Progetto PON-FSE “Supporto alla Transnazionalità’” La transizione scuola-lavoro nelle politiche di orientamento per i giovani 30 Giugno 2014 Indice Premessa…………………………………………………………………………………………………………………...2 1. Italia ………………………………………………………………………………………………………………6 2. Francia………………………………………………………………………………………………………….15 3. Germania………………………………………………………………………………………………………25 1 Premessa Il presente documento è stato redatto nell’ambito del Progetto PON-FSE “Supporto alla Transnazionalità” di Italia Lavoro, in preparazione del Seminario tecnico internazionale su “Percorsi di transizione scuola-lavoro” (Montepulciano 10 Luglio 2014). Il report, costruito in parte attraverso un’analisi desk ed in parte utilizzando quanto emerso nel corso di recenti visite di studio in Germania e Francia1, si propone di illustrare sinteticamente e senza pretesa di esaustività, e di mettere a confronto, l’esperienza di 3 Paesi - Francia, Germania e Italia - in materia di transizione scuolalavoro, collocando la tematica nell’ambito delle più ampie politiche per l’orientamento, inteso come servizio pubblico, a cavallo tra scuola e servizi per il lavoro, in un’ottica di sistema, e con riferimento alla scuola secondaria. Un’attenzione particolare è rivolta alla costituzione di partenariati e reti territoriali, e più specificamente alle modalità/strumenti di coinvolgimento delle imprese nelle iniziative di avvicinamento della scuola al mondo del lavoro, che nel contesto italiano, caratterizzato da piccola e piccolissima dimensione aziendale, è risultata spesso una variabile critica. Nel trattare i casi-Paese ci si è concentrati sulla preparazione al lavoro nella scuola superiore, e sulle modalità di avvicinamento del sistema scolastico al mondo produttivo, attraverso attività di didattica orientativa, di alternanza e di placement, escludendo dall’analisi la regolamentazione e il funzionamento dei dispositivi dell’apprendistato e del tirocinio, tipicamente considerate le principali misure della transizione scuola-lavoro, che si realizzano in esito a percorsi di orientamento, ma che sono esse stesse attività di orientamento al lavoro. Per ciascun Paese sono stati curati i seguenti aspetti: il quadro normativo e la governance del sistema; il ruolo dei servizi per l’impiego nell’orientamento dei giovani; la transizione scuola-lavoro e l’orientamento nelle scuole, in cui si fa riferimento in particolare ai partenariati scuola-impresa e alle figure professionali referenti dell’orientamento scolastico e professionale per i giovani. L’iniziativa è nata dalla collaborazione con il Programma “Formazione ed Innovazione per l’Occupazione Scuola e Università” – FIxO, a titolarità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzato da Italia Lavoro, che rappresenta ad oggi la principale esperienza nazionale nel settore della transizione scuola-lavoro. FIxO è un programma sperimentale nazionale di assistenza tecnica alle istituzioni scolastiche ed alle Università. Il Programma ha messo a punto un modello di servizio che, con riferimento alle scuole secondarie, Italia Lavoro, Progetto PON-FSE “Supporto alla Transnazionalità”, “L’apprendistato in Germania e il ruolo delle imprese nel sistema duale” Report di restituzione della visita di studio sull’Apprendistato in Germania, paper 2013; e “L’apprendistato in Francia e gli incentivi nazionali, regionali e derivanti dalla contrattazione collettiva” , Report di restituzione della visita di studio in Francia, paper 2013. I report sono disponibili su richiesta presso lo Staff internazionale di Italia Lavoro. 1 2 e a seguito di Convenzioni di intesa con le Regioni, cui spetta la competenza in materia di servizi per il lavoro, si articola lungo 3 linee di intervento: la strutturazione di servizi di placement all’interno delle scuole, in coerenza con le disposizioni sull’offerta sussidiaria della legge Biagi; la personalizzazione dei percorsi di orientamento/placement; la costituzione/rafforzamento della rete territoriale degli stakeholder. Nel contesto italiano l’attenzione al tema dell’orientamento e della transizione scuola-lavoro è funzionale agli impegni della Garanzia Giovani, soprattutto nell’aspettativa che possa divenire una modalità sistematica di intervento sul target dei giovani. Nell’ambito della Garanzia Giovani, che prevede l’attivazione del giovane entro quattro mesi dall’inizio dello status di disoccupazione o dall’uscita dal sistema scolastico/professionale, e articola inoltre la garanzia di attivazione in differenti proposte di rientro scolastico, formazione, placement, sono infatti previsti interventi di profiling e di orientamento dell’utenza, con, in previsione, importanti investimenti nel sistema dei servizi per l’impiego, a valere sul FSE. Nell’ambito della cooperazione rafforzata nei settori dell’istruzione e della formazione professionale e del metodo di coordinamento aperto delle politiche del lavoro, l’Europa è intervenuta in materia di orientamento con due risoluzioni, rispettivamente del 2004 e del 20082, che nell’insieme collocano l’orientamento, inteso come diritto della persona, nelle strategie di lifelong learning, raccomandando agli Stati membri il miglioramento della qualità dei servizi e il coordinamento tra i diversi sistemi e soggetti coinvolti. Più recentemente, nel quadro dell’emergenza della disoccupazione giovanile, politiche e interventi di contrasto alla dispersione scolastica ed al fenomeno dei NEET hanno messo in luce l’importanza di approcci di sistema, in particolare in termini di potenziamento dei servizi e di incremento della qualità delle prestazioni offerte e di maggiore coordinamento e integrazione fra i sistemi e i soggetti dell’istruzione/formazione e del mercato del lavoro. Un’attenzione particolare, nel quadro dell’offerta di servizi di orientamento permanente, viene rivolta agli studenti di scuole ed università, e viene riconosciuto alle scuole un ruolo centrale, come soggetti erogatori di servizi di orientamento, ed in posizione privilegiata per educare i giovani alla transizione scuola-lavoro. Per quanto riguarda il confronto internazionale i principali dati che emergono sono: Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio dell’Unione Europea (2004). Rafforzamento delle politiche, dei sistemi e delle prassi in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita. 9286/04 http://www.google.it/url?url=http://europalavoro.lavoro.gov.it/Documents/Risoluzione_2004_lifelong_guidance_it.pdf&rct=j&frm=1&q= &esrc=s&sa=U&ei=_BaPU-bcCOLG0QWm94GwAg&ved=0CB8QFjAA&sig2=cMgqCPWtKIVC4SNT6chJQ&usg=AFQjCNEgo9aFhNE0xoFnOpE1UIcGIDTOdg Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio, del 21 novembre 2008 Consiglio dell’Unione Europea (2008). “Integrare maggiormente l'orientamento permanente nelle strategie di apprendimento permanente” (2008/C 319/02) - http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2008:319:0004:0007:IT:PDF 2 3 1. A differenza degli altri Paesi considerati, che si avvalgono di modelli nazionali maggiormente consolidati, l’Italia si trova tuttora in una fase di definizione del sistema nazionale dell’orientamento, che presenta il vantaggio di volersi basare su un’ampia collaborazione inter-istituzionale e con le Parti sociali. Dopo aver definito la governance generale, l’impegno è attualmente rivolto all’identificazione degli standard nazionali dei servizi e delle competenze degli operatori, che dovrebbero contribuire al superamento della frammentazione esistente sui territori sia in termini di normativa che di prestazione dei servizi. Gli strumenti della didattica orientativa, e soprattutto dell’alternanza come strumento a sostegno della transizione scuola-lavoro, stanno via via diffondendosi, anche attraverso interventi di regolamentazione nella forma di linee guida (es. come costruire alternanza) e progetti sperimentali (es. alternanza con contratto di apprendistato). Nel contesto italiano di emergenza, dovuta all’elevata e crescente disoccupazione giovanile, l’implementazione della Garanzia Giovani presenta l’opportunità di svecchiare il sistema e di fare da catalizzatore delle iniziative per cambiamenti di tipo strutturale. A questo proposito sono da menzionare, in tema di coinvolgimento delle imprese nelle politiche di orientamento/ formazione rivolte ai giovani, le numerose convenzioni sottoscritte con associazioni di categoria, finalizzate soprattutto al placement. 2. Il modello francese è tradizionalmente caratterizzato dalla distinzione tra orientamento scolastico, che spetta al sistema educativo, e orientamento professionale, recentemente regionalizzato, afferente al sistema dei servizi per il lavoro, e più in particolare delle Missions Locales, anche se, sia a livello di policy making e di governance, che di attuazione delle politiche, sono presenti punti di contatto tra i due sistemi, soprattutto in termini di collaborazione sui territori fra i diversi soggetti istituzionali. Il modello della transizione scuola-lavoro ricalca la logica della decentralizzazione, con le Académie, presidi territoriali del Ministero dell’Educazione Nazionale, dell’Istruzione Superiore e della Ricerca, responsabili dell’implementazione sul proprio territorio della politica educativa delle scuole di ogni ordine e grado, incaricate di sviluppare quei Partenariats Ecole-Entreprise attraverso cui si realizzano le esperienze di avvicinamento tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Partenariati e reti locali originano per lo più da Accordi-quadro e Convenzioni siglati a livello nazionale dal Ministero dell’Educazione e le associazioni datoriali di categoria o grandi aziende. Lo sviluppo dell’orientamento scolastico è inoltre supportato da figure professionali specificamente dedicate: gli Chargés de mission école-entreprise, localizzati presso le Académie e incaricati della diffusione dei partenariati scuolaimpresa, spesso coadiuvati nella loro attività da quadri aziendali di grandi imprese in distacco temporaneo presso l’Académie (Ingénieurs pour l’école-IPE). All’interno della scuola il Professeur principal, principale figura di riferimento per l’orientamento degli studenti è assistito dal Conseiller principal d’éducation-CPE, funzionario didattico, che partecipa alle attività didattiche senza insegnare, collaborando in particolare all’organizzazione delle attività scolastiche fuori dell’aula. Può inoltre avvalersi dei servizi di orientamento dei “conseillers d’orientation-psychologues” dei Centres d’Information et d’Orientation (CIO, Centri di informazione e orientamento), strutture pubbliche presenti su tutto il territorio nazionale, dipendenti dal Ministero dell’Educazione Nazionale. 4 3. Per quanto riguarda la Germania, non è presente un modello di transizione scuola-lavoro regolamentato a livello federale, essendo il sistema dell’istruzione di competenza dei singoli Länder. Tuttavia, esistono alcuni elementi comuni ai sistemi regionali, rappresentati dal forte peso del sistema duale e dal ruolo di primaria importanza delle imprese nella formazione dei giovani, e dal coinvolgimento sistematico dell’Agenzia Federale per il Lavoro (Bundesagentur für Arbeit, BA) nelle attività di orientamento all’interno delle scuole, che agiscono come fattori unificanti. L’orientamento scolastico e professionale si attua sui territori nell’ambito di accordi stabiliti a diversi livelli: accordiquadro definiti a livello federale dall’Agenzia Federale per il Lavoro e la Conferenza dei Ministri dei Länder per l’Educazione e la Cultura (organo che garantisce il coordinamento del sistema educativo nel suo insieme nazionale), che fissano le modalità di cooperazione tra le scuole e le agenzie di orientamento; e accordi a livello regionale e locale tra gli uffici del lavoro locali (Arbeitsamt) e le istituzioni scolastiche. Ferme restando le autonomie regionali, l’Agenzia Federale per il Lavoro è responsabile dell’erogazione del servizio pubblico di informazione, orientamento professionale, jobplacement e counselling, attraverso i propri uffici locali. Gli uffici locali della BA collaborano in modo stabile e continuativo con le scuole, che hanno dunque l’opportunità di avvalersi, nelle loro attività di orientamento, delle elevate competenze degli orientatori dell’Agenzia, che sono sempre più esperti di specifici settori produttivi, con un portafoglio di conoscenze e contatti con le imprese locali. Il sistema duale dell’istruzione e della formazione professionale, fortemente sviluppato in Germania, incorporando la concezione dell’apprendimento come un percorso che integra l’acquisizione di conoscenze e capacità in contesti scolastici e pratica professionale, e presupponendo l’alternanza della formazione nelle scuole e nelle aziende, implica una vera e propria responsabilizzazione delle imprese nel loro “ruolo formativo”, ed una fattiva cooperazione tra mondo imprenditoriale e sistema dell’istruzione e della formazione professionale, che rappresenta un importante dato di contesto o “culturale”. La vicinanza fra aziende ed istituzioni scolastiche rende possibile la definizione di standard formativi competitivi e lo sviluppo e l’implementazione di percorsi efficaci di alternanza, aderenti alle realtà del mercato del lavoro. A questo proposito, esistono particolari forme di partenariato tra scuole e imprese, finalizzate ad una integrazione tra programmi formativi delle scuole ed esigenze formative delle realtà imprenditoriali nei territori di riferimento, a volte promossi dalle autorità del Land o del distretto. Spesso inoltre, questi partenariati nascono per iniziativa di Fondazioni private, sponsorizzate da grandi gruppi industriali, che, attraverso lo sviluppo dell’esperienza diretta nell’ambito delle filiere produttive del territorio, risultano particolarmente efficaci ai fini della creazione di occupazione stabile. 