Scuola media Lanzalone Posidonia
Visita ai padri Saveriani: « Oi dialogoi»
27 Marzo 2012 presso la sede dei Padri Saveriani nella suddetta città di Salerno.
Si ringraziano, in particolare, le persone addette che ci hanno calorosamente
ospitato, successivamente i padri Saveriani tutti.
PREFAZIONE
Per intendere il progetto e successivamente la sua finalità è necessario comprendere cosa
significa il suo titolo greco: OI DIALOGOI.
Oi, articolo: IL
DIALOGOI (da DIA «attraverso» e LOGOS «PAROLA») DIALOGO
Questo è quanto i monaci Saveriani di Salerno ci hanno detto fin dall’inizio. Ma vorrei
nuovamente ringraziarli per la loro disponibilità ad accoglierci nonostante il numero di persone
con cui arriviamo. Inoltre volevo evidenziare la loro cordialità verso tutti, in un atteggiamento di
apertura evidente e comprensibile poiché entrando in un luogo si è sempre timorosi di saperlo
affrontare. Per me, ma mi riferisco a tutti o quasi, è stata una nuova esperienza con poche parole
molto bella, per utilizzare un linguaggio di registro comune, e spero eventualmente proficua.
Intendo quindi ringraziare il gruppo presentatoci con questi nomi: MIMMA,PATRIZIA, SIMONE e
una persona squisita che già ho avuto modo di conoscere in altre occasioni come PADRE
NAZARENO.
Il tutto, una vera e propria mostra, è suddiviso in
quattro stanze e quindi quattro temi sebbene il primo
cui mi riferisco è l’introduzione. Nelle pagine seguenti
saranno dunque approfonditi.
1.L’INTRODUZIONE
•
Nella prima sala i Saveriani ci hanno accolti e abbiamo cominciato a dialogare. Anzitutto ci è
stata spiegata la funzione del missionario e poi abbiamo arricchito il concetto di profeta e ci è
stata letta un’ affascinante favola in linea a quanto detto. Andiamo con ordine.
Sinteticamente cos’è un missionario? -Un missionario- ha risposto una ragazza- è colui il
quale aiuta i paesi in difficoltà. E’ vero ci è stato detto ma la risposta è incompleta. Perché?
Perché ci sono moltissime organizzazioni come Emergency molto più efficienti. I Severiani
infatti non solo fanno questo ma diffondono la parola di DIO. Ne consegue la spiegazione
della parola PROFETA che vuole significare una persona che segue le leggi di DIO e rende al
corrente la società del fatto che stiamo sbagliando determinate cose. Don Simone,
veneziano che ha studiato nelle Filippine, ci dice inoltre che IL MONDO HA UN IMPELLENTE
BISOGNO DI PROFETI. Il tema di questa giornata però non è incentrato sulla figura di DIO. I
SEGNI, i SUONI, le PAROLE sono raffigurati nell’immagine qui in basso a destra.
La torre di Babele
La favola parla di un uomo che ne
incontra un altro più anziano e saggio
di lui. Quest’ultimo ascolta la storia
.
raccontata
dal giovane. Il re di questi
voleva costruire una terra che potesse
guardare Dio così che il Re potesse
primeggiare anche su di lui. Un giorno
mentre sfioravano una nube sentirono
una risata in quel momento tutti
rimasero pietrificati. Da lì tutti
divennero balbuzienti.
Successivamente si avvicinò una
tartaruga saggia la quale gli disse che
anch’ella come il giovane è canzonata
per il fatto che cammina lentamente
ma questa per lei è diventata una
forza. L’elefante, ad esempio, ha le
orecchie grandi ma può captare meglio
un pericolo, l’aquila infine ha degli
occhi stupendi che le permettono di
guardare meglio di chiunque altro.
Così ella cerca di imparare da loro
come loro cercano di imparare da lei (
ecco i SEGNI,SUONI E PAROLE) . Allora
il giovane disse di non aver capito e la
tartaruga gli toccò gli occhi, le orecchie
e il cuore. Il morale della favola è
implicito, è lo stesso che scrive Exupery
ne « IL PICCOLO PRINCIPE».
L’essenziale è invisibile agli occhi e non
si vede bene che col cuore.
2. SEGNI
Nella prima stanza di cui vedete le foto ci è stata spiegata l’evoluzione del linguaggio. Da cos’è
nato il nostro linguaggio così chiaro ? E’ nato dal bisogno di comunicare. Cioè ci è stato fatto dalla
cordialissima MIMMA un esempio tanto semplice quanto veritiero per gli storici. Se una persona
cioè si trova di fronte ad un’altra e si possono quindi guardare , per fare un esempio, si può
avvertire una delle due che sta arrivando alle sue spalle un lupo. Nel caso in cui sono in posizioni
vicine, ma in posizione in cui non possono guardarsi nasce il bisogno di emettere suoni. Da qui e
dalla irrefrenabile sete di conoscenza dell’uomo nasce la lingua. Perché analizziamo i testi scritti?
