Università degli Studi di Bologna Facoltà di Medicina e Chirurgia Master in “Case Management Infermieristico” Caring, Modelli ed Educazione Terapeutica 19 Marzo 2015 Docente: Dott.ssa Luisa Sist [email protected] Bianconiglio - E' tardi,è tardi!. http://youtu.be/pvmnB2pg3TQ provare a ragionare con grande lucidità e intelligenza sul senso della nostalgia e dell’illusione: da un lato continuando ad esaltare il sogno romantico ed i miti dell’infermieristica come necessario carburante propulsivo del vivere, dall’altro rimarcando come il confronto con il presente e le sue routine sia non solo necessario, ma inevitabile.... .... Film di Woody Allen” Midnigh in Paris’: QUALI SONO I CONTENUTI? Obiettivi della giornata Descrivere i principi del dibattito internazionale Perchè parlare di caring? Descrivere il concetto di Caring Descrivere il Caring Infermieristico; azioni, pensieri, sentimenti Descrivere i principi di Caring Infermieristico Descrivere il dibattito del Caring a livello nazionale (esperienza del Caring Notturno) Saper identificare attraverso una propria esperienza Elementi del Caring Obiettivi della giornata Saper identificare attraverso un esperienza di un Case Management i principi di caring Descrivere le implicazioni del caring nell'organizzazione Descrivere le implicazioni del caring nella pratica clinica-assistenziale; cronicità, commorbilità Obiettivi della giornata Descrivere il dibattito del Caring a livello internazionale (esperienza del Caring Icm dal punto di vista dei pazienti) Dibattere i risultati di una ricerca organizzativa (applicazione del Modello del Case Management) Descrivere il dibattito dei modelli organizzativi: dell'assistenza e di pratica clinica Perchè parlare di Caring? Caring Sfide di ri-scoprire ciò che è semplice Farsi responsabile del processo Riflessioni sul futuro di evidenze (NICE) C'è bisogno di una Sanità o di Un Posto dove Accogliere i Bisogni • Guarda alle Persone Non guardare alle risorse(Horton, 2013 Lancet) • Nuovi Orizzonti; guardare nelle cure oltre la cronicità • • • • Tognoni G.Per una geografia infermieristica in tempo di crisi: tra ragni e sogni. Assistenza Infermieristica Ricerca 2013, 32: 120-123 Priorità del nursing management CAMBIAMENTO Trasformazione intenzionale e pianificata di una parte o tutto il sistema organizzativo. E' fondamentale consolidare un cambiamento Complessità gestionale Instabilità delle aziende INNOVAZIONE Cambiamento innovativo o innovazione Ricerca di nuovi processi organizzativi Nuovi modi di curare più moderni- con meno sprechi Maggior soddisfazione pazienti Cavada L. I processi di cambiamento ed innovazione: uno sguardo alle teorie di riferimento. Assistenza Infermieristica e Ricerca 2012; 31(4):173-176. Priorità del nursing management CAMBIAMENTO INNOVAZIONE Processi di lavoro Strutture organizzative Trend dei sistemi sanitari Contenimento dei costi Riorganizzazione – standard di assistenza Perché riflettere come Case Management? • Fanno scelte che possono influenzare gli infermieri clinici • Nel ruolo di tutor devono essere aggiornati • Possono promuovere la ricerca o lo sviluppo della pratica • Devono avere il coraggio di avere uno sguardo critico su questi temi La Care come Variabile indipendente dalle risorse CARING • EVOLUZIONE DEFINIZIONE • CARING INFERMIERISTICO • PRINCIPI DI CARING INFERMIERISTICO • LA SFIDA DI PRENDERSI CURA DEL PAZIENTE DEFINIZIONE 1 • Florence Nightingale (1869), non solo conoscenza ma anche interventi dedicati al paziente “ la natura cura da sola..E quello che il nursing deve fare.. è mettere il paziente nella miglior condizione perchè la natura possa agire su di lui” importanza dell'AMBIENTE • “Osservazione.. non deve essere eseguita per il solo scopo di accumulare diverse informazioni su fatti curiosi, ma per salvare vite e migliorare la salute ed il benessere.” DEFINIZIONE 2 • Hildegard Peplau, processo interpersoale tra infermiere e paziente, intensa come una relazione professionale d'aiuto, che va oltre l'orientamento tradizionale di cura della malattia. “E' una relazione interpersonale significativa, cioè basata sull'esplorazione e sulla gestione dei significati psicologici di valori, sentimenti e comportamenti del