Anteprima Estratta dall' Appunto di Clinica medica Università : Università degli studi di Milano Facoltà : Medicina Indice di questo documento L' Appunto Le Domande d'esame ABCtribe.com e' un sito di knowledge sharing per facilitare lo scambio di materiali ed informazioni per lo studio e la formazione.Centinaia di migliaia di studenti usano ABCtribe quotidianamente per scambiare materiali, consigli e opportunità Più gli utenti ne diffondono l'utilizzo maggiore e' il vantaggio che ne si può trarre : 1. Migliora i tuoi voti ed il tempo di studio gestendo tutti i materiali e le risorse condivise 2. Costruisci un network che ti aiuti nei tuoi studi e nella tua professione 3. Ottimizza con il tuo libretto elettronico il percorso di studi facendo in anticipo le scelte migliori per ogni esame 4. 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Erosioni: — nello stomaco (23%) — nel bulbo duodenale (6%) — nell’esofago inferiore (6%) 35 e.c om 1. Ulcera: — nel bulbo duodenale (25%) — nello stomaco (21%) — nell’esofago inferiore (2%) — nell’area dell’anastomosi dopo resezione gastrica 3. Varici (esofago/fondo gastrico) 10 5 5. Carcinoma gastrico 3 rib 4. Sindrome di Mallory-Weiss = lacerazione della mucosa nell’area esofago-cardiale durante vomito forte AB Ct 6. Cause più rare: — emorragia da ectasie vascolari nell’antro pre-pilorico, soprattutto in donne anziane (reperto endoscopico: alterazioni nastriformi vascolari a livello dell’antro; stomaco «ad anguria») — emobilia = emorragia dalle vie biliari da trauma, tumore, ecc. Nota: poiché vi può essere più di una fonte di emorragia, le cifre percentuali assommano a più del 100%. La scoperta di una fonte di emorragia non esclude una seconda fonte! B) Emorragia GI inferiore • emorragia del tenue: più frequentemente tumori del tenue, più raramente: malattia di Crohn, diverticolo di Meckel, angiodisplasia (vedi sotto), infarto mesenterico, ecc. • emorragia del colon-retto: — retto: emorroidi (80%), emorragia secondaria a polipectomia, biopsia, terapia sclerosante o legatura delle emorroidi, interventi sull’ano, ferite; proctite, carcinoma, cause rare (ad es. endometriosi) — colon: le cause variano per frequenza a seconda dell’età: vedi tab. a pag. 501. Nota: 1. nei pazienti geriatrici si hanno spesso angiodisplasie (emangioma, neoplasie dei vasi, malformazioni arterovenose, teleangiectasie) localizzate di preferenza nell’area dell’ileo e del colon ascendente 500 ABCtribe.com - [Pagina 3] Bambini / giovani < 25 anni colite ulcerosa / m. di Crohn polipi Adulti < 60 anni Adulti > 60 anni diverticolosi colite ulcerosa / m. di Crohn polipi carcinoma colite infettiva angiodisplasia angiodisplasia diverticolosi carcinoma polipi colite ischemica 2. la maggioranza dei diverticoli sanguinanti è localizzata nel colon ascendente 3. non accontentarsi mai del sospetto di emorroidi, in quanto esse sono talmente frequenti che la metà di tutti i pazienti accusa emorroidi come reperto secondario. Clinica A) Sintomi di anemia da emorragia ed evtl. sintomi da shock ipovolemico: 3 livelli di gravità: Circolazione stabile Caduta di Hb modesta Indice di shock = media (fino a 1000 ml/24h) pallore, debolezza, vertigini (reazione ortostatica) frequenza aumentata PA e pressione venosa centrale diminuite grave (> 1000 ml/24h) sintomatologia da shock media (Hb > 9 g/dl) forte (Hb < 9 g/dl) rib e.c om Clinica lieve (< 250 ml/24h) spesso asintomatica frequenza molto aumentata, PA e pressione venosa centrale molto diminuite Ct Perdita emorragica Frequenza R indice > 1 = pericolo di shock! AB PA sist. Come compensa l’organismo la perdita ematica? 