ISTITUTO COMPRENSIVO “A. MANZONI” BOVISIO MASCIAGO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI ANNO SCOLASTICO 2012/2013 SOMMARIO Premessa......................................................................................................3 1. SITUAZIONE DEL NOSTRO ISTITUTO.......................................................4 2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO..................................................5 3. FASI DEL PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA .................................................6 Fase 1 Iscrizione ......................................................................................6 Fase 2 Prima accoglienza ..........................................................................7 Fase 3 Determinazione della classe e accoglienza nella classe........................8 Fase 4 La valutazione ...............................................................................10 4. INDICAZIONI METODOLOGICHE E DIDATTICHE ......................................11 Laboratori..................................................................................................11 Mediatori culturali e facilitatori .....................................................................11 Indicazioni metodologiche e didattiche ..........................................................11 Strumenti ..................................................................................................12 Allegato a: Suggerimenti metodologici per l’acquisizione della lingua....................13 Allegato b-sec. I grado: Scheda rilevamento dati studente ................................14 Allegato c-sec. I grado: Definizione di due obiettivi in ambito linguistico .............15 2 Premessa Nell’Istituto è presente una Commissione Stranieri Unitaria formata da insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Essa ha il compito di: • curare i rapporti coi servizi presenti sul territorio che forniscono mediatori, facilitatori e offrono formazione; • seguire il percorso di accoglienza degli alunni stranieri nei suoi momenti significativi: iscrizione, inserimento nella classe, frequenza laboratori linguistici, rapporti con la famiglia, mediazione culturale; • supportare gli insegnanti di classe: - nella scuola dell’Infanzia individuando strumenti idonei a favorire l’integrazione dell’alunno; - nella scuola Primaria costituendo un punto di riferimento in caso di necessità per gestire eventuali difficoltà ed emergenze sopravvenute nel corso dell’inserimento; - nella scuola Secondaria di 1° grado individuando strumenti specifici che possano facilitare il percorso scolastico. Il presente documento è stato approntato sulla base: della normativa vigente; delle indicazioni ministeriali; delle linee guida del 2006; delle valutazioni maturate attraverso una formazione specifica seguita in questi anni dagli insegnanti dell’istituto; • della pratica quotidiana. • • • • Esso vuole essere uno strumento operativo utile al fine di promuovere nel nostro Istituto orientamenti condivisi sul piano educativo e culturale, diffondendo al contempo le strategie da attivare nei singoli ordini di scuola che si trovano ad operare con gruppi classe sempre più caratterizzati dalla multietnicità. Si mettono dunque qui di seguito a fuoco i seguenti quattro punti: 1. la situazione del nostro Istituto relativamente alla presenza di alunni immigrati; 2. il quadro della normativa nazionale di riferimento; 3. le fasi del protocollo, le modalità per l’accoglienza degli alunni immigrati o di recente immigrazione nel nostro Istituto; 4. alcuni suggerimenti relativi all’aspetto metodologico e didattico. 