5 1. ITALIA 1.1 Il quadro normativo e la governance A livello di governance, in Italia la gestione dei servizi di orientamento, nell’ambito dei servizi per il lavoro, spetta alle Regioni e agli Enti locali, così come le competenze in materia di formazione professionale. Per quanto riguarda invece il sistema educativo il settore dell’istruzione è di competenza dello Stato3. L’autonomia scolastica, che trova origine nell'art. 21 dalla Legge 59/1997, è definita in termini di scelte didattiche e organizzative, adeguate ai diversi contesti territoriali e coerenti con le finalità del sistema d’istruzione nazionale. L’orientamento fa parte dell’attività istituzionale di tutti gli istituti scolastici ed è parte integrante dei curricula di studio. Come sottolineato nel rapporto 2013 di monitoraggio Isfol su Istruzione e formazione professionale 4, il quadro dei servizi di orientamento e placement organizzati a livello territoriale dalle Regioni, risulta disomogeneo, sotto il profilo della normativa e della prestazione dei servizi, e mette in evidenza l’esigenza di una politica nazionale di orientamento che ponga fine alla frammentarietà di azioni, pratiche, servizi e figure professionali. I recenti interventi in materia di orientamento, in linea con le disposizioni comunitarie sull’orientamento permanente, hanno messo in luce l’importanza di approcci di sistema, in particolare in termini di potenziamento dei servizi e di incremento della qualità delle prestazioni offerte e di maggiore coordinamento e integrazione fra i sistemi e i soggetti dell’istruzione/formazione e del mercato del lavoro. In questa direzione vanno le “Linee Guida Nazionali sull’Orientamento”5, approvate in Conferenza unificata Stato, Regioni, Enti Locali nella seduta del 5 dicembre 2013, che rappresentano un passo importante nel processo di definizione, attualmente in corso, della “Sistema Nazionale di Orientamento Permanente nel campo dell’educazione, della formazione professionale e dell’occupazione”. Nell’ambito delle attività del Gruppo di lavoro inter-istituzionale sull’orientamento permanente, composto da MIUR, MLPS, MEF, Regioni, Coordinamento delle Regioni, UPI, ANCI, e a cui sono assegnati compiti di 3 Per maggiori informazioni sul sistema educativo italiano cfr: i siti web delle reti europee EURYDICE e REFERNET: https://webgate.ec.europa.eu/fpfis/mwikis/eurydice/index.php/Italia:Sintesi http://libserver.cedefop.europa.eu/vetelib/2012/2012_CR_IT.pdf 4 Isfol,“Istruzione e formazione professionale- Una filiera professionalizzante a.f. 2012-13 – Rapporto di monitoraggio delle azioni formative realizzate nell’ambito del diritto-dovere” , 2013, - http://sbnlo2.cilea.it/bw5ne2/opac.aspx?WEB=ISFL&IDS=19681 5 http://www.statoregioni.it/Documenti/DOC_042334_136%20cu%20(P.%201%20ODG).pdf. Le “Linee Guida Nazionali sull’Orientamento” diffuse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri erano state definite precedentemente nel quadro dell’accordo raggiunto nel dicembre 2012 in Conferenza Unificata: http://www.statoregioni.it/Documenti/DOC_038854_152%20CU%20-2.pdf 6 indirizzo generale, proposta e monitoraggio, le Linee Guida preannunciavano l’uscita di un documento sulla definizione degli standard minimi dei servizi di orientamento e delle competenze professionali degli operatori, riguardanti inoltre la definizione di risultati attesi e indicatori specifici, volti a misurare l’efficacia ed efficienza delle azioni di orientamento. Nelle Linee Guida viene innanzitutto riconosciuto ad ogni cittadino il diritto all’orientamento lungo tutto l’arco della vita, da assicurare tramite specifiche politiche, dirette a favorire l’occupabilità, l’inclusione sociale del singolo e quindi lo sviluppo economico. Tali politiche dovranno essere sviluppate in modo integrato da Stato, Regioni ed Enti locali, nell’ambito di un ampio quadro di interventi riguardanti l’istruzione, la formazione di giovani e adulti, il lavoro e l’inclusione sociale. Le funzioni principali riconosciute all’orientamento, nella prospettiva delle Linee Guida, sono: la funzione educativa, diretta a favorire, fin dalla scuola primaria, lo sviluppo di capacità orientative che consentano ad ogni individuo di gestire in maniera autonoma il proprio auto-orientamento; la funzione informativa, tale da potenziare le capacità dei singoli di selezionare e valutare le informazioni a disposizione e, eventualmente, di cercarne altre; la funzione di accompagnamento a specifiche esperienze di transizione, riferita alle attività di supporto allo sviluppo di competenze decisionali e di controllo attivo in grado di aiutare la persona in momenti di transizione, col fine di contrastare il rischio di insuccessi; la funzione di consulenza orientativa, riguardante il sostegno alle capacità di costruzione di progetti personali di carattere formativo e lavorativo; le funzioni di sistema (assistenza tecnica, formazione operatori, promozione della qualità, ricerca e sviluppo), riferite alle azioni di sistema che devono supportare le azioni di orientamento, per assicurarne la qualità e l’efficacia, in tutti i contesti locali. Le azioni relative alla governance multilivello, riguardano: a) il coordinamento delle risorse ed interventi ai vari livelli territoriali, al fine del superamento della frammentarietà degli interventi; b) il sostegno allo sviluppo di reti locali, regionali e nazionali dirette all’orientamento; c) la condivisione e lo sviluppo di strumenti e tecnologie, per la creazione di una rete unitaria di informazione e supporto all’offerta di istruzione, formazione e lavoro; d) la predisposizione di un sistema di monitoraggio e valutazione delle politiche di orientamento; e) l’accreditamento dei servizi di orientamento alla persona e delle competenze degli operatori; f) la promozione di una offerta integrata di orientamento, attraverso reti territoriali, da parte dei vari sistemi (scolastico, formativo, universitario, del lavoro e delle politiche sociali); g) il sostegno allo sviluppo di un processo continuo di innovazione di strumenti e metodologie d’intervento condivise. Coerentemente anche con le finalità della Garanzia Giovani, le Linee Guida individuano tra gli obiettivi specifici dell’intervento in materia di orientamento: il contrasto al disagio formativo, attraverso la riduzione della dispersione e dell’abbandono scolastico; 7 il sostegno ad una maggiore occupabilità di giovani ed adulti, anche attraverso il miglioramento della qualità delle azioni di orientamento in capo ai servizi pubblici per il lavoro; la promozione dell’inclusione sociale, tramite una maggiore partecipazione delle famiglie alle scelte formative e professionali dei giovani. L’attenzione verso il tema dell’orientamento è funzionale agli impegni della Garanzia Giovani, che prevede l’attivazione del giovane entro quattro mesi dall’inizio dello status di disoccupazione o dall’uscita dal sistema scolastico/professionale, e articola inoltre la garanzia di attivazione in differenti proposte di rientro scolastico, formazione, placement, sono previsti interventi di profiling e di orientamento dell’utenza attraverso interventi sul sistema dei servizi per l’impiego, a valere sul FSE. Un altro strumento importante del processo di riforma del sistema dell’orientamento, attualmente in progress, è la legge 128/20136, che rappresenta la normativa più recente in materia di transizione scuola-lavoro7. Allo scopo di facilitare la conoscenza delle opportunità e degli sbocchi professionali, tale legge ha disposto il potenziamento dei percorsi di orientamento nella scuola secondaria, stanziando a tal fine 6,6 milioni di euro (1,6 per il 2013 e 5 per il 2014). Si prevede, in particolare, un maggiore avvicinamento tra scuola e mondo del lavoro, attraverso giornate di formazione in azienda e periodi di formazione on-the-job per gli studenti degli ultimi due anni della scuola secondaria di secondo grado. Per quanto riguarda gli insegnanti, la legge dispone attività formative e di aggiornamento obbligatorie, sul tema dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, da svolgersi eventualmente presso le imprese stesse. Nell’ambito del sistema scolastico, nel febbraio 2014 il MIUR ha diffuso le “Linee guida nazionali per l’orientamento permanente”8, sviluppate in coerenza con le “Linee Guida Nazionali sull’Orientamento” concertate a livello inter-istituzionale e con la Garanzia Giovani, oltre che nel contesto della Strategia Europa Legge n. 128 dell’8 novembre 2013, recante “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”, http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/11/11/13G00172/sg 7 Per quanto riguarda il ruolo dell’orientamento nell’ambito del sistema scolastico, le tappe fondamentali che hanno contribuito a delineare l’attuale quadro normativo sono rappresentate dai seguenti atti: - la legge 15 marzo 1997 n. 59, che, ai fini di prevenzione dell'abbandono e della dispersione scolastica, prevede che le istituzioni scolastiche, nell'esercizio dell'autonomia organizzativa e didattica, realizzino iniziative dirette a creare un raccordo con il mondo del lavoro; - la Direttiva ministeriale 487/97 sull’Orientamento scolastico, universitario e professionale, la quale riconosce l’orientamento come parte dell’attività istituzionale di tutti gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado; - il DPR 257 del 2000, il quale stabilisce che ciascun istituto è responsabile della realizzazione di attività di informazione e di orientamento scolastico e professionale degli studenti e prevede, tra l’altro, una forte integrazione fra istituti di istruzione secondaria superiore, servizi per l'impiego ed enti locali, per favorire l'assolvimento del nuovo obbligo formativo, e l’offerta da parte dei servizi per l’impiego sul territorio di servizi di orientamento, supporto e tutoraggio per i giovani in fase di definizione e attuazione della scelta formativa. 6 Cfr. Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, “Linee guida nazionali per l’orientamento permanente” http://www.istruzione.it/allegati/2014/linee_guida_orientamento.pdf 8 8 2020. Tali Linee Guida, che sostituiscono quelle del 2009, ribadiscono il valore dell’orientamento non solo in relazione alla transizione scuola/formazione e lavoro, ma anche nell’ottica di uno sviluppo permanente di ogni persona, necessario al fine di potersi adattare a contesti in continua evoluzione. Per quanto riguarda in particolare l’orientamento scolastico, il documento evidenzia il ruolo giocato dal sistema scolastico, attraverso le azioni di “didattica orientativa” ai fini dell’acquisizione delle competenze di base e trasversali da parte dei giovani (life skills). Ad essa vanno affiancate azioni di accompagnamento e consulenza orientativa, da realizzare in risposta a bisogni specifici individuali o di gruppo. Le Linee Guida introducono inoltre la figura del “tutor dell’orientamento”9, attualmente in via di definizione, per tutti gli Istituti scolastici, a partire dalle scuole primarie, con compiti di organizzazione e coordinamento delle attività di orientamento. Alle scuole, riconosciute come ambiente di apprendimento all’interno del quale è necessario intervenire con azioni di orientamento dirette a sostenere i processi di scelta del giovane, favorendone il successo personale e professionale, l’inclusione e l’occupazione, viene tra l’altro affidato il compito di potenziare la collaborazione col mondo del lavoro, dell’associazionismo e del terzo settore, al fine di rafforzare e sviluppare reti e partenariati a livello locale; sviluppare esperienze imprenditoriali, in collaborazione con i soggetti economici e le aziende ed il supporto di un tutor; creare, anche con la partecipazione di imprenditori, laboratori di sviluppo di competenze per la gestione della carriera professionale; sviluppare stage e tirocini, facendoli diventare parte del percorso formativo della scuola secondaria superiore. Anche il tema dell’alternanza scuola-lavoro è stato oggetto di intervento normativo, a partire dall’art. 4 della legge delega n.53/200310, che ha introdotto l’alternanza come modalità di realizzazione dei percorsi del secondo ciclo, e non come sistema a se’ stante. Successivamente il Decreto legislativo 77/200511 ha disciplinato l’alternanza come metodologia didattica del Sistema dell’istruzione, per consentire agli studenti che hanno compiuto il 15° anno di età di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di studio e di lavoro, con finalità di orientamento professionale e di acquisizione di competenze spendibili sul mercato del lavoro. La figura professionale del “tutor di orientamento” è in via di definizione: il Ministero della Pubblica istruzione, insieme alla Conferenza dei Rettori, sta definendo degli appositi percorsi professionali destinati a tale profilo. Secondo quanto dichiarato dal Ministro dell’Istruzione lo scorso dicembre, a svolgere questo ruolo potrebbero essere anche “manager provenienti dal mondo dell’impresa”. Cfr: http://www.lastampa.it/2013/12/23/cultura/scuola/carrozza-in-ogni-scuola-un-tutor-per-lorientamentoHkXAgCBleQXKZ2hflqbD6L/pagina.html 10 Legge 28 marzo 2003 n. 53, “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale” - http://www.altalex.com/index.php?idnot=5790 11 Il Decreto legislativo 15 aprile 2005 n. 77, “Definizione delle norme generali relative all'Alternanza Scuola-Lavoro, a norma dell'articolo 4 della Legge 28 marzo 2003, n. 53”, ha introdotto la possibilità, per gli alunni della secondaria superiore di età compresa tra i 15 ed i 18 anni, di realizzare i corsi del secondo ciclo, in parte o per intero, in alternanza scuola-lavoro, come modalità del percorso formativo progettata, attuata, verificata e valutata dall'istituzione scolastica o formativa. A tal fine, è prevista la sottoscrizione di convenzioni o accordi con imprese e associazioni di categoria disposte ad accogliere gli studenti, per periodi di apprendimento al lavoro, senza che ciò implichi la costituzione di un rapporto individuale di lavoro - http://www.normattiva.it/urires/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2005;077 9 9 Un nuovo impulso verso esperienze di raccordo tra Scuola e mondo del lavoro è derivato dai regolamenti di riordino degli Istituti secondari di secondo grado, emanati sulla base della Riforma Gelmini e contenuti nei D.P.R. n. 87, n. 88, n. 89 del 2010, concernenti, rispettivamente, gli Istituti Professionali, gli Istituti Tecnici ed i Licei12. Riprendendo e confermando quanto previsto dal Dlgs 77/2005 tali regolamenti hanno disposto, a partire dall’anno scolastico 2010-2011, un ricorso più puntuale all’alternanza scuola-lavoro, come metodo sistematico da contemplare nella didattica curriculare dei vari Istituti, con caratteristiche diverse a seconda della tipologia di scuola, ma con la finalità comune di facilitare l’acquisizione di competenze che agevolino la transizione al mondo del lavoro o l’accesso agli studi superiori. Nei Licei l’alternanza, i tirocini o le esperienze pratiche rappresentano una possibilità, accanto all’attivazione di moduli o iniziative di studio-lavoro per progetti; negli Istituti Tecnici, stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro sono “strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi di studio”; per le ultime due classi degli Istituti Professionali, l’alternanza costituisce un obbligo13. La legge 128/2013 in tema di alternanza ha previsto la realizzazione di un programma sperimentale nel triennio 2014–2016 per lo svolgimento di periodi di formazione in azienda per gli studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado. All’inizio di giugno 2014 è uscito il decreto inter-ministeriale MIUR, MEF, MLPS che stabilisce i termini di attivazione del programma relativamente a percorsi in alternanza con contratto di apprendistato14, mentre si è in attesa del regolamento relativo alle altre forme di alternanza (tirocini, stage e didattica in laboratorio), di cui all’art.5 c. 4-ter della stessa legge. 