a cura di Maria Luisa Neri Arte & Cultura Diplomata in violino e viola presso il Conservatorio di Santa Cecilia, laureata in Psicologia presso l’Università della Sapienza di Roma , Maria Luisa Neri si è poi perfezionata per gli aspetti dell’età evolutiva, sui disturbi dell’Apprendimento, ha effettuato corsi sulle tematiche dei disturbi dell’alimentazione e sulla devianza e, iscrittasi all’Albo, ha lavorato quindi anche come psicologa In passato ha collaborato con le più famose orchestre del territorio romano con le quali ha effettuato più di 500 concerti, inoltre ha effettuato produzioni con L’arena di Verona, per la famosa Aida di Luxor, con l’Orchestra della Radio Svizzera Italiana e con la Rai per trasmissioni televisive sulla musica Maria Luisa Neri, Presidente dell’ Associazione Culturale “Arte del suonare”, con Il suo amore per la musica, si è proposta lo scopo di valorizzazione il repertorio musicale classico e la promozione dei giovani talenti italiani e si è resa disponibile a condurre la Rubrica “La Musica Spiegata” per il Sito dell’Associazione Sviluppo Europeo Introduzione Oggi tratterò l'evoluzione musicale del Melodramma nel 700 e della sua decadenza Il melodramma del 700 era di solito diviso in tre atti: iniziava con una sinfonia (brano di introduzione affidato alla sola orchestra che lo eseguiva a sipario chiuso, in seguito detta ouverture) cui seguivano recitativi alternati ad arie cantate dai diversi personaggi. All'inizio del primo atto e alla fine di ogni atto potevano esserci parti di musica d'assieme tra solisti e coro La sinfonia introduttiva era di solito detta all'italiana (Scarlattiana) in forma tripartita: Allegro Grave Presto, un esempio di questo lo si può ascoltare in questo brano: http://youtu.be/VSeyocLcvXU Il Barbiere di Siviglia Per illustrare praticamente cosa intendo rispetto alle varie classificazioni delle parti che compongono un'opera farò riferimento all'opera buffa più famosa al mondo: Il Barbiere di Siviglia di Rossini, anche se la sua composizione è successiva perchè ben illustra secondo me l'evoluzione della vocalità e del suo virtuosismo Il recitativo narrava le vicende dell'azione, non è un canto spiegato ma una declamazione melodica, poteva essere semplice o secco (più antico, derivato dal recitar cantando della Camerata Fiorentina era eseguito col solo accompagnamento del clavicembalo detto anche basso continuo) l'esecuzione ritmica era libera, ebbe una larga diffusione fino all'epoca di Rossini. Il recitativo poteva essere altresì accompagnato od obbligato, impiegato la prima volta da Stefano Landi nel Sant'Alessio fu poi largamente usato da Scarlatti. La sua esecuzione musicale era affidata all'orchestra e questo determinò la necessaria precisione ritmica, in seguito fu molto usato anche da Donizetti e Verdi. Un esempio di questo lo troviamo nell'introduzione e recitativo iniziale del Barbier di Siviglia di Rossini: http://youtu.be/EQV7-FAqFXM Tra un recitativo e l'altro si eseguivano le Arie cantate dai diversi personaggi L'aria è una melodia costruita su dei versi che hanno un ritmo e una tonalità definita. La sua costruzione pteva essere semplice (A), doppia (AB), col "da capo" (ABA) ed infine l'Aria rondò: ABACADA ecc.ecc Trattando l'opera del Barbiere di Siviglia non si può non citare la famosa cavatina di Rosina: http://youtu.be/46QSWOl1BAM L'arioso era un brano che si giovava alternativamente del recitativo e della melodia spiegata. Un famoso recitativo si può ascoltare in questo video del Barbiere di Siviglia che illustra il passaggio tra la parte del recitativo e l'aria: http://youtu.be/aVZmT0u01O8 I "pezzi d'insieme" sono quei brani detti anche "concertati" che chiudono un atto ad esempio possiamo ascoltae il finale del 1° atto della Cenerentola di Rossini: