Veduta di Amsterdam dal sito www.travely.biz Sintesi della 9ª Conferenza Internazionale delle Organizzazioni che rappresentano i pazienti affetti da GIST e Leucemia Mieloide Cronica (LMC) Amsterdam 13-15 maggio 2011 Erano presenti 137 rappresentanti di associazioni (41 per i GIST e 96 per la LMC) provenienti da 48 paesi in Europa, Nord e Sud America, Asia. Per i GIST hanno partecipato i seguenti esperti: Dr. Paolo G. Casali, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Milano Dr. Peter Reichardt, Klinik für Innere Medizin III, Hämatologie, Onkologie und Palliativmedizin – Sarkomzentrum Berlin, Germania Dr. Jean-Yves Blay, Centre Léon-Bérard, Departement de Médicine, Francia Dr. Jonathan A. Fletcher, Brigham and Women's Hospital, Boston, USA Erano altressì presenti esponenti dell’azienda farmaceutica Novartis, che ha organizzato e sponsorizzato l’incontro, provenienti da diverse sedi internazionali. Si è svolto ad Amsterdam, dal 13 al 15 maggio 2011, la 9a Conferenza Internazionale delle Organizzazioni dei pazienti affetti da LMC e GIST, “ NEW HORIZONS in TREATING CANCER”. Tra gli argomenti trattati: • La Ricerca nel GIST • Linee Guida europee (ESMO) ed americane (NCCN ) sulla diagnosi, trattamento e follow-up nei GIST • Prevenzione della resistenza nei GIST • Trattamento della resistenza nei GIST Il dott. Jonathan A. Fletcher, del Brigham and Women's Hospital di Boston, US, ha parlato dello stato della ricerca nei GIST e dell'impegno assiduo che la comunità medica dedica allo studio per arrivare a trattamenti efficaci nella malattia avanzata. Alcune osservazioni: 1) Nel 30% della popolazione generale si riscontrano dei “Micro-Gist (lesioni inferiori a 1cm), che vengono rilevanti in modo del tutto accidentale (spesso nel corso di operazioni chirurgiche per cause diverse o nel corso di autopsie nella popolazione generale, per i piu' svariati motivi). Si tratta di un fenomeno inspiegabile perchè questi piccoli tumori, veri e propri GIST sotto il profilo istologico, rappresentano la prima fase di sviluppo del GIST e, dalla frequenza con la quale vengono trovati accidentalmente, si deduce che devono essere presenti in una percentuale alta della popolazione, ma evolvono fino a diventare vera e propria malattia solo in una piccolissima parte della popolazione, tanto da essere un tumore “raro” (incidenza: 1-1,5 nuove diagnosi all'anno ogni 100.000 abitanti); i ricercatori come il Dr. Fletcher stanno studiando il fenomeno dei Micro-Gist con l'intento di capire l'origine della malattia e trarne utilità scientifica. 2) Altro tema è l'eterogeneità nella resistenza al trattamento farmacologico (un solo paziente può sviluppare diverse mutazioni secondarie che lo rendono resistente alle cure). I meccanismi di resistenza ad Imatinib e Sunitinib sono svariati, in genere dovuti ad una seconda mutazione; ci sono evidenze preliminari che nel GIST le mutazioni secondarie che portano a resistenza al farmaco si sviluppano anche prima del trattamento farmacologico e non siano quindi una conseguenza dello stesso. 3) Continua lo studio delle Heat Shock Proteins HSP90 e la possibilità di inibire questo bersaglio nei GIST, ma il farmaco ottimale non è ancora disponibile. Varie strategie per distruggere KIT/PDGFRA resistenti ad imatinib nei GIST potrebbero riguardare inibitori di HSP90 più selettivi e più efficaci. Le strategie per superare i meccanismi eterogenei di resistenza al farmaco consistono oggi: a) nella combinazioni di farmaci b) nella ricerca di farmaci a più ampio spettro simili ad Imatinib c) nell'inattivare KIT con nuovi metodi - immunoterapie (anticorpi) d) inattivare la crescita di KIT/PDGFRA e le vie di sopravvivenza (mediante PI3K, mTOR, MEK) La ricerca scientifica è impegnata nell'identificare nuove cure nei GIST, ma gli studi clinici richiedono ingenti investimenti. Le associazioni dei pazienti con GIST dovrebbero attivarsi per contribuire a reperire le necessarie risorse economiche. Il Dott. Paolo G. Casali, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha parlato dell'importanza delle linee Guida Europee ESMO e delle linee guida Americane NCCN (Clinical Pratctice Guidelines in Oncology), per la diagnosi, il trattamento e follow up del Tumore Stromale Gastrointestinale. Sostanzialmente non ci sono grandi differenze tra le due linee guida: esiste infatti consenso nella comunità medica internazionale per quanto riguarda la diagnosi e il trattamento dei GIST. In Europa, le linee guida ESMO rappresentano uno strumento importantissimo che i pazienti affetti da GIST dovrebbero conoscere per primi: ogni due anni queste linee guida