1.2 Il ruolo dei servizi per l’impiego nell’orientamento per i giovani In Italia, il servizio pubblico di orientamento professionale diretto ai giovani in età scolare, è fornito, al di fuori dell’ambito scolastico, dai servizi previsti dalle Regioni, essendo l’orientamento professionale di loro -Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87 “Regolamento recante norme per il riordino degli istituti professionali, a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”- http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:presidente.repubblica:decreto:2010;87 - Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88 “Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” - http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:presidente.repubblica:decreto:2010;88 - Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 “Regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”. http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:presidente.repubblica:decreto:2010;89 13 Per approfondimenti, vedi: http://www.indire.it/scuolavoro/content/index.php?action=lettura&id_m=7619&id_cnt=7669; http://archivio.pubblica.istruzione.it/riforma_superiori/nuovesuperiori/index.html 14 I termini per l’attivazione del programma sperimentale relativo ai percorsi in alternanza con contratto di apprendistato, sono contenuti in un decreto interministeriale pubblicato il 5 giugno 2014 , il quale precisa: finalità del programma sperimentale, tipologia e requisiti delle imprese coinvolte, requisiti delle convenzioni, diritti e doveri degli studenti impegnati, ore di didattica e criteri per il riconoscimento dei crediti formativi. - Cfr. Decreto Interministeriale 28 del 5 giugno 2014 http://www.istruzione.it/allegati/2014/Decreto_firmato_e_bollinato_5.6.2014.pdf 10 12 competenza. Queste ultime organizzano l’offerta dei servizi di orientamento in maniera autonoma, delegandola per lo più alle Province. In linea generale, i principali soggetti di carattere pubblico dell’orientamento professionale consistono in: - - servizi per l’impiego, che talora prevedono per i giovani uno “sportello” dedicato. Anche in assenza di ciò, essi annoverano tra i propri servizi, oltre all’attività di incrocio domanda/offerta, l’accoglienza, l’informazione, l’orientamento e l’accompagnamento nella definizione di un progetto professionale e/o formativo. In taluni casi fanno riferimento a risorse esterne per tale tipologia di servizi. centri di informazione ed orientamento al lavoro (che prendono diverse denominazioni, quali ad es.: Informagiovani; Centri di Iniziativa Locale per l'Occupazione -CILO; Centri di orientamento al lavoro– COL, ecc.), operanti a livello municipale o provinciale, talvolta organizzati in reti o coordinamenti nazionali, i quali offrono ai giovani indicazioni per quanto riguarda i possibili percorsi formativi o professionali, ma anche informazioni di carattere diverso (per es. riguardanti il tempo libero, le attività di volontariato ecc.). Oltre ai servizi pubblici, possono integrare l’offerta di orientamento per i giovani anche vari soggetti privati, tra i quali ad es. le Camere di Commercio, gli Enti formativi, le Agenzie per il lavoro, i sindacati, le associazioni di categoria, scuole e università, consulenti del lavoro, in base alla liberalizzazione del mercato dei servizi per il lavoro. A proposito di queste ultime, è da evidenziare l’organizzazione annuale, da parte della Confindustria, della “Giornata Nazionale Orientagiovani” diretta a promuovere l’incontro tra imprenditori e giovani: in tutte le province, le associazioni industriali, in collaborazione con istituti scolastici e universitari, offrono a studenti e insegnanti l’occasione di avvicinarsi al mondo dell’impresa e ricevere informazioni utili ad un successivo inserimento nel mondo del lavoro. Vi sono inoltre servizi di orientamento disponibili sul web, i quali offrono informazioni relative alle professioni, ed ai percorsi formativi o professionali, tra i quali: il portale del Ministero del Lavoro “Cliclavoro”, il nuovo portale del MIUR, il servizio “Orientaonline” di Isfol; Jobtel15. Per quanto riguarda programmi specifici per favorire la transizione scuola-lavoro, la principale esperienza nazionale è rappresentata dal Programma “Formazione ed Innovazione per l’Occupazione - Scuola e Cliclavoro offre consigli utili alla ricerca di un lavoro, informazioni sulle professioni e sui contratti di lavoro http://www.cliclavoro.gov.it/ Il portale del MIUR consente di approfondire l’offerta di percorsi di studio a livello di secondaria superiore e post-secondaria, e offre informazioni sul mondo del lavoro, arricchite da video in cui personalità di varia estrazione professionale raccontano come hanno raggiunto i propri obiettivi. Cfr http://www.istruzione.it/orientamento Orientaonline (http://orientaonline.isfol.it/) consente di esplorare in modo molto dettagliato il mondo delle professioni, suddivise per aree occupazionali Jobtel (www.jobtel.it) il portale creato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, al fine di divulgare le informazioni relative ai dati del sistema Excelsior sulle previsioni di assunzioni delle aziende, offre informazioni sul mondo del lavoro e della formazione. 11 15 Università” – FixO S&U, a titolarità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzato da Italia Lavoro. Si tratta di un Programma sperimentale nazionale di assistenza tecnica alle istituzioni scolastiche ed alle Università. Con riferimento alle azioni dirette alle scuole secondarie, FIxO, in collaborazione con le Regioni, con cui viene siglata una Convenzione di intesa, si propone di intervenire nell’ambito della transizione dal sistema educativo e formativo al mercato del lavoro. Il modello di servizio messo a punto dal Programma prevede: la strutturazione all’interno delle scuole di un servizio di placement, diretto a supportare gli istituti scolastici nell’organizzazione ed erogazione dei servizi di orientamento, intermediazione e placement, e nell’utilizzo di dispositivi e misure di politiche attive del lavoro, in coerenza con il nuovo ruolo di attori del mercato del lavoro che la legge Biagi ha riconosciuto loro, e in raccordo con la rete degli stakeholder territoriali (servizi per l’impiego, imprese, università, ecc.). L’assistenza tecnica include la qualificazione e l’affiancamento degli operatori del sistema scolastico; l’implementazione di un percorso personalizzato di orientamento/placement a favore degli studenti, con l’offerta di una serie di servizi modulabili sulla base delle esigenze del diplomato/diplomando; il supporto alla costituzione/rafforzamento della rete territoriale degli stakeholder, volto a rafforzare la filiera dei Servizi per il Lavoro ed il ruolo delle scuole come elemento di collegamento tra studenti e risorse produttive del territorio, allo scopo di finalizzare il percorso di orientamento nel placement, agevolando l’occupabilità e l’occupazione dei giovani. Nel corso del 2014, il Programma ha coinvolto 383 scuole secondarie/reti di scuole, per un totale di 631 istituti scolastici, distribuiti nella totalità delle Regioni e nelle due Province autonome, formando 1.691 operatori scolastici sulle tecniche di organizzazione e gestione dei servizi di orientamento e placement. A giugno, risultano aver completato il percorso di orientamento e placement circa 26.500 diplomati/diplomandi, rispetto al totale di 57.450 che si prevede di raggiungere entro la fine dell’anno. 1.3 La transizione scuola – lavoro e l’orientamento nelle scuole In Italia, l’orientamento fa parte dell’attività istituzionale di tutti gli istituti scolastici ed è parte integrante dei curricula di studio oltre che dell’intero processo educativo e formativo. Durante l’ultimo anno delle scuole medie, gli istituti sono tenuti a mettere in atto iniziative dirette ad orientare i giovani nella scelta tra percorso scolastico e professionale, che si trovano ad effettuare una volta superato l’esame alla fine della terza media. Successivamente, nel percorso della scuola secondaria di secondo grado e, in particolar modo, durante gli ultimi due anni di corso, gli istituti sono tenuti ad organizzare attività di preparazione alla scelta da effettuare al termine degli studi (ad es. informazione su tipologia studi universitari, corsi di formazione professionale postdiploma e mercato del lavoro, caratteristiche dei settori produttivi/figure professionali; visite ad Università ecc.). 12 Le iniziative e il tempo ad esse dedicato sono responsabilità dei singoli istituti scolastici e quindi difficilmente standardizzabili. Isfol, nel suo Rapporto Orientamento presentato nel 2012, su dati dell’anno precedente, realizzato su un campione di 3.274 scuole16, metteva in evidenza come la grandissima parte delle attività di orientamento fosse svolta all’interno degli Istituti e consistesse prevalentemente in didattica orientativa, colloqui di gruppo, azione informativa e colloqui individuali di orientamento. Attività esterne erano organizzate in prevalenza dagli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado: partecipazione a giornate dedicate all’incontro con le aziende (job meeting), saloni, career days, “giornate aperte”. Il rapporto notava che, nonostante la cultura dell’orientamento fosse entrata a far parte del sistema dell’istruzione, il servizio di orientamento nelle istituzioni scolastiche non avesse ancora carattere sistemico, bensì occasionale, a causa soprattutto della scarsità di risorse, sia economiche che umane. Risultava altresì poco diffuso il lavoro in rete con altri servizi del territorio, in particolare Servizi per l’impiego e Informagiovani, così come tutte le iniziative di orientamento in rapporto con l’esterno, nonché l’attività di valutazione delle azioni di orientamento, limitata ad un terzo delle scuole. Per quanto riguarda l’aspetto dell’alternanza, sulla base dei rapporti nazionali di monitoraggio elaborati da INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), sui percorsi di alternanza attuati dagli istituti secondari di secondo grado, a seguito del Dlgs 77/2005 e della successiva Riforma Gelmini, ed in particolare in base alla Sintesi del rapporto di monitoraggio 201317, si possono evidenziare i risultati positivi prodotti dallo sforzo compiuto, negli ultimi anni, per integrare formazione scolastica ed esperienze in contesti lavorativi. Nell’anno scolastico 2012-13, il ricorso all’alternanza come metodologia didattica ha interessato il 45,6% delle scuole secondarie di secondo grado. Dei circa 11.600 percorsi di alternanza scuola-lavoro realizzati, il 67,1% sono stati avviati dagli istituti professionali, il 22% dagli istituti tecnici, il 7,8% dai licei. Rispetto al precedente anno scolastico, il numero dei percorsi è cresciuto del 18,5%, con l’incremento maggiore riportato dai licei: se confrontiamo lo stesso numero con quello dei percorsi realizzati nell’anno scolastico 2009-2010 (anno che precede l’entrata in vigore della Riforma della scuola secondaria), l’incremento è del 329%. I percorsi in alternanza sono stati realizzati per il 58,2% in impresa, ed hanno coinvolto prevalentemente gli studenti degli ultimi due anni. Le scuole esprimono la propria autonomia, sancita dalla legge n. 59 del 1997, nel Piano dell’offerta formativa (POF), elaborato dal Collegio docenti ed adottato dal Consiglio di Istituto e dal Dirigente Scolastico18, a partire dall’analisi dei bisogni e delle risorse del territorio: in tale documento vengono illustrate la progettazione curricolare, extra-curricolare, didattica ed organizzativa delle attività di istituto. L'elaborazione annuale dei POF Del campione di 3.274 scuole che ha aderito alla indagine Isfol, 3.012 sono statali. Il 33% del campione è costituito da Istituti di istruzione secondaria di primo grado, il 46,5% da Istituti di istruzione secondaria di secondo grado, il 20% da Istituti onnicomprensivi. Fonte: Rapporto Orientamento Isfol 2011, ed. 2012 http://sbnlo2.cilea.it/bw5ne2/opac.aspx?WEB=ISFL&IDS=18944 17 Indire, “Alternanza scuola lavoro: binomio possibile? – Monitoraggio 2013, Sintesi” http://www.istruzione.it/allegati/rapporto_sintesi_moni_%20alternanza_az.pdf 18 Fonte: http://www.atuttascuola.it/materiale/dirigenza_scolastica/autonomia_e_territorio.htm 13 16 offre agli Istituti scolastici la possibilità, nel quadro degli obiettivi generali ed educativi definiti a livello nazionale, di adattare il piano di studi alle esigenze del contesto socio-economico di riferimento. In sostanza, viene attribuita al Capo di Istituto la possibilità di organizzare una offerta didattica diversa e predisporre corsi extra-curriculari, anche finalizzati ad avvicinare la formazione scolastica al mondo del lavoro. Al fine di agevolare le scuole nella progettazione