REGIONE LIGURIA ASSESSORATO AGRICOLTURA E TURISMO PROGETTI DIMOSTRATIVI SCHEDA PROGETTUALE ANNO 2001 DENOMINAZIONE PROGETTO: INTRODUZIONE DEI METODI DELL’ AGRICOLTURA BIOLOGICA IN VITICOLTURA NEL PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE Regolamento CE n. 1257/1999 Misura c (3) Formazione Professionale - sottomisura 3.3 “Progetti dimostrativi” X PREVENTIVO X DOMANDA di CONFERMA annualità 2 • CONSUNTIVO • NUOVA DOMANDA informazioni generali 1. CARATTERISTICHE DEL RICHIEDENTE 1.1. Struttura responsabile del progetto ENTE PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE 1.2. Natura giuridica ENTE PUBBLICO 1.3. Indirizzo Via TELEMACO SIGNORINI 118 CAP 19017 Città RIOMAGGIORE Cod. Fiscale Partita IVA 1.4.Telefono e FAX ( 187 /920113 E-mail FAX 187 /920866 FAX 187 /920866 1.5 Rappresentante legale Nominativo FRANCO BONANINI ( 187 /920113 E-mail 1.6. Responsabile Tecnico della gestione Nominativo Dott Agr Alessandro Triantafyllidis 1.7.Telefono e FAX ( 187 / 842282 E-mail [email protected] FAX 187 / 842282 01094790118 informazioni progettuali generali 1. INTRODUZIONE AL PROGETTO Descrizione della situazione attuale della zona oggetto di intervento ed esigenze/problematiche riscontrate. I comuni delle Cinque Terre stanno consolidando in questi ultimi anni un interesse turistico e culturale quasi esplosivo come dimostrano l’istituzione prima del Parco Regionale e poi di quello Nazionale e il riconoscimento ottenuto dall’UNESCO di “patrimonio mondiale per l’umanità”. A fianco di questo crescente interesse nazionale ed internazionale, si contrappone però l’abbandono dell’attività agricola con il conseguente dissesto idrogeologico che potrebbe alla lunga compromettere il fondamento stesso del “successo” delle Cinque Terre: il paesaggio a terrazzamenti a vigneti e il lavoro dell’uomo per mantenerli. Nel contesto del Parco Nazionale l’agricoltura biologica trova una collocazione “naturale” al fine di far produrre e di mantenere il territorio venendo incontro alle esigenze sia di conservare l’agroecosistema, sia di conferire un maggior valore aggiunto alle produzioni locali garantendo nel contempo i consumatori. Attualmente, la quasi totalità delle aziende agricole del comprensorio (la maggiorparte associate alla Coop 5 Terre) adotta la lotta guidata in rispetto del Reg CEE 2078/92, in alcuni casi e areali circoscritti alcuni soci conducono ancora i vigneti con i trattamenti classici a base di rame e zolfo. In queste situazioni circoscritte si intende iniziare il progetto di fattibilità dell’introduzione dei metodi dell’agricoltura biologica. 2. SETTORE INTERESSATO o Floricoltura: o Orticoltura: X Viticoltura: o Olivicoltura: o Zootecnia: o Frutticoltura: o Piccoli frutti: o Forestazione: o Altro ________________________ ____agricoltura biologica____ ________________________ ________________________ ________________________ ________________________ ________________________ ________________________ 3. FINALITÀ E OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI - introdurre i metodi dell’agricoltura biologica in viticoltura nel contesto del Parco Nazionale delle Cinque Terre; - ottenere una produzione secondo i metodi dell’agricoltura biologica per diversificare la produzione viti-vinicola della zona; - contribuire al recupero del paesaggio vitivinicolo delle Cinque terre e nel contempo salvaguardare il territorio; - ridurre l’impatto delle attività agricole all’interno del Parco Nazionale. 4. VANTAGGI, RISCHI E NOVITÀ X innovazione o consolidato descrivere e giustificare innovazione quali sono i novità, i vantaggi e i rischi del progetto, e l’eventuale grado di Gli aspetti aventi maggior carattere innovativo del progetto sono rappresentate da: introduzione di tecniche della vite con il metodo di produzione biologico ai sensi del Reg CEE 2092/91 ♦ promozione di un mercato di nicchia, ma di alta qualità; ♦ incentivo alle produzioni biologiche. VANTAGGI SVANTAGGI recupero di aziende agricole marginali o di anti-economicità nel breve periodo della conduzione attività collaterali all'agricoltura; “biologica” per maggiori costi di manodoper (maggiori trattamenti ed interventi in genere) introduzione dei