Ce.R.D. - Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione DPSS - Università degli Studi di Padova http://decision.psy.unipd.it/ Decisioni di gruppo Corso di Psicologia del Rischio e della Decisione Facoltà di Scienze Politiche - CLM Sociologia Università di Padova Anno accademico 2010/2011 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Introduzione alle decisioni di gruppo Molte delle decisioni più importanti messe in atto da policy makers sono fatte in un contesto di gruppo. Alle volte un leader chiederà consigli a membri del gruppo esperti di determinate tematiche. Altre volte la decisione sarà presa un modo collegiale. Le dinamiche che caratterizzano il gruppo e la relazione tra i diversi membri può avere un effetto importante sulla qualità delle decisioni prese. 2 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Introduzione alle decisioni di gruppo In un articolo del 1975, il professore della Harvard Business School Harold J. Leavitt suggerì tre motivazioni per cui i gruppi dovrebbero essere più efficaci dei singoli nel prendere le decisioni: Il gruppo soddisfa la necessità di un’appartenenza sociale. I gruppi sono più creativi dei singoli individui. In un gruppo si può mettere assieme le informazioni che possiedono alcuni membri, ma non tutti. Inoltre, i membri possono correggersi a vicenda. 3 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Introduzione alle decisioni di gruppo Circa nello stesso periodo uno psicologo sociale, Irving L. Janis, pubblicò un libro relativo ai rischi in cui incorrono i gruppi quando prendono le decisioni In una versione estesa e aggiornata nel 1982 (intitolata «Groupthink»), Janis spiega alcune delle più discusse decisioni del governo americano attraverso i concetti esposti nel libro. Tra le decisioni analizzate ci sono: Non aver anticipato l’attacco giapponese a Pearl Arbor. L’invasione della Baia dei Porci Il caso Watergate 4 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Introduzione alle decisioni di gruppo Oggi si potrebbe dire lo stesso pensando a decisioni come: La mancata reazione preventiva agli attacchi dell’11 settembre. L’escalation militare in Afghanistan e la decisione di invadere l’Iraq. 5 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Introduzione alle decisioni di gruppo Dopo decenni di studi, oggi sappiamo che la realtà è ben più complessa di quanto sostenuto da Leavitt o Janis: I gruppi possono effettivamente migliorare il processo decisionale. E’ anche vero, però, che le dinamiche di gruppo possono produrre decisioni sub-ottimali. Spesso i gruppi decidono meglio della media dei loro membri, ma peggio del migliore membro del gruppo. 6 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione «The Wisdom of Crowds» Inizieremo la nostra analisi parlando di processi di aggregazione delle conoscenze comuni, ovverosia situazioni in cui non vi è nessun processo di interazione tra membri di un gruppo. Si tratta di un fenomeno chiamato «saggezza delle folle» («wisdom of crowds», Surowiecki, 2004). Combinando i giudizi indipendenti di un numero sufficientemente ampio di persone, spesso si può di ottenere risultati migliori rispetto a quelli di ogni membro preso da solo. 7 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione «The Wisdom of Crowds» Perché questo fenomeno si verifichi sono necessari almeno quattro principi: Il gruppo deve rappresentare una diversità di abilità, opinioni, informazioni e prospettive. Il giudizio di ogni membro del gruppo deve essere fornito in condizioni di indipendenza dagli altri membri. I membri del gruppo devono fornire giudizi onesti piuttosto che modificarli per motivi strategici. Serve un meccanismo con cui aggregare i giudizi privati di ciascun individuo in un unico valore. 8 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione «The Wisdom of Crowds» L’aggregazione di informazioni private e decentralizzate è così efficiente da rendere interessanti e curiosi progetti come gli Iowa Electronic Markets (IEM). Lo IEM è un mercato features su piccola scala in cui le persone possono stipulare contratti relativi alla previsione di eventi economici e politici futuri. Nel 2008 si potevano fare contratti relativi a chi avrebbe vinto le elezioni presidenziali (Obama o McCain). Anche in quel caso, come molte altre volte lo IEM si è rivelato più preciso di qualsiasi tipo di sondaggio elettorale. Un concetto simile sta dietro all’HSX (Hollywood Stock Exchange). Anche in questo caso i risultati sono molto precisi. 