C entro
T erritoriale
I ntegrazione
del Basso Polesine
PROTOCOLLO
ACCOGLIENZA
DSA/ADHD
DSA/ADHD
Pensato dal gruppo di lavoro Referenti DSA
a.s. 2012/2013
Indice
1. INTRODUZIONE AI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
(D SA)
p.3
SA)
I Disturbi Specifici di Apprendimento
p. 3
L’identificazione preventiva
e la rilevazione delle difficoltà
p. 4
Tabella strumenti di rilevazione
delle difficoltà
p. 4
Tabella strumenti per il rinforzo
p. 5
Come agire se si suppone che un alunno
potrebbe avere un DSA
p. 7
Cosa dire ai genitori dell’alunno
p. 7
Come aiutare le famiglie
p. 8
A cosa serve la diagnosi
p. 8
Quando il nostro allievo ha una diagnosi
p. 9
Cosa dire ai compagni
p. 9
Il ruolo del referente
p. 10
2. INTRODUZIONE AI DISTURBI DA DEFICIT DI
ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ (ADHD
(ADHD)
ADHD )
Premessa
Descrizione degli alunni con ADHD
Per migliorare l’apprendimento
e il comportamento
Nota sul voto di condotta
Associazioni del settore
Testi utili e scaricabili gratuitamente
3. PROTOCOLLO OPERATIVO CON ALUNNI DSA/ADHD
Normativa di riferimento
Iscrizione alunni con DSA/ADHD
Prima accoglienza
Determinazione della classe
Inserimento in classe
Supporto al Consiglio di Classe/Team docente
La predisposizione del PDP
Verifica e valutazione
Esami di Stato
Continuità al passaggio di ordine di scuola
p. 11
p. 11
p. 11
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2
INTRODUZIONE AI DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO (DSA
(DSA)
DSA)
“Se non fosse stata inventata la lettura, io sarei più libero e felice”
(Lorenzo 8 anni).
Queste parole ci parlano di un malessere psicologico “profondo” che può
colpire tutti quegli alunni le cui difficoltà scolastiche non vengono
individuate e diagnosticate precocemente.
I disturbi specifici di apprendimento
I
D.S.A.
(dislessia,
discalculia,
disgrafia,
disortografia) sono disturbi dello sviluppo che
determinano difficoltà molto spesso rilevanti
nell'acquisizione delle abilità scolastiche come
lettura, scrittura e calcolo.
Dislessia “ è un disturbo di automatizzazione dei
processi di decodifica dei segni scritti che ostacola
l’acquisizione della lettura fluente”. (G. Stella)
“La dislessia è presente quando l’automatizzazione
dell’identificazione della parola (lettura) non si sviluppa o si sviluppa in
maniera incompleta o con grandi difficoltà” (Gersons Wolfensberger e
Ruijssenaars 1997)
A causa di questo disturbo il bambino dislessico legge lentamente e con
errori
Discalculia è “una disabilità di origine congenita e di natura neuro
psicologica che impedisce a soggetti intellettivamente normo dotati di
raggiungere adeguati livelli di rapidità e di correttezza in operazioni di
calcolo (calcolo a mente, anche molto semplice, algoritmo delle operazioni
in colonna, immagazzinamento di fatti aritmetici come le tabelline ) e di
processamento numerico (enumerazione avanti ed indietro, lettura e
scrittura di numeri, giudizi di grandezza fra numeri”. (E. Profumo)
Disgrafia è la difficoltà di scrittura che riguarda la
riproduzione dei segni alfabetici e numerici.
Il bambino scrive in modo molto irregolare, la sua
mano scorre con fatica sul piano di scrittura e
l’impugnatura dello strumento grafico è spesso
scorretta; la capacità di utilizzare lo spazio a
disposizione è molto ridotta; le dimensioni delle
lettere non sono rispettate, la forma è irregolare,
l’impostazione invertita, il gesto è scarsamente fluido,
i legami tra le lettere risultano scorretti.
3
Disortografia è l’incapacità di scrivere correttamente in modo automatico
dopo un tempo adeguato di istruzione continua.
L’identificazione preventiva e la rilevazione delle difficoltà
La
rivelazione
preventiva
consente
l’intervento
precoce
e
la
programmazione delle attività didattiche in modo da agevolare
l’acquisizione della letto- scrittura nel rispetto delle fasi evolutive di
ciascun bambino. Tuttavia, può succedere di non riuscire ad individuare
tutti i bambini con DSA nella scuola primaria: infatti, in ambito clinico,
succede di porre diagnosi di DSA lieve a ragazzi che già frequentano le
scuole secondarie di I e II grado, che non avevano avuto difficoltà negli
ordini di scuola precedenti e che, scontrandosi con richieste maggiori,
entrano in crisi. La rilevazione delle difficoltà dovrebbe quindi essere
condotta anche in periodi successivi, proprio per valutare le tipologie di
problematiche, adottare una didattica adeguata al profilo della classe,
evidenziare i ragazzi “a rischio” di DSA e fare invii più mirati agli
specialisti per la diagnosi.