3 1. SITUAZIONE DEL NOSTRO ISTITUTO I dati relativi alla presenza di alunni immigrati nelle scuole dell’Istituto Comprensivo “ A. Manzoni” di Bovisio-Masciago, aggiornati al 22 marzo 2012, dicono che su una popolazione di 1473 alunni iscritti, gli alunni stranieri sono pari al 12%. La tabella che segue ne indica provenienza e distribuzione nei tre ordini si scuola: Dati aggiornati mese di Giugno 2013 SCUOLA DELL’ INFANZIA Totale alunni iscritti Totale alunni Neoarrivati stranieri * direttamente dall’ estero 258 30 0 Totale alunni iscritti 800 SCUOLA PRIMARIA Totale alunni Neoarrivati stranieri * direttamente dall’ es 92 9 SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Totale alunni iscritti Totale alunni Neoarrivati di stranieri * 415 57 17 , Questi alunni provengono da diverse nazioni: Albania, Argentina, Bangladesh, Benin, , Bolivia, Brasile, Bulgaria, Cina, Cuba, Ecuador, Egitto, Etiopia, Filippine, Marocco, Moldavia, Panama, Pakistan, Perù, Polonia, Romania, Serbia, Spagna, Togo, Turchia, Ucraina, Senegal Per questi alunni non è possibile fare un discorso unico o generico. Sono tutti portatori di istanze diverse sia sul piano personale che su quello della storia scolastica. La loro accoglienza ed integrazione richiede pertanto modalità specifiche da valutare volta per volta, definendo percorsi differenziati e nel rispetto della loro cultura d’origine. 4 2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il complesso fenomeno migratorio è stato accompagnato da una ricca legislazione internazionale e nazionale. Una presentazione sintetica, ma puntuale dei riferimenti legislativi e dei documenti più importanti si trova nelle Linee guida del 2006 (pp. 24-25). A questi documenti si può fare riferimento per operare scelte consapevoli e significative anche nel nostro contesto scuola. Vengono qui di seguito elencati i riferimenti normativi dei quali è presente copia presso il laboratorio di L2 della scuola secondaria di I grado. C. M. n. 301 - 8 settembre 1989 C. M. n. 205 - 26 luglio 1990 C.M. n. 73 – 2 marzo 1994 L. n. 40 - 6 marzo 1998, art.36 D. Lgsl n. 286 – 25 luglio 1998 DPR n. 275 - 1999 DPR 394 – 23 marzo 2000, art. 45 C.M. n. 87 – 23 marzo 2000 C.M. n. 3 – 5 gennaio 2001 C.M. n.40 – 6 aprile 2004 C.M. n.41 – 24 marzo 2005 C.M. n. 91 del 21 dicembre 2005 C.C.N.L. del comparto scuola 2002/2005, art. 9 Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri – febbraio 2007 La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri 5 3. FASI DEL PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA Fase Fase Fase Fase 1 2 3 4 Iscrizione Prima accoglienza Determinazione della classe e accoglienza nella classe La valutazione Fase 1 Iscrizione Soggetti coinvolti: segreteria – famiglia - alunno Il processo d’accoglienza inizia all’atto dell’iscrizione dell’alunno. Le pratiche d’iscrizione sono seguite almeno da un assistente amministrativo che si occupa dell’iscrizione degli alunni stranieri in modo continuativo e comunica tempestivamente al referente di Commissione l’avvenuta iscrizione. Scuola secondaria: • Cosa consegnare: - modulo d’iscrizione in uso presso la segreteria • Cosa chiedere: - modulo d’iscrizione compilato - documenti di valutazione della scuola di provenienza - codice fiscale. Scuola primaria e secondaria di primo grado Il personale di segreteria addetto affiancato, se necessario, da membri della commissione stranieri, incontra la famiglia e l’alunno per raccogliere le informazioni utili. In questo contesto avviene una prima presentazione dell’organizzazione scolastica e dell’Istituto anche attraverso: • • • • libretti multilingue per i genitori S.O.S. Italiano – parole per l’accoglienza libretto sulla costituzione italiana in versione multilingue Modulistica multilingue (domanda d’iscrizione, richiesta di avvalersi o non avvalersi della religione cattolica, richiesta entrata posticipata o uscita anticipata, comunicazioni sulla sospensioni delle lezioni scolastiche e colloqui con gli insegnanti, autorizzazione uscite didattiche) 6 Fase 2 Prima accoglienza Soggetti coinvolti: commissione stranieri – famiglia - alunno I docenti della commissione stranieri effettuano un colloquio con i genitori e l’alunno. Nella Scuola dell’Infanzia il colloquio viene effettuato dai docenti della commissione raccordo nido-scuola dell’infanzia o dai docenti della sezione interessata. • Colloquio con i genitori e patto formativo con la famiglia Se è possibile la comunicazione, sarà compito degli insegnanti rendere esplicito ciò che la scuola italiana richiede ad uno studente, ossia: – – – – – – – – lo svolgimento dei compiti a casa; l’acquisto e la cura del materiale scolastico; il rispetto della disciplina, pur considerando che la partecipazione dell’alunno durante le