no 27 - Anno III LUGLIo 2014 presenta GRATIS L’informazione del Lago di Bolsena Editoriale Viaggio nel borgo di Marta: “I politici: non se ne salva nemmeno uno!” Questo numero di RadioGiornale, che esce in concomitanza con l’Est Film Festival, è fortemente orientato alla cultura e allo spettacolo. Abbiamo pertanto chiesto a Maurizio Liverani – celebre giornalista, regista e scrittore, fra l’altro vincitore lo scorso anno del Premio Scrapante Nazionale a Marta- di fare il punto – con la sintesi che caratterizza ogni sua più profonda analisi - sulla attualità della cultura e dello spettacolo in Italia, anche alla luce dei veri e propri rivolgimenti ideologici e politici di questi ultimi anni. ALLA CULTURA DI SINISTRA... MANCA QUELLA DI DESTRA di Maurizio Liverani Il pubblico delle sale cinematografiche si muove soltanto per film-evento; quello televisivo è distratto, non presta eccessiva attenzione a quanto si svolge sul piccolo schermo. Gli indici di ascolto non tengono conto di questa “indifferenza” casalinga del grande pubblico. Nel tentativo di renderlo attento, le reti televisive esagerano - esuberanti di parolacce - degradano, baroccheggiano. Tanti anni fa, il compianto Alberto Ronchey invitò la tv di stato a far posto alla cultura. Qualche emittente a notte fonda si attiene a questa regola, obbedendo alle critiche documentate dello scomparso giornalista. I film di qualità vengono tutt’oggi relegati alle ore piccole. Alle ore predilette dal pubblico viene offerta la fiction, o svaghi musicali pieni di bellone che sono, per dirla con Jean Baudrillard, in “cassa integrazione del desiderio”. Una censura strisciante si pone al crocevia dei premi letterari. Nel clima nuovo che si respirerebbe con l’attuale governo, molti si attendono revisioni, riproposte. Per esempio, un’indagine sull’avversione verso Cesare Pavese, uccisosi per non aver trovato una “purificazione poetica”. Pavese non fraternizzava con la conventicola dei letterati romani, provocando, con il suo “Diario”, l’ira dei suoi denigratori che si tradusse in un lavoro di distruzione dell’opera dello scrittore piemontese. Un suicida è uno sconfitto, uno che non crede nei valori di cui si fa portavoce il marxismo. Alla sinistra, di solito, a eccezion fatta per Pasolini, preme più uno scrittore vivo che uno scrittore morto. Soltanto un candido può credere che il mondo culturale italiano sia pronto all’autocritica. Si è appena accennato alle colpe della cultura ufficiale verso uno dei maggiori scrittori italiani, Guido Morselli, il cui suicidio (avvenuto nel ‘73) è ancora avvolto nel mistero. Soltanto a uno scrittore autentico poteva venire in mente di descrivere nel “Comunista” i vizi, i cedimenti, i compromessi della vita interna del Pci. La censura è stata introiettata negli “uomini di lettere” al punto che non c’è quasi più nessuno da perseguitare nel mondo della cultura. Ecco spiegata anche la mancanza di una cultura di destra, tanto invocata da sinistra. LAGOnìa Braccio di ferro tra amministrazione della società e un gruppo di sindaci Cobalb: la fine a breve? Enel richiede un pignoramento per 700mila Euro di Osservatorio Ambientale del Lago di Bolsena Continua il braccio di ferro che paralizza l’amministrazione del COBALB ormai da tempo. Oppone un gruppo di comuni – Montefiascone, Marta e Capodimonte -, ancora minoritario, al resto dei soci. La totale assenza di trasparenza rende difficile un’analisi della situazione. Da costatare, globalmente, che l’interesse dei cittadini conta poco per chi è incaricato ad amministrare il bene comune. Sembrerebbe che il gruppo minoritario miri a un commissariamento immediato della società: così si sarebbe espresso il sindaco di Capodimonte du- I pescatori del Lago di Bolsena non sanno più che pesci prendere In sofferenza con le vendite del pesce e con guadagni irrisori, avvertono: “Abbiamo riscontrato che tanti dal mare attraccano nel nostro Lago e lavano i motori senza alcun controllo, contaminando l’acqua”. di Caterina Berardi Incontriamo al borgo di Marta uno sparuto gruppetto di pescatori che disquisiscono del più e del meno, tra un tiro di sigaretta e un altro. Al centro del tavolino