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Archivio dal 01-01-2014 al 07-01-2014
2014-02
In questo numero:
- Notizie.
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- Osservatorio Legale.
07-01-2014 17:03 Pacchetti turistici all-inclusive e foro competente: sentenza Corte di Giustizia
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- Vignetta
06-01-2014 18:52 Maltempo
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- Giannino
06-01-2014 18:36 Carbon tax
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- Comunicati
01-01-2014 13:06 Spot canone Rai 2014. Pubblicita' ingannevole? Denuncia all'Antitrust
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/spot+canone+rai+2014+pubblicita+ingannevole_21874.php
02-01-2014 11:19 Saldi. Istruzioni per l'uso
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/saldi+istruzioni+uso_21876.php
02-01-2014 11:33 Omicidio stradale, solo un ennesimo inutile contributo al collasso del sistema penale
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/omicidio+stradale+solo+ennesimo+inutile+contributo_21877.php
03-01-2014 12:38 Commozioni cerebrali. Inutili gli integratori
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/commozioni+cerebrali+inutili+integratori_21878.php
03-01-2014 13:59 Attestazione energetica Ape: pasticci e caos del legislatore... le modifiche che non modificano nulla!!
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/attestazione+energetica+ape+pasticci+caos_21881.php
07-01-2014 11:52 Tasse e Saccomanni
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/tasse+saccomanni_21891.php
- Articoli
02-01-2014 10:38 Cannabis: Gli Usa aprono i loro primi coffee-shop
http://avvertenze.aduc.it/articolo/cannabis+usa+aprono+loro+primi+coffee+shop_21875.php
05-01-2014 09:11 Cannabis, Associazione Ascia ringrazia la II Commissione Giustizia
http://avvertenze.aduc.it/articolo/cannabis+associazione+ascia+ringrazia+ii_21883.php
06-01-2014 09:32 Cannabis e offensività della coltivazione, commento alla sentenza n. 1544/2013 della Cassazione
http://avvertenze.aduc.it/articolo/cannabis+offensivita+della+coltivazione+commento_21884.php
07-01-2014 11:34 Il marchio Pablo Escobar. Polemiche e business
http://avvertenze.aduc.it/articolo/marchio+pablo+escobar+polemiche+business_21890.php
07-01-2014 13:24 Italia condannata (ancora) dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Che fatica restare una
liberaldemocrazia!
http://avvertenze.aduc.it/articolo/italia+condannata+ancora+dalla+corte+europea+dei_21892.php
07-01-2014 17:16 Immigrazione. Libertà di circolazione dei lavoratori e vantaggi sociali nell’Ue
http://avvertenze.aduc.it/articolo/immigrazione+liberta+circolazione+dei+lavoratori_21894.php
- Notizie
01-01-2014 11:50 ITALIA/Tariffe: molti aumenti. Le scadenze fiscali di gennaio
http://avvertenze.aduc.it/notizia/tariffe+molti+aumenti+scadenze+fiscali+gennaio_128681.php
01-01-2014 13:36 ITALIA/Botti illegali. Sequestrate 100 tonnellate, +70% su 2012
http://avvertenze.aduc.it/notizia/botti+illegali+sequestrate+100+tonnellate+70+2012_128682.php
02-01-2014 12:09 USA/Cannabis legalizzata. Ieri il primo giorno in Colorado
http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+legalizzata+ieri+primo+giorno+colorado_128683.php
02-01-2014 12:19 USA/Nuove norme contraccezione. Corte Suprema blocca riforma Obama
http://avvertenze.aduc.it/notizia/nuove+norme+contraccezione+corte+suprema+blocca_128684.php
02-01-2014 17:58 ITALIA/'Bombe antitumorali': nuova arma della ricerca genetica
http://avvertenze.aduc.it/notizia/bombe+antitumorali+nuova+arma+della+ricerca_128685.php
02-01-2014 18:00 ITALIA/Eutanasia fai da te. Nuovo caso a Milano
http://avvertenze.aduc.it/notizia/eutanasia+fai+te+nuovo+caso+milano_128686.php
02-01-2014 18:28 ITALIA/Automobili. Immatricolazioni in aumento a dicembre
http://avvertenze.aduc.it/notizia/automobili+immatricolazioni+aumento+dicembre_128687.php
03-01-2014 15:25 USA/Maggiore alcool, fumo e droghe in persone con disturbi psichici
http://avvertenze.aduc.it/notizia/maggiore+alcool+fumo+droghe+persone+disturbi_128688.php
03-01-2014 15:28 ITALIA/Chiusura SerT. Villa Maraini: fiorira' mercato nero del metadone
http://avvertenze.aduc.it/notizia/chiusura+sert+villa+maraini+fiorira+mercato+nero_128689.php
03-01-2014 15:32 PARAGUAY/Contrario legalizzazione marijuana. Presidente Paraguay
http://avvertenze.aduc.it/notizia/contrario+legalizzazione+marijuana+presidente_128690.php
03-01-2014 15:41 USA/Staminali. Scoperta strategia contro rigetti immunitari
http://avvertenze.aduc.it/notizia/staminali+scoperta+strategia+contro+rigetti_128691.php
03-01-2014 15:46 ITALIA/Privacy. Piu' sicurezza per pagamenti via smartphone e tablet
http://avvertenze.aduc.it/notizia/privacy+piu+sicurezza+pagamenti+via+smartphone_128692.php
03-01-2014 18:24 FRANCIA/Scoperto ormone che contrasta effetto cannabis
http://avvertenze.aduc.it/notizia/scoperto+ormone+che+contrasta+effetto+cannabis_128693.php
04-01-2014 12:39 MESSICO/Narcoguerra. Arrestato in Olanda leader cartello Sinaloa
http://avvertenze.aduc.it/notizia/narcoguerra+arrestato+olanda+leader+cartello_128694.php
06-01-2014 12:42 USA/Cannabis terapeutica. Verso la legalizzazione nello Stato di New York
http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+verso+legalizzazione+nello_128695.php
06-01-2014 14:45 MESSICO/Narcoguerra. Due soldati uccisi in Michoacan
http://avvertenze.aduc.it/notizia/narcoguerra+due+soldati+uccisi+michoacan_128696.php
06-01-2014 16:10 USA/Nicotina agisce come droghe pesanti sul cervello
http://avvertenze.aduc.it/notizia/nicotina+agisce+come+droghe+pesanti+sul+cervello_128697.php
06-01-2014 17:12 PERÙ/Eradicare 30.000 ettari di coltivazioni di coca per il 2014
http://avvertenze.aduc.it/notizia/eradicare+30+000+ettari+coltivazioni+coca+2014_128698.php
06-01-2014 17:31 MESSICO/Legalizzazione droghe. Il Partido de la Revolución Democrática presenta la tabella di
marcia
http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+droghe+partido+de+revoluci+democr_128699.php
06-01-2014 17:59 CANADA/Legalizzazione cannabis. Le raccomandazioni dell'esperto
http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+raccomandazioni+dell_128700.php
06-01-2014 18:12 GRAN BRETAGNA/Bambini per trasportare droga nell'area metropolitana di Londra
http://avvertenze.aduc.it/notizia/bambini+trasportare+droga+nell+area+metropolitana_128701.php
06-01-2014 18:31 URUGUAY/Cannabis legale terapeutica. L'interesse dei laboratori internazionali
http://avvertenze.aduc.it/notizia/cannabis+legale+terapeutica+interesse+dei_128702.php
06-01-2014 18:56 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Leganord apre proprio dibattito
http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+leganord+apre+proprio_128703.php
07-01-2014 14:29 ITALIA/Diritto a cognome della madre. Corte Ue
http://avvertenze.aduc.it/notizia/diritto+cognome+della+madre+corte+ue_128704.php
07-01-2014 14:39 ITALIA/Depenalizzazione coltivazione e piccole cessioni cannabis. Progetto legge
http://avvertenze.aduc.it/notizia/depenalizzazione+coltivazione+piccole+cessioni_128705.php
07-01-2014 15:05 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Sel plaude ad apertura discussione da Leganord
http://avvertenze.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+sel+plaude+apertura_128706.php
07-01-2014 17:21 CINA/Costretta ad 'abortire' al nono mese, violava legge sul numero figli
http://avvertenze.aduc.it/notizia/costretta+abortire+al+nono+mese+violava+legge+sul_128707.php
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LE PETIZIONI DELL'ADUC
Sono due, e sul sito c'è la documentazione che ne spiega i motivi e vi chiede di firmarle.
Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito.
ONU / VATICANO
La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo status del Vaticano, da "Stato non
membro, Osservatore Permanente" con potere di voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo.
http://avvertenze.aduc.it/info/vaticano.php
PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI
La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai
http://tlc.aduc.it/rai/
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quotidiani, tutti editi dall'Aduc:
- Avvertenze
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Per conoscere i propri diritti e combattere le arroganze di ogni tipo
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Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici,
all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti.
- Telecomunicazioni
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I diritti degli utenti di tv, Internet e telefonia
Sottocanali:
- Stop al canone Rai: http://tlc.aduc.it/info/specialecanonerai.php
- Immigrazione
http://immigrazione.aduc.it
Diritti degli stranieri in Italia
------------------------------------------OSSERVATORIO LEGALE
di: Cristiana Olivieri *
07-01-2014 17:03 Pacchetti turistici all-inclusive e foro competente: sentenza Corte di Giustizia
Lo scorso 14 novembre la Corte di Giustizia dell’Unione
Europea ha emanato una sentenza che ha reso ancora più stringente la tutela del consumatore nell’ambito di pacchetti
turistici “all inclusive”, in particolare, sotto il profilo giurisdizionale.
La causa in questione, C-478/12 Maletic, vede protagonista una coppia di turisti che attraverso il sito Internet
lastminute.com, con sede in Germania, prenotavano un viaggio in Egitto gestito dal tour operator Tui, con sede in
Austria. Una volta giunti a destinazione, scoprendo che l’alloggio risultava modificato, si ritrovavano a pagare un
ingente supplemento per soggiornare nell’hotel originariamente prenotato.
Una volta tornata dal viaggio, la coppia ha agito in giudizio a Bludenz, in Austria, per ottenere il rimborso della somma
e un risarcimento danni per i disagi che il cambiamento di alloggio aveva causato; a seguito della dichiarazione di
incompetenza da parte dl giudice austriaco adito, di fronte al quale erano stati chiamati in causa sia lastminute.com,
tedesca, sia Tui, austriaca, il giudice dell’appello sospendeva il procedimento per chiedere un rinvio pregiudiziale alla
Corte di Giustizia, cioè per avere dall’Unione Europea la corretta interpretazione del regolamento applicabile nel caso
concreto (n. 44/2001).
Il regolamento n. 44/01, concernente la materia giurisdizionale nei contratti civili e commerciali, oltre alla regola
generale del foro del convenuto, prevede un’alternativa all’articolo 16: la competenza del foro del consumatore nel caso
dei contratti di consumo. In sostanza, il turista che deve agire in giudizio contro l’agenzia o il tour operator, può e
deve agire nei confronti di entrambi innanzi al giudice del proprio Stato di domicilio.
Ciò conferisce al turista-consumatore, sicuramente parte debole del contratto, uno strumento rapido e meno oneroso
per far valere i propri diritti; inoltre, evita gli inconvenienti che potrebbero creare cause multiple di fronte a diversi
Stati membri, ad esempio pronunce incompatibili.
Nella causa Maletic, la Corte di Giustizia si pronuncia molto chiaramente: la coppia di turisti ha sottoscritto un
contratto unico (pacchetto tutto incluso) con un’unica operazione online; la Corte considera del tutto irrilevante
che poi tale pacchetto sia articolato in due contratti distinti: uno con la società lastminute.com tedesca e uno con
il tour operator Tui, austriaco, poiché i due contratti sono “indissolubilmente legati”. Questo legame sostanziale
giustifica quindi l’applicazione dell’articolo 16 del regolamento 44/2001: i due turisti saranno pertanto legittimati a
chiamare in giudizio sia l’agente di viaggio (lastminute.com) tedesca, sia il tour operator (Tui) austriaco, davanti al
giudice del proprio domicilio.
Questa sentenza ha molteplici conseguenze positive sul consumatore: egli può infatti chiamare in causa davanti ad un
giudice unico la controparte con cui ha stipulato il viaggio, sia l’agente di viaggio, sia l’operatore, con evidente
vantaggio per il turista in termini di costi e tempi. Se non fosse stato così, il consumatore avrebbe dovuto far causa
separatamente alle due controparti (che, si ribadisce, sarebbero un’unica contro parte per la sostanziale indissolubilità
dei contratti) di fronte a giudici di Stati diversi: questo comporterebbe tempi e costi maggiori e potenzialmente, anche
diversi esiti delle cause, che porrebbero a loro volta problemi in termini di compatibilità giuridica.
In questo modo la Corte di Giustizia ovvia a tali inconvenienti, interpretando la legge in maniera evidentemente
favorevole al turista-consumatore,e rendendo ancora più netto uno degli obiettivi propri del regolamento 44/2001, cioè
il rischio di pronunce incompatibili derivanti da procedimenti paralleli.
* consulente legale Aduc
------------------------------------------
VIGNETTA
06-01-2014 18:52 Maltempo
------------------------------------------GIANNINO
06-01-2014 18:36 Carbon tax
------------------------------------------NOTIZIE
01-01-2014 11:50 ITALIA/Tariffe: molti aumenti. Le scadenze fiscali di gennaio
Raffica di aumenti e scadenze fiscali: il 2014 si apre con una serie di rincari per gli italiani che dovranno anche regolare
entro la fine di gennaio i loro rapporti con il fisco. Dall'aumento dei pedaggi autostradali, alla 'porno tax' fino alla
cedolare secca. Dagli acconti Irpef e Ires al canone Rai. Si comincia da oggi: dalla mezzanotte sono infatti scattati gli
aumenti delle tariffe autostradali. L'incremento medio e' pari al 3,9% ma con picchi fino all'8%.
Infatti, con i decreti dei Ministri Maurizio Lupi e Fabrizio Saccomanni sono stati approvati gli incrementi tariffari, con
decorrenza 1 gennaio 2014, delle singole tratte autostradali nazionali, cosi' come previsto dai contratti di concessione
vigenti. "L'incremento medio - sottolinea un comunicato del ministero delle infrastrutture - e' pari a circa il 3,9%, contro
una media del richiesto dalle stesse societa' pari al 4,8%. La riduzione deriva dall'esigenza di attenuare l'impatto degli
incrementi tariffari sull'utenza in un periodo di perdurante crisi economica. A fronte di alcuni incrementi molto
significativi spettanti ad alcuni concessionari sono stati corrisposti aumenti tariffari inferiori da compensare in sede di
futuro aggiornamento quinquennale dei piani finanziari. La riduzione stabilita determina un risparmio per l'utenza
quantificabile in circa 50 milioni di euro annui. Infine, incrementi lievemente superiori alla media sono stati comunque
riconosciuti a quei concessionari impegnati nella realizzazione di opere di rilevante interesse per lo sviluppo del paese".