curriculare, per quanto riguarda la pianificazione di iniziative di alternanza, dirette a facilitare la transizione scuola-lavoro, il Ministero dell’Istruzione ha avviato nel marzo 2013 una consultazione pubblica rivolta agli operatori scolastici, sul documento “Costruire insieme l’alternanza scuola-lavoro”19. In esso si affrontano i temi più importanti che riguardano l’implementazione di percorsi in alternanza: ambiti di riferimento, alleanze territoriali, progettazione condivisa, struttura organizzativa, realizzazione, valutazione degli apprendimenti, certificazione, valutazione del progetto, risorse finanziarie. In particolare, la proposta vede nell’alternanza il punto di partenza per lo sviluppo di reti territoriali tra istituzioni scolastiche e formative, imprese e altri soggetti del mondo economico e del terzo settore, la cui creazione è auspicata anche dalla Riforma del lavoro Fornero20. Le reti territoriali sono formalizzate attraverso accordi di diversa tipologia, riguardanti un numero variabile di soggetti, e che possono condurre a forme di partenariato stabili, di durata pluriennale. Per la costituzione di partenariati scuola-impresa si può inoltre far riferimento alle reti territoriali per l’apprendimento permanente, previste dall’Intesa del dicembre 2012 sulle politiche per l’apprendimento permanente21. Ad oggi, e in attesa che venga meglio definita la figura del tutor dell’orientamento prevista dalle Linee Guida nazionali per l’orientamento permanente del MIUR del febbraio 2014, a livello di istituto scolastico le attività di orientamento sono svolte da docenti “Referenti per l’orientamento”, nominati su base annuale dal Dirigente scolastico. In attesa che venga pubblicato il documento sulla definizione degli standard dei servizi di orientamento e delle competenze degli operatori, annunciato nelle Linee Guida Nazionali sull’Orientamento inter-istituzionali, i Referenti per l’orientamento non sono al momento tenuti a seguire una formazione Il documento “Costruire insieme l’alternanza scuola-lavoro”, predisposto da Indire, in collaborazione con la competente Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni, è stato inviato alle Istituzioni Scolastiche ed è inoltre stato pubblicato ai fini della consultazione, sul sito INDIRE http://www.indire.it/scuolavoro/consultazione/wp-content/uploads/2013/03/COSTRUIRE-INSIEME-LALTERNANZA-22_03.pdf. La consultazione era finalizzata alla definizione di Linee Guida sui percorsi di alternanza, contemplate dal Dlgs 77/2005, in attuazione della riforma Moratti sulla scuola (legge 53/2003), e attualmente in fase di completamento. Il Dlgs 77/2005 aveva a suo tempo previsto la possibilità, per gli alunni della secondaria superiore di età compresa tra i 15 ed i 18 anni, di realizzare i corsi del secondo ciclo, in parte o per intero, in alternanza scuola-lavoro. 20 Legge 28 giugno 2012, n. 92,”Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” http://www.gazzettaufficiale.it/gunewsletter/dettaglio.jsp?service=1&datagu=2012-0703&task=dettaglio&numgu=153&redaz=012G0115&tmstp=1341387887869 21 Cfr. “Intesa siglata in Conferenza Unificata il 20 dicembre 2012, riguardante le politiche per l'apprendimento permanente e gli indirizzi per l'individuazione di criteri generali e priorità per la promozione ed il sostegno alla realizzazione di reti territoriali, ai sensi dell'articolo 4, commi 51 e 55, della legge 28 giugno 2012, n. 92” http://www.tecnostruttura.it/cms/file/DOCUMENTI/2246/apprendimento-permanente.pdf 19 14 specifica: le competenze delle quali possono essere in possesso sono per lo più acquisite su base volontaria, attraverso percorsi di formazione di vario tipo, e raramente su iniziativa dell’istituto scolastico di appartenenza. Per lo più le loro attività consistono nell’organizzare le attività non curricolari per studenti e famiglie; realizzare azioni di tipo individuale, come ad esempio “sportelli di ascolto”; mantenere le relazioni con l’esterno. Fino ad oggi, in ambito scolastico i servizi dedicati alla transizione scuola-lavoro sono stati messi in atto, in prevalenza, nel quadro di progetti con finanziamenti specifici, oppure delegati all’iniziativa di singoli istituti o docenti. 2. LA TRANSIZIONE SCUOLA-LAVORO IN FRANCIA 2.1 Il quadro normativo e la governance Le politiche di orientamento in Francia sono tradizionalmente caratterizzate dalla distinzione tra orientamento scolastico, che spetta al sistema educativo, e orientamento professionale, afferente al sistema dei servizi per il lavoro. Tanto nel settore dell’istruzione quanto in quello delle politiche attive del lavoro la competenza è dell’amministrazione dello Stato. Per quanto riguarda l’orientamento professionale, recentemente regionalizzato, il modello di governance segue fondamentalmente l’approccio della decentralizzazione, con la definizione delle politiche a livello nazionale e il trasferimento di risorse alle Regioni, che godono di una relativa autonomia organizzativa. Sia a livello di policy making e di governance, che di attuazione delle politiche, sono presenti sempre più punti di contatto tra i due sistemi dell’orientamento professionale e scolastico: entrambi si inquadrano nell’ambito dell’orientamento permanente, si avvalgono ampiamente dell’approccio partenariale, a cui partecipa il mondo produttivo locale, e sul target giovanile, nel rispetto delle specifiche competenze di ciascun soggetto, hanno sviluppato importanti collaborazioni. Per quanto riguarda l’orientamento professionale, la Legge 1437 del 2009 ha sancito il diritto all’orientamento professionale per tutti22 e ha dato vita al Servizio Pubblico per l’Orientamento (Service Public de l’Orientation, SPO), mirante a sviluppare in ciascun territorio una rete per l’orientamento composta da tutti i soggetti impegnati nel settore, in primo luogo dall’Agenzia Nazionale per l’Impiego Pôle emploi, le Missions Locales, i Consulenti di orientamento professionale della Pubblica Istruzione e i Centri di informazione regionale per i giovani, finanziati dal Ministero dell’Educazione. L’art. 4 della “LOI n° 2009-1437 du 24 novembre 2009 relative à l'orientation et à la formation professionnelle tout au long de la vie” ha sancito il diritto all’informazione, all’orientamento e all’accompagnamento per tutti in materia di orientamento professionale. Cfr. http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000021312490&categorieLien=id 15 22 Le conclusioni del rapporto di valutazione congiunto degli ispettorati IGAS-IGEN23 del gennaio 2013 faceva un bilancio deludente della Legge istitutiva del Service Public de l’Orientation, e proponeva di rafforzare il ruolo della Regione come capofila del SPO, di conferirle delle leve per poter agire in questo senso sulle diverse reti, e di accompagnare questa decentralizzazione con un pilotaggio nazionale condiviso, in grado di raccogliere tutte le competenze fino ad allora disperse, la nuova legge di riforma della formazione professionale del marzo 201424. Accogliendo tali osservazioni, rimane in capo allo Stato la competenza nella definizione delle politiche d’orientamento, mentre alle Regioni sono attribuite più ampie responsabilità nell’organizzazione e nel coordinamento del SPO. Il servizio, gratuito e rivolto a tutti (anche agli studenti), è assicurato da cinque soggetti istituzionali, designati per legge e competenti su target specifici di utenza: Pôle emploi (generalista, disoccupati, ma anche occupati), l'Association pour l'Emploi des Cadres-APEC (alte professionalità), Cap Emploi (portatori di handicap), Missions Locales (giovani 16-25 anni) e gli Organismes Paritaire Collecteur Agréés – OPCA (lavoratori occupati e disoccupati, dei diversi settori produttivi). Inoltre, questi possono essere affiancati da eventuali operatori locali designati dalla Regione, dopo concertazione nell’ambito del Comitato Regionale dell’Occupazione, della Formazione e dell’Orientamento25. Con la nuova legge la Regione ha inoltre potenziato i compiti di controllo sulla qualità del servizio e sulla sua coerenza e rispondenza agli obiettivi della Carta delle Formazioni (Carte des formations)26; ha rafforzato la responsabilità della messa in rete dei centri dedicati alla validazione delle competenze dei target più deboli, e l’animazione degli attori e delle attività miranti a contrastare l’abbandono scolastico e ad offrire a ciascun giovane in difficoltà un nuovo progetto professionale. La nuova legge è stata preceduta da una sperimentazione del nuovo Service Public Régional de l’Orientation (SPRO) in otto Regioni, a partire da settembre 2013, caratterizzata da una forte collaborazione interistituzionale a livello centrale (Ministère de l’Education, Ministère du Travail, de l'Emploi, de la Formation Professionnelle et du Dialogue Sociale, Ministère des Sports, de la Jeunesse, de l'Éducation populaire et de la Vie Associative), mentre sui territori i soggetti mobilitati dalla Regione per elaborare il progetto del nuovo SPRO sono stati i Prefetti, le Académies, ovvero i presìdi territoriali del Ministero dell’Educazione Nazionale, 23 Cfr. Inspection Générale des Affaires Sociales et l’Inspection générale de l’Education Nationale, “Le service public de l’orientation: état des lieux et perspectives dans le cadre de la prochaine réforme de decentralization”, 2013. http://www.igas.gouv.fr/IMG/pdf/Rapport_SPO_-_RM_2013-020P_-2.pdf 24 Cfr. LOI n° 2014-288 du 5 mars 2014 relative à la formation professionnelle, à l'emploi et à la démocratie sociale http://www.legifrance.gouv.fr/affichLoiPubliee.do?idDocument=JORFDOLE000028505680&type=general&legislature=14 25 Organismo a carattere consultivo volto a garantire la cooperazione tra le amministrazioni e le Parti Sociali. La Carte des Formations è lo strumento di programmazione dell’offerta formativa del territorio (in termini di profili/mestieri e corsi), costruita sulla base delle esigenze di sviluppo del mercato del lavoro e del contesto economico-produttivo locale, al fine di facilitare l’inserimento lavorativo nelle diverse filiere produttive presenti localmente, in un’ottica di gestione previsionale dei fabbisogni formativi e occupazionali e di prossimità territoriale. Deve inoltre rispondere alle differenti esigenze di formazione dei cittadini attraverso l’offerta di un’ampia varietà di percorsi formativi. La Carte des Formations è elaborata congiuntamente da rappresentanti di Stato, Regione, Parti sociali e imprese; è firmata dal Prefetto della Regione, dal Presidente della Regione e dal Rettore dell’Académie, in rappresentanza del sistema educativo e formativo, ed è gestita nell’ambito del Comitato di Coordinamento Regionale per l’Occupazione e la Formazione Professionale (CCREFP). 16 26 dell’Istruzione Superiore e della Ricerca, e le Parti Sociali, supportati da un ampio partenariato di istituzioni e operatori dell’orientamento27. Il servizio di orientamento è declinato in quattro funzioni: accoglienza, informazione, consulenza e accompagnamento. L’offerta di servizi nell’ambito del Servizio Pubblico per l’Orientamento è differenziato su due livelli: il primo livello informativo, con una ampia diffusione dei punti di accesso, sia attraverso una razionalizzazione (es. creazione di un marchio) degli organismi che attualmente si occupano di servizi di informazione e di orientamento, sia attraverso la creazione di servizi “dematerializzati” (portale internet e piattaforme telefoniche)28 e, a seguire, un secondo livello più specifico di orientamento vero e proprio e di accompagnamento, con una segmentazione, come si è detto, dell’offerta di servizio per target di utenza. La designazione per legge di cinque operatori competenti ad assicurare il servizio pubblico di orientamento sui territori comporterà una razionalizzazione del ruolo e dei compiti dei vari soggetti che finora hanno offerto servizi di orientamento sui territori. In particolare, sul target dei giovani, la rete delle Missions Locales dovrà rafforzare il proprio ruolo di referente, anche nel rapporto tra il sistema educativo e il sistema del lavoro. In effetti, sul solo target specifico dei giovani, oltre alle Missions Locales sui territori opera una pluralità di reti di operatori con competenze specifiche: i Centres d’Information et d’Orientation (CIO), dipendenti dal sistema scolastico; i Permanences d’Accueil d’Information et d’Orientation (PAIO), che si occupano di formazione in alternanza; i Services Communs Universitaires d’Information et d’Orientation (SCUIO), strutture istituite all’interno delle università, le quali offrono agli studenti informazioni e documentazione relativa agli insegnamenti universitari, consulenza per l'orientamento, sostegno all'occupabilità; i Centres d’Information et Documentation Jeunesse (CIDJ), rete di strutture che operano sul tutto il territorio nazionale offrendo un’informazione a carattere generalista. 2.2 Il ruolo dei servizi per l’impiego nell’orientamento per i giovani In materia di politiche per i giovani la suddivisione delle competenze assegna alla scuola la competenza sui minori nell’età dell’obbligo scolastico, mentre i servizi delle Missions Locales29 sono rivolti ai giovani dal Cfr. “Expérimentation du Service Public Régional de l’Orientation (SPRO. Document de cadrage des conditions de prefiguration du SPRO dans les territoires expérimentaux (septembre 2013), http://www.actualite-de-la-formation.fr/IMG/pdf/1113_doc-cadrespro.pdf 28 Il portale “Orientation pour Tous” è stato realizzato nel quadro del servizio pubblico dell’orientamento ed è frutto della collaborazione tra Ministeri, i servizi del Primo Ministro, l’Onisep, i Centres Inffo, il CIDJ, il Faf TT, la rete Fongecif, i Partners sociali e molte collettività territoriali. Ha per obiettivo di fornire un’informazione sui mestieri, le possibilità di orientamento durante gli studi o in formazione continua, e permette di ricercare informazioni sull’offerta formativa. Cfr. www.orientation-pour-tous 29 Le Mission Locales sono nate alla fine degli anni ’80 e nel 2005, con l’affidamento della gestione del Programma CIVIS (Contrat d’insertion dans la vie sociale), dispositivo riguardante il diritto all’accompagnamento per l’inserimento socio-lavorativo per i giovani a rischio di esclusione, in vigore fino al 2010), sono state inserite nel Code du Travail, che ne stabilisce la mission, la forma giuridica, il rapporto con i partner locali e gli obiettivi di servizio fissati attraverso una Convenzione con lo Stato. 