lezioni è sollecitata ed è considerata positiva; la necessità da parte della famiglia di firmare avvisi, consensi per uscite didattiche, comunicazioni in caso di assenze ed altri avvisi; l’acquisizione della lingua italiana, come obiettivo fondamentale; la partecipazione a percorsi di alfabetizzazione L2 organizzati dalla scuola, durante l’anno scolastico; la puntualità e la frequenza regolare; un rapporto proficuo “scuola – famiglia”, ossia la partecipazione dei genitori alla vita scolastica. Se la comunicazione con la famiglia è difficoltosa, si può: – • utilizzare l’intervento di un mediatore culturale, in accordo con gli sportelli immigrazione comunali e lo sportello orientamento provinciale Cosa chiedere: – informazioni sul percorso scolastico dell’alunno (la commissione utilizza una scheda di rilevamento dei dati) – Cosa consegnare: A. Scuola primaria: volantino illustrativo degli orari di funzionamento della scuola, disponibile in varie lingue; B. Scuola secondaria di I grado: – ◊ orari funzionamento della scuola e calendario scolastico – ◊ Estratto schematico del POF – ◊ libretto scolastico e diario – ◊ elenco ragionato dei libri da acquistare • Colloquio con l’alunno: nella scuola secondaria di I grado il colloquio è svolto dagli insegnanti della commissione stranieri con l’obiettivo di: – Rilevare il livello di scolarizzazione e delle competenze scolastiche; – ricostruire, quando possibile, la storia scolastica pregressa e la situazione soggettiva; – Rilevare il livello di conoscenza della lingua italiana, in base al quadro comune europeo; – Rilevare le abilità logico-matematiche e le competenze linguistiche in inglese, qualora si sia certificato un livello alto di scolarizzazione. 7 Fase 3 Determinazione della classe e inserimento Soggetti coinvolti: dirigente scolastico –commissione stranieri – interclassi – docenti – coordinatori di classe Esaurito l’iter di iscrizione e di accertamento delle competenze, segue il passaggio delle informazioni raccolte al Dirigente Scolastico e la successiva determinazione della classe e l’inserimento dell’alunno nella classe di appartenenza. L’individuazione della classe e della sezione è responsabilità del Dirigente Scolastico, secondo i criteri stabiliti dal Collegio Docenti e dal Consiglio d’Istituto, sulla base delle indicazioni fornite dalla Commissione stranieri. A tale proposito la C.M. n. 93/2006 relativa all’a. s. 2007/2008 ribadisce che: L’iscrizione degli alunni stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previste per i minori italiani e può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico … I minori vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo… che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione a una classe diversa, tenendo conto: dell’ordinamento degli studi nel Paese di provenienza, che può determinare l’iscrizione a una classe immediatamente inferiore o superiore a quella corrispondente all’età anagrafica; del corso di studi eventualmente seguito nel Paese di provenienza; del titolo di studio eventualmente posseduto; dell’accertamento di competenze, abilità, e livelli di preparazione”. La stessa normativa richiede che il collegio dei docenti formuli proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi, evitando la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza ai fini di una migliore integrazione e di una maggiore efficacia didattica per tutti. Quindi, in caso di iscrizione all'inizio dell'anno scolastico, l’alunno verrà assegnato alla classe successiva a quella frequentata nel paese d’origine. La disposizione è motivata dal fatto che “l’inserimento in classe inferiore potrebbe risultare penalizzante per l’alunno se disposto solamente a causa dell’insufficiente padronanza della lingua italiana”. Ragioni psicologiche e relazionali inducono a ritenere anche che l’inserimento scolastico sia più proficuo se avviene in un gruppo di coetanei con i quali l’alunno straniero può instaurare rapporti più significativi e “alla pari”. La disposizione generale deve essere tuttavia confrontata con le situazioni specifiche. La decisione, caso per caso, deve tener conto dell’ effettiva storia scolastica dell’alunno, attraverso un confronto con gli