Domani, 2 gennaio, invece e' l'ultimo giorno utile per le persone fisiche per regolarizzare, attraverso ravvedimento, la
seconda o unica data Irpef non effettuata a dicembre. Stessa scadenza anche per il versamento dell'Ivie e dell'Ivafe,
ovvero le imposte sul valore degli immobili e delle attivita' finanziarie detenute all'estero.
Il 2 gennaio e' anche l'ultimo giorno utile per le persone fisiche per versare l'acconto dell'addizionale Irpef del 25% sulla
'produzione e vendita di materiale pornografico o di incitamento alla violenza', (la cosiddetta 'tassa etica'), relativa
all'anno 2013 non effettuato entro la scadenza del 2 dicembre 2013. Per i soggetti Ires la scadenza della 'porno tax' e'
invece il 9 gennaio. Scade sempre domani, per le persone fisiche, anche la possibilita' di versare l'acconto Irap che
doveva essere saldato entro il 2 dicembre. Lo stesso giorno i locatari e i proprietari di immobili che abbiano esercitato
l'opzione per il regime della 'cedolare secca', avranno l'ultima possibilita' di regolizzare il versamento della rata di
acconto che scadeva a dicembre. I contraenti di contratti di locazione che non abbiano optato per la cedolare secca
invece, dovranno versare l'imposta di registro sui contratti entro il 30 gennaio. Venerdi' 10 gennaio le imprese che hanno
optato per il regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo (previsto dalla legge
Finanziaria del 2001) dovranno comunicare all'Agenzia delle entrate i dati contabili delle operazioni effettuate
nell'ultimo trimestre.
Scade il 15 gennaio invece la possibilita' per gli eredi delle persone decedute dopo il 16 febbraio del 2013 (che abbiano
presentato la dichiarazione dei redditi per conto del defunto) di versare il saldo dell'Irpef con la maggiorazione dello
0,40%. Stessa scadenza e stesse modalita' a carico degli eredi anche per quello che riguarda il versamento del saldo
dell'Irap, dell'Iva, del contributo di solidarieta', dell'imposta sugli immobili e delle attivita' finanziarie detenute all'estero
dal defunto. Il 16 gennaio scatta invece l'ultima finestra per il versamento della Tobin tax (l'imposta sulle transazioni
finanziarie). La scadenza riguarda non solo le banche, le societa' fiduciarie o le imprese d'investimento, ma anche i
contribuenti individuali che abbiano effettuato transazioni finanziarie senza l'intervento di intermediari o notai. Il 30
gennaio infine, e' l'ultima data utile per i titolari di abbonamento alla radio e alla tv, per versare il canone annuale o della
rata trimestrale o semestrale. Intanto, sul fronte tariffe, gli aumenti colpiranno, oltre le autostrade, i servizi postali, i
trasporti locali, i rifiuti e persino caffe', snack e bibite dei distributori automatici. Dal primo gennaio le tariffe
dell'energia elettrica registreranno un incremento dello 0,7%, mentre quelle del gas resteranno invariate.
01-01-2014 13:36 ITALIA/Botti illegali. Sequestrate 100 tonnellate, +70% su 2012
Fino ad oggi sono circa 120 le tonnellate di fuochi pirotecnici illegali sequestrati dall'azione congiunta delle forze di
polizia in tutta Italia, con un incremento di oltre il 70% rispetto al 2012.
Nessun morto. Per i feriti, il Viminale fa sapere che sono poco piu' di 350 rispetto ai 600 dell'anno precedente.
Ovviamente si tratta di dati relativi a coloro che sono andati a farsi medicare in strutture pubbliche.
Le forze di polizia hanno arrestato o denunciato complessivamente 281 persone, sequestrando 175 lanciarazzi e 13 armi
comuni da sparo. In considerevole aumento il dato relativo al sequestro di munizioni ben 82.611 (circa 18 mila nel
2013) e 555 kg di polvere da sparo (128 kg l'anno passato).
02-01-2014 12:09 USA/Cannabis legalizzata. Ieri il primo giorno in Colorado
L'attesa è finita. Alle otto in punto del primo dell'anno (le 16 in
Italia) il Colorado ha dato il via alla vendita di marijuana per scopi ricreativi. E le file davanti ai 'coffee shop' si sono
formate fin dalle prime luci del giorno. La cerimonia inaugurale per quello che è un esperimento finora unico al mondo
si è svolta nel punto vendita '3D Cannabis' a Denver: il primo cliente è stato Sean Azzariti, un veterano della guerra in
Iraq. Il Colorado è il primo degli Stati Usa - in primavera seguirà quello di Washington - ad autorizzare la vendita di
marijuana ai maggiorenni (21 anni negli Stati Uniti) e in quantità non superiore ai 28 grammi. Denver come
Amsterdam, dunque. Anzi meglio, perché il Colorado è un passo avanti rispetto all'Olanda, dove la marijuana a scopo
ricreativo è tollerata ma non legalizzata. "Il proibizionismo è finito", e' scritto nei tanti volantini fatti circolare a Denver,
e a questo grido decine di persone, sfidando il freddo e la neve, si sono messe in fila nei 18 'coffee shop' che finora sono
stati tra i fortunati ad avere la licenza. Si tratta di punti vendita che già vendevano marijuana per scopi medici. In totale
nello Stato ne sono stati autorizzati trenta. In fila anche molte persone giunte da altre parti degli Usa. "Non vedo l'ora di
acquistare un sacchetto 'legale' - ha commentato Curtis Durham, dal Texas - mi hanno messo più volte dentro
semplicemente per una canna". Il conto alla rovescia per vendere marijuana per scopi ricreativi è iniziato nel novembre
del 2012, quando in seguito ai risultati di un referendum popolare gli stati del Colorado e di Washington hanno concesso
il disco verde. Presto potrebbe seguire la California, che tra le altre cose è stata il primo stato Usa a legalizzare la
marijuana per scopi medici nel 1996. Attualmente negli Usa sono venti gli Stati, oltre al Distretto di Columbia, ad aver
legalizzato l'uso di marijuana medica. Ma non tutti esultano. Per gli addetti dei centri di disintossicazione, la vendita a
scopo ricreativo aumenterà la dipendenza sia tra gli adulti che tra gli adolescenti. E proprio le scuole del Colorado
lanciano l'allarme. Secondo un reportage della Cnn, la maggior parte degli studenti la fuma. "Un sacco di studenti viene
in classe sballato", ha raccontato un ragazzo intervistato. L'uso di marijuana - scrive la Cnn - è il motivo principale per
cui gli studenti vengono espulsi dalle scuole, 230 l'anno scorso secondo l'assessorato all'istruzione del Colorado. Il
problema per molti sembra essere maggiore di quello dell'alcol e del possesso illegale di armi. Il dibattito e le polemiche
sono certamente destinate a proseguire in tutto il Paese.
02-01-2014 12:19 USA/Nuove norme contraccezione. Corte Suprema blocca riforma Obama
Un giudice della Corte suprema americana ha bloccato ieri sera una delle norme, dedicata alla contraccezione, della
riforma sanitaria di Barack Obama - che entra in vigore oggi - che obbliga le imprese a dotare i loro dipendenti di
un'assicurazione sanitaria. In risposta a una richiesta depositata da un ordine religioso, la giudice Sonia Sotomayor ha
bloccato la clausola e ha dato tempo al governo fino a venerdì per presentare le sue argomentazioni. La contraccezione,
e soprattutto l'uso della pillola del giorno dopo, considerata da alcuni come un aborto mascherato, è uno dei punti più
contestati di questa legge. Alcuni datori di lavoro rifiutano infatti di finanziare ciò che la loro religione condanna. Per
giungere a un compromesso, il governo ha proposto che le donne che lavorano per organizzazioni religiose a scopo non
lucrativo contrarie alla contraccezione possano riceverla fuori dall'assicurazione sanitaria pagata dal datore di lavoro.
Questa eccezione non si applicherebbe però ai datori di lavoro privati, qualunque siano le loro convinzioni religiose,
cosa che alcuni hanno già contestato.
02-01-2014 17:58 ITALIA/'Bombe antitumorali': nuova arma della ricerca genetica
Dalla ricerca genetica arriva una nuova arma per combattere il cancro: cellule che i tumori normalmente 'corrompono',
riuscendo a trasformarle in 'aiutanti', sono state mutate in efficaci corrieri di 'bombe' antitumorali. Lo studio pubblicato
su Science Translational Medicine è stato realizzato da un gruppo di ricercatori coordinato dall'Istituto Telethon per la
Terapia Genica (Tiget) del San Raffaele di Milano, in collaborazione con l'Università del Queensland in Australia.
"Abbiamo adattato - ha spiegato Luigi Naldini, uno dei responsabili del lavoro e direttore del Tiget - la tecnica di
trasferimento genico e ingegnerizzazione delle cellule del sangue al trattamento dei tumori". Lo studio ha infatti
sfruttato la stessa tipologia di 'corrieri', dei virus resi inoffensivi, utilizzata già per inserire geni 'corretti' in cellule
staminali di bambini affetti da gravi malattie genetiche. In questo modo è stato inserito un gene anti-tumorale,
l'interferone alpha: una 'bomba' capace di uccidere le cellule tumorali ma talmente tossica da non poter essere
somministrata nelle modalità 'tradizionali'. Per colpire solo le tumorali, il virus-corriere è stato modificato in modo che
il gene si attivi solamente in una specifica tipologia di cellule del sangue, i monociti/macrofagi, che sono normalmente
richiamate e 'corrotte' dai tumori per sostenerne la crescita. In questo modo l'interferone si accumula solo nel tumore
dove può esercitare la sua funzione evitando così gli effetti tossici. "Una volta nel tumore - ha spiegato Roberta
Mazzieri, una delle responsabili dello studio - l'interferone agisce ri-programmando il micro-ambiente tumorale da una
condizione favorente la crescita ad una condizione ostile". La tecnica è stata sperimentata con successo su topi ed "e'
ora necessario - ha aggiunto Mazzieri - effettuare ulteriori studi preclinici volti a valutare quali tipi di tumori possano
meglio beneficiare di questa terapia genica e a preparare la sperimentazione clinica che potrebbe cominciare tra qualche
anno".
02-01-2014 18:00 ITALIA/Eutanasia fai da te. Nuovo caso a Milano
Uccidere per amore e per disperazione. Lo ha fatto a Milano un ex gioielliere in pensione che ha sparato alla moglie
malata nella clinica dove era ricoverata suicidandosi con la stessa pistola subito dopo. L'uomo era da tempo molto
prostrato per le gravi condizioni della moglie, a cui era molto legato. Ma non è certo il primo caso di eutanasia "fai da
te" registrata dalle cronache e neppure la prima volta che ciò accade in una struttura protetta. Nel maggio 2010 teatro di
un incontenibile sconforto è stata la casa di riposo Villa Serena di Ravenna: da oltre un anno, da quando era rimasto
paralizzato a causa di un ictus, Giovanni Ielo riusciva solo a piangere; una condizione che il padre Francesco, un 85
enne con la passione della caccia, non riusciva ad accettare, ha ucciso il figlio con un colpo di pistola al volto e poi si é
sparato alla tempia. Tragedia analoga nell'ospedale San Camillo di Roma nella primavera del 2006. Il figlio aveva
tentato il suicidio ed era ricoverato da cinque giorni in rianimazione in gravi condizioni. La madre lo ha ucciso con due
coltellate alla gola e al torace, nel letto d'ospedale, stanca di vederlo soffrire. Motivi analoghi hanno spinto nel dicembre
del 2007 una donna di 60 anni di Rivoli (Torino) a uccidere con una coltellata alla gola la figlia di 41 anni ricoverata
nell'ospedale cittadino per gravi problemi psichici. La mamma, disperata, ha spiegato che non ce la faceva più a
sopportare la grave malattia della figlia. Drammi familiari che non risparmiano i vip. Nel 2010 è finita in manette una
star della Bbc. Il presentatore Ray Gosling in diretta Tv ha confessato di aver ucciso anni prima il proprio partner
malato terminale di Aids soffocandolo con un cuscino in un letto d'ospedale. Con l'amato aveva stretto un patto - ha
raccontato agli inquirenti: se la sofferenza di quest'ultimo fosse diventata intollerabile lui avrebbe messo fine alla sua
vita. Altre volte a dare la morte in ambienti destinati a salvare la vita, non sono estremi gesti d'amore ma raptus di follia.
Il primo dicembre 2007 un uomo é entrato in ospedale a Prato, armato di pistola, e ha sparato alla moglie uccidendola.
A Milano nel 2003 nel reparto di pediatrica di un ospedale una neonata di tre mesi è morta strangolata e poi affogata in
un water dalla propria madre, una peruviana di 29 anni.
02-01-2014 18:28 ITALIA/Automobili. Immatricolazioni in aumento a dicembre
Chiusura d'anno in leggera ripresa per il mercato automobilistico italiano che ha visto a dicembre l'immatricolazione di
88.705 vetture, con un aumento dell'1,40% rispetto alo stesso mese del 2012, quando ne furono immatricolate 87.480.
Tuttavia il cumulato dell'anno resta nettamente negativo con un 2013 che ha visto l'immatricolazione di 1.303.534
autovetture, con un calo del 7,09% rispetto al 2012, quando ne furono immatricolate 1.403.010.
Quanto alle auto usate a dicembre 2013 sono stati registrati 346.970 trasferimenti di proprieta' con una crescita del
6,91% rispetto allo stesso mese del 2012. In parita' invece il resoconto per l'intero 2013 con 4.141.295 trasferimenti di
proprieta' di auto usate, con un +0,39% rispetto al 2012. A livello di marchi il primo posto resta di Fiat che tuttavia
chiude il mese con vendite in calo dell'1,13% (18.013 immatricolazioni) e un totale 2013 a 279.279 unita' (-5,29%). Nel
gruppo torrente in calo anche Alfa Romeo (-16,80% a 2.135 unita' e un totale annuo a 31.649 vetture, -24,97%) e
Chrysler/Jeep/Dodge (-11,95% a dicembre e 457 unita' con un calo annuo dell'11,12% a 5.829 vetture). In leggera
crescita invece Lancia che termina l'ultimo mese dell'anno in aumento dello 0,77% a 4.205 unita', mentre il 2013 resta
negativo con un -20,18% e 57.016 vetture immatricolate.
