MENSILE A CURA DELLA CHIESA CRISTIANA EVANGELICA DI BOLLATE. PUBBLICAZIONE A CARATTERE INTERNO. ANNO VI - NUMERO LXXIV - LUGLIO -
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Come Parli…?
“Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona,
che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta.”
(Efesini 4:29)
Oggi ci occuperemo di come un cristiano deve parlare, l’argomento riveste una
grande importanza se pensiamo, che anche il più taciturno di noi pronuncia più di un
centinaio di parole al giorno.
Il credente è chiamato a essere d’esempio anche nel parlare (I Timoteo 4:12),
alcuni sottovalutano la “potenza” delle parole, ma esse possono recare bene o possono
far del male a chi le ascolta.
Giacomo parlando della lingua, il membro che ci permette di proferire parole,
la paragona ad un piccolo fuoco che può anche incendiare una foresta e a un timone che,
anche se piccolo, è capace di governare un intera nave. Un monito a non sottovalutare gli
effetti delle nostre parole.
No alle cattive parole!
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ALL’INTERNO...
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IL CAMMINO CRISTIANO
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CRONACHE DI VIAGGIO...
a cura di Samuele B.
Albania 13-17 Giugno 2012
«Il mio orecchio aveva sentito parlare di te
ma ora l'occhio mio ti ha visto.» (Giobbe 42:5)
La prima volta che ascoltai alcune testimonianze a proposito dell'opera di Dio in
Albania pensai, come mi sembrava ovvio ritenere, che quella fosse una realtà fin troppo
distante dalla mia vita. Ho sempre dato troppe cose per scontate, e il Signore ha più volte
ammonito il mio cuore, sconvolgendo tutte quelle idee che ritenevo “strutturalmente”
indispensabili. Ho sempre pensato, o forse semplicemente nascosto nell'intimo del mio
cuore, che l'Albania fosse principalmente un covo di “guai”, per non dire esplicitamente
“delinquenti”. I pregiudizi sono una rovina, perché talvolta ci fermano e talvolta fermano
altri, tuttavia il peggior danno che questi pensieri possono compiere è distruggere la fiducia tra le persone e con Dio. Nei due viaggi che il Signore mi ha concesso di intraprendere in questo paese, ho scoperto una realtà ben diversa da quella che mi ero immaginato. Egli è andato al di là di ogni mia aspettativa, trasformando la mia vita, dandomi
nuove consapevolezze e nuove conoscenze, per poter agire con maggiore saggezza ed
umiltà.
Insieme a tanti altri fratelli, ho vissuto sulla mia pelle sensazioni, emozioni, pensieri, rivelazioni spirituali che non ritenevo possibili. Il popolo albanese ha lasciato un
segno nel mio cuore, non solo per il grande affetto che ci è stato dimostrato dai fratelli
del posto, ma anche per la grande fame e l'enorme bisogno di Dio che ho scorto nei cuori
dei credenti, e di chi ancora forse non ha mai sentito pronunciare il glorioso nome di
Cristo Gesù.
Voglio accompagnarvi brevemente in alcune delle più importanti tappe compiute
nell'ultimo viaggio, con l'obiettivo di mettere in risalto il fatto che la missione non è per
alcuni, bensì per tutti! Ed ogni credente è chiamato a contribuire, con i mezzi e le disponibilità fornite dal nostro Padre celeste: con la preghiera, con il sostegno economico, con
il proprio tempo, con la propria vita, con le proprie conoscenze e abilità, e con la divulgazione dell'opera stessa.
Mercoledì 13 – Arrivo
Decollati da Milano Malpensa verso le 14.00, per grazia di Dio siamo atterrati
dopo poco più di un'ora e mezza all'aeroporto di Tirana, dove il fratello Gezim, presidente delle Assemblee di Dio in Albania, accompagnato dalla moglie Arianna, ci ha accolto
e portato nella semplice chiesa di Durazzo. Lì abbiamo celebrato insieme ad altri fratelli
e sorelle il consueto culto settimanale. Il Signore si è usato di uno dei fratelli in viaggio
con noi, Michele Castello, per portare a tutti i presenti un messaggio di edificazione.
