Cecilia Manenti Lucia Govoni Elisa Arvizzigno Marco Bersani Carlo Pisano Elisabetta Ferri Customer 2009] Web value [Busacca, Bertoli MARKETING RELAZIONALE “Le imprese devono spostare la loro attenzione da obiettivi a breve termine, incentrati sulle transazioni, a obiettivi rivolti alla costruzione di relazioni a lungo termine con i clienti”. (Kotler, 1992) TRANSAZIONE RELAZIONE RAPPORTO IMPERSONALE RAPPORTO DIRETTO VANTAGGI IMMEDIATI POTENZIALI VANTAGGI DI MEDIO TERMINE COMPETIZIONE COOPERAZIONE COME RAGGIUNGERE LA RELAZIONE? • Sfruttando le nuove tecnologie • Offrendo maggior valore • Offrire nuove basi per la fedeltà alla marca RELAZIONE Business to Business Business to Consumer COME INSTAURARE UNA RELAZIONE DI LUNGO PERIODO CON IL CLIENTE? LEALTÁ FEDELTÁ MENTALE FEDELTÁ COMPORTAMENTALE FIDUCIA SODDISFAZIONE Livello concorrenziale Finta fedeltà Monopolio Oligopolio Politiche proattive Redditività Redditività offerta dal cliente aumenta sistematicamente con l’accrescersi della durata del rapporto. (Reichheld e Schefter 2002) Fondamentale instaurare una relazione stabile e duratura nel tempo con il cliente Redditività aziendale Fattori alla basa della sua crescita: 1. Mantenere i clienti con i quali si è in relazione: a) i costi sostenuti per acquisirli vengono ammortizzati nel lungo periodo b) per renderli fedeli, l’impresa sostiene costi elevati 2. Familiarità con il fornitore: a) incoraggia ad indirizzare verso l’azienda una quota più alta degli acquisti b) acquistare prodotti di elevata qualità, complessità e a più alto margine per l’impresa c) i clienti fedeli, al prodotto di base aggiungono altri prodotti 3. Diminuzione dei costi operativi connessi alla gestione della clientela: a) clienti fedeli comportano: 1. costi inferiori rispetto a quelli appena acquisiti 2. agevolano l’impresa nelle previsione delle vendite e di conseguenza nel processo di pianificazione aziendale b) nuovo cliente richiede costi di adattamento, rischi di business e di incasso 4. Maggior potere contrattuale se si ha un alto numero di clienti fidelizzati: a) accesso più agevole agli sbocchi distributivi e minori vincoli nella composizione degli assortimenti b) orientare le scelte del consumatore verso marche proprie o verso le referenze più remunerative 5. Comunicazioni interpersonali positive: a) clienti soddisfatti che instaurano una relazione positiva con l’impresa attivano il passaparola diventano un mezzo di crescita per l’azienda più redditizio e credibile di altri mezzi comunicazionali 6. Possibilità di applicare un premium price: a) nuovi clienti beneficiano di tariffe scontate b) clienti fidelizzati disposti a pagare il prezzo pieno e talvolta un premium price in un periodo di punta o per un servizio urgente 7. Knowledge sharing: a) scambio e integrazione di conoscenze sviluppate in contesti specifici b) interazione favorisce l’apprendimento sia del consumatore che dell’impresa c) impresa può acquisire idee, suggerimenti e rilievi critici per sviluppare nuovi prodotti e/o migliorare quelli esistenti 8. Vantaggi interni: a) clienti fidelizzati rendono più piacevole ed efficace il lavoro dei dipendenti b) il personale rimane più a lungo in azienda, la qualità del servizio migliora e i costi legati al turnover diminuiscono Redditività cliente Benefici relazionali per il cliente: 1. Legati alla fiducia: a) relazione consolidata porta: 1) minor rischi di malfunzionamento 2) certezza di ricevere una performance corretta 3) riduzione dell’ansia pre-acquisto 2. Sociali: a) familiarità con il fornitore che diventa un supporto sociale e un punto di riferimento per il consumatore 3. Legati a un trattamento speciale: a) prezzi migliori, servizio rapido, sconti e priorità in caso d’attesa Il valore della fedeltà Un cliente se fedele non ha un valore che si ferma al momento