metodi di agricoltura il controllo dell’oidio, la malattia fungina più pericolosa in biologica per il rilancio dell'economia locale; questo contesto stimolo dell'indotto legato all'attività agricola di il controllo biologico della cicalina vettore della qualità (doc Colli di Luni); fitoplasmosi che sta provocando notevoli danni nella zona di ponente delle 5 Terre; integrazione del reddito derivante dalla viticoltura “biologica”; creazione di una linea di vino biologico presso la cooperativa; comprovato interesse da parte dei coltivatori della zona; 5. COMPATIBILITÀ CON LE MISURE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE E CON I REGOLAMENTI COMUNITARI, NAZIONALI E REGIONALI Il progetto risponde interamente alle linee guida principali del Reg. U.E. 1257/99 per le misure dell'agricoltura eco-compatibile, infatti riguarda l’applicazione dei metodi dell’agricoltura biologica in viticoltura e il recupero del paesaggio tipico delle Cinque Terre Alta. Il progetto si colloca e si completa in modo sinergico con l’iniziativa del Parco Nazionale di conferire i vigneti abbandonati in comodato a persone in grado di assicurare la coltivazione e il mantenimento dei lotti di terreno conferiti. Il progetto si inserisce anche nel programma di riduzione dell’impatto ambientale dell’attività agricola messo in atto dalla Cooperativa 5 Terre. Modalità operative 6. AREA DI REALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO Descrizione dettagliata della sede ed eventualmente la/e aziende pilota dove viene svolta l’attività dimostrativa (eventuale cartografia allegata 1:10.000) Comuni Riomaggiore, Vernazza, Monterosso Località Vedi punto 7.3 7. DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEL PROGETTO DIMOSTRATIVO l progetto, di durata triennale, intende dimostrare la fattibilità dell’introduzione dei metodi dell’agricoltura biologica in viticoltura nella realtà complessa e “difficile” del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il progetto sarà realizzato dall’Ente Parco Nazionale in collaborazione con AIABLiguria e la Cooperativa Cinque Terre. Il primo anno si intende porre le fondamenta per introdurre con successo le tecniche di coltivazione biologica nei vigneti delle Cinque Terre, caratterizzati attualmente da una tecnica colturale ad altissima intensità di lavoro e orientata all’uso, seppur limitato a pochi trattamenti, di prodotti chimici di sintesi per la protezione contro alcune malattie funginee. In sintesi il progetto consiste in: divulgare la “filosofia” e le tecniche dell’agricoltura biologica attraverso seminari e una visita dimostrativa; introdurre con la partecipazione di cinque aziende, ubicate in una zona omogenea, le tecniche di conduzione ed i trattamenti anticrittogamici propri dell’agricoltura biologica; dimostrare ad un pubblico più ampio la tecnica e l’uso dei prodotti organici per il controllo delle patologie della vite. Le aziende saranno seguite e si avvarranno di consulenti universitari e di esperti di AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) per risolvere le problematiche più difficili di applicazione dell’agricoltura biologica in un’area così particolare come questa. Il progetto dimostrativo si inserisce anche nel contesto dell’iniziativa messa in atto dal Parco di concedere in comodato ventennale i vigneti abbandonati e incolti a imprenditori agricoli e non disponibili a coltivare le vigne e mantenere funzionali i muretti a secco e tutti i presidi costruiti nel tempo dalla comunità delle Cinque Terre per mantenere l’assetto idrogeologico. A questi nuovi “agricoltori” si intende divulgare i metodi dell’agricoltura biologica, la più rispondente al bisogno di migliorare e salvaguardare l’agro-ecosistema e la popolazione che vive e lavora la terra delle Cinque Terre. Le tecniche biologiche suggellano la garanzia di qualità della produzione da un punto di vista globale, fornendo le massime garanzie di sicurezza e salubrità al consumatore, oltre a guardare ad uno sviluppo protratto nel tempo, in quanto rispettoso delle risorse finite, quali, innanzitutto, l'ambiente. Si tratta quindi di fare un'azione formativa generale agli agricoltori che partecipano alla