Trimestrale per i membri della Federazione Ticinese Integrazione Andicap Aprile 2013/1 NOTIZIARIO www.ftia.ch - [email protected] 40 ANNI e non sentirli A sentir raccontare alcune vicende, oggi, sembra davvero sia trascorsa un’eternità. “Per recarmi al Centro per paraplegici, allora situato a Basilea, non potevo viaggiare sulle carrozze come tutti gli altri passeggeri” racconta il Vicepresidente della FTIA, Sergio Caravatti. “Per chi, come me, doveva muoversi su sedia a rotelle, l’unico posto a disposizione era all’interno dei vagoni postali, dove non c’era né riscaldamento, né toilette, né alcun servizio di ristorazione. Le altre vetture non avevano delle aperture abbastanza ampie per far transitare, al loro interno, una persona in carrozzina. Si trattava di un fatto accettato; oggi una cosa del genere sarebbe improponibile”. Anche Paolo Pelli, tra i primi Presidenti della Federazione, incalza: “penso di es- SOMMARIO • 40 anni e non sentirli 1 • Attività FTIA 3 • Attività sportive 9 • In breve 12 ASSEMBLEA FTIA 2012 lunedì 3 giugno 2013 alle ore 20.00, Salaruna FTIA, Via Linoleum 7, Giubiasco. A pagina 7 la Convocazione ufficiale. sere stata, in Svizzera, una delle prime persone tetrapligiche ad ottenere la patente di guida. A quel tempo non esistevano dei sistemi omologati di guida, per cui la mia vettura era stata preparata a Basilea da un ingegnoso meccanico, che aveva inserito nel veicolo tutta una serie di comandi adattati alle mie condizioni, con i quali riuscivo a condurre l’automobile come qualsiasi altra persona. Ricordo ancora la faccia dell’esaminatore al momento della prova su strada: non era certo tranquillo. Penso il mio esame sia durato per lo meno un paio d’ore, prima che il perito si convincesse che ero realmente in grado di guidare…”. Gian Paolo Donghi, membro di comitato FTIA, racconta invece della sua riqualifica professionale presso le scuole commerciali: “la sede non era preparata ad accogliere uno studente in carrozzina, e d’altronde non c’era stato il tempo di effettuare deCesare Ferretti e Lorenzo Giacolini, 1983 FTIA, Via Linoleum 7 CH-6512 Giubiasco tel. 091 850 90 90 fax 091 850 90 99 (segue a pagina 2) Notiziario FTIA Impaginazione: Stampa: Redattrice responsabile: Daphne Settimo FTIA Giubiasco Formazienda FTIA Via Linoleum 7 CH-6512 Giubiasco Tipografia Procom SA Bioggio Printed in Switzerland, 2000 copie EDITORIALE (continua dalla pagina 1) 40 anni e non sentirli gli importanti interventi di modifica allo stabile, per cui, al posto di un ascensore, sulle scale era stato inserito un cingolato mobile, per aiutarmi a raggiungere il piano superiore dove si tenevano le lezioni. Salire e scendere era davvero penoso; fortunatamente potevo contare sul sostegno dei miei compagni di classe, sempre pronti a darmi una spinta nei momenti di difficoltà”. Anche l’accettazione sociale della persona con andicap, negli anni, si è evoluta. Durante la manifestazione IntegrArte, svoltasi lo scorso mese di settembre a Lugano, il giornalista RSI Maurizio Canetta si è espresso con parole dure, che hanno però dimostrato quanto, negli ultimi tempi, la persona con andicap sia stata rivalutata anche a livello morale. “Quando ero ragazzino – ha spiegato – mia sorella, con andicap mentale, era definita “minorata”. Con il passare degli anni è diventata poi “andicappata”, “disabile”, ora addirittura “diversamente abile”. Sembra quasi che la società, con le parole, voglia sottolineare una presa di coscienza dell’esistenza delle persone con andicap, marcando un tempo le mancanze, oggi le diverse attitudini. Nella speranza che, un domani, sia possibile dimenticare qualsiasi linea di differenza e condividere, senza pregiudizi, un comune cammino”. Anni Ottanta: Sonia Cungi presso il Centro informatica FTIA 4.2013 2 La Federazione Ticinese Integrazione Andicap, quarant’anni or sono, è stata istituita allo scopo di migliorare l’integrazione delle persone disabili nella nostra società e per abbattere le barriere architettoniche e mentali che circondano chi presenta un andicap. Nata dall’avvicinamento di diversi gruppi sportivi del Cantone, la FTIA ben presto ha assunto la forma di Segretariato professionale, allo scopo di intervenire non solo nel settore sportivo, ma anche in altri ambiti sociali. Il primo importante intervento è stata la realizzazione, nel 1975, dell’opuscolo “Costruire pensando agli invalidi”, un'edizione che ha avuto il compito di sensibilizzare l’opinione pubblica verso il tema delle barriere architettoniche, portando all’inserimento, nel 1978, dell’articolo 34 bis nella vecchia Legge edilizia cantonale del 1973, il quale gettava le basi per la costruzione di spazi pubblici accessibili a tutti. Nel 1978 la FTIA ha raccolto importanti informazioni per la prima inchiesta sulle difficoltà delle persone con andicap nei rapporti con le assicurazioni sociali, una ricerca che ha portato ad istituire la Consulenza giuridica andicap. Nel 1987 è stato aperto il Centro informatica FTIA (oggi denominato Formazienda FTIA), che garantisce a persone con andicap lo svolgimento di una professione in ambito commerciale. Nel 1990 il Centro è stato ampliato con l’apertura del Settore formazione professionale, il quale ha il compito di offrire posti di stage e di riqualifica a persone con disabilità fisiche. Nel 2001 lo stesso Settore ha acquisito la conduzione dello sportello FFS e dello sportello comunale presso la stazione di Giubiasco. Nel 2009 la FTIA ha inaugurato la propria sede, la quale è inoltre dotata di appartamenti perfettamente adattati alle esigenze di persone con difficoltà motorie. Sport, lavoro, formazione, politica sociale, abbattimento delle barriere architettoniche, tutela dei diritti: sono questi i principi che la Federazione Ticinese Integrazione Andicap ha cercato di sviluppare al fine di garantire