Quella sera stessa siamo stati invitati a cena nell'abitazione del pastore, un modesto appartamento posto al di sopra del locale di culto. Non dimenticherò mai con quanto affetto ed ospitalità i fratelli ci hanno trattato e servito.
Giovedì 14 – Una luce nelle tenebre
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CRONACHE DI VIAGGIO...
a cura di Samuele B.
La giornata è iniziata presto, poiché nella mattinata ci è stata organizzata una visita alla Scuola Biblica di Tirana. Il Signore sta portando avanti, giorno dopo giorno, un'opera particolare in questo campo. Infatti la struttura non è semplicemente un luogo di
formazione spirituale e culturale per tutti quei giovani, o meno, che desiderano adoperarsi più proficuamente per l'avanzamento del regno di Dio, ma è anche uno dei principali
centri di diffusione di testi e libri cristiani tradotti da diversi fratelli e sorelle in lingua
albanese. E' forse incredibile, da un certo punto di vista, pensare che nella capitale di
quello stato ateo, in cui il nome dell'Eterno era stato cancellato, oscurato e dimenticato,
oggi ci sia un luogo che non solo istruisce uomini e donne per essere pastori, servi, missionari, ma illumina anche con la conoscenza di Dio un'intera nazione, fino a superare i
suoi confini.
Nel pomeriggio abbiamo acquistato sacchi di farina, bidoni d'olio, confezioni di
burro e sacchi di patate da distribuire ad alcune delle famiglie più povere di credenti che
vivono nei dintorni di Durazzo. Non si può certo nascondere la realtà dei fatti così come
la profonda miseria di molte persone; tuttavia in questo contesto sociale così drammatico, in cui a mala pena si raggiunge la sopravvivenza, la mano di Dio è stesa per compiere prodigi e miracoli, ancor più potenti perché determinati da una fede sincera e da una
fiducia che non possiede nulla di materiale a cui aggrapparsi.
E' stato davvero glorioso vedere, in un umile paesino come quello di Fllake,
quante donne, giovani ed adolescenti si siano accostate alla parola durante la funzione
settimanale del giovedì. Il pastore Giovanni Lignite ha predicato in una piccola saletta
gremita di persone, ed io ho partecipato sul ciglio della porta per mancanza di spazio; ma
il Signore non è venuto meno e ci ha riempito del Suo Santo Spirito, incoraggiando i
nostri cuori.
Il tardo pomeriggio si è concluso nella comunità di Shkallnur dove abbiamo partecipato ad un ulteriore culto, la cui predicazione è stata portata dal fratello Emanuele
Mango.
Venerdì 15 – Giovani in azione
Dopo una mattinata spesa in attività di natura logistica, abbiamo trascorso il pomeriggio insieme ad alcuni dei giovani della comunità di Durazzo e dintorni. Abbiamo
condiviso testimonianze, alcune riflessioni su temi spirituali, ed è stato esposto anche un
breve pensiero dalla Parola. Il tutto è stato arricchito con canti, preghiere di lode ed adorazione, in un'atmosfera di umile sottomissione alla voce dello Spirito Santo. E' stato
oltremodo incoraggiante vedere un così grande affiatamento da parte di ragazzi che, ogni
giorno, vivono una persecuzione non indifferente a motivo delle meravigliose scelte
compiute per Cristo Gesù; ciononostante continuano senza indugio a servire Dio nella
più profonda consacrazione.
