LICEO SOCIO PEDAGOGICO
“SOLERI “ SALUZZO
PERCORSO
DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
PROF.SSA NADIA MIRETTO
Alcune influenze della psicanalisi
in campo artistico
Sigmund Freud
SALVADOR DALI’
RENE’MAGRITTE
Il Surrealismo
IL SURREALISMO
Movimento artistico nato in Francia negli anni Venti e precisato
ufficialmente nelle sue linee programmatiche nel "Primo
manifesto surrealista" del 1924 ad opera del poeta André Breton.
Esso afferma che Freud ha concentrato i suoi studi sui sogni e
quindi sull’inconscio non a caso, infatti il sogno costituisce
molta parte della vita che trascorre l’uomo.
B.crede ad una soluzione dei 2 stati di sonno e veglia,in una
specie di realtà assoluta chiamata SURREALTA’.
SURREALISMO è un automatismo psichico,un processo
automatico che si realizza senza il controllo della ragione e fa sì
che l’inconscio emerga e si esprima mentre siamo svegli.
Questo tipo di arte porta alle estreme conseguenze alcune delle
tematiche romantiche inerenti al sogno e all’irrazionale.
ESSERE SURREALISTA
SIGNIFICA BANDIRE
DALLA MENTE IL GIA’
VISTO E RICERCARE
IL NON VISTO
Magritte è l’artista surrealista che, più di ogni altro, gioca con gli spostamenti del
senso, utilizzando sia gli accostamenti inconsueti, sia le deformazioni irreali. Con
la sua pittura, non per vuole far emergere l’inconscio dell’uomo ma vuole svelare
i lati misteriosi dell’universo. Ed è proprio su questo punto che la sua poetica
conserva lati molto affini con quelli della Metafisica e della Psicoanalisi.
I suoi quadri sono realizzati in uno stile da illustratore, di evidenza quasi infantile.
Volutamente le sue immagini conservano un aspetto "pittorico", senza alcuna
ricerca di illusionismo fotografico. Già in ciò si avverte una delle costanti poetiche
di Magritte: l’insanabile distanza che separa la realtà dalla rappresentazione.
Spesso il suo surrealismo nasce proprio dalla confusione che egli opera tra i due
termini.
GOLCONDE(1953):C’è una moltitudine di uomini…vestiti allo stesso modo …l’uomo con
bombetta è un uomo ordinario
La chiaroveggenza 1936
L’UOMO CON LA BOMBETTA
Gli amanti 1928
Uno dei meccanismi utilizzati da Magritte, per giungere alla rappresentazione surreale, è quello di
coprire il volto dei personaggi ritratti per cancellarne l’identità. Ai volti sovrappone delle colombe, a
volte delle mele, in questo caso copre i due volti con due lenzuoli. L’effetto è tanto più sorprendente se,
come in questo caso, i due personaggi si stanno baciando. La sensazione che ne deriva è di malinconia
per la crudeltà imposta ai due personaggi, ai quali viene negata la piena potenzialità del gesto
compiuto.
Questa non è una pipa, 1948
Questa non è una pipa
1948
Il rapporto tra linguaggio ed immagine, ovvero tra rappresentazioni logiche ed analogiche, è un tema sul quale Magritte
gioca con grande intelligenza ed ironia. In questo caso, guardando l’immagine di una pipa e leggendo la scritta
sottostante che dice: "questa non è una pipa", la prima reazione è di chiedersi: "ma allora, cosa è?". Il sottile inganno si
svela ben presto, se si riflette che si sta guardando solo un’immagine, non l’oggetto reale che noi chiamiamo "pipa".
Magritte, anche in questo caso, tende a giocare con la confusione tra realtà e rappresentazione, per proporci un nuova
riflessione sul confine, non sempre coscientemente chiaro, tra i due termini.
L’impero delle luci 1954
Quadro straordinario per la sensazione atmosferica che riesce a comunicare. Immagine quasi fin troppo semplice, che
lascia la perplessità del perché riesce ad affascinare. In realtà nel quadro Magritte opera un accostamento tra momenti
diversi: la metà superiore, il cielo, è vista di giorno; la metà inferiore, dove è la casa con il lampione acceso, è
un’immagine notturna. È proprio questa diversità di luci che, passando quasi inosservata, riesce a creare un’atmosfera
inedita e affascinante.