una piena integrazione dei disabili nella società. Un compito a volte duro, ma spesso ricco di soddisfazioni per gli importanti risultati ottenuti, tanto da porsi quale esempio per lo sviluppo di altre organizzazioni in Svizzera. Guardando i successi ottenuti, fanno sorridere le immagini di Sergio, rinchiuso su di un vagone postale, di Paolo, guardato con circospezione mentre guida la sua auto, o di Gian Paolo, costretto a seguire una formazione in un ambiente non adeguato. E tuttavia sono ancora molti gli ostacoli che la FTIA dovrà superare: a causa delle condizioni economiche sempre meno favorevoli, nei prossimi anni la lotta sarà quella per tutelare i diritti ed i servizi corrisposti alle persone con andicap, in tendente diminuzione. Inoltre, la FTIA dovrà far fronte a nuove concezioni di andicap, sempre più legate all’aumento dell’età o alla crescita di situazioni di disagio psichico, contesti che avranno bisogno di nuovi servizi e mezzi. Infine, la Federazione dovrà battersi per conquistare un effettivo diritto alla parità attraverso l’applicazione di leggi più eque rispetto alle diverse situazioni di disabilità. È bello potersi voltare per ammirare quanto sia lungo il cammino trascorso, senza dimenticare che, gli ostacoli più grandi, sono ancora davanti a noi. [email protected] ATTIVITÀ FTIA 40 ANNI DI STORIE per l’integrazione T ra le varie iniziative per festeggiare i 40 anni della Federazione Ticinese Integrazione Andicap, l’idea di pubblicare una serie di storie d’integrazione, illustrate con ironia dal fumettista Armando Boneff. Che, con il solito piglio, suggerisce: “devono essere storie normali! Non tutti gli andicappati possono essere come Oscar Pistorius. Che poi anche lui… gli amputano le gambe e qual è la sua idea? Quella di correre! Ma ti sembra una cosa sana?”. In effetti… ma non occorre andare lontano per vivere storie di normale straordinarietà. Nella quotidianità della FTIA è possibile incontrare persone che, in un modo o nell’altro, sono state capaci di rendere eccezionale la propria vita, anche senza vincere un’olimpiade o aggiudicarsi un premio Nobel. Tra di loro c’è Tommaso, che, nato con una grave patologia tumorale agli occhi, ha perso quasi totalmente la vista a causa delle terapie alle quali è stato sottoposto fin dalla più tenera età. Di lui, poco più che trentenne, stupisce la grande maturità e la sua voglia di vivere. “Cosa vuoi che ti dica… certo, c’è stato il periodo in cui mi domandavo, spesso, perché tutto questo fosse successo a me. Capita soprattutto negli anni della formazione, dove sei confrontato quotidianamente con gli altri e ti accorgi di essere diverso. Ma se ci penso, alla fine diverso non lo ero davvero, perché sono riuscito a fare le stesse cose che facevano i miei coetanei; forse, è solo il modo con cui ho affrontato certe esperienze ad essere diverso. Ho imparato a sciare, sono andato in montagna, ho fatto l’università. E, durante il mio percorso, ho scoperto un’amica che non mi ha mai abbandonato: la musica. Ancora oggi non so se sono stato io a cer- Tommaso Mainardi carla o è lei ad aver trovato me. So solo che, nel momento in cui ne ho avuto bisogno, lei era lì, prima attraverso il pianoforte di casa, poi con le rime rap fatte tra amici, adesso il reggae… Con il tempo, ho imparato a trovare un certo equilibrio ed ho iniziato a concentrarmi sulle cose che potevo fare, non su quelle che, a causa dei problemi alla vista, dovevo abbandonare. Per me è stato ovvio scartare certe idee… che so, difficile per un cieco essere un pilota di formula 1. Ma la musica no, quella è diventata mia, ne ho fatto la mia passione ed oggi anche la mia professione. Dal 2004 sono il frontman della band “ZonaSun”, per la quale compongo brani originali che traggono ispirazione dalla mia vita e dalle esperienze che ho vissuto. Ideare canzoni, suonare, muovermi su di un palco sono per me elementi vitali. Grazie alla musica non solo posso partecipare a momenti di vita sociale importanti, ma ne divento addirittura il protagonista. Sul palco, il fatto che io non ci veda non conta. Mi bastano un microfono ed una tastiera per creare la magia e spronare il pubblico a ballare, muoversi e cantare. Mi sono poi accorto che potevo unire il bisogno di comunicazione e la passione per la musica anche a livello professionale: per questo, ho appena concluso la formazione di musicoterapeuta ed ho iniziato a seguire una serie di utenti. In questo modo, riesco ad aiutare gli altri con uno strumento che mi è congeniale, posso trasmettere delle emozioni e a mia volta riceverne, cerco di cambiare situazioni negative in positive. Tutto questo mi trasmette fiducia, autostima, mi fa sentire completamente realizzato”. Una testimonianza davvero serena è quella di Paolo Pelli, giurista, che dell’integrazione è stato in Ticino tra i primi promotori. Tetraplegico dall’età di 17 anni a causa di uno sfortunato tuffo nel fiume Ticino, nei pressi di Pavia, Paolo racconta gli aneddoti riguardanti la propria vita con semplicità. “L’andicap è un concetto che mi è sempre stato vicino, ancor prima del mio incidente. Ho infatti una sorella minore con sindrome di Down, per cui mi sono accostato, sin dall’infanzia, al tema dell’integrazione. Ovviamente (segue a pagina 4) 4.2013 3 ATTIVITÀ FTIA (continua dalla pagina 3) 40 anni di storie per l’integrazione Paolo e Piera Pelli 4.2013 4 la mia situazione è stata diversa, poiché sono stato toccato nella mobilità. Da ragazzo – era il 1960 – dopo l’incidente ho dovuto anzitutto confrontarmi con una lunga degenza in ospedale, molte operazioni, la paura dei decubiti… 50 anni or sono le conoscenze mediche erano meno avanzate di quelle attuali. In seguito ho dovuto imparare a vivere di nuovo e la mia riabilitazione è avvenuta presso la fondazione “Milchsuppe” a Basilea (il centro dei paraplegici