P RO P RIE TÀ I M M OB I L I A R E
Il governo non riesce a concretizzare la manovra anticiclica sull’edilizia
Piano casa, rinvio ad agosto
La Conferenza delle regioni fa segnare il passo
DI
CORRADO SFORZA FOGLIANI
O
ggi, in Italia, non si sa
più chi governa (e negli
enti locali, coi poteri attribuiti da Bassanini ai
dirigenti, siamo più o meno allo
stesso punto). La Conferenza stato-regioni, dei cui lavori nessun
giornale fa (o può fare) la cronaca,
tanto per la trasparenza, è diventata un organo potentissimo, fino
a stravolgere l’impianto stesso
della nostra Costituzione.
La Carta costituzionale ha previsto infatti molteplici poteri, nella logica (eravamo, quand’è stata
scritta, all’indomani del fascismo)
di evitare che uno solo di essi potesse prendere il sopravvento sugli altri: furono, cosi, individuati
poteri di rango costituzionale
che si controllassero a vicenda,
che trovassero nel loro equilibrio
l’antidoto (alla concentrazione, e
quindi alla sopraffazione) voluto.
Molteplici poteri, peraltro fondati
su competenze ben precise, perfettamente delineate. Questo impianto è però stato stravolto nel
2001 (e l’impianto federalista appena varato, non promette di meglio), con una riforma che ci ha di
fatto portato a un sistema istituzionale paurosamente incartato,
sempre e comunque impegnato
in interminabili liturgie di consultazione (o di trattativa vera e
propria) che una volta erano il pa-
scolo preferito dei soli sindacati.
Così, quel che in tutto il mondo i
governi democratici trattano con
il parlamento e basta, in Italia
devono trattarlo soprattutto con
le regioni (spesso portatrici, tra
l’altro, di visioni, e di interessi,
politici del tutto difformi).
I risultati, si vedono. L’esempio
più vicino a noi, ma anche più
eclatante, è quello del Piano casa.
Il governo è da mesi che tenta una
manovra anticiclica sull’edilizia,
che avrebbe avuto, specie sul piano psicologico, effetti enormi. Aveva già pronto, anche, un decreto
legge. Ma ha dovuto lasciarlo perdere, e mettersi a trattare con le
regioni (qua titolari, sempre per
quella riforma del 2001, addirittura di un potere di legislazione
concorrente). E il bello è che l’accordo stato-regioni raggiunto in
materia addirittura già alla fine
di marzo, è ancora, per la parte
relativa allo stato, lettera morta
(nonostante fosse neppure l’ombra del disegno iniziale). Ad oggi,
tutto, cioè, quel poco che si salverà, pare aggiornato ad agosto.
Il governo, potrebbe evitare di
fare annunci ai quali poi segue
forzatamente il nulla. Ma a parte
questo, si può continuare così? Un
paese dove non c’è nessuno che
decide, assumendosene naturalmente le responsabilità, e tutti
devono invece essere interpellati
e coinvolti, non ha futuro.
Carrai, tassa Anas da abolire
«Le richieste dell’Anas per i canoni sui passi carrai utilizzati per
accedere alle strade statali sono indegne di un paese civile», ha detto
il presidente di Confedilizia, «ma tanti altri enti applicano questo
medioevale taglieggiamento, tra l’altro posto a carico degli inquilini
sia dalla tabella ministeriale allegata al dm 30/12/2002 che dalla
tabella concordata dalla Confedilizia con Sunia-Sicet-Uniat. È ora
di seguire l’esempio civile degli enti che l’hanno abolita e cioè di fare
il contrario di quello che fa l’Anas, che chiede addirittura, e per di
più in questo difficile momento, anche anni e anni di arretrati».
Questa pagina viene pubblicata ogni
primo mercoledì del mese
ed è realizzata dall’
UFFICIO STAMPA
della CONFEDILIZIA
L’ORGANIZZAZIONE DELLA PROPRIETÀ IMMOBILIARE
Gli interessati possono avere maggiori informazioni dal mensile Confedilizia notizie e rivolgendosi
alle oltre 200 sedi territoriali, presenti in tutti i capoluoghi di provincia e anche nei maggiori centri.