ordinamenti scolastici e i curricoli dei paesi di provenienza. Le esperienze di inserimento avvenute nella scuola primaria suggeriscono che alunni con lingua e alfabeto diverso dal quello occidentale e nessuna conoscenza della lingua italiana, partecipino come uditori, quindi non iscritti alla classe, alle lezioni di italiano in classe prima. Si individuano quindi diverse situazioni di inserimento degli alunni stranieri di recente immigrazione, definite sulla base dell’età e della scolarità precedente: • l’alunno neo-arrivato non ha mai frequentato la scuola nel paese di origine e ha 6/7 anni: l’inserimento avviene in prima elementare; • l’alunno neo-arrivato presenta una corrispondenza fra età e classe frequentata nel paese d’origine, documentata dai certificati scolastici o dall’autocertificazione prodotta dai familiari (qualunque sia la lingua di scolarità): l’inserimento avviene nella classe successiva a quella frequentata nel paese di origine; • l’alunno neo-arrivato presenta una discrepanza fra età e livello di scolarità (preadolescenti poco o affatto scolarizzati, situazioni di analfabetismo e sottoscolarizzazione …). Si tratta in questo caso di prevedere un inserimento che tenga conto dell’età, ma che garantisca al tempo stesso il recupero dei livelli di alfabetizzazione, attraverso: – – – momenti di insegnamento individualizzato frequenza intensiva del laboratorio di italiano sostegno extrascolastico. Quando l’età anagrafica prevede l’inserimento dello studente nella prima classe della scuola Secondaria, l’accertamento delle competenze per la definizione della classe di inserimento va effettuato in collaborazione fra i due ordini di scuola implicati. Questo per valutare la possibilità 8 di iscriverlo alla classe immediatamente inferiore rispetto alla sua età anagrafica, cambiandogli ordine di scuola. Nel documento ministeriale dell’ottobre 2007, relativo alla scuola sec. di I grado, si fa esplicito riferimento inoltre ai neoarrivati ultraquattordicenni con l’esplicita precisazione che “per loro la fase dell’accoglienza viene di fatto a coincidere con il momento cruciale dell’orientamento e con la scelta del percorso scolastico” (p. 12) intendendo con questo che conoscenze linguisticoculturali e proseguimento del percorso scolastico non sono in rapporto diretto. Riassumendo: L’inserimento nella classe deve avvenire sulla base dell’età anagrafica e della scolarità pregressa nel Paese di provenienza e, di norma, si tratta della classe successiva a quella frequentata nel Paese d’origine, salvo diversa indicazione sulla base delle seguenti motivazioni: • • • • • un diverso ordinamento di studi nel paese di provenienza, che può determinare l’inserimento in una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente l’età anagrafica; l’accertamento e il riconoscimento di abilità e livelli di preparazione dell’alunno anche in considerazione della conoscenza della lingua italiana; il titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno; il periodo dell’anno scolastico in cui viene effettuata l’iscrizione; la valutazione del contesto della classe d’inserimento. Una volta determinata la classe il Dirigente comunicherà immediatamente il nuovo inserimento all’insegnante coordinatore o agli insegnanti della classe coinvolta, che predisporranno un percorso di accoglienza, con materiale eventualmente fornito dalla Commissione stranieri. I docenti coinvolti nel percorso formativo possono decidere l’eventuale passaggio a un’altra classe. Se effettuato nel corso della scuola dell’obbligo, questo passaggio può avvenire anche tramite semplici colloqui. In relazione alle competenze linguistiche dell’alunno, gli insegnanti attiveranno percorsi individualizzati definendo: • • • gli obiettivi minimi da raggiungere nelle singole discipline; corsi di Italiano L2; testi semplificati. Per quanto riguarda la secondaria, nel caso in cui l’inserimento avvenga ad anno inoltrato (nel secondo quadrimestre), per favorire l’inserimento graduale nella classe con la quale inizierà il percorso nell’anno scolastico successivo, si prevede la possibilità di: • • • prolungare il periodo di osservazione; prevedere una frequenza sulla base di un orario personalizzato; approntare un progetto individualizzato che prevede la frequenza ai laboratori di italiano L2 ed a eventuali sportelli help di sostegno all’apprendimento disciplinare, e l’utilizzo di testi semplificati. 