tst triangolo scaleno teatro ORLANDO FURIOSO con: Tony Allotta Michele Baronio Dario Biancone Fiora Blasi Romina Bufano Riccardo De Filippis Maurizio Formiconi Roberta Nicolai Laura Riccioli Enea Tomei Francesco Zecca Adattamento e regia di Roberta Nicolai Una grande metafora dell’esistenza, inafferrabile, meravigliosa, drammatica, buffa, imprevedibile. Un unico palcoscenico si trasforma in tanti scenari diversi raccontando la vita di eroi invincibili e donne incantevoli, di guerrieri e combattimenti, di maghi, palazzi incantati e cavalli volanti. Undici attori, tante storie e la ricerca del senso dell’esistenza come un unico filo rosso che le collega tutte. Uno spettacolo che diviene tanti spettacoli, che passa dalla commedia alla tragedia, dal surreale al dramma classico e mescola e difende gli infiniti punti di vista degli uomini, nel rispetto del testo di Ariosto che, attraverso il ritmo costante delle ottave, non finisce mai di sorprenderci, svoltando bruscamente, sovrapponendo piani contrastanti e giocando con la vita come fa chiunque la viva sul serio. Così nasce questo Orlando furioso, che non vuole essere semplice e neanche complicato: noi apriamo a nostro modo un testo che amiamo perché chiunque vi ritrovi qualcosa che gli appartiene e lo ami a sua volta. Metafora metateatrale se consideriamo che proprio nell’episodio “cerniera” del poema, il palazzo del mago Atlante, tutti i personaggi stregati cercano qualcuno o qualcosa che amano ma hanno perduto e quando l’incanto del palazzo svanisce ognuno continua la ricerca dentro se stesso. Ciò che vivono i nostri personaggi vorremmo accadesse ai nostri spettatori. Così ci divertiamo a raccontare una serie di storie, di drammi che si intrecciano, si dipanano, si srotolano su una grande tela creando un disegno multiforme che cambia continuamente colori e trama. Le donne e i cavalieri alle prese con le armi, con gli amori, i propri e quelli degli altri, si incontrano, si perdono, si ritrovano, si desiderano, si scambiano cortesie, compiono audaci imprese, sul tempo e sul ritmo del canto poetico del nostro messer Ludovico Uomini e donne alle prese con lo svolgersi della loro esistenza, costretti a confrontarsi con gli eventi drammatici e meravigliosi, comici e spiazzanti, magici e logici della vita stessa. Una folla di cercatori: Orlando, Ruggiero, Bradamante, Angelica, Rodomonte. Due eserciti nemici: cristiani e saraceni, i bianchi e i neri di una grande partita a scacchi che si gioca sulla scacchiera del mondo. Le loro culture si scontrano, si confrontano, si mescolano, compiono stragi: è il prezzo della storia che si svolge. Quale stile, quale teatro può racchiudere tutto questo? Soltanto il gioco dell’attore nel teatro con le sue infinite possibilità, con i suoi infiniti colori, le sue emozioni, può tentare di tradurre una tale complessità poetica in azione scenica. triangolo scaleno teatro via dei latini, 4 00185 Roma tel/fax 06/444.12.18 www.triangoloscalenoteatro.it “Hanno detto” Insolita e stimolante a partire dalla scelta dei testi, quasi mai teatrali e spesso tratti da grandi affreschi letterari, la Nicolai crea in palcoscenico dei veri e propri mondi, caratterizzati da una precisa scelta di codici e di riferimenti, completi in se stessi e in grado di affascinare anche lo spettatore che del referente letterario abbia solo un vago ricordo. La guidano, in questi "viaggi", una straordinaria leggerezza di tocco, un radicato e godibilissimo senso del "gioco teatrale", una fresca disponibilità all'inconsueto, al pastiche, al bizzarro. Gli apparati scenici sono volutamente semplici, essenziali, aperti alle sollecitazioni di un artigianato sapiente fatto di pochi, ma incisivi segni, mentre grande spazio, nella sua concezione registica, occupano sempre la musica, usata ora in modo coinvolgente ora come irriverente contrasto, e il senso plastico e pittorico dell'immagine, che attraverso il corpo degli attori si compone e si scompone in quadri fluidi e ritmati. Giovanni Lombardo Radice Regista e sceneggiatore Uno dei grandi meriti degli interpreti