dell’acquisto ma si estende per tutta la durata della relazione Si esprime tramite il Customer Lifetime Value Indicatore che misura il valore che un singolo cliente prospetta all'impresa durante tutta la relazione con la stessa. Customer Lifetime Value Dove: • P è il prezzo del cliente al tempo t • C è il costo sopportato per servire il cliente • r è il tasso di retention, tasso di sopravvivenza del cliente • T* è la vita attesa della relazione con il cliente • AC è il costo di acquisizione del cliente • i è il tasso di sconto Esprime in termini di margini tutti i flussi economici futuri, opportunamente attualizzati, che si prevede che un cliente generi nel corso della sua relazione con l'impresa. Customer Equity (CE) n n t=1 t=1 • CE = Σ (Qt Mt) dt - Σ (Ft dt) Dove: • CE = Customer Equity • Q = Valore delle vendite • M = Margine % • d = Tasso di attualizzazione • F = Costi di fidelizzazione e gestione del cliente Rappresenta la somma di tutti Customer Lifetime Value dei clienti attuali e futuri dell'impresa L'azienda può capire: Quanto è opportuno investire per l'acquisizione di un nuovo cliente sulla base del valore economico che lo stesso “gli renderà” nel tempo; Quanto è opportuno spendere in costi di mantenimento, prevedendo sia un tasso di retention che un valore del cliente in termini di nuovi acquisti. L’impresa deve tener conto che tali stime potrebbero variare. IL CICLO EVOLUTIVO DELLE RELAZIONI PROCESSO EVOLUTIVO soddisfazione lealtà Satisfaction trap: l’orientamento alla customer satisfaction non è garanzia di fedeltà dei clienti(in USA tra 65 e 95% dei clienti molto soddisfatti sostituiscono il fornitore del prodotto acquistato) MODELLO DINAMICO DI CUSTOMER LOYALTY 4° fase 3° fase 2°fase 1° fase Fonte: Costabile (2001) • Si individuano 4 fasi della relazione: il passaggio da una fase a quella successiva è sempre determinato dal valore percepito dal cliente in configurazioni che variano nel tempo LE CONFIGURAZIONI DI VALORE • Valore atteso: definito in funzione dei benefici attesi e dei costi che il consumatore ritiene di dover sostenere per ottenere tali benefici ACQUISTO • Valore percepito dopo acquisto e consumo: definito in funzione dell’esperienza d’acquisto e di consumo FEDELTA’ COMPORTAMENTALE • Valore differenziale: valore percepito dopo le prime esperienze d’uso, comparato con le alternative di offerta FEDELTA’ COGNITIVA • Valore equità: confronto fra valore generato e ricevuto all’interno del rapporto cliente-impresa (equità diadica) e capacità di quest’ultima di accrescere propria value proposition LEALTA’ DALLA CUSTOMER LOYALTY ALL’ ECONOMIA DI FIDUCIA • Costi cognitivi: sforzi di ricerca informazioni per l’acquisto • Costi emotivi: percezione d’incertezza di fronte all’acquisto (rischio di performance) • Costi operativi: sforzi legati a tempo, trasferta e a tutti gli altri aspetti riferiti all’acquisto valutando le alternative di offerta • Costi strutturali: cambiamento tecnologie che rendono interdipendenti i singoli atti d’acquisto e di consumo (interfacce, accessori..) ECONOMIA DI FIDUCIA: I RISCHI Esempio: L’impresa, forte della lealtà dei propri clienti decide di disinvestire nei benefici offerti al cliente Indifferenza consumatore Percezione di opportunismo Consumatore soddisfatto ugualmente della compensazione data da economia di fiducia (riduzione costi cognitivi, emotivi..) VALORE CRESCE Consumatore percepisce che l’impresa sta sfruttando la sua posizione di vantaggio basata sulla relazione duratura con il cliente VALORE DIMINUISCE CUSTOMER LOYALTY COME MODELLO MULTIDIMENSIONALE COMPONENTI COMPORTAMENTALI COMPONENTI COGNITIVE • soddisfazione • fiducia • percezione di superiorità offerta erogata • equità ragioni di scambio • • • • ricerca informazioni acquisto utilizzo prodotto ripetizione d’acquisto Come quantificare