“Le politiche per la continuità delle cure” Dr. Giorgio Scivoletto “Politica vuol dire realizzare” Alcide De Gasperi Milano, 23 aprile 1949 CONTINUITA’ “cum - teneo” Dall’etimo latino: “tenere, possedere, capire, intendere, conservare, durare, trattenere, contenere insieme” CONTINUITA’ “cum - teneo” quindi è : “Tenere insieme” gli attori “Capire insieme” i bisogni “Con-tenere” i costi “Con-servare” l’integrità della persona CONTINUITA’ “cum-teneo” con-tiene in sé finalità e oggetto delle politiche di cura atte a contemperare SOSTENIBILITA’ e CORRESPONSABILITA’ CONTINUITA’ “cum-teneo” in tale accezione semantica si è sviluppato passaggio culturale delle politiche dal TO CURE al TO CARE integrazione delle pluralità Pluralità di politiche: pluralità di attori a livello istituzionale a livello gestionale a livello professionale Pluralità di cure: pluralità di bisogni bisogni di cura personale bisogni di cura familiare bisogni di cura sociale e relazionale Fisici Psicologici • Capacità funzionali • Igiene • Alimentazione • • • • Sociali Spirituali • Comunicazione con il team sanitario • Relazioni con la famiglia e amici • Situazione finanziaria, problemi assicurativi • Valore personale come essere umano • Significato della vita/malattia/dolore • Fede religiosa • Prospettive esistenziali Apprensione Afflizione, depressione Ansia, angoscia Funzione cognitiva La malattia oncologica: le dimensioni del problema 160.000 decessi/anno per tumore 250.000 nuovi casi/anno di tumore maligno ogni anno in Italia muoiono circa 90.000 persone senza supporto di terapia del dolore il 90,8% dei pazienti con cancro passa gli ultimi tre mesi di vita tutti o in parte al domicilio il 31,3% trascorre tale periodo interamente a casa. Beccaro M, Costantini M, Merlo DM and the ISDOC Study Group. BMC Public Health 2007, 7: 66 Azienda Ospedaliera "G.Salvini" 18/12/2015 “La continuità assistenziale in campo oncologico” ASL MI 1 ha partecipato a tale progetto specificamente realizzato per incrementare il livello di coordinamento delle cure tra i vari soggetti istituzionali del sistema assistenziale, mettendo in evidenza capacità del sistema stesso di generare integrazione sul paziente, al fine di aumentare la qualità del servizio Progetto “La continuità assistenziale in campo oncologico” Finalità valutare e promuovere i processi volti a garantire la continuità delle cure all’interno degli ospedali, tra i vari livelli di assistenza (ricovero ordinario, DH e ambulatoriale) Progetto “La continuità assistenziale in campo oncologico” Finalità valutare e promuovere la diffusione di procedure di gestione del follow-up, sia relativamente alla programmazione e gestione dell’attività in ambito ospedaliero, sia in relazione al passaggio in carico del paziente stabilizzato (condicvisione del percorso di follow-up a 5 anni con la medicina di base) Progetto “La continuità assistenziale in campo oncologico” Finalità valutare e promuovere i processi di collaborazione e di scambio di informazioni tra AO, la medicina di base e gli altri erogatori sanitari e sociosanitari del territorio (RSA, RSD, enti pattanti) Progetto “La continuità assistenziale in campo oncologico” Finalità valutare e promuovere la diffusione di procedure di screening e gestione del dolore presso tutti gli erogatori sanitari e sociosanitari del territorio, ai sensi della Legge 38/2010 Progetto “La continuità assistenziale in campo oncologico” Analisi epidemiologica secondo il criterio della prevalenza, stimati nel bacino d’utenza della provincia di Milano circa 133.000 pazienti oncologici Progetto “La continuità assistenziale in campo oncologico” Analisi epidemiologica nel 2011 ricoverati oltre 44.292 pazienti con diagnosi oncologica e, di questi, 13.587 hanno avuto almeno un ricovero in oncologia Progetto “La continuità assistenziale in campo oncologico” Analisi epidemiologica gli erogatori del territorio della provincia di Milano hanno assistito complessivamente oltre 68.616, registrando oltre 121.200 ricoveri Progetto “La continuità assistenziale in campo oncologico” Analisi epidemiologica dei 68.616 pazienti assistiti, 6.679 residenti in ASL Milano 1 analisi di contesto ha evidenziato come sarebbe riduttivo considerare la continuità delle cure per paziente oncologico solo nei reparti di oncologia Gli esiti del progetto e le attuali propulsioni di riforma del welfare conducono a implementare politiche volte a: Sviluppare tutte le iniziative volte a prevenire con i corretti stili di vita le patologie oncologiche, attraverso la diffusione di schemi validati e la diagnosi precoce dei pazienti sintomatici Diffondere e condividere fra ospedale, territorio e diversi operatori sanitari conoscenze informazioni percorsi diagnostici e assistenziali per garantire approccio multidisciplinare e valutazione multidimensionale Orientare e coordinare lo sviluppo di servizi in rete attraverso a. lo sviluppo della ROL come piattaforma di informazioni condivise e strumento di comunicazione e integrazione tra operatori sanitari incentrato sul paziente b. l’eliminazione di doppie prestazioni ed esami richiesti da diversi specialisti o in diversi setting di cura c. attraverso l’identificazione del setting di cura appropriato (cure ospedaliere specialistiche, cure erogate in regime di day hospital o ambulatoriale, MAC, riabilitazione, cure domiciliari, cure palliative) DIFFONDERE LA CULTURA DELLA APPROPRIATEZZA COME QUALITA’ d. definizione del case manager nelle diverse fasi della malattia Supportare il MMG nella fase di malattia cronica e quale riferimento durante la terapia antitumorale, attraverso: a. formazione b. integrazione area specialistica e MMG, anche attraverso erogazione di consulenze rivolte al MMG anziché al paziente c. dimissioni programmate e protette Orientare i servizi domiciliari affinché siano rispondenti agli specifici bisogni e nelle diverse fasi della malattia, differenziando l’offerta fra: a. b. c. d. ospedalizzazione domiciliare rete delle cure palliative ADI rete degli hospices favorire l’umanizzazione dei percorsi, accogliendo tutti i bisogni dei pazienti (fisici, psicologici, spirituali, riabilitativi) valorizzando il contributo del TERZO SETTORE e del mondo dell’associazionismo per: a. informare sull’organizzazione dei servizi b. monitorare le criticità riscontrate dagli utenti c. favorire la comunicazione medicopaziente-famiglia anche attraverso interventi di mutuo aiuto diffondere la cultura della terapia del dolore anche sul territorio evitando la discontinuità nella terapia e nelle modalità di cura migliorare i servizi dedicati alla patologia oncologica nell’anziano, favorendo modalità e setting di cura idonee ed integrando le RSA nel percorso di cura garantire l’equità di accesso e la massima qualità di cure possibili a tutti i cittadini, favorendo lo scambio di competenze, possibilità diagnostiche e terapeutiche tra i diversi livelli di assistenza e tra i diversi presidi ospedalieri, in una logica HUB and Spoke POLITICHE ASL MI 1 -DPCS 2012 Dalla cura al prendersi cura Prevenzione Governance come rete Facilitazione Comunicazione “Per conoscere una cosa ti devi immergere in essa come immergeresti la penna nell’inchiostro, lasciate che sia essa a scrivervi con le sue parole” Elisabeth Ayres