9 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Groupthink Janis ha definito il «groupthink» come la tendenza di gruppi molto coesi a convergere troppo rapidamente verso una cattiva decisione. Al cuore di questa ipotesi risiede l’idea che esistano delle precondizioni che inducono i gruppi a seguire strategie decisionali imperfette. Invece che utilizzare un pensiero «divergente» e poi convergere su una soluzione, il groupthink induce a utilizzare fin dalle prime fasi un pensiero «convergente» e poco creativo. 10 Ce.R.D. Groupthink Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Dopo aver analizzato la struttura del problema il gruppo passa direttamente alla decisione e alla sua implementazione. Pensiero «divergente» Analisi della struttura del problema Analisi degli obiettivi da raggiungere Analisi dei diversi corsi d’azione Valutazione dei corsi d’azione in relazione agli obiettivi Pensiero «convergente» Decisione Implementazione e monitoraggio 11 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Groupthink Dopo aver analizzato la struttura del problema il gruppo passa direttamente alla decisione e alla sua implementazione. Analisi della struttura del problema Analisi degli obiettivi da raggiungere Analisi dei diversi corsi d’azione Valutazione dei corsi d’azione in relazione agli obiettivi Decisione Implementazione e monitoraggio 12 Ce.R.D. Groupthink Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Dalla sua analisi dei disastri decisionali delle amministrazioni americane, Janis ha elaborato quattro gruppi di attributi che caratterizzano il groupthink: Sintomi del groupthink. Caratteristiche decisionali. Antecedenti. Rimedi. 13 Ce.R.D. Groupthink: sintomi Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Tra i sintomi principali ci sono: Sovrastima delle abilità, del potere e del valore morale del gruppo. Chiusura mentale. Pressione ad uniformarsi. 14 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Groupthink: sintomi Punti di vista diversi ed errori di analisi non ricevono credito; consigli alla cautela provenienti dall’esterno non sono considerati, e spesso non arrivano fino ai membri del gruppo. I sintomi più gravi sono quelli relativi alla pressione all’uniformità. Spesso viene scelto rapidamente un corso d’azione perché i membri del gruppo ritengono sia l’approccio favorito dal leader. I membri del gruppo percepiscono ostilità verso chi esprime la propria opinione. 15 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Groupthink: antecedenti Questo fenomeno nasce dalla coesione di gruppo, tuttavia Janis stesso ritiene che non sia questo il solo antecedente del groupthink: Altri antecedenti sono: Isolamento del gruppo Settarismo (es., essere politicamente schierato) Leadership di tipo autoritario Omogeneità ideologica tra i membri del gruppo 16 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Groupthink: studi empirici Janis ha studiato quasi solo casi reali caratterizzati da errori decisionali. Tuttavia, in queste situazioni è difficile poter analizzare ogni fattore che contribuisce alla decisione finale. Nei decenni successivi sono stati analizzati molti altri casi senza però raggiungere risultati coerenti sull’effetto degli antecedenti nel creare groupthink Non sempre viene confermata l’ipotesi di coesione del gruppo. Tuttavia, sono spesso confermati molti sintomi e antecedenti. Molti ritengono l’ipotesi di groupthink verificabile solo se scomposta in diverse componenti. È stato difficile replicare in laboratorio gli antecedenti del groupthink. 17 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni Le decisioni di gruppo hanno il potenziale di unire le conoscenze di ogni membro. Tuttavia, questo significa che coloro che hanno informazioni «uniche» devono recuperarle dalla memoria e metterle a disposizione di coloro che non le conoscono. I membri del gruppo scambiano informazioni «uniche» come sarebbe logico succedesse durante la discussione? 18 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni Spesso, le discussioni di gruppo si concentrano sulle informazioni che tutti i membri conoscono fin da prima di incontrarsi (informazioni «comuni»). Numerose ricerche hanno mostrato che anche quando le informazioni «uniche» sono citate durante la discussione, la decisione finale è influenzata soprattutto dalle informazioni «comuni» (Stasser & Titus, 1985; Gigone & Hastie, 1993). 