'bene conoscevano quei giovani del Nord quel libro, quella questione, quello scrittore: i giovanetti del Sud molto da essi apprendevano sul loro paese. Una volta, a una di quelle discussioni, intervenne anche, ricordo, il senator Franchetti. Novecento dodici. Yent'anni fà. Prima della guerra. Duecento anni fà. Mandar il mio libro, un libretto sulla Scuola media classica, all'autore dei due volumi su II Mezzogiorno ecc. ? Io, il prof. Tizio di Brescia, al senator Fortunato ? Comunque : più per obbedire ad Isnardi che per altro presi il libro e lo spedii: lo spedii a quell'indirizzo. Via Vittoria Colonna... tanti. • * & Non era giunto ancora il libro a destinazione che io ne ricevevo, anticipati, i ringraziamenti, in una lettera vergata con quel carattere, segnata da quella firma. Mi diceva « professor mio », mi chiamava « amico ». Lui a me ! Tre giorni dopo un'altra lettera : « Stamane — quarto giorno della ininterrotta mia lettura — pongo da parte il suo volume... Oh, se ricordo il mio Orazio del Bindi, che gli Scolopi avevan qui per libro di testo! Ah, se rammento la X X I I I ode del Libro III, che tante volte mio Padre, alle notizie non buone del ricolto in Puglia, ripeteva ! Orazio ! 0 non procurai io che Venosa, la patria di mia madre, elevasse una statua all'immortale poeta ? . . . » . « Che efficacia d i . . . verità in quel che particolarmente si •attiene al fatto— ... espresso nelle quattro p a g i n e . . . 109-12 — che la questione scolastica si presenti con l'aspetto della questione « più vasta e grave » della educazione nazionale ! Tal quale. Io non fui e non sono uomo di studii. Fui e rimango un modesto uomo politico. Ebbene, tutto il po' di mia opera io diressi — nel campo politico — al supremo intento