In allegato si riporta una tabella con le possibili prove da somministrare
agli alunni nei vari livelli di scolarizzazione, effettuate da personale
adeguatamente formato.
Tabella strumenti di rilevazione delle
de lle difficoltà
Area
Livello di
scolarizzazione
Strumento di rilevazione delle difficoltà
Lettura
Scuola Primaria
Nuove prove MT di lettura, Correttezza e Rapidità
per la Scuola Primaria
PR CR2
Scuola Secondaria
I grado
Nuove prove MT di lettura, Correttezza e Rapidità
per la scuola Secondaria di I grado
Scuola
dell’infanzia
CMF (Marotta e altri, Ed. Erickson)
Test TPV - Percezione visiva e integrazione visuo
motoria (Hammill, Ed. Erickson)
Disegno spontaneo (Corso on line per DSA)
Scrittura spontanea (Corso on line per DSA)
PR CR2
Scuola Primaria
CMF (Marotta e altri, Ed. Erickson)
Test TPV - Percezione visiva e integrazione visuo
motoria (Hammill, Ed. Erickson)
Scrittura spontanea (Corso on line per DSA)
Prove del centro per l’apprendimento di Ferrara
Scrittura
4
Scrittura
Scuola Primaria
Scuola Secondaria
I grado
Comprensione
del testo
Matematica
Scuola Primaria
Scuola Secondaria
I grado
Scuola
dell’infanzia
Scuola Primaria
Scuola Secondaria
I grado
Batteria per la valutazione della scrittura e della
competenza ortografica nella scuola dell’obbligo
(Tressoldi e Cornoldi, Ed. Erickson)
PR CR2
Batteria per la valutazione della scrittura e della
competenza ortografica nella scuola dell’obbligo
(Tressoldi e Cornoldi, Ed. Erickson)
Nuove prove di lettura MT
per la scuola la Scuola Primaria Comprensione
Nuove prove di lettura MT
per la scuola Secondaria di I grado Comprensione
BIN 4-6 (Lucangeli, Ed. Erickson)
BIN 4-6 (Lucangeli, Ed. Erickson) A DICEMBRE
Test AC-MT 6 – 11 (Cornoldi, Lucangeli,
Erickson)
Test AC-MT 11-14 (Cornoldi, Erickson)
5
Ed.
Dopo la somministrazione di tali prove, e dopo la rilevazione di una
difficoltà, non deve esserci immediatamente una segnalazione, ma una
richiesta di attenzione da parte della scuola. Si consiglia, quindi, di
attivare dei percorsi di intervento didattico di potenziamento delle
abilità deficitarie,
deficitarie anche con il coinvolgimento della famiglia. Alla fine
di tale intervento si consiglia di procedere ad una seconda valutazione
generale dell’intera classe o parziale, solo dei soggetti risultati “a rischio”.
Gli alunni risultati “resistenti” all’intervento di potenziamento didattico
dovranno essere avviati ai Servizi Sanitari per approfondimenti.
Tabella strumenti per il rinforzo
Area
Livello di
scolarizzazione
Strumenti per il rinforzo
Lettura
Scuola Primaria
Materiale cartaceo Van De Castel (CTI Adria Uno)
“Laboratorio di lettura e scrittura” (Pinto, Bigozzi,
ed. Erickson)
“Lettura di base” 1-2 Cd-rom (Miato e Miato, ed.
Erickson)
Scuola Secondaria
I grado
“Difficoltà di lettura nella scuola media” (Friso,
Molin e Poli, ed. Erickson)
Scrittura
Scuola
dell’infanzia
Scuola Primaria
Comprensione
del testo
Matematica
Cd rom per il potenziamento CMF (CTI Adria Uno)
“Laboratorio di lettura e scrittura” (Pinto, Bigozzi,
ed. Erickson)
“Giocare con le parole” (Perrotta, Brignola, ed.
Erickson)
Cd rom per il potenziamento CMF (CTI Adria Uno)
“Parole in corso” vol. 1 – 2 (Judica, ed. Erickson)
“Recupero in difficoltà ortografiche” cd-rom e libro
(Poli, Molin, Friso, ed. Erickson)
“Laboratorio di lettura e scrittura” (Pinto, Bigozzi,
ed. Erickson)
“Giocare con le parole” (Perrotta, Brignola, ed.