Sabato 16 – Manna dal cielo
Immaginavo che il mio compleanno sarebbe stato “alquanto”
diverso quest'anno, ma non potevo minimamente sospettare cosa Dio
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CRONACHE DI VIAGGIO...
a cura di Samuele B.
avesse in serbo per me e per il gruppo di fratelli con cui mi trovavo. Insieme a Gezim,
nella mattinata, ci siamo diretti a Tirana per effettuare l'acquisto di 200 cartoni in vista
della realizzazione di altrettanti pacchi alimentari. Durante il pomeriggio, questi sono
stati confezionati nella comunità di Durazzo da alcuni giovani in collaborazione con una
parte del nostro gruppo. E' stato edificante poter spendere il nostro tempo e le nostre
energie per quest'opera che viene portata avanti già da tempo, con il duplice fine di aiutare le famiglie più indigenti e di divulgare la Parola e il Vangelo. Infatti, insieme alle
provviste e i generi di prima necessità, sono state anche inserite riviste e bibbie. Questo è
uno dei metodi più sfruttati e meno contrastati, attraverso il quale i fratelli si adoperano
per la diffusione della conoscenza di Cristo Gesù.
L'altra parte del gruppo si è spostata nella comunità di Divjak, dove si è celebrato
insieme ai fratelli e le sorelle del luogo un culto, il cui messaggio è stato esposto dal fratello Michele.
Domenica 17 – Saluti e lacrime
Il culto domenicale di Durazzo segna l'ultima tappa di questo indimenticabile
viaggio, così ricco di benedizioni. Il messaggio esposto dal fratello Giovanni ha toccato
il cuore di tutti i presenti. Il Signore si è manifestato con il Suo Santo Spirito, inondandoci con la Sua presenza, il Suo calore, il Suo amore.
Abbiamo raccolto i saluti dei fratelli albanesi, e ve li porgiamo con la speranza
che il loro contributo all'opera di Dio non sia dimenticato nelle vostre preghiere!
“E (Gesù) diceva loro: «La messe è grande, ma gli operai sono pochi;
pregate dunque il Signore della messe perché spinga degli operai nella sua messe.” (Luca 10:2)
Tra le cose importanti che possiamo fare per l'opera di Dio, c'è proprio il non dimenticare nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere i campi di missione sparsi in tutto il
mondo, in Albania così come in Italia. Adoperiamoci per la chiesa locale, sostenendola
spiritualmente e materialmente, lì dove l'Eterno ci ha posto, perché il Signore non è un
dio di parzialità o confusione. Tuttavia non smettiamo mai di ascoltare la voce dello Spirito, che come un vento soffia e sospinge i cuori ad agire in virtù di quell'amore celeste,
che proviene solo da Cristo Gesù.
Samuele Bertaggia
IL CAMMINO CRISTIANO
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LA MIA TESTIMONIANZA...
a cura di Olga
Chi trova un amico, trova…..
Mi chiamo Santo, ringrazio il Signore perché mi ha dato la gioia di nascere in una
famiglia cristiana, dalla quale ho sempre ricevuto ottimi insegnamenti: mi hanno fatto
capire l’importanza di frequentare le riunioni di culto e di affidare al Signore qualsiasi
cosa, pensieri o preoccupazioni anche nella mia giovane età e il Suo aiuto non mi è mai
mancato dalle piccole occasioni di vita con i compagni di scuola, fino alla ricerca del
lavoro.
Anche se non avevo fatto un’esperienza personale con il Signore qualsiasi decisione la presentavo comunque davanti a Lui perché mi era stato insegnato in questo modo e lo vedevo giusto. Ma nonostante questo ho voluto fare anch'io le mie scelte di vita
che comunque non portavano verso una vita consacrata a Dio, ma verso i piaceri di questa terra. Mi piaceva stare con i fratelli della chiesa, ma purtroppo mi piaceva anche frequentare amici/colleghi alla ricerca di un po’di gioia, che continuasse giorno per giorno
ad appagare la mia vita. Il mio scopo era quello di essere circondato da più persone possibili perché pensavo che star bene su questa terra fosse proprio circondarsi di amici capaci di riempire la tua giornata e di renderla felice. Ero considerato anche un bravo ragazzo perché all’apparenza davanti alla gente mi comportavo in modo discreto però agli
occhi di Dio ero comunque un peccatore.