della vita la situazione della loro realtà lavorativa. Sotto l’ombra degli alberi, dopo una dura giornata di lavoro, tirano le somme di una situazione avvilente. Verrebbe da dire: “non ci sono più i pesci di una volta”. Non è una frase fatta, è la triste verità. Come vanno gli affari? Eh, male. Non esiste più un ricambio del pesce. Il coregone non si pesca ed è sparito pure il persico. A questo si aggiunge anche il problema della vendita, non si vende più. Cosa è cambiato rispetto al passato? Sono cambiate tante cose. I pesci più richiesti: persico, tinca, lattarino, coregone; non ci sono più. Andrebbero ripopolati. Anche le alghe non sono più quelle di un tempo. Noi le chiamiamo “le ioiole”, sembra erba cipollina. Prima era di un verde brillante, ora è putrida, puzzolente e coperta di fango. I pesci non hanno più il loro habitat. Sono troppe anche le barche a motore in questo Lago. Abbiamo riscontrato che i possessori delle barche a motore al mare, siccome qui hanno costi meno elevati, vengono ad attraccare i loro natanti nei nostri porti. Addirittura lavano i motori nel Lago contaminando l’acqua. Noi qui (indicano il muraglione) prima facevamo il bagno e ci pescavamo rante la recente riunione convocata d’urgenza dal direttore Pierangeli. Marta e Montefiascone hanno disertato l’incontro confermando la loro avversità all’attuale gestione. Il raggruppamento opposto propone una mediazione e ha deciso di affidare a un consulente esterno il compito di indicare una via d’uscita. Ambedue le parti fanno valere argomenti importanti: gli uni si rifiutano di continuare una situazione di stallo amministrativo diventata insostenibile e non stimano utile opporsi alla chiara volontà dell’amministrazione regionale le tinche, adesso non si vedono neanche più. Hanno limitato la navigazione a motore ovunque, nel Lago di Bolsena no. I politici: non se ne salva nemmeno uno!” Avete provato a fare un esposto alle autorità competenti segnalando questa situazione? Non è con la burocrazia che si può salvare il Lago. Mentre si parla negli uffici qui è tutto morto. La verità è che non gliene frega niente a nessuno. Qualcosa con le associazioni si è mosso e anche col vostro giornale avete posto il problema, ma non cambia niente. Poi dicono che vogliono innescare la ripresa, ma di che? Come si fa a mantenere una famiglia con questo lavoro? Noi stamattina ci siamo alzati (loro referente politico) di far confluire COBALB in Talete. La parte opposta, temendo la compromissione dell’operatività della struttura, non ritiene opportuno l’affidamento del servizio di gestione delle acque reflue a un commissario proprio in questo momento alle 4,30 e abbiamo pescato solo 4 chili di tinca. Sa quanto abbiamo guadagnato? 4 euro, perché la tinca sta a 1 euro al chilo, c’ho rimesso 10 euro di benzina per spostare la barca. A noi ci danno questo. E’ chiaro che chi rivende, ricarica a un prezzo poco più alto. Consideri che il nostro guadagno giornaliero si aggira sui 20 euro. Quanti pescatori sono rimasti al borgo che fanno questo lavoro? Più o meno una trentina. Non guardi le barche, sono più barche che pescatori. Questo Lago ha tanti problemi. Prima qui al borgo non si allagava mai, adesso quando piove si allaga tutto. Anche il porto che stanno facendo è inutile. Bastava quello che c’era, per cosa poi? Per far entrare altre barche? critico, all’inizio della stagione, e rileva il rischio dell’entrata della loro società in un’altra – Talete - oberata da un debito di 13 milioni di euro e minacciata, da un giorno all’altro, di fallimento. A questa minaccia è concretamente esposto il COBALB: contro il quale l’ENEL ha mosso, qualche settimana fa, una richiesta di pignoramento per una somma che supera 700 mila euro. Nel tentativo di trovare una via d’uscita, il Prefetto aveva convocato, per martedì 8 luglio, Provincia, sindaci e rappresentanti dell’ENEL. L’incontro non ha dato nessun esito. Senza chiare garanzie da parte delle istituzioni competenti (Regione in primis), l’ENEL non è apparentemente disposto a transazioni. Sappiamo che la Regione vuole la fine del COBALB: una fine che potrebbe arrivare a breve qualora il pignoramento