Agricoltura biologica AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE INDICE Prefazione 03 Cos’é l’agricoltura biologica? 04 Il quadro relativo alle produzioni ottenute con metodo biologico 05 Il nuovo quadro normativo europeo Il quadro istituzionale 05 06 Il biologico in cifre 08 Distribuzione delle superfici coltivate a biologico Andamento del volume d’affari e della produzione nel settore biologico L’Italia e il mercato internazionale Situazione dell'agricoltura biologica in Italia Situazione dell'agricoltura biologica in Alto Adige 08 09 11 11 12 Organismi di controllo responsabili della certificazione di produzione biologica operanti in Alto Adige 15 Associazioni operanti nel territorio provinciale 17 Editore Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige Ripartizione Agricoltura - Palazzo 6 Via Brennero 6, I-39100 Bolzano Ideazione, Layout, Testo: Ripartizione Agricoltura, Ministero delle politiche agricole alimentari, Commissione Europea Foto: Ripartizione Agricoltura, Commissione Europea Etichettatura dei prodotti biologici secondo il Regolamento europeo N. 834/2007 18 2 Prefazione Il supporto e l’attenta valutazione delle interazioni esistenti all'interno di un ecosistema rappresentano una sfida per chi ha deciso di operare nel settore dell’agricoltura biologica. La tendenza è quella di puntare alla realizzazione, in ambito agricolo, di un sistema di gestione sostenibile a medio e a lungo termine al fine di soddisfare la crescente sensibilità dell'opinione pubblica su alcuni temi nevralgici come la salute e la responsabilità nei confronti delle future generazioni. Al centro dell’attenzione si collocano i prodotti privi di residui che rispondono alla domanda del consumatore soddisfatti dall'elevata qualità raggiunta tramite il perfezionamento professionale delle aziende operanti ed uno sviluppo crescente della produzione biologica. In Alto-Adige il settore dell’agricoltura biologica ricopre un importante ruolo e registra un’espansione orientata verso le nuove esigenze di mercato. Qualità e credibilità dei prodotti acquisiscono in tale contesto un particolare significato in quanto garantite dai continui controlli. Le prospettive dell’agricoltura biologica sembrano essere alquanto promettenti e per questo motivo si può prevedere l'importante ruolo che rivestirà nel futuro all'interno della società dovute alle particolari modalità di approccio e alle idee che di continuo vengono poste al vaglio. L’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA E TURISMO - Hans Berger - 3 Cos’é l’agricoltura biologica? Un’agricoltura e un ambiente sostenibili sono attualmente uno degli obiettivi fondamentali della Politica Agricola Comune (PAC): “Lo sviluppo sostenibile deve conciliare produzione alimentare, conservazione delle risorse non rinnovabili e protezione dell’ambiente naturale, in modo da soddisfare i bisogni della popolazione attuale senza compromettere le possibilità delle popolazioni future di soddisfare i propri”. Per conseguire questo obiettivo gli agricoltori non possono che tenere conto degli effetti che avrà la loro attività sul futuro dell’agricoltura e dell’impatto ambientale dei sistemi da loro utilizzati. I regolamenti europei definiscono l’agricoltura biologica come un “sistema globale” che si basa sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali, in grado di ottenere così prodotti che rispondono alla domanda di maggiore qualità e garanzia a lungo termine espressa dai consumatori. L’obiettivo principale dell’agricoltura biologica, così come sancito dall’Unione Europea, è stabilire un sistema di gestione sostenibile per l’agricoltura che: - rispetti i sistemi e i cicli naturali e mantenga e migliori la salute dei suoli, delle acque, delle piante e degli animali e l’equilibrio tra di essi; - assicuri un impiego responsabile dell’energia e delle risorse naturali come l’acqua, il suolo, la materia organica e l’aria; - rispetti criteri rigorosi in materia di benessere degli animali, soddisfacendo le loro specifiche esigenze comportamentali. La produzione biologica, continua il regolamento europeo, mira a produrre un’ampia varietà di alimenti di alta qualità con procedimenti che non danneggino l’ambiente, la salute umana, la salute dei vegetali, la salute e il 4 benessere degli animali. Nelle aziende agricole biologiche è escluso l’uso di OGM (organismi geneticamente modificati) e dei prodotti derivati