Anteprima Estratta dall' Appunto di
Sociologia della comunicazione
Università : Università degli studi Catania
Facoltà : LingueStraniere
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L' Appunto
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L’odio in rete.
Siti ultras, nazifascismo online, jihad elettronica
(Antonio Roversi)
Oggi Internet è se non il più potente, almeno uno dei più potenti mezzi di comunicazione oggi esitenti. Ma che cosa sappiamo del suo lato
oscuro? È quello che ha cercato di fare Antonio Roversi, docente di Sociologia della Comunicazione e di Strategie della comunicazione
multimediale alla Facoltà di Scienze della Comunicazione di Bologna: farci scoprire questo lato oscuro della Rete Mondiale, un lato
che non tutti conoscono. Mosso da una duplice curiosità (il vedere come questi gruppi utilizzassero internet per propagare le loro idee e la
facilità e l’efficacia con cui questi gruppi hanno iniziato ad usare il Web) ha fatto quest’ indagine da dietro la sua scrivania. Ha solo
avuto bisogno, come lo stesso afferma nell’introduzione, di un computer portatile, di una connessione a Internet permanente e di molto
tempo a disposizione per poter navigare tra i vari siti web da analizzare: i gruppi ultras italiani, i movimenti neofascisti e neonazisti
(italiani e stranieri) e dei gruppi armati mediorientali. Tutti siti di gruppi che hanno fatto della violenza e dell’odio l’obiettivo primario
della loro azione sociale e mediatica.
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A prima vista due cose colpiscono:
- la presenza di tanti siti web facilmente raggiungibili
- il pubblico a cui si rivolgono questi siti è un pubblico assiduo e cospicuo. Visitatori che non sono semplici curiosi, ma persone che si
riconoscono nei messaggi di odio e violenza che quei siti propagano ogni giorno attraverso le reti telematiche.
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I sociologi usano dividere le indagini via internet in due tipi:
- indagini di desk: comportano un’elaborazione statistica di dati numerici raccolti in vario modo
- indagini di field: al contrario, prevedono che il ricercatore frequenti di persona l’ambiente di un gruppo o di una certa zona di città,
osservando ciò che succede, facendo domande a coloro che rientrano nel suo campo di studio.
Questa ricerca non si può classificare sotto nessuna di queste voci in quanto è un’indagine ibrida: l’autore ha fatto riferimento a i siti
internet. Solo in un caso ha avuto l’opportunità di partecipare ad alcuni “incontri” non molto piacevoli di un gruppo di naziskin milanesi
nei quali ha potuto vedere le loro pratiche violente. Il testo non tratta altri gruppi estremisti, come l’estrema sinistra e il radicalismo di
sinistra, in quanto i siti web a riguardo trovati dall’autore erano molto pochi
Il testo può essere diviso in 4 parti corrispondenti ai vari capitoli, più una breve parte riguardante le conclusioni:
1.
introduzione e Primo Capitolo: Comunicare attraverso il web. L’autore spiega i motivi che lo hanno spinto ad elaborare
quest’indagine e quale e come fu il suo primo approccio al mondo dell’informatica e nello specifico di Internet in alcune dei suoi
traguardi più importanti: le chat line, i Mud (scenari di gioco nei quali gli utenti possono assumere una propria identità virtuale e
interpretare avventure più o meno complesse), i newsgroup (bacheche elettroniche a tema a cui ogni membro iscritto può accedere per
leggere i messaggi inviati da altri utenti e scrivere i propri)… un mondo virtuale in cui ogni utente può scegliere chi essere, fare un
“giro del mondo” virtuale in meno di un’ora andando di chat in chat, di Mud in Mud.
2.
Secondo Capitolo: I siti web dei gruppi ultras di calcio. L’autore si occupa della violenza negli stadi facendo riferimento a vari
avvenimenti della storia degli ultimi anni: 29 maggio 1985 (a Bruxelles, Juventus-Liverpool: muoiono 38 italiani e un belga, causa
Hooligans), 28 marzo 2004 (Derby Roma-Lazio: partita interrotta per invasione di campo da parte di tre tifosi della Roma che
invitano il capitano Francesco Totti a interrompere la partita per la notizia, poi non vera, della morte di un bambino investito dalla
macchina della polizia. I tifosi tolgono gli striscioni e le due tifoserie, da sempre avversarie, si uniscono fuori dallo stadio per
praticare il loro sport preferito: fare a botte con la polizia).
Tre sono gli elementi attorno a cui ruotano i siti ultras italiani:
- le immagini e i loghi (elementi portanti del sito che raccolgono l’emblema, le foto e la storia di ogni gruppo che differiscono da sito a
sito, con l’obiettivo primario di mettere in evidenza le icone della propria appartenenza politica);
- le foto e i filmati (foto e filmati di grandi trasferte, di striscioni, ma anche di scene di violenza contro tifoserie avversarie o contro le
forze dell’ordine);
- il cosiddetto muro (chiunque può lasciare il suo messaggio, spesso molto offensivo sia nei confronti delle tifoserie avversarie sia nei
confronti delle forze dell’ordine. Il muro più frequentato è quello del sito Tifo-net, un sito generalista del movimento ultras).
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1. Che cosa è la comunicazione, grandezze costitutive, incontro tra ego e
Risposta:
Basta riass
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