana della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, per la prima volta gli Ambulatori Raphaël organizzano un Corso di disassuefazione dal fumo, rivolto ai fumatori che desiderano liberarsi da questa dipendenza così pericolosa per la loro e l’altrui salute. La modalità proposta prevede che un gruppo di fumatori, opportunamente guidati, prendano insieme consapevolezza dei loro comportamenti quotidiani e si impegnino a modificarli, attraverso il sostegno e l’aiuto reciproco. Tale approccio, già ampiamente collaudato e attuato in tutta Italia, e in particolare a Brescia grazie all’opera della Lega Tumori, si è dimostrato fra i più efficaci nel raggiungere l’obiettivo che si prefigge. Il Corso è articolato in 9 incontri di un’ora e mezza ciascuno, che si terranno dalle 20.30 alle 22.00 presso la sede della "Biblioteca Oncologica Maria Rosa Cremonesi" a S. Zeno N. (Brescia), in via Volta 13. Queste le date del Corso: 17 – 19 – 24 – 26 settembre; 1 – 3 – 8 – 15 – 22 ottobre. Conduttrice sarà la Dr.ssa Monica Miglioli, esperta in questo tipo di attività L’iscrizione, riservata agli iscritti all’Associazione Amici di Raphaël, dovrà essere strettamente personale, presso uno qualsiasi degli Ambulatori Raphaël; al fumatore verrà richiesta in tale occasione la compilazione di un’apposita scheda. Il corso è gratuito; al fumatore verrà chiesto tuttavia di versare una «cauzione» di 26 Euro, che verrà interamente restituita se il partecipante completerà l’intero corso. Il numero dei partecipanti sarà necessariamente limitato: verrà infatti ammesso al corso un numero massimo di 15 fumatori. Per informazioni ed iscrizioni è possibile rivolgersi alla Segreteria degli Ambulatori oppure ai medici di Raphaël, nel corso della visita di prevenzione oncologica. • Amicid di Raphaël Raphaël - GIUGNO 2002 Inquietudine DOTT. L’amico Giorgio Max, medico psichiatra, si concede, qua e là, divagazioni assai stimolatrici. Il suo pensiero scivola, come acrobatico sciatore acquatico, su onde agitate, per poi fluire placidamente sul pelo dell’acqua d’una storia piena di speranza. Don Piero GIORGIO MAX In questi tempi inquieti, attendiamo che ci cambi il cuore l’abbraccio della notte, mentre i fantasmi camminano ancora con noi alla luce del giorno. Passiamo ora come sogni, prendendo forma da una coscienza addormentata trascolorando all’alba in colori più chiari, a volte con l’anima sospesa, come un aquilone controvento, aspettando di precipitare o di volare via davvero. C’è, nell’aria, un nuovo allarme di primavera Il richiamo delle mille vite precedenti che ci preannuncia una nostalgia già conosciuta. Sono le nuvole di nuovo a fiocchi, sono i pomeriggi abbaglianti, silenziosi d’agosto, una voce chiara, dal cortile. È la vita che ritorna dai suoi passi. Ripercorre i nostri sentieri. La riconosciamo, ogni volta. L’amore ci visita, ancora, sempre. Brescia, 5 aprile ’02 Spett.le Cooperativa Raphaël Clusane La nostra associazione ha deliberato di assegnarVi un contributo di 3.500,33 E da utilizzare per l'assistenza e la cura dei malati di cancro che Vi verranno consegnati a Palazzo Broletto questa mattina alle ore 10.30. Ci congratuliamo con Voi e Vi auguriamo di proseguire l’opera meritoria che da sempre Vi contraddistingue. Nel rinnovarVi le nostre congratulazioni passiamo a ben distintamente salutare. Memorial Marilena (in campo per chi soffre) Il «memorial Marilena» è diventata una «gloriosa» istituzione affettuosamente e con tenacia intelligente, voluta dal signor Angiolino Massolini, marito della signora Marilena, prematuramente morta. A Lei si deve applicare ciò che dice la Sacra Scrittura: «Agli occhi degli stolti parve che morissero: in realtà essi sono nella pace». Cioè, nel pieno delle attività per costruire un mondo migliore. Il signor Angiolino artista del coinvolgimento di sportivi di «gran classe», riesce ogni anno a «produrre» tanta solidarietà da stupire anche di fronte a previsioni che parrebbero impossibili. Anche quest’anno Raphaël ha ricevuto quanto a fianco pubblichiamo. 9 Raphaël - U GIUGNO 2002 Amici di Raphaël La comunicazione con il paziente n Corso di formazione alla fomunicazione con il paziente oncologico: è la nuova proposta che gli operatori di Raphaël rivolgono anzitutto a se stessi, e in secondo luogo a tutti coloro che, medici e infermieri, lavorano al servizio del malato di cancro in ogni ambito e nelle diverse strutture sanitarie del territorio bresciano. L’attività, che si svolgerà il 7 e 8 giugno presso l’Auditorium Chiesa Vecchia di Clusane, coinvolgerà 30 partecipanti in due giornate di intensa riflessione sulle dinamiche comunicative che coinvolgono il malato, i suoi familiari e l’equipe dei curanti. Condurrà i lavori il Dr. Michele Tomamichel, psichiatra e psico-oncologo, responsabile del programma di formazione del personale sanitario oncologico del Canton Ticino (Svizzera). L’augurio è che questo sia solo l’inizio di un percorso formativo