Erickson)
“Vocali, vocali, vocali” (Ragnoli, ed. Erickson)
Scuola Secondaria
I grado
Recupero in difficoltà ortografiche cd-rom e libro
(Vizzari, Tamborrino, ed. Erickson)
Scuola Primaria
Nuova guida alla comprensione del testo, vol. 1 – 2
– 3 (Gruppo MT, De Beni, Cornoldi, ed. Erickson)
Recupero e sostegno linguistico – primo livello
(Beech, ed. Erickson)
Nuova guida alla comprensione del testo, vol. 4
(Gruppo MT, De Beni, Cornoldi, ed. Erickson)
Intelligenza numerica vol.1 (Lucangeli, Ed. Erickson)
Cd rom per il potenziamento BIN (CTI Adria Uno)
“Nel mondo dei numeri e delle operazioni” vol.1
(Costa, Colombo Boscolo, ed. Erickson)
“Imparo a conoscere i numeri” (Capra, Portieri, ed.
Erickson)
Cd rom per il potenziamento BIN (CTI Adria Uno)
Intelligenza numerica vol.2 - 3 (Lucangeli, Ed.
Erickson)
“Nel mondo dei numeri e delle operazioni” vol.1
(Costa, Colombo Boscolo, ed. Erickson)
“Imparo a conoscere i numeri” (Capra, Portieri, ed.
Erickson)
Intelligenza numerica vol.4 (Lucangeli, Ed. Erickson)
Esercizi di arricchimento in matematica (Thyer, ed.
Erickson)
Scuola Secondaria
I grado
Scuola
dell’infanzia
Scuola Primaria
Scuola Secondaria
I grado
Lo screening delle difficoltà dovrebbe, quindi, seguire le seguenti fasi:
1. prima valutazione generale della classe con le prove scelte;
2. periodo di intervento didattico di potenziamento per alunni in
difficoltà;
3. eventuale segnalazione alla famiglia sull’opportunità di svolgere
attività di potenziamento;
6
4. seconda valutazione (generale della classe o dei soli soggetti in
difficoltà);
5. segnalazione alla famiglia degli alunni non migliorati dopo
intervento di potenziamento
6. predisposizione richiesta di valutazione da consegnare agli
specialisti per mezzo della famiglia.
Come agire se si suppone che un alunno potrebbe avere un DSA
È opportuno confrontarsi con i colleghi
e con il Dirigente scolastico.
Se i dubbi sono confermati è necessario:
1) compilare il modulo di segnalazione
degli
alunni
in
difficoltà
di
apprendimento
(“Richiesta
di
consulenza” del Nuovo Accordo di
programma 2012);
2) convocare i genitori dell’alunno;
3) invitare la famiglia a richiedere un
appuntamento presso il Servizio Sanitario Nazionale, in un Centro
specializzato per la valutazione dei DSA, o da specialisti del settore, ai
quali porterà la nostra “Richiesta di consulenza”.
Cosa dire ai genitori dell’alunno
dell’alu nno
È importante che l’atteggiamento nei confronti dei genitori sia il più
possibile rassicurante per far sì che vedano l’insegnante come un alleato e
non come “giudice”.
Quindi è necessario:
• parlare in generale del rendimento scolastico del loro figlio,
evidenziando prima i punti di forza, esponendo poi le sue difficoltà
ed infine cercando di condividere con loro alcune osservazioni;
• cercare di far capire che è importante conoscere l’origine delle
difficoltà scolastiche;
• fornire esempi tangibili della difficoltà dell’alunno;
• cercare di esprimere il dubbio che le difficoltà scolastiche potrebbero
dipendere da un eventuale DSA in modo tale che non si sentano
colpevoli;
• spiegare che cosa sono i DSA;
• spiegare che il loro figlio, quindi, potrebbe possedere un cervello che
elabora in modo diverso dal comune modo di apprendere, ma che
questa particolarità non gli impedirà di affermasi nella vita;
7
• consigliare la lettura di alcuni testi sull’argomento;
• consigliare di contattare la sezione AID locale (sezione A.I.D. Rovigo
presso Ist. Tecnico via Parenzo, 16 Rovigo. Tel. 333-1284875 e-mail
[email protected]
Se la famiglia non collabora è compito del dirigente, dell’insegnante e/o
del referente DSA convincere la famiglia che solo alleandosi si riuscirà a
superare il problema, per evitare situazioni di disagio e frustrazione nel
bambino.
8
Come aiutare le famiglie
famiglie
In un percorso, qualsiasi esso sia, è importante supportare le famiglie al
fine di farle sentire accolte e comprese: molto importante e decisiva
appare quindi l’informazione e la chiarezza su quanto viene fatto a scuola.
La scuola, per le famiglie, può quindi attivare:
• informazione a tutti i genitori del disturbo e della legge(al fine di
smitizzare l’idea di non normalità spesso presente nei genitori)
• supporto alla famiglia per strumenti informatici o dove rivolgersi per
avere informazioni (programmi e richiesta di testi digitali)
A che cosa serve la diagnosi
La diagnosi aiuta a conoscere le caratteristiche del disturbo e a convincersi
che c’è sempre un modo per superarlo.
