RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NOTA INFORMATIVA Il Senato Italiano il 4 agosto 2015 ha approvato in via definitiva il disegno di legge sulla pubblica amministrazione con 145 voti favorevoli, 97 contrari e nessun astenuto. Dopo la firma del Capo dello Stato, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ci sarà la fase di attuazione, infatti, essendo una legge delega, dovranno essere messi a punto i decreti legislativi che rappresentano un passo cruciale per l’attivazione dei provvedimenti contenuti nel testo In sintesi si riportano di seguito i principali ambiti della P.A. in cui è intervenuta la riforma, riservandoci approfondimenti futuri. TRASPARENZA e DIGITALIZZAZIONE Nell’articolo 1 del disegno di legge, il governo si impegna a garantire il diritto di accesso dei cittadini e delle aziende ai dati e ai servizi in formato digitale. freedom of information act italiano - Tutti avranno il diritto di accedere, anche via web, a documenti e dati della PA. Lo scopo è quello di aprire le porte degli archivi pubblici, così da rendere possibile un controllo a 360 gradi anche sull'utilizzo delle risorse pubbliche. Viene introdotta “la Carta di cittadinanza digitale”, gestita da un dirigente ad hoc che stabilisce dei livelli minimi di qualità dei servizi della pubblica amministrazione online. Le cosiddette micro-bollette si potranno pagare anche con il credito telefonico; Bollette e multe potranno avvenire anche ricorrendo al credito telefonico purché si tratti di micro-somme (presumibilmente sotto 50euro). Il versamento potrà quindi essere eseguito con un semplice SMS dal proprio smartphone o telefono cellulare. LICENZIAMENTI PIU’ FACILI PER I DIPENDENTI PUBBLICI, ANCHE PER I DIRIGENTI Gli incarichi dei dirigenti pubblici sono assegnati in base al merito e possono durare fino a quattro anni (con una proroga di due, ma solo per una volta). I dirigenti potranno essere licenziati, se riceveranno una valutazione negativa. Sarà introdotto il ruolo unico (uno per lo stato, uno per le regioni e uno per gli enti locali) che supererà il sistema attuale a due fasce per tutti i dirigenti delle pubbliche amministrazioni tranne quelli dei dirigenti medici e dirigenti scolastici. Per i dipendenti pubblici in caso di azione disciplinare scatta l’obbligo di portare a termine la pratica, compreso il ricorso alla sanzione più grave. Basta anche agli incarichi dirigenziali che possano essere ricoperti senza preoccupazione di rimozione. Viene infatti introdotto il criterio della valutazione. Se questa è negativa, due le possibilità: o lasciare l’amministrazione dello Stato, o accettare di passare da un incarico di dirigente a quello di funzionario. Inoltre viene introdotta la revoca o il divieto dell’incarico in settori esposti al rischio corruzione, quando c’è una condanna (anche non definitiva) da parte della Corte dei Conti al risarcimento del danno erariale per condotte dolose. Quando scatta un'azione disciplinare contro un dipendente della PA non potranno più passare 100 giorni, e soprattutto non si potrà più concludere tutto con un nulla di fatto, altrimenti a rimetterci sarà il dirigente responsabile. Il procedimento dovrà essere portato avanti senza escludere il licenziamento. Il governo dunque dovrà legiferare sulla materia introducendo norme in tema di responsabilità dei dipendenti “finalizzate ad accelerare, rendere concreto e certo nei tempi di espletamento e di conclusione l'esercizio dell'azione disciplinare”. POSSIBILITA’ PER I PENSIONATI DI RIMANERE IN SERVIZIO NELLA PA. Si allentano i vincoli per il conferimento di incarichi pubblici a pensionati. Salta infatti il tetto di un anno come durata massima, purché non si tratti di posizioni direttive o dirigenziali, per cui resta il limite di 12 mesi. Per tutti la condizione è però che gli incarichi devono essere gratuiti. RIORDINO DELLE PARTECIPATE E DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI. Si prevede la possibilità di commissariamento nel caso in cui le partecipate abbiano i conti in rosso. I decreti delegati dovranno fissare limiti agli stipendi e introdurre criteri di valutazione dei dipendenti. Per gli amministratori delle partecipate il compenso economico sarà legato ai risultati. ASSENTEISMO Passano dalle ASL all’INPS le funzioni di controllo sulle malattie dei dipendenti pubblici. All'INPS dovranno essere attribuite le “competenze” e le “risorse” attualmente impiegate dalle PA per l'effettuazione degli accertamenti medico-legali. PIÙ POTERI DI CONTROLLO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. Saranno rafforzati i poteri di controllo sulle agenzie fiscali e sulle nomine dei manager pubblici, che dovranno per forza avere l’approvazione del consiglio dei ministri. SEMPLIFICAZIONE DELLE PRATICHE PER LA COSTRUZIONE DELLE GRANDI OPERE. Il governo prevede un dimezzamento dei tempi. Le amministrazioni che si occupano di tutela ambientale, di beni culturali e di salute pubblica avranno 90 giorni di tempo per rispondere alle istanze presentate da cittadini e imprese, prima che scatti il cosiddetto “silenzio assenso” per dare il via ai cantieri. SILENZIO ASSENSO Viene modificato l’istituto del silenzio-assenso che scatterà in mancanza di risposta oltre scadenze predeterminate. In particolare, le amministrazioni che si occupano di tutela ambientale, di beni culturali e di salute pubblica avranno 90 giorni di tempo per rispondere alle istanze presentate da cittadini e imprese. LIBRETTO UNICO PER LE AUTOMOBILI. È previsto il trasferimento del Pubblico registro automobilistico (PRA), gestito dall’Aci, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, a cui fa capo la motorizzazione civile. Si va verso un’unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto. ABOLITO IL REQUISITO DEL VOTO MINIMO DI LAUREA PER ACCEDERE AI CONCORSI PUBBLICI. Per entrare nella PA servirà sempre vincere un concorso pubblico, ma viene abolito il requisito del voto minimo di laurea per parteciparvi. L'obiettivo è dare più importanza alla valutazione in sede di concorso. Nelle prove non mancherà mai un test sull'inglese e si va verso un polo unico per la gestione dei concorsi, una sorta di agenzia ad hoc con il compito di gestire le prove. SEMPLIFICAZIONI – TAGLI ALLE AMMINISTRAIZONI E’ prevista la soppressione del corpo Forestale (dovrebbe essere assorbito dall’arma dei Carabinieri), mentre la parte che si occupa di antincendio sarà accorpata ai Vigili del Fuoco. Prevista anche la liquidazione delle società partecipate in rosso, la riduzione delle camere di commercio (da 105 a 60) e degli Uffici territoriali di Governo (ex Prefetture). Interventi anche sulle Authority come la soppressione degli uffici che si sovrappongono ad analoghe strutture ministeriali. Verranno rafforzati i poteri di coordinamento di Palazzo Chigi sui ministeri NUMERO UNICO PER LE EMERGENZE Addio al 118 per chiamare un’ambulanza. Basterà digitare il 112, il nuovo numero unico per le emergenze, per chiedere aiuto in ogni circostanza. Aboliti anche il 113 e il 115. Lì, 07.08.2015 IL VICE PRESIDENTE Sabato Simonetti