Fra i principali marchi, ultimo mese dell'anno particolarmente positivo per Ford (+15,41%), Opel (+23,19%) e
Volkswagen (+25,03%) mentre restano in negativo Citroen (-24,83%), toyota (-19,85%) e Chevrolet (-23,04%), anche
se in quest'ultimo caso dovrebbe aver pesato l'annuncio di General Motors di voler interrompere nel 2015 la
commercializzazione di questo marchio in Europa. Sull'intero 2013, invece, domina il segno negativo su quasi tutto il
mercato con l'eccezione di Bmw (+0,14%), Kia (+10,48%), Mercedes (+7,42%), 0Renault (+9,76%) e la controllata
Dacia (+3,64%).
03-01-2014 15:25 USA/Maggiore alcool, fumo e droghe in persone con disturbi psichici
Tassi di fumo, alcol e droga sono significativamente piu' alti tra le persone con disturbi psicotici, rispetto alla
popolazione generale. A dirlo, uno studio della Washington University, coordinato da Sarah M. Hartz. Secondo gli
scienziati la scoperta e' di particolare interesse perche' le persone con gravi malattie mentali hanno una maggiore
probabilita' di morire piu' giovani, rispetto a quelle senza gravi disturbi psichiatrici.
I ricercatori hanno analizzato le abitudini in fatto di alcol, fumo e droghe su quasi 20 mila persone, tra cui 9.142
pazienti psichiatrici con diagnosi di schizofrenia, disturbo bipolare o disturbo schizo-affettivo. Inoltre, sono state
valutate queste abitudini anche in oltre 10 mila persone sane senza alcuna malattia mentale. I risultati, pubblicati su
Jama Psychiatry, hanno mostrato che il 30 per cento dei pazienti con grave malattia psichiatrica soffriva anche di binge
drinking, rispetto all'8 per cento della popolazione generale. Inoltre, tra quelli con malattia mentale oltre il 7 per cento
fumava regolarmente (contro il 33 per cento) e il 50 per cento assumeva marijuana (contro il 18 per cento della
popolazione generale).
03-01-2014 15:28 ITALIA/Chiusura SerT. Villa Maraini: fiorira' mercato nero del metadone
Villa Maraini lancia un allarme: a causa della chiusura dei ser.t fiorisce il mercato del metadone. "La legge nazionale
antidroga prevede che i ser.t. debbano espletare la loro funzione nell'arco di tutte le 24 ore - si legge in una nota della
Fondazione - la previsione legislativa è corretta: si è drogati giorno e notte e l'interesse pubblico consiste nel tenere
sempre una porta aperta a un tossicomane che si voglia curare. Se la porta rimane chiusa i pazienti in astinenza sono
obbligati a recarsi ai pronto soccorso degli ospedali che già sono intasati per conto loro. La normativa sull'apertura a 24
ore non è applicata nella regione Lazio ed è da questa considerata 'qualis non esset': gli orari di apertura dei ser.t.
variano da asl a asl, nessuno avendo avuto l'idea di imporre orari omogenei almeno per tutta la città di Roma". Ma c'è di
più, per la Fondazione: "per 'risparmiare', gli orari sono continuamente contratti, specialmente nei week-end e nelle
feste comandate. Sempre per 'risparmiare' sta prendendo piede la consuetudine di consegnare il metadone da portare via
per periodi più o meno lunghi di terapia da conservare a casa. Tale prassi, pur legittima - afferma il fondatore di Villa
Maraini, Massimo Barra - è però inopportuna, se usata indiscriminatamente anche per tossicomani tuttora attivi. Molti
di questi, non essendo sottoposti a terapia quotidianamente controllata, invece di assumere il metadone lo vendono al
mercato grigio, che è il mercato illegale di una droga legale. Spesso il metadone viene venduto in cambio di eroina che
viene assunta vanificando così la logica della terapia. Questa procedura, attivata per 'risparmiare' diventa così un
clamoroso autogol ai danni dei pazienti e di tutta la collettività. Tutti lo sanno ma fanno finta di niente. Fin quando un
sequestro di metadone obbligherà qualcuno a domandarsi di chi sia la responsabilità di aver contribuito a creare un
mercato clandestino parallelo di una sostanza che dovrebbe essere venduta solo in farmacia o somministrata
direttamente nei servizi. Colpa solo dei drogati? O mala pratica medica?".
03-01-2014 15:32 PARAGUAY/Contrario legalizzazione marijuana. Presidente Paraguay
La marijuana è "il primo punto di contatto con le altre droghe", quindi sono contrario alla legalizzazione. Così Horacio
Cartes, presidente del Paraguay, Paese produttore di gran parte della cannabis fumata in Uruguay, che ha lanciato un
mercato legalizzato della marijuana nella speranza di combattere il traffico illegale. Cartes ha poi aggiunto di avere
visto ex compagni di liceo "soffrire e morire" a causa degli effetti della marijuana, che allo stesso modo fa soffrire
anche gli altri. Per quanto riguarda la produzione di marijuana nelle Americhe, ha detto il capo del dipartimento anti
droga paraguayano Luis Rojas, il Paraguay è secondo solo al Messico.
03-01-2014 15:41 USA/Staminali. Scoperta strategia contro rigetti immunitari
Scoperta una strategia efficace che potrebbe impedire al sistema immunitario umano di respingere gli innesti derivati da
cellule staminali embrionali, un problema importante che limita lo sviluppo di terapie con cellule staminali umane. Lo
studio, pubblicato su Cell Stem Cell, e' stato condotto su speciali topi "umanizzati", cavie contenenti un sistema
immunitario umano funzionale in grado di innescare un vigoroso rigetto immunitario delle cellule estranee derivate
dalle staminali embrionali.
Sui topi "umanizzati", i biologi dell'Universita' della California hanno testato una varieta' di molecole capaci di
sopprimere le risposte immunitarie ed hanno scoperto una combinazione che protegge perfettamente le cellule derivate
dalle staminali embrionali umane dal rigetto immunitario. La combinazione include il CTLA4-lg, farmaco per il
trattamento dell'artrite reumatoide che sopprime le cellule T responsabili del rigetto, e una proteina chiamata PD-L1,
nota per essere capace di indurre la tolleranza immunitaria nei tumori.
03-01-2014 15:46 ITALIA/Privacy. Piu' sicurezza per pagamenti via smartphone e tablet
Chi usa smartphone e tablet per acquistare servizi, abbonarsi a quotidiani on line, comprare e-book, scaricare a
pagamento film o giochi da oggi sarà più garantito. Arrivano infatti le regole del Garante della Privacy per proteggere la
riservatezza degli utenti che tramite il proprio credito telefonico, effettuano pagamenti a distanza avvalendosi del
cosiddetto mobile remote payment. "L'uso di questa nuova forma di pagamento - dice la nota del Garante - destinata a
raggiungere in breve tempo una notevole diffusione e che accentua i processi di smaterializzazione dei trasferimenti di
denaro, comporta infatti il trattamento di numerose informazioni personali (numero telefonico, dati anagrafici,
informazioni sulla tipologia del servizio o del prodotto digitale richiesto, il relativo importo, data e ora dell'acquisto) in
alcuni casi anche di natura sensibile". "Obiettivo del provvedimento generale dell'Autorità - prosegue la nota - è quello
di garantire in un mercato del pagamento sempre più dinamico, un trattamento sicuro delle informazioni che riguardano
gli utenti e prevenire i rischi di un loro uso improprio. Le direttive del Garante privacy sono rivolte ai tre principali
soggetti che offrono servizi di mobile payment: operatori di comunicazione elettronica, che forniscono ai clienti un
servizio di pagamento elettronico tramite cellulare, o con l'uso di una carta prepagata oppure mediante un abbonamento
telefonico; gli aggregatori (hub), che mettono a disposizione degli operatori tlc e internet e gestiscono la piattaforma
tecnologica per l'offerta di prodotti e servizi digitali; i venditori (merchant), che offrono contenuti digitali e vendono
servizi editoriali, prodotti multimediali, giochi, servizi destinati ad un pubblico adulto". In sintesi, i provider telefonici
ed internet e i venditori dovranno informare gli utenti specificando quali dati personali utilizzano e per quali scopi. Per
tale motivo dovranno rilasciare l'informativa al momento dell'acquisto della scheda prepagata o della sottoscrizione del
contratto di abbonamento telefonico ed inserirla nell'apposito modulo predisposto per la portabilità del numero. Gli
aggregatori, che operano per conto dell'operatore telefonico, potranno predisporre una apposita pagina con la quale
fornire l'informativa e la richiesta del consenso al trattamento dei dati. I provider telefonici e internet e gli aggregatori,
che operano per conto di questi in veste di responsabili del trattamento, non dovranno richiedere il consenso per la
fornitura del servizio di mobile payment. Il consenso è invece obbligatorio, sia per gli operatori che per i venditori, nel
caso vengano svolte attività di marketing, profilazione, o i dati vengano comunicati a terzi. Se i dati utilizzati sono
sensibili, occorrerà richiedere uno specifico consenso". Per quanto riguarda le misure di sicurezza, "Operatori,
aggregatori e venditori saranno tenuti ad adottare precise misure per garantire la confidenzialità dei dati, quali: sistemi
di autenticazione forte per l'acceso ai dati da parte del personale addetto, e procedure di tracciamento degli accessi e
delle operazioni effettuate; criteri di codificazione dei prodotti e servizi; forme di mascheramento dei dati mediante
sistemi crittografici". "Dovranno essere adottate misure per scongiurare i rischi d'incrocio delle diverse tipologie di dati
a disposizione dell'operatore telefonico (dati di traffico, sul consumo, relativi alla rete fissa, relativi alla fornitura di
servizi etc.) ed evitare la profilazione incrociata dell'utenza basata su abitudini, gusti e preferenze. Da prevedere anche
accorgimenti tecnici per disattivare servizi destinati ad un pubblico adulto". Sulla conservazione dei "dati degli utenti
trattati dagli operatori, dagli aggregatori e venditori, ivi compresi gli sms di attivazione e disattivazione del servizio,
dovranno essere cancellati dopo 6 mesi. L'indirizzo Ip dell'utente dovrà invece essere cancellato dal venditore una volta
terminata la procedura di acquisto del contenuto digitale. Per la conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico
coinvolti nelle operazioni di mobile payment si dovranno rispettare i periodi di tempo previsti dal Codice privacy. Prima
del varo definitivo del provvedimento, l'Autorità ha deciso di sottoporre il testo a una consultazione pubblica: soggetti
interessati, associazioni di categoria degli imprenditori e dei consumatori, università, centri di ricerca, potranno far
pervenire contributi e osservazioni al Garante per posta o attraverso la casella di posta elettronica appositamente
attivata: [email protected].
03-01-2014 18:24 FRANCIA/Scoperto ormone che contrasta effetto cannabis
Un gruppo di ricercatori dell'Inserm di Bordeaux ha scoperto che uno steroide naturale, l'ormone pregnenolone, riduce
l'attivita' del recettore cannabinoide di tipo 1 (CB1) nel cervello, eliminando la sensazione causata dalla Thc,
l'ingrediente psicoattivo nella marijuana, e che causa l'effetto intossicante.
Lo studio e' stato pubblicato sulla rivista Science. Questa scoperta potrebbe portare a nuovi modi di trattare
intossicazione e dipendenza da marijuana e potrebbe permettere ai ricercatori di isolare le sostanze a cui si devono gli
effetti medicinali della marijuana mentre vengono bloccati gli effetti somatici e comportamentali. Gli scienziati hanno
studiato il modo in cui sostanza come cocaina, morfina, nicotina e alcol colpivano i neurosteroidi di topi, ossia steroidi
prodotti direttamente nei cervelli dei roditori. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che il Thc porta a un aumento
del pregnenolone, attraverso l'attivazione del recettore CB1.
04-01-2014 12:39 MESSICO/Narcoguerra. Arrestato in Olanda leader cartello Sinaloa
Un leader del cartello messicano Sinaloa è stato arrestato in Olanda per accuse di traffico di droga, su richiesta degli
Usa dove è ricercato. Lo fa sapere l'ufficio del procuratore di San Diego, negli Stati Uniti. José Rodrigo Arechiga
Gamboa è stato catturato lunedì all'aeroporto Schiphol di Amsterdam, per sospetto traffico di metanfetamina, cocaina e
marijuana. Sarebbe un uomo al soldo di Ismael Zambada, capo del cartello insieme con Joaquin 'El Chapo' Guzman. È
arrivato all'aeroporto olandese con un volo proveniente da Città del Messico, sotto falso nome. L'Interpol aveva fatto
richiesta di collaborazione nell'arresto e ora gli Usa stanno lavorando per ottenere l'estradizione, per processarlo in un
tribunale federale di San Diego.
06-01-2014 12:42 USA/Cannabis terapeutica. Verso la legalizzazione nello Stato di New York
Lo Stato di New York si appresta a diventare il 21esimo a legalizzare l'uso della marijuana per scopi medici, una
settimana dopo che il Colorado ha deciso di consentirne l'uso anche a scopo ricreativo. Secondo la stampa Usa il
governatore,il democratico Andrew Cuomo, finora contrario ad allentare i freni sulla droga, ci avrebbe ripensato ed in
settimana emettera' un suo decreto per cambiare regime. Negli USa cresce la convinzione che la marijuana non
rappresenti un pericolo a differenza degli stupefacenti piu' forti: ad ottobre il 58% degli americani in un sondaggio
Gallup si era espresso a favore della sua legalizzazione.
06-01-2014 14:45 MESSICO/Narcoguerra. Due soldati uccisi in Michoacan
Uomini armati hanno assaltato un convoglio militare uccidendo due soldati che stavano pattugliando la strada che
conduce alla citta' di Apatzingan, nello Stato messicano di Michoacan. La zona e' uno dei bastioni del cartello di
trafficanti di droga conosciuti come i Cavalieri Templari. Il presidente messicano Enrique Pena Nieto ha fatto schierare
migliaia di soldati lo scorso maggio nel Michoacan, nel tentativo di fermare le violenze, ma gli omicidi sono proseguiti
senza sosta nello stato che e' diventato il problema i sicurezza piu' grave per il governo centrale.
06-01-2014 16:10 USA/Nicotina agisce come droghe pesanti sul cervello
Chi fuma diventa dipendente dal vizio per colpa della nicotina , una molecola dal comportamento subdolo e ostinato.
Un gruppo di ricercatori statunitensi del California Institute of Technology di Pasadena ha studiato come agisce nel
cervello dei topi, animali che hanno reazioni molto simili a quelle umane: una volta entrata nell'organismo, la nicotina
attiva alcuni ricettori (nAChRs) nel nostro cervello, che poi guida e comanda a proprio piacimento. Il cervello ingannato
si convince di avere un assoluto bisogno della nicotina, di cui non può più fare a meno. È un processo analogo a quello
per le droghe pesanti.
06-01-2014 17:12 PERÙ/Eradicare 30.000 ettari di coltivazioni di coca per il 2014
Il Governo peruviano conta, per il 2014, di eradicare 30.000 ettari di
superfici coltivate con la coca nel quadro del suo programma di lotta contro il Traffico di droga. Lo ha fatto sapere la
Commissione Nazionale per lo sviluppo e la vita senza droghe (Devida).