non esisteva ancora – il nome di questa struttura riflette un po’lo spirito dei tempi). In tutto questo percorso, posso però dire di non essere mai stato lasciato solo: la mia famiglia è stata molto presente, e il tempo trascorso alla “Milchsuppe” mi ha fatto conoscere altre persone nelle mie condizioni, dalle quali trarre forza ed ispirazione. Ho dunque ripreso in mano la mia vita e conseguito la maturità, dopodiché mi sono iscritto all’università. Da bambino ho sempre sognato di fare l’ingegnere, come mio padre. Mi è sempre piaciuto maneggiare oggetti, smontarli, capire il loro funzionamento, ma purtroppo – mi rendevo conto – la condizione di tetra- plegico non consentiva di svolgere una professione che avrebbe richiesto doti di manualità e risorse fisiche che non avevo più. Ho allora intrapreso gli studi in giurisprudenza presso l’università di Pavia, un periodo contrassegnato dall’impegno, ma anche dalle amicizie, dai momenti di baldoria, dalla socializzazione… La sede scolastica presentava molti problemi di accessibilità, ma fortunatamente ho potuto contare su dei validi compagni di studio che mi hanno sempre supportato. Di carattere aperto e socievole, non ho avuto difficoltà nel crearmi delle amicizie, per cui il periodo degli studi è stato, malgrado tutto, piuttosto spensierato. Nel 1970 la mia famiglia, originaria di Aranno, ha optato per il rientro in Ticino, dove ho iniziato a lavorare quale giurista in quello che allora si chiamava DOS – Dipartimento Opere Sociali. A fronte di un lavoro interessante, appagante sia per la mia formazione che per le tematiche trattate, il fatto di essere tetraplegico non mi ha limitato dal punto di vista professionale – ma le barriere architettoniche sì. Negli anni Settanta il problema delle barriere architettoniche non era preso molto in considerazione. Grazie al fatto di aver conseguito la patente di guida, mi sentivo veramente libero negli spostamenti, ma poi, una volta giunto al lavoro, come in qualsiasi altro posto, avevo bisogno di un accompagnamento e spesso di percorrere strade “alternative” per giungere a destinazione. Non sono state sempre rose e fiori, lo ammetto, e da tetraplegico con lesione piuttosto alta, ho dovuto sempre fare i conti con un’autosufficienza parzialmente limitata. Fino al matrimonio, è stata soprattutto mia madre ad occuparsi di me, poi mia moglie Piera. A conti fatti, riguardando la mia vita, posso reputarmi fortunato. Ho svolto una professione in modo attivo e completo che mi ha offerto fra l’altro diverse occasioni di occuparmi della condizione delle persone disabili ed ho potuto beneficiare della possibilità di lavorare parzialmente a domicilio, in un periodo un cui questo non era affatto usuale. Sono stato inoltre attivo in molte commissioni ed associazioni per i diritti delle persone con andicap, cosa che mi ha portato a viaggiare molto e a intessere notevoli contatti sociali. Pensando a tutto que- ATTIVITÀ FTIA sto, posso dire che la fonte principale della mia integrazione è stata la famiglia. Sono sempre stato supportato, nelle mie scelte, dai miei genitori e ora da mia moglie Piera. Senza di loro, credo che la mia vita non avrebbe potuto essere così piena ed intensa”. Ancora un tuffo sfortunato è quello che ha reso Sergio Caravatti, Vicepresidente della FTIA, tetraplegico dall’età di 26 anni. “Ero giovane, appena sposato e con tre figlie piccole. Dopo l’incidente sono stato ricoverato al Centro per paraplegici di Basilea, dove, attraverso una lunga riabilitazione, ho ripreso in parte la mobilità degli arti superiori. Al di là dell’accettazione dell’andicap, ciò che più mi frustrava era il fatto di aver perso la mia professione. Ero infatti un cuoco, e da subito ho capito che non avrei più potuto esercitare in cucina. Mi chiedevo cosa avrei fatto della mia vita. Ero giovanissimo, pieno di voglia di fare, non potevo accettare di non svolgere più una professione! Ho allora pensato che avrei potuto riqualificarmi come dietista: a quel tempo, però, la scuola si trovava solo in Svizzera interna, ed io non ero autosufficiente: avrei dovuto far spostare tutta la mia famiglia o affittare un appartamento e trovare un’assistente, una spesa troppo onerosa per un padre di famiglia con tre figli. Ho provato allora tante strade, ma in effetti la scelta di professioni che avrei potuto svolgere era davvero limitata. Stare a casa mi rendeva triste: non c’era molto che potessi fare, anche la televisione, negli anni Settanta, non trasmetteva poi un granché… fino al giorno in cui la moglie del mio ex datore di lavoro, attiva presso Amnesty International, mi ha proposto di occuparmi delle spedizioni per conto dell’associazione. Con un po’di timore, ma tanta buona volontà, ho iniziato con la macchina da scrivere ad impostare le etichette, a correggere le banche dati, ad imbustare volantini e manifesti. Ho ripreso fiducia nelle mie capa- Sergio Caravatti cità, c’era qualcosa potevo fare, mi sentivo di nuovo utile! Era arrivato il momento di riprendere in mano la mia vita e di uscire di nuovo… ma come? Ad aiutarmi in questo è stato l’amico Gepe Forni. Anche lui tetraplegico, mi ha spronato ad iniziare un’attività sportiva e a guidare. Non è stato facile, ma insieme abbiamo cominciato ad allenarci e a disputare gare di atletica, prima a livello amatoriale e poi a partecipare a maratone competitive. Grazie allo sport, ho conosciuto il Gruppo Paraplegici Ticino, per il quale ho iniziato ad occuparmi delle pubbliche relazioni. In poco tempo, ero diventato sportivo, reporter e volontario di associazioni. Queste attività mi hanno dato la possibilità di conoscere molte persone, tra cui giornalisti, direttori, membri di associazioni… un continuo vortice di pubbliche relazioni che mi hanno portato, pian piano, ad essere sempre più protagonista della vita sociale, con