Ministero dell’istruzione,dell’università e della ricerca IC “A.Moro” Via Tiziano,50 – 20831 Seregno (MB) Tel : 0362–230995 Fax : 0362- 231352 e-mail: [email protected] [email protected] ISTITUTO COMPRENSIVO MORO 1)TITOLO : STUDENTI CULTURA ALTRA PREMESSA Nei tre plessi dell’Istituto Comprensivo “A.Moro” di Seregno, il numero degli iscritti con cittadinanza straniera è in aumento, soprattutto nella scuola dell’infanzia. Dopo un primo flusso migratorio sono molti i cittadini stranieri che si trasferiscono nel nostro territorio per ricongiungersi al proprio nucleo famigliare. Ne consegue un significativo aumento della popolazione scolastica non italiana, fenomeno che non accenna a diminuire, tanto da impegnare le scuole nell’accoglienza di alunni stranieri che, come prevede la normativa, hanno diritto all’istruzione non appena si trovino sul territorio nazionale al pari dei cittadini italiani. La recente Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 esplicita questo concetto laddove recita: “I principi che sono alla base del nostro modello di integrazione scolastica - assunto a punto di riferimento per le politiche di inclusione in Europa e non solo - hanno contribuito a fare del sistema di istruzione italiano un luogo di conoscenza, sviluppo e socializzazione per tutti, sottolineandone gli aspetti inclusivi piuttosto che quelli selettivi. Forte di questa esperienza, il nostro Paese è ora in grado, passati più di trent’anni dalla legge n.517 del 1977,che diede avvio all’integrazione scolastica, di considerare le criticità emerse e di valutare, con maggiore cognizione, la necessità di ripensare alcuni aspetti dell’intero sistema… L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici,difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più evidente.” E’ in tale direzione che il nostro Istituto si muove avendo come riferimenti normativi quelli di cui sotto. QUADRO NORMATIVO Legge n.40 del 6 marzo 1998 Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero DPR n.275/99 relativo all’autonomia delle istituzioni scolastiche (strumento utile per la costruzione di percorsi didattici personalizzati) Decreto legislativo n.76/2005 che individua come destinatari dell’obbligo formativo, “tutti, ivi compresi i minori stranieri presenti nel territorio dello Stato” (art.1 comma 6) Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali (BES) e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica PROTOCOLLO cittadino 1 2)DESTINATARI: alunni stranieri che necessitino di un intervento di alfabetizzazione. 3)FINALITA’ ED OBIETTIVI ATTESI Una delle finalità prioritarie nell’integrazione degli alunni stranieri è quella di promuovere l’acquisizione di una buona competenza nell’italiano scritto e parlato, nelle forme ricettive e produttive, per assicurare uno dei principali fattori di successo scolastico e di inclusione sociale. Gli alunni stranieri, al momento del loro arrivo, si devono confrontare con due diverse strumentalità linguistiche: • la lingua italiana del contesto concreto, indispensabile per comunicare nella vita quotidiana (la lingua per comunicare) • la lingua italiana specifica, necessaria per comprendere ed esprimere concetti, sviluppare l’apprendimento delle diverse discipline e una riflessione sulla lingua stessa (la lingua dello studio). La lingua per comunicare può essere appresa in un arco di tempo che può oscillare da un mese a un anno, in relazione all’età, alla lingua d’origine, all’utilizzo in ambiente extrascolastico. Per apprendere la lingua dello studio, invece, possono essere necessari alcuni anni, considerato che si tratta di competenze specifiche. Lo studio della lingua italiana deve essere inserito nella quotidianità dell’apprendimento e della vita scolastica.(“Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”) OBIETTIVI: - fornire gli elementi base per la conoscenza della lingua italiana attraverso lo sviluppo delle quattro abilità (ascolto parlato per l’infanzia ed anche lettura e scrittura per primaria e secondaria) - sviluppare le abilità comunicative - incrementare il bagaglio lessicale - sviluppare le abilità per orientarsi nel sociale (conoscere le regole fondamentali del vivere comune, conoscere il territorio e le sue risorse) - usare strategie di lettura - acquisire un metodo di studio - usare in modo efficace i manuali 4)ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO Ad inizio anno si procede allo screening linguistico utilizzando le prove scelte e condivise a livello cittadino. Tale screening consente di individuare il livello di padronanza della lingua e gli studenti vengono suddivisi a seconda del livello, ossia: LIVELLO A1 (PRINCIPIANTE) LIVELLO A2 LIVELLO B1(INTERMEDIO) LIVELLO B2 LIVELLO C1 LIVELLO C2 In collaborazione con le docenti di classe, la FFSS e le referenti di plesso, progettano degli interventi di alfabetizzazione rivolti agli alunni che risultano poco padroni della strumentalità linguistica, contando sulle seguenti risorse: - Insegnanti che dispongono di ore di servizio che possono così essere recuperate (secondaria) - Pacchetti di ore finanziati dal Comune e proposti alle docenti disponibili - Stagiste del liceo Parini che offrono la loro disponibilità in tal senso Inizialmente si darà più spazio all’uso della lingua italiana per la comunicazione, successivamente si tenderà a far apprendere la lingua italiana in relazione all’esperienza di vita quotidiana in contesti quali : la scuola, il proprio corpo, i compagni e gli insegnanti, la famiglia, la casa, i negozi e i luoghi pubblici, il tempo cronologico e le festività , il tempo atmosferico, i mezzi di trasporto, il 2 cibo, il viaggio. Infine gli interventi mireranno a favorire la comprensione e l’uso dei linguaggi specifici delle discipline. Le attività saranno decise in base alle diverse esigenze delle singole classi . Non sarà trascurato il rapporto scuola-famiglia. I genitori degli alunni stranieri saranno coinvolti in vari momenti ed occasioni durante il corso dell’anno scolastico:. In particolar modo al momento dell’accoglienza, per una prima conoscenza, saranno accolti da un docente incaricato che li aiuterà nella compilazione di questionari di rilevazione dei dati riguardanti la storia personale dell’alunno e della famiglia; verranno loro forniti opuscoli informativi sull’organizzazione dell’Istituto e in particolare della scuola che il loro figlio dovrà a frequentare. 5)RISORSE UMANE: dirigente scolastico, docenti,personale amministrativo,commissione stranieri. 6)SPAZI - MATERIALI – STRUMENTI: aula di informatica,di pittura, di musica, aula video. Materiale di facile consumo, sussidi didattici, schede, manuali. Computer. 7)VERIFICA E VALUTAZIONE Rispetto ad ogni specifica progettazione, le insegnanti procederanno alla verifica che tenga ovviamente conto del percorso effettuato Si dovrà tener presente che, come nel caso di ciascun alunno, ma in particolar modo per quello straniero, bisognerà tener conto, alla fine del percorso didattico ed educativo, dei progressi ottenuti rispetto al punto di partenza. Si ricorda che la recente Circolare Ministeriale n:8 (6 marzo 2013) precisa che: “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”. Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana - per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo anno - è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative (ad esempio la dispensa dalla lettura ad alta voce e le attività ove la lettura è valutata, la scrittura veloce sotto dettatura, ecc.), con le stesse modalità sopra indicate. 3