Nel 2013, circa 23.600 ettari sono stati distrutti, una supericie superiore all'obiettivo di 18.000 ettari inizialmente
fissato, ha fatto sapere la direttrice dell'agenzia Andina di Stato, Carmen Masias.
“L'eradicazione sara' maggiore nel 2014 cosi' come convenuto col presidente” Ollanta Umala, ha aggiunto Masias,
sottolineando che 60 milioni di soles (circa 21 milioni di dollari) saranno devoluti a questa campagna.
La distruzione delle zone di coltivazione dovra' essere accompagnata da misure di appoggio agli agricoltori che saranno
privati della loro principale fonte di guadagno, con circa 75.000 famiglie che dovranno partecipare ai programmi di
sviluppo delle coltivazioni alternative.
Secondo l'ONU, il Peru' nel 2012 e' passato al primo posto per le suprefici coltivate con foglie di coca, davanti alla
Colombia, ma con una produzione in calo per la prima volta in sette anni.
In una rapporto dell'Unodc dello scorso settembre, si precisa che le coltivazioni di foglia di coca, la materia prima della
cocaina, in Peru' sono passate da 62.500 ettari del 2011 a 60.400 nel 2012. Secondo l'americana Dea, il Peru' produce
230 tonnellate di cocaina ogni anno.
06-01-2014 17:31 MESSICO/Legalizzazione droghe. Il Partido de la Revolución Democrática presenta la tabella
di marcia
Nel 2014, il gruppo parlamentare del PRD (Partido de la
Revolución Democrática), in maggioranza nella ALDF (Asamblea Legislativa del Distrito Federal), guardera' a Citta'
del Messico come punta di lancia del Paese per la regolamentazione del consumo delle droghe, essenzialmente
marijuana, nonostante le critiche dell'opposizione, facendo tesoro dei positivi esperimenti di quanto sta accadendo in
Colorado (Usa) e in Uruguay. I deputati locali Esthela Damiàn, Daniel Ordònez e Efraìn Morales hanno evidenziato che
l'inizio della vendita legale in Colorado a fini ricreativi, a cui si aggiungera' tra sei mesi lo Stato di Washington, e'
diverso da quanto sta accadendo in Uruguay, per cui nelle prossime sessioni parlamentari sara' aperta una discussione.
Nonostante le differenze siano importanti, secondo gli esponenti del PRD, il dato sulla legalizzazione accomuna le due
esperienze. In Colorado e' stata istituita un'imposta del 25% sulle vendite, imposta che dovra' in parte servire per
costruire scuole; altra differenza e' l'eta' minima per poter procedere all'acquisto. in Usa si deve essere maggiori di 21
anni, mentre in Uruguay di 18. La legge entrata in vigore in Colorado e' una primizia nel continente americano, e questo
da' fiato a diverse voci che riconoscono la necessita' di avere una politica pubblica aperta e senza ipocrisie per
regolamentare le droghe con una politica complessiva.
06-01-2014 17:59 CANADA/Legalizzazione cannabis. Le raccomandazioni dell'esperto
Il Canada' potra' trarre vantaggi nel verificare come gli Stati di
Washington e del Colorado affronteranno la legalizzazione della marijuana, prendendo nota dei successi e degli
insuccessi di entrambi, prima di prendere posizione nel dibattito attuale. Cosi' si e' espresso Mark Kleiman, professore
all'Universita' della California di Los Angeles e consigliere presso lo Stato di Washington.
“L'esperienza vissuta in Colorado e Washington ci fara' comprendere le caratteristiche e gli effetti del mercato legale
della cannabis”, ha detto Kleiman all'agenzia QMI. “Informazioni che dovranno aiutare il Canada o tutto gli altri
Paesi a concepire un sistema migliore”.
Effetti positivi e negativi
Questi due Stati hanno legalizzato la marijuana a fini ricreativi nel 2012 e il Colorado e' il primo, dallo scorso
mercoledi' 1 gennaio, a consentire ufficialmente vendita e acquisto di questa droga in determinati negozi.
L'entrata in vigore di queste misure potra' permettere discoprire gli aspetti positivi della legalizzazione, come la
riduzione dell'attivita' criminale, il calo del numero di arresti e di carcerazioni. Ma potrebbe anche avere aspetti
negativi, come l'aumento del consumo di droghe o di guida in condizioni non ottimali. In Canada, il dibattito sulla
legalizzazione della marijuana e' ripartito in modo massiccio dopo che la scorsa estate il leader liberale Justin Trudeau
ha detto di aver fumato della cannabis.
Secondo un sondaggio di Forum Research dell'agosto del 2013, il 69% dei maggiorenni canadesi e' a favore della
legalizzazione della marijuana o della decriminalizzazione dl possesso di piccole quantita' di questa droga.
Uso terapeutico
Il governatore democratico dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha fatto di esser prossimo ad autorizzare l'uso
della cannabis terapeutica, un consumo che sara' limitato ad alcune gravi malattie. Da tempo contrario a questa misura,
il governatore potrebbe annunciare il prossimo mercoledi' la presentazione di un proprio progetto di legge alla Camera
dei Rappresentanti dello Stato, avendo gia' provato altre quattro volte, senza successo, al Senato. Il governatore conta di
far passare la misura per decreto, cosi' come fa sapere il quotidiano The New York Times. Il numero di Stati che
autorizzano l'uso di cannabis terapeutica si e' moltiplicato fra quelli dell'Ovest e quelli costieri del nord-est degli Usa. Il
progetto di Cuomo e' annunciato come piu' restrittivo di quello della California, che autorizza l'uso di cannabis per
alcuni problemi di schiena. A New York, il suo consumo sara' circoscritto a persone che soffrono di alcuni tipi di cancro
o di glaucoma.
06-01-2014 18:12 GRAN BRETAGNA/Bambini per trasportare droga nell'area metropolitana di Londra
Le gang londinesi non si fermano davanti a niente pur di
estendere la propria zona d'influenza nell'ambito dell'area urbana londinese, la seconda piu' grande d'Europa. Un ampio
territorio per il traffico di droga, che ha bisogno di numerose ramificazioni. Per ridurre i rischi dei controlli di polizia, il
quotidiano The Guardian ha fatto sapere che il crimine organizzato fa sempre piu' ricorso a dei bambini per trasportare
la droga.
Kevin Moore, direttore dell'unita' di lotta contro il crimine organizzato, fa sapere che alcune reti parallele di trasporto
della droga sono state attivare. “Non e' inusuale che dei bambini di una decina d'anni trasportino armi o crack o della
cocaina per conto di persone piu' grandi” La polizia di Londra si e' per questo accordata con le forze dell'ordine delle
contee vicine. Il numero di cineprese nei treni delle periferie e' cresciuto. Uno strumento di sicurezza largamente
utilizzato in Gran Bretagna, Paese che conta piu' di 8 milioni di cineprese sul proprio territorio.
06-01-2014 18:31 URUGUAY/Cannabis legale terapeutica. L'interesse dei laboratori internazionali
Laboratori stranieri si sono messi in contatto col governo dell'Uruguay in
merito alla futura produzione di marijuana nel Paese, dopo la regolamentazione del mercato avvenuta lo scorso
dicembre, al fine di acquistare cannabis per uso medico. Lo fa sapere il quotidiano locale “El Observador”.
Impresari canadesi hanno contattato politici uruguayani e organizzazioni sociali per presentare loro i propri progetti per
acquistare cannabis, mentre la Junta Nacional de Drogas (JND) ha avuto contatti con laboratori di Israele e del Cile.
“In effetti, ci hanno contattato per potersi installare in Uruguay, situazione che implica una grande sfida”, ha detto il
segretario della Presidenza, Diego Canepa, confermando gli interessi dei laboratori internazionali.
“Pur se non era un obiettivo della legge, l'Uruguay si trasforma in un polo di biotecnologia. E' un'area di enorme
ambito perche' e' in pieno sviluppo”. “C'era un periodo in cui su pensava che la marijuana medica fosse solo
analgesica, ma ora si stanno studiano alcuni derivati che possono diventare dei farmaci”, situazione che porta ad
approfondire le proprieta' medicinali dei cannabinoidi.
La JND stima che a settembre sara' pronta la prima partita di produzione di cannabis per il mercato interno.
06-01-2014 18:56 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Leganord apre proprio dibattito
"Credo valga la pena cominciare a parlarne seriamente. Il proibizionismo ha
fallito". Con questa frase l'assessore lombardo all'Agricoltura, Gianni Fava, ha aperto ufficialmente il dibattito sulla
legalizzazione della cannabis, nel suo partito, la Lega Nord. A sorpresa, la frase e' stata subito ritwittata dall'ex
segretario e governatore lombardo, Roberto Maroni. L'apertura del Carroccio e' una novita', anche se in linea con altre
posizioni 'libertarie' del movimento come la storica battaglia per la legalizzazione e regolamentazione della
prostituzione, per la quale e' stata presentata una proposta di legge al Senato.
Su questo tipo di argomenti in passato e' stata data una sorta di liberta' di coscienza e posizioni di apertura nei confronti
dell'uso della cannabis hanno attraversato il partito. Anche se - non va dimenticato - il Carroccio, nel 2006, diede il suo
contributo all'approvazione della legge Fini-Giovanardi che equiparo' le sanzioni previste per droghe leggere e droghe
pesanti. Tra gli esempi di aperture, nel 2012, il vice presidente del Consiglio regionale veneto, il leghista Matteo
Toscani, promosse una legge regionale che consenti' la distribuzione di farmaci e preparati a base di cannabinoidi.
"Nell'agenda della Lega non c'e' la discussione su un'eventuale legalizzazione o meno della cannabis". E' quanto
chiarisce il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini. "E' giusto discutere senza pregiudizi su tutto - aggiunge
Salvini, contattato al telefono - ma la nostra posizione politica e' concentrata su altri temi: il lavoro e l'indipendenza del
Nord". "Se, nel 2014, faremo una battaglia per legalizzare qualcosa sara' semmai la prostituzione: non abbiamo alcuna
intenzione di batterci per legalizzare le droghe, leggere o pesanti che siano". "E' un dibattito che vedo bene in bocca a
Matteo Renzi", conclude.
"Un mio collaboratore ha per errore ritwittato Fava su antiproibizionismo. Giusto discutere di tutto, ma non condivido
questa apertura". Cosi' Roberto Maroni su Twitter precisa la sua posizione in merito alla discussione aperta
dall'assessore lombardo all'Agricoltura, il leghista Gianni Fava.
''Case chiuse, droghe aperte...ma dove stiamo andando?'': se lo chiede in una nota il consigliere lombardo dell'Ncd,
Stefano Carugo, presidente della commissione Affari Istituzionali del Pirellone, sulle recenti proposte di area leghista in
materia di regolamentazione della prostituzione e di legalizzazione (posizione espressa dall'assessore Gianni Fava) della
cannabis. ''Crediamo - dice Carugo - che la buona politica si basi su un'etica e una morale volta a consolidare e a
rendere più forte e più profonde le nostre tradizioni a difesa della famiglia e della legalità, ragioni per cui tanti lombardi
ci hanno votato ''. ''Chiediamo quindi al presidente Maroni - conclude - di fare chiarezza su questi due provvedimenti
che nulla hanno a che fare con il programma elettorale ma che possono solo creare disorientamento e stupore nella
nostra gente. Le priorità sono altre, come anche lui più volte ha ribadito''.
07-01-2014 14:29 ITALIA/Diritto a cognome della madre. Corte Ue
L'attribuzione ai figli del cognome paterno, basata esclusivamente sull'identita' sessuale del padre, e' "incompatibile con
il principio di non-discriminazione". Per questo motivo la Corte europea dei diritti dell'uomo invita l'Italia a provvedere
a colmare la lacuna legislativa - per rimediare alla violazione riscontrata -, aprendo alla possibilita' che ai figli possa
essere dato il cognome materno, se i genitori decidono in tal senso. E' questo l'epilogo del caso che da anni vede la
famiglia Fazzo-Cusan battersi contro l'ordinamento italiano. I coniugi hanno avuto una figlia nel 1999 e di comune
accordo hanno chiesto che venisse registrata con il cognome della madre, Cusan. Richiesta rifiutata all'atto della
registrazione all'anagrafe e poi a piu' riprese nei diversi gradi di giudizio, nonostante diverse aperture registrate dalla
Cassazione. A fine 2012, e' stata autorizzata l'aggiunta del cognome materno a quello del padre, ma non la sostituzione.
Per Strasburgo e' discriminatorio non prevedere deroghe alla legge: Italia colmi vulnus legislativo Il caso e' sbarcato a
Strasburgo nel 2006 e oggi arriva a conclusione (salvo ricorso, il giudizio della Camera sara' esecutivo fra tre mesi).
Secondo i giudici europei, la regola per cui i figli legittimi assumono il cognome paterno alla nascita e' deducibile da
numerosi articoli del Codice civile italiano, che tra l'altro non prevede eccezioni. Nel caso specifico - sottolineano - "la
scelta del cognome della figlia e' stata determinata esclusivamente sulla base del sesso del genitore, sebbene la legge
preveda che il cognome dato sia quello del padre, senza eccezione e non rispettando la scelta degli sposi. La stessa
Corte Costituzionale italiana ha riconosciuto che il sistema in vigore ha le sue radici in una concezione patriarcale della
famiglia che non e' compatibile con il principio costituzionale di uguaglianza tra uomo e donna. E' possibile continuano i giudici di Strasburgo - che la legge dell'attribuzione del cognome paterno sia necessaria nella pratica, e non
necessariamente incompatibile con la Convenzione, ma l'impossibilita' di derogare ad essa sarebbe eccessivamente
rigido e discriminatorio verso le donne". Per questo si configura - a giudizio della Corte - una violazione degli articoli 8
e 14 della Convenzione stessa, a cui va posto rimedio per via legislativa.
Qui un nostro commento
07-01-2014 14:39 ITALIA/Depenalizzazione coltivazione e piccole cessioni cannabis. Progetto legge
"Ho presentato oggi un disegno di legge in materia di coltivazione e cessione della cannabis indica e dei suoi derivati.
Dopo trent'anni di fallimenti della politica proibizionista in tutto il mondo, che ha portato solo ampliamento del mercato
e del numero di consumatori, carcerizzazione di massa e sofferenze sociali, si e' avviata finalmente una riflessione da
parte di molti enti pubblici e di alcuni stati nazionali". Lo afferma il senatore del Partito democratico Luigi Manconi.
