Presidenza del Consiglio dei Ministri Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione L’Italia e il 7° Programma Quadro per la Ricerca Prof. Luigi Nicolais Fiera del Levante Bari, 16 settembre 2006 La visione strategica UE “fare dell’Europa - entro il 2010 – la più competitiva e dinamica tra tutte le economie basate sulla conoscenza in grado di produrre una crescita economica sostenibile, da cui dovranno derivare un'occupazione quantitativamente e qualitativamente migliore e una coesione sociale più salda". (Consiglio Europeo, Lisbona, 23-24 marzo 2000) Obiettivi di Lisbona creare una società dell'informazione per tutti costituire uno spazio europeo della ricerca e dell'innovazione creare un ambiente favorevole all'avvio e allo sviluppo di imprese innovative, specialmente PMI, attraverso riforme economiche per un mercato interno organico e pienamente funzionante costituire mercati finanziari efficienti e integrati mediante un migliore coordinamento delle politiche macroeconomiche: consolidamento fiscale, qualità e sostenibilità delle finanze pubbliche La ricerca in Italia Ogni anno l'Europa investe nella ricerca 120 miliardi di euro in meno rispetto agli Stati Uniti e il distacco si sta ampliando. A Lisbona e Barcellona l’Unione Europea ha fissato un obiettivo di spesa in R&S pari al 3% del PIL, per due terzi di origine privata, da raggiungere entro il 2010. Oggi l’Italia è all’1,1%. Di questo, il 40% proviene dalle imprese, il 60% dallo Stato. Le imprese che fanno ricerca in Italia sono poche: metà della spesa privata in R&S è realizzata da sei gruppi industriali. Le trasformazioni in atto nella ricerca e nell’università Sistema autoreferenziale Separazione fra saperi Isolamento Rigidità nelle attività (ricerca di base, ricerca applicata) Assenza di valutazione Cicli formativi rigidi Presenza non istituzionale nei processi di sviluppo locale Sistema aperto Integrazione e interazione fra saperi Aggregazione Flessibilità (buona o cattiva ricerca) Valutazione come valore Nuovi percorsi di laurea Attore dello sviluppo locale Le nuove sfide Mantenere la competitività e la leadership dei sistemi produttivi locali investendo nei fattori immateriali e qualitativi a basso tasso di imitazione Collegare le imprese e i produttori di conoscenze su piattaforme comuni o interfacce sostenute e orientate dal soggetto pubblico su settori strategici Produrre valore con la conoscenza Un modello integrato di governance Livello europeo •Progetti transnazionali di grandi dimensioni, pluriennali, per affrontare la competitività internazionale •Clusterizzazione di risorse e obiettivi •Incentivi per ricerca conoscitiva e di alto rischio •Condivisione delle buone pratiche Livello nazionale Livello regionale •Promozione della ricerca conoscitiva •Sviluppo filiera della conoscenza •Coordinamento delle politiche regionali •Rafforzamento di strutture e laboratori •Incentivi per innovazione grandi aziende •Campagne di divulgazione e orientamento •Trasferimento tecnologico, innovazione PMI •Aggregazione laboratori e competenze •Incentivi alla creazione di spin off •Trasferimento attività di ricerca al tessuto sociale La filiera della conoscenza Politiche industriali Politiche economiche Politiche per la formazione e la ricerca Sviluppo Forma- Alta Ricerca Innova- Qualità zione formazione scientifica zione Competitività Occupazione Attenzione alla cultura scientifica; sviluppo della mentalità di ricerca; investimenti sulla persona Crescita delle competenze; investimenti sulla persona; valorizzazione dei talenti Investimenti sulle strutture; creazione di valore; catalizzazione di interessi, ambiente dinamico e tollerante Crescita e aumento della competitività territoriale; nuovi modelli di sviluppo; attrazione imprese, benefici sociali La proposta del 7° PQ Nell’aprile 2005, la Commissione Europea ha presentato al Consiglio ed al Parlamento europeo una proposta formale di adozione del 7° Programma Quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico Il 7°PQ è disegnato per sostenere la competitività internazionale dell'Europa e avrà una durata di 7 anni (2007-2013). La Commissione ha proposto di raddoppiare il budget rispetto al 6°PQ, portandolo a 67,8 miliardi di euro. Budget dei Programmi Quadro di Ricerca e Sviluppo 60 € Billion 50,5 50 40 30 20 10 13,12 3,27 5,36 14,96 17,5 6,6 0 1984-1987 1987-1991 1990-1994 1994-1998 1998-2002 2002-2006 2007-2013 Le priorità del governo per la ricerca Nei campi considerati prioritari (ICT, bio e nanotecnologie, energia), finanziamento discrezionale di grandi progetti complementari rispetto ai programmi UE, coordinati con la domanda pubblica e sottoposti a valutazioni ex ante ed ex post Credito di imposta automatico sulle spese in ricerca Agevolazioni automatiche per le assunzioni di ricercatori Credito di imposta sulle commesse conferite dalle imprese alle università o agli istituti pubblici di ricerca Sviluppo di una politica di trasferimento tecnologico Sostegno finanziario alle PMI italiane per l’ottenimento della brevettazione europea e delle certificazioni europee Il nostro obiettivo Fare della ricerca e dell’innovazione fattori chiave per il rilancio della competitività e dello sviluppo del Paese di garanzia dei diritti di cittadinanza e di coesione territoriale per l’implementazione e l’effettività degli indirizzi di governo Dalla governance multilivello una strategia per il Sud Il 7° PQ individua aree tematiche e piattaforme tecnologiche prioritarie. In alcune di queste occorre favorire nel Sud la creazione o il potenziamento di centri di eccellenza a scala continentale selezionare tra le esperienze in corso alcuni progetti-pilota, grazie ad una interazione fra scelte politiche regionali, nazionali ed europee In questa logica, bisogna dare ulteriore vigore all’esperienza dei distretti tecnologici, basati sull’integrazione di ricerca e produzione e di soggetti pubblici e privati I vantaggi: attrarre al Sud imprese, talenti, capitali modificare progressivamente la specializzazione produttiva e dunque il modello di sviluppo del Sud