1a fase: compenso emodinamico. Obiettivo: mantenimento della pressione arteriosa tramite vasocostrizione, shunt renali e polmonari 2a fase: compenso plasmatico. Obiettivo: ripristino della volemia mediante ingresso di liquido interstiziale nel torrente ematico (entro ore) e sintesi delle proteine plasmatiche (entro giorni) 3a fase: compenso cellulare: ricostituzione degli eritrociti (entro settimane fino a 3 mesi) (per ulteriori dettagli vedi cap. Shock). B) Segni visibili di emorragia GI: 1. emorragia GI superiore: — ematemesi: tipica ma non necessaria — melena — con emorragia massiva anche sangue rosso vivo dall’intestino (ematochezia) 2. emorragia GI inferiore: sangue rosso vivo (ematochezia) Ematemesi: emissione dalla bocca di sangue di colore rosso scuro o a «fondo di caffè» (per azione dell’HCl, si forma ematina, che è di colore nero). L’ematemesi, al contrario della me501 ABCtribe.com - [Pagina 4] lena, non rappresenta un sintomo obbligatorio per una emorragia GI superiore. La comparsa di ematina modificata dall’HCl non è sinonimo di sanguinamento gastrico, ma indica solo che il sangue è venuto a contatto con l’HCl. Il sangue può provenire dal naso-faringe, dall’esofago, dallo stomaco o dall’intestino tenue superiore. Nell’acloridria ed emorragia massiva è assente la colorazione a fondo di caffè. Melena: evacuazione di feci nere, brillanti e collose. Le «feci picee» si riscontrano in caso di emorragia superiore a 100-200 ml, con lento transito intestinale. In caso di transito intestinale lento (oltre 8 ore), anche le emorragie del tratto intestinale distale possono provocare la colorazione nera delle feci. Causa della colorazione picea è il catabolismo batterico del sangue. L’intervallo di tempo tra l’inizio dell’emorragia e la comparsa di feci picee dura in media 8-10 h. D’altro canto le feci picee possono comparire ancora fino a 5 giorni dopo la cessazione dell’emorragia. Ematochezia: tipica dell’emorragia GI inferiore, può comunque verificarsi anche in caso di emorragia massiva GI superiore. Aspetto Retto feci striate di sangue rosso vivo Colon • • • • • om Origine dell’emorragia rib e.c tracce di sangue rosso scuro, gelatinoso oppure sangue rosso scuro omogeneo commisto alle feci diarrea con sangue nelle coliti raramente aspetto ematico nerastro in presenza di passaggio lento delle feci AB Ct Diagnosi differenziale 1. dell’ematemesi: emottisi: sangue rosso vivo, schiumoso + rumori umidi all’auscultazione del polmone. 2. delle feci picee: colorazione nerastra delle feci dopo assunzione di mirtilli o determinati farmaci (carbone, ferro, bismuto, liquerizia). Diagnosi: anamnesi + ricerca sangue occulto nelle feci. 3. delle feci rosse: colorazione rossastra delle feci dopo l’assunzione di bietole rosse. Diagnosi: anamnesi + ricerca sangue occulto nelle feci. Orientamento diagnostico • nella emorragia GI inferiore è importante l’età del paziente: per le varie cause vedi tabella a pag. 501 • anamnesi: Anamnesi/obiettività Diagnosi presunta nausea R vomito R ematemesi intervento chirurgico, trauma, ustioni artralgie, antiinfiammatori dolore a stomaco vuoto etilismo sindrome di Mallory-Weiss ulcera da stress ulcera da farmaci ulcera duodenale sindrome di Mallory-Weiss, gastrite erosiva, cirrosi epatica con sanguinamento di varici continua a pag. 503 502 ABCtribe.com - [Pagina 5] continua da pag. 502 Anamnesi/obiettività Diagnosi presunta intervento gastrico in anamnesi permanenza all’estero cirrosi epatica nota acidità colite ulcerosa nota diverticolosi nota ulcera anastomotica colite amebica emorragia da varici esofagite erosiva da reflusso emorragia da colite emorragia da diverticoli AB Ct rib e.c om Diagnosi A) Diagnosi di una emorragia GI: • clinica (ematemesi, melena, ematochezia) • dimostrazione di sangue nello stomaco (sonda gastrica + lavaggio gastrico) • dimostrazione di sangue nel retto (esplorazione digitale + ricerca sangue occulto) B) Diagnosi dell’anemia acuta da emorragia e dell’ipovolemia, stima della perdita emorragica. Controlli ravvicinati di • clinica (pallore, debolezza, vertigini, sete, ecc.) • parametri circolatori (polso, pressione arteriosa, pressione venosa centrale, ecc.) • laboratorio (Hb, ematocrito, funzione renale, valori della coagulazione, ecc.). Nota: il numero degli eritrociti, i valori dell’emoglobina e dell’ematocrito inizialmente non subiscono grosse variazioni, in quanto si tratta di valori relativi e non assoluti. Tali valori diminuiscono soltanto allorquando si verifica un flusso compensatorio di liquidi