17 27 momento dell’uscita dal sistema scolastico (con o senza diploma). Si tratta di organismi a statuto associativo o di raggruppamento temporaneo d’impresa (Groupement Momentané d'Entreprises, GME), previsti dal Code du Travail, con una missione di servizio pubblico di prossimità per l’inserimento lavorativo e sociale di giovani tra i 16 e i 25 anni, a carattere universalistico, nel senso che qualsiasi giovane nella fascia d’età menzionata ha il diritto di essere ricevuto e supportato dalla struttura. Non c’è obbligo di iscrizione alla Mission Locale, ma la registrazione comporta un cambiamento di status in “demandeur d’emploi” (persona in cerca di occupazione). Le Missions Locales collaborano con i Servizi pubblici per l’impiego (Pôle emploi) sulla base di un accordo di partenariato rafforzato, pluriennale30. Esse offrono servizi di accoglienza, informazione, orientamento e accompagnamento all’inserimento sociolavorativo, avvalendosi di un approccio olistico al problema giovanile, mirante ad affrontare contemporaneamente i problemi che costituiscono fattori inibitivi all’inserimento del giovane nella società, e della pedagogia della scelta e dell’accoglienza mirata. Nell’offerta di servizi ai giovani ciascuna Mission Locale si avvale di una rete di partner locali (imprese, scuole, organismi di formazione, SPI, servizi sociali, associazioni, ecc.), verso cui svolge anche una funzione di animazione. La Mission Locale funge inoltre da osservatorio territoriale delle azioni che vengono attuate da soggetti pubblici e privati a favore dei giovani. Recentemente sono state investite anche della competenza in materia di implementazione della Garantie Jeunes (il programma nazionale sulla “Garanzia Giovani”, avviato nell’ottobre del 2013, prima che la Francia concordasse nel 2014 il piano di attuazione nel quadro della Youth Employment Initiative europea). Di grande importanza è il partenariato tra le Missions Locales e le istituzioni scolastiche e formative, che hanno la competenza sui minori in età dell’obbligo. La Legge impone a tutti gli istituti del ciclo secondario e ai CFA (Centre de Formation en Apprentissage) di trasmettere agli organismi designati dai Prefetti, così come alle Missions Locales, i casi di abbandono scolastico, consentendo così un intervento tempestivo sui target di Per informazioni cfr. http://www.emploi.gouv.fr/acteurs/missions-locales, http://www.unml.info/le-reseau-des-missions-locales/le-roledes-missions-locales.html 30 Dopo l’istituzione dell’operatore unico dei Servizi pubblici per l’impiego, Pôle Emploi, nel 2008, il rapporto tra lo Stato e le Missions Locales è stato rivisto, dando vita ad un Accordo-quadro di partenariato rafforzato tra Pôle Emploi, lo Stato e Conseil National des Missions Locales. L’Accordo quadro in vigore è stato siglato nel gennaio 2010, con validità fino al 2014. L’Accordo deve essere adattato alla situazione di ciascuna Regione/territorio e firmato dai rappresentanti locali delle parti contraenti. L’Accordo-quadro definisce un rapporto di partenariato rafforzato (co-traitance) tra Pôle Emploi e le Missions Locales, riconoscendo la complementarietà dell’azione delle due reti e l’impegno ad un pilotaggio congiunto nell’offerta del servizio e alla collaborazione nelle prestazioni, attraverso la messa in comune dei servizi offerti dalle due reti. La comunicazione e lo scambio di informazioni tra le reti sono una condizione indispensabile per il buon funzionamento del partenariato. L’Accordo-quadro dà la seguente definizione giuridica di Cotraitance: “è il contratto in base al quale Pôle Emploi delega a un organismo, limitatamente allo specifico target di cui esso è legalmente responsabile, l’esecuzione di tutte o parte delle sue missioni, per la messa in atto fino alla conclusione del Percorso Personalizzato di Accompagnamento al Lavoro (PPAE) delle persone in cerca di occupazione, con riserve relative all’età e all’uscita dalla disoccupazione, ponendo come contropartita il versamento di una partecipazione finanziaria non correlata al raggiungimento degli obiettivi di ritorno al lavoro”. Il testo dell’Accordo è disponibile al seguente indirizzo web: http://circulaire.legifrance.gouv.fr/pdf/2010/05/cir_31187.pdf. 18 giovani maggiormente a rischio di esclusione sociale31. Le Missions Locales possono collaborare anche in modo più intensivo con le scuole, ad esempio attraverso azioni di prevenzione dell’abbandono scolastico presso le scuole, proponendo agli studenti a rischio di abbandono attività di sostegno parallele o alternative a quelle previste dal programma scolastico ministeriale. Sull’intero territorio nazionale sono presenti 450 Missions Locales, che si avvalgono di 11.000 professionisti dell’inserimento professionale e sociale. Il finanziamento complessivo della rete nazionale è di 524 milioni di euro, ai quali contribuiscono, in diversa misura, vari attori: lo Stato (39%), le Regioni (19%), i Comuni e le associazioni di Comuni (21%), i Dipartimenti (6%); il FSE (3%), altri servizi pubblici e privati(12%). La Convenzione del 2010 ha raddoppiato il contributo finanziario dello Stato alle Missions Locales (circa 34,5 milioni di euro/anno). Per inciso, il rapporto di valutazione IGAS-IGEN summenzionato, in materia di orientamento ha riconosciuto alle Missions Locales le competenze e la professionalità nel loro specifico settore, definendole componente essenziale del Servizio pubblico per l’Impiego32. 2.3 La transizione scuola – lavoro e l’orientamento nelle scuole In Francia, i servizi di orientamento scolastico sono da tempo parte del sistema dell’istruzione nazionale, in quanto servizio pubblico. Nell’ambito del percorso scolastico della scuola secondaria – inferiore e superiore sono previste numerose misure destinate a offrire agli studenti una migliore conoscenza del mondo professionale, anche nell’ottica di consentire loro di operare delle scelte più consapevoli in relazione al percorso di carriera e di agevolare il loro inserimento nella vita attiva33. La nuova legge di riforma della scuola34 indica tra i propri obiettivi il rinnovamento del sistema di orientamento e di inserimento professionale e lo sviluppo delle attività di valutazione dei risultati ottenuti in questo campo. In Cfr. art. 13 nonies A L’art. 4 della Legge n°2009-1437. In particolare, la segnalazione dei casi di giovani in difficoltà avviene attraverso un sistema informativo a livello interministeriale, tramite il quale si segnalano in tempo utile i giovani che non frequentano regolarmente la scuola, per i quali può essere quindi costruito e proposto un percorso alternativo o di recupero scolastico o di formazione al di fuori della scuola. 32 Cfr. http://alternatives-economiques.fr/blogs/abherve/2013/04/09/missions-locales-le-rapport-igas-igen-sur-lorientation-reconnaitleur-professionnalisme/ 33 Per maggiori informazioni sul sistema educativo francese cfr: i siti web delle reti europee EURYDICE e REFERNET: https://webgate.ec.europa.eu/fpfis/mwikis/eurydice/index.php/France:Overview http://libserver.cedefop.europa.eu/vetelib/2012/2012_CR_FR.pdf 34 La Legge n° 2013-595 8 luglio 2013, “Loi d'orientation et de programmation pour la refondation de l’école de la République” mira a creare le condizioni per elevare il livello educativo di tutti gli studenti e a ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali che possono influire sul successo formativo. Nella programmazione dei mezzi, un particolare sforzo viene fatto a livello di scuola materna. Il testo prevede inoltre l’istituzione di Scuole superiori dell'insegnamento e della formazione professionale e pone le basi per un servizio pubblico di educazione informatica. In materia di orientamento estende e rafforza, in previsione, le occasioni di incontro e scambio scuola-impresa. http://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do;jsessionid=B79D2B5F1CFDE3E8C05CCBA25C3E3CA5.tpdjo12v_3?cidTexte=JORFTE XT000027677984&dateTexte=20140307 19 31 particolare, sull’orientamento la legge prevede il rafforzamento dei percorsi individuali di informazione, orientamento e scoperta del mondo economico e professionale (Parcours individuels d’information, d’orientation et de découverte du monde économique et professionnel, PIIODMEP), la principale misura di orientamento realizzata nelle scuole, la loro estensione a tutta la scuola secondaria inferiore e superiore e il potenziamento della collaborazione tra scuola e impresa. Dal punto di vista amministrativo, il sistema scolastico francese è organizzato in circoscrizioni territoriali, corrispondenti approssimativamente ai territori regionali, le c.d. Académies, dipendenti dal Ministero dell’Educazione Nazionale, dell’Insegnamento Superiore e della Ricerca, e presiedute da un Rettore (Recteur o Chancelier). Il Rettore è responsabile dell’implementazione sul proprio territorio della politica educativa nelle scuole di ogni ordine e grado, definita a livello nazionale, e risponde direttamente ai Ministri di riferimento. Nell’ambito delle proprie competenze, il Rettore dispone di ampi poteri di organizzazione dei mezzi amministrativi, didattici, pedagogici e di orientamento che gli sono attribuiti 35. Gli Istituti scolastici dispongono di una propria autonomia in materia pedagogica ed educativa. Attraverso l’elaborazione del Projet d'établissement (Progetto d’Istituto)36 gli Istituti prendono iniziative in merito alle modalità della messa in atto di orientamenti e programmi nazionali, in considerazione della diversità della popolazione scolastica. In particolare l’autonomia di cui godono riguarda, tra le altre cose, l’organizzazione delle attività di orientamento, le iniziative della scuola verso l’ambiente economico-sociale in cui è inserita, l’organizzazione di azioni formative complementari e di formazione continua e di altre attività facoltative. A far da cornice alle attività sviluppate intorno all’obiettivo di avvicinare la scuola al mondo del lavoro vi sono i Partenariats école-entreprise (Partenariati scuola-impresa), formalizzati dal Ministère de l’Education Nationale attraverso Convenzioni-quadro e Accordi-quadro con le Organizzazioni professionali e datoriali o con grandi imprese. I Partenariati scuola-impresa, focalizzati sulle competenze e le qualifiche più ricercate, attraverso il rafforzamento dei legami tra gli attori della comunità educativa, gli studenti e gli operatori dell’economia contribuiscono, da un lato, ad una migliore conoscenza delle imprese e delle loro esigenze in termini di formazione e qualifiche da parte degli educatori e, dall’altra, all'orientamento, alla formazione di competenze di scelta ed all’integrazione degli studenti nella vita lavorativa. I Rettori delle Académies sono designati dal Consiglio dei Ministri (sono selezionati prevalentemente tra professori universitari) e nominati con decreto del Presidente della Repubblica. Coordinano tutti i livelli di istruzione, dalla scuola materna all'università, e ad essi fa capo tutto il personale statale degli istituti scolastici (scuole, college, licei, università, CFA) e dei servizi (rettorato, direzione accademica, CIO). 36 Il Projet d'établissement è elaborato su iniziativa del Chef d’établissement, con i rappresentanti della comunità educativa (personale di direzione, insegnante, amministrativo, tecnico, di servizio, operatori sociali e sanitari, genitori ed allievi, nonché partner esterni all’istituto, quali comunità territoriali, autorità accademiche, imprese, associazioni culturali, altri istituti scolastici) ed approvato dal Consiglio di amministrazione dell’istituto scolastico. 35 20 Oltre alla declinazione sul territorio degli accordi-quadro nazionali, a livello di singole Académie sono stati creati in alcuni casi degli organismi informali denominati in maniera diversa, ad es. Comités Locaux ÉcoleEntreprise, Comités Locaux Éducation-Économie (CLEE) o Réseaux École-Entreprise Locaux (REEL), che rafforzano il legame di partenariato tra istituti scolastici e tessuto economico locale. Ne fanno parte rappresentanti dei soggetti coinvolti nell'orientamento, nella formazione e nell’inserimento lavorativo, tra i quali Istituti scolastici, imprese, GRETA (raggruppamenti di istituti scolastici), rappresentanti degli enti locali (in particolare, del Consiglio regionale) e, talora, dei genitori. Un rappresentante di tali Comitati/Reti è presente presso i vari Istituti scolastici. Le Académie sono tenute ad attivare iniziative di collaborazione con la realtà economica locale, e ad assistere le scuole nella loro progettazione e realizzazione. A tale scopo esiste una specifica figura professionale per lo sviluppo dei partenariati scuola-impresa (chargé de mission école-entreprise), che in taluni casi, nelle Académie più grandi, lavora in équipe con quadri aziendali temporaneamente distaccati da grandi aziende private presenti sul territorio (Ingénieurs pour l’école-IPE). Nel quadro delle differenti forme di partenariato vengono organizzate una serie di attività ed eventi, a livello sia nazionale che locale, a fini informativi e di orientamento, quali: la “settimana scuola-impresa”, volta a preparare gli studenti all’integrazione nel mondo del lavoro e ad incentivare il loro spirito imprenditoriale, attraverso azioni che coinvolgono gli studenti e le loro famiglie, i membri del personale docente e i presidi; visite ad aziende, interventi in aula di professionisti, incontri tra insegnanti e dirigenti d'azienda per promuovere il dialogo e la conoscenza reciproca; organizzazione di stage e percorsi di formazione in alternanza; costruzione di progetti di formazione e di cooperazione tecnologica; formazione in azienda (anche in stage) per gli insegnanti. I Parcours individuels d’information, d’orientation et de découverte du monde économique et professionnel, PIIODMEP) rappresentano la più rilevante misura di orientamento realizzata nelle scuole e la principale forma di collaborazione scuola-impresa attuata nel quadro dei partenariati. Essi sono progettati dallo Chef d’établissement (Preside) della scuola, in collaborazione con tutto il team educativo e mobilitando le risorse disponibili, a partire dalle relazioni col mondo economico basate sui partenariati, dalla locale Académie fino ai servizi di orientamento scolastici e territoriali quali i CIO, i SCUIO, le Missions locales, i servizi pubblici per l’impiego. A questo si aggiunge la documentazione e le informazioni sul mercato del lavoro, la formazione e le professioni in possesso dell’Istituto scolastico e quelle fornite dall’ONISEP (organismo-chiave dell’informazione sull’orientamento scolastico e professionale, dipendente dal Ministero dell’Educazione Nazionale dell’Insegnamento Superiore e della Ricerca). 