impegni nel cam- po no profit, nell’agonismo, nella sensibilizzazione e nella politica. Da persona isolata sono diventato quasi iperattivo, a volte credo addirittura di aver trascurato un po’la famiglia, che qui colgo l'occasione per ringraziare, in particolare mia moglie (senza di lei non sarei arrivato dove sono ora) e le mie figlie che hanno avuto tanta pazienza con me a causa dei molti compiti che avevo assunto, che però mi hanno fatto sentire realizzato. Infatti, l’occasione di lavorare per gli altri, di dare il mio contributo a diversi aspetti della vita sociale ha permesso di definire in modo chiaro la mia integrazione”. Questi e altri racconti saranno presto editi al fine di presentare il vero senso dell’integrazione, un fattore fondamentale per il riconoscimento della persona con andicap nella nostra società. [email protected] 4.2013 5 ATTIVITÀ FTIA PASSAGGIO di testimone S ono trascorsi più di trent’anni da quando, solo alla guida del segretariato della Federazione Ticinese Invalidi Sportivi (FTIS), Lorenzo Giacolini affrontava la sfida dell’integrazione della persona con andicap nel Canton Ticino. Nel tempo, le condizioni di vita così come le circostanze economiche, politiche e sociali che concernono le persone con disabilità sono però profondamente mutate, e in questo periodo la FTIS ha subito un’importante evoluzione, fino ad arrivare alla Federazione Ticinese Integrazione Andicap come la conosciamo noi oggi, una struttura che impiega circa ottanta persone e che offre importanti servizi a favore dell’integrazione, quali la consulenza barriere architettoniche, un coordinamento sportivo, l’aiuto in ambito giuridico, lo sviluppo di un settore d’integrazione professionale e di formazione, e, in tutto questo, un occhio di riguardo verso il tema della parità e della politica sociale. Dopo oltre tre decenni alla guida dell’organizzazione, è arrivato il tempo per Lorenzo Giacolini di demandare una serie di attività amministrative, al fine di potersi dedicare con maggior impegno alla politica sociale, tema che da sempre lo coinvolge e lo appassiona, un interesse che gli ha permesso, in questi anni, di adattare le strutture ed i servizi in modo appropriato alle diverse necessità delle persone disabili. A raccogliere le attività di stampo amministrativo Marzio Proietti, da oltre 15 anni alla guida di Formazienda, il settore d’integrazione professionale e di formazione che, ad oggi, impiega circa sessanta persone. Una bella sfida, che nei prossimi mesi richiederà un importante scambio di esperienze tra i due responsabili, al fine di consentire un miglioramento 4.2013 6 globale di quello che è l’universo carrozzina, l’accesso alle palestre non era sempre possibile a causa FTIA. della presenza di scale, passaggi Lorenzo Giacolini, ma cosa si- stretti, spogliatoi e toilette non gnifica esattamente occuparsi di adeguati. Risultava però difficile politica sociale nell’ambito del- richiedere un adattamento general’andicap? le della situazione senza una normativa precisa. Abbiamo allora A volte, il termine “politica socia- unito le forze e pubblicato il male” viene frainteso con ciò che ri- nuale “Costruire pensando agli inguarda la politica a livello partiti- validi”, un primo esempio di regoco. La FTIA non si è mai legata ad lamentazione a favore dell’abbatun partito, ma il suo compito è timento delle barriere architettoniquello di guardare alla situazione che. Con questo mezzo abbiamo generale della persona con andi- iniziato a parlare con i politici, per cap e di comprendere come, a li- reclamare un adattamento della vello decisionale, il nostro sistema legislazione al fine d’introdurre politico influisca sulle condizioni un articolo che tutelasse, almeno di chi ha una disabilità. A questo nel settore pubblico, le persone punto, è necessario operare a li- con problemi di mobilità. Il provello di lobby per convincere co- cesso di comunicazione delle neloro che hanno una carica parla- cessità e delle motivazioni a permentare ad operare al fine di crea- sone che detengono il potere decire delle condizioni di legge che sionale è appunto detto “lobby”. tengano conto anche delle persone Grazie a questo abbiamo ottenuto, con andicap. di lì a poco, l’inserimento dell’articolo 34 bis nella vecchia Legge Detta così risulta difficile da edilizia cantonale del 1973, il quacomprendere… le gettava le basi per la costruzione di spazi pubblici accessibili a tutti. Sono sicuro che, con un esempio, possa risultare tutto molto più fa- Quali sono i temi di politica socile. Negli anni Settanta, quando ciale che oggi credi possano riero ancora il segretario della guardare da vicino le persone FTIS, ci siamo resi conto che per con disabilità? noi era difficile anche il solo poter praticare un’attività sportiva a Sicuramente è necessario concausa delle barriere architettoni- frontarsi in modo attento con la che. In effetti, per molti membri in revisione della Legge federale ATTIVITÀ FTIA sull’Assicurazione per l’invalidità. Negli ultimi anni, i tagli economici hanno colpito duramente le persone con andicap, e la tendenza è quella di continuare ad effettuare dei risparmi a scapito di chi si trova in difficoltà. Guardando al difficile momento congiunturale, effettuare dei decisi risparmi su una voce di spesa importante quale quella rappresentata dall’Assicurazione invalidità può sembrare un sacrificio necessario; in realtà, le modalità di risparmio possono essere effettuate in modo più ragionato. Un altro tema importante è rappresentato dalla parità dei diritti della persona con disabilità, un argomento a favore del quale, nel 2004, è entrata in vigore la Legge federale sull'eliminazione di svantaggi nei confronti dei Disabili (LDis). Senza dimenticare che sta arrivando anche la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. una certa