Coordinamento Nazionale Associazioni Imprenditori 66013 CHIETI SCALO – VIALE ABRUZZO 225 – TEL. 0871.540093-540103-54007 – FAX. 0871.571538-571636 Internet: www.cnai.it e-mail:[email protected] posta certificata: [email protected] Pag. 1 a 3 Il Centro Studi CNAI analizza le linee guida proposte dalla Conferenza delle Regioni Apprendistato: verso nuovi cambiamenti di Manola Di Renzo Nuovi cambiamenti all’orizzonte per la formazione dell’apprendista. La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome lo scorso 17 ottobre ha presentato la proposta di linee guida per l’apprendistato professionalizzante, così come modificato dall’art.2 della Legge 99/2013, analizzate dal Centro Studi CNAI. Ricordiamo che il decreto di questa estate, D.L. 76/2013 convertito il Legge n.99 del 09/08/2013, era intervenuto a modificare la disciplina dell’apprendistato professionalizzante con l’intento di attivare misure urgenti per la promozione dell’occupazione, in particolare giovanile e della coesione sociale, prevedendo che il Piano Formativo Individuale fosse obbligatorio esclusivamente in relazione alla formazione per le competenze tecnico-professionali e specialistiche, che la registrazione della formazione e qualifica professionale avvenisse mediante un documento avente i contenuti minimi del libretto formativo del cittadino, che in caso di azienda multi localizzate la formazione potesse rispettare la disciplina della Regione della sede legale dell’impresa. Il Decreto ha mantenuto intatto l’obbligo per tutti gli apprendisti, dello svolgimento della formazione finalizzata all’acquisizione di competenze di base e trasversali disciplinata dalle Regioni. Entro il 30 settembre la Conferenza permanente per i rapporti Stato – Regioni doveva predisporre le “linee guida volte a disciplinare il contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere, anche in vista di una disciplina maggiormente uniforme sull’intero territorio nazionale dell’offerta formativa pubblica di cui all’art.4 del d.lgs. n.167 del 14.09.2011”. Considerata la mancata adozione, a partire dal 1° ottobre sono diventate operative le disposizioni previste dal decreto legge 76/2013. Il 17 ottobre scorso la Conferenza delle Regioni ha presentato al Governo la proposta di linee guida. Ecco dunque le proposte: Offerta formativa pubblica In riferimento alla formazione di base o trasversale, l’offerta formativa pubblica, sempre disciplinata nell’ambito della regolamentazione regionale, si intende CENTRO STUDI CNAI – 10.09.2013 - RIPRODUZIONE RISERVATA - Coordinamento Nazionale Associazioni Imprenditori 66013 CHIETI SCALO – VIALE ABRUZZO 225 – TEL. 0871.540093-540103-54007 – FAX. 0871.571538-571636 Internet: www.cnai.it e-mail:[email protected] posta certificata: [email protected] Pag. 2 a 3 obbligatoria quando sia anche finanziata, ovvero via sia l’adeguata copertura finanziaria. Diversamente può essere definitiva obbligatoria comunque, se a prevederlo è la contrattazione collettiva nazionale del lavoro, la quale provvede anche a stabilirne durata, contenuti e modalità di realizzazione. La proposta prevede inoltre che la durata e i contenuti dell’offerta formativa siano determinati sulla base del titolo di studio posseduto dall’apprendista, procedendo secondo la seguente distinzione: 120 ore, per gli apprendisti privi di titolo o con licenza di scuola elementare e/o secondaria di I grado; • 80 ore, per gli apprendisti in possesso di diploma di scuola secondaria di II grado o di qualifica o diploma professionale; • 40 ore, per gli apprendisti in possesso di laurea o titolo equipollente. Queste durate sono suscettibili di riduzioni in presenza di determinate condizioni, ad esempio qualora l’apprendista in caso di precedenti rapporti di apprendistato abbia completato uno o più moduli formativi. • I contenuti della formazione dovranno riguardare l’adozione di comportamenti sicuri sul luogo di lavoro, l’organizzazione e qualità aziendale, i diritti e i dover del lavoratore e dell’impresa, le competenze di base e trasversali, digitale, sociale e civiche, e infine elementi della professione o del mestiere. La formazione può essere realizzata in FAD, e le imprese che non si avvalgono dell’offerta formativa pubblica, devono predisporre di “standard minimi” necessari per esercitare le funzioni di soggetto formativo; almeno disporre di luoghi idonei alla formazione, diversi da quelli per l’espletamento dell’attività, e di risorse umane con adeguate capacità. Piano Formativo Individuale La conferenza delle Regioni pare condividere, quindi confermare le variazioni apportare dalla Legge 99/2013, per cui il piano formativo individuale è obbligatorio esclusivamente per le la formazione professionalizzante o tecnica. Registrazione della formazione Anche su questo punto vengono ripetute le previsioni normative; è confermato l’obbligo in capo all’azienda di registrare sul libretto formativo la formazione realizzata e la qualifica acquisita dall’apprendista ai fini contrattuali. In mancanza del libretto formativo, la registrazione può essere effettuata in un documento analogo, contenente i dati basilari del modello di libretto formativo. CENTRO STUDI CNAI – 10.09.2013 - RIPRODUZIONE RISERVATA - Coordinamento Nazionale Associazioni Imprenditori 66013 CHIETI SCALO – VIALE ABRUZZO 225 – TEL. 0871.540093-540103-54007 – FAX. 0871.571538-571636 Internet: www.cnai.it e-mail:[email protected] posta certificata: [email protected] Pag. 3 a 3 Resta salva la possibilità di utilizzare la modulistica predisposta dal contratto collettivo applicato dall’azienda. Aziende multi localizzate Le aziende multi localizzate, con sedi in più Regioni, in caso di offerta formativa pubblica, possono adottare la disciplina della Regione dove è ubicata la sede legale. “La stratificazione normativa, da un po’ di anni sempre più rapida, ha fatto in modo che l’apprendistato si trasformasse in un contratto, al contrario delle previsioni, inadeguato all’inserimento del giovane in azienda. La formazione, uno degli aspetti più delicati, nel tempo si è rilevata un boomerang tanto da sfiduciare il datore di lavoro”. prosegue il Presidente del CNAI Orazio Di Renzo, “le linee guida proposte dalla Conferenza delle Regioni contengono elementi interessanti soprattutto per la formazione di base che pur garantendo all’apprendista l’acquisizione delle competenze, danno la possibilità all’azienda di provvedervi in via autonoma.” CENTRO STUDI CNAI – 10.09.2013 - RIPRODUZIONE RISERVATA -