http://youtu.be/WJjsWplxqt8 I pezzi d'assieme in altri casi chiudono l'intera opera, richiamando in scena tutti i personaggi, ebbero molto successo nell'Opera comica e da qui poi nell'opera seria. Famoso è il finaletto del Barbiere di Siviglia : http://youtu.be/kEiEXTMDosI Nel 18° secolo ebbe gran voga il "pasticcio": un melodramma scritto su libretto originale che riuniva arie tratte da opere precedenti, esso si prefiggeva lo scopo di far riascoltare delle pagine gradite al pubblico e perciò aveva un successo assicurato La strumentazione espressiva fu usata per la prima volta da Claudio Monteverdi, egli usò gli stumenti in rapporto alla situazione drrammatica Lully in Francia e Scarlatti in Italia usarono insieme agli strumenti ad arco anche legni ed ottoni La decadenza artistica dell'opera seria fu dovuta al fatto che gli spettatori prestavano attenzione solo all'esecuzione delle arie, apprezzandone il virtuosismo canoro, i compositori quindi cominciarono a non preoccuparsi troppo di legare la musica all'azione svolta dal libretto per cui il melodramma divenne una successione slegata di arie che spesso non avevano un senso logico La fortuna che l'opera italiana ebbe in europa tuttavia non trovava altrettanti apprezzamenti nei letterati italiani. Questi non gradivano il fatto che i loro libretti venivano stravolti in favore della vocalità del cantante protagonista, che mirava a mettere in evidenza il proprio virtuosismo a discapito delle parole, sempre più spesso poi veniva criticato il carattere irrazionale delle vicende All'inizio del 700 le assurdità del melodramma e del mondo teatrale ispirarono numerose satire, tra cui la più famosa: "il teatro alla moda" di Benedetto Marcello. In questo video ne viene letta una parte: http://youtu.be/xuu0EPWsrxc Gli autori di queste satire furono Rousseau, Grimm e gli Enciclopedisti In Francia le polemiche furono particolarmente evidenti suscitando le famose "querelles" o dispute, che sorsero tra i Lullisti e i fautori di Rameau, oppure tra i buffonisti e gli antibuffonisti o infine tra i Gluckisti e i Piccinnisti La riforma dell'opera seria, voluta dagli scrittori dell'epoca, fu attuata da W. C. Gluck che scrisse numerose opere teatrali e da Calzabigi con cui realizzò la sua opera più famosa: "L'Orfeo ed Euridice". http://youtu.be/MZ60iXtfIf0 Nelle sue opere come si evidenzia dal brano cantato si dà molta importanza alla comprensione del testo Il successo che ebbe presso il pubblico francese condusse i fautori dell'opera italiana ad invitare Piccinni a Parigi, per contrapporlo ai fautori di Gluck (famose le querelles sopra citate) Molti libretti di Gluck furono di Metastasio, come per la sua famosa opera "La clemenza di Tito" Ascoltiamo questo famoso recitativo seguito dall'aria "Amo te solo": http://youtu.be/sK1ki65dSQ4 A Vienna verso il 1754 si propagò l'opera comique che aveva i recitativi parlati che trovarono largo uso nell'opera tedesca e soprattutto in Mozart. Approfitto di questo video in cui inizialmente si sente il parlato per consigliare l'ascolto di una delle mie arie preferite, l'Aria della Regina della notte, che ben illustra il virtuosismo vocale di cui abbiamo si qui parlato: http://youtu.be/fpIUYzxlpjw La riforma di Gluck doveva ridare prestigio all'azione teatrale e al testo quindi la sinfonia d'apertura fu usata per introdurre i temi che si sarebbero susseguiti nel corso dell'opera, il recitativo è obbligato e l'aria è di diverse forme, vennero inoltre introdutti i cori e i balletti. L'orchestra è completa di archi, fiati e percussioni e viene sempre usata con finalità espressive Gluck influenzò profondamente i suoi successori, specialmente italiani e francesi, tra cui il celebre compositore Antonio Salieri M. L. N Le figurazioni sono tratte dalla rete web google immagini