19 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni: Il paradigma del «profilo nascosto» Stasser e Titus hanno sviluppato un metodo per testare l’effetto dell’informazione «comune» in laboratorio: «Hidden Profile» paradigm Questo paradigma prevede la possibilità di manipolare le informazioni a disposizione di ogni membro del gruppo (solitamente gruppi di 3 persone). In questo modo lo sperimentatore può sapere esattamente quali informazioni conosce ciascun membro durante la discussione. 20 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni: Il paradigma del «profilo nascosto» Immaginiamo di voler selezionare uno di tre candidati per un lavoro: Condizione di controllo: In questo caso, ogni participante riceve tutte le informazioni rilevanti relative ai tre candidati. Non a caso tutti scelgono il candidato che è effettivamente il migliore (per esempio A piuttosto che B o C). 21 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni: Il paradigma del «profilo nascosto» Condizione sperimentale: In questo caso, viene simulata la distribuzione delle informazioni tra i membri del gruppo. Le informazioni «comuni» sono a disposizione di tutti, mentre le informazioni «uniche» sono distribuite tra diversi partecipanti Le informazioni sono distribuite in un modo che rende possibile comprendere la superiorità del candidato A solo se vengono messe in comune tutte le informazioni «uniche». I risultati dimostrano che ciò non succede quasi mai. Nella condizione sperimentale quasi tutti i gruppi sceglievano il candidato B oppure C (Stasser & Titus, 2003). 22 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni Le informazioni «uniche» tendono a non essere menzionate durante la discussione di gruppo, e quando vengono nominate non hanno lo stesso effetto delle informazioni «comuni». L’effetto delle conoscenze comuni è anche mediato da diversi fattori tra i quali (Parks & Cowlin, 1996): La familiarità del gruppo con un dominio decisionale (maggiore la familiarità, minore l’impatto delle informazioni «uniche»). Verificabilità delle informazioni «uniche» (quando sono verificabili hanno maggiore impatto sulla decisione del gruppo). Numero di individui che possiedono quell’informazione (maggiore è il numero di persone che la conoscono e maggiore è l’influenze dell’informazione «unica» sulle decisioni di gruppo). 23 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni Per spiegare questo fenomeno sono state proposte diverse spiegazioni, tra le quali le più convincenti sono le seguenti: Campionamento probabilistico delle informazioni. Effetto conferma. Convalida sociale e sostegno reciproco. Norme conversazionali. 24 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni Per spiegare questo fenomeno sono state proposte diverse spiegazioni, tra le quali le più convincenti sono le seguenti: Campionamento probabilistico delle informazioni. Effetto conferma. Convalida sociale e sostegno reciproco. Norme conversazionali. 25 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni Per spiegare questo fenomeno sono state proposte diverse spiegazioni, tra le quali le più convincenti sono le seguenti: Campionamento probabilistico delle informazioni. Effetto conferma. Convalida sociale e sostegno reciproco. Norme conversazionali. 26 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni Per spiegare questo fenomeno sono state proposte diverse spiegazioni, tra le quali le più convincenti sono le seguenti: Campionamento probabilistico delle informazioni. Effetto conferma. Convalida sociale e sostegno reciproco. Norme conversazionali. 27 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni: Campionamento probabilistico La probabilità che un’informazione sia scambiata durante la discussione di gruppo è funzione del numero di persone che ne sono a conoscenza prima di iniziare la discussione. Le informazioni «comuni», essendo conosciute da tutti, hanno la massima probabilità di essere citate durante la discussione (Stasser, 1992; Larson et al., 1994). Questa spiegazione ha alcuni limiti: Anche quando le informazioni «uniche» vengono messe a disposizione del gruppo, il loro effetto sulla decisione finale è trascurabile. 