La diagnosi aiuta il bambino/ragazzo a:
• raggiungere la consapevolezza delle proprie difficoltà, ma soprattutto
della propria intelligenza e delle proprie abilità (memoria visiva,
creatività, ecc.);
• capire che, grazie a queste e attraverso l’uso di semplici strategie, può
riuscire a superare gli ostacoli;
• scegliere il percorso scolastico che desidera senza ripiegare su
indirizzi scolastici che richiedono prestazioni inferiori alle proprie
possibilità.
La diagnosi aiuta i genitori e gli insegnanti a:
• riconoscere e valorizzare i punti di forza del bambino;
• individuare la modalità di apprendimento propria del bambino;
• saper tracciare un confine chiaro tra ciò che dipende o non dipende
dal suo impegno.
La diagnosi dà diritto ad una didattica personalizzata, utilizzando mezzi
compensativi o misure dispensative a scuola.
Quando il nostro allievo
a llievo ha una diagnosi
È necessario:
• condividere la situazione diagnostica, non solo all’interno del gruppo
docente ma anche con il referente sui DSA e il Dirigente Scolastico;
• predisporre un percorso educativo in base al livello del disturbo, agli
obiettivi, all’uso degli strumenti compensativi e dispensativi, ai
criteri di valutazione necessari all’allievo ossia compilare il PDP;
• mettere a punto strategie didattiche adeguate in quanto gli alunni
con DSA richiedono un input didattico adatto alle loro
caratteristiche (si veda PDP);
• essere più flessibili ed accettare le differenze di prestazione nei
diversi contesti funzionali, ricordando che non esiste un dislessico
uguale ad un altro;
• sostenerne l’autostima;
• stipulare un patto di alleanza, anche scritto, con lui e con la
famiglia
PDP;
• valutare i contenuti e non la forma delle sue produzioni;
• applicare le misure dispensative e far usare all’allievo gli strumenti
compensativi adatti;
Cosa dire ai compagni
Prima di parlarne in classe con i
compagni è necessario avere il consenso
dei genitori e dell’alunno.
Per affrontare l’argomento, si possono
utilizzare alcuni strumenti specifici:
per la scuola primaria e il primo anno
della secondaria primo grado:
- AID, Il mago delle formiche giganti.
Libri Liberi, 2002
per la scuola secondaria di primo e secondo grado:
- Donini R., Brembati F., Come una macchia di cioccolato. Storie di
dislessie. Erickson, 2007
- Donini R., Brembati F., Come una macchia di cioccolato. Raccontarsi per
raccontare la dislessia. (Filmato), 2007 distribuito dall’AID
- Il demone bianco Curtera
- Stelle sulla terra - video
Quando lo si ritiene necessario si può richiedere l’intervento di specialisti
che spieghino l’argomento ad alunni ed insegnanti.
9
Il ruolo del referente
Il referente DSA
ha competenze
psicologiche
didattiche
legislative
10
ha conoscenze specifiche
Psicologia
dell’apprendimento
Psicologia dei processi
cognitivi
Metodologia didattica
Tecniche di
valutazione
Tecniche di
potenziamento delle
strumentalità
Normativa nazionale
di riferimento
Leggi regionali
Psicologia dello
sviluppo
ha finalità ben precise
Saper leggere una
relazione clinica e
comprendere una
diagnosi
Riconoscere in modo
precoce le
problematiche
Curare i rapporti con
le famiglie
Conoscere gli
strumenti e le
strategie compensative
Saper costruire un PDP
e consigliare equipe
educativa
Riconoscere i bisogni
dei colleghi e attivare
risorse
Conoscere le realtà
territoriali e gestirne i
rapporti
INTRODUZIONE AI DISTURBI DA DEFICIT DI
ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ(ADHD)
Premessa
In considerazione della presenza
nella
scuola
di
alunni
con
diagnosi di
“Disturbo da Deficit
di Attenzione/ Iperattività (ADHD,
acronimo per l’inglese Attention
Deficit Hyperactivity Disorder)
si
propongono
le
indicazioni
e
accorgimenti
didattici
volti
ad
agevolare il percorso scolastico di
detti alunni.
Si premette che l’ADHD è presente in circa l'1% (fonte Istituto Superiore
di Sanità) della popolazione infantile, ha una causa neurobiologica e
si
caratterizza
per
la
presenza
di sintomi di disattenzione,
impulsività/iperattività, riconducibili a difficoltà nell'autocontrollo e nelle
capacità di pianificazione e non attribuibili ad un deficit dell’intelligenza.