Circa 5 anni fa’, nell’estate del 2007, in occasione di una tenda evangelistica, in
un momento particolare della mia vita, dove vedevo tutto storto a causa di una rottura
amorosa e di amici sbagliati, proprio in quel momento di dolore gridai a Dio con tutto il
cuore ed Egli era lì pronto ad accogliermi, pronto a farsi conoscere. “Gridai” a Dio ad
alta voce e Gli feci tante dichiarazioni tra cui quella di volere affidare tutta la mia vita a
Lui, volevo essere un suo figliuolo e in quell’istante mi riempì di benedizioni, di gioia e quel
vuoto che non riuscivo a colmare in un attimo
sparì; in un istante mi ha trasformato, mi ha fatto
una persona nuova, mi ha donato una nuova vita
ma la cosa più grande è che in quell’istante ha
cancellato tutti i miei peccati e mi sentii veramente un suo figliolo.
Non dico che adesso tutto è perfetto e
tutto mi va liscio anzi ci sono e ci saranno sicuramente dei momenti di difficoltà, ma adesso so
a chi rivolgermi, so a chi confidare, so che in Lui
c’è una soluzione, so adesso dove poter trovare
un vero Amico.
Santo Puopolo (Comunità di Rho)
IL CAMMINO CRISTIANO
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STUDIAMO LA PAROLA
a cura di Luciano & Samuele B.
Paolo vieta assolutamente ai credenti di proferire cattive parole, questo divieto
è categorico perché l’apostolo dice che nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca,
quindi non accetta eccezioni, non dà margini entro i quali muoversi.
Questo deve essere l’obbiettivo del credente che sempre più cerca la santificazione : che nessuna cattiva parola esca dalla sua bocca!
Ma quali sono le cattive parole?
Proviamo ad individuare quali sono secondo l’insegnamento biblico le cattive
parole, quelle appunto che un credente non deve permettersi di pronunciare.
Per far questo faremo una breve panoramica nell’epistola agli Efesini.
No alle parole sciocche e volgari
“Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti;
ma piuttosto abbondi il ringraziamento”. (Efesini 5:3-4)
Paolo parla del comportamento che si addice ai santi a coloro che sono stati
separati dal peccato al momento della salvezza, ma che devono continuare questo processo di santificazione giorno dopo giorno. Per questi ultimi c’è un comportamento al
quale attenersi, e riguardo al linguaggio vieta di proferire parole sciocche e volgari.
No alle parole sciocche, il cristiano non deve parlare
a
vanvera, non deve parlare in modo superficiale senza badare
a quello che dice e alle conseguenze che le sue parole possano
avere.
C’è gente che
passa intere serate a parlare a vuoto, tanto per
parlare, il credente deve
distinguersi anche in questo
non lasciandosi andare a discorsi sciocchi e
senza senso. Paolo non vieta solo le parole
sciocche ma anche quelle volgari, su questo forse non
servirebbe aggiungere altro, ma visto che la Bibbia non trascende sull’argomento, credo che sia giusto che noi facciamo la stessa cosa.
No alle parole volgari, in questa società si usano tante
parole volgari che sono diventate ormai di uso comune, che fanno
parte del lessico della quasi totalità delle persone, dalle più colte alle
meno istruite, dagli anziani fino ai bambini.
C’è il rischio quindi di lasciarsi trasportare da queste “correnti” peccaminose, ma la Parola di Dio è capace di fermare la nostra vita in un porto sicuro, la volontà di Dio.
No alle parole offensive
“Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni
sorta di cattiveria!” (Efesini 4:31)
Alcuni usano le parole solo per offendere il proprio prossimo, per ferirlo per punIL CAMMINO CRISTIANO
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STUDIAMO LA PAROLA
a cura di Luciano & Samuele B.
golarlo e per infastidirlo con il gusto di far del male.