28 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni: Effetto conferma Spesso i membri del gruppo partecipano alla discussione dopo aver valutato le informazioni in loro possesso ed aver stabilito qual è il corso d’azione da loro preferito. Di conseguenza, saranno sensibili soprattutto ad informazioni che confermano la loro idea iniziale (Staw, 1997). Se diversi membri si creano le proprie opinioni sulle medesime informazioni condivise, l’effetto di quelle «uniche» risulterà trascurabile (Gigone & Hastie, 1993). 29 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni: Convalida sociale e sostegno reciproco I membri del gruppo possono essere molto preoccupati dalla loro competenza relativamente al compito decisionale. Specialmente se: Si tratta di una decisione poco familiare. Se la decisione è importante. Se i membri del gruppo sono responsabili di eventuali errori. In questi casi, i membri del gruppo cercano costantemente di valutare la propria preparazione per paura di essere giudicati (Wittenbaum et al., 1999; Wittenbaum & Park, 2001): Scambiando le informazioni «comuni» i membri del gruppo possono ritenersi almeno tanto competenti quanto gli altri. Le informazioni uniche vengono sottovalutate perché inducono chi non le conosce a sentirsi meno competente. 30 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione L’effetto delle conoscenze comuni: Norme conversazionali In molti casi, le persone comunicano messaggi che sanno essere coerenti con le conoscenze di coloro che devono riceverli (in questo modo la comunicazione è più efficiente; Wittenbaum & Bowman, 2004): Da questo punto di vista, le informazioni «comuni» permettono di raggiungere questo obiettivo, le informazioni «uniche» invece no. Anche l’arte della retorica sembra condividere un simile approccio; un’importante principio della retorica suggerisce che: «È meglio iniziare un intervento esprimendo dei fatti che anche gli altri condividono”. 31 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come ridurre l’effetto delle conoscenze comuni La ricerca su come ridurre questo fenomeno ha raggiunto due conclusioni generali (Stewart et al., 1998; Stasser et al., 2000; Tindale et al., 2001): Avvisare le persone che potrebbero avere informazioni importanti che altri membri non conoscono non basta. Allo stesso modo non è sufficiente chiedere al gruppo di non decidere fino a quando tutte le informazioni sono state prese in considerazione. Dare dei limiti di tempo o sottolineare l’importanza delle decisione può peggiorare il fenomeno piuttosto che ridurlo. Aumenta l’avversione al rischio e la tendenza ad usare informazioni «comuni» che sembrano più valide. 32 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come ridurre l’effetto delle conoscenze comuni Esistono, tuttavia, delle misure in grado di ridurre l’effetto delle conoscenze comuni (Stasser & Stewart, 1992; Parks & Cowlin, 1995): Presentare la decisione come la risoluzione di un problema con una risposta corretta. Assegnare ufficialmente ruoli precisi a ciascun membro del gruppo. Dare più tempo al gruppo per raggiungere la decisione. Aumentare il numero di alternative tra cui il gruppo può scegliere. Offrire una fonte di verifica oggettiva delle informazioni «uniche». 33 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come ridurre l’effetto delle conoscenze comuni Esistono, tuttavia, delle misure in grado di ridurre l’effetto delle conoscenze comuni: Presentare la decisione come la risoluzione di un problema con una risposta corretta. Assegnare ufficialmente ruoli precisi a ciascun membro del gruppo. Dare più tempo al gruppo per raggiungere la decisione. Aumentare il numero di alternative tra cui il gruppo può scegliere. Offrire una fonte di verifica oggettiva delle informazioni «uniche». 34 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come ridurre l’effetto delle conoscenze comuni Esistono, tuttavia, delle misure in grado di ridurre l’effetto delle conoscenze comuni: Presentare la decisione come la risoluzione di un problema con una risposta corretta. Assegnare ufficialmente ruoli precisi a ciascun membro del gruppo. Dare più tempo al gruppo per raggiungere la decisione. Aumentare il numero di alternative tra cui il gruppo può scegliere. Offrire una fonte di verifica oggettiva delle informazioni «uniche». 