la loyalty? Come quantificare la loyalty? Indici comportamentali •Indici di sequenza d’acquisto: “contano” il n° di acquisti destinati ad un brand •Indici quote d’acquisto: quanto budget è stato destinato ai prodotti del mio brand? •Indici di probabilità d’acquisto: uso di metodi statistici •Indici comportamentali sintetici: combinazione indici precedenti (es. indice di STORE LOYALTY) (segue)… Indici cognitivi Indagano le cause che sono alla base della creazione/modifica della loyalty • Atteggiamento verso la marca • Livello di soddisfazione del cliente • Fiducia nell’impresa • Valore percepito rispetto all’offerta totale aziendale Conjoint Analysis • Quali sono le utility del prodotto? • Quanto “pesano” sulla percezione del cliente del sistema di offerta? UTILITA’ = alta probabilità di SCELTA DEL PRODOTTO/SERVIZIO Customer Relationship Management (CRM) Il processo che dalle prime manifestazioni di fedeltà comportamentale porta alla lealtà può essere influenzato dalle politiche di CRM: insieme integrato di strategie e processi di gestione delle relazioni con i clienti, supportato da un software adeguato, il cui scopo è accrescere la fedeltà del consumatore e, in ultima analisi, la redditività dell’impresa. I tre principaIi processi del CRM sono: Processo analitico; Processo strategico; + Processo operativo. Processo analitico: Stato delle relazioni Relazioni a rischio morale (ricerca attiva di alternative, tendenza all’opportunismo) Relazioni di loyalty (Stabilità, cooperazione, tendenza alla partnership) Relazioni coatte o di inerzia rassegnata (costi di transizione, vuoto di offerta) Relazioni speranzose (deterioramento del valore percepito, seconda chance) positivo Valore differenziale negativo basso alto Valore equità Queste percezioni sono da raccogliere tramite desk, field e misure specifiche sviluppate per il contesto di business. Sono poi da misurare sia in relazione all’impresa sia in relazione ai concorrenti. Processo strategico per la customer loyalty (1)STATO DELLE RELAZIONI (2)VALORE STRATEGICO (1) STATO DELLE RELAZIONI Valore differenziale e valore equità + DESK: • Longevità della relazione • Vincoli contrattuali o costi di transazione • Livello di concorrenza sul cliente TENDENZA ALL’EXIT e ALLA LOYALTY (2) VALORE STRATEGICO DEI CLIENTI • Valore odierno • Valore opportunità di crescita RITORNI ECONOMICI: CROSS SELLING UP SELLING TRADING UP ANCHE ATTRAVERSO TRUST EXTENTION ALTO TRATTENERE E RECUPERARE CONSOLIDARE E VALORIZZARE BASSO (2)VALORE STRATEGICO STRATEGIE DI CUSTOMER RELATIONSHIP MANAGEMENT GUIDA ALL’USCITA O TRASCURARE VALORIZZARE E MANTENERE PROPENSIONE ALL’EXIT PROPENSIONE ALLA LOYALTY (1) STATO DELLE RELAZIONI Il processo operativo Strumenti per consolidare le relazioni con i clienti: 1. Programmi fedeltà 2. Personalizzazione dell’offerta 3. Customer care 4. Comunicazione mirata 5. Partnership e sperimentazione I programmi fedeltà Difficilmente definibili in quanto sono un aggregato molto eterogeneo che si differenzia a seconda: 1. Trattamento dei clienti: a) due tipologie: 1) imprese che adottano un’unica scala di benefici basate sul volume degli acquisti 2) imprese che usano schemi selettivi di benefici in base ai segmenti di clienti 2. Tipologia di benefici attribuiti: a) finanziari: clienti fedeli premiati con incentivi che hanno un valore monetario come sconti, incentivi, ecc… possono esser complementari al servizio offerto b) non finanziari: priorità nel ricevere un certo tipo di servizi o accesso a servizi speciali servizi offerti in corrispondenza di alti livelli di membership 3. Meccanismi di accumulo dei benefici: a) proporzionali rispetto alla frequenza di visita b) proporzionalità rispetto allo scontrino di spesa c) raggiungimento soglie di punti pre-determinate 4. Modalità di collaborazione con imprese