sperimentazione, al fine anche di rendere omogenee le procedure di coltivazione. A questa azione formativa, specifica sulle colture oggetto della dimostrazione, se ne affianca un'altra, di tipo più generale, sui principi e sulle tecniche dell'agricoltura biologica. La sperimentazione va poi seguita osservando i dati colturali agronomici: caratteri pedoclimatici delle stazioni operative, condizioni meteorologiche, lavorazioni, lotta ai parassiti, impiego dei fattori produttivi, costi del materiale. Le iniziative dimostrative sono previste sia in fase intermedia del ciclo (a ridosso della raccolta), per far vedere il risultato colturale in campo, sia in post raccolta per dimostrare l'interesse del prodotto anche trasformato o semplicemente all'atto del consumo. Un seminario riepilogativo invece consentirà di raccogliere i dati della sperimentazione e di presentarli agli operatori ed al pubblico in una pubblicazione conclusiva. Successivamente, nel terzo anno, il progetto si focalizzerà ancora sull’aspetto gestionale del vigneto, allo scopo di ottenere una produzione certificata biologica. La fase di dimostrazione quindi sarà più ampia e completa e darà seguito alle esperienze del primo e secondo anno. In questo frangente sarà importante l’assistenza tecnica alla fase di conversione delle aziende agricole intenzionate a seguire i metodi dell’agricoltura biologica. In questo anno si dovranno vedere i risultati delle attività dimostrative dei due anni precedenti. In questa fase con l’aiuto della Cooperativa 5 Terre si intenderà creare una linea di produzione di vino biologico grazie alle aziende che avranno adottato i principi della viticoltura biologica nel corso del biennio precedente. 7.1 moduli operativi modulo 1: impostazione metodologica Seminario introduttivo sulla normativa e gli adempimenti riguardanti l’agricoltura biologica nel contesto di piccole aziende agricole ad indirizzo misto e sul Piano di Sviluppo Rurale in cui si inserisce il progetto. Illustrazione alle aziende pilota delle direttive specifiche da seguire. modulo 2: pubblicità Realizzazione di poster illustrativi dell’attività e ristampa del vademecum sull’introduzione alla viticoltura biologica prodotto il primo anno. Trasmissione di comunicazione e programma dell’iniziativa alle associazioni di categoria, alle associazioni territoriali interessate, agli enti locali, agli agricoltori ed agli organi di stampa e agli agricoltori interessati. modulo 3: rilievi e monitoraggio Controlli periodici delle fasi fenologiche principali dei cicli colturali, rilievo delle avversità ambientali (climatiche, pedologiche) e biotiche (soprattutto la cicalina, infestanti). Raccolta dei dati colturali (operazioni colturali, lavorazioni, concimazioni, trattamenti con presidi ammessi in agricoltura biologica). modulo 4: gestione parcelle Individuazione dei parametri di raffronto e della periodicità dei rilievi. Correzione specifica in relazione al microclima locale delle stazioni ove si localizzano le singole parcelle. Collaborazione con il CAAR di Sarzana per i dati climatici utili all’esecuzione dei trattamenti. modulo 5: elaborazioni dati Raccolta, organizzazione ed omogeneizzazione dei dati. Riordino per tipologia di coltura consociata e per azienda. Analisi dei dati e sintesi conclusiva dei risultati agronomici. modulo 6: redazione documenti divulgativi Riorganizzazione dei dati scientifici su supporto informatico. modulo 7: attività formative Mentre il primo anno le attività formative sono state svolte con l’intento di divulgare in maniera generalizzata le fondamenta della viticoltura biologica, nei comuni delle Cinque Terre, in questo secondo anno durante le attività dimostrative verranno affrontate tematiche più specialistiche. Si affronteranno quindi i temi della flavescenza dorata e delle cicaline, la gestione della fertilità del suolo e l’inerbimento, la difesa del vigneto in pratica, le forme d’allevamento ed infine un cenno al mercato. Al termine della sperimentazione e della rielaborazione dei dati, anche economici, si prevede un seminario conclusivo in cui viene presentata la pubblicazione finale e illustrati gli aspetti collaterali alla produzione agricola: trasformazione, vendita, promozione e valorizzazione dei prodotti secondari alla produzione principale (vino). modulo 8: materiali di divulgazione più appropriati Il materiale divulgativo consiste principalmente nella ristampa del vademecum prodotto nel primo anno e la pubblicazione di una dispensina finale. Nello svolgimento dei seminari sono invece previste proiezioni guida di diapositive o filmati esplicativi dei contenuti didattici presentati. 