dall’interstizio al circolo. Di conseguenza può anche accadere che un soggetto si dissangui con valori di Hb «normali»! Al contrario, l’Hb può diminuire ulteriormente uno o due giorni dopo l’emorragia, senza che l’emorragia persista, per il richiamo dei liquidi dall’interstizio nel torrente circolatorio. Purtroppo non esiste una metodica semplice per la valutazione del volume di sangue circolante! Conseguenza: l’entità della perdita ematica deve essere valuta soltanto con ravvicinati controlli clinici, di laboratorio e dei parametri circolatori. Nota: nel quadro di una emorragia acuta i leucociti e le piastrine possono leggermente aumentare. C) Diagnostica di localizzazione di una emorragia: • endoscopia del tratto gastrointestinale: metodo di scelta in tutte le emorragie GI (importanza diagnostica e terapeutica!). Nell’emorragia intestinale rossa non chiaramente ascrivibile al rettosigma, bisogna esplorare endoscopicamente anche il tratto GI superiore al fine di non lasciarsi sfuggire una emorragia massiva in questa area. Classificazione endoscopica dell’attività emorragica secondo Forrest: Attività emorragica Emorragia attiva Emorragia inattiva Assenza di emorragia Tipo Forrest Ia Ib IIa IIb IIc III Criteri emorragia arteriosa zampillante stillicidio lesione con moncone vascolare lesione coperta da coagulo lesione coperta da ematina lesione senza i criteri sopra menzionati 503 ABCtribe.com - [Pagina 6] AB Ct rib e.c om Nota: nell’evenienza di un moncone visibile d’un vaso il rischio di una emorragia recidivante è molto elevato (sino all’80%). Con l’endo-ecografia doppler è possibile identificare un moncone arterioso. In caso di esame doppler positivo, vi è un elevato rischio di emorragia. Ulcerazione semplice di Dieulafoy = emorragia arteriosa da una piccola ulcera solitaria, generalmente al fondo gastrico da interessamento di un’arteria sottomucosa. Varici dell’esofago e del fondo gastrico: grado 1: solo visibili; grado 2 + 3: protrudono nel lume; grado 4: occupano il lume. 3 criteri endoscopici di aumentato rischio emorragico: — grossa varice (> 5 mm) — «red color sign» = strisce o macchie rossastre sulla varice — varici del fondo gastrico. Se l’endoscopia non permette di localizzare la fonte di emorragia del tratto gastrointestinale superiore ed inferiore e se l’emorragia persiste, divenendo pericolosa, si impiegano i seguenti metodi: • scintigrafia sequenziale con radionuclidi: con eritrociti o albumina marcati con 99mTc. Nell’emorragia gastrointestinale lo scintigramma rivela un arricchimento atipico di attività nel pool ematico addominale. L’esame scintigrafico è più sensibile ma meno specifico dell’arteriografia • arteriografia selettiva: emorragia riconoscibile solo con una perdita > 1 ml/min. Se nello scan a radionuclidi si diagnostica una emorragia è bene eseguire l’arteriografia per la localizzazione esatta (ed evtl. terapia). Nota: la diagnostica radiologica del tubo digerente con mezzo di contrasto non è affidabile per la localizzazione di una fonte emorragica, in quanto ad es. una nicchia ulcerosa può essere coperta da un trombo. Immediatamente prima di eseguire una endoscopia o una arteriografia è meglio non eseguire un esame radiologico, in quanto nel tratto GI possono esserci residui del mezzo di contrasto che rendono più difficile l’esame endoscopico ed evtl. impossibile la visualizzazione arteriografica • se in caso di emorragia pericolosa del GI inferiore o dell’intestino tenue dovesse essere impossibile localizzare la fonte emorragica con i metodi summenzionati, si deve considerare come ultima ratio l’esplorazione chirurgica. In questo caso può essere di aiuto l’endoscopia intraoperatoria. Terapia Trattamento + osservazione in terapia intensiva: 1. ripristino della volemia, determinazione del gruppo sanguigno + approntamento di sangue da trasfondere; in caso di necessità, emotrasfusione 2. esami diagnostici per la localizzazione + emostasi mirata 3. trattamento di complicanze e prevenzione di una recidiva emorragica. Misure immediate: decubito dorsale - ripristino della volemia - apporto di O2 (3 l/min con sonda nasale) sangue fresco a disposizione (almeno 4 sacche, in caso di forte emorragia anche di più) digiuno, sonda gastrica e lavaggio gastrico - diagnosi endoscopica - consigliarsi con il chirurgo. Per punto 1: ripristino della volemia e apporto di sangue fresco: fino all’arrivo del sangue fresco si somministrano sostituti del sangue (albumina, AIE, gelatina) e soluzioni cristalloidi (soluzioni elettrolitiche isotoniche, isoioniche). In caso di trasfusione massiva (> 4 sacche) si dovrebbe utilizzare anche plasma fresco. 