paziente” • L'infermiere con ruolo: estraneo, consigliere, sostituto, educatore, leader. DEFINIZIONE 3 • Hildegard Peplau, processo interpersoale tra infermiere e paziente, intensa come una relazione professionale d'aiuto, che va oltre l'orientamento tradizionale di cura della malattia. “E' una relazione interpersonale significativa, cioè basata sull'esplorazione e sulla gestione dei significati psicologici di valori, sentimenti e comportamenti del paziente” • L'infermiere con ruolo: estraneo, consigliere, sostituto, educatore, leader. DEFINIZIONE 4 • Faye Glenn Abdellah, (1960), erogazione dell'assistenza alla persona nella sua globalità per soddisfare le necessità fisiche, emotive, intellettuali, sociali e spirituali anche della famiglia. Adozione del problem solving come metodo clinico dell'assistenza. • Lydia Hall, (1965), assistenza dopo la fase acuta, bisogno di educazione DEFINIZIONE • 5 Benner, Wruble(1989), “il nursing fondamentale è una prassi curativa (caring), una pratica assistenziale la cui scienza è guidata dall'arte morale e dall'etica dell'assistenza e della responsabilità” divisione della conoscenza in aspetti tecnico strumentali da quelli espressivi. Agire tramite aspetti evidenza scientifica del nursing. EVOLUZIONE DEFINIZIONE • Bisogno di ricever cura (dipendenza dagli altri) • La cura richiede tempo è dare tempo all'altro • Chi ha la cura -chi riceve cura devono Comunicare (pensiero e emozioni) (Mortari, 2006) • Assistenza Infermieristica, Nursing cura, prendersi cura: sono interscambiabili (Zanotti, 2010) EVOLUZIONE DEFINIZIONE • Cura ha tre significati: • “Amministrare, farsi carico, gestire” • To cure: termine medico indica terapia, trattamento, guarigione • To care- caring: sentimento di preoccupazione, di sollecitudine, di protezione, attenzione nei confronti dei bisogni e della sofferenza EVOLUZIONE DEFINIZIONE • L'essenza della cura è nell'essere una pratica relazionale che impegna chi ha cura nel fornire energie e tempo per soddisfare i bisogni dell'altro, bisogni materiali e immateriali, in modo da creare le condizioni che consentano all'altro di divenire il suo proprio poter essere sviluppando la capacità di aver cura di sè. C'è dunque una cura che preserva la vita da quanto la minaccia, quella che ripara quando si creano fessure di sofferenza e quella che la fa fiorire offrendo all'altro esperienze in cui poter vivere una pluralità di differenti modi del divenire il proprio poter esser” (Mortari, 2006) DEFINIZIONE RIFLESSIONI • Non esiste una definizione univoca di assistenza infermieristica • Ogni teorica enfatizza prospettive o dimensioni • Finalità dell'assistenza infermieristica:ad esempio sostenere autocura e adattamento della malattia, favorire autonomia • Principi dell'assistenza: centralità del paziente , il rispetto della persona CARING • EVOLUZIONE DEFINIZIONE • CARING INFERMIERISTICO • PRINCIPI DI CARING INFERMIERISTICO • LA SFIDA DI PRENDERSI CURA DEL PAZIENTE CARING INFERMIERISTICO • Azioni pratiche e competenti di caring • Pensieri di Caring • Sentimenti di Caring Azioni pratiche e competenti di caring • Prendersi cura o caring • E' una pratica che si realizza attraverso azioni competenti e disponibilità ad occuparsi intenzionalmente della persona assistita. • Agire infermieristico sia competente: azioni pratiche aggiornate basate su evidenze • Capacità di problem solving e decision making PENSIERI Preoccuparsi.. Aver premura.. Osservare.. Decidere.. Riflettere.. AZIONI Fare per.. Fare con... SENTIMENTI Empatia.. Ricettività.. Responsività.. Dimensioni Caring; Corbin, 2008 Azioni pratiche e competenti di caring RIFLESSIONE RIELABORAZIONE ESPERIENZA APPRENDIMENTO TEORIA SCHON Azioni pratiche e competenti di caring Parte visibile: • Natura tecnica e in risposta a specifici bisogni del paziente • Interventi educativi mirano a sviluppare competenze di autocura e stili di vita sani • Relazioni di sostegno: state in ascolto • Parte invisibile: • Pensieri • Valori • Emozioni CARING INFERMIERISTICO • Azioni pratiche e competenti di caring • Pensieri di Caring • Sentimenti di Caring Pensieri di Caring OCCUPARSI Svolgere attività pratica • Agire uniforme • Compito PREOCCUPARSI -Prendersi a cuore -Paziente entra