Descrizione degli alunni con ADHD
Molti
bambini
e
ragazzi
possono
presentare
comportamenti
di
disattenzione e/o irrequietezza motoria, tuttavia
gli alunni che
presentano tale Disturbo hanno difficoltà pervasive e persistenti nel:
• selezionare le informazioni necessarie per eseguire il compito e
mantenere l’attenzione per il tempo utile a completare la
consegna;
• resistere ad elementi distraenti presenti nell'ambiente o a pensieri
divaganti;
• seguire le istruzioni e rispettare le regole (non a causa di
comportamento oppositivo o di incapacità di comprensione);
• utilizzare i processi esecutivi di individuazione, pianificazione e
controllo di sequenze di azioni complesse, necessarie all'esecuzione
di compiti e problemi;
• regolare il comportamento che si caratterizza quindi per
una
eccessiva
irrequietezza motoria
e
si
esprime
principalmente in movimenti non finalizzati, nel frequente
abbandono della posizione seduta e nel rapido passaggio da
un'attività all'altra;
11
•
•
controllare, inibire e differire risposte o comportamenti che
in un dato momento risultano inappropriati: aspettare il proprio
turno nel gioco o nella conversazione;
applicare
in
modo
efficiente
strategie
di
studio
che
consentano di memorizzare le informazioni a lungo termine.
Possono talvolta presentare difficoltà:
• nel costruire e mantenere relazioni positive con i coetanei;
• nell'autoregolare le proprie emozioni;
• nell'affrontare
adeguatamente
situazioni
di
frustrazione
imparando a posticipare la gratificazione;
• nel gestire il livello di motivazione interna approdando molto
precocemente ad uno stato di “noia”;
• nell'evitare stati di eccessiva demoralizzazione e ansia;
• nel controllare livelli di aggressività;
• nel seguire i ritmi di apprendimento della classe a causa delle
difficoltà attentive.
In
alcuni
soggetti
prevale
la
disattenzione,
in
altri
l’iperattività/impulsività, ma nella maggior parte dei casi i due problemi
coesistono.
Per migliorare l’apprendimento e il comportamento…
comportamento…
Si ritiene opportuno che tutti i docenti:
• predispongano l’ambiente nel quale viene inserito lo studente con
ADHD in modo tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione;
• prevedano
l’utilizzo
di
tecniche
educative
di
documentata
efficacia (es. aiuti visivi, introduzione di routine, tempi di
lavoro brevi o con piccole pause, gratificazioni immediate,
procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti).
I docenti, inoltre, dovrebbero avvalersi dei seguenti suggerimenti:
• definire
con
tutti
gli
studenti poche e chiare regole di
comportamento da mantenere all’interno della classe;
• concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi comportamentali
e didattici da raggiungere nel giro di qualche settimana;
• allenare il bambino ad organizzare il proprio banco in modo
da avere solo il materiale necessario per la lezione del momento;
• occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei compiti sul diario;
12
• incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle
parole
chiave per favorire l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e
l’attenzione;
• favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari
su CD, ecc.;
• assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato
e
riflettuto
sulla domanda
e
incoraggiare
una
seconda
risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente.
• organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente
ad effettuare un accurato controllo del proprio compito prima di
consegnarlo;
• comunicare
chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del
compito (tenendo conto che l’alunno con ADHD può necessitare di
tempi maggiori rispetto alla classe o viceversa può avere l'attitudine
di affrettare eccessivamente la conclusione);
• valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare
esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e
l’impegno piuttosto che la forma;
• le prove scritte dovrebbero essere suddivise in più quesiti;
• evitare di comminare punizioni mediante: un aumento dei
compiti per casa, una riduzione dei tempi di ricreazione e
gioco,
l'eliminazione
dell'attività
motoria,
la negazione
di
ricoprire incarichi collettivi nella scuola, l'esclusione dalla
partecipazione alle gite;
• le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti.
E’ opportuno in tal senso sollecitare percorsi di formazione e
consulenza
per
gli insegnanti, in modo da favorire azioni educative
efficaci e condivise, per il raggiungimento
di obiettivi adeguati.
Nota sul voto di condotta
In merito alla norma sancita dal Decreto
Ministeriale 16 gennaio 2009 n°5 che
riguarda “Criteri e modalità applicative
della valutazione del comportamento” è
auspicabile che i docenti considerino i
fattori presenti
nella diagnosi ADHD
prima di procedere alla valutazione
dell’alunno/a.
13
Si sottolinea l'importanza e delicatezza della valutazione periodica del
comportamento dell'alunno (voto di condotta). Occorre infatti tenere conto
del fatto che il comportamento di un alunno con ADHD è condizionato
fortemente dalla presenza dei sintomi del disturbo.
Sarebbe pertanto auspicabile che la valutazione delle sue azioni fosse
fatta evitando di attribuire valutazioni negative per comportamenti che
sono attribuibili a fattori di tipo neurobiologico.