35 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come ridurre l’effetto delle conoscenze comuni Esistono, tuttavia, delle misure in grado di ridurre l’effetto delle conoscenze comuni: Presentare la decisione come la risoluzione di un problema con una risposta corretta. Assegnare ufficialmente ruoli precisi a ciascun membro del gruppo. Dare più tempo al gruppo per raggiungere la decisione. Aumentare il numero di alternative tra cui il gruppo può scegliere. Offrire una fonte di verifica oggettiva delle informazioni «uniche». 36 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come ridurre l’effetto delle conoscenze comuni Esistono, tuttavia, delle misure in grado di ridurre l’effetto delle conoscenze comuni: Presentare la decisione come la risoluzione di un problema con una risposta corretta. Assegnare ufficialmente ruoli precisi a ciascun membro del gruppo. Dare più tempo al gruppo per raggiungere la decisione. Aumentare il numero di alternative tra cui il gruppo può scegliere. Offrire una fonte di verifica oggettiva delle informazioni «uniche». 37 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Euristiche nelle decisioni di gruppo Diverse euristiche e processi intuitivi di ragionamento, molti dei quali abbiamo visto parlando delle decisioni degli individui, influenzano le decisioni di gruppo: Overconfidence. Effetto conferma. Framing. Escalation del commitment. 38 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Euristiche nelle decisioni di gruppo Diverse euristiche e processi intuitivi di ragionamento, molti dei quali abbiamo visto parlando delle decisioni degli individui, influenzano le decisioni di gruppo: Overconfidence (Bueheler et al., 2005; Kahneman & Lovallo, 1993). Scaturisce dal fenomeno di polarizzazione del gruppo (i membri del gruppo si adeguano all’opinione dei membri più estremisti). Se alcuni membri del gruppo hanno un atteggiamento eccessivamente sicuro, saranno poco inclini alla cautela e rafforzeranno le proprie opinioni a vicenda. Effetto conferma. Framing. Escalation del commitment. 39 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Euristiche nelle decisioni di gruppo Diverse euristiche e processi intuitivi di ragionamento, molti dei quali abbiamo visto parlando delle decisioni degli individui, influenzano le decisioni di gruppo: Overconfidence. Effetto conferma (Zdaniuk & Levine, 1996; Schulz-Hardt et al., 2000). Come abbiamo già visto i gruppi tendono a valorizzare soprattutto le informazioni che supportano le opinioni che i singoli si sono creati prima della discussione. Maggiore è la sensazione di essere accettati dagli altri membri del gruppo e maggiore è la tendenza all’effetto conferma (stessa cosa se i membri del gruppo sono tra loro simili). Framing. Escalation del commitment. 40 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Euristiche nelle decisioni di gruppo Diverse euristiche e processi intuitivi di ragionamento, molti dei quali abbiamo visto parlando delle decisioni degli individui, influenzano le decisioni di gruppo: Overconfidence. Effetto conferma. Framing (McGuire et al., 1987; Neale et al., 1986; Kerr et al., 1999). I risultati su questo punto sono contraddittori. Uno studio riporta un incremento dell’effetto durante la discussione di gruppo, mentre un altro trova l’effetto solo quando manipolato in «anticipo» a livello di singoli individui. L’effetto era invece ridotto se manipolato a livello di gruppo. Escalation del commitment. 41 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Euristiche nelle decisioni di gruppo Diverse euristiche e processi intuitivi di ragionamento, molti dei quali abbiamo visto parlando delle decisioni degli individui, influenzano le decisioni di gruppo: Overconfidence. Effetto conferma. Framing. Escalation del commitment (Whyte, 1993; Bazerman et al., 1984). Questo fenomeno spesso nasce dalla volontà di sembrare coerenti davanti agli altri, quindi è normale che venga trovato nell’ambito delle decisioni di gruppo. 42 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come migliorare le decisioni di gruppo Prevenire il «Groupthink» Janis ha suggerito che si dovrebbe creare delle formule di facilitazione della «presa di decisione vigile» che si caratterizza in modo simile al modello formale della decisione. L’obiettivo di Janis è quello di «rompere» la coesione del gruppo: Il leader deve essere aperto, non direttivo e deve facilitare il pensiero divergente (non deve segnalare quale soluzione preferisce). 