Convegno ANDIS Piemonte su: “INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA
SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE. Percorsi di continuità contro
la dispersione” c/o IPSSAR “COLOMBATTO” Torino, 18 aprile 2013 h. 9-13
COMPETENZE: I TRAGUARDI AL TERMINE DEL I CICLO E AL COMPIMENTO
DELL'OBBLIGO D'ISTRUZIONE AL SEDICESIMO ANNO: chiavi di lettura e criticità per la
costruzione di un curricolo verticale orientato al successo formativo al termine del percorso scolastico
obbligatorio.
Introduce i lavori Nicola Puttilli, Presidente regionale ANDIS Piemonte.
Dalla relazione del prof. Maurizio Tiriticco: “Curricolo verticale, curricolo per competenze: formare i
cittadini di domani ... senza smarrire nessuno sulla lunga strada tra i TRE ed i SEDICI anni”.
1. Legge 53/2003 art.2 c.1.: E’ assicurato a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione per almeno 12 anni,
comunque fino al conseguimento di una qualifica entro il 18° anno di età. Principio per garantire a tutti il
successo formativo.
Percorsi di istruzione: << il MIUR;
Formazione: sistema educativo di istruzione e formazione: << le Regioni.
2. D.P.R. 275/199 art. 1 c.2. Autonomia scolastica: progettazione e realizzazione di interventi di educazione,
istruzione e formazione mirati allo sviluppo della persona umana … per garantire il successo formativo.
Da ciò discende la necessità della progettazione curricolare (insegnanti in gruppo) per stimolare le facoltà
dell’allievo, per quanto di nostra competenza.
Ottica sistemica:
1. situazione iniziale del soggetto;
2. finalità dell’istituzione per lo sviluppo delle competenze del soggetto;
3. azioni della scuola in un dato contesto;
4. valutazione degli studenti e autovalutazione della scuola; valutazione di sistema.
Dall’insegnamento per contenuti (fino agli anni ’70) con la valutazione decimale delle conoscenze)
all’insegnamento/apprendimento per obiettivi (a partire dagli anni ’70) con la valutazione di criterio delle
abilità) all’apprendimento per competenze (anni 2000) con la certificazione delle competenze.
Certificazione delle competenze nella scuola dell’obbligo.
Con la reintroduzione dei voti (siamo tornati indietro) quale collegamento con le competenze?
3. Riforma del Titolo V – 2001: lo Stato decentrato.
Diverso modo di leggere le Indicazioni Nazionali per il Curricolo nel primo ciclo e le Linee Guida per i Licei
e gli Istituti Tecnici e Professionali.
Dalla Scuola al Sistema educativo di istruzione e formazione (Legge 53).
Dai Programmi ministeriali alle Norme generali sull’istruzione (Riforma del Titolo V del 2001) e alle
Indicazioni Nazionali e Linee Guida.
4. Le otto competenze chiave per l’esercizio della cittadinanza attiva e per l’apprendimento permanente. –
Raccomandazioni CEE del 18-12-2006.
- Comunicazione nella madre lingua
- Comunicazione nelle lingue straniere
- Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologie
- Competenza digitale
§§§§§§§§
- Imparare ad imparare
- Competenze interpersonali, interculturali e sociali e competenza civica
- Imprenditorialità
- Espressione culturale
In Italia: obbligo di istruzione (D.M. 139/2007).
Ambiti e definizioni delle competenze chiave di cittadinanza:
 Costruzione del sé: imparare a imparare e a progettare la propria vita – ESSERE;
 Relazione con gli altri: comunicare, comprendere, rappresentare; collaborare e partecipare; agire in
modo autonomo e responsabile – PARTECIPARE;
 Rapporto con le cose: risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, acquisire e
interpretare l’informazione – FARE.
Identità, responsabilità e autonomia.
Si passa quindi da una scuola che misura e valuta conoscenze a un “sistema educativo di istruzione e
formazione” che certifica competenze.
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Maestri di riferimento: Jacques DELORS, Edgar MORIN, Howard GARDNER, Mario CERUTI, Karl
POPPER, Paul FEYERABEND, Philippe PERRENOUD e certamente … Michele PELLEREY.
Dalla relazione del prof. Michele Pellerey: “Progettare un Curricolo d'istituto verticale per competenze:
il nodo strategico del biennio”.
Indicazioni Nazionali per il curricolo del primo ciclo. Nodi:
 apertura al II ciclo;
 orientamento.
Rif. Biennio conclusivo dell’obbligo di istruzione.
Titolo e qualifiche che possono essere inserite nel libretto del cittadino (Indicazioni MIUR dicembre 2012).
…………….
In chiave europea: competenza di autonomia e di responsabilità (nello studio e nel lavoro, con un certo
livello di autonomia).
Quattro competenze chiave incrociate con le altre quattro.
Metodi di studio e di competenze.
Educare al vero, al bello, al giusto, al buono.
Dopo i 16 anni approfondire solo alcuni ambiti disciplinari per la competenza.