partner: a) possibilità per i clienti di utilizzare i punti accumulati per acquistare beni o servizi offerti da partner N.B. I programmi fedeltà da un lato agiscono sulla percezione dei benefici e dei sacrifici connessi al processo di scambio che a loro volta incidono sulla soddisfazione del cliente; dall’altro possono incidere sull’equità percepita nello scambio e nella relazione, che a sua volta alimenta la fiducia e la fedeltà. Loyalty program Utilizzo di tale programma implica che l’impresa sia capace di: • analizzare lo stato delle relazioni • individuare segmenti di clientela omogenei relativamente allo stato di sviluppo delle relazioni la struttura di tali programmi deve esser differenziata in funzione del livello di consolidamento della relazione Modello Castaldo e Cillo: utile per capire la promozione della fedeltà ai vari stadi della relazione tra clienti e impresa Modello Castaldo e Cillo 1. Fase di avvio della relazione: a) moltiplicazione delle occasioni di sperimentazione dell’offerta aziendale e della massimizzazione della soddisfazione ottenuta in ciascuna occasione di interazione del cliente con l’impresa promozioni dedicate ai titolari di carte fedeltà, che migliorano la percezione dei benefici e dei costi sostenuti 2. Fase di sviluppo della relazione: a) instaurazione di una relazione di fiducia mediante l’estensione dei servizi offerti o l’accesso a premi ad elevato valore intrinseco e simbolico 3. Fase di consolidamento della relazione: a) mantenimento e ulteriore sviluppo della lealtà del cliente attraverso strategie volte a massimizzare la percezione di equità della relazione Conclusioni sul loyalty program: • devono esser differenziati rispetto: a) ai concorrenti, per evitando la price competition b) in relazione ai vari segmenti di clienti serviti dall’azienda • l’impresa deve evitare che nel corso del tempo: a) si verifichi l’effetto appiattimento b) il cliente cessi di percepire ulteriori evoluzioni nella relazione con l’impresa Corretta applicazione dei programmi fedeltà 1. Semplici e coinvolgenti per il cliente: a) evitare che risulti difficile ottenere il riconoscimento previsto 2. Coinvolgimento ai vari livelli aziendali: a) eliminare il rischio che le scelte degli operatori di front line possano vanificare gli sforzi aziendali 3. Elevati costi e sforzi aziendali: a) rendere operativi i loyalty program richiede cospicui investimenti sia tecnologici che organizzativi sistemi di calcolo del valore del cliente (misurazione premi) strumenti di interazione (call center) riconoscimento clienti (carte fedeltà) Strumenti di Customer care Strumenti che facilitano le occasioni di contatto e di interazione tra impresa e cliente Rispondere con Prontezza ed efficacia ai suoi bisogni emergenti Customer Care prendersi cura del cliente Attività che va oltre la semplice soddisfazione del cliente Grande rispetto del cliente anche in presenza di: Incompetenza scarsa comunicazione errori nell'acquisto o nell'utilizzo Il cliente ha esigenze legate al suo essere persona Soddisfare le sue esigenze specifiche ma riservare anche notevole attenzione alle sue esigenze psicologiche e relazionali viziare il cliente Apprendere dal cliente, ascoltarlo, e cercare di capirlo sempre meglio, sperimentare nuove soluzioni ai suoi problemi Saper gestire le lamentele del cliente,cercando di rassicurarlo su cosa può essere fatto per porre rimedio Strumenti a disposizione dell'azienda Scheda personale del cliente Newsletter Call center e on-line service point, per le domande effettuate tramite web FAQ Garanzia Fanno leva sull'attitudine del cliente a sviluppare relazioni con il personale e con l'impresa, spinto anche da un bisogno specifico (es. reclami, richiesta di soluzioni, informazioni) Il cliente può testare la capacità dell'azienda di rispondere a