o ottenuti da OGM. Non si utilizzano fertilizzanti chimici di sintesi, ma si mantengono e potenziano la vita e la fertilità naturale del suolo con opportune pratiche agricole (rotazione e consociazione delle colture, sovesci, fertilizzazione con sostanza organica). Gli allevamenti devono essere legati alla terra: in agricoltura biologica non sono ammessi allevamenti di tipo industriale con gli animali sempre chiusi nelle stalle: ogni azienda può ospitare un numero di capi ben determinato in base alla superficie che ha a disposizione. La salute degli animali è tutelata stimolando le loro difese naturali e non ricorrendo a farmaci preventivi (chiaramente, vaccini a parte), il loro benessere è perseguito grazie al rispetto delle esigenze specifiche delle specie; in caso di necessità le cure si effettuano essenzialmente con omeopatia e fitoterapia. Non ci sono né gabbie né batterie, hanno accesso al pascolo e la loro alimentazione è a base di foraggi e mangimi biologici. Le stesse tecniche a basso impatto ambientale e in un’ottica di benessere complessivo sono usate anche nella trasformazione dei prodotti: è rigorosamente escluso l’uso di coloranti, edulcoranti sintetici, esaltatori di sapidità e di altri additivi e ausiliari di fabbricazione non necessari. Il quadro relativo alle produzioni ottenute con metodo biologico Il nuovo quadro normativo europeo Nel mese di giugno 2007 i Ministri dell’Agricoltura UE hanno approvato un nuovo Regolamento inteso a disciplinare le questioni relative all’agricoltura biologica nell’ambito dell’Unione Europea (Regolamento del 5 Consiglio (CE) N. 834/2007). Questo Regolamento è stato integrato da due successivi Regolamenti che estendono il campo di applicazione del Regolamento stesso: − Regolamento (CE) N. 889/2008 che espone minutamente le norme di produzione, le modalità di etichettatura e i criteri di controllo. − Regolamento (CE) No. 1235/2008 sull’importazione dei prodotti biologici. A partire dal 1° gennaio 2009 queste leggi, congiuntamente considerate, hanno sostituito il vecchio quadro legislativo del Consiglio (conosciuto come Regolamento (CEE) N. 2092/91). Tale nuovo quadro normativo fornirà maggiore trasparenza, strutture più chiare e una più netta attribuzione di responsabilità da parte delle relative istituzioni. Esso costituirà la base legislativa di riferimento per lo sviluppo sostenibile della produzione biologica, e includerà gli obiettivi generali e i principi di base di tutte le fasi della produzione,della lavorazione e della distribuzione e del controllo dei prodotti biologici. Per il consumatore sarà particolarmente importante sapere che l’uso del nuovo marchio biologico UE su tutti i prodotti nazionali bio confezionati sarà reso obbligatorio a decorrere dal 1° luglio 2010 nell’ambito dell’intero mercato comune (per approfondire vedi: Etichettatura dei prodotti biologici secondo il Regolamento europeo N. 834/2007). In Alto Adige il settore dell’agricoltura biologica ed in particolare la definizione del sistema delle attività controllo è regolamentato dalla Legge provinciale sul biologico del 20 gennaio 2003, n. 3. Il quadro istituzionale L’autorità competente per l’agricoltura biologica è il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) che ha istituito uno specifico Ufficio agricoltura biologica. Le Regioni e le Province autonome, in virtù delle funzioni loro attribuite dalla Costituzione in ambito agricolo, rappresentano l’autorità competente nei propri 6 territori, con particolare attenzione alle politiche di sviluppo territoriale e alla vigilanza sugli organismi di controllo. Gli organismi di controllo sono delle strutture private che, dopo un’istruttoria iniziale che ne ha accertato competenza, imparzialità e terzietà, sono autorizzati dal Mipaaf a ispezionare le aziende. Le ispezioni, che hanno cadenza almeno annuale, devono essere effettuate a ogni anello della catena di produzione. Consistono in uno o più sopralluoghi di personale tecnico, che verifica il rispetto delle normative, la regolare tenuta dei registri obbligatori e può prelevare campioni da far analizzare in laboratori accreditati. Nel caso in cui gli operatori non rispettino puntualmente tutti i requisiti, viene sospesa l’autorizzazione a commercializzare i prodotti come biologici e può essere ritirata definitivamente la certificazione dell’azienda. In Alto Adige l’autorità preposta al controllo e