504 ABCtribe.com - [Pagina 7] AB Ct rib e.c om Attenzione al destrano che interferisce con l’aggregazione piastrinica e può favorire la tendenza all’emorragia. Quanti liquidi occorre somministrare? Fino a quando la pressione venosa centrale (PVC) raggiunge i valori normali (4-10 cm H2O). Generalmente occorre raggiungere un valore ematocrito pari a 30-35%, in quanto a tale valore la capacità di trasporto dell’ossigeno da parte del sangue raggiunge il suo valore massimo. Per punto 2: emostasi mirata: A) Emorragia GI superiore: 1. emorragia da varici gastro-esofagee — per via endoscopica: terapia sclerosante delle varici, legatura con anello di gomma, obliterazione con materiali adesivi — riduzione farmacologica del sanguinamento da varice con octreotide oppure terlipressina — in caso di emorragia massiva irrefrenabile per via endoscopica: tamponamento con palloncino e quindi emostasi endoscopica (per i dettagli vedi cap. Ipertensione portale). 2. emorragia da ulcera: a) emorragia lieve: — metodi endoscopici di emostasi: • metodi iniettivi (ad es. inoculazione sottomucosa di adrenalina diluita, ecc.) • coagulazione con laser o elettrocoagulazione • emostasi meccanica: chiusura del moncone vasale visibile con una clip, oppure sutura. — prevenzione di una recidiva emorragica: trattamento iniettivo programmato di lesioni a rischio di sanguinamento (secondo la classificazione di Forrest) + eradicazione dell’HP (vedi Terapia dell’ulcera peptica). b) forte emorragia arteriosa (ad es. dall’a. gastroduodenale): stabilizzare il circolo e tentare un’emostasi endoscopica; in caso di insuccesso, sutura dell’area sanguinante + legatura dell’a. gastroduodenale. Mortalità operatoria molto elevata in caso di shock emorragico e di recidiva di sanguinamento. B) Emorragia GI inferiore ed emorragia dell’intestino tenue: • emostasi endoscopica (vedi sopra) • emostasi mirata nel contesto dell’arteriografia selettiva (somministrazione di vasopressina o embolizzazione) • in caso di emorragia pericolosa non controllabile: intervento chirurgico. Prognosi È difficile fare una prognosi nel singolo caso, anche perché circa l’80% delle emorragie GI si arresta spontaneamente. Il 30% delle emorragie recidiva solitamente entro i primi 3 giorni dopo l’emostasi. È quindi importante una prevenzione efficace. La mortalità media di tutte le emorragie GI superiori è del 5-10%, la mortalità nell’emorragia delle varici esofagee è 3 volte superiore (dipende dallo stadio Child). Fattori prognostici sfavorevoli: • età > 60 anni • malattie secondarie (insufficienza cardiaca, malattie coronariche, affezioni polmonari) • emorragia massiva (iniziale abbassamento dell’ematocrito < 30%), evtl. con shock 505 ABCtribe.com - [Pagina 8] ipovolemico, forte emorragia persistente (consumo di emoconcentrati > 6/24 h), emorragia recidivante • complicanze (ad es. insufficienza renale acuta, polmonite ab ingestis, coma epatico successivo a sanguinamento da varice). DIARREA Definizione • svuotamento intestinale troppo frequente (> 3 volte/die) • minore consistenza o stato liquido delle feci (contenuto idrico > 75%) • maggiore quantità delle feci (> 250 g/die). Forme particolari • Diarrea paradossa: nelle stenosi del colon distale (quasi sempre carcinomi, talvolta diverticolite) si ha una alternanza di costipazione e liquefazione batterica di feci maleodoranti che vengono eliminate in piccole quantità. • Nella sindrome del colon irritabile si ha spesso solo un più frequente svuotamento intestinale con feci ancora consistenti, talvolta