Per rispondere a questa domanda postaci bisogna rifarsi ad un comunque attuale proverbio
latino: «VERBA VOLANT, SCRIPTA MANENT» e tradotto « LE PAROLE SI DISPERDONO, GLI SCRITTI
RIMANGONO»
L’intera stanza e
la ricostruzione
eccezionale di
una pergamena
da parte dei
Saveriani
Una penna
d’uccello,
antico mezzo
per scrivere,
ideato come
altre opere da
soggetti
scolastici
3.SUONI
•
La stanza offre appena entrati una vista spettacolare con la piramide di libri e
successivamente si possono ammirare le varie fonti storiche. Più che di suoni si parla delle
parole del mondo, della cultura del mondo di cui parlerà meglio padre Nazareno. E’ stato
calcolato che nel mondo esistono all’incirca 6.000 lingue tra ufficiali e dialetti. Ci è stato
chiesto di indovinare a che dialetto si riferissero alcune frasi come: « COMO NI ESTAS?» Si
tratta del dialetto Sardo molto influenzato come si può capire dalla vicina cultura iberica. Ci
sono stati tentativi di globalizzare una lingua come tentò l’inventore dell’Ispanico con pochi
termini semplici. Nonostante alcuni episodi sconvolgenti raccontatici, non esiste una vera
lingua che unisca tutto il mondo o che influenzi tutte le culture ma si impara l’Inglese fin da
piccoli, da qualche anno anche dall’asilo, perché è questa la lingua utilizzata per comunicare
inevitabilmente per qualsiasi motivo al giorno d’oggi.
La
bellissima
Un dizionario
piramide
greco- italiano
dei libri al
Strumenti
centro della
musicali di altre
stanza
nazioni.
4. PAROLE
•
Nell’ultima stanza abbiamo ricordato il nostro linguaggio di oggi tramite gli emoticon come
 o  etc … E abbiamo, diciamo abilmente, decifrato un messaggio con la classica scrittura
dei messaggi detta anche delle 200 parole. Dall’altro lato abbiamo visto il sistema binario
utilizzato da computer e cellulari e di fronte a noi la ricostruzione della celeberrima BOCCA
DELLA VERITA’. Per quanto se ne possa dire sul linguaggio delle 200 parole, la principale causa
degli orrori più che errori ortografici ma anche di strutturazione del pensiero, si tratta di un
linguaggio diffusissimo tra i giovani con la modernizzazione degli impianti tecnologici tra cui,
niente per caso, proprio il computer è tra i primi posti.
La ricostruzione
della bocca della
verità
Gli
emoticon,
diffusissimi
tra i giovani.
Il sistema
binario
Finalmente arriviamo a riassumere il discorso di Padre Nazareno. Non è una cosa da
poco vista la stima che ho per lui e mi sento quasi onorato di potermi liberamente
esprimere sulle sue parole. Padre Nazareno ha vissuto 15 anni in Brasile e questo ce
lo ha detto sempre mai come oggi poiché l’idea è inerente a pennello direi con il
tema. Un tema della diversità e dell’uguaglianza, del mondo solidale che si aiuta. E i
saveriani dimostrano che si può fare. Padre Nazareno dice che ogni lingua ha una
propria ricchezza. Cioè ogni lingua non è giudicabile solo dalla pronuncia della parola
o dal suono del linguaggio. Ogni lingua ha la propria identità, i propri usi, le proprie
trasformazioni ( o forme dialettali). Ha quindi la propria storia. E allora con tono
quanto mai ironico e speranzoso, il Padre ci racconta delle sue storie e anche delle
gaffe commesse. Un altro passaggio molto importante anche se non facilmente
cogliibile ma più che altro molto inquadrabile da un punto di vista soggettivo è
quando il Padre ricorda due gemelli uguali come due gocce d’acqua eppure diversi
caratterialmente perché, aggiunge, se andiamo a vedere anche due gocce hanno un
margine di differenza tra loro. E infatti dirà che la ricchezza di ognuno di noi sta nella
propria diversità da custodire gelosamente aggiungo io. E’ proprio con la diversità
infatti che si può condividere, pensare, ridere, beffare o piangere. E’ la diversità il
senso della vita. E’ nella diversità linguistica, culturale o storica che sia che ha sede la
ragione di DIO, di noi UOMINI e di TUTTO CIO’ CHE CI CIRCONDA.
Scarica

Guarda. - Salerno