flessibilità per venire in- portante creare una conoscenza contro alle richieste specifiche di che non riguarda solo la mia figura, ma anche i responsabili stessi, ciascuno. in modo che vi sia una maggiore Nel 2008 la FTIA ha trovato una collaborazione interna e, di riflespropria casa, dopo diversi anni so, una più ampia condivisione di organizzazione logistica for- dei servizi. Questo, sono sicuro, zatamente separata. Nonostante porterà ad una migliore qualità si viva tutti sotto lo stesso tetto, dell’operato e ad una crescita della percezione però è che si conti- la cultura aziendale, con la consanui a lavorare un po’a comparti- pevolezza, per tutti i collaboratori, menti stagni. Nel futuro è previ- che la FTIA lavora per un obiettista una maggiore aggregazione vo generale, che è quello dell’inrispetto ai servizi? tegrazione, al di là del ruolo che ciascuno ricopre. È quello che mi auguro. [email protected] viamente a breve termine sarà im- CONVOCAZIONE Care e cari membri FTIA, vi facciamo giungere tramite il Notiziario la convocazione ufficiale all’Assemblea generale ordinaria che si terrà lunedì 3 giugno 2013 alle ore 20.00 presso Salaruna FTIA Via Linoleum 7, Giubiasco Marzio Proietti, da un giorno all’altro la supervisione di nuovi servizi… In questo momento mi trovo in una fase “conoscitiva”; ovviamente ho una certa idea generale dei nuovi servizi che mi sono stati affidati, ciò che dovrò fare sarà impegnarmi per poterli conoscere in maniera approfondita, per comprenderne le dinamiche e le particolarità. Per il resto, le funzioni che già facevano capo al mio operato resteranno invariate, ma sicuramente nel futuro punto ad un maggior scambio di informazioni e conoscenze sul rispettivo lavoro. L’obiettivo finale è comunque quello di condividere dei modelli e comprendere meglio le attività reciproche. Non si tratta di un compito semplice, perché le tipologie di servizi sono molto diversificate e comprendono figure professionali con qualifiche diametralmente opposte: si passa dagli architetti ai maestri di sport per finire a responsabili del settore comunicazione. In questo senso, si viene sollecitati su più fronti ed occorre Ordine del giorno 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. saluto del Presidente designazione degli scrutatori verbale dell'assemblea straordinaria del 25 settembre 2012 rapporto annuale relazione finanziaria 2012 e rapporto di revisione scarico del Comitato e della Direzione informazioni sul programma di attività 2013 informazioni sul preventivo 2013 eventuali Nel Rapporto annuale 2012 allegato al Notiziario trovate il bilancio e il conto economico 2012 nonché il preventivo 2013 consolidati per tutta la FTIA. Il verbale dell’Assemblea straordinaria 2012 è disponibile su richiesta al Segretariato. In attesa di incontrarvi numerosi, vi porgiamo cordiali saluti. FEDERAZIONE TICINESE INTEGRAZIONE ANDICAP Sergio Zufferey Presidente 4.2013 7 ATTIVITÀ FTIA SPECIAL CUP & ART integrazione ed emozione G iunta alla sua quinta edizione, la Special Cup è un torneo sportivo integrato il quale ha lo scopo di coinvolgere squadre d’élite dello sport ticinese e atleti dello sport adattato. Per l’edizione 2013, svoltasi dal 23 al 24 marzo scorsi, su invito dell’ufficio federale per le pari opportunità delle persone con disabilità, la Special Cup ha deciso di aprire le proprie porte anche al mondo dell’arte integrata, ospitando così “Quadri di Versi”, il libro edito dalle scuole speciali del Sottoceneri di Lugano, l’orchestra sinfonica integrata “Esagramma”, “Maurizio e la Pallina Rossa”, clown mimo sordo e i “Drum Theatre”, band di percussionisti, candidati alla finale del programma televisivo italiano “Italia’s got talent”. “A volte capita, qui sul palco, che qualcuno si faccia la pipì addosso per l’emozione” – spiega senza tanti giri di parole Sergio, l’ani- 4.2013 8 matore della band di percussionisti di strada “Drum Theatre”, che integra al suo interno diversi musicisti con disabilità intellettiva. “E allora? Non ci vedo niente di male. A volte serve liberarsi dalle emozioni”. E di emozioni, grazie alla Special Cup & Art, evento svoltosi in varie location della città di Bellinzona, se ne sono vissute molte. Gli appuntamenti sono cominciati già a partire dall’inizio del mese di marzo, con l'esposizione, presso alcuni commercianti della città di Bellinzona e Giubiasco, delle opere d'arte della scuola di Casimiro Piazza, da molti anni impegnato nell'insegnamento della pittura e della scultura a persone con disabilità fisiche, mentali o sensoriali. L'integrazione artistica ha avuto modo di essere rappresentata anche presso "EspoTicino" dove, all'inaugurazione, hanno preso parte i musicisti della Ninfea Blues Band, mentre nella Chiesa di San Giovanni di Bellinzona si è svolto il concerto dell'orchestra sinfonica integrata "Esagramma". Per il giorno di San Giuseppe, è stato inoltre presentato al pubblico il libro "Quadri di Versi" realizzato dalle scuole speciali di Lugano e dall'illustratrice Rosy Gadda Conti, con lettura ed accompagnamento musicale della scuola di musica del Conservatorio della Svizzera Italiana. Sabato 23 marzo, presso le palestre delle scuole medie 2 di Bellinzona, la manifestazione si è poi focalizzata maggiormente sul tema dello sport, dapprima attraverso il Kids Day, evento voluto da Special Olympics e coordinato dalla FTIA per far conoscere ai bambini con disabilità intellettiva e alle loro famiglie le possibilità di praticare uno sport adattato nel nostro Cantone. Più di trenta bambini hanno potuto sperimentare, sotto la guida di monitori qualificati, la gioia di un’attività ludicosportiva, mentre ai genitori sono state illustrate testimonianze di famiglie i cui figli hanno tratto enorme giovamento dalla disciplina sportiva. Dopo il pranzo, le famiglie presenti sono state