"Persino in Italia cominciano a manifestarsi i primi timidi segnali di un ravvedimento -sottolinea l'esponente Pd- A
questa riflessione intendo contribuire con un disegno di legge che prevede innanzitutto la non punibilita' della
coltivazione per uso personale di marijuana e della cessione di piccoli quantitativi dei derivati della cannabis finalizzata
all'immediato consumo personale". "Si prevede, poi -prosegue- il ripristino della distinzione del trattamento
sanzionatorio tra droghe leggere e droghe pesanti, con una riduzione delle pene per le prime, fino alla completa
cancellazione delle sanzioni amministrative per i consumatori dei derivati della cannabis. In questo modo -conclude il
senatore- si potra' ristabilire un solco chiaro tra comportamenti inoffensivi legati al consumo personale di sostanze che
non nuocciono gravemente alla salute, non piu' di quanto faccia l'abuso di tabacco e di alcool e il traffico di sostanze
stupefacenti".
07-01-2014 15:05 ITALIA/Legalizzazione cannabis. Sel plaude ad apertura discussione da Leganord
''Se anche nel partito più reazionario, forcaiolo e meno attento alle libertà individuali del panorama politico nazionale si
inizia ad interrogarsi sull'utilità del proibizionismo, significa che il nostro paese è pronto ad una nuova legislazione che
metta fine agli effetti nefasti della Fini-Giovanardi e dintorni''. Così il consigliere comunale milanese di Sel, Luca
Gibillini, interviene sul dibattito all'interno della Lega sulla legalizzazione della cannabis. Il tema è stato sollevato nel
Carroccio da un tweet dell'assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Gianni Fava, aprendo una discussione stoppata
poi dal neo segretario del Carroccio, Matteo Salvini. Ma da Sel rilanciano. ''E' ora di fare leggi che colpiscano le mafie,
che evitino carcerazioni inutili e socialmente deleterie, che privino della libertà di scelta milioni di cittadini'', afferma
Gibillini che ricorda come in Parlamento ci sia una proposta di legge di Sel, relatore Daniele Farina, ''che va, seppur
gradualmente, in questa direzione. Ci auguriamo che si possa trovare una maggioranza anche trasversale che dia un
segnale di libertà, lotta al crimine organizzato e di tutela - prosegue l'esponente milanese di Sel -. Sopratutto ci
auguriamo una discussione all'altezza dell'epoca in cui viviamo, come ci dimostrano molti paesi nel mondo, e non più
intrisa di spirito moralista, forcaiolo, punitivo e oscurantista''.
"Questa settimana termineranno le audizioni presso la Commissione Giustizia della Camera sulle proposte di riforma
della legislazione italiana sugli stupefacenti. Nel mondo, dopo l'Uruguay e molti Stati americani, tra cui quello di New
York, si è aperto un dibattito sulla legalizzazione della cannabis e delle droghe leggere. E' l'inizio della fine del
proibizionismo globale". Lo afferma in una nota il capogruppo Sel in Commissione, Daniele Farina, relatore delle
proposte di legge di modifica del testo unico delle leggi in materia e primo firmatario della proposta di legge di Sel sulla
regolamentazione della coltivazione domestica della cannabis. "Come relatore dei testi in esame - continua Farina - non
posso che accogliere positivamente il dibattito apertosi nella Lega Nord su questa materia. Pur non trattandosi di una
Cannabis Cup Lombarda, ma di un'importante riforma nazionale, spero di ritrovare in Commissione la stessa apertura
espressa dall' assessore lombardo all'Agricoltura Gianni Fava, anche se il governo regionale della Lombardia non fa ben
sperare: la Lombardia è una delle regioni dove è massima la difficoltà di cura con i cannabinoidi". "Nel mondo conclude Farina - la tendenza è legalizzare il consumo e la vendita, sia per fini terapeutici che ricreativi. L'Italia non
perda anche questo treno e modifichi al più la legge Fini-Giovanardi che in questi anni ha solo prodotto danni".
07-01-2014 17:21 CINA/Costretta ad 'abortire' al nono mese, violava legge sul numero figli
Costretta ad abortire al nono mese di gravidanza, in base alla legge che impone un limite al numero di figli. E' accaduto
in Cina ad una donna appartenente alla minoranza musulmana degli uiguri. Il piccolo e' nato vivo, ma e' morto poco
dopo a causa del travaglio indotto prima del termine con dei medicinali. Insieme a lei, altre cinque donne sono state
costrette ad abortire. Lo riferisce Radio Free Asia.
Gli uighuri, come minoranza, sono esentati dalla politica del figlio unico, potendo avere tre figli se vivono in campagna
e due in città. Ma la donna al nono mese era già madre di tre figlie e attendeva la nascita di un maschietto. Alla coppia
le autorità avevano detto di dover pagare una multa tra i 6.000 e i 14.000 euro, per questo erano fuggiti dalla loro citta',
Arish, nella prefettura di Hotan, provincia nord occidentale dello Xinjiang, per rifugiarsi a casa dei genitori di lui, dove
però sono stati trovati dalla polizia che ha prelevato la donna e l'ha portata in ospedale. Lo Xinjiang è da mesi al centro
di scontri tra la polizia cinese e la minoranza musulmana, spesso bollata come terrorista. Alla fine dell'anno scorso, il
governo di Pechino ha allentato la politica del figlio unico, permettendo anche alle coppie i cui genitori sono entrambi
figli unici, di avere più di un figlio.
------------------------------------------COMUNICATI
01-01-2014 13:06 Spot canone Rai 2014. Pubblicita' ingannevole? Denuncia all'Antitrust
Anche quest'anno la tv di Stato, per ricordare agli italiani che possiedono un
apparecchio tv il pagamento dell'imposta di possesso per finanziare il servizio pubblico televisivo (1) -dovuta anche se
non si guarda mai la Rai- ha messo in onda sui propri canali uno spot pubblicitario. “Il canone si deve, il canone si
vede”, questo lo slogan dello spot che, se gia' non si sa che che cosa sia il cosiddetto canone/abbonamento, non aiuta per
niente a comunicare quello che vorrebbe (il pagamento di un'imposta, per l'appunto). Non solo, ma siccome allo slogan
basato sulla parola “canone”, passano poi in rassegna i loghi di tutta l'offerta del servizio pubblico (2), il messaggio che
viene percepito da chi non e' gia' informato in merito, e' che si tratti del pagamento di un canone per la visione dei vari
canali Rai.
Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere l'intervento dell'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato,
perche' verifichi se non ci siano gli estremi di una pubblicita' ingannevole.
Qui il nostro canale web dedicato al canone/imposta Rai
(1) per le famiglie, il servizio pubblico radiofonico viene invece finanziato da una percentuale detratta automaticamente
dai premi pagati dai contraenti l'assicurazione obbligatoria Rc-auto. Al di fuori dell'ambito famigliare, l'imposta per il
possesso di una radio e' pagata solo da chi non possiede un apparecchio tv per cui gia' paga l'imposta per uso pubblico,
che include quindi radio e tv.
(2) incluso quello radiofonico che, nella fattispecie della pubblicita' rivolta alle famiglie, non c'entra nulla.
02-01-2014 11:19 Saldi. Istruzioni per l'uso
Primo Mastrantoni
Inizia la stagione dei saldi. Certamente nelle numerose offerte che hanno
caratterizzato questi mesi, gli sconti non sono un novita'. Per fortuna e meno male. Perche' vuol dire che i consumatori,
con il comportamento del non-acquisto, hanno cominciato a far valer il loro potere, convincendo i commercianti che, se
vogliono vendere, devono prima di tutto avere prezzi concorrenziali. I saldi comunque rappresentano un appuntamento,
in modo particolare per l'abbigliamento.
Il decalogo che segue elenca una serie di accorgimenti -prima, durante e dopo l 'acquisto- che possono aiutare, vista la
frenesia che spesso attanaglia il consumatore desideroso di "fare l'affare", a non prendere la tradizionale fregatura:
PRIMA DI SCEGLIERE L'ACQUISTO
1) Non fare acquisti, se non indispensabili, prima dell'avvio dei saldi. Nei giorni pre-saldi sarebbe opportuno fare un
giro per i negozi e individuare i prodotti che potrebbero interessare, segnando i prezzi a cui vengono venduti, per poi
verificare che nel periodo dei saldi il prezzo sia realmente calato;
DURANTE L'ACQUISTO - PREZZI
2) Non fermarsi al primo negozio che pratica sconti, ma visitarne diversi e confrontare i prezzi esposti e la qualita' della
merce di riferimento (dopo non si potra' rivendicare il cambio di un prodotto perche' il negozio a cento metri piu' in la'
vende lo stesso ad un prezzo dimezzato);
3) non lasciarsi ingannare da sconti che superano il 50% del costo iniziale. Nessuno regala niente. Difficilmente un
commerciante ha ricarichi superiori al 50% a meno che non si tratti di un artigiano che produca da se' e che nella
determinazione del prezzo ha margini e logiche piu' ampie;
4) ricordarsi che prezzi tipo "49,90" euro vuole dire "50,00" e non "49,00".
DURANTE L'ACQUISTO - PAGAMENTI
5) Le forme di pagamento non differiscono da quelle abituali, perche' siamo in presenza di transazioni commerciali e il
prezzo di acquisto non modifica le regole. Quindi diffidare da chi impone il pagamento in contanti pur avendo esposta
la segnalazione della convenzione con un istituto di carte di credito o bancomat. Si puo' chiedere di usufruire di questa
forma di pagamento, e in caso di diniego segnalarlo all'istituto di credito, che potrebbe anche annullare la convenzione
con quel commerciante.
DURANTE L'ACQUISTO - QUALITA'
6) Guardare le etichette che riportano la composizione dei tessuti: i prodotti naturali costano di piu', quelli sintetici
meno. La percentuale di composizione puo' variare notevolmente e incidere sul costo finale;
7) I capi d'abbigliamento riportano l'etichetta con le modalita' di lavaggio e conviene sempre chiedere conferma al
commerciante di cio' che e' indicato: la sua esperienza puo' servire a prevenire spiacevoli sorprese dopo che si e' portato
il capo d'abbigliamento in lavanderia;
8) Essere pignoli. Di un capo verificare se e' di pura lana vergine o di lana. La seconda lana puo' essere riciclata, la
prima no. Di un capo di cotone chiedere la provenienza: i prodotti provenienti dai Paesi asiatici possono essere trattati
con pesticidi o antimuffe che al contatto con la pelle possono provocare allergie;
9) diffidare dei capi d'abbigliamento disponibili in tutte le taglie e/o colori: e' molto probabile che non sia merce a saldo,
ma immessa sul mercato solo per l'occasione e quindi con un finto prezzo scontato;
DURANTE E DOPO L 'ACQUISTO
10) Diffidare dei negozi che espongono cartelli tipo "la merce venduta non si cambia": esistono regole precise del
commercio che impongono il cambio della merce non corrispondente a quanto propagandato o perche' difettosa. Il fatto
di essere in saldo, non significa che queste regole non siano valide. Ricordarsi che non esiste il diritto di recesso negli
acquisti fatti in un esercizio commerciale: per cui se si e' sbagliata la taglia o si e' semplicemente cambiato idea, e' solo
la disponibilita' del commerciante che puo' ovviare al problema, ma non c'e' un diritto del consumatore.
02-01-2014 11:33 Omicidio stradale, solo un ennesimo inutile contributo al collasso del sistema penale
Pietro Yates Moretti
Anche la ministra della Giustizia Annamaria Cancellieri cede
alla tentazione di utilizzare la scorciatoia del diritto penale per affrontare un problema, quello della sicurezza stradale,
che avrebbe bisogno di maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine e la messa in sicurezza delle infrastrutture.
Solo che questi interventi costano, inasprire le pene no (almeno in apparenza e all'inizio).
Il sistema penale è al collasso: milioni di processi arretrati, un sistema di prescrizioni che garantisce l'impunità a chi può
permetterselo, lasciando agli altri condizioni di detenzione che costituiscono gravissime violazioni del diritto umanitario
(vedi le condanne contro l'Italia della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo).
La stessa ministra aveva denunciato, quale concausa del collasso, l'eccessivo ricorso al diritto penale da parte della
politica per raccogliere consensi elettorali, indicando nella depenalizzazione una delle esigenze fondamentali per
ripristinare la legalità di uno Stato tecnicamente fuorilegge. Niente di nuovo, la miglior dottrina lo denuncia da tempo, e
non solo in Italia.
Eppure, in evidente difficoltà politica ed in odor di rimpasto nel Governo, la ministra fa quello che prima di lei hanno
fatto gli artefici del disastro attuale: non solo non vi è stato un singolo reato depenalizzato in questa legislatura, ma si
affronta il problema degli incidenti stradali per l'ennesima volta inasprendo le sanzioni penali, come nella peggior
consuetudine dei suoi predecessori da lei stessa criticati. E si ipotizza addirittura di obbligare il giudice a considerare
dolosa una condotta colposa, pur sempre gravissima, stravolgendo alcuni dei più elementari principi del diritto.
Non sappiamo se sbandierare una proposta quale l'”omicidio stradale”, sostenuta in primis dal nuovo segretario del
Partito Democratico Matteo Renzi, sarà sufficiente a salvarle la poltrona. Di certo non servirà a far diminuire gli
incidenti stradali causati da chi si mette alla guida sotto effetto di alcol o stupefacenti, come non sono servite le misure
di inasprimento introdotte da tempo a cadenza quasi annuale. Infatti, potrebbe avere l'effetto perverso di incoraggiare
ulteriormente la fuga di chi causa un incidente.
Purtroppo, per garantire una maggiore sicurezza stradale servono soldi da destinare ai controlli e alle infrastrutture. A
poco serve l'inasprimento continuo delle sanzioni penali, o il moltiplicarsi di autovelox e altri strumenti di rilevazione
automatica delle infrazioni, se non a raccogliere qualche consenso e a far cassa. Soprattutto, finirà per appesantire e
quindi rallentare ancora di più la “giustizia” penale.
03-01-2014 12:38 Commozioni cerebrali. Inutili gli integratori
Primo Mastrantoni
Puo' un integratore alimentare curare una commozione cerebrale? No.
Queste affermazioni non sono supportate da prove scientifiche e potrebbe indurre i pazienti a riprendere le proprie
attivita' dopo aver assunto gli integratori alimentari.
Questi prodotti sono venduti su Internet e commercializzati utilizzando i social media, tra cui Facebook e Twitter.
Lo scorso dicembre, la FDA americana ha inviato una lettera di avvertimento a Star Scientific, Inc, per la
commercializzazione del prodotto Anatabloc con le indicazioni per trattare le commozioni cerebrali.
Raccomandiamo ai consumatori di evitare di acquistare prodotti commercializzati come integratori alimentari che
pretendono di prevenire, trattare o curare commozioni cerebrali e altre lesioni cerebrali traumatiche.
03-01-2014 13:59 Attestazione energetica Ape: pasticci e caos del legislatore... le modifiche che non modificano
nulla!!