21 I PIIODMEP, previsti dalla riforma della scuola del 2013, rappresentano un’evoluzione dei precedenti “Percorsi di scoperta delle professioni e della formazione”, (Parcours de découverte des Métiers et des Formations, PDMF). Riguardano tutti gli allievi dal college al termine del liceo e sono diretti all’acquisizione di conoscenze e competenze in tre principali aree: la scoperta delle attività professionali e del contesto socio-economico; la conoscenza dei sistemi di formazione; l’auto-valutazione e la conoscenza di sé. Prevedono una sempre maggiore apertura delle scuole ai soggetti che possono contribuire ad avvicinare i giovani al mondo del lavoro, attraverso testimonianze di professionisti di rilievo, iniziative sviluppate con le Regioni e con associazioni e rappresentanti di impresa, visite, stage e percorsi di scoperta delle professioni e delle imprese, progetti per lo sviluppo dello spirito imprenditoriale37. Attraverso i PIIODMEP viene fornita agli studenti l'opportunità di esplorare le professioni e le filiere della formazione, al fine di poter operare scelte consapevoli sul percorso di studi e professionale, ed anche di poter sviluppare competenze di base, utili lungo tutto il corso della vita. Durante la secondaria inferiore, ciascun allievo trascorre almeno 10 ore in un’impresa oppure in rapporto con attori del mondo professionale. Nel corso della secondaria superiore, l’allievo beneficia inoltre di un accompagnamento personalizzato di due ore settimanali per elaborare un progetto di formazione, oltre che di un servizio di tutoraggio, assicurato da un insegnante o da un “conseiller principal d’éducation”. Il percorso prevede inoltre colloqui personalizzati di orientamento, anche a carattere attitudinale e motivazionale, condotti dal “professeur principal”, in collaborazione con i “conseillers d’orientation-psychologues”. Il servizio pubblico di orientamento all’interno delle scuole è supportato dall’attività dell’Office national d'information sur les enseignements et les professions (ONISEP, Ufficio nazionale sulla formazione e le professioni), per tutto ciò che riguarda l’informazione sull’evoluzione del mercato del lavoro e delle professioni, e della rete dei Centres d’Informations et d’Orientation, per ciò che attiene in particolare alla consulenza individuale sull’orientamento. Più in particolare, l’ONISEP è incaricato di elaborare e diffondere la documentazione e l’informazione aggiornata sui percorsi formativi e le professioni, a supporto degli organismi che si occupano dell’orientamento scolastico. L’ONISEP produce e diffonde, anche attraverso le proprie sedi regionali, numerosi documenti, di carattere nazionale o regionale, compresi gli opuscoli distribuiti a tutti gli studenti. Aiuta ad informare gli insegnanti, gli studenti ed i consulenti di orientamento-psicologi dei CIO. Accanto alla tradizionale missione di informazione su percorsi formativi e professioni, ha sviluppato delle attività di supporto all’orientamento, attraverso il portale “Mon orientation en ligne” (il mio orientamento on-line) ed inoltre offre assistenza a studenti per telefono, mail e chat. Tra il materiale elaborato dall’ONISEP, consultabile anche sul suo sito, si trovano circa 400 schede sulle professioni. Un ulteriore strumento, sviluppato dall’ente, è il portale nazionale Già nella secondaria inferiore sono previsti ad es. stage de découverte (stage di scoperta) in impresa della durata di una settimana, a carattere obbligatorio; e moduli di insegnamento di découverte professionnelle (scoperta professionale), facoltativi, della durata di 3-6 ore, diretti a far conoscere agli studenti la realtà del mondo del lavoro e le differenti attività professionali. 37 22 dedicato agli stage in impresa “Mon stage en ligne” (il mio stage on-line), che mira ad agevolare gli studenti del liceo professionale, gli insegnanti e le imprese, nella ricerca, avvio e gestione dei tirocini previsti dal curriculum scolastico. I Centres d’Information et d’Orientation sono strutture pubbliche presenti su tutto il territorio nazionale, dipendenti dal Ministero dell’Educazione Nazionale. Alla fine del 2012, i CIO contavano un organico di 4.800 dipendenti, di cui 3.743 “conseillers d’orientation-psychologues”. I principali compiti dei CIO consistono: nell’accoglienza ed informazione, diretta a tutti, ma con particolare attenzione al target dei giovani ancora inseriti in percorsi scolastici ed alle loro famiglie in materia di istruzione, formazione professionale, qualifiche e professioni, anche attraverso la diffusione di materiale informativo (in particolare quello prodotto dall’ONISEP); nella consulenza individuale; nel monitoraggio e nella analisi delle evoluzioni locali del sistema educativo e del mercato del lavoro e nella produzione di documenti destinati al personale della scuola e agli studenti; nell’animazione territoriale diretta ad agevolare il confronto e lo scambio di idee tra partner del sistema scolastico, genitori, giovani, decisori locali e imprenditori. I CIO interagiscono con le scuole, presso le quali erogano attività di consulenza agli studenti e supporto ai Presidi ed ai “Professeur principaux” in tema di orientamento, attraverso i propri “conseillers d’orientation-psychologues”. Come accennato precedentemente, il sistema francese dell’orientamento e della transizione scuola-lavoro ha sviluppato nel tempo specifiche competenze e figure professionali, collegate al sistema scolastico. In particolare: All’esterno dell’Istituto scolastico: gli Chargés de mission école-entreprise (Incaricati di missione scuola-impresa), dipendenti dal Ministère de l’Education Nationale, i quali sono presenti all’interno di ciascuna Académie, col compito di sviluppare partenariati tra istruzione e mondo professionale ed assicurarsi che tutte le scuole secondarie abbiano posto in essere partnership con gli attori locali del mondo del lavoro, nel quadro dello sviluppo delle attività di orientamento ed in particolare dell’implementazione dei “percorsi di scoperta delle professioni e dei percorsi formativi”. Il chargé de mission è normalmente un insegnante che ha maturato specifiche competenze nel rapporto tra scuola e impresa. gli Ingénieurs pour l’école-IPE sono quadri aziendali temporaneamente distaccati presso le mission école-entreprise delle Académie da grandi aziende private presenti sul territorio, per un periodo da uno a tre anni, eventualmente rinnovabile per una volta. Il dispositivo IPE, avviato a partire dall’anno scolastico 1994-95 in tre Académie, è stato progressivamente esteso e ad oggi operano una cinquantina di IPE presso 24 Académie. Gli IPE sono organizzati in Associazione, la quale è sovvenzionata in parte dal Ministero dell’Educazione Nazionale (1,8 milioni di euro annui) ed in parte dalle imprese e dalla tassa sull’apprendistato. Obiettivi della figura professionale e modalità di collaborazione tra il sistema dell’istruzione e l’Associazione sono regolamentati in una Convenzione di 23 partenariato siglata dal Presidente dell’Associazione IPE e dal Ministro dell’Educazione Nazionale, di durata triennale, di cui l’ultima è stata siglata nel 2011. Lo Statuto dell’associazione affida alla figura dell’IPE il compito di: facilitare la transizione scuola-lavoro, trasferendo ai giovani le competenze che contribuiscono all’occupabilità, alla promozione delle materie tecniche e professionali, e all’avvicinamento tra cultura economica ed educativa; di agevolare le scelte di orientamento e di inserimento professionale degli allievi, incrementando la loro conoscenza del mondo imprenditoriale, delle professioni e dei percorsi di carriera, in particolare attraverso l’utilizzo e la diffusione della conoscenza delle tecnologie informatiche e della comunicazione e lo sviluppo dell’alternanza. La Convenzione prevede la costituzione di un Comité de Pilotage, composto dai due partner sottoscrittori della Convenzione e incaricato di definire il piano di lavoro annuale, le modalità di valutazione del dispositivo, la validazione della lista degli Ingénieurs pour l'Ecole; prevede inoltre il monitoraggio annuale delle azioni realizzate, a cura della Direction Générale de l'Enseignement Scolaire del Ministero dell’Educazione Nazionale38. il Conseiller d’orientation-psychologue (COP, Consigliere di orientamento-psicologo), che lavora all’interno dei Centres d’Information et d’Orientation, è una figura di psicologo, con specifiche competenze di orientamento ed una conoscenza ampia del mondo economico, dei percorsi formativi e dei dispositivi di qualificazione professionale. Il suo compito primario consiste nel consigliare gli studenti nella pianificazione del loro percorso di studi e professionale, collaborare col personale docente e altri professionisti dell’orientamento; contribuire allo sviluppo del Progetto di istituto per ciò che riguarda l’orientamento, al monitoraggio degli allievi ed alla realizzazione delle condizioni per la loro riuscita scolastica, anche al fine della prevenzione dell’abbandono scolastico. All’interno dell’istituto scolastico: il Professeur principal, figura presente nei college e nei licei e punto di riferimento per studenti e famiglie, col compito di guidare gli allievi nelle loro scelte di orientamento. È uno dei professori della classe e contribuisce all’analisi dei risultati di ciascun allievo. Nella sua attività d’informazione e orientamento professionale collabora con l’intera équipe didattica dell’istituto scolastico, e con gli altri operatori principali dell’orientamento, ed in particolare con il Conseiller d’orientation-psychologue. Al termine della secondaria inferiore, svolge un ruolo fondamentale per indirizzare gli allievi ed assisterli nella scelta dei percorsi successivi, informandoli sulle professioni e sulle opportunità formative ad esse collegate. Al liceo, contribuisce all’analisi dei risultati dello studente, guida l’allievo nella scelta dell’indirizzo e delle opzioni. Per maggiori informazioni sul dispositivo degli IPE cfr. http://eduscol.education.fr/cid47655/le-dispositif-ingenieurs-pour-ecole.html. La Convenzione di partenariato tra Ministero dell’Educazione Nazionale e Associazione degli IPE è disponibile alla seguente pagina web del Ministero: http://www.education.gouv.fr/pid25535/bulletin_officiel.html?cid_bo=58972 38 24 Il Conseiller principal d’éducation-CPE, (Consigliere principale dell’istruzione), funzionario didattico che opera all’interno delle scuole secondarie (college e liceo), alle dipendenze del Preside. Partecipa alle attività didattiche senza insegnare. Collabora all’organizzazione delle attività scolastiche fuori dell’aula; collabora con gli insegnanti nel monitoraggio degli allievi e partecipa ai consigli di classe; funge da animatore del dialogo con gli studenti nel corso dell’azione educativa, a livello collettivo ed individuale; organizza il confronto e la partecipazione dei diversi attori alla vita scolastica . 3. LA TRANSIZIONE SCUOLA-LAVORO IN GERMANIA 3.1 Il quadro normativo e la governance In linea con le disposizioni comunitarie, l’orientamento in Germania è un servizio pubblico, universale, gratuito, concepito in un’ottica di life-long learning. La responsabilità legale è ripartita tra Stato federale, Länder e municipalità. La prestazione di servizi di orientamento si basa sulla tradizionale distinzione tra orientamento scolastico (Bildungsberatung), che spetta alle istituzioni del sistema educativo, e orientamento professionale, relativo alla formazione professionale e mercato del lavoro (Berufsberatung) che è svolto dai Servizi per l’impiego. La cooperazione tra i due settori è molto forte e importante, in gran parte a motivo del radicamento del sistema duale. Dalla fine del monopolio pubblico dei servizi di orientamento, avvenuto nel 1998, il mercato si è aperto al settore privato, che risulta relativamente meno regolamentato rispetto al settore pubblico, con numerose organizzazioni non-profit e provider privati che offrono servizi di consulenza39. Anche i servizi d’informazione via web sono ampiamente sviluppati. In Germania non è presente un modello di transizione scuola-lavoro regolamentato a livello federale, essendo il sistema dell’istruzione di competenza dei singoli Länder. Lo Stato federale, infatti, è competente per la formazione professionale e l'apprendistato, per le politiche del lavoro attive e quelle passive, mentre le competenze in materia di istruzione spettano ai Länder, attraverso i Ministeri dell’Educazione e della Cultura regionali. Il coordinamento delle politiche educative a livello federale è garantito dalla Conferenza Permanente dei Ministri dell’Educazione e della Cultura dei Länder (Ständige Konferenz der Kulturminister der Länder KMK). Esistono tuttavia, alcuni elementi comuni ai sistemi regionali, e che agiscono come fattori unificanti, in virtù appunto del forte peso del sistema duale e del ruolo di primaria importanza delle imprese nella formazione dei giovani, oltre che per il coinvolgimento sistematico dell’Agenzia Federale per il Lavoro (Bundesagentur fur Arbeit - BA) nelle attività di orientamento all’interno delle scuole. L’incremento considerevole dell’offerta privata di servizi di orientamento è in gran parte dovuto al fatto che molti programmi federali e regionali di politica attiva del lavoro richiedono attività di orientamento e consulenza in favore dei beneficiari. 