vengono riviste e aggiornate, sono il frutto di un lavoro di ampio consenso dei medici esperti in GIST facenti parte della comunità medica internazionale e contengono perciò tutte le istruzioni (dalla diagnosi, al trattamento, al follow-up) che dovrebbero essere osservate dai centri di cura locali per una corretta presa in carico dei pazienti con GIST. La criticità di questo importante documento medico risiede nel fatto che, giuridicamente, i centri di cura non sono obbligati ad adottarlo nella loro pratica clinica e la sua osservanza (che invece è fondamentale per il paziente effetto da GIST) rimane una facoltà dei medici curanti. Viene quindi raccomandato ai singoli pazienti di adoperarsi perchè le linee guida vengano seguite dai loro medici: la prima necessità è pertanto la conoscenza di queste raccomandazioni (a questo proposito, vi ricordiamo che la nostra associazione traduce in italiano e pubblica le linee guida ESMO nel sito alla sezione Informazioni sui GIST > Linee guida cliniche sui Gist: http://www.gistonline.it/default.aspx?c=3&s=12&t=2 La prossima revisione delle linee guida ESMO sarà effettuata negli ultimi mesi del 2011. Dalla presentazione e dalla discussione tra i medici ed i rappresentanti dei pazienti con GIST sui diversi argomenti compresi nelle linee guida, è emersa l'esigenza di insistere perchè l'analisi mutazionale, raccomandata dalle linee guida, ma oggi effettuata a meno del 20% dei pazienti e solo in centri specializzati, sia estesa al 100% dei casi in quanto necessaria alla completezza della diagnosi e, quindi, predittiva dei trattamenti. *************************************** Il Dr. Jean Yves Blay ha parlato della resistenza nei GIST, distinguendo tra la resistenza primaria per quei Gist per i quali la terapia con Glivec non è efficace (per es. mutazione di PDGFRA D842V) e la resistenza secondaria, dovuta a mutazioni subentrate in una fase successiva. Ha ricordato che la chirurgia resta il principale trattamento nella malattia primaria localizzata e può essere curativa in un GIST operabile, là ove si ottenga una resezione con margini microscopicamente negativi (R0). A volte è necessaria una resezione ampia che sacrifica organi adiacenti. La linfadenectomia non è necessaria nella maggior parte dei casi, ma è necessaria una esplorazione addominale approfondita. Quali sono le strategie per prevenire la progressione? aderenza alla terapia verificare l'esposizione al farmaco (livello di Imatinib nel plasma) chirurgia della malattia residua in risposta a Imatinib combinazione di farmaci inibitori della tirosina chinasi (TKI) rotazione dei farmaci (TKI) L'aderenza alla terapia dovrebbe essere del 100% ed invece, dagli studi condotti, risulta che essa si attesta su valori più bassi, intorno al 75%, o anche meno, compromettendo cosi l'efficacia della terapia stessa. Occorre verificare sempre l'esposizione al farmaco. Ridurre chirurgicamente il volume del tumore può essere anche una strategia per prevenire la resistenza. Le combinazioni di farmaci possono essere molteplici: Imatinib + Everolimus, PKC412, Sunitinib, Nilotini, + Doxorubicin, e altre da valutare caso per caso. Questi farmaci possono essere utilizzati in sequenza, anziché in combinazione, oppure in alternanza. Il prof. Blay ha suffragato la sua presentazione con i risultati degli studi finora condotti e in conclusione ha affermato che il trattamento corretto del GIST primario, l'aderenza alla terapia, la chirurgia del residuo, le combinazioni di farmaci, la comprensione dei meccanismi di resistenza e la ricerca traslazionale (n.r. quando la ricerca pre-clinica riesce a produrre risultati rapidamente trasferibili all'attività clinica, quella che in altre parole, rappresenta l'integrazione tra l'attività di ricerca sperimentale e la pratica clinica) sono tutte strategie che aiutano la prevenzione della resistenza. **************************************************** Il dott. Peter Reichardt ha parlato del trattamento della resistenza nei GIST. Bisogna essere innanzitutto certi che ci si trova dinnanzi ad una progressione di malattia, perchè ci possono essere “false progressioni” durante il trattamento con Imatinib. Occorre avere la conferma istologica ed esser certi che ci sia stata piena osservanza della terapia da parte del paziente; occorre valutare i sintomi, valutare l'urgenza clinica e tenere in considerazione le opzioni di trattamenti locali. In caso di progressione generale del tumore trattato con 400mg/giorno di Imatinib, la prassi corrente è quella di aumentare la dose a 800mg/giorno. Probabili spiegazioni per una progressione sono lo stato