affascinate dalla performance del clown- mimo sordo “Maurizio e la Pallina Rossa”, che con delicatezza ed umorismo ha saputo coinvolgere tutti i presenti. Un momento di magia regalato da uno stupendo artista che, al di là delle parole, è in grado di comunicare con il cuore. Nel pomeriggio di sabato si è svolto invece il consueto torneo di futsal a squadre integrate. Al team del Granconsiglio si sono mescolati i calciatori della ASD Totti di Roma e della ASD Torino FD. Con loro squadre della regione e anche il giovane Albert Ajetai, giovane promessa del futsal attivo nella nazionale svizzera e persona con disabilità sensoriale. A conclusione della giornata, la performance dei “Drum Theatre”, team di percussionisti integrato proveniente da Chieri (Torino). Sergio ed i suoi ragazzi hanno intrattenuto il pubblico per quasi due ore, a ritmo di percussioni di fortuna quali coperchi, bidoni, ATTIVITÀ FTIA/ATTIVITÀ SPORTIVE campanelli e tamburi, stregando tutti con semplicità e simpatia. Domenica 24 marzo si è svolto il classico appuntamento sportivo di Special Cup: per tutta la giornata, atleti d'élite della nostra regione attivi nel calcio, nel volley e nel basket hanno gareggiato, in diverse discipline, con ragazzi con disabilità intellettiva. Pallavoliste hanno così cercato, non senza difficoltà, di mettere a segno un goal, mentre i calciatori si interrogavano su quanti giocatori dovessero competere sul campo di basket; i cestisti sono invece rimasti imbambolati sotto la rete di pallavolo, dove la palla non deve toccare terra, a differenza del basket... Tra di loro, a dare man forte, il team A.S.D Totti proveniente da Roma, squadra di ragazzi con disabilità e la A.S.D. Torino F.D., altro team calcistico integrato. Presenti anche la Sesamo Rho di Milano ed i team del nostro territorio: i cestisti “Momò dream” della Sport Insieme Mendrisiotto, il Basket Club ’88 che fa capo al Gruppo Sportivo Invalidi Tre Valli e la squadra di basket adattato dei Lugano Tigers. SPECIAL OLYMPICS il ritorno dei campioni Le medaglie S - Oro: Lisa Imperadore , 2.5 km classica ono tornati dalla Corea con otto medaglie al collo gli atleti Chiara Consonni, Damiano Malnati, Dario Madonna, Andrea Callegher, Lisa Imperadore e Maria Rosa Laratta, con i coach Elisa Martinali e Giovanni Pedrozzi, felici di festeggiare i propri successi con parenti ed amici. I visi stanchi ma sorridenti testimoniano l’impegno, ma soprattutto la soddisfazione di aver avuto la possibilità di gareggiare ai Giochi Mondiali svoltisi a PyeongChang dal 30 gennaio al 6 febbraio scorsi, ai quali hanno preso parte 3'200 atleti con disabilità intellettiva provenienti da 110 nazioni. Un onore per il Ticino presentarsi con ben sei atleti attivi nello sci alpino e sci nordico, a fronte di una delegazione svizzera composta da 31 membri. In Corea, sotto la supervisione dei monitori e del direttore sportivo Aldo Doninelli, i ragazzi hanno avuto la possibilità, oltre di esprimere il proprio talento sportivo, anche di avvicinarsi alla cultura Un'esperienza unica nel suo gene- coreana. La delegazione è stata inre, quella della Special Cup, un fatti ospite di un monastero, dove gli torneo dove scompaiono le maglie identificative, non ci sono più colori né nomi di spicco. Le differenze si annullano, tanto che risulta difficile distinguere, sotto una semplice maglietta, il calciatore, la giocatrice di basket, la pallavolista, la persona con disabilità. Chi si è aggiudicato il torneo? Non importa. Abbiamo alzato delle coppe, ricevuto delle medaglie, ma ciò che veramente la Special Cup & Art ha proposto è stata la condivisione di emozioni, il vivere insieme un'esperienza nel nome dello sport, della cultura e dell'amicizia, consci di aver guadagnato tutti un momento di vera integrazione. - Oro: Dario Madonna, Super G - Argento: Lisa Imperadore, 5 km stile libero - Argento: Lisa Imperadore, staffetta 4x1 km - Argento: Maria Rosa Laratta, 1 km - Bronzo: Maria Rosa Laratta, 2.5 km stile libero - Bronzo: Andrea Callegher, 500 m stile libero - Bronzo: Damiano Malnati, Super slalom atleti hanno condiviso con i religiosi buddisti le regole della loro pratica. Sveglia all’alba, preghiera, meditazione, riposo in locali poco riscaldati… la vita monastica, non sempre facile, ma sicuramente conciliante con la concentrazione necessaria alla pratica sportiva, ha lasciato un segno profondo in tutti gli ospiti. I Giochi sono iniziati, come ogni Olimpiade che si rispetti, con una cerimonia di apertura, tenutasi il 30 gennaio presso lo Yongpyeong Dom. In questa occasione, tra le celebrità che hanno accolto gli atleti, le stelle della pallacanestro Dikembe Mutombo e Yao Ming e soprattutto la leader birmana Daw Aung San Suu Kyi. (segue a pagina 10) [email protected] 4.2013 9 ATTIVITÀ SPORTIVE (continua dalla pagina 9) Special Olympics il ritorno dei campioni Nei giorni seguenti, i partecipanti si sono sfidati nelle discipline dello sci alpino, sci nordico, snowboard, corsa su racchette, pattinaggio artistico, pattinaggio di velocità ed unihockey. Sulle piste dello Yongpyong Ski Resort, i ticinesi Chiara Consonni, Damiano Malnati e Dario Madonna, accompagnati dalla coach Elisa Martinali, si sono aggiudicati una medaglia d’oro ed una di bronzo, mentre nel fondo, presso il Gangwondo Development Corporation Nordic Center, Andrea Callegher, Lisa Imperadore e Maria Rosa Laratta, con il coach Giovanni Pedrozzi, si sono distinti conquistando ben sei medaglie. Al di là del podio, gli atleti in questi giorni hanno provato forti emozioni, sperimentato nuove esperienze e conosciuto nuove persone. I Giochi hanno realizzato uno straordinario clima d’integrazione, che ha dato loro riconoscimento ed autostima. Ogni atleta può essere fiero della propria partecipazione e dell’impegno profuso, spesso con condizioni meteo sfavorevoli