nei tuoi pensieri “come avere cura” -Infermiere pensa “Disposizione alla riflessione” -Valore Morale -Tensione etica CARING INFERMIERISTICO • Azioni pratiche e competenti di caring • Pensieri di Caring • Sentimenti di Caring Sentimenti di caring • Avere rispetto di chi si ha cura: soggetti vulnerabili • Ricettività: capacità di ascolto • Responsività: saper rispondere adeguatamente • Disponibilità affettiva: comprensione dell'assistito (Empatia) – Pensare – Sentire CARING • EVOLUZIONE DEFINIZIONE • CARING INFERMIERISTICO • PRINCIPI DI CARING INFERMIERISTICO • LA SFIDA DI PRENDERSI CURA DEL PAZIENTE PRINCIPI DI CARING INFERMIERISTICO • Cure infermieristiche centrate sul paziente e sulla famiglia • Essere presenti • Dare comfort • Intimità e tocco • Vigilanza • Favorire autodeterminazione • Sostenere autocura • Rispettare le diversità multiculturali • Caring della famiglia Cure infermieristiche centrate sul paziente e sulla famiglia • Centralità dell'assistito e della famiglia: – Persona unica nella sua globalità – Accogliere • Qualità dell'infermiere; professionalità competenza • Ambiente di cura; scelte organizzative quali le priorità, i tempi, le responsabilità • Processi centrali sulla persona; esperienza vissuta dal paziente Essere presenti • Trasmettere vicinanza ed interesse – Pazienti e Famiglia – Non solo presenza fisica ma anche comunicare e capire (Fredrikkson, 1999) – Infermiere presente con il contatto visivo, linguaggio corporeo, tocco, tono della voce, ascolto, atteggiamento IL MESSAGGIO E' CHE TI STO ASSISTENDO Dare comfort • Comodità, Agio, Benessere: – Concetto Multidimensionale (Kolcaba,2004) • Dimensioni: – Fisica – Psicospirituale – Socioculturale – Ambientale CULLA CARE MUSICOTERAPIA AROMATERAPIA DARE COMFORT ATTREZZATURA PORTATILE MULTISENSORIALE TUBO A BOLLE Intimità e tocco “l'intimità è ciò che raccoglie tutto in sè” ciò che tiene divise le cose nel loro contrasto e che, proprio per questo, allo stesso tempo, le racchiude insieme” (Heidegger, 1988) Relazione infermiere- paziente: • Spazio intimo del paziente • Spazio intimo-comune-personale sanitario • Vicinanza emotiva:Esperienza passata Intimità e tocco Relazione infermiere- paziente: • Contatto fisico – Leib: corpo vissuto soggettività del corpo, identità propria – Korper : Corpo oggetto – (Husserl) Pensare la proprio corpo e aver cura Intimità e tocco Tocco empatico: • Finalizzato a un intervento • Tocco empatico – Forma di comunicazione Non verbale • Tocco protettivo – Proteggere con percezioni positive o negative Vigilanza “Attenzione vigile, uno stato di massima allerta(prontezza ad agire) fisica e psichica , oltre la capacità di individuare e reagire al pericolo (Meyer, 2005) • Osservazione • Vigilanza è una competenza intellettuale dell'infermiere che si sviluppa con esperienza Vigilanza • Attribuire significato • Interpretazione “attribuire significato”; a ciò che è ascoltato visto e sentito • Esperienza e Formazione al Letto del paziente • Pre-vedere gli eventi e calcolare il rischio intellettuale dell'infermiere che si sviluppa con esperienza Vigilanza • Prontezza ad agire in modo appropriato • Calcolo del rischio • Monitoraggio dei Risultati • attività fondamentale della pratica infermieristica Vigilanza AZIONI • Prevenzione e Tutela (sorvegliare) • Monitoraggio (infermiere identifica precocemente e agisce sul problema ) • Vigilanza: • Attiva (continua osservazione) • Passiva (risposta) Vigilanza -Ricerca Riassunto. Introduzione. Anche se il turno notturno copre circa un terzo dell'assistenza ai pazienti ricoverati, è stata dedicata sinora poca attenzione alle attività eseguite ed ai problemi degli infermieri che lavorano di notte. Saiani L., Brugnolli A., Ghitti M.G., Martin S., Rinaldi N., Zannini L. L’assistenza infermieristica durante la notte:revisione narrativa della letteratura Assistenza Infermieristica Ricerca 2010, 29: 132-139 PROPOSTA DI STANDARD DI QUALITÀ DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA NOTTURNA 1. Concordare la frequenza dei giri notturni, e su quali pazienti devono essere intensificati; 2. Pianificare il lavoro notturno evitando di concentrare a fine turno attività assistenziali che richiedono maggior attenzione