diventasse esecutivo. LUGLIo 2014 VEDUTA SCRAPANTE di Giacomo Carioti MONTEFIASCONE PROTAGONISTA DA SEMPRE DELLA SCENA MONDIALE (….MA LO SAPEVAMO?...) Cecilia Bartoli, grande interprete storica dell’opera rossiniana Il capolavoro di Gioachino Rossini “Cenerentola” è ambientato a Montefiascone. Il protagonista maschile dell’opera, patrigno di Cenerentola, è Magnifico, il Barone di Montefiascone. I luoghi dove si svolge l’azione sono il Palazzo baronale di Magnifico (semidiroccato…), ed il casino del Principe Ramiro (Signore di Salerno ma villeggiante a Montefiascone), che si trova a poca distanza dal centro cittadino. Questa ambientazione (pur se orientata ad una certa bonaria, e comunque positiva e simpatica, ironia) non è né casuale né superficiale: basti leggere attentamente il libretto che Jacopo Ferretti scrisse intorno al 1816 per rendersene conto. Ecco i riferimenti ad alcune evidenze, che fugano ogni dubbio interpretativo: nella scena 6^ del 1° Atto , Dandini (il cameriere di Ramiro che si spaccia per il Principe), così definisce i presenti: “Vere figure etrusche…”; nella scena 8^ del 1° Atto , Dandini, il Barone Magnifico e Don Ramiro, si scatenano in un “mottetto” nella cantina del Principe, in competizione fra loro per esaltare le qualità dei vini: Magnifico viene sottoposto alla prova del “trigesimo sorso”, per capire se –come lui afferma- è davvero un grande esperto; nella scena 10^ del 1° Atto, il Barone viene riconosciuto “Magnifico cantiniere”, decanta 30 botti, beve per tre, e si esibisce nella celebre aria “Noi Don Magnifico…”; nella scena 1^ del 2° Atto, le usanze, le “La Cenerentola” nella più recente versione ambientata in un pub ambientazioni e le tradizioni della zona di Montefiascone e del Lago, vengono esal- valorizzata in tutti i modi possibili, anche Intanto, “Cenerentola” è oggi l’opera liritate e sottolineate nelle arie “Corpo del per dare una impronta davvero culturale ca più acclamata e rappresentata: qualmosto cotto…” e “…Chi la pesca dell’an- ad un luogo così privilegiato all’interno di che settimana fa ha ottenuto un enorme guille…” uno dei massimi capolavori della lirica? successo al Festival di Salisburgo, con CeC’è bisogno di dire di più, per rendersi con- Eppure, dubitiamo che la maggior parte cilia Bartoli (storica protagonista di tante to che la “Cenerentola” di Rossini dovreb- dei montefiasconesi ignori del tutto que- versioni dell’opera) trionfatrice in questa be essere, da sempre, un fiore all’occhiel- sta particolarità, anche perché le istitu- “novità” modernizzata e “pop” ambienlo culturale della città di Montefiascone, zioni non se ne sono mai curate… tata in una tavola calda… “CENERENTOLA” AMBIENTATA A MONTEFIASCONE: SARA’ COSI’ ANCHE NEL NUOVO “DISNEY”? di Quinto Ficari Il Barone di Montefiascone Montefiascone deve gran parte della sua popolarità, oltre che per le sue indiscutibili bellezze naturali, i suoi prestigiosi monumenti , la sua storia ricca di protagonisti illustri, e naturalmente per la leggenda di Defuk, che sacrificò l propria vita alla bontà del vino locale, il celeberrimo EST! EST!! EST!!!, anche ad un’altra circostanza, che probabilmente non è mai stata adeguatamente sottolineata come meriterebbe, e che potrebbe invece, forse, essere un ulteriore ingrediente che dovremmo utilizzare per fare promozione turistica… Mi riferisco alla versione teatrale di una delle fiabe più famose di tutti i tempi: La Cenerentola. La favola di Cenerentola ha conosciuto diverse versioni nei secoli; addirittura l’origine del racconto pare abbia origini antichissime...nella tradizione fiabesca europea la conosciamo nelle versioni di Giambattista Basile (1634), Charles Perrault,(1697) e dei fratelli Grimm (1812). Della favola venne realizzata una opera lirica, realizzata da Gioacchino Rossini, (Titolo completo: “La Cenerentola, ossia la Bontà in trionfo”), un dramma giocoso in due atti su libretto di Giacomo Ferretti, che venne rappresentata per la prima volta al Teatro Valle di Roma il 25 gennaio 1817. Ebbene, in questa versione operistica, la vicenda si svolge nel castello del patrigno di Cenerentola, Don Magnifico, il Barone di Montefiascone…che