Competenze chiave raccordate con le discipline.
Corresponsabilità di tutti i docenti.
La competenza (come l’intelligenza) non è visibile; si osserva la sua manifestazione.
Una competenza si manifesta quando un soggetto riesce ad attivare e coordinare conoscenze, abilità e
disposizioni interne stabili (atteggiamenti, valori, motivazioni ecc) per affrontare, valorizzando se necessario
anche opportune risorse esterne, una tipologia di compiti o problemi da affrontare.
Di conseguenza una competenza può essere più o meno raggiunta in un dato momento, si intreccia con altre
competenze.
Ruolo sociale.
A livello europeo: core curriculum o zoccolo duro: nucleo ristretto di discipline da approfondire.
Percorso verticale dai 3 ai 16 anni nel rispetto dei processi di maturazione e sviluppo personale, dosando
elementi di continuità e discontinuità.
Il biennio non conclude il percorso, che prosegue o verso una qualifica professionale o verso il diploma.
Una proposta metodologica: una progettazione a ritroso, partendo dai risultati di apprendimento da
conseguire e individuare le tappe o traguardi che negli anni precedenti occorre tenere presenti per poterli
raggiungere.
Prima competenza: saper leggere e scrivere.
Obiettivi intermedi a livello di scuola primaria e secondaria primo grado.
Gruppi di lavoro e dipartimenti per il curricolo verticale.
Reti di scuole, per definire la manifestazione delle competenze attese e proporre progettazioni didattiche.
Quadro di riferimento a centri concentrici: competenze personali, culturali, strumentali secondo una
prospettiva progressiva e sistematica.
Recuperare la dimensione del fare operativo per imparare i concetti, la matematica ecc.
Per le competenze strumentali ci vuole un curricolo sistematico progressivo (competenze poi valutate dalle
indagini nazionali e internazionali).
Più difficile è valutare competenze culturali; sono basate più su indizi e sul consenso dei docenti per quelle
personali.
Valutare i risultati di apprendimento alla fine.
La valutazione non è la media dei voti.
Metodologie per promuovere le competenze previste nell’attività didattica.
Valutare e certificare competenze con rif. al percorso formativo diretto allo sviluppo delle competenze.
La certificazione fa rif. alle documentazioni disponibili, registrate.
Patrimonio interiore: sistema complesso che forma il sé, oltre a conoscenze e abilità significative, stabili e
fruibili, sviluppo di disposizioni interiori valide e produttive. E’ però la pratica, l’esercizio che sta alla base.
Non si possono contrapporre conoscenze e competenze.
Senza le conoscenze è impossibile la competenza; ma le conoscenze devono essere capite, conservate e
usate.
Kurt Levin (1936) psicologia sociale.
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1° principio: coinvolgimento (dello studente), dando senso e significato al contesto /quadro di
apprendimento; anche esperienze vicarie: interiorizzazione di modalità di azione messe in opera da altri, che
possono essere rievocate e valorizzate in circostanze simili (apprendistato cognitivo e pratico).
2° principio: apprendimento significativo, cioè conoscenze acquisite in maniera significativa, cioè comprese
e padroneggiate in modo adeguato;
3° principio: consapevolezza (insegnanti e alunni) di dove si deve arrivare;
4° principio: approccio laboratoriale (della mente e dell’attività);
5° principio: integrazione (fra aree comuni e specifiche).
Dalla relazione del prof. Martin Dodman: “Percorsi per costruire un Curricolo d'Istituto per
competenze: esperienze e “buone pratiche” nelle scuole piemontesi”.
Concetti di equità e inclusività.
Processo formativo.
a) paradigma: società, persona, equità, efficienza (non sono in antitesi);
b) sistema: aperto, unitario, integrato;
c) agenzia: formale (scuola), non formale (famiglia), informale (internet …);
d) offerta: curricolo proposto;
e) percorso: curriculum costruito.
Tutti i documenti finora prodotti sul piano pratico.
OB generali del processo formativo:
- attitudine all’apprendere per tutta la vita;
- la costruzione della propria cultura personale e professionale e del proprio progetto di vita
(effettuando scelte in questa società sempre più complessa, provvisoria, incerta);
- realizzazione di una piena cittadinanza, consapevole, responsabile, attiva.
Un modello curricolare:
 un lessico condiviso, univoco;
 un modello interpretativo dei processi di apprendimento e insegnamento;
 un modello concettualmente sostenibile e metodologicamente funzionale
Interrogarsi prima su un modello di apprendimento e insegnamento il più possibile condiviso.
Mettere in relazione conoscenze, capacità e competenze (chiarezza concettuale) funzionalmente rispetto alla
costruzione del curricolo.
Concetto di curricolo:
percorso che si articola e si snoda nel tempo, decidendo come realizzarlo.
Decidere su cosa lavorare e a quale scopo (come lavorarci sopra).
Caratteristiche del curricolo:
- continuità: ripetizione (non ripetitività), progressione, sistematicità;
- essenzialità: significatività, utilità;
- trasversalità: polivalenza, interdipendenza.
