Edificio di E.A.P. sito in Torino, p.zza della Repubblica 13 - Lotto I - Opere di Demolizione e Consolidamento
1.
Introduzione
3
2.
Monitoraggio strutturale
3
2.1.
Fessurimetro lineare o angolare
3
3.
Prescrizioni generali per l’esecuzione dei lavori di demolizione
3
4.
Opere di consolidamento e di demolizione
4
4.1.
Ispezioni preliminari delle strutture
4
4.2.
Opere preliminari di consolidamento
4
4.3.
Opere di demolizione
4.3.1. Edificio A
4.3.2. Edificio B
4.3.3. Edificio C
4.3.4. Edificio D
4.3.5. Edificio E
4
4
5
5
6
6
4.4.
6
5.
Opere finali di sistemazione dell’area
Schede Lavorazioni
6
5.1.
Puntellamenti
5.1.1. Puntelli in acciaio
5.1.2. Puntelli in legno di abete
6
6
7
5.2.
Demolizione di tetto a falde
5.2.1. Puntellamenti
5.2.2. Piano di lavoro
5.2.3. Demolizione del manto in coppi o tegole
5.2.4. Demolizione dell’orditura in legno del tetto
7
7
7
7
7
5.3.
Demolizione di solai piani
5.3.1. Puntellamenti
5.3.2. Piano di lavoro
5.3.3. Demolizione di solai e scale
5.3.4. Ripristino paramento murario (solo nel caso questo debba essere conservato)
7
7
8
8
8
5.4.
Demolizione di solai voltati
5.4.1. Puntellamenti, centinature e piani di lavoro
5.4.2. Piano di lavoro
5.4.3. Rimozione riempimento volta
5.4.4. Demolizione della volta
5.4.5. Ripristino paramento murario (solo nel caso questo debba essere conservato)
8
8
8
8
8
9
5.5.
Cuci-scuci
5.5.1. Elementi di parete
5.5.2. Legante
9
9
9
5.6.
Opere provvisionali permanenti in tubi e giunti
5.6.1. Tubi
5.6.2. Giunti
5.6.3. Ulteriori accessori
9
10
10
10
5.7.
10
Opere provvisionali permanenti in carpenteria metallica zincata
5.8.
Formazione di copertine in betoncino reoplastico
5.8.1. Betoncino reoplastico
5.8.2. Barre per cemento armato
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11
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5.9.
Placcaggio eseguito con betoncino reoplastico
5.9.1. Preparazione del supporto
5.9.2. Armatura di parete
5.9.3. Betoncino reoplastico
11
11
11
12
5.10.
Ispezione cantine edificio A
5.10.1.
Pedana in legno indipendente da strutture oggetto di demolizione
5.10.2.
Ripristino volte
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1.
INTRODUZIONE
Il presente capitolato contiene le prescrizioni strutturali necessarie per la realizzazione dei lavori di demolizione riguardanti una
serie di fabbricati ubicati al numero civico 13 di Piazza della Repubblica, nell’isolato compreso tra Piazza della Repubblica, Via
Cottolengo, Via Lanino, Via Mameli, all’interno della zona storico-ambientale VII, a ridosso della Zona Centrale.
Sull’area interessata dall’intervento insistono diversi corpi di fabbrica:
il corpo esterno (corpo A), prospettante piazza della Repubblica, è un fabbricato a tre piani fuori terra attualmente adibito,
•
al piano terra a negozi ed ai piani superiori ad abitazioni. Definito dal P.R.G. come “edificio caratterizzante il tessuto
storico”, esso è in stato di forte degrado: il fabbricato ha importanti problemi statici che determinano alcuni distacchi tra i
solai e la facciata; la facciata stessa presenta visibili fessurazioni su tutta la sua superficie (si presume a causa della
successione di differenti interventi di ristrutturazione, nonché dei movimenti di assestamento nel tempo amplificati dalle
caratteristiche del terreno di fondazione), determinanti variazioni nella rettilineità con cedimenti laterali sul piano della
facciata (archi e cornicioni non più allineati) che interventi passati hanno solo in parte sanato. Si denota inoltre il taglio
netto derivante dall’allargamento della via Cottolengo, che ha visto una parziale demolizione del fabbricato, evidenziato
nell’arco spezzato sul lato sinistro della facciata;
•
un secondo corpo interno (corpo B), prospiciente il canale interrato, costituito da cantine al piano interrato, magazzini al
piano terra e abitazioni ai due piani superiori, in stato di degrado similmente al primo;
•
un terzo corpo (corpo C), parallelo al secondo, sul lato opposto del canale, è costituito da un vecchio opificio - magazzino;
si accede al piano terra da via Lanino, con un dislivello rispetto a piazza della Repubblica di circa m 2.90;
•
un quarto corpo (corpo D), trasversale ai primi, a due piani fuori terra, anch’esso facente parte del complesso a carattere
industriale, al cui piano terra si accede da via Lanino, costituito per la maggior parte da celle frigorifere in disuso; l’edificio
presenta importanti problemi statici con fessurazioni in facciata e crollo parziale della copertura;
•
sullo stesso piano altimetrico insistono altri bassi fabbricati (corpo E) ormai dissestati e in disuso.
I suddetti aspetti distributivi sono meglio descritti nelle rappresentazioni grafiche, che riassumono, attraverso le planimetrie e gli
alzati, la disposizione plano-altimetrica dell’isolato.
Il presente capitolato ha lo scopo di richiamare le principali prescrizioni tecnico-normative applicabili ai lavori di consolidamento
previsti dal presente progetto oltre alle prescrizioni di carattere statico necessarie per garantire l’esecuzione in sicurezza dei
lavori di demolizione.
Le prescrizioni riportate nella presente parte sono integrative e non sostitutive delle prescrizioni tecniche definite da Leggi,
Decreti o normative emanate dalle pubbliche autorità, ivi comprese quelle Comunali che devono intendersi pertanto, anche se
mai richiamate espressamente, integralmente trascritte.
In particolare per la buona esecuzione a "regola d'arte" si farà riferimento alle prescrizioni contenute nell'ultima edizione dei
capitolati d'appalto per le opere realizzate per conto dello Stato, alle Leggi e decreti normativi di attuazione, nonché all’edizione
più aggiornata delle norme UNI od equivalenti.
2.
MONITORAGGIO STRUTTURALE
Su richiesta della D.L. verranno forniti e posati fessurimetri per il monitoraggio di crepe presenti sulle murature.
I punti precisi su cui posizionare i fessurimetri saranno definiti dalla D.L. in corso d’opera.