25 39 Anche l’orientamento all’interno del sistema di istruzione rientra fra le responsabilità dei singoli Länder, nell’ambito di accordi stabiliti a diversi livelli: accordi-quadro a livello federale tra Agenzia Federale per il Lavoro e la Conferenza dei Ministri per l’Educazione e la Cultura dei Länder, che fissano le modalità di cooperazione tra le scuole e i career counsellor dell’Agenzia, e accordi a livello regionale e locale tra gli uffici del lavoro locali e gli Istituti scolastici, attraverso i quali si formalizza la collaborazione tra SPI e scuole. Ferme restando le autonomie regionali, la BA è responsabile dell’erogazione del servizio pubblico di informazione, orientamento professionale, job-placement e counselling, attraverso i propri uffici locali (Arbeitsamt e Career Information Centres-BIZ), mentre al Ministero del Lavoro federale spetta la supervisione legale di tali attività. In tema di orientamento per i giovani la BA, oltre alla capillare azione di orientamento realizzata nelle scuole e mediante i servizi on-line40, a livello territoriale ha inoltre sviluppato numerose misure di informazione e di orientamento rivolte ai giovani, soprattutto quelli compresi tra i 15 e i 18 anni, finalizzate a fornire loro un quadro il più ampio possibile delle prospettive offerte dal mercato del lavoro, e supporto alla loro integrazione nel mercato del lavoro, con particolare riferimento ai c.d. “giovani in transizione”41 e “poor performer”. A livello federale, inoltre alcune misure di orientamento, soprattutto a carattere sperimentale e mirate a definire approcci di sistema, sono attivate dall’Istituto Federale per la formazione professionale (Bundesinstitut für Berufsbildung – BiBB), organismo a gestione tripartita Stato federale, Länder e Parti Sociali. Il BIBB opera come organo di supporto tecnico con funzione consultiva al Governo su tutte le questioni in materia di istruzione e formazione professionale, occupandosi ad es. della definizione dei contenuti obbligatori e degli standard dei percorsi formativi per ogni figura professionale, dell’aggiornamento e sviluppo dei profili professionali, di ricerca sociale e pedagogica in materia di formazione, di progetti pilota. Ha uno status di ente indipendente, sottoposto alla vigilanza del Ministero Federale della Formazione. Negli ultimi anni il tema dell’orientamento e della transizione scuola-lavoro è stato oggetto di particolare attenzione in Germania, in considerazione di alcuni dati critici del mercato del lavoro dei giovani: in particolare, nonostante i tassi di dispersione scolastica e di disoccupazione giovanile tra i più bassi d’Europa (rispettivamente 7.2% e 7.6%, dati del 2013), risulta che il 50% dei giovani con diploma di scuola secondaria di primo grado non entra direttamente nel mercato del lavoro e, nonostante l’offerta di formazione professionale da parte delle imprese superiore alla domanda, il 15% della popolazione in età attiva resta Tutte le iniziative realizzate dalla BA vengono integrate attraverso i servizi informativi, quali: - JOBBÖRSE (borsa del lavoro che segnala i posti vacanti della FP e del lavoro); - www.berufe.tv (portale con film didattici relativi alcune professioni); - www.berufe.net (portale che offre informazioni specifiche relative a oltre 3.100 profili professionali). 41 Si tratta di giovani non ancora maturi per l’apprendistato, per questioni di età o in quanto non hanno concluso la scuola dell’obbligo, laddove l’accesso alla formazione duale richieda il conseguimento del titolo di studio. 26 40 senza un attestato di qualifica professionale riconosciuto formalmente42. Si presume che ciò sia dovuto ad un disallineamento tra le richieste del mercato del lavoro e gli interessi/competenze delle nuove generazioni. Nell’ultimo decennio si è perciò delineata in Germania la necessità urgente di definire dispositivi atti a migliorare il processo di transizione scuola-lavoro, incentrati sul miglioramento delle capacità di scelta dei giovani (la loro maturità decisionale in relazione a percorsi formativi) e sull’aumento della motivazione all’apprendimento scolastico, per evitare fenomeni di interruzione scolastico/formativa e promuovere una passerella diretta a percorsi di formazione professionale. Si è verificato, pertanto, un cambiamento nel ruolo svolto dall’orientamento professionale nei processi di transizione: da un approccio di tipo informativo/consulenziale, si è passati ad un ruolo di aiuto allo sviluppo di “competenze di scelta”; concentrando l’attenzione anche sulle predisposizioni individuali dei ragazzi per cercare di aumentarne il fattore motivazionale. Si è passati gradualmente a un approccio di tipo “preventivo“, rivolto pertanto non solo a target svantaggiati ma a tutte le categorie di giovani. A tale proposito si tengano presenti come importanti elementi distintivi del sistema tedesco la precoce selezione attitudinale, che instrada i giovani nella filiera della formazione professionale o in quella dell’educazione generale, finalizzata allo sbocco accademico, già al termine della scuola elementare, e la difficoltà di accesso a passerelle tra i due sistemi. Questo sistema attribuisce una valenza fondamentale all’orientamento, anticipandolo in una fase molto precoce del percorso scolastico, ma al tempo stesso introduce degli elementi di rigidità nelle scelte sia scolastiche che professionali dei ragazzi. Esiste nel Paese un forte consenso sociale sull’importanza della formazione dei giovani, in gran parte dovuto all’ampia diffusione del sistema duale, da intendersi sia come alternativa concreta al sistema dell’istruzione, sia come approccio culturale che vede l’apprendimento come percorso di integrazione costante, tanto nella prima formazione come nella specializzazione, tra acquisizione di conoscenze e capacità cognitive in contesti scolastici e pratica professionale. La formazione professionale duale, che in Germania ha una reputazione non inferiore alla formazione generale, presuppone il pieno coinvolgimento del sistema delle imprese, attraverso una vera e propria responsabilizzazione nei confronti del proprio “ruolo formativo”, vissuto come responsabilità sociale d’impresa, ma anche come convinzione che la formazione rappresenti per l’impresa un investimento economico con un tasso di rendimento positivo nel tempo, in termini di personale adeguatamente formato secondo le specifiche esigenze dell’azienda43. 42 Bundesinstitut für Berufsbildung – BiBB, "VET Data Report Germany 2013 http://datenreport.bibb.de/media2013/DR2013_engl._Screen.pdf 43 In base a dati della Bundesagentur für Arbeit la quota di finanziamento del sistema duale coperta dalle imprese è pari a circa i 3/4 del totale. Questo processo di responsabilizzazione delle aziende verso un “ruolo formativo”, che implica la copertura dei costi della formazione nei programmi di formazione duale, denota una spinta delle imprese a migliorare le proprie capacità di sviluppo futuro, a proiettarsi al di là delle contingenze, anche per garantirsi un turn over generazionale. 27 Tale consenso sociale e la lunga tradizione di cogestione aziendale (Mitbestimmung) consente alle autorità di fare appello, in momenti critici o di fronte a determinati problemi che minacciano il buon funzionamento del sistema, a misure di moral suasion, anziché a incentivi di carattere economico-finanziario, al fine di ottenere la mobilitazione delle forze sociali. A questo proposito, l’impatto atteso dei cambiamenti demografici registrati nel Paese nell’ultimo decennio sul mercato del lavoro - la Germania è tra i paesi europei con il più alto tasso di invecchiamento - e in particolare la progressiva carenza di manodopera qualificata, ha indotto il governo federale a reiterare negli anni il cd. Patto nazionale per la formazione professionale e il rinnovamento del personale (Nationaler Pakt für Ausbildung und Fachkräftenachwuchs in Deutschland), originariamente datato 2004, firmato con il Ministero dell’Economia, la Conferenza Permanente dei Ministri per l’Occupazione, le Parti Sociali e le Camere con l’obiettivo di garantire adeguate opportunità di formazione e di qualificazione per i giovani, a partire da un maggiore impegno delle pubbliche autorità ed un più forte coinvolgimento delle imprese nell’erogazione di formazione. Il Patto attualmente in vigore (2010-2014) ha tra i propri obiettivi: garantire un’adeguata formazione professionale; sviluppare e potenziare l’orientamento professionale rivolto soprattutto alla fascia di età compresa fra i 16 e i 18 anni, attraverso l’integrazione di una migliore analisi delle esigenze del mercato del lavoro e migliori percorsi di analisi del potenziale; favorire l‘incontro tra giovani e imprese (soprattutto le PMI); sfruttare al meglio il potenziale delle nuove generazioni (creando più occasioni per tutti a più livelli); strutturare meglio e rendere più fluido ed efficace il sistema di transizione scuola-lavoro; migliorare il sistema di monitoraggio delle misure e le banche dati, al fine di valutare realisticamente l’effettivo impatto delle azioni sulle quali si investe. Il coinvolgimento sistematico delle imprese all'interno dei sistemi di formazione professionale ha consentito di creare forti connessioni tra le istituzioni della scuola e della formazione e le realtà produttive del territorio. A questo proposito, esistono in Germania forme particolari di cooperazione tra mondo imprenditoriale e scuola finalizzate a favorire un’integrazione tra i programmi scolastici e le esigenze formative delle imprese presenti nello stesso territorio. Pur nella varietà e diversità delle esperienze e dei progetti, i partenariati di apprendimento (Lernpartnerschaft) creano una collaborazione stabile e continuativa tra scuole (di qualsiasi livello) ed imprese (di ogni settore e dimensione) finalizzata ad avvicinare i giovani al mondo del lavoro, e vantaggiosa per entrambi i contraenti44. 3.2 Il ruolo dei servizi per l’impiego nell’orientamento per i giovani L’orientamento professionale per i giovani e gli adulti, in relazione a tutti gli aspetti della scelta professionale, dei relativi percorsi educativi/formativi e dello sviluppo di carriera, fa parte delle competenze legali della Bundesagentur für Arbeit. 44 Per maggiori informazioni sul ruolo delle imprese nel sistema duale tedesco vedi nota 1. 28 In base al Codice Sociale III, che ne stabilisce la mission, sono inclusi anche l’orientamento e la consulenza professionale nelle scuole. L’orientamento nella scuola secondaria, infatti, è normalmente svolto da professionisti della BA. La ragione di questa pratica, inusuale negli altri Paesi europei, è dovuta all’importanza del sistema di formazione in apprendistato, che rilascia qualifiche professionali alla maggioranza di giovani in uscita dalla scuola dell’obbligo. La scelta della formazione in apprendistato da parte di un giovane, risulta infatti più consapevole e motivata se il servizio di orientamento e di consulenza viene fatto da personale che ha esperienza in materia di mercato del lavoro e contatti con le aziende-formatrici. I servizi per l’impiego locali sono pertanto in grado di offrire un servizio che combina orientamento, consulenza individuale e placement in apprendistato, a beneficio non soltanto dei giovani, ma anche facilitando il reclutamento di apprendisti da parte delle imprese45. Il Berufsberatung è il centro di orientamento professionale rivolto a coloro, giovani e adulti, che richiedono servizi per l’orientamento sul mondo del lavoro e sulle possibilità formative presenti nel territorio. Il centro svolge attività di consulenza anche per organizzazioni e istituzioni che si occupano di formazione. All’interno di ogni Berufsberatung è presente un Centro di Informazione (Berusfinformationszentren - BIZ), ovvero un’area allestita con computer muniti di stampante, in grado di offrire ogni tipo di materiale informativo. I servizi di orientamento per i giovani in età scolare sono resi sia presso gli uffici locali della BA sia, normalmente, presso le scuole. Sulla base di un accordo formale tra l’Agenzia Federale per il Lavoro e la Conferenza Permanente dei Ministri dell’Istruzione e degli Affari culturali dei Länder, integrato da accordi conclusi a livello di Länder, i SPI locali, attraverso i propri "Consulenti” di orientamento, collaborano con le scuole, offrendo consulenza individuale agli studenti sia all’interno degli uffici dei SPI che presso gli istituti scolastici, supporto ai docenti responsabili dell’orientamento, organizzando lezioni, workshop e seminari, oltre che visite ed attività di orientamento presso i BIZ. L’attività delle Agenzie locali per il lavoro diretta all’orientamento è svolta in stretto collegamento con Camere di commercio, organizzazioni datoriali, sindacati e altre istituzioni pubbliche. Presso i BIZ sono disponibili vari tipi di materiali informativi, sia stampati che on line, su professioni, opportunità di lavoro e formative, nonché strumenti di autovalutazione. Per i giovani in situazione di particolare disagio (disabili, svantaggiati) sono inoltre disponibili servizi specializzati di carattere medico e psicologico, nonché misure speciali di politica attiva del lavoro per l’occupazione giovanile e forme di supporto finanziario dirette a riabilitazione, corsi di orientamento professionale, work experience. La formazione degli Orientatori in Germania è stata determinata per lungo tempo dal monopolio, detenuto fino al 1998 dalla Bundesagentur für Arbeit, nel settore della consulenza orientativa. Per la preparazione al ruolo di Bernhard Jenschke, Karen Schober, Judith Frübing, Career Guidance in the Life Course. Structures and Services in Germany, Nationales Forum Beratung in Bildung, Beruf und Beschäftigung (Hg.), Commissioned by the Federal Ministry of Education and Research,W. Bertelsmann Verlag, Berlin, 2011 http://www.forumberatung.de/cms/upload/Veroeffentlichungen/Eigene_Veroeffentlichungen/NFB_MASTER_Broschre_englisch_V02.pdf 45 29 orientatore nella BA, in linea generale, è necessario il completamento di un percorso di livello universitario, abbinato a periodi di tirocinio interni all’Agenzia. La BA si conforma agli standard per l’orientamento scolastico e professionale adottati a livello internazionale dall’International Association for Educational and Vocational Guidance (IAEVG)46. 