all’applicazione della normativa riguardante il metodo di produzione biologico è la Ripartizione provinciale Agricoltura. Sulla base della competenza legislativa in materia di agricoltura della Provincia Autonoma di Bolzano la Giunta Provinciale ha provveduto ad emanare Legge provinciale sul biologico del 20 gennaio 2003, n. 3 che prevede le seguenti mansioni a carico dell’amministrazione provinciale: a) concede l’abilitazione agli organismi di controllo e vigila sulle loro attività; b) riceve dagli operatori la notifica sull’attività svolta; c) cura ed aggiorna l’elenco degli operatori; d) commina le sanzioni amministrative pecuniarie in caso di violazione delle prescrizioni contenute nella Legge Provinciale sul biologico del 20 gennaio 2003, n. 3. 7 Il biologico in cifre La crescente richiesta di prodotti naturali e sicuri da parte dei consumatori e la fiducia nella qualità e nell’affidabilità del sistema di controllo sui prodotti biologici, hanno decretato una crescita costante della produzione. Distribuzione delle superfici coltivate a biologico Dall’ultimo rapporto sull’agricoltura biologica mondiale redatto dall’International Federation for Organic Agriculture (IFOAM), risultano infatti, nel 2007, 32,2 milioni di ettari certificati (più della superficie dell’Italia intera), gestiti da oltre 1,2 milioni di produttori. Rispetto all’anno precedente, l’area coltivata a biologico è aumentata di 1 milione e mezzo di ettari. Distribuzione per continente delle superfici coltivate ad agricoltura biologica (2007) L’Oceania detiene più di un terzo della superficie mondiale coltivata a biologico, anche se la sua importanza relativa sta diminuendo. Australia, Argentina e Brasile sono i Paesi con la maggior estensione di aree destinate a biologico. Fonte: FiBL e IFOAM 2009 L’Oceania guida la classifica con 12,1 milioni di ettari seguita dall’Europa con circa 7,8 milioni di ettari, America Latina (6,4 milioni di ettari), Asia (2,9 milioni di ettari), Nord America (2,2 milioni di ettari) e Africa (circa 0,9 milioni di ettari). 8 Il mercato globale del biologico (1999-2007) Andamento del volume d’affari produzione nel settore biologico e Reddito in miliardi die dollari USA L’Europa, con la sua costante crescita di terreni coltivati a biologico, detiene circa un quarto dell’intera superficie mondiale. Rispetto al 2007 la superficie europea coltivata a biologico è aumentata di 330 mila ettari (+4,5%) con sostanziali incrementi in Paesi come la Spagna (+61.932 ettari), la Polonia (+57.869) e la Gran Bretagna (+55.629). della All’aumento della produzione corrisponde un costante aumento del consumo di prodotti biologici: Organic Monitor stima che il valore delle vendite abbia raggiunto nel 2007 i 46 miliardi di dollari (pari a 33 miliardi di €). Ciò significa che in otto anni il mercato ha triplicato il suo valore. La domanda dei prodotti biologici è concentrata principalmente nel Nord America e in Europa: queste due regioni coprono da sole il 97% delle vendite. Il mercato nel Nord America ha raggiunto nel 2007 i 20 miliardi di dollari (di cui 18 miliardi negli USA). anni 3% 5.30 43% 54% Europa Nord America altre Fonte: Organic Monitor 2009, Sahota 2009 9 In Europa il mercato 2007 è stato valutato in circa 25 miliardi di dollari (oltre 18 miliardi di €), rappresentando il 54% del valore globale. In alcuni Paesi europei il mercato del biologico arriva a rappresentare oltre il 4% del mercato alimentare. Il mercato tedesco e quello inglese sono stati quelli con la crescita più veloce nel 2007, questo grazie alla larga diffusione dei prodotti in tutti i canali di vendita. Il mercato europeo: i primi dieci Paesi (2007) 5.30 Germania Gran Bretagna 2.56 Francia 1.90 Italia 1.87 Svizzera 0.79 Austria 0.74 Spagna 0.60 Danimarca 0.58 Olanda 0.50 Svezia 0.49 0 1 2 3 4 5 6 volume d‘affari in milliardi di Euro Fonte: Aberystwyth University, FiBL, ZMP; cfr. Padel, Schaack, Willer 2009 10 L’Italia e il mercato internazionale L’Italia ha un ruolo di primaria importanza nel quadro mondiale: i suoi 1.150.000 ettari rappresentano il 3,5% dell’intera superficie mondiale, il 15% di quella europea e ben il 25% di quella dei Paesi del Mediterraneo. Situazione dell'agricoltura biologica in Italia Le aziende italiane di produzione agricola biologica (che erano solo 4.065 nel 1993) sono arrivate nel 2007 a superare le 45.000 unità. L’eccezionale tasso di sviluppo ha interessato anche le aziende di trasformazione e commerciali. Operatori e superfici in agricoltura biologica in Italia Dati 1993-2007: Mipaaf; elaborazioni: Nomisma (1993), Ifoam (1994), BioBank (1995-1998), SINAB (1999-2007). Dati 1990-1992: stime Sinab su rilevazioni diverse. 