2.1.
FESSURIMETRO LINEARE O ANGOLARE
Strumento di misurazione per il controllo delle lesioni alle pareti formato da due basette di materiale plastico (resina acrilica)
parzialmente sovrapposte e mobili, idoneo per superfici piane o ad angolo.
La piastra superiore riporta un reticolo o riferimento cartesiano, mentre quella inferiore presenta una scala calibrata in millimetri
sia in senso orizzontale che in senso verticale e con l’azzeramento sulle 4 parti mediane.
La posa del fessurimetro sarà eseguita posizionando le basette a cavallo della fessura che si vuole misurare. Le piastrine devono
essere fissate saldamente sulla parete o la struttura da monitorare attraverso l’utilizzo di resine eposiddiche o sistemi di
fissaggio meccanici. Nella fase di posizionamento iniziale il riferimento cartesiano coincide con gli assi del reticolo di misura.
Precisione di lettura: 1mm
Campo di lettura: ± 20 mm
3.
PRESCRIZIONI GENERALI PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI DI
DEMOLIZIONE
Le demolizioni, sia parziali che complete, devono essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni, in modo da non
danneggiare le residue murature, da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo alle
proprietà vicine.
É vietato l'uso di esplosivo nonché ogni intervento basato su azioni di scalzamento al piede, ribaltamento per spinta o per
trazione.
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Le demolizioni, i disfacimenti e le rimozioni dovranno essere limitate alle parti e dimensioni prescritte. Qualora l'opera da
demolire sia addossata a parti non da demolire, sarà cura dell’impresa eseguire tutti quei lavori necessari a garantire la stabilità
strutturale delle parti restanti da non demolire. Ove per errore o per mancanza di cautele, puntellamenti ecc., tali interventi
venissero estesi a parti non oggetto di demolizione, l'Appaltatore sarà tenuto a proprie spese al ripristino delle stesse, nonché
ad eseguire le riparazioni e le chiusure che si rendessero necessarie nei muri, fabbricati, manufatti, etc., in modo da ripristinarli
nella loro completa integrità precedente all'esecuzione dei lavori di demolizione e da conferirvi un aspetto approvato dalla
Direzione Lavori, e ciò senza alcun diritto a speciali indennizzi, ferma restando ogni responsabilità per eventuali danni.
In fase di demolizione dovrà assolutamente evitarsi l'accumulo di materiali di risulta sulle strutture da demolire o sulle opere
provvisionali, in misura tale che si verifichino sovraccarichi o spinte pericolose.
I materiali di demolizione, inumiditi onde evitare il sollevamento di polvere, dovranno essere portati a dimensioni e peso di
agevole manovrabilità, già in quota, e trasferiti a terra con l’ausilio di canali di convogliamento o, se occorre, di mezzi meccanici
di sollevamento. E’ in ogni caso fatto divieto di caduta di materiali dall’alto.
4.
4.1.
OPERE DI CONSOLIDAMENTO E DI DEMOLIZIONE
ISPEZIONI PRELIMINARI DELLE STRUTTURE
Prima dell’inizio delle demolizioni tutti gli ambienti dovranno essere ispezionati avendo cura di verificare la natura, lo stato e il
sistema costruttivo delle opere da demolire, disfare o rimuovere, al fine di affrontare, con tempestività ed adeguatezza di mezzi,
ogni evenienza che possa comunque presentarsi. A tale scopo potrebbe essere necessario procedere, su richiesta della D.L., ad
indagini distruttive localizzate.
In tale fase si provvederà all’ispezione delle cantine dell’edificio A. Essendo gli ingressi a tali cantine murati, per procedere a tale
ispezione sarà necessario demolire in più punti le pavimentazioni del piano terra al fine di consentirne l’accesso. Per eseguire in
sicurezza la suddetta lavorazione, dovrà essere predisposto un tavolato (spess. minimo 4 cm) poggiante su travi in legno a loro
volta ancorate su porzioni di strutture non interessate dalla demolizione. Una volta eseguito il passaggio, si procederà
immediatamente alla centinatura e puntellamento della volta.
Terminati i rilievi delle cantine le aperture dovranno essere immediatamente richiuse.
In relazione al risultato delle suddette verifiche strutturali dovranno essere eseguite le opere di rafforzamento e di
puntellamento necessarie ad evitare che, durante le lavorazioni propedeutiche alle demolizioni e durante le demolizioni stesse,
si verifichino crolli imprevisti e/o danni alle proprietà confinanti.
4.2.
OPERE PRELIMINARI DI CONSOLIDAMENTO
Preliminarmente all’inizio delle demolizione si procederà alla chiusura delle passate delle porte e delle finestre per la costituzione
dei contrafforti previsti in progetto. Queste operazioni dovranno essere eseguite mediante lavorazioni di cuci e scuci con
ammorsamenti sull’intero spessore della muratura e dovranno essere anticipate dalla spicconatura degli intonaci nello spessore
delle murature e da un’accurata pulizia delle zone da trattare.
Successivamente alla chiusura delle aperture nelle murature da conservare si appronteranno le opere provvisionali di
consolidamento in carpenteria metallica ancorate alle murature, con esclusione dei soli elementi verticali e diagonali di
collegamento tra i piani che dovranno essere realizzati progressivamente subito dopo la demolizione di ciascun solaio.
4.3.
OPERE DI DEMOLIZIONE
Le demolizioni di ciascun fabbricato avanzeranno per piano: si procederà alla demolizione del piano inferiore solo dopo aver
demolito completamente il piano superiore.
Particolare attenzione dovrà porsi ad evitare che si creino zone di instabilità strutturale, anche localizzate. In questo caso, e
specie nelle interruzioni di lavoro, si provvederà al puntellamento delle strutture pericolanti ed alla delimitazione delle zone
pericolose.
Le demolizioni saranno controllate e selettive, eseguite con l’ausilio di utensili meccanici di piccole dimensioni, allo scopo di non
compromettere la staticità della struttura oggetto di demolizione (crolli improvvisi) e di quelle limitrofe (anche solo crepe o
danni localizzati).
4.3.1. EDIFICIO A
Montaggio del ponteggio perimetrale.
Montaggio del piano di lavoro sul solaio sottotetto per altezze di lavoro superiori a 2 m.
Demolizione delle coperture a falde (struttura portante in legno e copertura in coppi).
Demolizione tramezzature e murature portanti piano sottotetto, con esclusione della muratura sul fronte di piazza
della Repubblica e di una porzione delle murature ortogonali ammorsate da conservare a formazione degli speroni di
contrafforte.