così si presenta: “…Noi Don Magnifico, Duca e Barone, Dell’antichissimo Montefiascone, Grand’intendente, Gran presidente, Con gli altri titoli Con venti eccetera, Di nostra propria Autorità, Riceva l’ordine Chi leggerà, Di più non mescere Per anni quindici Nel vino amabile D’acqua una gocciola…” Dell’opera lirica, eseguita dalla Metropolitan Opera di New York, è appena uscita, nel maggio scorso, una versione destinata alla proiezione nei cinema, e nel marzo 2015 uscirà anche una nuova versione cinematografica vera e propria realizzata dalla Walt Disney, che si ripropone di bissare il grande successo che nel 1950 toccò alla prima. Nell’ipotesi che anche in quest’ultima versione hollywoodiana della Cenerentola fosse prevista la presenza di Don Magnifico, Barone di Montefiascone, lascio immaginare che tipo di ritorno in termini di promozione potremmo avere… speriamo bene… Un’illustruzione di fine Ottocento per “La Cenerentola“ E, A PROPOSITO DI CINEMA, RICORDIAMO IL TENENTE COLOMBO…! Nel 2° episodio della 3^ stagione un “ruolo chiave” per il vino di ... Monte Fiascone di Emanuele Carioti La fiaschetta somiglia a quella prodotta per l’anniversario dell’Est Est Est. La tira fuori Peter Falk per offrirla a Donald Pleasance. Siamo nel secondo episodio della 3^ stagione della celebre serie “Il Tenente Colombo” intitolato ‘L’Uomo dell’Anno’ e girato nel 1973. Il grandissimo Peter Falk è nei panni del detective mentre Donald Pleasence è il Sig. Carsini, italoamericano, gran sommelier e produttore di celebri vini, oltrechè collezionista di nettari pregiati; la scena è quella finale, dove Colombo, ricevendo da Carsini la confessione di aver commesso l’omicidio del fratellastro per motivi di interesse, prima di portarlo in galera (e molto probabilmente avviarlo alla camera a gas) lo consola offrendogli una Fiaschetta di vino bianco di Monte Fiascone. I due stappano e brindano, esaltando nei loro commenti la straordinaria qualità di quel vino. Fin qui la “chicca” cinematografica, veramente particolare e curiosa, consacrata dalla fama e dalla longevità della serie televisiva, vista e regolarmente ripetuta in ogni parte del mondo. Il mistero su cui indagare è nel retroscena dell’etichetta: nessun accenno all’ Est Est Est, bensi esaltazione del vino di Monte Fiascone. Proprio così, due parole staccate. Ci metteremo sulle tracce di questa citazione, e cercheremo di svelare il mistero, magari andando a cercare la sceneggiatura originale o i retroscena, anche commerciali, della produzione. Se qualche lettore ne sapesse qualcosa di più (magari ricordando qualche cronaca dell’epoca) ce lo faccia sapere: si tratta comunque di una citazione che entra di diritto nella nostra storia, attraverso una delle più memorabili “icone” televisive di livello mondiale… (…ma perché non proiettare queste “memorie” nel nostro cinema estivo all’aperto, magari parlandone insieme, La scena in cui Peter Falk regala a Donald Pleasance una fiaschetta di vino di Monte Fiascone discutendone…? Questa si che sarebbe cultura cinematografica legata al territorio…). LUGLIo 2014 Duo Diaphonia, ecco le “Dissonanze Consonanti” La strana alchimia di una chitarra e un saxofono soprano di Fabrizio Mecali Metti un saxofono soprano e una chitarra classica. Impossibile? “Bisogna essere sempre un po’ improbabili”, amava dire Oscar Wilde. E queste parole riecheggiano forti sul colle falisco, almeno ogni volta che suonano i ‘Duo Diaphonia’. Al secolo stiamo parlando di Marco Corsi e Marco Intoppa, musicisti “sfegatati”. Di quelli fatti di passione e cocciutaggine. Talmente cocciuti da mettere insieme qualcosa di difficile, poco sperimentato, ma terribilmente coinvolgente. ‘Duo Diaphonia’, un nome particolare. Che significa? Durante il Medioevo, la parola greca diaphonia veniva utilizzata per indicare la dissonanza, il contrasto tra i suoni (contrapposta alla parola symphonia che invece indicava la consonanza). La scelta di questo nome è legata al periodo in cui si pensava di dar vita al duo (durante il biennio di specialistica al conservatorio), quando tutti i pareri espressi, sia da docenti sia da colleghi, erano concordi sul fatto che non fosse