disservizi, la disponibilità a collaborare I sistemi di customer care permettono l'accumulo di conoscenza sul cliente (informazioni sui prodotti venduti o servizi erogati, stato della relazione) Service Recovery • Insieme delle azioni attuate da un'impresa per correggere un disservizio e per riconquistare soddisfazione del cliente. • Lamentele • Il cliente è spesso restio a segnalare un disservizio • nessuno si occuperà del suo problema • non conosce le procedure • non sa a chi rivolgersi centro di profitto • • Le imprese hanno cercato di migliorare le procedure per raccogliere lamentele e reclami da parte del cliente attraverso: • Numero verde • Sito web • Moduli posti nel punto vendita Cercare di rassicurare i clienti sulla presa in considerazione della loro segnalazione Oltre ad utilizzare strumenti di customer care tradizionali, ha introdotto un innovativo dispositivo di customer care • Assistenza virtuale (human digital assistant) Lei è Chiara... L'azienda sfrutta i più famosi social media per gestire il proprio costumer care E' presente sui principali social network con canali diretti di dialogo e ascolto Basta “twittare” e un team specializzato risponde alle richieste e domande in tempo reale LA PERSONALIZZAZIONE DELL’OFFERTA Le conoscenze acquisite dal processo di customer relationship management consentono all’impresa di realizzare un’offerta in varia misura adatta alle specifiche esigenze dei clienti La diffusione delle reti digitali (internet in particolare) hanno ampliato le opportunità di contatto delle imprese con i consumatori, consentendo di conoscere più approfonditamente i loro bisogni e le loro motivazioni I DIVERSI APPROCCI DI PERSONALIZZAZIONE • Mass customization (personalizzazione di massa) personalizzazione orientata all’offerta di un’ampia varietà di beni e servizi mediante sistemi di produzione flessibili • One-to-one personalization offerta personalizzata sulla base delle informazioni e delle conoscenze sviluppate in ordine al singolo cliente nell’ambito di relazione di lungo termine con l’impresa • Customerization definizione da parte del cliente di parti del manifacturing, logistica etc. in modo tale che il cliente possa trovare, scegliere e progettare ciò di cui ha bisogno CLIENTEDIVENTA ELEMENTO CENTRALE • co-creation personalizzazione impostata su modello di customerization che si differenzia solo negli strumenti di progettazione interattivi (interfacce grafiche..); rende più coinvolgente la progettazione e l’acquisto del prodotto desiderato • Intimization approccio alla personalizzazione basato sull’estrema creatività del consumatore; possibilità di rendere unici i prodotti mediante l’utilizzo di segni, simboli e fotografie La Comunicazione Mirata B2B Personal selling B2C Direct marketing (Open House, Show Room, Brochure, Fiere) • Posta cartacea • E-mailing • Sms/MMS Comunicazione mirata: esempi Partnership e sperimentazione Esistono varie forme: 1. Joint venture societaria: a) impresa congiunta nata dall’accordo fra partner, che ne detengono la proprietà e che mettono in comune risorse e competenze per svolgere l’attività aziendale 2. Accordi risk-sharing e accordi gain-sharing: a) consentono di allineare più efficacemente gli interessi delle parti b) impresa lavora insieme al cliente per migliorare i suoi risultati economici, prendendo una percentuale sui guadagni ma si espone al rischio di eventuali perdite nel momento in cui i guadagni promessi al cliente non si realizzano N.B. L’evoluzione della tecnologia rende possibile il rafforzamento dei legami con il consumatore, che diventa un co-creatore di valore. a) clienti ideano campagne pubblicitarie b) condivisione del brand value c) attivazione di processi di sperimentazione finalizzati all’apprendimento continuo MEGLIO UN CLIENTE FEDELE CHE OGGI CHE UNO NUOVO DOMANI!