della mutazione nell'esone 9 (per il quale la dose di 400 mg è insufficiente) e non adeguati livelli di Imatinib nel sangue. I pazienti con GIST con più bassi livelli di Imatinib nel sangue hanno avuto un più alto rischio di progressione rapida di malattia. Quando e per chi occorre eseguire il test dei livelli plasmatici di Imatinib? Quando ci sono effetti collaterali insoliti, sospette interazioni tra farmaci, mancanza di risposta; per verificare l'aderenza alla terapia; per scopi di ricerca. In caso di progressione focale (quando una sola lesione è in progressione mentre le restanti continuano a rispondere al farmaco), si possono valutare interventi loco-regionali, quali: embolizzazione (utilizzata come terapia non-standard per mancanza di dati pubblicati, come parte di un approccio interdisciplinare, in caso di tumore inoperabile o resistente alla terapia) e chemioembolizzazione; ablazione con radiofrequenza: terapia mininvasiva, cauterizzazione guidata da TC delle lesioni nel fegato o in altri organi interni, nel polmone; la dimensione del tumore deve essere ≤ 5 cm; il numero delle lesioni da uno a cinque. Anche l'ablazione con radiofrequenza è utilizzata come terapia non-standard per mancanza di dati pubblicati, come parte di un approccio interdisciplinare, in caso di tumore inoperabile o resistente alla terapia. La resistenza secondaria nei GIST si ha per mutazioni secondarie in un gene già bersaglio di terapia molecolare mirata. Si hanno diverse mutazioni secondarie di KIT in GIST resistenti ad Imatinib. In caso di progressione o intolleranza ad Imatinib il trattamento standard di seconda linea è il Sunitinib; dopo il fallimento di Sunitinib dovrebbe essere presa in considerazione la partecipazione del paziente con GIST metastatico ad uno studio clinico di nuove terapie o di nuove combinazioni di farmaci. L'aderenza alla terapia Uno dei temi trattati nella conferenza è stato quello dell'aderenza alla terapia. Il paziente a volte non si rende conto di quanto sia importante Osservare la cura per ottenere efficacia dal trattamento e per salvare la propria vita. Un terapia come Imatinib, da fare a casa propria per tempi lunghi (come nel caso della cura adiuvante) o per sempre (nella inoperabile o diffusa) è certamente un vantaggio che evita l'ospedalizzazione e tutti i disagi che ciò può comportare. Glivec è una terapia ben tollerata dalla maggior parte dei pazienti, che conduce quindi una vita lavorativa e sociale del tutto normale: paradossalmente, questo stato di “benessere” può indurre il paziente a “dimenticare” di essere malato, sottostimando il rischio insito nel sospendere ingiustificatamente o “saltare” dosi di medicina. malattia I pazienti devono responsabilmente comprendere che essi giocano un ruolo attivo nel trattamento e che esercitano una vera influenza sulla probabilità di successo del trattamento stesso. Per questo motivo, le associazioni dei pazienti con GIST nel mondo sono impegnate a diffondere questo importante messaggio. Come A.I.G. abbiamo sempre sottolineato l'importanza di una buona Osservanza della cura, ne abbiamo parlato in tutti gli incontri dedicati ai pazienti ed abbiamo pubblicato l'opuscolo dal titolo 'Osservare la cura' che si trova al seguente link http://www.gistonline.it/Files/Doc/AFPG%20compliance%20finale%20opuscoloGIST7.pdf Spazio associazioni Nel corso della conferenza, uno spazio è stato riservato ai rappresentanti delle diverse associazioni GIST nel mondo per presentare i progetti ai quali stanno lavorando e i campi di attività che li vedono presenti in qualità di Advocacy groups. Come associazione italiana, abbiamo illustrato ciò che stiamo facendo con le autorità sanitarie del nostro paese affinchè il GIST sia incluso nell'elenco delle Malattie Rare di cui al DM 279/2001 che offre specifiche tutele e benefici ai malati affetti da queste patologie. Siamo lieti di informarvi che il nostro progetto è stato riconosciuto di grande valore per i pazienti con GIST in Italia ed ha ricevuto la targa di “Miglior Poster” dell'edizione New Horizons 2011. Ringraziamo la società Novartis per aver organizzato e reso possibile questo incontro. Come associazione di pazienti, siamo dell'opinione che la conoscenza della malattia sia la base per un migliore percorso terapeutico: pazienti informati e consapevoli possono interagire con i medici che li hanno in cura, assumendo un ruolo attivo e partecipe. Lo scopo di AIG è quello di aiutare a diffondere la conoscenza di questa malattia, promuovendo il dialogo tra i pazienti e i loro medici e oncologi di riferimento. A.I.G. Associazione Italiana GIST Maggio 2011