Il sogno e l’arte
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Periodo: 1917, in piena Guerra Mondiale, dopo gli
sconvolgimenti futuristi che avevano invocato
addirittura la necessità della guerra.
Protagonisti: GIORGIO DE CHIRICO, Carlo Carrà
(già futurista), Alberto Savinio (fratello di De
Chirico);
Il termine: deriva dal greco “oltre” (metà) “le cose
fisiche” (fysikà). Era stato adottato per la propria
arte dallo stesso De Chirico già nel 1909.
Indica il diverso significato che le cose acquistano
quando sono poste fuori dal loro contesto naturale,
ossia dalla loro collocazione usuale.
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Funzione dell’arte: la pittura metafisica
inventa una realtà ambigua, misteriosa e
illogica, che provoca inquietudine, stupore e
sbigottimento nello spettatore.
Dice De Chirico: “l’opera d’arte deve esprimere
uno stato di sogno”.
Nei paesaggi metafisici l’uomo è assente, sono
paesaggi vuoti e disabitati che danno un senso
di solitudine, paura dell’ignoto e attesa.
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Elementi stilistici: gli scenari impossibili di questi
paesaggi contengono spesso rimandi al mondo
classico. Gli oggetti sono accostati in modi privi di
logica.
Una luce irreale proietta ombre ingigantite e
incombenti. Il tono dominante è il giallo-rosso, che
richiama i colori mediterranei.
Le prospettive sono esagerate e innaturali.
Gli uomini sono trasformati in statue e manichini,
oggetti viventi-non viventi, che accentuano il senso
di immobilità e solitudine della scena.
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Il termine: deriva dal francese “surrealité”, cioè
surrealtà o realtà superiore.
Si tratta di un movimento letterario e artistico che
ha rivalutato la parte irrazionale dell’uomo, ossia il
mondo dell’immaginazione, dell’inconscio, la
parte più profonda e oscura della nostra mente che
Freud aveva cominciato a studiare all’inizio del
‘900 e che dà origine ai sogni.
Periodo e funzione dell’arte: nel 1924 il poeta
André Breton pubblica il Manifesto del Surrealismo,
in cui scrive che il pensiero deve esprimersi in
modo “automatico” senza il controllo della
ragione, lo stesso deve avvenire per la creazione
artistica.
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Elementi stilistici: sono molto diversi a
seconda dei due filoni del Surrealismo di cui si
parla:
SURREALISMO FIGURATIVO:
Rappresenta le cose con assoluta precisione e
meticolosità, quasi come se i quadro fosse una
fotografia, ma accostando i soggetti con
combinazioni illogiche e paradossali che
generano un senso di inquietudine, di assurdo
e paura.
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Il Surrealismo NON FIGURATIVO,
ispirandosi all’Astrattismo, cerca di costruire
una realtà alternativa popolata da esseri strani
e incredibili, che rappresenta la realtà interiore,
quella della fantasia e del sogno non dominato
dalla ragione.
Ad esempio André Masson, utilizzando
semplicemente la penna e la carta, traccia dei
segni che generano disegni inaspettati dallo
stesso autore e che lui chiama “scrittura
automatica”.
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Metafisica e surrealismo - sacrafamiglia-arteimmagine