Se prima c'era il dubbio che la legge di Stabilita' 2014 (legge 147/2013) fosse
stata scritta in fretta e furia con andirivieni di aggiunte, modifiche, abrogazioni, ripensamenti ed altro, adesso ne
abbiamo la certezza: ci siamo imbattuti in un incredibile errore, in una disposizione che se non fosse (o meglio:
dovrebbe essere) cosa seria, sembrerebbe una farsa.
Argomento:
certificazione APE (energia consumata dall'edificio) e obbligo di allegarla ai contratti di compravendita immobiliare e
di affitto.
Un decreto legge entrato in vigore il giorno prima di Natale aveva modificato le regole, sostituendo la nullita' del
contratto -che poteva fino a quel momento scattare in caso di mancato rispetto dell'obbligo- con una sanzione
amministrativa.
Presunta intenzione del legislatore:
sospendere l'obbligo di allegare la certificazione, rimandandolo a data da definirsi (piu' precisamente all'emanazione del
decreto ministeriale che dovrebbe dettagliare il contenuto della nuova certificazione).
Esito: nullo.
L'articolo che avrebbe voluto sospendere questo obbligo (art.1 comma 139 lettera a), modifica una norma gia' abrogata:
il decreto legge entrato in vigore alla vigilia di Natale ha abrogato la norma che la legge di Stabilita' vorrebbe
modificare.
Un pasticcio colossale e reiterato
I pasticci in merito non sono cosa nuova e hanno visto coinvolti diversi Governi. Nel 2007, seguendo i dettami europei,
l'obbligo era stato istituito per la prima volta (D.lgs.311/2006), poi nel 2008 era stato tolto (Dl 112/2008). L'Europa, a
causa di un incompleto recepimento delle direttive, aveva messo l'Italia in infrazione e ci aveva condannato. Poi
l'obbligo e' staro reinserito da Giugno 2013.
E ora? Che deve fare chi si appresta a comprare, vendere o affittare casa?
Crediamo che la modifica di una norma gia' abrogata non abbia valore, per cui la situazione rimane quella in vigore
prima della legge di Stabilita': l'obbligo c'e', e in caso di infrazione scattano sanzioni. La normativa di riferimento e' e
rimane l'art. 6 del D.lgs. 192/2005, intoccato dalla Legge di Stabilita'.
Qui la nostra scheda di approfondimento gia' aggiornata
IMMOBILI E ATTESTAZIONE DI PRESTAZIONE ENERGETICA (APE): cos'e' e quando serve
Nota
A seguire un approfondimento sull'evoluzione della normativa con "pasticcio" finale
1) 6/6/2013 - entra in vigore la norma che istituisce l'APE e dispone l'obbligo di allegarlo ai contratti di compravendita e
affitto, pena la nullita' dei contratti stessi
Dettaglio tecnico: il Dl 63/2013 del 4/6/2013, diventato legge 90/2013, ha riscritto in parte il D.lgs.192/2005, il "decreto
sul rendimento energetico dell'edilizia" inserendoci l'art.6; la parte significativa di questo articolo sono i commi 3 e
3bis:
3. Nei contratti di vendita, negli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o nei nuovi contratti di locazione di
edifici o di singole unita' immobiliari e' inserita apposita clausola con la quale l'acquirente o il conduttore danno atto di
aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell'attestato, in ordine alla attestazione della
prestazione energetica degli edifici.
3-bis. L'attestato di prestazione energetica deve essere allegato al contratto di vendita, agli atti di trasferimento di
immobili a titolo gratuito o ai nuovi contratti di locazione, pena la nullita' degli stessi contratti.
2) 24/12/2013 - Entra in vigore la norma (decreto "destinazione Italia") che sostituisce la pena della nullita' dei contratti
privi di APE con l'addebito di una sanzione e toglie l'obbligo di allegare l'APE per i contratti di donazione e per i
contratti di affitto di singole unita' immobiliari.
Dettaglio tecnico: il Dl 145/2013 del 23/12/2013 e' intervenuto direttamente sul D.lgs.192/2005 abrogando i commi 3 e
3bis suddetti e sostituendoli con un nuovo comma 3:
«3. Nei contratti di compravendita immobiliare, negli atti di trasferimento di immobili a titolo oneroso e nei nuovi
contratti di locazione di edifici o di singole unita' immobiliari soggetti a registrazione e' inserita apposita clausola con la
quale l'acquirente o il conduttore dichiarano di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva
dell'attestato, in ordine alla attestazione della prestazione energetica degli edifici; copia dell'attestato di prestazione
energetica deve essere altresi' allegata al contratto, tranne che nei casi di locazione di singole
unita' immobiliari. In caso di omessa dichiarazione o allegazione, se dovuta, le parti sono soggette al pagamento, in
solido e in parti uguali, della sanzione amministrativa pecuniaria da euro 3.000 a euro 18.000; la sanzione e' da euro
1.000 a euro 4.000 per i contratti di locazione di singole unita' immobiliari e, se la durata della locazione non eccede i
tre anni, essa e' ridotta alla meta'. L'accertamento e la contestazione della violazione sono svolti dalla
Guardia di Finanza o, all'atto della registrazione di uno dei contratti previsti dal presente comma, dall'Agenzia delle
Entrate, ai fini dell'ulteriore corso del procedimento sanzionatorio ai sensi dell'articolo 17 della legge 24 novembre
1981, n. 689.».
3) 1/1/2014 - Entra in vigore la legge di Stabilita' che differisce l'obbligo di allegazione (sia per contratti di
compravendita che per contratti di affitto) alla data di emanazione di un decreto ministeriale che deve definire le
caratteristiche e il contenuto dell'APE (si ricorda in merito che l'APE, nonostante la mancanza di questo decreto, poteva
fin da subito essere redatto seguendo le regole precedenti).
Dettaglio tecnico: La legge 147/2013 modifica l'art.6 comma 3bis del Dl 63/2013 cambiandolo cosi' (la parte aggiunta e'
in neretto):
3-bis. A decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto di adeguamento di cui al comma 12, L'attestato di
prestazione energetica deve essere allegato al contratto di vendita, agli atti di
trasferimento di immobili a titolo gratuito o ai nuovi contratti di locazione, pena la nullita' degli stessi contratti.
Nota: Questo comma, alla data di entrata di vigore della Legge di Stabilita', era gia' abrogato. E comunque il riferimento
all'art.6 Del Dl 63/2013 e' improprio perche' quell'articolo non ha contenuto proprio ma cambia il contenuto di un altro
articolo di legge (l'art.6 del D.lgs.192/2005, appunto, il cui comma 3bis e' abrogato).
07-01-2014 11:52 Tasse e Saccomanni
Primo Mastrantoni
Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, dichiara che quest'anno le tasse
diminuiranno. L'idea che mi da' e' quella del medico pietoso che tiene la mano al moribondo rassicurandolo sul suo
stato di salute. Dove vede la diminuzione non e' dato di capire. All'Irpef nazionale si aggiungera' un aumento di quella
regionale e, probabilmente, di quella comunale; poi ci sara' un aumento della tassa sui rifiuti e la tassa sui lampioni
stradali (tax service); si puo' aggiungere un aumento del bollo auto. Da non dimenticare la tassa sulla casa. Vero e' che
un ministro delle Tasse non puo' propagandare le tasse stesse ma un minimo di misura sarebbe d'obbligo. C'e' il danno
per le tasche del contribuente ma anche la beffa e' insopportabile.
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02-01-2014 10:38 Cannabis: Gli Usa aprono i loro primi coffee-shop
Redazione
In Colorado e nello Stato di Washington, il
consumo di marijuana e' ormai autorizzato. Su tutto il continente americano, le mentalita' e le legislazioni diventano piu'
disponibili in materia. Il mondo della cannabis in Usa puo' alla fine, a partire da questo primo gennaio, consumare
legalmente la marijuana a fini ricreativi in uno Stato dell'ovest del Paese, il Colorado, e potranno farlo tra poco anche
nello Stato di Washington. In seguito ad una legge votata a novembre, i primi coffee-shop hanno aperto le loro porte ieri
in Colorado, dove i consumatori potranno acquistare legalmente, a condizione di avere almeno 21 anni, fino a 28
grammi di cannabis a testa per ogni acquisto. Nello Stato di Washington, nel nord-ovest del Paese, i primi negozi
dovrebbero aprire entro la primavera.
Il principale gruppo di pressione sulla legalizzazione della cannabis, il Marijuana Policy Project (MPP), ha salutato, con
un comunicato diffuso ieri, “la fine del proibizionismo della cannabis”, facendo riferimento ai 13 anni (1920-1933)
durante i quali l'alcool era vietato in Usa. Ed ha previsto che sarebbe possibile l'adozione di simili leggi in altri 13 Stati
entro il 2017.
Questa legge e' una primizia sul continente americano, dove la politica fino a poco tempo fa era una combinazione di
divieti e repressione per i consumatori, nonche' lotta armata contro produttori e trafficanti, essenzialmente nel centro e
nel sud del continente.
Ma anche li' le cose stanno per cambiare. A maggio, l'Organizzazione degli Stati Americani (OEA), che raggruppa tutti i
Paesi del continente tranne Cuba, ha pubblicato un rapporto che invita a studiare una eventuale legalizzazione della
cannabis per tagliare l'erba sotto i piedi ai trafficanti.
E il 10 dicembre, il Senato dell'Uruguay ha approvato una legge che legalizza produzione e vendita di cannabis in quel
Paese sotto il controllo dello Stato, che dovra' trovare applicazione nel corso del primo semestre di questo nuovo anno.
In America del Nord, il Messico comincia anche a prendere in considerazione questa possibilita', mentre il Canada, fino
ad oggi su posizioni molto repressive, ha leggermente affievolito la propria posizione, accontentandosi di infliggere una
semplice ammenda ai consumatori di cannabis invece che perseguirli in giudizio.
In Usa, un recente sondaggio ha mostrato, presso i giovani, una tolleranza crescente per una droga illegale e considerata
come fautrice di dipendenza. Secondo questa indagine, meno del 40% degli studenti degli ultimi anni di liceo considera
la cannabis pericolosa, rispetto al 44% di un anno prima, e il 23% sostiene di aver fumato il mese precedente al
sondaggio, mentre il 36% nel corso dei 12 mesi precedenti all'indagine.
Questo mercoledi', all'apertura dei negozi, i loro fan hanno comunque cominciato a consumarla apertamente, a
condizione di essere in Colorado o nello Stato di Washington. Alcuni operatori turistici offrono gia' dei viaggi
organizzati, anticipando gia' le masse di turisti attese per l'occasione.
Sperando di mostrare la strada a numerosi altri Stati, i coltivatori di cannabis si sfregano le mani, mentre le autorita'
sono impazienti di raccogliere le loro prime imposte su questa nuova attivita' commerciale.
“La novita attira' di per se' la gente da ogni parte -dice Adam Raleigh, patron del fornitore di cannabis Telluride Bud
Company, in Colorado-. Ci sono persone che vogliono venire in auto dal Texas, dall'Arizona e dallo Utah, solo per
essere parte della Storia. Questi ultimi mesi, ho ricevuto ogni giorno tra quattro e sei Email, e tra cinque e dieci
telefonate di persone che mi domandavano dettagli sulla legge e le migliori date per organizzare vacanze di sci e
cannabis”.
Il consumo di cannabis a fini terapeutici e' gia' legale e regolamentato il 19 Stati del Paese. E nella maggior parte di essi,
il consumo a fini ricreativi non e' considerato un reato.
Ma il Colorado e lo Stato di Washington hanno fatto un passo in piu', con le autorita' locali che controlleranno
coltivazioni, distribuzione e marketing dell'erba per il semplice piacere dei consumatori. Diffondendo un profumo di
coffee-shop olandesi nell'Ovest americano.
Il mercato e' enorme: secondo il centro studi ArcView Research, le vendite legali di cannabis aumenteranno del 64% tra
il 2013 e il 2014, passando da 1,4 miliardi di Usd a 2,34 miliardi.
In Colorado, famoso per le sue stazioni di sci, le autoritr'a hanno concesso le licenze a 348 negozi, e lo Stato di
Washington ha ricevuto 3.746 domande di licenza, 876 delle quali per negozi, secondo il “Seattle Times”, che fa appello
alla prudenza in un editoriale. “La legalizzazione della cannabis e' una sorta di sisma nella politica di controllo delle
droghe, potrebbe essere il piu' importante dalla fine della proibizione”, scrive il giornale.
(articolo non firmato pubblicato sul quotidiano Libération del 01/01/2014)
05-01-2014 09:11 Cannabis, Associazione Ascia ringrazia la II Commissione Giustizia
Giorgio Gatti *
Alla cortese attenzione dell'on. Ferranti Donatella, Presidente della
II Commissione Giustizia.
Onorevole Presidente,
Volevo porgere le mie più vive congratulazioni e i miei più sinceri ringraziamenti, alla II commissione Giustizia del
Parlamento Italiano, per avere concesso audizione all'Associazione ASCIA e avere dato la possibilità, attraverso le
audizioni in commissione, di rappresentanza a diverse realtà che chiedono il cambiamento dell'attuale normativa sugli
stupefacenti.
Vorrei, altresì, ringraziare l' On. Daniele Farina, uno dei due promotori di uno dei progetti di legge presenti in
Parlamento, al fine di modificare il Testo Unico sugli stupefacenti.
Ringraziamenti sinceri vanno anche all' On. Vittorio Ferraresi, che ha accolto la delegazione dell' associazione ASCIA
per l' audizione presso la II commissione Giustizia del Parlamento Italiano.
Le motivazioni portate nell'audizione dell' associazione ASCIA, di carattere storico, sociale, economico, che sono alla
base di una richiesta consapevole di un evidente cambiamento nell'approccio agli stupefacenti, potranno portare una
revisione della normativa sulle sostanze psicotrope efficace nel ridurne la diffusione e i problemi sociali connessi.
I risultati dell' attuale politica risultano evidenti nei fatti: l' Italia è il primo mercato di resina di cannabis in Europa.
Le indicazioni del DPA, hanno portato l'Italia ad eccellere, nel triste primato di avere la maggior diffusione di hashish
nel vecchio Continente.
C' è una fetta di circa sette milioni di italiani, che indipendentemente dal colore politico, risultano consumatori di
cannabis e derivati.
Una collaborazione di tutte le forze politiche, dalle formazioni più recenti, alle realtà più radicate, dovrebbe convergere
nella revisione della legge al fine di avvicinarsi alle politiche adottate da altri paesi europei, che sono state in grado di
dimostrare un reale successo nel contrastare la diffusione di sostanze psicotrope.
E' un evento storico che siano stati valutati gi esempi degli Stati Uniti, dove i dispensari di cannabis terapeutica sono
una realtà consolidata ancora prima della legalizzazione della cannabis per scopi ricreativi nello stato di Washington e
Colorado, e della Spagna,dove i cannabis social club sono un esempio alternativo di controllo di diffusione e
distribuzione della cannabis e dei suoi derivati.