7.2 calendario previsto dei lavori ATTIVITA’ fase 1 impostazione met. 2 pubblicità 3 indagine in campo 4 gestione parcelle 5 elaborazione dati 6 redazione doc div. 7 attività formative 8 supporti divulgat. CRONO-PROGRAMMA (MESI) MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC GEN FEB 7.3 Attività e materiale formativo a supporto del progetto dimostrativo Attività formative Seminario Luogo/sede Argomento Periodo Riomaggiore La flavescenza dorata in agricoltura biologica Seminario Monterosso Tecniche di agricoltura biologica e tecniche agronomiche nella coltivazione della vite Seminario Riomaggiore L’agrometeorologia a servizio della viticoltura di qualità Attività dimostrativa in campo Il controllo dei parassiti e delle malattie fungine in viticoltura Attività dimostrativa in campo La fertilità del terreno e la (sagra del raccolto) pratica dell’inerbimento Visita dimostrativa Tenuta Malpaga, Azienda viti-vinicola Oltrepò pavese biologica con cantina annessa Materiale Formativo Pubblicazione divulgativa sulle opportunità legate alla coltivazione biologica di antiche varietà orticole Cancelleria numero copie 1500 60 Docente/i Giugno Rossana Pontiroli Maggio P Baiardi Dicembre R Barrichello Giugno Gianni Forte Ottobre S Tronfi Agosto Rossana Pontiroli descrizione Libretto di 24 pagine comprese le 4 di copertina, formato quaderno (A5), in bicromia su carta bianca o carta riciclata. Materiale di supporto didattico (quaderni, lucidi, diapositive, pennarelli specifici, ecc.) 7.4 Forme di pubblicizzazione delle attività formative previste FORME DI PUBBLICIZZAZIONE Manifesti e poster Opuscolo illustrativo Conferenze stampa DESCRIZIONE Poster formato A1 (50x70 cm circa) in tre colori su carta sbiancata senza cloro in tiratura limitata (100 pezzi) Opuscolo in cartoncino a tre falde A4 ripiegato in due colori, su carta sbiancata senza cloro in tiratura limitata (1500 pezzi) Comunicato stampa e cartelletta stampa (sintesi del progetto, miniatura del poster e copia dell’opuscolo illustrativo) in presunte 6 copie fotostatiche 7.5 Programma quadro e attività prevista per gli anni successivi Nel terzo anno il progetto si articola essenzialmente sulla verifica dell’esperienza dell’anno precedente, al fine di controllare che non ci siano forti influenze determinate da fattori fortuiti e di rilevare massimamente gli aspetti di diffusione e trasformazione dei prodotti, guardando alla potenzialità di nicchia di questo mercato specifico. Il programma delle attività prevede il percorso del primo anno con alcune lievi modifiche: § Non viene ripetuto il seminario introduttivo, sostituito da un seminario conclusivo specifico sulle attività indotte e sulle potenzialità del mercato. § Non viene ripetuta la fase di impostazione metodologica. § Si conclude il progetto con una conferenza di pubblicizzazione dei risultati raggiunti nei tre anni del progetto, attraverso una pubblicazione riepilogativa e di indirizzo all’adozione dei metodi dell’agricoltura biologica per la coltivazione della vite nel Parco Nazionale. 8. STRUTTURE E PERSONALE COINVOLTO 8.1. Personale dipendente (responsabile tecnico, tecnico rilevatore, tutor, docente, operai salariati e/o avventizi, etc.) n. Nominativo 1 Alessandro Triantafyllidis 2 Pasquale Baiardi 3 Gianni Forte Qualifica Dott agronomo Dott agronomo Dott agronomo Ruolo Responsabile del progetto Tecnico di campo consulente Durata dell'incarico 9 mesi 9 mesi 3 giorni 8.2 Strutture/Collaborazioni esterne n. Nome Ente 1 AIAB-Liguria 2 Centro Agrometeo Reg Liguria 3 Sagea Indirizzo P.za Cinque Lampadi 17-GE Pallodola Sarzana C.so Canale 10, Asti Responsabile A Triantafyllidis R Barrichello G Forte Ruolo Responsabile prog. docente Consulente 8.3. Elenco aziende