Presso le Associazioni aderenti alla Confederazione, i soci possono avere una qualificata e valida
assistenza in materia locatizia e per la stipula e gestione dei contratti di locazione sia liberi che
con agevolazioni fiscali nonché ogni consulenza (tributaria, catastale, condominiale, portierato,
colf e badanti, ecc.) e ogni utile servizio (assistenza fiscale CAF, registrazione telematica contratti,
ecc.). Tramite le Associazioni territoriali (che curano la tenuta dei Registri locali amministratori)
gli amministratori condominiali possono iscriversi al Registro nazionale amministratori della
Confedilizia nonché utilizzare il Servizio assistenza amministratori. Presso le stesse Associazioni
gli iscritti possono ricorrere al Servizio conciliazione controversie condominiali e al Servizio
conciliazione controversie proprietario/inquilino nonché fruire gratuitamente del Servizio di visure
catastali on-line, anche ipotecarie, e tutelarsi contro il rischio di morosità del proprio inquilino
grazie al Servizio Garanzia Affitto, fornito in collaborazione con INTESA SANPAOLO. Attraverso
una convenzione con R.E. Factor, la Confedilizia assicura agli iscritti un Servizio per la cessione
dei crediti derivanti da contratti di locazione e, attraverso una convenzione con il RINA, il Servizio
certificazione qualità degli immobili.
Per informazioni sulle strutture locali della Confedilizia tf 06/6792532 (r.a.)
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Ici, calcolo on-line
della rata di giugno
Entro martedì 16 giugno, salvo differenti termini stabiliti dal comune interessato, deve essere versata la prima rata (in acconto)
dell’imposta comunale sugli immobili dovuta per il 2009.
Come noto, dallo scorso anno è prevista l’esclusione dall’imposta delle unità immobiliari adibite ad abitazione principale
del soggetto passivo (nonché di quelle a essa assimilate), ma restano soggette all’Ici, anche se adibite ad abitazione principale
del soggetto passivo, le unità immobiliari di categoria catastale
A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9
(castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici).
L’imposta si determina applicando alla base imponibile le
aliquote e le detrazioni stabilite, per le singole fattispecie, dal
comune. Le aliquote e le detrazioni in questione, unitamente
alle relative delibere e agli eventuali regolamenti, possono
essere reperite ai seguenti indirizzi internet: http://www.finanze.it/dipartimentopolitichefiscali/ici/delibere/sceltaanno.
htm oppure http://www.ancicnc.it/ici/ici2000.asp.
Il versamento dell’imposta dovuta per l’intero anno è effettuato in due rate: la prima, appunto entro il 16 giugno, pari
al 50% dell’imposta dovuta calcolata sulla base di aliquote e
detrazioni del 2008; la seconda, dall’1 al 16 dicembre, a saldo
dell’imposta dovuta per l’intero anno, applicando aliquote e
detrazioni del 2009 ed eseguendo il conguaglio con quanto
versato a titolo di acconto. È possibile scegliere di versare
l’imposta per tutto l’anno in unica soluzione, entro il 16
giugno, ma in questo caso devono essere applicate aliquote
e detrazioni valide per il 2009. Il pagamento dell’imposta
può essere effettuato con il modello F24 (presso le banche
convenzionate; presso gli uffi ci postali; al concessionario
della riscossione; per via telematica) o tramite conto corrente
postale (presso gli uffici postali; presso le banche convenzionate; al concessionario della riscossione; tramite il servizio
telematico gestito dalle Poste).
Sul sito internet della Confedilizia è possibile trovare, oltre
a una guida pratica al pagamento dell’Ici, un programma per
il calcolo on-line dell’imposta.
C
Cassette
postali
li vietate
i
alla pubblicità elettorale
In questo periodo di campagna elettorale, e quindi di diffusione di materiale propagandistico, si moltiplicano le doglianze
di condòmini, di proprietari di casa e di inquilini per la quantità di pubblicità indesiderata che si trovano nelle cassette postali. Le proteste sono motivate sia dalla quantità di volantini,
che provocano intasamento delle cassette, sia dal desiderio di
non ricevere simile propaganda, non richiesta e non gradita,
invasiva degli spazi riservati dei cittadini e quindi giudicata
violatrice della riservatezza, oltre che tale da costringere a
ripetuti controlli, anche più volte in un giorno, per verificare
se non vi sia corrispondenza ordinaria soffocata dietro il materiale propagandistico.