una buona idea, data la indiscutibile difficoltà di far coesistere due strumenti dinamicamente così diversi. Questa tesi era anche supportata dalla quasi totale assenza di materiale musicale edito per questo specifico organico. Da qui, la semplice volontà iniziale di suonare insieme si è trasformata via via in una sorta di sfida mirata a costatare se, effettivamente, questa formazione non avesse motivo di esistere, operando in contrasto con tutti i luoghi comuni e le problematiche che ci erano state presentate. Oggi, a distanza di circa tre anni dalla formazione del duo, visti i riscontri positivi ottenuti dal pubblico, la registrazione di un cd, la pubblicazione da parte di una casa editrice dei nostri brani originali e l’attività concertistica in costante crescita, possiamo affermare con certezza che quello che conta più di ogni altra cosa è quanto si crede in quello che si sta facendo. La determinazione nel raggiungere un obiettivo offre tutti i mezzi necessari per poter intraprendere il “nostro” percorso e far sì che il futuro che desideriamo oggi, a piccoli passi, diventi il presente di domani. Qual è il vostro repertorio musicale? Comprende sia trascrizioni sia materiale originale. Le prime sono state realizzate scegliendo brani appartenenti a contesti musicali assai distanti da quello del duo (composizioni originali per pianoforte, orchestra ecc.) cosi da poter offrire comunque un prodotto nuovo all’ascolto. Per quanto riguarda il materiale originale, si può dire che è il vero punto di interesse del progetto. Vista l’assenza di materiale edito si sta creando un repertorio sempre più ampio, pensato appositamente per esaltare le caratteristiche timbriche del duo. Tutte le trascrizioni le composizioni sono curate da Marco Corsi. Nel repertorio sono presenti anche brani solisti tratti dal repertorio moderno e contemporaneo di entrambi gli strumenti. Questa scelta ha il fine di far conoscere e apprezzare anche a un pubblico generico dei brani spesso conosciuti solo da ascoltatori di nicchia. Per quanto riguarda la chitarra è presente in particolare una composizione che è stata dedicata a Marco Corsi dal famoso compositore-chitarrista “Roland Dyens”. Quali sono le finalità del vostro progetto? Miriamo a ricreare una situazione di ascolto puro, dove la musica è l’unica protagonista, cercando di coinvolgere in questo sia l’estimatore, sia l’amatore. Oggi è impensabile assistere a un’esibizione dove parallelamente alla musica non siano presenti elementi aggiunti come danza, immagini, proiezione di filmati, giochi di luci ecc. Si è creata ormai una situazione di ascolto subordinata allo spettacolo, all’evento a tutto tondo dove spesso non è la qualità musicale al centro dell’attenzione, ma il carisma o la stravaganza del personaggio che si esibisce. Quali sono state le vostre ultime esperienze più significative? Prima tra tutte è stata la realizzazione di un cd autoprodotto registrato nei locali del museo di architettura di ‘Antonio di San Gallo il Giovane’, alla Rocca dei Papi di Montefiascone. Dopo vari esperimenti abbiamo scelto questo luogo per le sue ottime qualità acustiche, adatte alle nostre esigenze. Anche la pubblicazione di alcune composizioni da parte della casa editrice ‘Edizioni Musicali Sinfonica’ di Milano è stato per noi un grande riscontro per tutto il lavoro fatto. Siamo stati infine recentemente invitati a partecipare al festival ‘Les Son Du Lub’ in Francia e alla radio lcd 95 di Torino per tenere un’intervista nel programma ‘Corde Tastiere e Pelli!’ di Marco Basso. Dove vi possiamo ascoltare? Abbiamo diversi appuntamenti durante l’estate che pubblicizzeremo su facebook e sul nostro sito (http://www.duodiaphonia.com). Sempre sul nostro sito si possono anche trovare video e tracce audio. [Leggi la versione integrale su www.radiogiornale.info] [Leggi l’intervista integrale su www.radiogiornale.info] Il delegato sta lavorando a un piano per incentivare le adozioni degli animali Canile di Montefiascone, Bacchiarri replica a Iacoponi: “Si limiti a rispettare il contratto di gestione” “Presto andremo nelle scuole elementari e in piazza” di Roberto Pomi Canile di