allo svolgimento delle competizioni. Ogni gara, al di là del risultato, è stata comunque occasione per trovare maggior forza e motivazione. In questo senso, i nostri ragazzi hanno dimostrato impegno e dedizione; nessuno di loro ha mai abbandonato, tutti hanno migliorato le proprie prestazioni. E nel cassetto, un nuovo sogno… di poter forse, tra qualche anno, essere ancora presenti ai World Winter Games. [email protected] SULLA SCIA di una maggiore condivisione È stato un inverno lungo, quello che ci siamo appena lasciati alle spalle. Un inverno di parecchi mesi, iniziato ai primi di dicembre e terminato a fine marzo anche per quanto riguarda le varie attività proposte dal Servizio sport 4.2013 10 della FTIA. Le novità e i cambia- denominato Modulo Monitore. menti non sono certo mancati. Ma Nel Canton Berna di sono dati apandiamo con ordine. puntamento più di sessanta candidati, pure provenienti dalle tre reDa qualche anno il modulo tecni- gioni linguistiche. A dirigere il co e il modulo monitori di sci al- corso Reini Linder, fisioterapista e pino e fondo non veniva più rea- titolare nel Canton Berna di una lizzato a causa della mancanza di Scuola di sci specializzata nell’iniscritti. Un paio o tre partecipanti segnamento a persone con diffia corso non era certo un numero coltà motorie. I corsi proposti non sufficiente per giustificare l’orga- sono stati soltanto centrati sull’annizzazione della formazione. La dicap fisico, ma anche su quello decisione della commissione mentale e sensoriale. Ma, anche sportiva della FTIA è stata quindi qui, andiamo con ordine. Per l’anquella di stralciare i corsi, fino a dicap fisico i corsi proposti sono quel momento proposti in Ticino, stati quelli relativi alla paraplegia per agganciarsi ai moduli di livel- (scibob), alla tetraplegia (dualski), lo Svizzero proposti da Plusport, all’amputazione degli arti inferiori di cui fa parte a livello organizza- o superiori e all’emiplegia. Per tivo anche l’antenna romanda. Per l’andicap mentale, sono state trattala prima volta le tre regioni lingui- te varie tipologie, quali ad esempio stiche si sono quindi unite e assie- la sindrome di Down, il ritardo me hanno proposto due blocchi di mentale, l’autismo. Inoltre due formazione durante lo scorso me- gruppi hanno lavorato durante la tre se di dicembre. giorni anche nell’ambito della cecità. Al di là della disciplina dello Il primo si è svolto agli inizi del sci alpino, gli stessi corsi sono stati mese sulle nevi del Parsenn e del svolti anche per lo sci di fondo. Jakobshorn, a Davos. Si è trattato Il fatto di riunire e unificare in un del modulo base di Plusport, du- punto unico della Svizzera tutti rante il quale ai partecipanti sono questi corsi ha dato la possibilità ai state date le indicazioni tecniche e partecipanti di vedere con i propri metodologiche base per l’insegna- occhi i vari tipi di formazione, olmento in generale degli sport sul- tre a quella cui hanno preso parte. la neve. In altre parole, si è trattato di un corso molto simile nei Interessante è stato infine osservare contenuti al modulo base proposto l’interscambio d’informazioni fra i dall’Ufficio Gioventù e Sport. I vari partecipanti, la condivisione di temi toccati sono stati quelli rela- esperienze e i contatti che si sono tivi al concetto tecnico in cui ven- creati fra le tre regioni linguistiche. gono acquisiti gli elementi chiave. Il mese di gennaio ha invece coinL’accento posto volutamente da ciso con i corsi FTIA organizzati in Plusport in questo corso si è in- Ticino. Non si è trattato di formacentrato sui movimenti base: co- zione, bensì di aggiornamento me è possibile muovere il proprio Plusport che si è svolto ad Airolo. corpo, attraverso i propri muscoli, Nello stesso fine settimana hanno le proprie leve, le articolazioni, avuto luogo gli esami metodologici rendendo il più possibile funzio- didattici Plusport relativi al modulo nale ogni gesto per il tipo di curva ponte (che terminerà quest’anno). da eseguire? Prendere coscienza E come tutti gli anni, anche a gendel proprio fisico a livello bio- naio, il corso di aggiornamento si è meccanico è stato dunque uno de- svolto in concomitanza con l’uscita gli obiettivi principali di questo cantonale di sci alpino e sci di fondo. primo blocco. Ultimo appuntamento della stagione, quello andato in scena durante al Dalle nevi di Davos a quelle di terza settimana di marzo a Klosters, Gstaad. Acquisite le basi, i parte- in cui si è svolto il corso cantonale cipanti hanno avuto la possibilità di sci alpino e fondo. Si è trattata di di frequentare il secondo blocco, una settimana che ha permesso ai ATTIVITÀ SPORTIVE partecipanti di vivere un’esperienza di vita in comune e di condivisione andata oltre lo sport stesso. Per sei atleti e due allenatori, l’inverno quest’anno ha significato anche un’altra sfida. Stiamo parlando della trasferta in Corea del Sud per i Giochi mondiali invernali Special Olympics. Un’esperienza molto forte e significativa per gli atleti e per i due allenatori. Un appuntamento in cui i media erano molto presenti e che ha permesso indirettamente al movimento sport e andicap del Ticino di godere di una certa vetrina. Ad accogliere la delegazione ticinese lo scorso mese di febbraio al ristorante Marché Mövenpick di Bellinzona, al rientro in Ticino da Pyeong Chang, oltre ai familiari, amici e simpatizzanti vi erano pure numerosi giornalisti e due Consiglieri di Stato. In questa avventura va evidenziato tutto il lavoro svolto da ciascuna persona che direttamente o indirettamente ne era coinvolta. Protagonisti e in ombra sono stati i due allenatori, Elisa Martinali e Giovanni Pedrozzi, lei per lo sci alpino, lui per lo sci di fondo. tobre, a cui hanno fatto seguito – “Con atleti con disabilità mentale compatibilmente con gli impegni occorre saper adattare