Demolizione del solaio sottotetto e delle murature sottostanti.
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Demolizione del solaio piano secondo e relative murature sottostanti.
Demolizione della copertura del corpo A1, da effettuarsi previa predisposizione di appositi ponteggi, piani di lavoro e
puntellamento dei solai inferiori. A seguire si procederà con la demolizione del solaio piano secondo corpo A1 e delle
relative murature sottostanti.
Demolizione del solaio piano primo corpi A e A1 e relative murature sottostanti, con prosecuzione degli speroni di
contrafforte della muratura già predisposte al piano superiore.
Demolizione solaio voltato piano primo corpo A, previa realizzazione della centinatura in legno delle volte.
Nelle porzioni di muratura da conservare, per ristabilire la continuità della muratura stessa ed impedire possibili nuovi
dissesti, dovranno essere eseguiti opportuni placcaggi e riempimenti. Ove ci si trovi in presenza di murature della
tipologia “a sacco” e se queste presentino discontinuità nelle zone di appoggio delle volte, dovranno essere eseguite
operazioni di reintegro delle murature (cuci-scuci e placcaggi).
Ciascuna demolizione di solaio sarà preceduta dal puntellamento dei piani inferiori e dalla realizzazione di un piano di
lavoro sottostante al piano da demolire. Ultimata la demolizione di ciascun solaio si provvederà al montaggio degli
elementi verticali e diagonali di collegamento delle opere provvisionali tra il piano superiore e quello inferiore.
Sulla sommità delle murature e dei contrafforti rimasti liberi dovranno essere realizzate le copertine protettive in
betoncino reoplastico armato. Le copertine saranno realizzate non appena possibile man mano che si procederà con
le demolizioni.
4.3.2. EDIFICIO B
Preliminarmente all’inizio delle opere di demolizione vere e proprie, si provvederà alla demolizione dei WC su ballatoio
realizzati sul lato verso via Lanino. Le operazioni di demolizione dovranno iniziare dall’ultimo piano avendo cura di
procedere per piano: si procederà alla demolizione nel piano sottostante solo una volta ultimati i lavori su quello
superiore.
Smontaggio degli elementi in pietra costituenti il ballatoio eseguito con l’ausilio di mezzi meccanici di sollevamento.
Ultimato il montaggio del ponteggio, sulla facciata confinante con il cortile di p.zza Della Repubblica, 15 si procederà
alla spiccontaura delle porzioni di intonaco ammalorate, al consolidamento della muratura lesionata ed alla chiusura
dei vani in essa presenti. Questi ultimi interventi saranno realizzati mediante operazioni di cuci e scuci da eseguirsi su
tutto lo sviluppo della lesione ed in tutto lo spessore della muratura, previa puntellatura dei solai in prossimità della
zona di intervento. La lavorazione dovrà cominciare dai piani bassi e proseguirà sul piano superiore solo una volta
terminati i lavori al piano inferiore.
Montaggio del piano di lavoro sul solaio sottotetto per altezze di lavoro superiori a 2 m e puntellatura del solaio
sottotetto.
Distacco della copertura del corpo B dalla copertura della proprietà confinante verso via Cottolengo con
riadattamento di quest’ultima.
Demolizione della copertura con struttura lignea e tegole marsigliesi.
Demolizione del solaio sottotetto e murature sottostanti, con salvaguardia e consolidamento delle murature indicate
per la formazione di speroni di contrafforte da conservare.
Demolizione del solaio piano secondo e murature sottostanti, con salvaguardia e consolidamento delle murature
indicate per la formazione di speroni di contrafforte e delle murature perimetrali da conservare.
Demolizione del solaio voltato del piano primo e delle murature sottostanti, con prosecuzione degli speroni sulle
stesse murature già predisposte allo scopo al piano superiore e formazione della relativa copertina di protezione.
La base della muratura perimetrale sul cortile lato piazza della Repubblica dovrà essere conservata per un’altezza di 1
m con funzione di parapetto verso i locali cantinati dell’edificio B, provvedendo a tamponarne tutte le aperture per la
medesima altezza con muratura in blocchetti di cemento.
Demolizione delle volte del piano terra e delle sottostanti murature del piano cantina, con sgombero delle macerie
attraverso il cortile lato via Lanino, posto approssimativamente alla stessa quota altimetrica dell’interrato.
Ciascuna demolizione di solaio sarà preceduta dal puntellamento dei piani inferiori e dalla realizzazione di un piano di
lavoro sottostante al piano da demolire. Ultimata la demolizione di ciascun solaio si provvederà al montaggio degli
elementi verticali e diagonali di collegamento delle opere provvisionali tra il piano superiore e quello inferiore.
Sulla sommità delle murature e dei contrafforti rimasti liberi dovranno essere realizzate le copertine protettive in
betoncino reoplastico armato. Le copertine saranno realizzate non appena possibile man mano che si procederà con
le demolizioni.
4.3.3. EDIFICIO C
Demolizione della pensilina aggettante dal corpo C verso il cortile interno consistente in: rimozione delle lastre
traslucide con l’ausilio di cestello e rimozione dell’orditura metallica di sostegno con l’ausilio di cestello ed apparecchio
di sollevamento.
Montaggio ponteggio perimetrale e puntellamento piano sottotetto avendo cura di sostenere la catena in esso
contenuto.
Montaggio del piano di lavoro sul solaio sottotetto per altezze di lavoro superiori a 2 m.
Demolizione della copertura lignea con manto in tegole marsigliesi con l’ausilio di apparecchi di sollevamento per
l’orditura principale.
Demolizione solaio sottotetto e murature perimetrali portanti.
Completamento del montaggio delle opere provvisionali permanenti in carpenteria metallica.
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Sulla sommità delle murature e dei contrafforti rimasti liberi dovranno essere realizzate le copertine protettive in
betoncino reoplastico armato. Le copertine saranno realizzate non appena possibile man mano che si procederà con
le demolizioni.
Ultimata la demolizione del fabbricato C e dei piani fuori terra del fabbricato B, si prevede lo scavo, con demolizione
di trovanti e solette in cemento armato, del terrapieno di separazione tra i due edifici, fino al raggiungimento della
quota del cortile su via Lanino con formazione di scarpata/gradoni tra la zona confinante l’edificio di via Cottolengo e
la nuova quota dell’area, secondo le prescrizioni e la forma riportate negli elaborati grafici.
4.3.4. EDIFICIO D
Demolizione dei bassi fabbricati accostati al corpo D costituiti da soletta piana in c.a. su murature portanti.