Il territorio di Arnheim 1962
Quadro soffuso da una atmosfera poetica molto intensa. Siamo nel campo, spesso utilizzato da
Magritte, delle metamorfosi. In questo caso la montagna che si vede sullo sfondo ha il chiaro
profilo di un’aquila. Aquila che, prima di divenire pietra, ha avuto il tempo di depositare le sue
ultime due uova, che si vedono nel nido in primo piano. Sembra quasi l’epilogo di un racconto
mitologico greco, ambientato però in una atmosfera di sublime maestosità nordica.
LA MIA PITTURA EVOCA IL
MISTERO,INFATTI DI FRONTE AD UNA
MIA IMMAGINE CI SI DOMANDA :MA
COSA VORRA’DIRE…
Le grazie naturali 1963
Altro straordinario quadro di Magritte, nel quale opera in maniera surreale una nuova metamorfosi: alcuni uccelli
prendono forma di foglie. Il cielo sullo sfondo ha una tonalità rossa che, da un lato, esalta il verde delle foglie, dall’altro,
crea un’atmosfera di particolare significato. Il fatto che nella parte superiore il cielo tende al blu, trasmette la sensazione
che il rosso provenga dalla terra, quasi come se a tingere il cielo fosse un enorme incendio lontano, oltre le montagne
dell’orizzonte. Una realtà, quindi, che sa di tempi preistorici, di ere in cui, forse, anche le forme corrispondevano ad
organismi diversi da quelli presenti.
HO FINITO PER SCOPRIRE
NELL’APPARENZA DEL MONDO REALE LA
STESSA ASTRAZIONE CHE NEI QUADRI .
INFATTI,NONOSTANTE LE COMPLICATE
COMBINAZIONI DEI DETTAGLI E DELLE
SFUMATURE DI UN PAESAGGIO NATURALE
IO POSSO VEDERLO COME NON FOSSE
ALTRO CHE UN SIPARIO DAVANTI AI MIEI
OCCHI
Il Surrealismo e Dalì
Il personaggio nel quale il Surrealismo trova la
propria espressione più completa ed esasperata
è senza dubbio
SALVADOR DALI’
Dalì nasce nel 1904 in Catalogna.
Negli anni 20 verrà ammesso nella prestigiosa
Accademia Reale San Ferdinando di Madrid ma
a causa del suo spirito anti-conformista verrà
espulso.Nel corso della sua vita incontrerà
Picasso e tramite l’amico Mirò avrà contatti con i
Surrealisti con i quali manterrà un certo
altezzoso distacco.Dopo un esilio a causa della
Guerra Mondiale negli USA morirà nel 1989 nella
sua città natale.Il personaggio costruito da Dalì
risulta estroso nel modo di vestire,comportarsi e
presentarsi in pubblico.Nelgi ultimi decenni
della sua vita egli finisce per diventare
prigioniero del suo stesso personaggio:sempre
più scostante,altezzoso e imprevedibile.
Con lui muore l’ultimo,vero,grande protagonista
dell’avanguardia artistica del nostro secolo.
Il Surrealismo e Dalì
Dalì inventò una sua particolarissima tecnica di
automatismo,chiamata
METODO PARANOICO CRITICO
Le immagini che l’artista cerca di fissare sulla
tela nascono dal torbido agitarsi del suo
inconscio (PARANOIA),e riescono a prendere
forma solo grazie alla razionalizzazione del
delirio (/MOMENTO CRITICO).
Quindi questo metodo consiste nella
interpretazione e nella restituzione ,la più
impersonale e diretta possibile, dei fenomeni
deliranti.
E’ grazie a ciò che gli elementi onirici,i tabù
sessuali,i desideri di potenza e le fobie riescono
ad emergere dagli abissi della coscienza e
“materializzarsi” sulla tela.
Il Surrealismo e Dalì
Freud prese sempre le distanze dal movimento
surrealista che vedeva in lui una sorta di “padre
spirituale”.Infatti secondo lui pittori di quel
genere erano da considerarsi pazzi.
Solo Dalì si guadagnò le sue simpatie,di lui fu
apprezzato il talento artistico e la personalità a
dir poco originale,tanto strana da incuriosire
Freud e stimolare la sua curiosità
“psicoanalitica” sul soggetto.