e precisione (come i prelievi, o preparazione di farmaci) e ridurre le attività che comportano rischi (es. prelievi, fleboclisi) ma anche quelle faticose e senza alcun impatto clinico (come ad esempio le attività rioorganizzative); Saiani L., Brugnolli A., Ghitti M.G., Martin S., Rinaldi N., Zannini L. L’assistenza infermieristica durante la notte:revisione narrativa della letteratura Assistenza Infermieristica Ricerca 2010, 29: 132-139 PROPOSTA DI STANDARD DI QUALITÀ DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA NOTTURNA 3. Ridurre le attività non assistenziali e di riordino (esempio controllo terapia e trascrizioni provette, registrazione esami ...) soprattutto se rumorose o che richiedono molta attenzione ed impegno fisico, per concentrare l’attenzione sulla sorveglianza e vigilanza; 4. Tenere presente nella progettazione degli ospedali la necessità di concentrare spazi (per facilitare la vigilanza attiva), di ridurre i rumori evitabili (con tecnologie più silenziose, calzature del personale) e l’illuminazione quando non necessaria; Saiani L., Brugnolli A., Ghitti M.G., Martin S., Rinaldi N., Zannini L. L’assistenza infermieristica durante la notte:revisione narrativa della letteratura Assistenza Infermieristica Ricerca 2010, 29: 132-139 PROPOSTA DI STANDARD DI QUALITÀ DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA NOTTURNA 5. Garantire a pazienti confusi, agitati o con declino cognitivo la continuità assistenziale, favorendo ad esempio la presenza del caregiver; anche a questi ultimi dovrebbe essere garantito il comfort necessario (sdraio, accesso alla cucina,…) durante la notte; 6. In accordo con il personale medico, ridurre le terapie notturne e distribuirle in orari che non interrompano il sonno dei pazienti; Saiani L., Brugnolli A., Ghitti M.G., Martin S., Rinaldi N., Zannini L. L’assistenza infermieristica durante la notte:revisione narrativa della letteratura Assistenza Infermieristica Ricerca 2010, 29: 132-139 PROPOSTA DI STANDARD DI QUALITÀ DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA NOTTURNA 7. Attivare strategie di integrazione con i medici per facilitare la migliore presa di decisione anche durante la notte; 8. Garantire sempre la presenza di un infermiere esperto nel team di operatori del turno notturno; PROPOSTA DI STANDARD DI QUALITÀ DELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA NOTTURNA 9. Cercare di valorizzare il lavoro notturno e definire un rapporto di operatori adeguato alla complessità clinica dei pazienti; 10. Promuovere l’esperienza notturna nei percorsi di formazione, individuando nella capacità di sorveglianza obiettivi specifici di apprendimento. Saiani L., Brugnolli A., Ghitti M.G., Martin S., Rinaldi N., Zannini L. L’assistenza infermieristica durante la notte:revisione narrativa della letteratura Assistenza Infermieristica Ricerca 2010, 29: 132-139 Favorire autodeterminazione • Capacità di scelta autonoma e indipendente individuo • Infermiere si confronta con la persona assistita riguardo i suoi valori, opinioni e alle scelte e le valorizza. • Empowerment: – Centralità della persona e del suo vissuto – Infermiere ha un ruolo attivo Favorire autodeterminazione • Infermiere facilita Empowerment: – Creando una relazione basata sulla fiducia – Proteggendo il paziente e agendo una funzione tutoriale – Fornendo informazioni e aiutando lo sviluppo di nuove abilità – Sostenendo il paziente nella costruzione di nuove capacità Sostenere Autocura • Attività connessa con la promozione di salute e riflette l'atteggiamento della persona verso la sanità, la malattia e la vita. • Autocura (selfcare) attività • effettuano per sé e da sé nel mantenimento della vita, attività terapeutico nonché la capità di autocurarsi. Rispettare le diversità culturali • Etnocentrismo : • Concetto transculturale perchè influenza i modi di agire e di pensare. • Dare valore, apprezzare e capire. • Riflettere sul concetto di bisogno, di salute e di malattia e sulle modalità di manifestazione. Caring della famiglia • E' una risorsa nella salute/malattia (triade) • L'infermiere conosca le dinamiche evolutive, le tipologie e le funzioni della famiglia • La famiglia contemporanea è un'organizzazione