Si parla di continuità perché non c’è (a differenza dei paesi scandinavi, dove non se ne parla neanche,
perché la continuità c’è).
No elenchi enciclopedici (nelle Indicazioni o Linee guida)!
Fatica a capire il senso letterale e il senso figurato delle parole (nell’uso quotidiano).
Matematizzazione, non la matematica globale in sé.
No alla disciplinarizzazione di tutto! Profonda riflessione sull’essenzialità.
Capacità di orientarsi.
Concetto di competenza:
- capacità di orientarsi (Devoto Oli);
- capacità di assumere un preciso indirizzo di ordine pratico;
- capacità di comprendere e agire in modo consapevole, allo scopo di raggiungere certi OB:
conoscenza, comunicazione, metodologie e operatività, relazionalità;
- una persona competente si orienta e non si disperde (non perde la “bussola”).
Schemi semplici: rapporto fra complessità e schematizzazione.
- Costruire conoscenze (competenze conoscitive);
- Comunicare informazioni (competenze comunicative);
- Sviluppare metodologie (competenze metodologiche, operative);
- Saper relazionarsi con gli altri (competenze relazionali).
Gli obiettivi di apprendimento sono uguali alle competenze.
Competenze trasversali: alcune tematiche portanti e nuclei fondanti; ri-conoscere (arricchendo, sviluppando
…); declinazione all’interno delle discipline.
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La struttura del curricolo:
 assi culturali intersecati (asse dei linguaggi, asse della matematica, asse scientifico tecnologico, asse
storico –geografico- sociale);
 asse più trasversale.
Lingua nazionale (è sempre meno la lingua madre) e matematizzazione della realtà.
C’è un’eccessiva disciplinarizzazione di tutto.
Ma già quello che si fa al nido e nella scuola dell’infanzia è utile e formativo.
Le scelte del curricolo:
- scegliere i contenuti su cui lavorare, individuare le tematiche …;
- obiettivi di apprendimento: individuazione delle competenze trasversali. conoscitive, comunicative,
metodologiche, relazionali;
- metodologia di lavoro: creazione di un ambiente, forme di feedback; cambia il livello di competenze,
che possibilmente dovrebbe crescere;
- valutare gli apprendimenti (non gli apprendenti): individuazione, raccolta e interpretazione di
indicatori di competenze (le manifestazioni della competenza, valutare i processi individuando gli
indicatori).
Valutazione, certificazione, rilevazione: non fare confusione;
- valutare competenze: descrivere lo sviluppo di tipi e livelli relativi di competenze con rif. a livelli
attesi durante un determinato percorso;
- certificare competenze: descrivere tipi e livelli assoluti di competenze raggiunti con rif. a una scala
di progressione;
- rilevare competenze: descrivere i livelli di competenze raggiunti con rif. a un campione di
apprendenti.
Alla fine del biennio: tre livelli di competenze: a) avanzato (e allora?), relativo alla sua età; b); c).
Domande e confronto con i relatori.
Perché tutto ciò abbia senso deve essere realizzato nelle scuole.
Formazione dei docenti per cambiare habitus.
Non disperdiamo le risorse dei nostri ragazzi. Prima si deve capire, poi studiare.
Stato giuridico dei docenti.
Laboratori dei docenti.
Nelle Indicazioni c’è una ratio: sono un quadro di rif. prescrittivo generale. Ogni scuola contestualizza e
costruisce il proprio curricolo. La scuola cerca il proprio stile e metodologia.
Come si vince la sfida? Siamo capaci di progettare per competenze?
Abbiamo bisogno di modelli di progettazione?
Repliche dei relatori.
Prof. Martin Dodman
L’autonomia è una rivoluzione culturale.
Costruire un curricolo con i rif. metodologici esistenti nelle Indicazioni, senza ripetizioni nel testo.
Indicazioni da seguire, non programmi da eseguire.
Prof. Michele Pellerey.
Proporre cose fattibili.
Ci vuole modestia.
Tenere conto delle condizioni: contratti di lavoro, …
Avere il senso delle proporzioni.
Grimaldello terribile: introduzione delle tecnologie mobili nella scuola (ipad, …) e contraddizioni con gli
standard da raggiungere.
Comunicazione fra insegnanti e allievi con tali tecnologie, per la personalizzazione dell’attività didattica.
La pratica didattica è la base di una riflessione critica per poter migliorare.
E’ fondamentale il ciclo evolutivo, promuovere il miglioramento, intervenendo non sul pull dei docenti più
bravi e disponibili (al volontariato).
Gratificazione professionale nel fare un lavoro ben fatto.
Avere idee chiarissime sui concetti di conoscenze, competenze; rif. alle competenze del I biennio superiore.
Prof. Maurizio Tiriticco.
È disponibile un esempio di curricolo verticale.
Il prof. Dodman ha detto ciò che non si ha il coraggio di dire: esuberanza di contenuti ecc.
Sintesi a cura del Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Corio Adriana Veiluva
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