La società Italiana può dirsi soddisfatta nel considerare che l' idea della coltivazione personale deve essere un fatto da
regolamentare, attraverso una burocrazia semplice e snella; perchè non decentrarla e regolamentarla a livello
comunale?
Una regolamentazione a livello locale riguardo la creazione di cannabis social club, potrebbe essere una soluzione
efficace nel controllo della diffusione della cannabis e dei derivati, un chiaro segnale di distinzione tra mercati delle
sostanze stupefacenti, uno strumento efficace nella prevenzione della diffusione di sostanze illegali.
Il decentramento della regolamentazione di strutture come i cannabis social club sarebbe un felice connubio tra libertà
delle comunità cittadine e libertà politica. L' uso di cannabis e derivati è un problema trasversale che riguarda tutte le
forze politiche, ma le "direttive" politiche nazionali, spesso sono in contrasto con correnti e pensieri diversi all'interno
delle stesse realtà.
Un decentramento di questa regolamentazione porterebbe un "federalismo della cannabis" indipendente dal colore
politico e frutto della consapevolezza delle comunità italiane.
E' bello pensare che sulle basi di questo interesse istituzionale possa essere scritta una nuova legge che superi la
proibizione, modello fallimentare che aumenta la diffusione di stupefacenti, e concretizzi un approccio tollerante e
compassionevole che prenda in considerazione anche l' aspetto "storico" e il ruolo della cannabis nella società.
Colgo l' occasione per porgere i migliori auguri di buon lavoro alla Commissione, al fine di redarre una normativa
moderna, concretamente interessata alla diffusione delle sostanze stupefacenti e alla soluzione di questo problema.
Dott. Giorgio Gatti, consulente in Economia della Sicurezza Pubblica e Sviluppo Economico
06-01-2014 09:32 Cannabis e offensività della coltivazione, commento alla senteza n. 1544/2013 della Cassazione
Carlo Alberto Zaina
La Sesta Sezione della Corte Suprema considera perfezionato il reato di coltivazione illecita, perché giudica tale
condotta non legale, in sé, e la ritiene perfezionata sotto il profilo dell’offensività (vale a dire della messa in pericolo di
quelle esigenze, che più propriamente definite “beni giuridici”, la norma dovrebbe tutelare).
Giungono a tale conclusione i giudici di legittimità, affermando che “la loro (delle piante n.d.a.) media potenzialità di
sviluppo correlata tra l’altro all’ambiente di coltivazione (davanzale di una finestra di una abitazione, luogo
relativamente riparato e caratterizzato notoriamente da dispersione termica), in Catanzaro (località con clima
temperato)”.
In buona sostanza la Corte di Cassazione afferma che l’offensività della condotta di coltivazione “va ricercata ed
individuata nella idoneità del bene…a produrre la sostanza per il consumo….Pertanto non rileva la quantità di
principio attivo ricavabile nell’immediatezza ma la conformità delle pianta al tipo botanico previsto e la sua
attitudine, anche per le modalità e luogo di coltivazione, a giungere a maturazione e produrre la sostanza
stupefacente”.
Pur nel rispetto della decisione del giudice di legittimità, credo che una posizione interpretativa di questo indirizzo non
sfugga affatto ad evidenti critiche, per una serie di considerazioni.
1. Va contestato, prima facie, l’adottato criterio (meramente ed esclusivamente) probabilistico.
Esso si fonda su di una prognosi di ipotetica (e tutt’altro che certa) futura maturazione della pianta, impostazione che
differisce e rinvia nel tempo gli eventuali effetti della condotta.
Si osserva che sia assai singolare che, per valutare una condotta tenuta ora, vengano usati parametri astratti e differiti
nel tempo.
Differire ad ipotetiche prospettive di maturazione, risultato ottenibile in un futuro (prossimo, remoto?), il decisivo
giudizio di offensività della condotta, pur in presenza di dati certi obbiettivi immediati (l’eventuale percentuale di thc),
contraddice il consolidato principio per cui il reato di coltivazione appartiene alla categoria dei reati pericolo concreto (e
non astratto).
Vale, dunque, a dire, che non pare informato a condivisibili metodiche valutative, (né sul piano giuridico, né su quello
biologico-scientifico), la scelta di negare, a priori, la possibilità di utilizzare il dato biologico inequivocabile del
principio attivo, il quale venga rinvenuto all’atto del sequestro delle piante e delle correlative verifiche.
Per vero ed a contrario, invece, si deve rammentare che, in numerose pregresse decisioni, proprio la stessa Corte di
Cassazione aveva individuato, nel principio attivo, uno dei cardini interpretativi da usare effettivamente per potere
sostenere la irrilevanza penale (o meno) o meno della condotta di messa a dimora di piante.
2. Parimenti, suscita rilevanti perplessità la scelta di legittimare la declaratoria di illiceità della condotta sulla scorta di
due condizioni necessarie e cioè :
a) conformità della pianta al tipo botanico previsto,
b) teoretica idoneità della stessa a pervenire alla conclusione del ciclo di maturazione.
Quanto al primo dei due elementi richiamati esso sembra apparire tanto ovvio, quanto parrebbe inutile la sua
evocazione.
Se, infatti, l’agente pone a dimora un altro tipo di pianta cessa, evidentemente sin dall’origine, la materia del
contendere.
Invece, probabilmente in modo involontario, la Suprema Corte, ha dato concretezza ad un principio fondatissimo, il
quale, però, smentisce e contraddice l’assunto sostenuto dalla sentenza stessa.
Per comprendere la osservazione, si devono proporre una breve riflessione di carattere tecnico-biologico, di carattere
generale, ma rilevante.
Essa attiene al fatto che è necessario verificare preventivamente se le piante rinvenute siano maschi od ermafroditi (che
producono una percentuale irrisoria di THC, inidonea a produrre effetti droganti) oppure femmine (che costituiscono la
categoria che produce, tramite i fiori, il principio attivo in questione).
Non è, quindi, possibile, senza una minima verifica preliminare distinguere fra le due specie, pena il rischio di incorre
nel rischio di ricondurre al genere femminile – unico idoneo in teoria a produrre THC utilizzabile – anche piante che,
invece, non producono THC in tale misura e, dunque, sfuggono, comunque, ad un giudizio di idoneità.
Quanto al secondo elemento, esso, invece, pare improntato a criteri di assoluta genericità.
E’, quindi, il termine idoneità, (riferito alle piante) usato in sentenza, che appare il volano del ragionamento da
sviluppare.
L’aggettivo idoneo si riferisce ad una persona od ad una cosa che ha le qualità indispensabili per esercitare una
particolare attività o funzione (V. Sabatini-Coletti).
Essere, però, ritenuto idoneo non sta, però, a significare la certezza dell’esercizio futuro della funzione ipotizzata, in
quanto si verte in una campo di incerta futuribilità in ordine alla traduzione nella pratica di prospettive meramente
potenziali.
Il giudizio di idoneità si riassume, dunque in una valutazione meramente possibile, in relazione alla quale difetta, però,
il requisito della evidenza e della esatta collocazione nel tempo.
Essa, inoltre, ben potrebbe venire disattesa nel corso della progressione dell’iter temporale che, nell’idea originale,
dovrebbe – congetturalmente - portare al risultato, nella specie della coltivazione, la maturazione.
L’elemento impeditivo la maturazione potrebbe derivare, ad esempio a seguito di condizioni climatiche avverse, o
potrebbe essere consequenziale ad una mala gestio od inesperienza del coltivatore stesso.
Va ricordato che, nel caso specifico ,le piantine erano di varia altezza (dagli 8 ai 15 cm.), dunque esse erano proprio
all’inizio di un ciclo di germinazione, si che non era affatto possibile formulare null’altro che una vaga prognosi di
maturazione e non sufficientemente di idoneità, se non sul piano esclusivamente teorico .
Per fare ulteriore chiarezza, è, poi, opportuno ricordare che il bene giuridico, che forma oggetto di tutela da parte del
dpr 309/90 (e, dunque, anche dell’art. 73 in relazione alla condotta di coltivazione) attiene al pericolo di diffusione della
circolazione di sostanze stupefacenti.
Tale pericolo, come detto di natura concreta, però, non può venire evocato quando esso appaia ancora puramente vago,
potenziale ed astratto, quindi, privo di ricadute di qualsiasi genere minimamente concreto (come ad esempio un
coltivazione di piante in itinere, dunque, non ancora mature).
Se si aderisse al ragionamento della Corte, oggetto di critica, si rischierebbe di anticipare il momento di asserita
rilevanza penale di talune ipotesi di reato, anche a fasi del tutto neutre ed allo stato prive di riflessi concreti, quali per
esempio anche la vendita di semi (che è del tutto lecita).
Si verrebbe, così impropriamente ed illegittimamente, a coinvolgere tutte le condotte preliminari che si ritengano (ad un
giudizio puramente soggettivo e prevenuto) possano favorire la diffusività del prodotto cannabis.
Pertanto, si deve dissentire decisamente dall’indirizzo assunto dalla Corte che mira a fare coincidere offensività di una
condotta con potenziale pericolosità della stessa.
Per completezza, poi, si deve osservare che gli ulteriori riferimenti “alle modalità ed al luogo di coltivazione” non
paiono offrire spunti di condivisione e sostegno dell’orientamento in esame.
In special modo il riferimento “al luogo di coltivazione” inteso come localizzazione geografica della zona ove le piante
si trovano materialmente pare introdurre, invece, ulteriori elementi di confusione.
Se il criterio interpretativo è quello della valorizzazione dell’ubicazione geografica del luogo ove si trovano le piante
oggetto di coltura, allora si introducono gravi distonie.
Esemplificativamente, se a Catanzaro (tanto per citare la sentenza) il clima temperato permette una previsione
favorevole di maturazione delle piante in via di coltura, e quindi la prognosi risulta sfavorevole all’indagato che viene
ritenuto responsabile, l’adozione del medesimo metro di valutazione permette di concludere in senso diametralmente
opposto, nell’ipotesi della messa a dimora di qualche pianta in qualche località di alta montagna della Alpi, dove il
clima è assolutamente sfavorevole.
Il criterio sopra indicato che, quindi, permette di pervenire a decisioni opposte (affermando nell’un caso la
responsabilità penale ed in altro negandola), all’esito dell’esame di condotte tra loro oggettivamente identiche, solo in
dipendenza di fattori così eterogenei ed opinabili, non pare, a chi scrive, affatto condivsibile.
3. Non è, quindi, affatto sostenibile la tesi fatta propria dalla Corte (pg. 3) secondo la quale facendo “dipendere la
sanzionabilità della condotta dai risultati a termini” si incorrerebbe in una “evidente aprioristica negazione del
criterio dell’offensività”.
Valgano in proposito le considerazioni relative alla ragione che sostiene l’impianto del dpr 309/90 e cioè che si intende,
attraverso una legislazione repressiva, evitare la diffusione delle sostanze stupefacenti.
La coltivazione di qualsiasi vegetale, però, proprio per la sua modalità, destinata a dipanarsi in un arco temporale o di
stagioni (più o meno lungo) pur potendo essere in grado di suscitare un allarme, deve – però – presentare caratteri di
concretezza produttiva (maturazione e produzione di principio attivo drogante) ai quali ricollegare la illiceità della
condotta.
L’offensività della condotta, in tal modo, quindi, non viene affatto negata, anzi, viene determinata con sicurezza
attraverso l’ausilio di parametri certi (dati dal livello di maturazione di ciascuna pianta e dalla rilevazione del principio
attivo contenuto eventualmente in ogni arbusto).
4. Da ultimo, sia consentito dissentire decisamente anche dall’interpretazione del concetto di offensività che la Corte
offre, in sentenza.
Come più volte sostenuto da chi scrive, l’offensività non può – e non deve - essere circoscritta alla sola possibilità delle
piante – intese singolarmente – di produrre principio attivo.
Se come detto lo scopo principale del DPR 309/90 è quello di contrastare la diffusione e l’ampliamento del mercato
degli stupefacenti, è considerazione elementare che si debba tenere in debito conto, per giudicare se una condotta
effettivamente sia strumentale a tale illecito fine, la volontà della persona-agente.
Tale volontà è desumibile da una pluralità di parametri privi del carattere della tassatività (ad es. il numero delle piante,
le modalità di tenuta delle stesse, lo stato di assuntore continuativo, eventuali prove di contatti con ambienti criminosi,
etc.).
La verifica di questo orientamento personale, ad avviso di chi scrive, costituisce l’in sé dell’offensività, in quanto,
laddove la persona giustifichi e dimostri convincentemente la condotta di coltura con il fine del consumo personale del
prodotto ricavato, non può ravvisarsi offensività della condotta.
Non vi è, infatti, in tale occasione, intenzione alcuna di introdurre sul mercato ulteriori quantitativi di stupefacenti e,
semmai, vi è il proposito del tutto opposto.
Il comportamento coltivativo, dunque, esaurirebbe la propria parabola, all’interno della sfera privatistica dell’agente,
non minacciando in alcun modo alcuna proiezione ab externo.
07-01-2014 11:34 Il marchio Pablo Escobar. Polemiche e business
Redazione
Sebastian Marroquin potrebbe passare
come un architetto colombiano di 36 anni che vive a Buenos Aires, dove e' diventato imprenditore e fondatore di un
marchio per una linea di abbigliamento. Ma il suo nome ha un passato segnato dalla violenza. Non e' un segreto che il
suo vero nome sia Juan Pablo Escobar Henao, il figlio del capo della droga Pablo Escobar, che si e' visto obbligato a
cambiarselo dopo che suo padre -che e' stato uno dei narcotrafficanti piu' grossi del mondo- fu ucciso a Medellin 20
anni fa.
Poco a poco Marroquin ha lasciato alle spalle il proprio anonimato. La prima volta e' stata nel 2009 quando comparve in
un documentario “I peccati di mio padre”, dove chiedeva perdono ai figli dell'ex-candidato presidenziale Luis Carlo
Galan e dell'ex-ministro della Giustizia Rodrigo Lara Bolilla, assassinati dietro ordine di suo padre. Il documentario fu
premiato ed ebbe un grande impatto in Colombia poiche' faceva vedere un Paese che aveva lottato per 30 anni contro il
narcotraffico.
Nel 2012 Marroquin e' apparso di nuovo, ma le sue intenzioni non sono state ben recepite in Colombia. Ha lanciato un
marchio per una linea di abbigliamento che utilizza le immagini del capo stampate su delle magliette, con documenti
che appartenevano a suo padre e con messaggi di pace che invitano i giovani a non emulare Pablo Escobar.
Marroquin si definisce un pacifista. Dice di esserlo fin da bambino. “Non sono mai stato a favore della violenza e
soprattutto quando io ero una vittima di questa violenza, che era da una parte e dall'altra, ed ero l'unico che
manifestava a mio padre la propria opposizione al suo modo di procedere”, disse in una intervista rilasciata al
quotidiano El Pais.
