I network locali
per l’inserimento lavorativo
L’efficacia nel contrasto alla discriminazione
delle persone con disabilità
Le discriminazioni nel MdL
• Cosa dice la convenzione Onu (art. 27)
Gli Stati riconoscono il diritto al lavoro delle persone con
disabilità, su base di uguaglianza con gli altri; segnatamente il
diritto di potersi mantenere attraverso un lavoro liberamente
scelto o accettato in un mercato del lavoro e in un ambiente
lavorativo aperto, che favorisca l’inclusione e l’accessibilità
alle persone con disabilità.
• Necessità di eliminare discriminazioni nell’accesso, nello
sviluppo di carriera, nella retribuzione, nelle condizioni di
lavoro, ecc. attraverso programmi specifici antidiscriminatori,
incentivi, programmi di formazione e accompagnamento,
assunzioni nel pubblico, autoimprenditorialità…
I fattori di discriminazione
I macro trend registrati dal “Sistema regionale delle politiche per
l’integrazione e l’inserimento lavorativo di persone con disabilità
in Emilia Romagna” (dati 2000-2006)
• Aumentano le iscrizioni alle liste del collocamento mirato: nel
2006 quasi 6mila nuove iscrizioni (più di 1/5 del totale) e
“soli” 4.000 avviamenti* (16%) [* non sono persone]
• Cresce la componente anziana e femminile in entrata ma si
avviano soprattutto maschi di età intermedia
• Disponibilità al lavoro non correlata alla gravità della disabilità
(mediamente piuttosto elevata)
• Maggiore incidenza dei contratti a tempo determinato
fortemente correlata alla durata dei percorsi di inserimento
(effetto dei primi 6 mesi)
Servizi di mercato e formazione
• I servizi di mercato:
– Scrematura dell’utenza (persone più giovani, con capacità
meno compromesse)
– Maggiore ricorso a strumenti contrattuali flessibili
– Performance inferiori al collocamento mirato per durata
dei percorsi
• Formazione:
– Strumento di ingresso nel MdL (non a caso sono i tirocini);
poca formazione permanente e on the job
– Se interviene il collocamento mirato c’è un miglior
inserimento
Le reti: cosa sono, a cosa servono
L’organizzazione a rete è un modello stabile di transazioni cooperative tra
attori individuali o collettivi che costituisce un nuovo attore collettivo
(Pichierri, 1999)
Insieme di relazioni relativamente stabili, di natura non gerarchica e
interdipendente, fra una serie di attori collettivi, ovvero di organizzazioni di
carattere pubblico e privato che hanno in comune interessi e/o norme
rispetto ad una politica e che si impegnano in processi di scambio per
perseguire tali interessi comuni riconoscendo che la cooperazione
costituisce il miglior modo per realizzare i loro obiettivi
(Boerzel, 1998)
Peculiarità dell’inserimento
• Bene relazionale complesso: difficile che possa essere
“internalizzato” da una sola organizzazione
• Presenza di un sistema di portatori di interesse ampio,
diversificato e “co-essenziale”
• Necessità di scambiare informazioni difficilmente
formalizzabili e codificabili
• Attenzione al caso specifico, personalizzazione dell’intervento
• Forte permeabilità alla dimensione locale (in termini di
bisogni e risorse)
• Capacità di apprendimento e di feed-back per sostenere
percorsi dove fallire non è un’eccezione
….
Quindi servono reti capaci di…
• Costruite sulla base di percorsi individuali, comunque in un
quadro di policy da cui derivano vincoli e risorse
• Partecipate da più attori che si coalizzano su un obiettivo
comune
• Leggere i bisogni e intercettare risorse su base locale (ma non
solo)
• Scambiare informazioni “sensibili” grazie a strumenti e prassi
ben definite
• Ad elevata condivisione fiduciaria (anche su base personale)
• Con competenze specifiche ma anche trasversali ad altre
professionalità
• Integrate funzionalmente con altre reti (multilivello)
I “nodi” al pettine
• Trade off tra eccesso di istituzionalizzazione e dominio
dell’informalità
• Il riconoscimento e la legittimazione solo parziale (se non
distorta) dei nodi
• Gli strumenti “in rete” scarsamente condivisi
• Responsabilità e deleghe (assunzione di autonomia e di
responsabilità) spesso non definite
• Le professionalità: competenze specifiche e/o trasversali?
• Deriva autoreferenziale… per chi lavora la rete?
• Sostenibilità e “valore aggiunto”: rendicontabile?
…
10 anni fa: equilibristi senza rete?
Indagine su 179 networker dell’inserimento lavorativo per
persone con disabilità
• La rete indispensabile (74%)
• La rete sperimentata (64%)
• La rete discontinua: solo ¼
agiscono rapporti con
continuità
• Risultati: più qualità (49%)
che quantità (32%) degli
inserimenti
• Dove agire: organizzazione
(40%) e strumenti (34%) più
che mission (9%)
• In rete con: Sil* (55%),
famiglia (44%), operatore
servizi (41%), coop (40%),
imprese (35%), FP (29%),
servizi per l’occ. (31%)
• La rete ideale con: imprese,
servizi per l’occ., coop, ass.
imprenditoriali, operatore
servizi, FP, famiglia, Sil…
Alcune questioni
• I servizi di mercato:
competitor o
complementari?
• La gestione dei percorsi
interrotti: quanti
tentativi?
• La questione di genere
nei servizi all’impiego
per persone con
disabilità
• Sulle forme dello “stare
in rete”: comunicazione,
cooperazione, fertilizzazione
incrociata, integrazione
• E 10 anni dopo? Si
possono “mettere a
sistema” i network per
l’inserimento o sono
ancora laboratori?
• Rischio di una rete
“palude” che discrimina
Per approfondire
• Errani A. (a cura di), Equilibristi senza rete? Il progetto di inserimento
lavorativo delle persone disabili, Franco Angeli, Milano, 1998
• Poleis (a cura di), Il sistema regionale delle politiche per l’integrazione e
l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità in Emilia-Romagna.
Rapporto 2000-2006, Bologna, 2008
• Zandonai F. I percorsi di inclusione lavorativa nelle Marche e il ruolo della
Sovvenzione Globale. Spunti di riflessione dalle attività di ricerca, in
Cimarelli L. (a cura di) “L’occupabilità delle fasce deboli: dalle criticità alle
possibilità. Presupposti teorici, esperienze e buone prassi per l’inclusione
lavorativa delle persone svantaggiate”, Franco Angeli, Milano, 2007
• Zandonai F. , Le imprese sociali di inserimento lavorativo e il loro ruolo
nelle politiche europee. Rapporto nazionale – Italia, 2009, disponibile su
www.wiseproject.eu
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