POGETTO “COMUNICATORE MUSEALE – MU.COM.”
SEMINARIO PEER REVIEW
Lo stato dell’arte della comunicazione museale. Il
ruolo del “comunicatore museale” in Italia e
all’estero.
Mirella Lattanzi , EUROINNOVANET
Roma, 10 Giugno 2011
Le prospettive aperte dalla società
dell’Informazione e della Cultura. Spazi e ruoli
innovativi per i musei
Il settore della cultura costituisce un asset strategico di sviluppo. Al suo interno,
come testimonia uno studio della C.E. “The Economy of Culture”, i musei possono
giocare un ruolo chiave in innovativi progetti di sviluppo integrato e diventare
molla per il benessere delle comunità tramite:
presidio della riproduzione del capitale sociale
diffusione e potenziamento di “beni comuni” quale strumenti identitari, inclusivi
e di sostegno alla cittadinanza attiva
e, soprattutto, attore dinamico nella promozione del turismo culturale.
Ciò implica un arricchimento della missione dei musei tramite un deciso
superamento della dicotomia CONSERVAZIONE/VALORIZZAZIONE, l’adozione di
approcci non tradizionali e NUOVE CAPACITA’ DI RELAZIONE CON L’ESTERNO.
Il panorama museale italiano ed europeo in
fase di transizione
La ricognizione effettuata in Italia, Regno Unito, Romania e Bulgaria ci
consegna un panorama simile per intuizioni e pratiche pur nella
diversità dei contesti e di differenti “ritmi” di adeguamento ai nuovi
bisogni e alle nuove richieste.
Miglioramenti registrati:
nei servizi al pubblico (accessibilità, accoglienza, sicurezza, orientamento nei
percorsi di fruizione dei patrimoni, bookshop ecc.),
nell’attività didattica (specie in rapporto con le scuole) e nella animazione in
laboratori,
in un maggior utilizzo delle Ict,
in strategie mirate di promozione (merchandising, brand, ecc.)
Buone pratiche e buoni orientamenti in
ordine a:
• attenzione crescente a fruizioni “attive” dei visitatori (tutti i paesi)
• attenzione ai legami con soggetti profit/no profit e enti pubblici per
sostegni (tutti i paesi) ma anche per collaborazioni nella gestione e per
coinvolgere pubblici sfavoriti e marginali (Regno Unito)
• ideazione di eventi per catturare, anche solo una volta, pubblici diversi
(tutti i paesi e in particolare Romania, Bulgaria)
• esplorazione delle potenzialità del web come canale di promozione e
comunicazione con i media e con l’opinione pubblica (tutti i paesi)
• ricerca anche sperimentale, sostenuta da attori pubblici, per connettere
le attività del museo con le altre risorse culturali, sociali ed economiche
del territorio (Italia-esperienze regionali)
Alcuni spunti per superare con successo il
passaggio di fase
• assumere pienamente l’arricchimento della missione museale quale
“spazio pubblico di rappresentazione e identità di un territorio” per
meglio assolvere ai compiti di un’offerta culturale dei patrimoni adeguata
a nuove esigenze e opportunità
• declinare la funzione educativa in senso ampio, quale azione-chiave per
incrociare i bisogni crescenti di cultura e autoformazione presenti in ampi
settori del grande pubblico
• in questo senso, perfezionare e aprire i meccanismi di partecipazione
alle attività (formative, laboratoriali ecc.) prevedendone maggiore
visibilità e implementazioni
• intrecciare/rafforzare in solidità e costanza i legami con le diverse
risorse presenti nei territori (culturali, produttive, di rappresentanza,
ecc.)
La comunicazione: l’oscuro oggetto del
desiderio
La rassegna transnazionale segnala un reale e forte limite:
• la comunicazione è percepita soprattutto come funzione interna alla
struttura museale (orientamento e fruizione dei patrimoni), meno
brillante risulta la pratica della comunicazione esterna, sporadica e
funzionale a eventi
• mancano professionalità specifiche o le competenze sono parcellizzate
tra diverse altre figure oppure a specialisti in outsourcing, ma sempre
attivate di volta in volta
• il ricorso al web (social network) non riesce a dispiegare tutta la sua
potenza perché non sostenuto da una visione comunicativa complessiva.
• EMERGE LA NECESSITA’ DI ASSUMERE LA COMUNICAZIONE COME ASSE
STRATEGICO E NON FUNZIONE EPISODICA,
•COME CAPACITA’ DI CONNESSIONE CON L’ESTERNO E DI DIALOGAZIONE
PIU’ AMPIA
La figura del “comunicatore museale”
Assente nel quadro nazionale ed europeo, la nuova figura professionale si
delinea come perno della strategia di comunicazione da mettere in
campo. Suo raggio d’azione è la COMUNICAZIONE ESTERNA al museo e
pertanto agisce in tre grandi campi cruciali:
• la comunicazione con il grande pubblico
• quale interfaccia con i mass media
• come elemento di connessione tra l’istituzione museale e altri attori
del territorio al fine di agevolare e supportare comuni programmi di
sviluppo, in specie orientati al perfezionamento dell’offerta turistica
culturale.
• L’originalità del profilo e la coerente costruzione di competenze e
attività rispondono a reali bisogni, ne connotano innovatività e
occupabilità
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“comunicatore museale” in Italia e all`estero