Montaggio ponteggio perimetrale e puntellamento piano sottotetto avendo cura di sostenere la catena in esso
contenuto.
Smontaggio delle coperture a falde dei corpi D1 e D2, caratterizzate da struttura lignea (struttura portante a
capriate) e tegole marsigliesi
Demolizione del solaio sottotetto corpi D1 e D2 e murature sottostanti, con conservazione della muratura di confine e
salvaguardando le lesene di irrigidimento presenti.
Puntellamento solaio piano primo con formazione piano di lavoro al piano sottostante.
Realizzazione porzioni murature in mattoni pieni necessarie per completamento contrafforti al primo piano, come
meglio specificato negli elaborati grafici allegati. Tali nuovi porzioni di muratura dovranno essere collegate alle
murature esistenti a mezzo di inghisaggi realizzati nella muratura posti ad un interasse massimo di 33 cm.
Demolizione del solaio piano primo corpi D1 e D2 e murature sottostanti al piano terra, con conservazione della
muratura di confine e formazione di contrafforti con porzioni delle murature ortogonali adeguatamente completate
nelle aperture e protette da copertina in betoncino reoplastico armato.
Placcaggio bifacciale della muratura secondo le indicazioni contenute negli elaborati grafici.
Ciascuna demolizione di solaio sarà preceduta dal puntellamento dei piani inferiori e dalla realizzazione di un piano di
lavoro sottostante al piano da demolire. Una volta ultimata del singolo solaio la demolizione si provvederà al
montaggio degli elementi verticali e diagonali di collegamento delle opere provvisionali.
Sulla sommità delle murature e dei contrafforti rimasti liberi dovranno essere realizzate le copertine protettive in
betoncino reoplastico armato. Le copertine saranno realizzate non appena possibile man mano che si procederà con
le demolizioni.
4.3.5. EDIFICIO E
Puntellamento preliminare della parete da conservare lungo il cortile confinante, che dovrà essere tamponata con
muratura in blocchetti di cls in corrispondenza delle aperture.
Demolizione del basso fabbricato lungo il cortile confinante su via Lanino 3/B, costituito da una copertura lignea con
manto in tegole marsigliesi, tramezzature e murature portanti perimetrali, con l’ausilio di cestello per lo
scollegamento dei puntoni in legno dalla muratura perimetrale.
Sulla sommità delle murature e dei contrafforti rimasti liberi verranno realizzate le copertine protettive in betoncino
reoplastico armato.
4.4.
OPERE FINALI DI SISTEMAZIONE DELL’AREA
Al termine delle operazioni di sgombero l’area presenterà due diversi livelli di risistemazione:
La zona accessibile da piazza della Repubblica si troverà alla quota del relativo passo carraio, approssimativamente pari a
231,30 m slm, fino alla parete perimetrale del piano interrato del corpo B.
Il piano interrato del corpo B e il cortile con accesso dalla via Lanino si troveranno alla quota del relativo passo carraio,
approssimativamente pari a 228,66 m slm.
Il perimetro dell’area risulterà delimitato dalle murature rimaste in opera, mantenute in posizione tramite i contrafforti ricavati
dalla conservazione e consolidamento di porzioni delle murature ortogonali.
5.
5.1.
SCHEDE LAVORAZIONI
PUNTELLAMENTI
I puntellamenti dei solai piani saranno realizzati con puntelli telescopici regolabili in acciaio appartenenti alle classi A, B o C della
UNI EN 1065.
I puntellamenti delle strutture verticali saranno realizzati con puntelli in legname o in acciaio sulla scorta delle indicazioni fornite
dalla D.L.
5.1.1. PUNTELLI IN ACCIAIO
I puntelli in acciaio dovranno rispettare le prescrizioni della UNI EN 1065; in particolare dovranno appartenere, a
seconda delle necessità, alle classi A, B o C della suddetta normativa.
I puntelli dovranno avere le seguenti caratteristiche:
Acciaio S235JRH e S275JRH secondo UNI EN 10129-1/2
Zincatura a caldo: spessore minimo garantito 50 µm, secondo UNI EN 40
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Dimensioni minime basette: 0,16 m x 0,16 m
Spessore basetta: 6-8 mm
Tubo interno: 48,3 mm
Tubo esterno: 57 mm
Regolazione: ghiera esterna autopulente
I puntelli dovranno essere accompagnati da un foglio o libretto recante:
una breve descrizione con l’indicazione degli elementi costituenti;
le indicazioni per un corretto impiego;
le istruzioni per la manutenzione e conservazione;
gli estremi delle certificazioni previste dalla UNI EN 1065;
una dichiarazione di conformità al DM 6 agosto 2004 (MLPS).
Tali puntelli saranno collocati sotto le strutture da demolire previa interposizione di tavole di ripartizione dei carichi
dello spessore minimo di cm 4 da collocarsi sia superiormente che inferiormente.
Classe e numero dei puntelli saranno determinati preventivamente in base all'entità dei carichi agenti ed all'altezza
del puntello (vedi relative tabelle carichi di lavoro UNI EN 1065). In particolare in caso di puntellamenti di solai, si
prenderà in conto oltre al peso del solaio un carico variabile di 3,0 kN/mq (300 kg/mq).
5.1.2. PUNTELLI IN LEGNO DI ABETE
I legnami presente in cantiere per il puntellamento, di qualunque forma, dimensione o grado di lavorazione (pali,
puntoni, travi, travetti, barotti, tavole, ecc) dovranno essere in ottimo stato di conservazione ed ottenere
l’approvazione della D.L. al loro utilizzo.
Il materiale dovrà essere stoccato in cantiere pronto per essere utilizzato ogni qual volta ce ne fosse la necessità.
Forma e tipologia dei puntelli saranno indicati dalla D.L.
5.2.
DEMOLIZIONE DI TETTO A FALDE
Demolizione completa controllata e selettiva di tetto a falde comprendente la demolizione manuale del manto di copertura in
tegole o coppi, dei comignoli e della struttura portante (grossa e piccola orditura).
5.2.1. PUNTELLAMENTI
Previa un’attenta indagine sulle condizioni in cui versano le strutture portanti della copertura, si procederà alla
realizzazione delle opere di puntellamento necessarie all’esecuzione in sicurezza della lavorazione.
In particolare in presenza di capriate, prima di procedere alla rimozione dei puntoni e dei monaci si dovranno
puntellare le catene allo scopo di evitare la rottura delle stesse.