Quante volte sentiamo persone che si offendono con parole pesanti mentre si contendono un parcheggio, ad un semaforo o mentre stanno in fila per un pagamento.
La stessa cosa avviene durante le discussioni tra mogli e mariti e fra genitori e figli, dove
volano parole “grosse”, offensive, che feriscono e fanno male lasciando “segni profondi” .
Il credente che ama il prossimo non può in nessun caso usare parole atte ad attaccarlo indipendentemente dal comportamento del prossimo stesso.
Paolo dice “via da voi” volendo comunicare la necessità di allontanare questo
tipo di parole, Dio ci dia grazia che dal nostro vocabolario sia eliminata ogni tipo di parola offensiva.
No alle parole bugiarde
“Perciò, bandita la menzogna , ognuno dica la verità al suo prossimo…”(Efesini 4:25)
Paolo parla ai credenti, che avevano imparato a spogliarsi del vecchio uomo e che
volevano sempre di più rivestire l’uomo nuovo, invitandoli a non usare parole bugiarde,
ma a parlare al proprio prossimo in verità. La parola bugiarda non veritiera deve essere
bandita, esclusa dal linguaggio di ogni credente. Il Cristiano salvato per grazia ha conosciuto la verità che lo ha fatto libero e non può ricadere nelle catene della menzogna, e
perciò deve bandire ogni parola bugiarda e menzognera e parlare in verità.
Si alle buone parole!
Finora ci siamo focalizzati sulle parole che non devono trovare “posto” nella bocca e nelle conversazioni di un credente.
Ma egli non è chiamato a vivere una vita nel mutismo, nella paura di sbagliare a parlare,
ma a rivolgersi alla Bibbia per vedere qual è la volontà di Dio riguardo al proprio modo
di parlare.
La Bibbia vieta le cattive parole, ma incita a parlare in modo proficuo con parole
che definisce buone.
Quali sono queste parole buone?
La risposta che ci fornisce la Scrittura è la seguente: quelle che edificano.
Finora abbiamo “discusso” di parole sciocche, volgari, offensive, bugiarde, che
portano distruzione e devastazione, il Signore vuole che i Suoi figli pronuncino parole
edificanti, che portino bene a coloro che le ascoltano.
Paolo paragona le parole del credente al sale “Il vostro parlare sia sempre con
grazia, condito con sale , per sapere come dovete rispondere a ciascuno” (Colossesi
4:6).
Il sale è sinonimo di sapienza, nel linguaggio comune chi ha sale in zucca è colui
che ha intelligenza.
Il cristiano deve parlare in modo sapiente e appropriato, non si possono usare le
stesse parole ad un matrimonio o ad un funerale, non si può parlare allo stesso modo ad
un anziano o ad un giovane, a un laureato o a un analfabeta, a un credente o a un incredulo.
Abbiamo bisogno di sapienza, raccogliamo dunque l’ invito dell’apostolo Giacomo e chiediamola a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacContinua a Pag.8
ciare (Giacomo 1:5).
IL CAMMINO CRISTIANO
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STUDIAMO LA PAROLA
a cura di Luciano & Samuele B.
Il sale ci parla di misura, deve essere usato al punto giusto la pochezza di sale
può rendere un cibo poco appetibile, allo stesso modo un eccesso può rendere una pietanza immangiabile.
Il credente deve parlare in maniera misurata conscio di avere una “missione”,
quella di edificare coloro che lo ascoltano, questo non significa che egli debba per forza
usare parole “dolci”, ma parole appropriate che di primo acchito potrebbero sembrare
dure, ma alla lunga portare edificazione.
Gesù diverse volte parlò in maniera dura nel corso del suo ministero, ma chi potrebbe dire che quelle parole non furono edificanti?