Associazioni del settore
- Associazione Italiana Famiglie ADHD www.aifa.it
- Associazione Italiana per i Disturbi di Attenzione, Iperattività e
patologie correlate
www.aidaiassociazione.com
- Associazione
Italiana
per
la
ricerca
e
l’Intervento
nella
psicopatologia dell’apprendimento
www.airipa.it
- Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza
www.sinpia.eu
Testi utili e scaricabili gratuitamente:
Opuscolo AIDAI con indicazioni per insegnanti
http://www.aidaiassociazione.com/documents/Training_per_Insegnanti.pdf
Strategie per insegnanti AIFA Onlus
http://www.aifa.it/strategiescolastiche.htm;
http://www.aifa.it/linkstrumenti.htm
http://www.aifa.it/scuolaeadhd.htm
Linee guida cognitivo-comportamentali
http://www.aidaiassociazione.com/documents/Linee_guida_ADHD.pdf
Elenco Centri Regionali di Riferimento per la Diagnosi e Cura dell’ADHD
http://www.iss.it/adhd/regi/cont.php?id=222&lang=1&tipo=2
Decreto 24/04/2007
http:///www.iss.it/adhd/docu/cont.php?id=250&lang=1&tipo=3
Circolare Miur n° 0001968 01/04/2009
Circolare Miur n° 0006013 04/12/2009
14
3. PROTOCOLLO OPERATIVO
CON ALUNNI DSA/ADHD
Normativa di riferimento
• LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170
http://www.aiditalia.org/upload/gazzetta_ufficiale_n_244_legge_170.pdf
• Nota ministeriale ADHD 2010
http://aidaiassociazione.com/documents/Circolare_Miur_ADHD.pdf
•
Linee guida ALLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011
www.disabili.unige.it/wp.../linee_guida_sui_dsa_12luglio2011.pdf
• Accordo di Programma della Provincia di Rovigo (2012-2015)
http://sostegnoenonsolo.jimdo.com/cti-rovigo/?logout=1
• Accordo tra Stato – Regioni del 25 luglio 2012 – Indicazioni per la
diagnosi e la certificazione di DSA
http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/4BD228A2-B1D4-48B2-AA0255606505D887/0/accordostatoregioniDSA.pdf
Iscrizione alunni con DSA/ADHD
Soggetti coinvolti:
• Dirigente Scolastico
• alunno
• famiglia
• segreteria studenti
• referente DSA/ADHD
Le pratiche d’iscrizione devono essere seguite da un assistente
amministrativo che si occupi dell’iscrizione degli studenti con DSA/ADHD
in modo continuativo.
Cosa consegnare/chiedere
• Modulo d’iscrizione con apposito rinvio alla documentazione allegata
• Certificazione e/o diagnosi dell’Azienda ULSS, Enti Accreditati o medici
specialisti (Neurologo, Neuropsichiatra infantile, Psichiatra) convalidata
dall’Azienda ULSS di appartenenza.
L’assistente amministrativo che si occupa delle iscrizioni deve verificare la
presenza di certificazione medica all’interno dei moduli e comunicare al
Dirigente Scolastico e al referente DSA/ADHD eventuali segnalazioni
provenienti da ordini di scuola inferiori o di pari grado; in tal caso i
Dirigenti Scolastici di competenza concorderanno interventi comuni per
garantire una comunicazione efficiente ed una continuità didattica
efficace. Chiunque erroneamente riceva una diagnosi di DSA/ADHD è
tenuto a consegnarla al Dirigente Scolastico o al referente DSA.
15
Il Dirigente Scolastico ed il referente DSA/ADHD accertano che la
certificazione specialistica indichi: tipologia di disturbo/i,
distu rbo/i, livelli di
gravità, indicazioni dello specialista sulle ricadute che compromettono
l’apprendimento e il rendimento scolastico dello studente; acquisisce
altresì, se presenti, eventuali allegati con osservazioni didattico educative della scuola di provenienza e stabiliscono una data per un
colloquio con la famiglia ed eventualmente con l’allievo.
Prima accoglienza
Soggetti coinvolti:
• Dirigente Scolastico
• referente DSA/ADHD
• famiglia
Il Dirigente Scolastico e/o il referente DSA/ADHD effettuano un colloquio
con i genitori ed eventualmente con l’allievo, se possibile, sin dal
momento della pre-iscrizione.
Obiettivi del colloquio con i genitori
Dare informazioni sulle figure di riferimento e le modalità didattiche per
i DSA/ADHD presenti nella scuola; raccogliere informazioni sulla storia
personale e scolastica dell’alunno; se possibile chiedere informazioni sui
cicli scolastici precedenti e sulle figure di riferimento delle scuole di
provenienza per poter creare un ponte tra i due cicli e non disperdere le
informazioni;
Obiettivi del colloquio con l’allievo:
• rilevare la consapevolezza del disturbo e/o patologia e il livello di
autostima;
• accettazione o rifiuto a rendere manifesto il disturbo e/o patologia;
• disponibilità all’utilizzo degli strumenti compensativi.