5.2.2. PIANO DI LAVORO
Nel caso l’altezza di lavoro sia superiore a 2 m, si dovrà predisporre un piano di lavoro in legno poggiante su idonea
struttura di sostegno in tubo-giunti a servizio delle maestranze. Al di sotto del piano di lavoro sarà realizzato un
secondo piano con funzione di sottoponte collocato ad una distanza massima dal primo di 1 m.
La struttura di sostegno poggerà sul solaio del piano sottostante che a sua volta dovrà essere puntellato qualora
staticamente incerto.
5.2.3. DEMOLIZIONE DEL MANTO IN COPPI O TEGOLE
Rimozione manuale del manto di copertura in coppi o tegole.
5.2.4. DEMOLIZIONE DELL’ORDITURA IN LEGNO DEL TETTO
Demolizione della piccola e della grossa orditura, in qualunque piano di fabbricato, compresa la discesa a terra dei
materiali, previo il necessario svincolo dalla muratura di appoggio, lo sgombero dei detriti, ed il loro accatastamento
differenziato in cantiere, il carico manuale sui mezzi di trasporto.
Gli elementi da rimuovere di dimensione e peso considerevole (es: travi ed altri elementi di grandi dimensioni)
verranno imbracati ed allontanati con l’ausilio di idonei apparecchi di sollevamento.
5.3.
DEMOLIZIONE DI SOLAI PIANI
Demolizione completa controllata e selettiva di solai piani o scale realizzati in legno, acciaio-laterizio, latero-cemento o c.a.
Nel caso la struttura sia ammorsato su una muratura di cui non si prevede la demolizione, si procederà a ripristinare la
continuità del manto murario con operazioni di cuci-scuci localizzate e, in presenza di ampie zone da ricostituire, con un
placcaggio monofacciale.
5.3.1. PUNTELLAMENTI
Previa un’attenta indagine sulle condizioni in cui versano le porzioni di solaio oggetto della demolizione e delle
murature limitrofe, si procederà alla realizzazione delle opere di puntellamento necessarie all’esecuzione in sicurezza
della lavorazione.
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Le opere di puntellamento di solai piani e scale saranno eseguite con puntelli telescopici conformi UNI EN 1065,
classe A, B e C, da collocare sotto le strutture da demolire.
Rif.: 5.1 - Puntellamenti
5.3.2. PIANO DI LAVORO
La lavorazione sarà realizzata servendosi di un piano di lavoro in legno poggiante su idonea struttura di sostegno in
tubo-giunti. Il piano di lavoro dovrà essere collocato al di sotto degli orizzontamenti da demolire (distanza compresa
tra 20 e 50 cm) in modo da poter ricevere tutte le macerie delle demolizioni e garantire la sicurezza delle operazioni
di demolizione.
Al di sotto del piano di lavoro sarà realizzato un secondo piano con funzione di sottoponte collocato ad una distanza
massima dal primo di 1 m.
La struttura di sostegno poggerà sul solaio del piano sottostante che a sua volta dovrà essere puntellato qualora
staticamente incerto.
5.3.3. DEMOLIZIONE DI SOLAI E SCALE
Dopo aver rimosso il pavimento ed il sottofondo in cls si procederà alla demolizione della parte strutturale del solaio.
In caso di solai formati da travetti unidirezionali con elementi di completamento in laterizio (solai in laterocemento o
solai con travetti in acciaio e voltine in muratura), si procederà inizialmente alla demolizione degli elementi di
completamento in laterizio. Successivamente, dopo avere imbracato i travetti con idonei apparecchi di sollevamento,
si provvederà al loro scollegamento dalle murature e alla loro rimozione.
5.3.4. RIPRISTINO PARAMENTO MURARIO (SOLO NEL CASO QUESTO DEBBA
ESSERE CONSERVATO)
Nel caso la volta sia ammorsata su una muratura di cui non si prevede la demolizione, si procederà, in base alle
necessità dettate dai ritrovamenti, a ripristinare la continuità del manto murario con un’operazione di cuci-scuci (5.5
Cuci-scuci) e placcaggi monofacciale (5.9 - Placcaggio eseguito con betoncino ).
5.4.
DEMOLIZIONE DI SOLAI VOLTATI
Demolizione completa controllata e selettiva di volte in mattoni, compresa la discesa a terra dei materiali, lo sgombero e
l’accatastamento dei detriti in cantiere con carico e trasporto dei detriti alle discariche.
5.4.1. PUNTELLAMENTI, CENTINATURE E PIANI DI LAVORO
Previa un’attenta indagine sulle condizioni in cui versano le porzioni di muratura oggetto della demolizione e quelle
limitrofe, si procederà alla realizzazione delle opere di puntellamento necessarie a sostituire l’opera della volta e
all’esecuzione in sicurezza della lavorazione. In particolare si dovranno prevedere le opere di puntellamento
necessarie per neutralizzare le spinte derivanti dalle volte dei locali contigui.
A seguire si procederà con il puntellamento di solaio voltato oggetto di demolizione eseguito mediante realizzazione
di centinatura in legno (analoga a quella che si realizzerebbe in caso di costruzione della volta) e puntelli telescopici
conformi EN 1065, classe A o B, da collocare sull'intradosso delle volte da demolire.
Rif.: 5.1 - Puntellamenti
5.4.2. PIANO DI LAVORO
La lavorazione sarà realizzata servendosi di un piano di lavoro in legno poggiante su idonea struttura di sostegno in
tubo-giunti. Il piano di lavoro dovrà essere collocato al di sotto delle volte da demolire in modo da garantire la
sicurezza delle operazioni di demolizione.
Al di sotto del piano di lavoro sarà realizzato un secondo piano con funzione di sottoponte collocato ad una distanza
massima dal primo di 1 m.
La struttura di sostegno poggerà sul solaio del piano sottostante che a sua volta dovrà essere puntellato qualora
staticamente incerto.
5.4.3. RIMOZIONE RIEMPIMENTO VOLTA
Demolizione e rimozione del pavimento, del suo letto e del rinfianco della volta, lasciando al loro posto le murature di
rinfianco e le catene in acciaio o legno.
5.4.4. DEMOLIZIONE DELLA VOLTA
Demolizione manuale della volta, con rimozione dei singoli elementi laterizi, seguendo il procedimento inverso a
quello della costruzione.
Nel caso di volte a botte, la demolizione dovrà cominciare dal centro dell’ambiente. Si perforerà la volta e si
rimuoveranno i mattoni per fasce della larghezza massima di 1 metro, procedendo dalla chiave verso l’imposta. In
questo modo si creeranno due fronti di attacco a partire dai quali si proseguirà con la demolizione delle parti
rimanenti di volta. È tassativamente vietato aprire un fronte di attacco nella chiave procedendo fino ad avere il crollo
delle due semivolte private della chiave.