Il sale serve a dare sapore, le parole di un figlio di Dio debbono dare “sapore” a
una discussione, i discepoli sulla via di Emmaus furono conquistati dalle parole di Gesù,
ecco la loro testimonianza: “Non sentivamo forse ardere il cuore mentre egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture? (Luca 24: 32), quanto bisogno abbiamo di imparare dal nostro maestro!
Ditela!
Non è sufficiente sapere quali sono le parole cattive, sciocche, volgari, offensive
e bugiarde, bisogna non dirle!
E neanche conoscere quale sia il linguaggio appropriato, sapiente, e misurato, è
necessario parlare in questo modo.
Paolo usa quindi un imperativo se avete una parola buona , ditela affinché conferisca grazia a chi la ascolta.
Come parli? Parli un modo che si addice ad un cristiano? Non proferendo nessuna
cattiva parola, bandendo la menzogna , allontanando ogni parola offensiva, sciocca e
volgare.
Stai raccogliendo l’invito del Signore a dire parole buone che possano portare
edificazione e grazia a chi le ascolta?
Chiediamo a Dio la forza di parlare come si conviene, a uomini e donne che Egli
ha salvato per farne il Suo popolo.
Luciano Di Marco IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 8
LINEAMENTI DOTTRINALI
a cura di Luciano
Validità del primo concilio
Cristiano
“Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del concilio di Gerusalemme,
riportate in Atti 15:28, 29; 16:4”
Il primo Concilio o Convegno della Chiesa
Cristiana, ponendo termine alla controversia tra
Giudei e pagani convertiti al cristianesimo
sull'obbligo di osservare la legge cerimoniale
dell'Antico Testamento, stabilì, una volta per
sempre, la necessità di "astenersi dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate, e
dalla fornicazione".
La suddetta decisione proposta da Giacomo, condivisa da tutti dopo la conferma dello
Spirito Santo, aveva lo scopo di sancire l'assoluta
separazione dei cristiani da qualsiasi forma di
culto pagano, immorale e idolatrico, e la validità
dell'ingiunzione divina rivolta a Noè di non mangiare il sangue di animali, prima ancora dell'istituzione della Legge per ragioni di carattere tipologico e spirituale.
Tratto dall’ opuscolo
“Lineamenti Dottrinali” - Adi Media
Perle Antiche...
“Più studio la natura,
più rimango meravigliato
del lavoro del creatore.”
IL CAMMINO CRISTIANO
Luis Pasteur
PAGINA 9
CRONACA INTERNAZIONALE
a cura di Giuseppe & Valentina
Asia Centrale:
un rifugio nella tempesta
Senza preavviso, Gulshan e Latifa sono state sorprese da una pericolosa tempesta,
materializzatasi in un’inattesa irruzione della polizia in una casa di una donna cristiana,
dove stavano bevendo un tè assieme ad altre donne non cristiane. In vari paesi dell’Asia
Centrale esistono leggi particolarmente restrittive contro le attività religiose, alle
quali si sommano gli insistenti abusi delle autorità contro le comunità cristiane in
particolare. A quanto pare, la padrona di casa aveva subito pesanti pressioni da parte
della polizia locale per organizzare questo incontro, al fine unico di fermare l’attività
evangelistica privata di Gulshan e Latifa. Questo incontro, infatti, aveva come obiettivo
quello di condividere la propria fede con un gruppo di conoscenti.
Le due donne sono arrivate nella casa senza le loro Bibbie o altri libri cristiani;
mentre sorseggiavano il tè e chiacchieravano, è arrivata la polizia e ha perquisito la casa.