9 Fase 4 Valutazione Soggetti coinvolti:–commissione stranieri – docenti – alunno Come per gli alunni italofoni, la valutazione degli alunni stranieri è sempre un punto critico. Essa deve tener conto di più fattori quali la situazione di partenza, il livello di acquisizione della lingua italiana, lo sviluppo delle competenze, la partecipazione, l’impegno, l’interesse, il grado d’integrazione e per questo rappresenta un momento di mediazione fra gli aspetti tassonomici e quelli personali soggettivi dell’apprendente. È utile uno sguardo ai documenti, un riferimento preciso alla valutazione è presente nelle Linee guida ministeriali del 2006, in cui si afferma che: Dall’emanazione della legge n. 517 del 4 agosto 1977 ad oggi, l’approccio della valutazione nella scuola è positivamente cambiato. Accanto alla funzione certificativa si è andata sempre più affermando la funzione regolativa in grado di consentire, sulla base delle informazioni via via raccolte, un continuo adeguamento delle proposte di formazione alle reali esigenze degli alunni e ai traguardi programmati per il miglioramento dei processi e dei risultati. L’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche assegna alle stesse la responsabilità di individuare le modalità e i criteri di valutazione degli alunni, prevedendo altresì che esse operino “ nel rispetto della normativa nazionale” (cfr. DPR 275/1999) “Il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento…”. Benché la norma non accenni alla valutazione, ne consegue che il possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni comporti un adattamento della valutazione (cfr DPR 394/ 1999) L’area in cui muoversi è quindi quella della valutazione regolativa, che prende in considerazione ciò che l’alunno ha imparato, progressi ed impegno, dell’adeguamento dei percorsi e dunque dell’adeguamento della valutazione che da essi deve scaturire e ad essi deve fare riferimento, dell’autonomia delle singole istituzioni all’interno del quadro nazionale di riferimento. È opportuno che i coordinatori della secondaria, a nome del consiglio di classe, si raccordino con la commissione stranieri per raccogliere informazioni sul percorso formativo svolto nei laboratori di L2 con il facilitatore linguistico e i docenti coinvolti nei vari progetti. 10 4. INDICAZIONI METODOLOGICHE E DIDATTICHE Con l’inserimento nella classe si conclude la prima fase dell’accoglienza degli alunni immigrati. La seconda fase prevede invece modalità specifiche in ogni ordine di scuola ed ha tempi più lunghi (può durare anche mesi). In questa seconda fase si elabora e realizza il percorso personalizzato di ogni alunno, che prevede laboratori, piani di studio personalizzati, utilizzo di figure competenti legate ai servizi territoriali. Entrano in gioco in questa fase in modo più preponderante gli insegnanti di sezione nella scuola dell’Infanzia, gli insegnanti di classe nella primaria ed i coordinatori di classe nella secondaria di primo grado. Sono essi i responsabili primi del percorso formativo dell’alunno da attuare durante l’anno scolastico (mediazione linguistica, mediazione familiare, laboratori di vario livello e di studio). Laboratori L’Istituto predispone ogni anno laboratori linguistici nei tre ordini di scuola. Questo perché l’acquisizione della lingua seconda non è un processo spontaneo, soprattutto con l’aumentare dell’età. Gli specialisti indicano almeno tre anni come tempo medio per la padronanza della lingua della comunicazione e tempi che arrivano a cinque, sei anni per l’acquisizione delle competenze linguistiche per lo studio. Mediatori culturali e facilitatori Queste figure, fornite dai servizi territoriali, intervengono, in collaborazione con gli insegnanti, a vari livelli, secondo un progetto specifico ed individuale rispetto alle problematiche emergenti. Le attività dei mediatori e dei facilitatori, nonché quelle che si svolgono nei laboratori linguistici approntati dall’istituto, devono sempre essere concordate con gli insegnanti di sezione/classe