che, oltre agli aspetti strettamente tecnici, sottolinei sempre più nel nostro lavoro l’importanza di una relazione efficace con il malato come risorsa determinante nel processo terapeutico e assistenziale e come modalità veramente umana del «prendersi cura». • I numer i di degli am telefono bulator i 10 Calcina to 030/99 69 030/99 662 6 420 Clusan fax 030/99820 0 e d’Ise 88 o Castel 030/9 fax 030 829136 Goffred /9829025 o (Mn) 0376/7 Lograto Lovere Rivolte 71292 (Bg) 030/97 80024 03 5/9833 lla del Garda 38 030/99 02559 Amici di Raphaël «I Raphaël - GIUGNO 2002 Incontri a Rivoltella l carro della vita umana permensile di appuntamenti dedicancorrerà in pace il tratto della prodo ad ognuno di essi un argomenpria storia se a trascinarlo vi sato specifico che, grazie alla collaranno due destrieri: la scienza e borazione di medici, volontari e l’amore». parroco, aiuti i partecipanti a coQuesta frase, riportata in un innoscere le problematiche oggetto tervento tenuto da don Pierino al dell’attività di Raphaël. Meeting di Rimini dell’agosto I primi argomenti sono stati: 2000, può essere uno dei principi – oncologia: evoluzione, risorse e MASSIMO CAVAGNINI base sui quali a Rivoltella si è colimiti, in cui, con la partecipazione stituito un nuovo gruppo Raphaël del dott. Corsetti di Raphaël, si è che dall’inizio dell’anno sta modiscusso della malattia e delle cuvendo i suoi primi passi. Proprio il re, di guarigione o palliative, ad paese in cui dovrà prendere foroggi disponibili; ma quel grande progetto del Laudato Sì’: una struttura sanita– valore e dignità della persona umana, in cui don Guido ha parria in cui fondamentale sarà proprio l’unione dei due «destrieri» lato dell’importanza della persona umana, e maggiormente del detti sopra. malato, come fondamento etico e morale dell’attività di cura; E allora ecco che è nato questo gruppo che, con la collabo– biblioteca oncologica (Brescia) in cui sono stati illustrati i molrazione della parrocchia e di don Guido, costituito da persoti documenti disponibili per l’aggiornamento e lo studio di mene di varia età tra cui alcuni giovani, inizia un percorso che dici e personale di cura. ha lo scopo fondamentale di formare sulle tematiche della Già programmati sono poi altri incontri come: malattia e della cura, la scienza, e sull’importanza del mala– ambulatori Raphaël, con l’esposizione dell’attività degli stesto, l’amore. si, la descrizione delle principali visite e le statistiche periodicaIn un libro edizioni Paoline il Priore Generale dei Fatebeneframente elaborate sull’attività dei laboratori; telli – P.L. Marchesi diceva: «Non è raro negli ospedali vedere – struttura e volontari, in cui verranno, direttamente da parte di emergere la centralità del medico, o dell’amministrativo o del volontari Raphaël, raccontate esperienze, impressioni, gioie e sindacalista o del religioso: tutti usurpatori perché il posto cendifficoltà del volontariato nella cura di queste malattie. trale non spetta ai medici, né agli infermieri, né agli amminiDurante questi ultimi incontri, e dopo la festa provinciale di strativi, né alla comunità dei religiosi e delle religiose, dove ce Montichiari, la «scaletta» verrà arricchita con altri ulteriori apne siano... se c’è un padrone nell’ospedale deve essere il mapuntamenti «tematici» in modo da far crescere il gruppo lato». Raphaël di Rivoltella e stimolare, invitare e coinvolgere anche Nel primo incontro il gruppo ha programmato un calendario altri paesi amici a costituire una gruppo analogo. • il giardino, curato da Bruno: simbolo del giardino d’amore che attendiamo dentro le mura 11 Raphaël - GIUGNO 2002 Amici Raphaël periodico della coop. di solidarietà sociale Raphaël F E S TA P R O V I N C I A L E A M I C I D I R A P H A Ë L : «LA REALTÀ TESTARDA: n° 2 - giugno 2002 DIO PROVVEDE!» 3 1 M AG G I O In questo numero: ore 17 Apertura della 14° Festa Provinciale ore 17 Palafiera: finali VII torneo giovanile di basket «Davide Rodella» Non sparate su Betlemme 2-3 ore 19 – 24 Apertura stand gastronomico L’agenda degli amici di Raphaël 4-5 ore 21 Ballo liscio con l’orchestra «Caos» Lo stile di Tertulliano 6-7 1 GIUGNO No al fumo 8 ore 19 – 24 Apertura stand gastronomico Inquietudine 9 ore 21 Ballo liscio con l’orchestra «Manuel d’Arezzo» La comunicazione con il paziente 10 Incontri a Rivoltella 11 Festa provinciale Amici di Raphaël 12 La realtà è testarda 12 2 GIUGNO ore 8.30 Incontro sportivo CICLOTURISMO (ritrovo preso centro fiera) ore 10.30 Ritrovo dei gruppi Raphaël ore 11 S. Messa solenne con la partecipazione del coro Santa Giulia di Paitone ore 12 Premiazioni VII torneo giovanile di basket «Davide Rodella» ore 12.30 Pranzo sociale con prenotazione (030) 9829049 – 9969662 – 9829136 ore 15 Pomeriggio di musica e giochi con gli «Amici di Raphaël» ore 19 – 24 Apertura stand gastronomico ore 21 Ballo liscio con l'orchestra «Renato Bellini» ore 22.30 Estrazione della sottoscrizione a premi 1-3