11 Situazione dell'agricoltura biologica in Alto Adige L’agricoltura biologica acquista in Alto Adige un ruolo sempre più importante. Negli ultimi anni sono aumentate non solo il totale delle superfici adibite all’agricoltura biologica ma anche il numero delle aziende. A livello di superficie il maggiore incremento si registra nelle superfici destinate a foraggicoltura e a frutticoltura. Andamento della superficie, totale e suddivisa per indirizzi colturali, adibita ad agricoltura biologica e delle aziende dal 1993 al 2009 in Alto Adige. 700 5500 5000 superficie (ha) 4000 500 3500 400 3000 superficie totale 2500 300 aziende 2000 prati e pascoli 200 1500 frutticoltura 1000 100 500 viticoltura u. arativo 0 0 1993 1995 1997 1999 2001 anni 12 2003 2005 2007 2009 numero di aziende 600 4500 Per gli Imprenditori biologici è prevista l’iscrizione all’elenco provinciale degli operatori in agricoltura biologica, che viene regolarmente aggiornato in base ai dati annuali forniti dagli organismi di controllo autorizzati ad esercitare la certificazione della produzione biologica. L’elenco provinciale è suddiviso in tre sezioni e precisamente: 1. PRODUTTORI, 2. PREPARATORI 3. IMPORTATORI. 1. ELENCO DEI PRODUTTORI AGRICOLI: In questa sezione viene fatta un’ulteriore suddivisione delle aziende in base al percorso che l’impresa deve effettuare per veder certificata la propria produzione come biologica. Le aziende vengono quindi classificate in: - aziende agricole biologiche - agricole in conversione biologica (aziende che non hanno ancora ultimato il periodo di conversione della durata di due anni per colture annuale erbacee, tre anni per le colture perenni o arboree) - aziende agricole biologiche miste (aziende che coltivano contemporaneamente superfici a biologico e convenzionali). Numero delle aziende agricole biologiche, delle aziende in conversione und delle aziende miste (con colture convenzionali) in Alto Adige (situazione al 31.12.2009). aziende agricole biologiche 524 117 aziende in conversione aziende miste (con colture convenzionali) 18 totale 659 0 100 200 300 400 numero di aziende 13 500 600 700 2. ELENCO DEI PREPARATORI I preparatori sono gli operatori che nell’esercizio della propria attività d’impresa esercitano operazioni di trasformazione, di conservazione, di confezionamento, d’imballaggio, di etichettatura e di commercializzazione di prodotti biologici vegetali e animali. Aziende che operano nel settore biologico in Alto Adige suddivise per tipo di attività (dati del 2009). Tipo di attività Numero di aziende Produzione e commercializzazione di frutta e ortaggi Produzione di succhi di frutta e vegetali Produzione e commercializzazione di carne e prodotti a base di carne Produzione di prodotti lattiero-caseari Produzione di prodotti da macinatura di cereali e di pasta Produzione di pane e di prodotti da pasticceria Commercializzazione di prodotti alimentari Negozi con prodotti alimentari esclusivamente biologici Trasformazione di tè o caffè Produzione e commercializzazione di vino, vino spumante Produzione di bevande alcoliche Produzione e commercializzazione di aceto Ristorazione Produzione e commercializzazione di sementi / piantine Varie 31 6 14 5 5 38 15 14 6 9 2 2 9 5 5 Totale 166 14 3. ELENCO DELLE AZIENDE CON IMPORTAZIONI Questi sono gli operatori che importano prodotti biologici da paesi stranieri. Nell’elenco sono iscritte 6 aziende. Organismi di controllo responsabili della certificazione di produzione biologica operanti in Alto Adige Tutti gli organismi di controllo riconosciuti a livello nazionale sono automaticamente autorizzati al controllo dell’attività biologica degli operatori. Con Delibera della Giunta Provinciale sono stati autorizzati altri 4 organismi di controllo con sede in Germania ed 1 organismo di controllo con sede in Austria. L’attività di controllo in Alto Adige è eseguita dai seguenti organismi di controllo: ABCERT I-39018 TERLAN BIOAGRICERT I-40033 CASALECCHIO DI RENO (BO) BIOS I-36063 MAROSTICA (VI) CCPB I-40126 BOLOGNA CODEX I-95048 SCORDIA (CT) 15 Kontrollservice BIKO Tirol A-6020 INNSBRUCK ICEA - Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale