Analisi e punti programmatici Relazione a cura di Anna Nisivoccia partecipazione Proponiamo la partecipazione diretta e democratica dei cittadini. Proponiamo il rispetto di quelle norme che permettono ai cittadini di godere di diritti inalienabili. L’accesso alla cultura, la tutela del patrimonio, le arti e l’economia ad essi correlata, sono parte di questi diritti, dove la persona ed i valori umani sono al centro di un’idea allargata e interdisciplinare di CULTURA. Spunti di riflessione Economia Culturale Sostenibile. Una soluzione possibile? Partendo dal concetto di “economia culturale sostenibile” proponiamo una ricerca condivisa di azioni pianificate per dimostrare che un’economia culturale sostenibile può porsi come ragionevole alternativa al concetto di “economia consumistica della cultura”. Premessa Dalla Cultura dipendono opportunità, valori, informazioni, vita economica e sociale di un numero altissimo di persone. La “cultura” si muove in più “campi d’azione, scopi, professionalità”, per questo non è sufficiente pensare alla cultura solo in termini privatistici. L’utilizzo di cospicue risorse della collettività richiede una regolamentazione da parte delle istituzioni per una idea di cultura democratica, aperta, accogliente, eterogenea, accessibile a tutti. La situazione Le scelte fin qui compiute nella pubblica amministrazione non soddisfano i bisogni di una “cultura” democratica. Le scelte hanno privilegiato la politica dei grandi eventi a discapito di una programmazione interdisciplinare ed estesa. Questo modo di amministrare ha impedito, ed impedisce, un più ampio sviluppo della cultura e dei suoi “attori” principali (produttori, docenti, tecnici, associazioni, gruppi, teatri, etc). Avere una visione altra, condividere la volontà di sviluppare iniziative comuni, ampliare la sfera delle proposte per il miglioramento della vita culturale cittadina è un impegno civile oltre che un’opportunità. Il confronto Guardare alle esperienze altrui, prendere a modello le buone pratiche di altre città, comprendere gli errori fin qui compiuti, per abbracciare una nuova idea di città culturale, perfezionando ed integrando la funzionalità infrastrutturale dedicata. La cultura è un bisogno umano innato. L’ignoranza limita il pensiero, restringe l’orizzonte, impedisce di vivere “l’altro” come opportunità. Cultura Insieme di conoscenze che concorrono a formare la personalità e ad affinare le capacità ragionative di un individuo. Insieme delle conoscenze letterarie, scientifiche, artistiche e delle istituzioni sociali e politiche proprie di un intero popolo, o di una sua componente sociale, in un dato momento storico. L'insieme delle credenze, tradizioni, norme sociali, conoscenze pratiche, prodotti, propri di un popolo in un determinato periodo storico. La comunicazione Conoscere quali politiche culturali si intende adottare aumenta la nostra partecipazione, facilita il nostro processo cognitivo. Il nostro rapporto con la cultura è dettato dalla continua produzione di ipotesi in relazione all’offerta, al mercato, agli altri; la comunicazione trasparente ci consente di superare una condizione di subalternità. Se la nostra cultura dipende da fattori che ci sfuggono, siamo, come dire, disperatamente in balia di questi ultimi. Alcune Norme Costituzione della Repubblica Italiana Convenzioni, Statuti… Metodi e obiettivi per un uso efficace Art.4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. dei fondi comunitari (2014-2020) Statuto sociale europeo dell’artista (2007 ) Convenzione di Faro (2005) Convenzione Europea per il paesaggio ( 2000) Convenzione di salvaguardia del patrimonio archeologico ( 1992) Patto Internazionale sui diritti economici, sociali e culturali ( 1966) Convenzione culturale europea ( 1954) Dichiarazione Universale delle nazioni Unite dei diritti dell’uomo ( 1948) La nostra città non rappresenta certo un buon esempio di organizzazione culturale né dell’applicazione delle norme sopracitate. Nel tempo si sono stratificati: propaganda, personalismi, emotività, ignoranza, incuria, sprechi, privilegi. Di seguito, alcuni esempi: Cattivi esempi Area ex terme campione Uno studio sulle risorse idrotermali ha evidenziato la possibilità di effettuare captazioni a 150 metri di profondità di acque bicarbonatoalcalino-solforose. Sarebbe stata u’importante risorsa per far divenire l’acqua come forma di sviluppo del turismo termale e le cure sanitarie, essendo quelle acque particolarmente adatte all’aerosol terapia. Ex area industriale delle