e concorrono alla valutazione complessiva dell’alunno. Il mediatore non insegna l’italiano, ma: • • • • • supporta la scuola nell’incontro con la famiglia e la introduce alla conoscenza del sistema scuola italiano; accompagna, secondo varie modalità, l’alunno nella fase di primo inserimento nella classe, mediando fra cultura d’origine e nuovo contesto; attua momenti di facilitazione in lingua madre, sviluppando e rafforzando il lessico delle discipline, verificando se gli apprendimenti sono stati acquisiti; affianca gli insegnanti, dove necessario, nei momenti di colloquio e di consegna dei documenti di valutazione; favorisce, se possibile, la conoscenza del paese di provenienza dell’alunno da parte dei compagni. Il facilitatore: • accompagna lo studente nello sviluppo delle competenze linguistiche e culturali sia a livello base (comunicazione funzionale) che a livelli più alti (strutture complesse della lingua) attraverso l’attività laboratoriale in gruppi ristretti. Le attività dei mediatori e degli educatori, nonché quelle che si svolgono nei laboratori linguistici approntati dall’Istituto, devono sempre essere concordate con gli insegnanti di sezione/classe e concorrono alla valutazione complessiva dell’alunno. Indicazioni metodologiche e didattiche Scuola dell’infanzia Quando se ne rileva la necessità viene attivato un laboratorio linguistico con risorse interne, definendone tempi, obiettivi e modalità. Il laboratorio “interno” può essere suddiviso in livelli: a. alunni che non comprendono e non parlano la lingua italiana b. alunni che non hanno una conoscenza o una produzione dell’italiano tale da potersi inserire adeguatamente e autonomamente nelle normali attività scolastiche c. alunni che necessitano di acquisire maggior sicurezza nella comunicazione viene privilegiata la presenza di bambini frequentanti l’ultimo anno e quelli appartenenti al livello a. Il mediatore viene utilizzato prevalentemente per facilitare i rapporti con la famiglia. 11 Scuola primaria Per un alunno neoarrivato: • si richiede immediatamente l’intervento del facilitatore e, quando necessita, del mediatore; • si attiva il laboratorio di primo livello: si organizzano momenti individualizzati e/o di piccolo gruppo intensivi(da 8 a 12 ore settimanali) per sviluppare la lingua per comunicare e la prima alfabetizzazione; si doteranno gli alunni di un testo d’italiano lingua seconda, che possano usare anche autonomamente. Per alunni già frequentanti: • si attiva il laboratorio di secondo livello, predisponendo un intervento mirato al consolidamento della lingua italiana e all’approccio alla lingua dello studio così da facilitare gli apprendimenti disciplinari. Si prevede l’acquisto di testi per l’apprendimento dell’italiano L2 in sostituzione o ad integrazione dei testi adottati a scuola; vi sono in commercio testi semplificati relativi ai diversi ambiti disciplinari. È possibile inoltre scaricare dai siti delle associazioni che si occupano di didattica per stranieri unità di lavoro relative a varie discipline ed argomenti. Scuola secondaria di primo grado: • • • • • • si attivano laboratori di livello per l’acquisizione della lingua italiana; si inseriscono nel laboratorio di secondo livello (o primo livello dove occorre) gli alunni già frequentanti la scuola; si prevede che un alunno recuperi lacune di base (soprattutto in matematica, inglese e francese/spagnolo) frequentando ore in classi diverse, di solito inferiori, rispetto a quella di appartenenza, possibilmente con l’insegnante di classe; è opportuno evitare di togliere in modo continuativo l’alunno durante le lezioni di scienze motorie e sportive, arte, tecnologia, musica in quanto, durante queste ore, l’attività pratica può favorire l’apprendimento e l’integrazione; si prevede l’acquisto di testi semplificati in sostituzione dei testi adottati a scuola; si procede a una valutazione delle lingue straniere studiate nella scuola di provenienza; si prevede la somministrazione di due prove che accertino il livello di competenza raggiunto: intermedia (gennaio) e finale (maggio). Tali prove vengono preparate da un docente e dal facilitatore linguistico e i risultati vengono consegnati ai coordinatori della classe d’appartenenza dell’alunno. Strumenti Nella scuola primaria e secondaria è allestito uno spazio in cui sono presenti strumenti di supporto al processo di apprendimento: fogli informativi nelle varie lingue per i rapporti scuolafamiglia, materiale di informazione di carattere metodologico e didattico e materiale specifico relativo all’apprendimento delle lingua italiana (dizionari, manuali di italiano L2, testi in lingua madre e bilingui, …) e una serie di suggerimenti metodologici per l’acquisizione della lingua. Il tutto è a disposizione degli insegnanti che hanno in carico alunni stranieri. 