pilota coinvolte nel progetto Descrizione e ruolo delle aziende agricole coinvolte allegare cartografia 1:10.000) n. 1 2 3 4 Nominativo Indirizzo Az. Agricola Bonfiglio Via De Gasperi 260, Roberto Riomaggiore Az Kurt Wackter Monterosso (SP) Az. Agricola Bonanini Idilio Az. Agricola Gasparini Lorenzo Via Colombo Riomaggiore Via Colombo Riomaggiore 19017 SAU coinvolta Ruolo Az Dimostrativa e sede di 1000 mq 1000 mq 148, 19017 1000 mq 112, 19017 1000 mq attività dimostrative. Az Dimostrativa biologica certificata Az Dimostrativa e sede di attività dimostrative. Az Dimostrativa 9. RICADUTE PREVISTE - RISULTATI PRATICI ATTESI Mediante il progetto si vogliono dimostrare i seguenti aspetti: seguire la conversione di alcune aziende all’agricoltura biologica. La fattibilità tecnica del metodo biologico per la coltivazione della vite nell’entroterra ligure; La possibilità di conferire un maggior valore aggiunto alle produzioni locali grazie alla certificazione; L’interesse per l’indotto dovuto anche alla diversificazione delle produzioni e alle attività collaterali; Il recupero del paesaggio rurale della vallata e nel contempo il contenimento del degrado del territorio, attraverso il programma del recupero delle terre incolte. 10. METODO DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI PREVISTI Indicatori • fisici • economici • impatto descrizione valore previsto 80 6 10 N° di partecipanti alle attività formative N° di ettari recuperati alla coltura della vite secondo il metodo biologico, nell’ambito del programma di rzecupero delle terre incolte. N° di aziende certificate per la produzione biologica di uve biologiche N° di copie del vademecum richiesti da Enti, imprenditori agricoli e 1500 Associazioni territoriali. Grado di diffusione da parte della stampa (uscite nell’attualità) 6 passaggi 11. DURATA DEL PROGETTO • annuale X triennale 11.1 Data di inizio del progetto: 10/05/2001 11.2 Data di conclusione prevista del progetto: 31/01/2003 11.3 Durata della realizzazione in mesi: NOVE MESI (II°anno) 12. COLLEGAMENTI CON ALTRE ATTIVITÀ DI RICERCA, SPERIMENTAZIONE Il progetto trova un proficuo collegamento e completamento con le attività di ricerca condotte localmente sulla vite dal Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale (dott Barrichello), e dal Laboratorio Regionale Analisi Terreni (dott Pini), nonché da parte dell’Ispettorato Funzioni Agricole nell’ambito del censimento viti-vinicolo e della viticoltura di qualità. Altri collegamenti utili saranno attivati con le attività di sperimentazione e ricerca portate avanti dai progetti dimostrativi coordinati da AIAB-Liguria, tra cui quello della viticoltura biologica in fase di lancio nella Comunità Montana Media e Bassa Val di Vara. 13. BIBLIOGRAFIA TECNICA E SCIENTIFICA A SUPPORTO DELL’INIZIATIVA 1. Harmut Vogtmann (1993). L’orto biologico, esperienze di bio-orticoltura . Edagricole, Bologna. 2. Gabriel Guet, (1997). Agricoltura biologica mediterranea. Edagricole, Bologna. 3. A Triantafyllidis, G Forte (2001). Introduzione alla viticoltura biologica nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre, Riomaggiore (SP). 4. F Lalatta (1980). La fertilizzazione nell’arboricoltura da frutto. Edagricole, Bologna. 14. CURRICULUM TECNICO-SCIENTIFICO DEI SOGGETTI ATTIVI NEL PROGETTO (VEDI CURRICULUM ALLEGATO) Data e Luogo: Riomaggiore, 16/04/2001 il Legale Rappresentante il Responsabile tecnico ENTE PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE Via Telemaco Signorini 112 - 19017 Riomaggiore (SP) Riomaggiore 11/05/2001 Spettabile Ispettorato per le Funzioni Agricole Via XXIV Maggio 3 19100 La Spezia Oggetto: Progetto dimostrativo “Introduzione alla viticoltura biologica nel Parco Nazionale delle Cinque Terre”, finanziato ai sensi del Reg CE 1257/99, Misura 3.3. Si comunica che in data 10/05/2001 si è conclusa regolarmente la prima annualità del Progetto dimostrativo di cui all’oggetto. Si allega la scheda finanziaria consultiva delle spese sostenute nell’implementazione del progetto, comprensivo dei documenti comprovanti le spese sostenute. Si rimane a disposizione per eventuali chiarimenti. Distinti saluti IL RESPONSABILE ___________________________