e della regia – che contrappone questo spettacolo a tanto teatro retoricamente sovrabbondante – è la capacità di ‘buttar via’ il testo, con grande velocità, travolgendo lo spettatore nel turbine dell’evocazione delle scene e dei personaggi. Come facevano i King’s Men sul palcoscenico spoglio del Globe. La scommessa è vinta, perché un testo assai lontano nel tempo torna, vitale e travolgente, ad emozionarci. Il grande palloncino bianco che, galleggiando appeso a un filo, evoca la luna di Astolfo; il lenzuolo/stendardo giallo che si trasforma magicamente nella festosa tovaglia di una tavola imbandita, reinventano con mezzi del tutto nuovi la festosità della parola ariostesca. E ci divertono, ci emozionano, ci commuovono. Prof.ssa Daniela Guardamagna Università di Roma “Tor Vergata” - Facoltà di Lettere e Filosofia Fresco, fantasioso, poetico, divertente, l’Orlando furioso messo in scena da “Il Triangolo Scaleno”. Una scenografia essenziale dove si moltiplicano e si trasformano le macchine teatrali (scale a libretto = cavalli = troni = arene da combattimento) e una armoniosa gestualità degli attori riescono a creare l’illusione di mondi e paesaggi inesistenti. Le dame e i cavalieri dell’Ariosto si amano, si combattono, si rincorrono con la spigliatezza, il vigore e l’entusiasmo della giovinezza. Le luci, le musiche e la presenza dei tanti e fantasiosi oggetti di scena coinvolgono lo spettatore in un gioco di immaginazione, in un’atmosfera di sogno che tanto piacciono ai giovani e non solo. Bravi. Finalmente uno spettacolo veramente nuovo. Marina Collarile Responsabile Gruppi Teatro COOP Toscana Lazio Un poema d’amore diventa uno spettacolo vivo e coinvolgente: dalla lontana memoria dei ricordi di scuola mi sono trovata a ballare sulla poltrona del teatro, a rimpiangere di non poter essere lì anch’io per annusare la vitalità dei personaggi antichi ed i loro colori, che vanno ben al di là del bianco e nero scelti per l’allestimento attualissimo della regista Roberta Nicolai, colori che risaltano sì sul palcoscenico ma che emergono dal ritmo incalzante dei versi, dai passi e dai rumori, dai movimenti scelti ad arte e con il gusto della recitazione totale. Nel rivivere l’antico mondo di Ariosto ho gustato, apprezzato e riso anche degli smaccati riferimenti alla nostra vita di tutti i giorni, arrivando ancora una volta alla conclusione che l’uomo è sempre lo stesso: la sua fame di vita va al di là di se stesso, e sentimenti sesso follia musica si rincorrono in epoche diverse e apparentemente distanti, ma sempre attuali e veri. Un brava di cuore alla regia di Roberta Nicolai, presente anche nei panni di attiva e vibrante attrice, direttore d’orchestra indiscusso dell’intera affiatata compagnia di giovani attori cantanti rapper ballerini: e ritengo, senza temere smentite, che Ludovico Ariosto di lassù concorda con me e con un inchino sentitamente ringraziamo Ida Viola Area comunicazione EUR S.p.A. Appena le luci inondano il palcoscenico e i versi famosi “ le donne, i cavallier, l’arme, gli amori…….” vibrano scanditi, martellati, lo spettacolo ti prende armonioso e divertente; i passi più belli e più noti del poema sono recitati, danzati, cantati da 11 giovani bravissimi e agilissimi che si muovono (o forse volano?) su un palcoscenico nudo. Un ingegnoso sistema di scale a libretto, spostate in lungo e in largo, su cui saltano e danzano con movenze sinuose o violente, ripartisce e riempie la scena, apparentemente vuota, in modo fantasioso e surreale. Affascinato e ammaliato, il pubblico applaude con affetto questi giovani che sanno con tanta maestria e professionalità trascinarlo dall’incanto della fiaba alla tragedia e da questa alla commedia, cambiando repentinamente e con magnifica diavoleria il punto di vista. Una tessitura abile che intreccia sulla tela unitaria della regia le sapienti e brillanti variazioni nel tempo e nello spazio allacciando il passato all’oggi, il favolosamente lontano al quotidianamente vicino. Prof.sse Chiara Gassi e Marisa Giampietro Liceo Scientifico Statale Benedetto Croce – Roma