Il marchio della linea di abbigliamento si chiama Escobar Henao -con riferimento al nome paterno e materno- e si presta
alla confusione poiche' si incentra sulle immagini del criminale. Le magliette, che costano tra 60 e 95 dollari (tra 44 e
70 euro) son confezionate in Colombia, e portano impresso, per esempio, un certificato giudiziale del 1970 in cui il
narcotrafficante appare senza precedenti ma con la domanda “Cosa stai combinando? Pensaci bene!”.
“Noi crediamo che una maglietta induca i giovani a essere molto meno violenti, e che faccia aprire un dibattito sulla
pace con messaggi inequivoci”, dice Marroquin, ricordando che, per rispetto delle vittime, non vende le sue magliette in
Colombia.
Altre magliette riportano stampato un libretto di risparmio di Escobar, la sua carta d'identita', il permesso parlamentare
che ostentava agli inizi degli anni Ottanta o la sua carta di credito. “Preferisci essere ricordato per il tuo nome o per un
soprannome. Come preferisci essere chiamato?”, dice un'altra stampata. Tutte hanno domande come: “Ci sono
investimenti che fruttano zero, quale sara' il tuo?” oppure “i tuoi privilegi, sono per caso frutto dei tuoi inganni?”.
Il marchio della linea d'abbigliamento, che Marroquin definisce come “la mia piccola linea tessile di opinione da cui
impari cosa sia la guerra in Colombia contro le droghe”, riguarda anche jeans. Nell'ultima collezione, la faccia del
trafficante e' stampata all'interno delle borse. “Ma se in una borsa c'e' la faccia, nell'altra parte della stessa borsa c'e'
un messaggio che dice il contrario di quello che potrebbe essere il significato dato a mio padre”.
Marroquin difende i suoi prodotti e insiste sul fatto che non ci sia apologia di un crimine. “La strada di Pablo Escobar
non deve essere seguita, questo e' il messaggio che si trasmette a chi acquista questi capi d'abbigliamento”. In
Colombia non c'e' stato seguito per questo marchio. Ha cercato di fare donazioni ad alcune fondazioni ma sono state
rifiutate, mettendo in dubbio la provenienza dei soldi. “La Colombia ci deve riconoscere come individui, non puo'
continuare a perseguitare noi che siamo i discendenti, per rifarsi sui crimini che non ha potuto perseguire quando mio
padre era vivo”. E in sua difesa assicura: “Non posso modificarmi se non in cio' che posso essere, cioe' Escobar 2.0, e
con questo dimostrare che la mia attitudine per la pace e' genuina”.
Se c'e' qualcosa che Marroquin non baratta, e' l'affetto per suo padre. “Mi dicono che migliaia di persone sono state
maltrattate dalla sua violenza, che la mise in atto in diversi modi, ma questo non mi obbliga a rinunciare all'amore che
come figlio ho verso di lui. Ho conosciuto altri sentimenti diversi da quelli che hanno conosciuto i colombiani. La linea
di abbigliamento non la faccio come se fosse un omaggio al segno lasciato da lui ma come un messaggio di pace. Io
sono il primo a dare l'esempio che la strada di mio padre non va percorsa”.
Secondo Marroquin, fuori della Colombia, la linea di abbigliamento ha avuto successo, soprattutto in Messico. La roba
si distribuisce attraverso i negozi e via Internet a Los Angeles, New York, Guatemala, Cile e Bruxelles. “Il marchio e'
registrato in molti Paesi e non abbiamo avuto i riscontri desiderati da parte della Colombia”.
Questo architetto e' consapevole che sta seguendo un percorso molto delicato e che i suoi messaggi possono essere male
interpretati. Critica il fatto che alcune aziende colombiane traggano beneficio dall'immagine e dal nome di suo padre in
un modo che lui considera irresponsabile. Si riferisce alla serie televisiva “Escobar, El patron del mal”, che e' stata
diffusa nel 2012 in Colombia e che ha avuto un seguito in vari Paesi latinoamericani.
A Marroquin, lo scorso settembre, in Colombia e' stata negata la registrazione del polemico marchio con il nome
completo di suo padre, Pablo Emilio Escobar Gaviria. Secondo la Sovrintendenza dell'Industia e Commercio, e'
associato alla violenza che causo' migliaia di vittime negli anni Ottanta e Novanta, e per questo “e' un attentato contro
la morale della societa' colombiana e l'ordine pubblico”. Il figlio nel narcotrafficante ha fatto sapere che si appellera'
alle decisioni delle autorita'.
Per Marroquin, questo nuovo marchio, che e' stato registrato in altri Paesi, ha a che fare con la sua famiglia ed e' stato
utilizzato senza il suo consenso e la sua partecipazione. Da qui reclama il suo diritto ad impedire che dia
indiscriminatamente dei benefici. “Io non ho mai detto che mio padre fosse stato un santo. Pablo ha fatto molto male a
molta gente, e su questo non ho nulla da eccepire, ma sembra che ci sia un codice penale e una Costituzione scritta
esclusivamente per questa famiglia e un'altra per il resto dei colombiani, e questo noi non siamo disposti ad
accettarlo”.
(articolo di Elizabeth Reyes L. pubblicato sul quotidiano El Pais del 07/01/2014)
07-01-2014 13:24 Italia condannata (ancora) dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Che fatica restare una
liberaldemocrazia!
Pietro Yates Moretti
E' di oggi la notizia che la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha
condannato l'Italia perché nega il diritto a dare ai figli il cognome della madre, imponendo invece quello del padre.
Come sempre, quando la politica non decide (e la nostra è maestra in questo) è un giudice a imporci il rispetto dei diritti
civili. E' accaduto e sta accadendo sulla situazione disumana delle carceri e della giustizia penale, sulla legge elettorale.
E' accaduto e accadrà in futuro sulle coppie omosessuali, sull'autodeterminazione, sulla privacy e cosi' via.
La questione del cognome materno non è certo nuova. Questa Associazione ha avuto modo di denunciarla da tempo,
oltre a farsi promotrice di disegni di legge in collaborazione con alcuni parlamentari in passate legislature. Ovviamente,
senza alcun risultato utile.
Chi scrive ha vissuto anche personalmente i danni - seppur non paragonabili a quelli prodotti da altre violazioni del
diritto umanitario da parte dell'Italia - di questa arretrata normativa: mia figlia è nata negli Stati Uniti ed ha assunto il
doppio cognome del padre e della madre. Quando è avvenuta la registrazione della nascita in Italia, il cognome della
madre è stato depennato d'autorità dall'anagrafe italiana. Con il risultato che mia figlia ha oggi due passaporti, uno
statunitense ed uno italiano, con due cognomi diversi. Una chiara violazione del diritto all'identità, peraltro sancito non
solo dalla Convenzione Europea sui diritti dell'uomo, ma anche dalla nostra stessa Costituzione.
Le liberaldemocrazie (anche impropriamente dette “occidentali”, per intendersi) si differenziano dalle altre sedicenti
democrazie (Iran, etc.) proprio per il rispetto che offrono ai diritti individuali, mettendoli al riparo dal legislatore e
quindi anche dalla volontà della maggioranza degli elettori. Generalmente lo fanno attraverso le costituzioni, leggi
fondamentali che sanciscono diritti cosiddetti inviolabili, tra cui la libertà di espressione e di stampa (senza cui le
elezioni sono ritualità di autolegittimazione del potente), la libertà di religione, l'uguaglianza di tutti i cittadini dinnanzi
alla legge senza discriminazione per sesso, razza, religione, opinione.
Ma i diritti non sono statici, e non sono solo quelli che il Costituente aveva espressamente elencato quasi settant'anni fa.
Come non sono solo quelli elencati nelle Convenzioni internazionali, che rispecchiano solo quei diritti su cui in un
determinato momento storico si ritengono inviolabili. Non a caso, le Costituzioni e le Convenzioni sui diritti dell'uomo
spesso sanciscono questi diritti in modo aperto, indefinito, dando poi all'interprete la possibilità di adeguarne ai tempi la
lettura (ad esempio, l'articolo 2 della Costituzione recita “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili
dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”, senza poi elencarli. E' stata
poi l'opera del legislatore, del Governo e della Corte costituzionale a indicare nuovi diritti quali inviolabili).
Se l'Italia vuole rimanere tra le democrazie liberali, è necessario che continui ad aggiornare continuamente questo
elenco di diritti, anche attraverso un lavoro di comparazione con le altre liberaldemocrazie. Negli ultimi venti anni non
solo questo non è stato fatto se non raramente e solo su spinta di provvedimenti giudiziari, ma addirittura si negano
diritti che l'Italia stessa aveva detto di riconoscere decenni fa aderendo alla Convenzione europea sui diritti dell'uomo e
prima ancora in Costituzione. Banalmente, in questo caso, la parità tra uomo e donna.
La giustizia, interna e internazionale, può correggere, spingere, incoraggiare il legislatore di una democrazia liberale a
rimanere al passo. Ma non può certo sostituirvisi. Se la politica non riprende coraggio e forza sul tema dei diritti
individuali, questo Paese è destinato ad essere espulso da quella parte di comunità internazionale cui fieramente diciamo
di appartenere. E a pagarne le conseguenze, come sempre, saranno gli individui i cui diritti vecchi e nuovi
continueranno ad essere negati. Che ciò avvenga nel nome di qualche emergenza o della volontà della maggioranza,
francamente, non fa alcuna differenza.
07-01-2014 17:16 Immigrazione. Libertà di circolazione dei lavoratori e vantaggi sociali nell’Ue
Cristiana Olivieri *
La libertà di circolazione all’interno del territorio europeo è da sempre stata uno dei
punti principali delle politiche comunitarie, nonché motivo di fondo che ha ispirato la quasi totalità delle normative
europee.
Tra queste ultime è estremamente importante il regolamento (CEE) n. 1612 del Consiglio, del 15 ottobre 1968, relativo
alla libera circolazione dei lavoratori all’interno della Comunità, modificato dalla direttiva 2004/38/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004 .
Tale regolamento all’art. 7 recita: “1. Il lavoratore cittadino di uno Stato membro non può ricevere sul territorio degli
altri Stati membri, a motivo della propria cittadinanza, un trattamento diverso da quello dei lavoratori nazionali per
quanto concerne le condizioni di impiego e di lavoro, in particolare in materia di retribuzione, licenziamento,
reintegrazione professionale o ricollocamento se disoccupato. 2. Egli gode degli stessi vantaggi sociali e fiscali dei
lavoratori nazionali.”; tutto ciò in evidente applicazione del principio generale di parità di trattamento, e quindi del
divieto di discriminazione – sia essa diretta o indiretta – tra i cittadini dei vari Stati membri.
Proprio su questo argomento, la Corte di Giustizia si è pronunciata con estrema chiarezza nella sentenza del 20 giugno
2013 relativa alla causa C-20/12 (Elodie Giersch contro Granducato di Lussemburgo), affermando, come vedremo, che i
vantaggi – nel caso di specie, sussidi al diritto di studio – non possono essere concessi da uno Stato membro
esclusivamente sulla base del requisito di residenza nello stesso Stato membro.
Più nello specifico, la questione riguarda la concessione di borse di studio da parte dello Stato del Lussemburgo a
studenti che risiedono nel suo territorio. A seguito dell’applicazione della normativa lussemburghese, che legava le
concessioni alla residenza in Lussemburgo, sono rimasti conseguentemente esclusi gli studenti non residenti nello Stato,
ma comunque figli di genitori che lavoravano in Lussemburgo, sebbene residenti in altro Stato limitrofo.
Tale situazione è stata portata dai ricorrenti davanti al Tribunale Amministrativo del Lussemburgo, affermando che si
trattava di una vera e propria discriminazione sulla base della residenza e che violava l’art. 7 del regolamento n1612/68 in relazione ai vantaggi sociali; il Lussemburgo si è difeso spiegando che la normativa statale aveva lo scopo di
promuovere l’istruzione superiore dei residenti.
La questione viene così rimessa alla Corte di Giustizia, che si pronuncia in maniera netta, affermando che il
sussidio agli studi ha natura di vantaggio sociale, e in quanto tale deve essere garantito in egual modo non solo ai
residenti e ai lavoratori migranti residenti in uno Stato membro, ma anche ai lavoratori transfrontalieri che
svolgono la loro professione in quello Stato, pur non risiedendovi. In sintesi, i figli di residenti, ad esempio in
Francia, ma che lavorano stabilmente in Lussemburgo, non possono essere esclusi dal suddetto sussidio solo perché, pur
lavorandovi, non risiedono nello Stato del Lussemburgo.
Sebbene infatti l’obiettivo della normativa lussemburghese, ovvero quello di incentivare gli studi superiori nel proprio
territorio, sia del tutto legittimo, esso non può però ostacolare la parità di trattamento tra i cittadini europei sulla base
della residenza; essa infatti impedirebbe la libera circolazione dei lavoratori e andrebbe a privare del vantaggio sociale
proprio dei cittadini comunitari che hanno un legame economico-lavorativo con lo Stato in questione, sebbene non vi
risiedano stabilmente.
Evidentemente ciò non può in alcun modo essere giustificato dall’obiettivo della normativa lussemburghese, come
spiega la Corte nelle conclusioni: “Se è pur vero che l’obiettivo volto ad incrementare la percentuale dei residenti
titolari di un diploma di istruzione superiore al fine di promuovere lo sviluppo dell’economia del medesimo Stato
membro costituisce un legittimo obiettivo idoneo a giustificare tale disparità di trattamento (…), un siffatto requisito
eccede, tuttavia, quanto necessario ai fini del raggiungimento dell’obiettivo perseguito, considerato che impedisce di
tener conto di altri elementi potenzialmente rappresentativi del reale grado di collegamento del richiedente il sussidio
economico con la società o con il mercato del lavoro dello Stato membro interessato, quali il fatto che uno dei genitori,
che continui a provvedere al mantenimento dello studente, sia un lavoratore frontaliero, sia stabilmente occupato in
tale Stato membro ed abbia ivi già lavorato per un significativo periodo di tempo”.
In buona sostanza, con questa recente pronuncia la Corte ha reso ancora più effettivo il principio secondo cui i
figli di cittadini che lavorano in paesi limitrofi ad uno Stato membro devono essere messi in condizioni di parità
nella fruizione di vantaggi sociali – ad esempio la concessione di una borsa di studio -, rispetto a quelli dei
cittadini residenti in quello Stato; in questo modo, è salvaguardata la libertà di circolazione dei lavoratori nel territorio
europeo, senza che il requisito della residenza determini l’esclusione di altri cittadini che, pur senza abitarvi, hanno
comunque un evidente legame economico-lavorativo con quello Stato.
* consulente legale Aduc
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Direttore Domenico Murrone.
Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori
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