Costruisci la leggendaria Yamato (Fascicolo 1) Amici Magellanesi, In quanto principiante, dopo aver letto la segnalazione dell’uscita di quest’opera sul nostro sito, mi sono recato in edicola ed ho subito acquistato il 1° fascicolo, per avere un’idea di cosa si trattasse e se valesse la pena intraprenderne la costruzione. Subito un primo appunto lo farei alla De Agostini: ma è necessario costringere un’acquirente a tornare a casa con un cartonato (confezione del fascicolo) enorme tanto da sembrare un aquilone, scomodo da trasportare e che alla fine sei costretto a piegare se non l’ha già fatto l’edicolante per motivi di spazio? Quando ho preso il mio, per piegarlo ho stropicciato il fascicolo interno e la cosa mi ha dato una certa noia senza contare poi il rischio di rovinare i pezzi da assemblare. A parte la parentesi di cui sopra, una volta a casa, eliminato tutto il superfluo, sono rimasto positivamente colpito da questo primo fascicolo, mi aspettavo di trovare come accade per le scatole di montaggio, una semplice sequenza di istruzioni per l’assemblaggio dei pochi pezzi contenuti nella confezione, invece ho potuto leggere interessanti notizie non solo inerenti la Yamato: cenni storici, dati tecnici, tappe fondamentali della sua storia ed altro, ma anche notizie storiche per esempio sull’attacco a Pearl Harbor e sulla corazzata americana Missouri, ricordata in quanto teatro della firma del trattato di resa incondizionata del Giappone. Nel complesso, insomma, non posso non dire che come primo fascicolo l’opera, almeno a livello di documentazione, promette bene, anche se avrei pre-ferito che le istruzioni che seguono ai cenni storici, peraltro arricchiti da foto ed illustrazioni, fossero state fornite a parte in modo da poter costituire alla fine dell’opera un manuale di istruzioni di montaggio ed un libro di notizie, cronache e cenni storici riguardanti appunto questa corazzata. Per ciò che riguarda invece le istruzioni di montaggio, e i relativi pezzi, si inizia con l’assemblaggio del corpo principale con chiglia e due ordinate realizzate con compensato da 4 mm. tagliato al laser e della plancia completa del posto di comando per la difesa contraerea, realizzate in fusione di metallo die-cast. Le istruzioni sono ben dettagliate, corredate da foto esplicative e da una tabella nella quale sono elencati tutti i materiali e gli attrezzi utili ad affrontare questa prima sessione di montaggio e rifinitura dei pezzi in metallo, la colla per il legno e una limetta sono parte integrante del fascicolo. Aggiungerei solo di carteggiare leggermente le parti di legno che verranno a contatto con la colla, per eliminare la bruciatura del laser e rendere più solido l’incollaggio e suggerirei anche l’uso di una pinzetta per tenere insieme i pezzi della plancia subito dopo l’incollaggio. Per ciò che riguarda invece la verniciatura dei pezzi, viene suggerito come colorazione un “colore da nave militare”, un po’ troppo generico, non sono un esperto, ma suppongo che le varie marine militari usino specifici colori, cercherò di documentarmi a tal proposito se non altro per usare una tonalità di grigio il più possibile vicina a come era all’epoca. Dato che i pezzi da verniciare saranno molti altri, rimanderò questo passaggio in modo da ridurre il numero di sessioni di verniciatura. Ad ogni modo il risultato del lavoro svolto lo vedete nella foto che segue. Con queste poche righe, non intendo certo fare da professore a nessuno, sono di fatto un vero e proprio principiante di questa nostra arte, spero però di incoraggiare qualcun altro ad intraprendere la strada del modellismo navale dimostrando che è un hobby alla portata di tutti e che si può iniziare come a scuola con cose più o meno semplici (asilo) per arrivare col passare del tempo e con l’acquisizione di esperienza all’auto costruzione dei modelli (università), tra l’altro il modellismo si divide in varie branche come ad esempio lo statico, il dinamico, il modellismo in legno o in plastica o in metallo e via dicendo, saremo noi stessi a scegliere in base alle nostre attitudini e a ciò che più ci piace, tutto sta ad iniziare. Un caro saluto a tutti. Riccardo Roverelli.