3.3 La transizione scuola – lavoro e l’orientamento nelle scuole L’orientamento professionale è parte integrante del curriculum scolastico in tutti i tipi di scuola, con un focus particolare negli ultimi due anni di ciascun percorso scolastico delle scuole media primaria e secondaria, ovvero nelle fasi di passaggio. La definizione dei curricula scolastici è di responsabilità dei Länder, in un contesto in cui l’autonomia scolastica degli Istituti, riconosciuta tardivamente rispetto agli altri Paesi europei, si sta progressivamente ampliando. In materia di orientamento scolastico, una caratteristica del sistema tedesco è la precoce selezione attitudinale che instrada i giovani nella filiera della formazione professionale o in quella generale, finalizzata allo sbocco accademico. Il sistema scolastico tedesco prevede infatti che l’orientamento alla scelta tra istruzione generale o formazione professionale sia effettuato già al termine dei sei anni della scuola primaria (Grundschule): quasi tutti i Länder prevedono un biennio di orientamento scolastico al termine di tale scuola (Orientierungsstufe, corrispondente alle classi 5ˆ e 6ˆ, 10-12 anni di età) per supportare i giovani nella scelta. Tale decisione relativa al tipo di percorso di scuola secondaria inferiore, tra l’altro, condiziona in maniera vincolante l’accesso al livello di secondaria superiore in quanto il sistema non prevede passaggi facili (passerelle) tra i diversi canali dell’istruzione e della formazione professionale47. L’International Association for Educational and Vocational Guidance (IAVEG) è una associazione internazionale che raccoglie operatori, ricercatori e organizzazioni che si occupano di orientamento scolastico e professionale. L’Associazione ha creato un sistema di accreditamento per operatori di orientamento scolastico e professionale, chiamato EVGP Educational and Vocational Guidance Practitioner. Per maggiori informazioni: http://www.iaevg.org/iaevg/index.cfm?lang=2 47 L’istruzione scolastica si divide in primaria e secondaria obbligatoria (da 6 a 15/16 anni, a seconda del Land) e in istruzione secondaria superiore di tipo generale o professionale. All’interno della scuola dell’obbligo tedesca si devono evidenziare tipologie differenti di scuole secondarie di primo grado: - la Hauptschule (scuola media di avviamento professionale) dura solitamente cinque anni, a seconda del Land fino alla classe 9ˆ/10ˆ e gli scolari ricevono una formazione generale di base; - la Realschule (scuola media tecnica) impartisce una formazione generale più estesa di regola per sei anni (10ˆ classe) e consente di iniziare una formazione professionale oppure iscriversi a un istituto tecnico superiore o a un liceo; - il Gymnasium (liceo) oltre agli anni scolastici dalla 5ˆ alla 10ˆ prevede di regola altri tre anni di istruzione generale approfondita con un sistema a corsi singoli, che gli studenti possono scegliere e combinare autonomamente, al termine del quale si ottiene il diploma di maturità (l’Abitur / Hochschulreife), che consente l’accesso alle università e alle scuole universitarie a indirizzo tecnico (Fachhochschulen); - esiste infine la Gesamtschule (scuola unificata) che riunisce Hauptschule, Realschule e Gymnasium dal punto di vista pedagogico. Il livello di ogni studente viene fissato indipendentemente per ogni materia e a seconda del rendimento raggiunto permette di ottenere il diploma di Hauptschule, Realschule e liceo. 30 46 Successivamente, sempre di competenza dei Länder, vi sono gli interventi di orientamento professionale previsti obbligatoriamente nell’ambito dei curricula didattici di tutte le scuole dell’istruzione secondaria. La preparazione alla vita lavorativa (Arbeitslehre) può essere un insegnamento specifico, o - più frequentemente rientrare nell’ambito di altre materie di studio (es. scienze socio-economiche, diritto), a cui generalmente sono dedicate in media 2 ore alla settimana. A seconda dei Länder e della scuola il curriculum può comprendere visite al locale BIZ e a imprese del territorio, come anche stage e work experience di 2-3 settimane. Le attività di orientamento possono inoltre essere integrate da attività extra-curricolari, spesso in cooperazione con imprese48. Nella maggior parte dei Länder è in uso uno strumento di monitoraggio delle esperienze individuali di orientamento (Berufswahlpass, Passaporto delle scelte di carriera), che traccia e riporta le esperienze e le skills maturate dallo studente nell’ambito dell’orientamento professionale49. Lo strumento è stato segnalato come best practice in materia di orientamento professionale dalla rete europea European Lifelong Guidance Policy Network. Il Berufswahlpass, è stato sviluppato nell’ambito del Programma Scuola/economia/lavoro, finanziato dal Ministero Federale dell’Educazione e Ricerca, ed è in utilizzo dal 2005 nella scuola secondaria inferiore. Consiste in una serie di moduli interattivi contenenti informazioni e disposizioni per l’orientamento professionale (es. i partner fondamentali che influenzano la scelta della carriera, ruolo di ciascuno e ruolo che possono giocare nel processo di scelta; valutazione degli interesse personali e delle competenze, attraverso la combinazione di auto-analisi e di analisi esterna; checklist per fare il matching tra carriere professionali e le attitudini/i punti di forza personali). Il Berufswahlpass permette l’acquisizione e lo sviluppo di competenze di gestione della carriera, in particolare stimola la riflessione personale e l’auto-valutazione delle competenze oltre che rafforzare l’autostima e aumentare l’efficacia dell’utente. Inoltre, lo strumento aumenta la motivazione dei giovani a impegnarsi in processi di apprendimento, di ricerca di lavoro e di pianificazione della carriera. Parallelamente, esso rappresenta un valido strumento a disposizione degli insegnanti per individuare precocemente i giovani studenti a rischio di abbandono scolastico, ed eventualmente indirizzarli a strutture dedicate. Il Network nazionale di partenariati scuola-impresa (Arbeitskreise Schule-Wirtschaft)50, insieme alle varie forme di Partenariati regionali/locali (Partnerschaft Schule-Unternehmen) e a Fondazioni private sponsorizzate La licenza media è richiesta per la formazione professionale in apprendistato nel settore artigianale, per la formazione di operaio specializzato nell’industria e per le professioni del settore impiegatizio. Per maggiori informazioni sul sistema educativo tedesco cfr: i siti web delle reti europee EURYDICE e REFERNET: https://webgate.ec.europa.eu/fpfis/mwikis/eurydice/index.php/Germany:Overview e http://www.refernet.de/images_content/Blickpunkt_Berufsbildung_Deutschland_Endversion_Englisch_05.01.2012.pdf 48 Per quanto riguarda l’orientamento scolastico verso l’istruzione terziaria, orientatori delle Università e degli Istituti di istruzione superiore forniscono agli studenti della secondaria superiore, informazioni su programmi di studio, sbocchi professionali e opportunità di carriera nazionali e internazionali. Inoltre, tali Istituti universitari e di istruzione terziaria organizzano eventi quali gli “open days”. 49 Cfr. http://www.elgpn.eu/elgpndb/view/44 50 Cfr. http://www.schulewirtschaft.de/www/schulewirtschaft.nsf/ID/EN_Home 31 per lo più da grandi gruppi industriali, promuovono e supportano iniziative di gemellaggio scuola-impresa, di formazione e di work experience per insegnanti e studenti. Alcune delle esperienze più significative di partenariato scuola-impresa sono51: Partner für schule, nel Land Nord Reno-Vestfalia; Kurs Kőln, promosso dalla municipalità di Colonia; il progetto Kurs 21 finanziato dalla Fondazione federale per l’Ambiente (Deutsche Bundesstiftung Umwelt, DBU) in collaborazione con l’Istituto Wuppertal per il clima; le iniziative della Fondazione Bertelsmann52. Un “partenariato di apprendimento” (Lernpartnerschaft) è un’associazione volontaria di persone o di organizzazioni con l’obiettivo di apprendimento reciproco. L’idea sottostante, sviluppata dall’Università di Düsseldorf, mirava a promuovere l’impresa come soggetto formativo partner dell’istituzione scolastica. I partenariati rappresentano modalità di cooperazione sistematica tra scuola e mondo imprenditoriale (di norma 1 scuola e 1 azienda). Operano per lo più localmente e sono promossi non di rado a livello di Land o di distretto governativo, con la partecipazione di vari soggetti, quali Camere di commercio, sindacati, imprese, provveditorati ecc.. Tale collaborazione, reciprocamente vantaggiosa, mira a favorire un’integrazione tra i programmi didattici delle scuole e le esigenze formative delle imprese presenti nello stesso territorio, ed una migliore conoscenza, da parte degli studenti, delle realtà produttive presenti nel mercato del lavoro locale, attraverso attività quali il coinvolgimento di rappresentanti aziendali nelle materie di insegnamento, workshop, forum, siti internet, newsletter, materiale didattico, visite in azienda e tirocini per studenti e insegnanti. Il rapporto di partenariato è formalizzato in un accordo scritto di collaborazione tra scuola e impresa, per lo più rivisto su base annuale, che specifica le misure comuni da sviluppare. I partenariati sono possibili in tutti i livelli di istruzione e con le aziende di tutti i settori produttivi. Da parte delle imprese, questa collaborazione rappresenta al tempo stesso un impegno, da inquadrare nel contesto della responsabilità sociale d’impresa, particolarmente sentita in Germania, ma anche un investimento finalizzato ad avere, nel medio termine, una mano d’opera adeguatamente preparata nonché al reclutamento di giovani in apprendistato. 51 Il sito web del Goethe Institut Italia riporta alcuni esempi pratici di partenariati scuola-impresa, con riferimento anche a best practices e a un manuale per la costituzione di partnership. Cfr. http://www.goethe.de/ins/it/lp/lhr/mit/sch/prx/itindex.htm 52 La Fondazione Bertelsmann risulta molto impegnata nell’educazione e formazione dei giovani, promuovendo iniziative volte a migliorarne la qualità. In tema di transizione scuola-lavoro si è fatta promotrice di una proposta di riforma dell’ampia e variegata offerta di programmi diretti a preparare i giovani alla formazione professionale. Obiettivo del progetto “Systematic school-to work transitions initiative”, in collaborazione con la BA e 16 Ministeri regionali di 9 diversi Länder, è di offrire a tutti i giovani della scuola secondaria interessati, a partire dalla 7ˆ classe in poi (dai 13 anni, subito dopo il biennio di orientamento), la possibilità di accedere ad una formazione professionale, che li accompagni al lavoro o ad una ulteriore formazione, e che preveda dei tirocini in impresa, con il rilascio di una certificazione professionale. Cfr. http://www.bertelsmann-stiftung.de/cps/rde/xchg/SID-7C21057B49EC3C61/bst_engl/hs.xsl/99090_99092.htm 32 All’interno della scuola le principali figure professionali di riferimento per la transizione scuola-lavoro sono: Il Beratungslehrer (Insegnante consigliere di orientamento), per l'istruzione secondaria inferiore e superiore. Questa figura fa parte del personale docente, con una formazione specifica in scienze dell'educazione e psicologia. Oltre a fornire orientamento per quanto riguarda la scelta della carriera scolastica, ha colloqui individuali con gli alunni quando emergono difficoltà di apprendimento o comportamentali allo scopo di definire il tipo di assistenza psicologica necessario, in accordo con gli psicologi scolastici. Offre inoltre un servizio di consulenza generale per alunni e insegnanti. Il Beratungslehrer è tenuto a mettere le proprie conoscenze e la propria esperienza a disposizione della scuola e dei singoli insegnanti e deve lavorare a stretto contatto con altri servizi territoriali come gli uffici locali per l'impiego, per quanto riguarda la consulenza in ambito professionale, e lo Jugendamt (Servizio sociale per la tutela dei minori). Lo Schulpsychologue (Consiglieri di orientamento psicologi o Psicologi scolastici) per il livello primario e secondario inferiore e superiore. La figura professionale è regolamentata a livello di Land, ma di norma deve avere condotto studi universitari in psicologia o dimostrare di aver completato la formazione come insegnante, deve aver frequentato un corso supplementare di studi in psicologia di almeno un anno e, infine, avere diversi anni di esperienza in linea con la propria formazione. Gli psicologi scolastici sono impiegati pubblici assunti dal Land e non fanno parte del personale insegnante. I servizi psicologici della scuola fanno parte delle autorità scolastiche a livello inferiore o intermedio dell'amministrazione scolastica, o sono istituti separati. Lavorando più spesso presso i servizi scolastici di assistenza psicologica al di fuori delle singole scuole, sono di solito situati in un centro di consulenza e supporto gestito dalle autorità di supervisione scolastica. Offrono assistenza individuale attraverso la diagnosi psicologica, il counselling e le misure terapeutiche, in accordo con lo studente, i genitori e gli insegnanti. Tuttavia, un’attività di counselling globale e in particolare una terapia, possono essere previste solo con il consenso dei genitori e dello studente. Esiste un'apposita regolamentazione sulla protezione dei dati che specifica il modo in cui possono essere trattati i dati personali (risultati dei test, registrazioni delle attività di counselling, ecc.). Le ragioni per poter ricorrere all'aiuto del servizio psicologico possono essere di vario tipo, dalle difficoltà di apprendimento e dai problemi di ordine psicologico e sociale ai conflitti a scuola, all’incertezza riguardo al proseguimento degli studi, ecc. I servizi psicologici della scuola collaborano con altri servizi di counselling come il servizio sanitario scolastico dell'ufficio pubblico sanitario locale, i servizi di consulenza per la carriera presso gli uffici per l'impiego, le unità di consulenza delle autorità pubbliche per i giovani e il welfare, pediatri, neurologi psichiatri. 33