P RO P RIE TÀ I M M OB I L I A R E
Mercoledì 7 Ottobre 2009
Me
21
Stima Confedilizia per il mancato effetto dell’azione combinata di Piano casa e incentivi sulle locazioni
Sfumati lavori per 7,5 miliardi
Affitti da rilanciare con la cedolare secca al 20% sui canoni
N
ei sette mesi passati da
quando la Confedilizia
ha fatto le relative proposte, il mancato rilancio della locazione attraverso
misure di incentivo fiscale ha
fatto già sfumare circa 7 miliardi e mezzo di euro di interventi edilizi.
È quanto ha rilevato la Confedilizia, ricordando di aver
segnalato nel marzo scorso in occasione dell’annuncio da
parte del governo del Piano
casa - che in Italia vi sono fra
i 700 e gli 800 mila immobili
inabitabili perché da ristrutturare o da rimettere in pristino,
in gran parte situati nei centri
storici. Per effetto delle annunciate disposizioni del governo
in materia di edilizia, molti di
questi immobili avrebbero potuto essere destinati all’affitto
a canoni agevolati, vale a dire
stabiliti dagli accordi stipulati
dalla Confedilizia in tutta Italia con i sindacati degli inquilini, come prevede la legge. Ma
perché tali immobili venissero
destinati alla locazione, occorreva restituire redditività
all’affitto, attraverso l’introduzione per i contratti di locazione agevolati di una cedolare
secca del 18-20%.
A sei mesi di distanza da
quell’annuncio del governo e
da quelle osservazioni della
Confedilizia, si può stimare
che - se anche solo 500 mila di
quei 700/800 mila proprietari
di immobili inabitabili avessero dato il via a interventi di ristrutturazione, spendendo tra i
10 e i 20 mila euro per ciascun
immobile - sarebbe stato pari a
circa 7,5 miliardi di euro l’importo dei lavori ai quali avrebbe
dato luogo l’azione combinata
di Piano casa e cedolare secca
sugli affitti. Lavori che sarebbero immediatamente partiti e
che avrebbero sin da subito avviato la ripresa dell’economia,
senza contare il gettito fiscale
che sarebbe stato garantito allo
stato in termini di Iva e di altre
imposte.
Ora che gli effetti
del Piano casa sono
rimessi alle scelte
regionali - anche
se alcune regioni ne hanno fatto
un vero e proprio sabotaggio,
la possibilità di
effettuare ampliamenti all’assoggettamento a obblighi
come quello del libretto casa - la
necessità
di rilanciare la locazione non
è comunque venuta meno e si
è fatta anzi più urgente. L’introduzione della cedolare secca
per i contratti agevolati - che,
secondo i calcoli dell’Ufficio studi della Confedilizia, costerebbe
all’erario meno
di 200 milioni
dì euro - contribuirebbe infatti
ad aiutare tutte
quelle famiglie
che sono alla ricerca di immobili
in affitto, magari
quale via d’uscita da
mutui già in essere
ovvero quale alternativa all’accensione di
nuovi mutui.
Corrado Sforza Fogliani
Ampliamenti col libretto casa
Governo contro la Basilicata
Il governo ha impugnato il Libretto casa della Basilicata
Il governo ha deciso di impugnare la legge regionale della
Basilicata in materia di Piano casa, nella parte in cui condiziona la possibilità di effettuare gli ampliamenti degli
edifici alla predisposizione del libretto casa.
La Confedilizia ha espresso il proprio compiacimento al
ministro per i rapporti con le regioni on. Raffaele Fitto.
Decreto ascensori, chiesta una moratoria
È in vigore dal 1° settembre il decreto del
ministro dello sviluppo economico 23 luglio
2009 in materia di sicurezza degli ascensori. Il provvedimento dispone - con diverse
scadenze in relazione alla data di installazione dei singoli impianti - una verifica straordinaria, «finalizzata alla realizzazione di
un’analisi delle situazioni di rischio», su
tutti gli ascensori installati e messi in esercizio prima del 1999, disponendo inoltre la
realizzazione dei «conseguenti interventi di
adeguamento».
La Confedilizia ha assunto una posizione critica sul provvedimento in parola, motivata
dal fatto che lo stesso impone ai proprietari
di casa ingenti spese proprio in un momento
di crisi economica che attanaglia da mesi le
famiglie italiane. E ciò, prevedendo in capo
a condòmini e proprietari di casa gravosi
adempimenti non previsti da alcuna normativa cogente dell’Unione europea. Al proposito, l’organizzazione storica di condòmini
e proprietari di casa ha sottolineato che già
ora, e quindi indipendentemente dal decreto
che impone nuovi oneri, gli ascensori sono
soggetti ad un controllo manutentivo ogni
semestre nonché ad una verifica strutturale
ogni due anni.