12 Allegato a STRUMENTI METODOLOGICI PER L’ACQUISIZIONE DELLA LINGUA Le tappe della lingua 1. Il linguaggio della scuola. È la lingua per le regole, per la relazione con i compagni e gli insegnanti. 2. Livello soglia. È la lingua del qui ed ora, dei bisogni, della prima relazione. Si acquisisce nei primi mesi (statisticamente dall’esperienza, da 4 mesi ad 1 anno) con la relazione intenzionale e l’alfabetizzazione. 3. La lingua per narrare. È la lingua per parlare degli stati d’animo, per riferire stati d’animo, esperienze personali, desideri e per raccontare storie. È la lingua della propria biografia. Si acquisisce in un anno di corso. 4. La lingua per lo studio. Questa richiede almeno 4 o 5 anni per svilupparsi. Per favorire l’acquisizione di una lingua per lo studio risultano utili tecniche da utilizzare nel lungo periodo, con la proposta di testi semplificati. Ascoltare • Durante le spiegazioni usare parole ricorrenti, frasi e strutture semplici; • Utilizzare immagini, schemi, tracce, scalette; • Esplicitare all’alunno le richieste che gli verranno formulate (ripetizione globale, analitica, memorizzazione di termini). Leggere • I testi dovranno essere graduati per lunghezza complessiva, per lunghezza delle frasi, per la presenza di informazioni implicite; • Semplificare i testi da un punto di vista linguistico, non cognitivo; • Anticipare il contenuto attraverso titolo, didascalie, immagini. Parlare • Rispettare la fase del silenzio iniziale; • Rispettare la fase dell’interlingua – lingua governata da regole che dipendono sia dalla lingua madre che dalla lingua in via di acquisizione, gli errori sono indicatori di un processo di apprendimento in atto e non si deve incorrere nell’errore di ipercorreggere; • Fornire tracce, testi sottolineati, parole chiave, schemi, scalette, immagini per l’esposizione orale; • Valutare, durante l’esposizione, solo una prestazione: conoscenza del contenuto, lingua, l’organizzazione del contenuto. Nota: la parte esposta sopra è specifica per la scuola secondaria di primo grado, tuttavia se l’alunno straniero segue un regolare percorso nella scuola primaria, si può arrivare ad un utilizzo della L2 per lo studio, sempre partendo da una semplificazione dei testi. 13 Allegato b-sec. I grado SCHEDA RILEVAMENTO DATI DELLO STUDENTE 14 Allegato c-sec. I grado DEFINIZIONE DI DUE OBIETTIVI IN AMBITO LINGUISTICO Si devono prevedere due percorsi diversi per il raggiungimento dei sottoindicati obiettivi che devono coinvolgere sia gli insegnanti facilitatori (in alcuni casi personale esterno alla scuola) che gli insegnanti delle classi coinvolte. 1. Il diritto alla lingua italiana 2. Il diritto alla lingua dello studio Il diritto alla lingua italiana si raggiunge con corsi di alfabetizzazione di primo livello tenuti da un docente interno, un esterno specializzato, un facilitatore. Per gli alunni di prima immigrazione, con scarse conoscenze di italiano, il corso di Italiano L2 riveste un ruolo di primaria importanza per acquisire le competenze linguistiche necessarie per affrontare le situazioni comunicative e successivamente i contenuti delle discipline. Per questo motivo esso sarà considerato prioritario. Contemporaneamente, in classe, va predisposto un percorso individualizzato, che si affianchi a quello tenuto dal facilitatore. Il diritto alla lingua dello studio vede coinvolti sia insegnanti facilitatori sia insegnanti curriculari, della classe. Fondamentale è la definizione da parte degli insegnanti curriculari degli obiettivi fondanti e dei nuclei tematici irrinunciabili delle rispettive discipline. Bovisio-Masciago, giugno 2013 15