Montefiascone, il Comune sembra intenzionato a cambiare marcia. Il delegato Giovanni Bacchiarri replica alle dichiarazioni del gestore della struttura Giuseppe Iacoponi. Per chi si fosse perso quanto detto da Iacoponi su RadioGiornale di maggio, riproponiamo la celebre frase: “Il Comune non comanda, qui comando io”. Il luogo “del comando” sarebbe proprio il canile. E dalla risposta del delegato facciamo partire quest’intervista. Cosa replica alle dichiarazioni del signor Iacoponi? Il signor Iacoponi è affidatario del canile comunale, questo non vuol dire che comanda lui. Si deve semplicemente occupare della gestione. Una persona non può dire certe cose, la prendo come un’esternazione nervosa. L’unica cosa che conta è il contratto di gestione, Iacoponi si preoccupi di rispettare quanto indicato dal Comune, perché è naturalmente il Comune che “comanda”. Al di là delle note di colore, veniamo alle cose concrete. Ha effettuato un sopralluogo al canile? Che situazione ha trovato? Sono state di recente e con me è venuto un rappresentante dell’Enpa. Abbiamo visitato l’intera struttura. Devo dire che la struttura, al momento della nostra visita, è apparsa ben pulita. Certo non è tutto al top. Ci sono dei manufatti nuovi che sono perfetti, ma una parte è costituita di manufatti vecchi che andrebbero sistemati. Questo però non dipende dalla volontà del gestore, piuttosto dai fondi che il Comune dovrebbe stanziare per migliorare lo stato delle cose. Ho anche parlato con i medici della Asl che mi hanno rassicurato sul modo in cui gli animali sono tenuti. A proposito di fondi da stanziare, quanto paga il Comune per il canile? Circa 30mila euro all’anno. Soldi che servono per gestire la pulizia della struttura, il mangiare per gli animali, per pagare il servizio veterinario. In realtà ne servirebbero anche di più per gestire i 50/60 cani che si trovano nella struttura. C’è un modo in realtà per contrarre i costi e fare un mi- glior servizio. Si dovrebbe cercare di affidare i cani. Più giorni per le visite, iniziative di comunicazione; queste alcune cose che magari potrebbero tornare utili. Come la pensa l’amministrazione Cimarello su questi aspetti? Condivido, il Comune deve lavorare per facilitare e stimolare le adozioni. Sto ragionando su come impostare questo tipo di lavoro. Abbiamo intenzione di sviluppare due azioni: 1) sensibilizzazione nelle scuole sulle adozioni dei cani, 2)incontri in piazza con gli animali del canile per stimolare le adozioni. In buona sostanza puntiamo a risolvere tutti i problemi alla radice: fare adottare quanti più cani possibile. Ha seguito tutta la vicenda che ha visto un certo attrito tra Iacoponi e l’associazione ‘Mi fido di fido’? Che idea si è fatto? Sì, ho seguito. Iacoponi sostiene che più di tanto non riesce a fare. Come delegato mi impegno a riattivare un rapporto e dialogo sano tra le associazioni e il canile comunale. Mi prendano come referente e, con buona volontà, sapremo dare risposte migliori per il bene dei cani in struttura. CI SU SEGUI DISTRIBUZIONE RadioGiornale (free) è gratuito, esce la fine di ogni mese con oltre 4.000 copie, distribuite in ogni luogo di aggregazione di Montefiascone, Marta, Capodimonte e Bolsena (guarda dove trovare RG su: www.radiogiornale.info) PUBBLICITA’ Per la pubblicità sul giornale manda una mail a: [email protected] o chiama il numero 346.7439416 (tariffa applicata in base al vostro operatore telefonico) www.radiogiornale.info RadioGiornale - Mensile d’informazione sociale e culturale N° 27 Anno III del 12 LUGLIO 2014 Editore: Studio69 Agenzia Marketing e Comunicazione [[email protected]] Direttore Responsabile: Roberto Pomi Progetto Grafico by Paolo Pero, Perographie, perografia.blogspot.it Pubblicità: [email protected] Stampa: Graffietti Stampati snc S.S. Umbro Casentinese (S.S.71), Km.4,500 Montefiascone VT Redazione: C.so Cavour, 2 - 01027 – Montefiascone – VT [[email protected]] Tiratura: 4.000 copie mensili RadioGiornale by STUDIO69, Registrazione Aut. Trib. Viterbo n°17/11 del 21/12/2011. Le collaborazioni al progetto RG si intendono volontarie e del tutto gratuite.I materiali giunti in redazione non verranno restituiti.