Va dato comunque merito al medico Sigmund
Freud di aver messo a nudo la mente umana in
tutta la sua complessità,incoerenza ed essenza
selvaggia;tale ricerca ha sconvolto
profondamente la cultura del ‘900 indicando una
nuova via per capire più a fondo l’essere umano.
Il Surrealismo e Dalì
Olio su tavola
“Sogno causato
dal volo di
un’ape”
1944
Dopo la puntura di un’ape l’artista in questo
dipinto cerca di fissare tutte le visione che
l’inconscio gli ha comunicato. La moglie
dell’artista riposa a mezz’aria su un piatto scoglio
frastragliato.Una baionetta sta per trafiggere il
braccio della donna,siamo nell’istante che precede
il dolore.La puntura si materializza in 2 grosse tigri
che balzano dalle fauci di un pesce a sua volta
scaturito da una grossa melagrana rossa.Sullo
sfondo un elefante dalle scheletriche zampe
d’insettoregge un obelisco sulla groppa pur
mostrando la leggerezza di una libellula.
Tutta questa “pazzia” artistica dipende dalla natura
stessa dell’ispirazione che attingendo
dall’inconscio,è visionaria e incoerente.
Il Surrealismo e Dalì
Olio su tavola
“Giraffa
Infuocata”
1936-1937
Il dipinto rappresenta, sullo sfondo di un
paesaggio desolato e primitivo,una grande figura
deturpata in primo piano.In secondo piano un’altra
figura di donna leva in alto un drappo
rosso,simbolo di violenza e sesso.
La giraffa infuocata si staglia contro l’immenso
cielo cupo,allegoria di violenza e morte.
Questa tela indica come l’artista abbia “risentito”
della rivoluzione psicoanalitica Freeudiana.Le
figure sono rappresentate a cassetti, che indicano
tutte le paranoie ed i tabù sondabili solo dalla
psicoanalisi.
APPARIZIONE DI UN VOLTO E DI UNA FRUTTIERA SU UNA SPIAGGIA
1938
Quadro di notevole complessità, appartiene a quella produzione di immagini doppie, in cui gli stessi elementi
appartengono a più figure realizzati a scale diverse. La ricerca delle molteplici composizioni diviene quasi un gioco di
abilità, che ovviamente induce ad apprezzare il virtuosismo di Dalì nel realizzare simili invenzioni. In questa tela quattro
sono le composizioni presenti e intrecciate: un cane, un volto, una natura morta rappresentata da una fruttiera su un tavolo
ed infine un paesaggio nel quale sono ancora riconoscibili altre storie. Queste immagini erano uno dei prodotti di quel
metodo da Dalì definito paranoico-critico.
LAPERSISTENZA
PERSISTENZADELLA
DELLAMEMORIA
MEMORIA 1931
LA
Sicuramente uno dei quadri più famosi di Dalì, nel quale l’invenzione degli «orologi molli» diviene una felice intuizione di
grande fascino. Il tempo, inteso nella razionale successione di istanti meccanicamente determinati, viene messo in crisi
dalla memoria umana, che del tempo ha una percezione che, in fondo, tanto razionale non è. La dilatazione o la contrazione
del senso del tempo è una caratteristica che dipende dalla singola individualità, ma è sensazione certamente universale
quella di avvertire lo scorrere del tempo secondo metri assolutamente personali.
SOGNO CAUSATO DAL VOLO DI UN’APE 1944
Immagine, tra le tante, in cui compare Gala la moglie di Dalì. L’ispirazione del quadro venne a Dalì dalla
puntura di un’ape mentre stava dormendo. Il momento del dolore avvenne quindi in un istante di
incoscienza, e produsse quindi una serie di sensazioni ingigantite dalla mancanza momentanea della
coscienza di quanto stava avvenendo. L’immagine è una simultanea rappresentazione di istanti precedenti e
posteriori: l’istante della puntura è dato dalla punta della baionetta che sta per trafiggere il braccia della
donna nuda, l’istante del dolore è invece rappresentato dall’irrompere di allucinazioni quali le tigri inferocite
che fuoriescono dalla bocca di un pesce che a sua volta sorge da un melograno. Da notare l’elefante, con
l’obelisco sulla groppa, e con le gambe di insetto, che riesce a camminare sul pelo dell’acqua: altra
allucinazione che ritornerà spesso in altri quadri di Dalì.
FINE
FINE
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PSICOANALISI E SURREALISMO