43 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come migliorare le decisioni di gruppo Prevenire il «Groupthink» Anche McCauley (1998) ha dato dei suggerimenti su questo punto, in particolare per quanto riguarda una migliore ricerca delle informazioni. Il leader deve indurre i membri del gruppo a esprimere i propri dubbi e obiezioni, così come deve favorire la ricerca di informazioni provenienti da fonti esterne al gruppo. Questo indurrà una maggiore tendenza a cercare informazioni aggiuntive. 44 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come prevenire una convergenza prematura su un’alternativa Prevenire il «Groupthink»: «l’avvocato del diavolo» Spesso i membri del gruppo sono selezionati per la loro esperienza e viene loro chiesto di suggerire corsi d’azione per affrontare un rischio o per valutare una proposta legislativa. Questa caratteristica dei gruppi è un vero e proprio invito alla convergenza prematura verso una soluzione. Per risolvere questo problema si può ricorrere alla tecnica dell’«avvocato del diavolo». 45 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come prevenire una convergenza prematura su un’alternativa Prevenire il «Groupthink»: «l’avvocato del diavolo» Dopo che un gruppo ha suggerito la soluzione ad un problema, un secondo gruppo, o anche un singolo individuo, cerca di trovare tutti gli aspetti critici della soluzione proposta (Valacich & Schwenk, 1995). Le critiche provenienti dal secondo gruppo serviranno poi al primo per modificare la sua soluzione oppure per sostituirla con una migliore (esempio, la crisi dei missili cubani di J.F. K.). Tuttavia, se l’avvocato del diavolo è visto come poco sincero, allora i membri del gruppo potrebbero ignorare le sue critiche. 46 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come prevenire una convergenza prematura su un’alternativa La tecnica della «scala a libretto» (stepladder technique) Molti dei problemi che riducono l’efficacia delle decisioni di gruppo riguardano le dinamiche sociali tra i membri del gruppo. Un esempio è la difficoltà a mettere in comune le informazioni «uniche». Pressioni di tipo sociale e la conformità alla maggioranza possono indurre i singoli a non esprimere informazioni o prospettive utili. 47 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come prevenire una convergenza prematura su un’alternativa La tecnica della «scala a libretto» (stepladder technique) Rogelberg et al. (1992) hanno proposto una tecnica per ridurre l’effetto di queste dinamiche di tipo sociale. Si tratta di una procedura relativa alla modalità con cui i singoli individui entrano nella discussione e che cerca di massimizzare la loro capacità di essere indipendenti e di esprimere le loro conoscenze individuali. Prima della discussione ai singoli viene fornito il tema da affrontare e viene anche dato il tempo per pensarci da soli. Successivamente, due membri iniziano la discussione e gli altri si aggiungono uno alla volta. Ogni membro entra nella discussione presentando la sua idea preliminare per risolvere il problema. 48 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come prevenire una convergenza prematura su un’alternativa La tecnica «Delphi» Questa tecnica si applica quando la decisione viene chiesta ad un «gruppo nominale», ovverosia un gruppo in cui non c’è interazione tra i singoli membri. In particolari situazioni, questi gruppi ottengono ripetutamente risultati migliori dei singoli individui o di gruppi che interagiscono attivamente. Un esempio sono situazioni in cui viene condotto un brainstorming per trovare soluzioni innovative su cui basare una successiva discussione vera e propria. 49 Ce.R.D. Centro di Ricerca sul Rischio e la Decisione Come prevenire una convergenza prematura su un’alternativa La tecnica «Delphi» Un coordinatore spedisce le domande ai membri del gruppo che rispondono in modo indipendente, rimandando le risposte al coordinatore. Il coordinatore poi assembla le diverse risposte e può anche richiedere ulteriori informazioni. Il processo procede secondo questi stadi fino a quando non si raggiunge il consenso oppure fino quando non si decide di votare la soluzione condivisa. 50