I-40125 BOLOGNA IMC - Istituto Mediterraneo di Certificazione I-60019 SENIGALLIA (AN) IMO - Institut für Marktökologie D-78409 KONSTANZ QC&I, Gesellschaft für Kontrolle und Zertifizierung von Qualitätssicherungssystemen GmbH D-50935 KÖLN Q Certificazioni I-53035 MONTERIGGIONI (SI) SUOLO & SALUTE I-61032 FANO (PU) 16 Associazioni operanti nel territorio provinciale In Alto Adige la maggior parte degli agricoltori biologici sono organizzati e riuniti in associazioni. Gli agricoltori iscritti ad un’associazione possono contrassegnare il loro prodotti agricoli o prodotti agricoli trasformati con il logo dell’associazione. Le condizioni per poter utilizzare il logo sono la stipulazione di un contratto con l’associazione e il rispetto del disciplinare dell’associazione sviluppato in conformità ai criteri definiti dalla normativa europea in materia di agricoltura biologica. Per gli agricoltori biologici e le aziende biologiche l’appartenenza ad un’associazione può essere piuttosto vantaggiosa in quanto oltre all’opportunità di utilizzare un logo conosciuto, viene offerta la possibilità di ottenere servizi di consulenza marketing per la promozione dei prodotti e in materia di relazioni pubbliche. Associazione per l’agricoltura biodinamica I-39014 BURGSTALL Bioland Sudtirolo I-39018 TERLAN Unione coltivatori alternativi I-39026 PRAD AM STIFSERJOCH 17 Etichettatura dei prodotti biologici secondo il Regolamento europeo N. 834/2007 Il Regolamento prevede l’indicazione del metodo di produzione biologico sui prodotti agricoli che vengono prodotti da operatori sottoposti a sistema di controllo. Inoltre il Regolamento protegge sia le diciture in lingua italiana “biologico” che le diciture in lingua tedesca “ökologisch“ e „biologisch“, così come i corrispondenti termini derivati o diminutivi quali “bio”, “eco” etc. Questi termini valgono in tutta la comunità ed in tutte le lingue d’ufficio come indicazione sul metodo di produzione biologico. Ciò significa che è vietata la contrassegnazione di derrate alimentari o di mangimi con i succitati termini, qualora non siano stati sottoposti ad una misura di controllo in conformità al Regolamento. In caso di trasgressione, sono previste pene pecuniarie ai sensi delle norme vigenti. L’applicazione sui prodotti del logo biologico UE da parte degli operatori biologici sarà obbligatoria a decorrere dal 1° luglio 2010. Continuerà ad essere facoltativo per i prodotti importati. Dove è usato il logo comunitario, una volta che la nuova regolamentazione sarà applicata, dovrebbe apparire l'indicazione del luogo dove le materie prime grezze dei prodotti sono state coltivate. Questa indicazione può riportare la dicitura di 'EU', 'non-EU', o il nome di un Paese specifico, in Europa o fuori, dove sono stati coltivati il prodotto o le sue materie prime. Così, i consumatori che comprano i prodotti che portano il logo europeo possono essere certi che: • almeno il 95% degli ingredienti sono stati prodotti con metodo biologico; • il prodotto è conforme alle regole del piano ufficiale di ispezione; • il prodotto proviene direttamente dal produttore o è preparato in una confezione sigillata; • il prodotto porta il nome del produttore, l'addetto alla lavorazione o il venditore e il nome del codice dell'organismo di ispezione. 18 Oggi se gli operatori vogliono vendere i loro prodotti in un altro Stato Membro, potrebbero aver bisogno di apporre un altro logo per essere riconoscibili nel nuovo mercato. L'uso del logo biologico europeo può evitare questa ripetizione, offrendo una riconoscibilità in tutta Europa. A livello nazionale l’etichettatura dei prodotti biologici è disciplinata dal Decreto Ministeriale del 27/11/2009 n. 18354. (Disposizioni per l’attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007, n. 889/2008 e n. 1235/2008 e successive modifiche riguardanti la produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici). Esempio di etichetta di un prodotto biologico Organismo di controllo autorizzato dal MiPAAF (1) IT BIO XXX (1) operatore controllato n. XXXX (2) - numero di riferimento attribuito dal MiPAAF a ciascun organismo di controllo (2) - codice identificativo dell’operatore 19 contatto: Arnold Vigl Sara Gottardi Amt für Landwirtschaftsdienste 31.7 Ufficio servizi agrari tel +39 0471 41 50 79 fax +39 0471 41 51 29 e-mail [email protected] tel +39 0471 41 51 23 fax +39 0471 41 51 29 e-mail [email protected] 20