Manifatture Cotoniere Meridionali di Fratte-Capezzano A Salerno la storica area delle Cotoniere Meridionali è stata oggetto di un progetto di riqualificazione e trasformazione in un complesso commerciale di c.a 30mila mq. che prevedeva nella ex palazzina Liberty un Museo delle Cotoniere . Oltre ad essere oggetto di inchieste giudiziarie, l’investimento è fermo da numerosi anni. Cattivi esempi 2 Demolizione dei Magazzini Generali del Porto Manfredi Vendita all’asta di Palazzo San Massimo Abbattimento degli storici platani dell’area portuale Demolizione del Karama, storico veliero dell’armatore Lauro Demolizione dell’Hotel Jolly Demolizione Istituto Nautico Eliminazione del vecchio mercato della Rotonda Demolizione parziale di Palazzo Renna Sabetta Cattivi esempi 3 San Pietro a Corte Bocciata la richiesta per il riconoscimento come patrimonio dell’umanità del complesso longobardo di San Pietro a Corte, per la mancanza di servizi igienici e cartelli informativi. Musei Non sono supportati da moderne tecnologie e le recenti scoperte archeologiche ammuffiscono nei depositi della soprintendenza archeologica. Fonte ( M. Salzano Salerno europea o “Salernia”) Cattivi esempi 4 Ex Salid affidata ad una Fondazione mista pubblico-privata Spazi pubblici dati in affitto a privati Degrado del Complesso monumentale di Santa Sofia Casa dei creativi Alcune opere incompiute Area “Fonditori di Salerno” Cittadella Giudiziaria Area “MCM” Crescent Piazza della Libertà Palazzetto dello sport Altri spazi pubblici Palazzo Genovesi Chiesa dell’Addolorata Centro di Documentazione e Formazione Villa Carrara Centro di Documentazione e Formazione La Carnale Complesso Umberto I Via De Renzi Musei Provinciali Obiettivi Opzioni di cultura integrata e piani di cultura che siano sostenibili e che soddisfino le specifiche esigenze dei cittadini Miglioramento della qualità della vita dei cittadini Offerta culturale a servizio della città Controllo della spesa pubblica utilizzata per attività culturali Bandi e Progetti per lo spettacolo e la formazione appositamente destinati a nuove istanze non vincolati a criteri di storicità e iscrizioni negli albi regionali Il Processo Una nuova idea di cultura Coinvolgimento degli operatori Sviluppo del Piano e Presentazione Raccolta delle osservazioni Azioni comuni per la realizzazione degli obiettivi Il coinvolgimento Il Piano Cultura richiede il concorso e il coinvolgimento diretto dei cittadini. L’approccio partecipativo è fondamentale per la buona riuscita delle azioni. Cultura a 5 stelle Incontri diretti, assemblee pubbliche, conferenze stampa, siti web, iniziative: Costruzione di una città della cultura ( istruzione, sport,arte…): Sviluppo di progetti artistico-sostenibili Promozione dell’ interdisciplinarietà Promozione turistico/culturale del territorio Adozione di procedure ad evidenza pubblica Partecipazione degli enti pubblici e privati Beni confiscati restituiti alla collettività * *La Campania è la seconda regione italiana, dopo la Sicilia, per numero di beni confiscati. Al 9 Gennaio 2012 i beni confiscati nella nostra regione ammontano a 1817 unità. La provincia di Napoli è quella che presenta in assoluto il numero più alto di beni confiscati ( 1007 unità). Segue la provincia di Caserta ( 520 unità) e la provincia di Salerno ( 254 unità). A Salerno ci sono 8 immobili in gestione, 4 destinati e consegnati, 1 uscito dalla gestione, 15 aziende in gestione, 5 aziende uscite dalla gestione. ( Fonte Centro Studi Fondazione Pol.i.s. - Area Beni Confiscati) MISURE Valorizzazione e recupero dei luoghi Rafforzamento della rete tra operatori culturali, sociali, scuole, gestori di locali e amministrazione Trasparenza Per i seguenti punti hanno contribuito Roberto Lombardi - Roberto Marino - Rocco Vertuccio - Luciana Libero – Davide Gatto – Nicola Vernieri – Rosaria Greco – Francesca Romana Pinto – Tullio Ragusa – Nunzia Lazetera – Ugo Concilio – Alberto Maria Langella – Antonella Parisi – Giuseppe Morrone – Luca Possanza - Pierpaolo Pergola Arte e Cultura Valorizzazione del patrimonio artistico esistente e censimento dei beni comunali Acquisizione di progetti artistici, culturali e sociali Rafforzamento della rete tra operatori culturali, sociali, scuole, gestori di locali e pubblica amministrazione Creazione di uno sportello per l’arte e lo spettacolo (informazioni su bandi, fondi, progetti, e consulenza amministrativa e fiscale, avvio di impresa) Formazione professionale per artisti e tecnici e incentivi e agevolazioni per le attività