Gli obiettivi strategici della continuità
delle cure: il ruolo della ASL e delle
strutture erogatrici.
Dott. Walter Locatelli
Direttore Generale ASL di Milano
Continuità assistenziale:
Analisi dei bisogni del paziente
Continuità delle cure
Continuità nei servizi
“Dalla cura al prendersi cura”
Continuità assistenziale:
Accessibilità ai servizi
C.A. Pediatrica
Ambulatori di
C.A.
•Continuità nell’assistenza pediatrica:
Prestazioni pediatriche nei giorni feriali dalle 20-24 e nei
giorni festivi e prefestivi:
◊ consulenza telefonica
◊ visita ambulatoriale
◊ visita domiciliare
•Continuità nell’assistenza adulti:
Ambulatori nei giorni feriali dalle 20-24 e nei giorni
festivi e prefestivi:
◊ consulenza telefonica
◊ visita domiciliare
Continuità assistenziale
nella cura
Integrazione Ospedale /territorio:
•PDTA(Percorsi Diagnostico Terapeutico
Assistenziali) e PDTAR (Riabilitativi)
Necessari ad identificare gli appropriati fabbisogni di cura di
ogni cronicita’.
•Cronicita` e CReG (Cronic Related Group)
L’obiettivo e` mantenere cronica la cronicita` il piu` possibile
garantendo al soggetto il miglior compenso clinico, ritardando
il piu` possibile il danno d’organo con le note conseguenze in
termini di invalidita` e/o disabilita`.
•Cronicita` e CReG (Cronic Related Group)
Si vuole sperimentare un modello di gestione extraospedaliera
della cronicita` che integri e migliori i servizi esistenti.
Modalita` di presa in carico dei pazienti che deve garantire,
senza soluzioni di continuita` e cali di cure, tutti i servizi
extraospedalieri (ambulatoriale, protesica, farmaceutica,
Ospedalizzazione domiciliare) necessari per una buona
gestione clinico organizzativa delle patologie croniche.
AREA SUB-ACUTA:
•Realizzare delle strutture di tipo intermedio
sub acuto che possano permettere di curare
questo tipo di pazienti in un modo alternativo
alla degenza classica ospedaliera
•Necessita` che i cosiddetti ospedali per acuti
svolgano sempre piu` il loro ruolo
concentrandosi sulla casistica di maggiore
complessita` clinica e terapeutica.
Attività di tipo Sub-acuto: livello
assistenziale intermedio tra ospedale e
domicilio
•in dimissione pazienti con residua instabilità
clinica post ricovero non gestibili al domicilio
•in ingresso pazienti cronici che necessitino
temporaneamente di livello assistenziale mediobasso
Continuità assistenziale in campo oncologico
Lavorare in
RETE
con il paziente
al centro del
processo
assistenziale e
comunicativo
RELAZIONE tra ATTORI della RETE nel Fascicolo Sanitario
Elettronico (FSE)
Mediante l’integrazione con la Carta Regionale dei Servizi e la
“piattaforma tecnologica” del SISS (Sistema Informativo SocioSanitario della Regione) la Rete può collegare in comunicazione
telematica le Strutture e gli Operatori Sanitari che assistono i malati.
Continuità assistenziale in campo oncologico.
Esempi di reti in campo oncologico attive in
Lombardia:
Rete oncologica lombarda - ROL
Rete ematologica lombarda - REL
Rete Hospice
Rete Cure Palliative
Nodi fondamentale della ROL:
Dipartimenti Interaziendale Provinciali
Oncologici (DIPO).
In Lombardia sono 22 di cui 8 a Milano.
Necessità di coordinamento
Dipartimento Oncologico Milanese (DOM)
ASL ruolo di regia e coordinamento:
•Promuovere il coordinamento tra i DIPO
milanesi e le strutture ad essi afferenti
•Sviluppare progetti per favorire la continuità
assistenziale
•Monitorare sistematicamente la domanda e l’
offerta in ambito oncologico
•Proporre piani di formazione
E pensando al
puzzle come
ottimo simbolo di
integrazione e
continuità vi
auguro….
…….Buon Lavoro!
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Continuità assistenziale in campo oncologico