Le catene dovranno essere rimosse non prima della rimozione dei mattoni della volta.
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Nel caso di volte a crociera o a padiglione la demolizione partirà dalla chiave con la realizzazione di un’apertura delle
dimensioni di circa 1m x 1 m. Si potrà quindi proseguire demolendo singolarmente ciascuno dei quattro fronti di
attacco così individuati.
5.4.5. RIPRISTINO PARAMENTO MURARIO (SOLO NEL CASO QUESTO DEBBA
ESSERE CONSERVATO)
Nel caso la volta sia ammorsata su una muratura di cui non si prevede la demolizione, si procederà in base alle
necessità dettate dai ritrovamenti, a ripristinare la continuità del manto murario con un’operazione di cuci-scuci con
eventuale placcaggio monofacciale (5.9 - Placcaggio eseguito con betoncino )
5.5.
CUCI-SCUCI
L’operazione di cuci-scuci consisterà nella risarcitura delle murature per mezzo della parziale sostituzione del materiale.
Prima di procedere con l’operazione di scuci e cuci si dovrà realizzare un rilievo accurato della porzione di muratura da sostituire
al fine di circoscrivere puntualmente la zona da ripristinare.
Dove si renderà necessario, si procederà alla messa in opera di opportuni puntellamenti così da evitare crolli o deformazioni
indesiderate.
La porzione di muratura da sanare verrà divisa in cantieri (dimensionalmente rapportati alla grandezza dell’area interessata
dall’intervento di norma non più alti di 1,5 m e non più larghi di 1 m) dopodiché, si procederà alternando le demolizioni e le
successive ricostruzioni, in modo da non danneggiare le parti di murature limitrofe che dovranno continuare ad assolvere la
funzione statica della struttura. Gli interventi di demolizione e ricostruzione dovranno estendersi a tutto lo spessore del
paramento murario.
La demolizione potrà essere eseguita ricorrendo a mezzi manuali (martelli, punte e leve) facendo cura di non sollecitare la
struttura. Ad asportazione avvenuta la cavità dovrà essere pulita con l’ausilio di spazzole, raschietti o aspiratori, in modo da
rimuovere i detriti polverulenti e grossolani.
Prima della realizzazione della nuova muratura la porzione di muratura vecchia ad immediato contatto con la nuova dovrà
essere abbondantemente bagnata.
La messa in opera del materiale dovrà essere tale da consentire l’inserimento di zeppe in legno, tra la nuova muratura e quella
vecchia che la sovrasta, da sostituire, solo a ritiro avvenuto, con mattoni e malta fluida.
5.5.1. ELEMENTI DI PARETE
I laterizi da impiegarsi nella lavorazione dovranno essere mattoni pieni compatibili con la preesistenza per dimensioni
e per natura. Potrà essere possibile utilizzare materiale recuperato dallo stesso cantiere (ricavato, ad esempio, da
demolizioni in zone limitrofe) solo se preventivamente autorizzati dalla D.L. In tal caso il materiale da impiegarsi sarà
selezionato accuratamente e pulito da eventuali residui di calce al fine di evitare di riutilizzare elementi danneggiati
e/o degradati.
I mattoni di nuova fornitura, dotati di marcatura CE, prima della posa dovranno essere campionati e sottoposti, per
l'approvazione, alla Direzione Lavori. Della suddetta campionatura, una volta approvata e siglata, potrà essere
autorizzata la relativa posa in opera .
Gli imballi devono riportare almeno il nome del fornitore e le caratteristiche tecniche del prodotto.
Gli elementi di laterizio necessari alla realizzazione della muratura, trasportati in cantiere, devono essere depositati
ordinatamente utilizzando idonei mezzi in modo da garantirne l'integrità. Gli elementi di laterizio depositati a cielo
aperto dovranno essere adeguatamente protetti con teli di plastica in modo da preservarli dall'umidità e dalla pioggia.
Il piano d'appoggio degli elementi in laterizio depositati in cantiere dovrà essere asciutto e distanziato da terra in
modo da impedire possibili fenomeni di imbibizione per capillarità.
I laterizi, prima del loro impiego, dovranno essere bagnati sino a saturazione per immersione prolungata in appositi
recipienti e mai per aspersione.
Durante la stagione invernale le lavorazioni potranno essere eseguite solo nelle ore meno fredde del giorno.
5.5.2. LEGANTE
Per la posa dei mattoni verrà impiegata malta di calce idraulica naturale NHL 5 con inerte costituito da sabbia silicea
avente le seguenti caratteristiche:
Resistenza alla compressione (28gg) ca. 5,0 N/mm²
Categoria: M5 sec. (UNI EN 998-2)
Conforme UNI EN 998-2 (2004)
Dotato di marcatura CE
5.6.
OPERE PROVVISIONALI PERMANENTI IN TUBI E GIUNTI
Struttura provvisionale permanente realizzata con sistema tubo-giunto fissato alla muratura da sostenere attraverso tubi
passanti sigillati alla stessa, secondo elaborati grafici allegati.
La muratura dovrà essere infrapposta tra due strutture in tubo e giunto (come prescritto negli elaborati grafici progettuali)
montate sulle due facciate della muratura stessa e collegate attraverso fori eseguiti mediante carotatura di minimo diametro
della struttura muraria, o attraverso aperture esistenti. I carotaggi saranno eseguiti con carotatrice a secco del diametro minimo
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di cm 5. Nel foro così realizzato sarà posato il tubo che sarà ancorato al paramento murario mediante l’interposizione di malta
espansiva.
Gli elementi del sistema tubo-giunto dovranno essere in buone condizioni di conservazione e protetti dall’ossidazione con
trattamento di zincatura a caldo. La struttura in tubo-giunto con i relativi accessori dovrà essere campionata ed essere
sottoposta, per l'approvazione, alla Direzione Lavori.
Le opere provvisionali dovranno essere realizzate con elementi di una unica tipologia e marca, sia per quanto riguarda i tubi che
per quanto riguarda i morsetti di giunzione e gli accessori.
L’Appaltatore sarà in ogni caso obbligato a controllare, rilevandole sul posto, le misure esatte degli elementi di supporto sui
quali verranno inserite le opere in metallo, restando egli stesso responsabile degli inconvenienti che potrebbero verificarsi per
l’omissione di tale controllo.
I tubi in acciaio zincati dovranno essere depositati in cantiere con ordine, al riparo dalle intemperie.