La Confedilizia rammenta che è possibile evitare tale inconveniente, mediante la semplice affissione di un cartello del tipo: «È
vietato lasciare materiale di propaganda elettorale». Il cartello
può essere collocato o sulla singola cassetta postale di chi è interessato a non ricevere materiale elettorale o, nel caso di condivisa
volontà di tutti i titolari delle cassette, sul muro comune.
Va precisato che la questione riguarda il materiale di propaganda elettorale depositato a mano e non quello recapitato tramite
servizio postale, inteso come servizio da un mittente identificato
a un preciso destinatario (per cui non rientra nel servizio postale
quello svolto da Poste italiane col nome «Promoposta» con cui le
Poste agiscono come mera agenzia di distribuzione, al di fuori,
quindi, del servizio svolto in concessione).
A sostegno della ripulsa di volantini elettorali, l’organizzazione
storica dei proprietari di casa, che ha più volte preso posizione
contro la diffusione di pubblicità non accetta, cita un precedente
giurisprudenziale molto preciso, che ha riconosciuto un risarcimento danni al proprietario di cassetta postale che riceva materiale pubblicitario nonostante il preciso cartello affisso. Il risarcimento è stato riconosciuto «per la lesione di valori inerenti alla
persona» a causa della «pubblicità selvaggia» intasante le cassette
postali in dispregio della contraria volontà dell’interessato. La
sentenza che ha affermato il suddetto principio è consultabile
sul sito www.confedilizia.it.
Mercoledì 3 Giugno 2009
Me
15
Sul libretto
Anci dimentica
Sull’idea di istituire il libretto casa (da anni morta
e sepolta, ma resuscitata
sull’onda emotiva del terremoto), l’Anci (Associazione
dei comuni) s’è buttata (naturalmente) a pesce. Anzi,
ha preteso di dare anche
indicazioni per arrivare allo
scopo.
L’Anci ha così suggerito
che il libretto casa venga
«redatto in una veste semplificata eliminando tutti
gli aspetti problematici che
hanno causato il ricorso al
Tar (Lazio) della Confedilizia» e la relativa sentenza
di bocciatura.
Peccato, però, che l’Anci
abbia la memoria corta.
Non ricorda, cioè, che qua
non si tratta per niente
di «semplificazioni». «La
legge», dice testualmente
la sentenza del Tar, «non
ammette interventi e opere generalizzate sugli edifici di qualunque genere,
età e condizione, sicché gli
accertamenti, al fine d’evitare oneri eccessivi e senza
riguardo al loro peso sulle
condizioni economiche dei
proprietari, devono essere
suggeriti solo in caso d’evidente, indifferibile e inevitabile necessità, se del caso
con graduazione dei rimedi da realizzare». Quindi,
libretto per casi solo di
«evidente, indifferibile e
inevitabile necessità».
Ma non è tutto, e l’Anci
dovrebbe davvero andarsi a rileggere la sentenza
del Tar. Nella quale è anche detto questo, sempre
testualmente: «Né vale
obiettare che, in fondo, il
fascicolo serve alla massimizzazione della sicurezza
e ad evitare tragedie quali
quelle connesse a crolli di
interi edifici, in quanto,
nei casi di specie (casi di
crolli, ndr), mancò non già
il fascicolo di fabbricato,
bensì un attento controllo pubblico che sarebbe
stato necessario esercitare per tempo e che la p.a.
aveva e ha titolo di svolgere indipendentemente
dall’esistenza del fascicolo
stesso». Il riferimento alle
responsabilità «in vigilando» della p.a. (quindi,
dei comuni in ispecie) è
diretto, e chiaro. E l’Anci non può pretendere di
scaricare sui proprietari
(attraverso il libretto casa)
le responsabilità dei suoi
associati. Gli accertamenti, se c’è necessità di farli,
si fanno in modo serio, con
carotaggi e altro. Non, con
il libretto casa (e la visita
di un tecnico, più o meno
affrettata). Cioè, con un’altra scoperta, ancora, di lavoro buroindotto, del quale
gli italiani, specie in questo momento, proprio non
hanno bisogno. Ma tant’è:
ai cultori del lavoro indotto solo da adempimenti
burocratici, anche l’attuale
crisi nulla insegna.
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3 Giugno 2009 - Confedilizia