Durante il colloquio con i genitori sarà compito degli insegnanti rendere
esplicito ciò che la scuola propone per gli studenti affetti da DSA, la
relativa normativa attualmente in vigore e la compilazione del piano
didattico personalizzato (PDP).
Determinazione della classe
Soggetti coinvolti:
• Dirigente Scolastico
• commissione composizione classi
• referente DSA/ADHD
16
In caso di iscrizione di alunno con DSA alla classe prima il Dirigente
scolastico con il Gruppo di lavoro formazione classi inserirà gli alunni
nelle classi/sezione tenendo presenti la documentazione prodotta dalla
famiglia e il parere degli specialisti, se si renderà necessario.
In caso di inserimento successivo (ad anno scolastico iniziato o in anni
successivi al primo) la scelta della sezione in cui iscrivere l’alunno con
DSA/ADHD sarà di competenza del Dirigente Scolastico.
A settembre il Dirigente Scolastico comunicherà il nuovo inserimento
all’insegnante coordinatore e a tutto il CdC (Consiglio di classe) della
classe coinvolta. Durante il primo CdC verrà esaminata la cartella di ogni
studente DSA e definite le azioni dispensative e le attività compensative.
E’ opportuno che, prima del CdC di inizio anno (settembre/ottobre) o a
relazione acquisita in seguito ad esso, prima di convocare il CdC, il
coordinatore incontri la famiglia dello studente per conoscenza
preliminare (può essere richiesta la presenza del Dirigente Scolastico,
referente DSA/ADHD).
Inserimento in classe
Soggetti coinvolti:
• coordinatore di classe,
classe,
• referente DSA d’istituto
• componenti CdC
Quando in una classe viene inserito uno studente con DSA/ADHD, il DS,
referente e /o il coordinatore di classe devono preparare il Consiglio di
Classe sull’argomento:
1. fornendo adeguate informazioni sui DSA o ADHD e/o la patologia
specifica;
2. fornendo ai docenti materiale didattico formativo adeguato;
3. presentando le eventuali strategie didattiche alternative e/o
compensative e relativi strumenti.
Il coordinatore in sede del primo consiglio di classe (settembre/ottobre)
mette a conoscenza l’intero CdC del caso, raccoglie le eventuali
osservazioni di tutti i componenti al fine di stilare (eventualmente con
l’aiuto del referente DSA) una bozza di PERCORSO DIDATTICO
PERSONALIZZATO (PDP)
Supporto al Consiglio
Consiglio di classe/Team
classe /Team docente
Il Consiglio di Classe nella definizione delle strategie da adottare nei
confronti di un alunno con DSA può chiedere il supporto:
• del Dirigente Scolastico dell’istituto
dell’istituto
• del referente DSA/ADHD dell’istituto
dell’istituto
• degli Enti territoriali
territoriali preposti
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La predisposizione del PDP
L’Accordo tra i docenti per la predisposizione
nell’Accordo di programma 2012/2015.
del PDP
è
presente
Procedura per stesura di tale documento
• I docenti di classe (può essere sufficiente il coordinatore o
l’insegnante prevalente) incontrano assieme al Dirigente e al
referente d’Istituto la famiglia al fine di raccogliere notizie (entro
il mese di ottobre se possibile)
• Laddove è possibile un incontro verrà fatto anche con il servizio che
segue l’alunno sempre al fine di raccogliere informazioni/spiegazioni
sulla diagnosi stilata dagli stessi
• si procederà alla condivisione e alla firma del documento entro
novembre; il documento avrà validità fino al termine dell’anno
scolastico.
Soggetti coinvolti::
• coordinatore di classe
classe
• componenti CdC
In occasione del secondo CdC (Ottobre/Novembre) lo stesso acquisisce ed
eventualmente integra il PDP, che quindi viene approvato; tale documento
costituirà un allegato RISERVATO della programmazione di classe.
Ogni docente dovrà specificare nel PDP, per la propria disciplina, le azioni
dispensative e attività compensative che utilizzerà nel corso dell’anno
scolastico, che andranno descritte in modo dettagliato nei registri/agende
personali di volta in volta.
Al termine di ogni quadrimestre il CdC verificherà la situazione didattica
degli studenti DSA, fissando un punto all’Ordine del giorno dei CdC
riuniti in sede di scrutinio.
Stesura finale e sottoscrizione del documento
Soggetti coinvolti:
• componenti CdC
• famiglia
Il PDP, una volta redatto, deve essere consegnato alle famiglie , anche per
consentire l’attivazione di indispensabili sinergie tra l’azione della scuola,
l’azione della famiglia, l’azione dell’allievo.