complessa di relazioni con funzioni diverse(economica, educativa, assistenza, sociale) Raccomandazioni per Caring della famiglia • Sviluppare una valida collaborazione con i familiari • Effettuare regolarmente un accertamento familiare per organizzare interventi mirati e personalizzati. • Valutare i componenti della famiglia, le loro potenzialità e disponibilità all'assistenza al fine di identificare dove sia necessario un contributo infermieristico di sostegno e di supporto Raccomandazioni per Caring della famiglia • Istruire e fornire informazioni • Sostenere e contribuire a realizzare un ambiente che favorisca un assistenza centrata – Definire tempi e spazi – Informazioni chiare – Assistenza ai pazienti ambiente – Orari flessibili ALLEANZA CON CAREGIVER Di cosa ci occupiamo VALUTAZIONE COMUNICAZIONE Quadro clinico, progetto riabilitativoassistenziale individuale Condivisione progetto e obiettivi Strumento Scheda Comunicazione con CareGiver ALLEANZA CON CAREGIVER Di cosa ci occupiamo EDUCAZIONE • Informazioni sulle problematiche del paziente al domicilio e suggerimenti gestionali • Addestramento caregiver nelle diverse attività di vita; e alla prevenzione delle complicanze • Strumento: Opuscoli Informativi RACCONTA UN ESPERIENZA DI CURA , DI CUI TU SEI STATO RESPONSABILE, CHE HA AVUTO ESITO POSITIVO ABBI CURA DI DESCRIVERE ANALITICAMENTE, IL TUO AGIRE E IL TUO MODO DI ESSERE. ANALIZZA IL RACCONTO DEL TUO VICINO CERCANDO DI FAR EMERGERE I PRINCIPI DEL CARING PRINCIPI DI CARING INFERMIERISTICO • Cure infermieristiche centrate sul paziente e sulla famiglia • Essere presenti • Dare comfort • Intimità e tocco • Vigilanza • Favorire autodeterminazione • Sostenere autocura • Rispettare le diversità multiculturali • Caring della famiglia Quali principi emergono dai racconti? Ci sono degli ulteriori principi di caring infermieristico non considerato? CARING • EVOLUZIONE DEFINIZIONE • • CARING INFERMIERISTICO • PRINCIPI DI CARING INFERMIERISTICO • LA SFIDA DI PRENDERSI CURA DEL PAZIENTE LA SFIDA DI PRENDERSI CURA DEL PAZIENTE • Sistemi di supporto nelle decisioni e raccomandazioni, percorsi di cura • Inclusione delle Comorbilità nelle linee guida • Anziani più patologie croniche , problemi sociali Il futuro del National Insitute for Health and Clinical Excellence Assistenza Infermieristica Ricerca 2012, 32: 147-149 LA SFIDA DI PRENDERSI CURA DEL PAZIENTE • Sicurezza del paziente Commisione per la qualità delle cure • Analisi decisionale per analisi del costo-utilità Il futuro del National Insitute for Health and Clinical Excellence Assistenza Infermieristica Ricerca 2012, 32: 147-149 AFFRONTARE I FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI PRIMA CHE SIANO EVENTI AVVERSI EVENTI AVVERSI CADUTE INFEZIONI DOLORE LESIONI DA PRESSIONE MALNUTRIZIONE ERRORI DI TERAPIA CADUTE Tra le prime 6 cause di morte nei soggetti con età > 65 aa * Effetto Prevenzione dimostrato con riduzione del 31% degli eventi (Tinetti, 1994) tramite programma di intervento multifattoriale. Revisione della terapia medica Educazione dei pazienti a riconoscere i rischi di caduta Rieducazione funzionale per il cammino ed i trasferimenti Cambiamento dei rischi ambientali Esercizi di irrobustimento Modificazioni delle abitudini * Sattin RW. Ann Rev Public Health 1992; 13: 489-508 DELIRIUM •Delirium e' Importante PROBLEMA SANITARIO •Si manifesta in un periodo di TEMPO BREVE e ha un DECORSO FLUTTUANTE anche nella stessa giornata LESIONI DA PRESSIONE Mortality Rate 26%* Effetto Prevenzione dimostrato con riduzione del 63% degli eventi (Inouye, 1999). Programma intensivo di educazione per medici ed infermieri sulla patogenesi, stadiazione, prevenzione e trattamento delle ulcere da decubito. *Berlowitz DR. J Gerontol Med Sci 1997; 52A:M106-110 STRATEGIE ASSISTENZIALI ADOTTARE UN'ADEGUATA STIMOLAZIONE SENSORIALE AMBIENTE: Strategie di riduzione del rumore Luce adeguata PERSONE: Indossare Protesi(occhiali, e protesi acustiche) COMUNICAZIONE: Un attività alla volta STRATEGIE ASSISTENZIALI EVITARE CONTENZIONI AMBIENTE: Strategie per evitare la contenzione PERSONE: Favorire la presenza della famiglia STRATEGIE ASSISTENZIALI FAVORIRE AMBIENTE: Strategie per evitare le cadute PROGRAMMI: Programmi di deambulazione PERSONE: Coinvolgimento della Famiglia MOBILITA' STRATEGIE ASSISTENZIALI FAVORIRE MODELLO SONNO- RIPOSO AMBIENTE: Luce Rumori-Musica Aromaterapia PERSONE: Incoraggiare la famiglia a dormire nella stanza Portare oggetti personali Evitare risveglio STRATEGIE ASSISTENZIALI FAVORIRE APPORTO NUTRIZIONALE ADEGUATO AMBIENTE: Colori- Posate Finger Food PROGRAMMI: Strategie per favorire Idratazione Strategie per favorire Nutrizione PERSONE: Portare oggetti personali X Di cosa ci occupiamo STRATEGIE ASSISTENZIALI FAVORIRE IL TRATTAMENTO NON-FARMACOLOGICO Gestione del dolore(Abou-Setta et Incoraggiare la cura di se' Eliminazione intestinale Eliminazione urinaria Assunzione della terapia Al.,2011) LAVORO DI GRUPPO: ANALIZZATE I RACCONTI DI ALCUNI ICM CERCANDO DI FAR EMERGERE I PRINCIPI DEL CARING Quali principi maggiormente sorvegliati? MODELLI DI EROGAZIONE DELLE CURE INFERMIERISTICHE CENTRATI SULL’ASSISTENZA DIRETTA AL PAZIENTE MODELLI DI ORGANIZZAZIONE DELLA RICERCA MODELLO DI EROGAZIONE DELLE CURE INFERMIERISTICHE centratura sull'assistenza diretta al paziente MODELLO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA CENTRATI SUI PROFESSIONISTI Neisner, 2002 MODELLO DI EROGAZIONE DELLE CURE INFERMIERISTICHE CENTRATURA SULL'ASSISTENZA DIRETTA AL PAZIENTE TEAM/FUNCTIONAL NURSING (ASSISTENZA PER COMPITI/PER PICCOLE EQUIPE') PRIMARY NURSING (ASSISTENZA CON INFERMIERE REFERENTE/RESPONSABILE) PATIENT FOCUSED CARE (ASSISTENZA CENTRATA SUL PAZIENTE) MODELLI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA CENTRATA SUI PROFESSIONISTI PROFESSIONAL NURSING PRACTICE (MODELLO PROFESSIONALE) DIFFERENTIATED NURSING PRACTICE (ASSISTENZA INFERMIERISTICA DIFFERENZIATA) SHARED GOVERNANCE (GOVERNO CONDIVISO) ADVANCED NURSING PRACTICE (ASSISTENZA INFERMIERISTICA SPECIALIZZATA/ESPERTA). CASE MANAGEMENT MODELLI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA CENTRATA SUI PROFESSIONISTI • Grado di autonomia/tipologia di attività di ciascun infermiere; livello di formazione acquisito o all'esperienza maturata • Livello di autogestione degli infermieri o autonomia gestionale del coordinatore • Grado in cui viene sviluppata la gestione dei casi • Grado di coinvolgimento dell'equipè ASSISTENZA INFERMIERSTICA DIFFERENZIATA IN BASE ALLE COMPETENZE ASSISTENZA INFERMIERISTICA DIFFERENZIATA IN BASE ALLE COMPETENZE DESCRIZIONE DEL MODELLO Divisione del lavoro impostata per soddisfare i bisogni del paziente; Garantire il valore della formazione ed esperienza, della collaborazione interdisciplinare ASSISTENZA INFERMIERISTICA DIFFERENZIATA IN BASE ALLE COMPETENZE OBIETTIVI: Assistenza infermieristica pertinente ai bisogni dei pazienti, erogata da infermieri competenti Uso efficace ed efficiente delle limitate risorse infermieristiche disponibili Equo compenso Progressione di carriera Senso di appartenenza Prestigio della professione ASSISTENZA INFERMIERISTICA DIFFERENZIATA IN BASE ALLE COMPETENZE INDICATORI DI SUCCESSO Qualità • Pazienti: Aumento Soddisfazione, Riduzione della durata di degenza e dei costi • Personale:Effetti positivi o assenze di differenze sulla soddisfazione MODELLI DI ASSISTENZA INFERMIERSTICA PERIOPERATORIA (Nes Perioperative Working Party) MODELLO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA PERIOPERATORIA DESCRIZIONE DEL MODELLO Infermieri esperto , autonomo e integrato all'interno del team multiprofessionale Il ruolo inizia prima che il paziente acceda al dipartimento operatorio. Enorme varietà di attività che si estendono al di là dei tradizionali confini delle “porte della sala operatoria” MODELLO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA PERIOPERATORIA DESCRIZIONE DEL MODELLO Infermiere “Practitioner” Concluso il programma di formazione avanzata che di norma specializza in un campo Centralità del paziente Sviluppo delle competenze specifiche Ruolo all'interno dei Percorsi clinicoassistenziali GOVERNO CONDIVISO (SHARED GOVERNANCE) GOVERNO CONDIVISO (SHARED GOVERNANCE) DESCRIZIONE DEL MODELLO O'Grady filosofia Creare strutture organizzative orientate a ridurre l'elevato turnover e insoddisfazione Approccio partecipato e decentrato Personale infermieristico partecipa alle decisioni che hanno un impatto