artistiche dal vivo Ripensare il progetto Lirica, incentivando l’allestimento di opere musicali originali con il coinvolgimento anche di autori musicisti, coreografi, esecutori e maestranze locali, affiancando e supportando realtà già esistenti e operanti in città. Revisione della spesa comunale per eventi di richiamo per grandi numeri di spettatori/visitatori con investimenti e sponsorizzazioni private e che possano auto sostenersi. Ridimensionamento e decentramento di «Le luci d’artista» e valorizzazione del progetto con il coinvolgimento di artisti locali per creazione e produzioni di opere ed eventi Eventi mirati alla valorizzazione della produzione artigianale locale (Cotto di Rufoli etc) Bilancio partecipato con associazionismo locale, terzo settore e operatori culturali Regolamentazione e trasparenza dei contributi erogati e nomine, incarichi e consulenze secondo procedure di evidenza pubblica e/o criteri di rotazione FOCUS SULLA SCUOLA Scuola Finanziamenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Creazione di un orto in ogni scuola e insegnamento della L.I.S. Lingua Italiana dei Segni. Identificazione di progetti che aiutino in ogni forma e modo la formazione civica (educazione alla cittadinanza su: costituzione, sicurezza stradale, eco-ambientale, alimentare, educazione alla salute, all’affettività) dello studente e di tutta la comunità scolastica ( insegnanti, collaboratori scolastici, genitori). Cittadinanza e Costituzione è il nuovo insegnamento introdotto nelle scuole di ogni ordine e grado con la legge n. 169 del 30.10.2008 ed ha l’obiettivo di insegnare alle giovani generazioni come esercitare la democrazia nei limiti e nel rispetto delle regole comuni. Identificazione di progetti che aiutino in ogni forma e modo l’acquisizione di concetti quali: “Comprensione del “diverso da noi”. “Esprimere il proprio talento artistico”. “Giochi creativi.” ( es. gli scacchi) “Educazione in azione” ( es. la matematica in movimento..) Incontri formativi: “Come funziona il bilancio di un Comune” rivolti alle classi III delle scuole medie inferiori e a tutte le classi delle scuole medie superiori e a tutti i cittadini. Allestire una sala polifunzionale in ogni scuola in cui poter svolgere attività scolastiche ed extra-scolastiche aperte a tutta la cittadinanza ( sport, canto, pittura, attività di riciclo, corsi di lingue, teatro etc.) Allestire in ogni scuola che ne sia sprovvista una biblioteca aperta nelle ore pomeridiane per i cittadini. Sulla scorta di un felice progetto avviato diversi anni fa in USA e ripreso in Italia da alcune strutture ospedaliere, si potrebbe finanziare uno dei pochi progetti che sia stato capace di dare risultati concreti nel settore dell’invito alla lettura nei più piccoli. Il progetto si è distinto come uno dei più efficaci. Il progetto, potremmo chiamarlo “Libribimbi”, prevede il coinvolgimento di strutture accademiche (pedagogisti) e ospedaliere oltre che di enti benefici, istituti bancari e fondazioni. Per le sue caratteristiche l’iniziativa si presta a essere un veicolo di comunicazione, capace di attrarre anche imprenditori ed esperti di marketing e pubblicità. In sintesi: si fornisce gratuitamente a ogni nuovo nato un cofanetto contenente il primo di 60 volumetti che la famiglia del bambino riceverà in cinque anni, al ritmo di uno al mese, e un diario. Le famiglie, in particolare i genitori, si impegnano a leggere insieme ai nuovi nati i libri forniti e a compilare un diario di lettura. I volumi sono scelti e selezionati sulla base di ricerche già avviate nel nostro paese, integrate dagli studi dei docenti e ricercatori dei dipartimenti della nostra Università, e adatti dai 0 a 5 anni di età. Le stesse case editrici potrebbero essere coinvolte, fornendo agevolazioni sulle proprie edizioni. Puntare alla formazione dei docenti e al rafforzamento dei rapporti che la scuola ha con le forze culturali e sociali del territorio. SOCIALE Sostegno economico e strutturale per le associazioni che operano nel sociale. Identificazioni di progetti formativi sull’uso dei media e su i suoi effetti. Entrate gratuite per i residenti nei luoghi culturali della città a cadenza settimanale. Realizzazione di biblioteche in ogni quartiere. Si potrebbero usare le scuole. Strutturare servizi di trasporto alternativo per garantire la vita sociale di tutti i cittadini con particolare attenzione agli anziani e ai disabili e sostenere progetti atti al coinvolgimento e alla formazione civica e culturale delle classi sociali più deboli.