Nella progettazione del PDP dovranno essere indicate le modalità di
accordo tra i docenti e la famiglia.
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Il coordinatore di classe incontra, attraverso colloqui, i genitori e lo
studente (se maggiorenne) per illustrare la proposta di PDP del CdC, e
viene richiesta alle due componenti famiglia e studente la sua condivisione
per mezzo di firma di accettazione da parte dei genitori.
Verifica e valutazione
va lutazione
Soggetti coinvolti:
• componenti CdC
• referente DSA/ADHD
DSA/ADHD
La valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese le prove
effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle
specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello
svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli
strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta
menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle
prove. (Legge 30 ottobre 2008, n. 169 Art.10).
Esami di Stato
Nel documento del Consiglio di Classe di maggio si devono:
• riportare tutte le informazioni sugli strumenti compensativi e
dispensativi, con riferimenti alle verifiche, ai tempi e al sistema
valutativo utilizzati in corso d’anno;
• inserire modalità, tempi e sistemi valutativi per le prove d’esame.
• la commissione d’esame terrà in considerazione per la
predisposizione delle prove;
• utilizzo di strumenti informatici se utilizzati in corso d’anno (es.
sintesi vocali, dizionari digitali);
• possibilità di avvalersi di un insegnante (membro della
commissione) per la lettura dei testi delle prove;
• nei casi più gravi, soprattutto per la lingua italiana o comunitaria,
un insegnante potrà scrivere la prova sotto dettatura da parte
dello studente.
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Continuità al passaggio di ordine di scuola
Si intende perseguire i seguenti obiettivi:
agire sulle variabili che possono costituire fonte di ansia per l'alunno
e per la famiglia;
permettere all'ordine di scuola successivo di conoscere l'alunno in
ingresso per poter predisporre un'accoglienza e una programmazione
adeguate;
favorire il raccordo metodologico-didattico tra gli ordini di scuola.
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PASSAGGIO SCUOLA PRIMARIA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Prevedendo che il passaggio avvenga nello stesso Istituto queste le fasi da
attuare:
1 FASE
Nel mese di giugno il referente si accerta in quale scuola l'alunno si
iscriverà per l’anno scolastico seguente, al fine di valutare l'assegnazione
alla sezione che, laddove sia possibile, dovrà avere un corpo docente
sufficientemente formato o disponibile ad esserlo.
2 FASE
INCONTRI DI COORDINAMENTO: il Referente DSA/ADHD della scuola
ha il compito di fissare il Consiglio di Classe appena possibile, al quale
parteciperanno i docenti che hanno seguito l'alunno nell'ultimo anno della
scuola primaria.
Questo incontro ha lo scopo di informare adeguatamente tutti i docenti
della scuola secondaria, ponendo particolare attenzione alle indicazioni
metodologico-didattiche.
Possono essere previsti, successivamente, incontri tra i due ordini di scuola
qualora se ne ravvisi la necessità anche da parte della famiglia.
PASSAGGIO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
Prevedendo che vi sia una conoscenza dell'offerta scolastica sul territorio
per la scelta della scuola secondaria di secondo grado per tutti gli alunni,
sarà sufficiente anche per l'alunno DSA/ADHD che non presenta
problematiche tali da richiedere un approfondimento.
Le fasi da attuare saranno quindi le seguenti:
1 FASE
La scuola secondaria di primo grado provvederà al termine della classe
terza, dopo il superamento degli esami di stato, trasmetterà alla scuola
secondaria di secondo grado (nel corso dell'estate) il fascicolo riservato
relativo all'alunno DSA/ADHD, contenente la diagnosi, il PDP, verbali e
relazioni.
L'autorizzazione avrà forma scritta e nella stessa la famiglia, sentito il
parere della scuola secondaria di primo grado, può richiedere un incontro
di coordinamento tra i due ordini di scuola.
2 FASE
INCONTRI DI COORDINAMENTO In caso di richiesta di incontro tra i
due ordini di scuola, il Referente DSA/ADHD della scuola secondaria di
secondo grado ha il compito di fissare il Consiglio di Classe appena
possibile, al quale parteciperanno i docenti che hanno seguito l'alunno
nell'ultimo anno della scuola secondaria di primo grado.
Questo incontro ha lo scopo di informare adeguatamente tutti i docenti
della scuola superiore, ponendo particolare attenzione alle indicazioni
metodologico-didattiche.
Possono essere previsti, successivamente, incontri tra i due ordini di scuola
qualora se ne ravvisi la necessità anche da parte della famiglia.
passaggio,, in particolare con gli alunni con ADHD, si porrà
In ogni passaggio
particolare attenzione agli approcci educativi che costituisco parte
determinante per l'apprendimento.
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Protocollo DSA-ADHD CTI Basso Polesine 21dic12