sul lavoro, sull'ambiente e sviluppo professionale. GOVERNO CONDIVISO (SHARED GOVERNANCE) INDICATORI DI SUCCESSO Qualità • Pazienti: Non conosciuti • Personale:Maggiore Soddisfazione; Maggiore Autonomia, ma non studiata impatto a lungo termine. MODELLI DI ASSISTENZA INFERMIERSTICA SPECIALIZZATA/ESPERTA (ADVANCED PRACTICE NURSING) MODELLO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA SPECIALIZZATA/ESPERTA DESCRIZIONE DEL MODELLO Infermieri esperti e con competenze cliniche specifiche (master) Infermiere lavora sia in ambulatorio che ricoverati Competenze “core” sulla pratica ed esperienza; consulenza, ricerca e attività MODELLO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA SPECIALIZZATA/ESPERTA INDICATORI DI SUCCESSO Qualità • Pazienti: Aumenta la qualità delle cure, riduzione costi, durata degenza e procedure non necessarie • Personale:Maggiore collaborazione con gli altri professionisti Wound Care • Viene contattata dai professionisti, • Collaborazione con gli altri professionisti • Svolge attività: di consulenza, tutor, supervisione, innovazione • Aumento delle competenze per il professionisti • Non ha in carico i pazienti, ma segue in piu' unità operative, percorso del paziente, continuità MODELLI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA CENTRATA SUI PROFESSIONISTI OSPEDALE MAGNETE: • Trattenere gli infermieri creando attrazione attraverso: • Caratteristiche organizzative come elevato livello di supporto organizzativo al nursing care • Autonomia infermieristica • Controllo infermieristico sulla pratica • Buona comunicazione tra infermieri e medici • Leadership supportiva, forte MODELLI DI ASSISTENZA INFERMIERSTICA SPECIALIZZATA/ESPERTA (ADVANCED PRACTICE NURSING) INFERMIERE ASSISTENZA “TRADIZIONALE” INFERMIRE ASSISTENZA “PROFESSIONALE” Esecutore di compiti Assistenza individualizzata sui bisogni Frammentazione assistenza Continuità assistenziale Orientamento alla prestazione e Formulazione piani assistenziali non presa in carico Ruolo passivo Scarso potere decisionale Educazione terapeutica e sanitaria Migliore comunicazione con il paziente Insoddisfazione professionale Autonomia e responsabilità Responsabilità sul compito Consapevolezze del ruolo Fernandez R, Johnson Scarsa visibilità del ruolo M, Thuy D, Miranda C. Models of care in nursing: a Motivazione systematic review In J evid Based Heathcare 2012; 10:324-337 Visibilità del ruolo con altri professionisti IL MODELLO DEL CASE MANAGEMENT CASE MANAGER Rappresenta una metodologia di organizzazione, basati sulla centralità dell'utente avente Obiettivo: INTEGRAZIONE degli interventi richiesti, erogati al livello della maggior appropriatezza. Migliorare aspetti della qualità delle cure CASE MANAGER Ha il compito: -Valutare a situazione della persona da cui parte la domanda; non solo diagnosi ma l'insieme delle dimensioni -Assicurare la razionalità del percorso; semplifica le procedure. -Migliorare l'adesione al progetto di cura e l'incisività delle prescrizioni, informando la persona RAGIONAMENTO CLINICO • Novizio • Principiante avanzato • Competente • Abile • Esperto CASE MANAGER Esperienza di una case manager Quando prendo in cura per la prima volta un paziente valuto oltre all’accertamento lo stato funzionale, cognitivo, sociale… Le scale di valutazione inoltre mi aiutano a focalizzare meglio il problema reale della persona soprattutto quando evidenziano delle discrepanze tra quello che è lo stato attuale e quello che il paziente o il famigliare riferiscono prima del ricovero ospedaliero. Valuto … anche la capacità di aderire a un qualsiasi progetto di cura. L’analisi dei vari dati, mi permettono di inquadrare il paziente e attraverso le conoscenze, l’esperienza e il lavoro di gruppo, identifichiamo gli obiettivi e conseguentemente gli interventi assistenziali. CASE MANAGER Esperienza di una case manager Credo che un altro elemento importante sia dato dalla capacità prognostica che ho acquisito in questi anni che mi permette di “spendere” più energie su un paziente piuttosto su un altro, mantenendo comunque un certo livello assistenziale. Credo di attuare il processo di assistenza attraverso l’assistenza diretta alla persona e alla famiglia. Sono