anche feci «spruzzanti». AB Ct rib e.c om Fisiopatologia Nell’intestino tenue giungono giornalmente ca. 9 l di liquido (2 l con assunzione orale, 7 l dalla secrezione delle ghiandole salivari, da stomaco, pancreas, bile ed intestino tenue). Nell’intestino tenue viene riassorbito il 90% di questi liquidi e l’8% nel colon; pertanto le feci contengono soltanto 100-200 ml di acqua. Il trasporto dell’acqua attraverso l’epitelio intestinale avviene in modo passivo in dipendenza dal gradiente osmotico, il quale è determinato dal contenuto fecale di elettroliti ed altre sostanze osmotiche (glucosio, aminoacidi, ecc.). Il sodio viene riassorbito attivamente ed i cloruri vengono secreti nel lume intestinale. Contenuto di elettroliti in feci normali: ca. 90 mmol/l K+ Na+ ca. 40 mmol/l HCO3– ca. 30 mmol/l Cl– ca. 15 mmol/l Principi di classificazione A) Secondo l’eziologia 11. infezioni: — batteri: Escherichia coli, salmonelle, shigelle, Campylobacter jejuni, vibrione del colera, ecc. Gli agenti patogeni più frequenti della diarrea del viaggiatore sono E. coli enterotossica, shigella, salmonelle e campylobacter Colite pseudomembranosa da Clostridium difficile = complicanza dell’antibiotico-terapia — virus: virus Norwalk, rotavirus, ecc. — protozoi: Entamoeba histolytica, Giardia lamblia, ecc. 12. tossinfezioni alimentari da tossine batteriche (S. aureus, B. cereus, Cl. perfrigens) 13. intossicazioni (ad es. arsenico, mercurio, rame, funghi) 14. farmaci (ad es. antibiotici, lassativi, colchicina, acido chenodesossicolico, citostatici, chinino, ecc.) 15. allergia alimentare 506 ABCtribe.com - [Pagina 9] AB Ct rib e.c om 16. affezioni che provocano cattiva digestione: — postgastrectomia — sindrome da perdita di acidi biliari — insufficienza pancreatica esocrina 17. affezioni che provocano malassorbimento: — sprue regionale e tropicale — carenza di lattasi — malattia di Whipple — enterite da radiazioni — disturbi dell’irrorazione enterica o del drenaggio linfatico 18. affezioni intestinali infiammatorie croniche: malattia di Crohn, colite ulcerosa 19. adenomi, carcinomi del colon Estremamente rara la colite collagenosa (istologia: depositi nastriformi di collagene a livello subepiteliale) 10. cause ormonali: ipertiroidismo, carcinoma midollare della tiroide, carcinoide, gastrinoma, vipoma 11. neuropatia autonomica diabetica 12. sindrome del colon irritabile (disturbo funzionale). B) Secondo la patogenesi 1. diarrea osmotica caratteristica: la diarrea cessa dopo digiuno cause: — malassorbimento di carboidrati (ad es. deficit di lattasi, terapia con lattulosio, sorbitolo in caso di abuso di gomma da masticare) — intolleranza al glutine (= sprue non tropicale) — lassativi che agiscono a livello osmotico (ad es. solfato di sodio) 2. diarrea secretiva talvolta da attivazione dell’adenilciclasi di membrana dovuta a tossine batteriche, ormoni, prostaglandine, acidi biliari ed altre sostanze R aumento di cAMP nelle cellule della mucosa R secrezione di elettroliti ed acqua caratteristiche: — la diarrea non cessa col digiuno (eccezione: diarrea secretiva da abuso di lassativi oppure da insufficienza pancreatica) — diarrea acquosa, voluminosa, non frammista a sangue o muco cause: — infettive, da tossine enteriche: vibrione del colera, Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Bacillus cereus — lassativi — acidi biliari (sindrome da perdita di acidi biliari) — acidi grassi (insufficienza pancreatica) — adenomi villosi secernenti — cause ormonali (ad es. vipoma) 3. diarrea essudativa per danni alla mucosa (diarrea infiammatoria) caratteristiche: spesso sangue, muco o pus frammisti alle feci cause: — infettiva: shigelle, salmonelle, Campylobacter jejuni, Yersinia, Costridium difficile, ameba, lamblia, ecc. — affezioni intestinali infiammatorie croniche: specialmente colite ulcerosa — carcinoma del colon — danni enterici da citostatici, radiazioni, ischemia 507 ABCtribe.com - [Pagina 10] Questo documento e' un frammento dell'intero appunto utile come anteprima. 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