Non trovando alcun “materiale incriminante”, gli agenti se ne sono andati. Poco
dopo, però, altri poliziotti hanno fatto irruzione ammonendo e rimproverando tutte le
donne presenti: con l’accusa di aver organizzato un incontro religioso, hanno arrestato
solo Gulshan e Latifa, scortandole alla stazione di polizia dove sono state interrogate e
vessate per indurle a firmare un documento attestante il loro coinvolgimento in “illecite
attività religiose”. Davanti al loro rifiuto, Gulshan in particolare è stata duramente
picchiata, tanto da riportare una commozione cerebrale. Solo quando il loro pastore è
riuscito a intervenire, la polizia le ha rilasciate e così si sono potute recare da un dottore
per le opportune cure.
Dopo aver appreso che era stata aperta un’indagine giudiziaria contro di loro sulla
base delle false accuse degli agenti intervenuti, Gulshan e Latifa hanno lasciato la città
per rifugiarsi in una delle Case Rifugio di Porte Aperte, in un’altra regione del paese.
Nonostante le ripetute visite e le pressioni della polizia ai loro parenti, non sono
riusciti a rintracciarle. Per un mese Gulshan e Latifa si sono sottratte all’occhio del ciclone; nel frattempo, il giudice incaricato le ha condannate in contumacia a pagare una multa pari a più di sei mesi di stipendio. Come in un rifugio nella tempesta, l’opportunità
per Gulshan e Latifa di riprendere fiato e recuperare fisicamente ed emotivamente dalle
loro ferite, le ha aiutate a prepararsi per i prossimi passi del loro viaggio spirituale.
“Siamo state felici di passare del tempo lontane dal caos e dalla tensione”, hanno
detto le due donne quando hanno lasciato la casa rifugio per tornare a casa. “Abbiamo
imparato come passare più tempo con Dio. Incontrare altri credenti è stata una benedizione per noi e un vero incoraggiamento. E grazie anche per aver pagato quell’enorme
multa: ci avete grandemente benedetto!”. Una delle attività di Porte Aperte è proprio
quella di sostenere i cristiani attraverso - dove è possibile - una mirata tutela legale contro le ingiustizie e le discriminazioni, come nel caso di Gulshan e Latifa.
Tratto da “Porte Aperte Italia”
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 10
IMPARIAMO GIOCANDO...
a cura di Lidia
Parole Crociate...
Trova nello schema le parole riportate nell’elenco qui sotto ed evidenziale.
Le lettere rimanenti formeranno una frase.
Parole:
GESU - GIUDA - DIO - RUT - FARISEI - LUCE - ESAU - GIUDEI - PORTA GERICO - ARCA - ROMANI - TOMBA - AMORE - CASA - PIETRO - CIELI –
SAUL.
Frase:
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 11
BACHECA APPUNTAMENTI...
A cura di Samuele D.
Luglio - Agosto 2012
Evangelizzaz
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a Limbiate;
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Effettuando l’accesso al Sito: “www.adi-bollate.org” sotto la sezione “Il Giornalino”
potrete Leggere, Stampare o inviare la copia mensile in formato pdf a chi desiderate.
Dio ci Benedica.
- Orari Culti: Mercoledì ore 20:00; Venerdì ore 20:00 (serata di preghiera);
Domenica ore 10:30.
- Missione Limbiate: Ogni giovedì, si terrà il culto a Limbiate in via Donato Bramante,
ore 20:00. (Sospesa per periodo estivo)
- Riunione Giovani: Ogni Lunedì ore 20:00. (Sospesa per periodo estivo)
- Corale: Ogni Martedì ore 20:30. (Sospesa per periodo estivo)
- Scuola Domenicale: Ogni Domenica ore 09:00. (Sospesa per periodo estivo)
- Scuola Domenicale Adulti: Ogni Domenica ore 09:00. (Sospesa per periodo estivo)
Redazione: Bertaggia Samuele; Bertaggia Mattia; Di Marco Luciano; Di Nunno Samuele;
Gallo Giuseppe; Gravina Sara; Motolese Ester; Occhipinti Lidia; Princiotta Olga; Valerio
Valentina.
Hanno collaborato: Santo Puopolo - Comunità di Rho (Testimonianza)
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 12
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