I terminali dei tubi ed i giunti posti in posizione di passaggio (in particolare verso marciapiede e verso altra proprietà) ed in ogni
caso a quota dal pavimento inferiore a 2,5 mt. dovranno essere protetti mediante l’applicazione di cappellotti ed idonei profili in
plastica di colore giallo.
5.6.1.
TUBI
I tubi dovranno rispettare le seguenti caratteristiche:
acciaio S235JRH
Spessore nominale minimo: mm. 3,25.
Diametro esterno minimo: mm. 48,3.
Lunghezza taglio: 6,00 mt. per ferri longitudinali, ferri correnti, a trazione, ecc.; secondo occorrenza negli
altri casi
Zincato a caldo a norma UNI EN ISO 1461
5.6.2.
GIUNTI
Giunti per sistema a tubi giunti in acciaio tipo S355JR stampato a freddo, ad alta resistenza e duttilità, delle tipologie:
ortogonale a 4 bulloni, per il collegamento ad angolo retto di due tubi passanti,
ortogonale a 2 bulloni, per il collegamento ad angolo retto di due tubi passanti,
orientabile, per il collegamento secondo un angolo qualunque di due tubi passanti,
a perni, per il collegamento assiale di due tubi soggetti a trazione, semplice
a 4 bulloni, per la giunzione di due tubi soggetti a compressione assiale.
I giunti avranno le seguenti proprietà caratteristiche:
Acciaio S355MC UNI EN 10149-1
Stampato a freddo
Alta resistenza e duttilità
Spessore 4,75 mm
Classe B della EN74 per i giunti ortogonali, classe A per i giunti orientabili
Carico utile di scorrimento: 1100 daN (desunto dal valore frattile 5%)
Protezione: Zincatura elettrolitica passivata (spessore medio minimo garantito di 8 micron)
5.6.3.
-
5.7.
ULTERIORI ACCESSORI
Spinotto, per guida nell'unione assiale di due tubi
Basetta regolabile da 33 cm per la ripartizione dell’azione di punzonamento sulla muratura.
Le basette dovranno essere ancorate alla struttura tubolare nella misura di 2 ogni metro di tubo e regolate
fino all’aderenza con la muratura con interposizione di un asse di legno di dimensioni sufficienti a ripartire lo
sforzo esercitato sulla stessa. Il fissaggio della basetta alla muratura da conservare dovrà essere eseguito su
entrambe le facce della stessa.
OPERE PROVVISIONALI
ZINCATA
PERMANENTI
IN
CARPENTERIA
METALLICA
Gli acciai impiegati per la realizzazione dei manufatti in carpenteria metallica previsti in progetto devono essere prodotti in uno
stabilimento dotato di un sistema permanente di controllo interno della produzione certificato ai sensi della UNI EN ISO
9001:2000.
La lavorazione del metallo dovrà essere effettuata con precisione di dimensioni e regolarità di forme secondo le prescrizioni
contenute negli elaborati grafici. L’Appaltatore sarà in ogni caso obbligato a controllare, rilevandole sul posto, le misure esatte,
restando egli stesso responsabile degli inconvenienti che potrebbero verificarsi per l’omissione di tale controllo.
I profilati in acciaio dovranno essere depositati in cantiere con ordine, al riparo dalle intemperie. Particolare cura andrà posta
nella posa per evitare che il rivestimento venga danneggiato.
I profilati saranno ancorati alla struttura portante in muratura mediante inghisaggi in malta reoplastica antiritiro.
Caratteristiche dei profilati:
•
Acciaio S235 (Norme tecniche per le costruzione di cui al DM 14/01/08)
•
Zincatura a caldo a norma UNI EN ISO 1461
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5.8.
FORMAZIONE DI COPERTINE IN BETONCINO REOPLASTICO
Formazione di copertine superficiali sulla sommità delle murature e degli speroni di controventatura, costituite da betoncino
reoplastico e armatura.
Dovranno essere realizzati cordoli con sezione pari allo spessore dei muri e degli speroni e spessore di cm 10, da realizzarsi sulla
sommità di tutti i muri da conservare e sul tratto inclinato esposto alle intemperie degli speroni da conservare.
I cordoli dovranno risultare ancorati alla sottostante muratura mediante formazione di fori diam. 20 mm da eseguirsi in verticale
nelle murature per una profondità non inferiore a 50 cm ed interasse medio di 33 cm disposti a quinconce. All’interno di detti
fori verranno sigillate per tutta la profondità del foro barre diam. 12 mm ripiegate superiormente di modo da svolgere anche la
funzione di staffa. L’ancoraggio verrà eseguito con malta betoncino reoplastica.
5.8.1. BETONCINO REOPLASTICO
Il betoncino a ritiro compensato da utilizzare dovrà avere le seguenti caratteristiche:
resistenza a compressione a 28 giorni > 18 N/mm2;
modulo elastico a 28 giorni < 15.000 N/mm2
espansione contrastata a 1 giorno > 0,04 %;
impermeabilità all’acqua (UNI EN 13057) < 0,50 kg m-2 h-0,5
Il deposito in cantiere del materiale dovrà avvenire in locali protetti dagli agenti atmosferici e dall’umidità.
Sul setto murario verrà realizzata prima di tutto la necessaria casseratura di contenimento. Tali casserature dovranno
avere sufficiente impermeabilità per evitare sottrazioni d’acqua al betoncino di ancoraggio ed essere ancorate e
contrastate per resistere alla pressione del betoncino quando questo sarà messo in opera. In particolare per
consentire il getto del betoncino lungo le pareti laterali degli speroni, sarà necessario realizzare il contenimento del
getto su tre delle quattro facce del cordolo.
Dopo avere bagnato abbondantemente con acqua pulita fino a saturazione, verrà gettato il betoncino reoplastico che
sarà quindi opportunamente vibrato. Lo spessore finale del cordolo così realizzato sarà di cm 10.
La porzioni di codolo orizzontali dovranno essere sagomate di modo da evitare il ristagno di acqua sulla faccia
superiore.
5.8.2. BARRE PER CEMENTO ARMATO
Barre per cemento armato lavorate e disposte in opera secondo le prescrizioni di esecuzione in acciaio ad aderenza
migliorata B450C (Norme tecniche per le costruzione di cui al DM 14/01/08).
I ferri longitudinali avranno diam. mm 12, dovranno essere posati in posizione affiancata ed avere sovrapposizioni di
ripresa maggiori di cm 40.
Le staffe, della stessa tipologia di materiale, avranno diam. mm 12 e saranno chiuse attorno ai ferri longitudinali;
dovranno essere posate ad una distanza massima tra loro di cm 33. Gli innesti delle staffe nelle murature saranno
eseguiti per una profondità minima di 50 cm ed ancorati con malta reoplasatica.