maggiorprofessionali e lavorativi di ogni mente il tipo di attività e di comuatleta – numerose uscite sulla nicazione in base alle caratteristineve, tra cui un campo d’allena- che di ognuno di loro. In questo mento sullo Stelvio con la colla- senso è fondamentale creare delle borazione del Tamaro Team du- condizioni in cui si sentano a prorante le vacanze autunnali e due prio agio e in cui abbiano la posallenamenti al Nara in collabo- sibilità di imparare a gestire le varazione dell’Adula Snow Team. rie situazioni che potrebbero preClub, questi, che hanno mostrato sentarsi, tra cui gestire lo stress, una grande apertura nei nostri affrontare le difficoltà ed elaboraSiamo andati a curiosare dietro confronti e che ringraziamo.” re eventuali sconfitte.” le quinte e ad Elisa abbiamo chiesto di svelarci alcuni “truc- Che cosa significa condurre un Cala il sipario sulla Corea del Sud allenamento sulla neve con atleti e su un inverno molto lungo che ha chi del mestiere”. con un andicap mentale? Una portato con sé una serie di impor“Nei mesi precedenti ai Giochi – domanda che abbiamo di nuovo tanti appuntamenti. spiega Martinali – è importante girata ad Elisa, la quale ci ha riche l’allenatore impari a conosce- sposto nel seguente modo: [email protected] re le peculiarità mentali, sociali e fisiche di ciascun atleta, attraverFTIA SPORT: CALENDARIO ATTIVITÀ 2013 - 1 so le indicazioni raccolte nelle famiglie degli atleti stessi. Nella selezione occorre essere molto at- Andicap mentale Giornata di Minigolf Magadino tenti ad ogni aspetto, come ad 9 maggio 25 maggio Convegno Cantonale FTIA Mendrisio esempio la capacità dei candidati Meeting di nuoto (SO) Tenero di resistere allo stress del viaggio 1 giugno 3 giugno Assemblea generale FTIA Giubiasco e al fuso orario. Un secondo pun23-28 giugno Corso polisportivo Tesserete to, su cui si innesta il piano di allenamento fisico e tecnico, è la capacità da parte del coach di favo- Andicap fisico Gara podistica Malvaglia rire uno spirito di gruppo e di in- 19 maggio Assemblea generale FTIA Giubiasco tegrazione all’interno del team, 3 giugno utile per creare un ambiente di lavoro collaborativo, basato sul so- Andicap sensoriale 21-23 giugno Corso polisportivo Tenero stegno e sull’aiuto reciproco. Il programma di condizione fisi- 3 giugno Assemblea generale FTIA Giubiasco ca è invece iniziato il mese di ot- SISL SIM SISL FTIA FTIA GS Orsino FTIA FTIA FTIA 4.2013 11 IN BREVE ASI ED ARES PRESENTANO “L’ALTRA RICETTA” “SUN, FUN AND SPORT: QUADRY-WAY!” G.A.B. A metà tra un quad ed una mountain bike, Quadri-way permette a tutti, persone con difficoltà motorie comprese, di effettuare escursioni spettacolari come anche tranquille passeggiate su qualsiasi tipo di terreno. Quadry-way dà la possibilità di muoversi in armonia con la natura; attraverso le sue quattro ruote ed una struttura particolarmente stabile, questo mezzo permette di vivere la montagna in piena libertà. La Roll-Star di Sementina, unica distributrice ufficiale per la nostra regione, organizza un’escursione conoscitiva tra i boschi di Lumino in data sabato 1 giugno. Il ritrovo è fissato per le ore 9.30 presso la Roll Star, in via Pobbia a Sementina, da dove si proseguirà per una bella passeggiata tra i boschi della regione. Il pranzo è previsto presso il Grotto Basso di Lumino. Per maggiori informazioni è possibile contattare lo 091 857 67 33 o scrivere all’indirizzo [email protected]. 6512 GIUBIASCO Grazie alla collaborazione di Pietro Leemann, chef dello Joia di Milano, primo ristorante vegetariano europeo ad aver ricevuto una stella Michelin e del Ristorante Monte Verità di Ascona è nato un libro di cucina davvero particolare. Si tratta de “L’Altra Ricetta – Sostegno con gusto”, libro di ricette dedicato alla raccolta fondi nei confronti dell’autismo. Appare, nella redazione del libro, una particolare attenzione al concetto di “altro”: l’”altro” è colui che abbiamo di fronte e ci cammina a fianco, magari colui che accompagniamo nella crescita e nello sviluppo, e che non necessariamente ha il nostro stesso sguardo. L’ “altro” è colui che osserva e percepisce la vita, la quotidianità delle piccole e grandi cose attraverso i nostri stessi sensi e con gli stessi sentimenti che, tutto sommato, riconducono a ciò che ci unisce; condividere lo stesso mondo e desiderare di provare gusto nella vita. Allo stesso modo, “altri” sono gli ingredienti di questo libro, un connubio di materie prime eccezionali che compongono in modo nuovo piatti della tradizione. Il libro che contiene oltre alle ricette, anche un capitolo sull’autismo e sulle sue manifestazioni, può essere ordinato al prezzo di fr. 20, più fr. 4 per la spedizione, all’indirizzo www.autismo.ch sce isolarsi completamente da tutti e da tutto. Questo quando legge un libro o quando immagina mille avventure, costruendosi un mondo tutto suo. Dalla storia di vita di Chiara, della sua famiglia e delle persone a lei vicine nasce “La Porta Sul Mare”, un documentario di Joel Fioroni, il quale narra le diverse realtà di questa giovane ragazza, quella più concreta sulla sua vita, la scuola, i vari problemi... e quella invece più magica, dove prevale il mondo della fantasia e dell’avventura. Il film, oltre a narrare con delicatezza e poesia la vita di una persona con disabilità intellettiva, ha anche lo scopo di avviciChiara è una ragazza di 15 anni nare l’opinione pubblica al tema nata con la sindrome di Down. dell’andicap, promuovendone l’inSolare e simpatica, riesce a tra- tegrazione. smettere la sua energia positiva a tutti coloro che le stanno accanto, Il DVD “La porta sul mare” è dimostrando la più pura e vera vo- sponibile al prezzo di fr. 15 all’indiglia di vivere. Ci sono però dei rizzo www.jfcproduzioni.com/dvdmomenti nei quali Chiara preferi- store.html “LA PORTA SUL MARE” 4.2013 12