A proposito dei costi dell’operazione per
i proprietari, la Confedilizia ha segnalato
che «Monti ascensori» (una delle maggiori
aziende del settore) ha comunicato che secondo le associazioni ascensoristiche il costo
medio degli interventi imposti dal decreto
del ministero dello sviluppo economico potrebbe essere di 15.000 euro a impianto, con
un fatturato - e, di conseguenza, un onere
a carico delle famiglie italiane - di circa 6
miliardi di euro.
La Confedilizia sta esaminando nel dettaglio i contenuti del provvedimento, al fine
di ogni valutazione per l’impugnazione dello
stesso.
Il testo del decreto nonché la tabella dei controlli obbligatori attualmente già in atto per
gli ascensori, sono presenti sul sito internet
della Confedilizia (www.confedilizia.it).
Per il decreto in parola (contro il quale ho
preso posizione, oltre al Coram, anche l’Associazione consumatori Assoutenti) l’onorevole Foti ha rivolto un’interrogazione
urgente al ministro Scajola per chiedere se
non ritenga di sospendere l’esecutività del
provvediemento.
Gli effetti sul gettito
della tassazione separata
Di seguito si indicano le conseguenze che deriverebbero sul gettito tributario dall’introduzione di una tassazione sostitutiva dei redditi da locazione (c.d. cedolare
secca sugli affi tti) limitata ai contratti di locazione
«agevolati» (art. 2, comma 3, legge n. 431/98) nelle due
ipotesi di aliquota al 18% e al 20%.
Secondo dati del governo (Relazione tecnica al decreto
legge sfratti n. 261/2007, poi decaduto: - l’ammontare
dei redditi da locazione è pari al netto delle deduzioni,
a circa 18,200 milioni di euro; la percentuale di contratti a canone libero è dell’80%, pari a 14.560 milioni
di euro di reddito; l’aliquota Irpef marginale media è
del 28%; ciò che porta a un’imposta di 5.096 milioni
di euro.
La Confedilizia calcola che i contratti non a anone libero (che rappresentano, come visto, il 20% dell’intero
monte dei contratti e che producono un reddito pari a
3.640 milioni di euro) siano costituiti per un 60% circa
dai contratti «agevolati» e per il restante 40% dai contratti transitori e per studenti universitari, oltre che
dai contratti residuali tuttora a «equo canone».
Sulla base dei dati della relazione governativa precitata, il reddito complessivo dei contratti agevolati
non sarebbe quindi superiore a 2.184 milioni di euro
(60% di 3.640 milioni di euro). La perdita di gettito
conseguente all’applicazione della cedolare secca a tali
contratti sarebbe pertanto:
1. nel caso di applicazione dell’ aliquota del 18%: pari a
218,4 milioni di euro, dati a perdita di 10 punti percentuali di gettito conseguenti al passaggio dall’aliquota
marginale media del 28% (che fornisce 611,52 milioni di
euro d’imposta) a quella fissa del 18% (che fornirebbe
393,12 milioni di euro d’imposta);
2. nel caso di applicazione dell’aliquota del 20%: pari
a 174,72 milioni di euro, dati dalla perdita di 8 punti
percentuali di gettito conseguenti al passaggio dall’
aliquota marginale media del 28% (che fornisce 611 ,52
milioni di euro d’imposta) a quella fissa del 20% (che
fornirebbe 436,8 milioni di euro d’imposta).
Questa pagina viene pubblicata
ogni primo mercoledì del mese
ed è realizzata dall’
UFFICIO STAMPA
della CONFEDILIZIA
L’ORGANIZZAZIONE DELLA PROPRIETÀ IMMOBILIARE
Gli interessati possono avere maggiori informazioni dal mensile Confedilizia
notizie e rivolgendosi alle oltre 200 sedi territoriali, presenti in tutti i capoluoghi
di provincia e anche nei maggiori centri. Presso le Associazioni aderenti alla
Confederazione, i soci possono avere una qualificata e valida assistenza in materia
locatizia e per la stipula e gestione dei contratti di locazione sia liberi che con
agevolazioni fiscali nonché ogni consulenza (tributaria, catastale, condominiale,
portierato, colf e badanti, ecc.) e ogni utile servizio (assistenza fiscale CAF,
registrazione telematica contratti, ecc.). Tramite le Associazioni territoriali (che
curano la tenuta dei Registri locali amministratori) gli amministratori condominiali
possono iscriversi al Registro nazionale amministratori della Confedilizia nonché
utilizzare il Servizio assistenza amministratori. Presso le stesse Associazioni
gli iscritti possono ricorrere al Servizio conciliazione controversie condominiali
e al Servizio conciliazione controversie proprietario/inquilino nonché fruire
gratuitamente del Servizio di visure catastali on-line, anche ipotecarie, e tutelarsi
contro il rischio di morosità del proprio inquilino grazie al Servizio Garanzia Affitto,
fornito in collaborazione con INTESA SANPAOLO. Attraverso una convenzione
con R.E. Factor, la Confedilizia assicura agli iscritti un Servizio per la cessione
dei crediti derivanti da contratti di locazione e, attraverso una convenzione con il
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