5.9.
PLACCAGGIO ESEGUITO CON BETONCINO REOPLASTICO
L’intervento sarà realizzato mediante l’apposizione, su una o entrambe le facce del muro, di placcaggi realizzati con betoncino
reoplastico, armati con rete metallica elettrosaldata e resi solidali alla muratura originale con ferri trasversali ancorati nel muro.
5.9.1. PREPARAZIONE DEL SUPPORTO
Dietro specifica autorizzazione della D.L., si procederà alla rimozione dell’eventuale intonaco, dei rivestimenti
parietali, delle parti incoerenti ed in fase di distacco, e della malta dei giunti tra i laterizi per una profondità minima di
2 cm, fino a raggiungere la parte sana della struttura. Le, eventuali lesioni andranno ripulite, allargate e spolverate
con l’ausilio di aria compressa e strumento aspiratore, nonché stuccate con idonea malta a presa rapida (sarà
sufficiente utilizzare un impasto a base di calce idraulica naturale e pozzolana).
5.9.2. ARMATURA DI PARETE
L’armatura della parete sarà realizzata mediante una rete elettrosaldata in acciaio B450C maglia 15x15 cm diam. 8
mm.
Al fine di inserire i connettori trasversali si dovranno eseguire perforazioni, (con strumento a sola rotazione) passanti
in senso obliquo se l’intervento riguarderà entrambe le facce, per 3/4 dello spessore del muro qualora la muratura
venga trattata su una sola superficie (esterna o interna). Il numero dei tiranti non dovrà essere inferiore a 4 tiranti al
m2 di parete. All’interno di queste perforazioni si collocheranno i tondini di acciaio B450C diam. 12, lasciandoli
sporgere dalla struttura per almeno cm 10 da ogni lato.
Una volta stuccate le eventuali lesioni, fessure o parti di struttura situate sotto i fori con la malta prescritta, si
potranno posizionare reti metalliche elettrosaldate. In corrispondenza di pareti d’angolo, le reti elettrosaldate di
ciascuna parete dovranno essere risvoltate sull’altra per almeno 100 cm. Le eventuali sovrapposizioni di reti dovranno
interessare almeno 30 cm ed in ogni caso non meno di due maglie.
Una volta posizionata la rete, le barre di ancoraggio saranno ripiegate ad uncino di 90° al fine di connetterle alle
maglie della rete e realizzare in tal modo il collegamento tra le paretine ed il nucleo della muratura.
L’armatura dovrà essere tenuta separata dal supporto murario per almeno 2 cm, ricorrendo ad idonei distanziatori.
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5.9.3. BETONCINO REOPLASTICO
Il betoncino a ritiro compensato da utilizzare dovrà avere le seguenti caratteristiche:
resistenza a compressione a 28 giorni > 18 N/mm2;
modulo elastico a 28 giorni < 15.000 N/mm2
espansione contrastata a 1 giorno > 0,04 %;
impermeabilità all’acqua (UNI EN 13057) < 0,50 kg m-2 h-0,5
Il deposito in cantiere del materiale dovrà avvenire in locali protetti dagli agenti atmosferici e dall’umidità.
Sul setto murario verrà realizzata prima di tutto la necessaria casseratura di contenimento. Tali casserature dovranno
avere sufficiente impermeabilità per evitare sottrazioni d’acqua al betoncino di ancoraggio ed essere ancorate e
contrastate per resistere alla pressione del betoncino quando questo sarà messo in opera.
Sul setto murario, preventivamente bagnato abbondantemente con acqua pulita fino a saturazione, verrà gettato e
successivamente vibrato il betoncino reoplastico, realizzando uno spessore finito minimo di cm 7.
Al fine di evitare la formazione di fessure e cavillature dovute alla troppo rapida evaporazione, le casserature
verranno rimosse non prima che siano trascorse almeno 48 ore dal getto.
La superficie finale dovrà essere priva di ondulazioni, concavità o convessità in modo da assicurare che lo
scostamento rispetto ad un piano teorico medio (planarità generale) non superi lo 0,2% mentre il massimo dislivello
tra due punti distanti non più di 1 mt. sia inferiore a 4 mm.
5.10.
ISPEZIONE CANTINE EDIFICIO A
L’accesso alle cantine dell’edificio A dovrà essere realizzato mediante demolizioni manuali localizzate da effettuarsi sulle volte
delle cantine stesse. Tali demolizioni dovranno essere realizzate preferibilmente in corrispondenza delle lunette. Qualora queste
non siano presenti, si effettueranno demolizioni controllate in corrispondenza della chiave delle volte (approssimativamente al
centro dei locali presenti al piano terra) previa realizzazione di struttura provvisionale in legno che cauteli gli operai in caso di
crollo della volta.
Ultimata l’esecuzione del foro sarà possibile accedere alla cantina solo a seguito di specifica verifica statica effettuata su
indicazioni della D.L.
All’interno della cantina saranno realizzati dei puntellamenti a perdere necessari per garantire la sicurezza della struttura nel
corso delle successive demolizioni.
Ultimata l’ispezione delle cantine si procederà al ripristino del taglio effettuato sulle volte.
5.10.1. PEDANA IN LEGNO
DEMOLIZIONE
INDIPENDENTE
DA
STRUTTURE
OGGETTO
DI
Realizzazione di pedana per l'esecuzione in sicurezza di un vano di passaggio sull'estradosso di solai voltati. Tale
pedana sarà costituita da un tavolato in legno spess. cm 4, larghezza metri 3 e lunghezza minima di metri 6 posato
su un'orditura costituita da travi in legno (sez. minima 11x11cm) poste ad un interasse massimo di 1 metro.
Al centro del tavolato sarà lasciato un foro di dimensioni sufficienti all'esecuzione del vano di passaggio.
Le travi in legno dovranno poggiare sui muri perimetrali del locale oggetto di demolizione, di modo da garantire la
sicurezza degli operatori in caso di crollo improvviso della volta.
5.10.2. RIPRISTINO VOLTE
Ultimate le ispezioni delle cantine da parte della D.L., si procederà al ripristino delle volte demolite.
A tale scopo sull’intradosso della volta verrà ancorata una casserature a perdere fissata con staffe in acciaio.
Su tale casserature sarà eseguito il getto di una soletta di completamenti in calcestruzzo Rck 25 Mpa armata con una
rete elettrosaldata B450C maglia 15x15 cm diam. 8 di modo da ripristinare la continuità della volta stessa.
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