assolutamente convinta che la conoscenza approfondita dei bisogni reali e potenziali della persona passano attraverso l’assistenza diretta e non solo attraverso un ruolo organizzativo. Le mie energie sono indirizzate a mantenere costantemente alto il coinvolgimento dei miei colleghi “turnisti” nel processo di cura perché credo che l’accettazione del ruolo passa attraverso la condivisione degli obiettivi che vogliamo far raggiungere al paziente e forse anche ai colleghi. Funzioni del Case Manager • Elevato livello professionale • Responsabile del caso, offre un contributo all'organizzazione dei percorsi terapeutici. • • • • VALUTAZIONE PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI MONITORAGGIO CONTINUO VALUTAZIONE DELL'ESITO CASE MANAGER RESPONSABILE DELLE DECISIONI LAVORO IN BASE AI COMPITI O AI PAZIENTI GESTIONE COMUNICAZIONE Infermiere Case Management Centrata sul paziente su tipologia di cure Non emerge Collaborazione Interdisciplinare CASE MANAGER DECISIONI ACCENTRATE RESPONSABILITA' organizzativaassistenziale ESITI PAZIENTI ESITI PERSONALE All'interno del gruppo, icm coordinamento Prevalente Aspetto Organizzativo presenti entrambi. Riduzione costi, degenza media, numero ricoveri, giorni degenza Aumento soddisfazione pazienti Aumento tra professionisti QUALI CRITERI DI SCELTA CONSIDERIAMO PER SCEGLIERE COSTRUIRE STRUMENTI? • Gli strumenti devono far riflettere sui bisogni dei pazienti • Devono guidare le decisioni da pianificare • Devono stimolare la riflessione e dibattito sulle competenze infermieristiche • Devono essere coerenti organizzativo del contesto con il modello Differenziazione Piani di assistenza standard Standardizzazione Clinical pathways Piani di assistenza personalizzati Personalizzazione Piani di dimissione Integrazione REQUISITI DEGLI STRUMENTI TI Requisiti degli strumenti Pianificazione Documentazione Prevedere l’evoluzione dei bisogni di assistenza infermieristica della persona Scegliere gli interventi da realizzare (decision making) Prescrivere al gruppo infermieristico il “da farsi” Organizzare l’assistenza e gli operatori di supporto Riportare i dati e le informazioni che documentano l’evoluzione dei problemi del paziente Registrare attivita’ infermieristiche realizzate Riportare/comunicare i risultati perseguiti Garantire la continuita’ degli interventi Progettare l’assistenza di quel paziente Documentare la storia di quel paziente Piani di assistenza Cartella infermieristica Strumenti ed efficacia • • • • • • • • • Piani standard Garantiscono livelli uniformi di assistenza Aiutano gli studenti a imparare buoni standard assistenziali Migliorano l’integrazione con gli operatori di supporto » (O’Connel 2000) Piani personalizzati Migliorano la gestione di alcuni problemi Adattamento/apprendimento Ansia/stress Dispnea – (Moloney et al, 1999; Waters et al 1999; O’Connel 2000) Strumenti ed efficacia • Clinical Pathway – Riducono la durata della degenza (Livello 2) – Nella gestione delle persone sottoposte a mastectomia, e frattura del femore, – riducono il tempo intercorso tra diagnosi-intervento – (de Luc 2000 ; Curie & Harvey 1997; Campbell 1998) • Piani di dimissione – Riducono la durata della degenza (Livello 1) – Riducono le riammissioni (Livello 1) – Aumentano soddisfazione utente – (Shepperd 2000) Il Caring visto dai pazienti? STUDIO DESCRITTIVO SULL’INSERIMENTO DEGLI INFERMIERI CASE MANAGER IN REPARTI PER ACUTI E POST ACUTI OBIETTIVO La ricerca ha lo scopo di verificare l’associazione tra l’introduzione dell’ICM e alcuni esiti di tipo organizzativo, clinico-assistenziale e di soddisfazione dei pazienti e del personale sanitario e di supporto. Gli esiti sono documentati con: dati organizzativi e clinici (degenze medie, dimissioni protette, cadute); alcuni dati relativi alla soddisfazione lavorativa del personale e alla soddisfazione dei pazienti. CONCLUSIONI • LIMITI – Difficoltà di isolare l’esito da misurare (variabile dipendente) dall’insieme del contesto organizzativo. • VALUTAZIONE DELLA SODDISFAZIONE DEI PAZIENTI – Non conoscenza delle caratteristiche dei pazienti assistiti nei due periodi confrontati (pre e post). – la degenza media dei reparti considerati è rimasta relativamente costante. – Sulle dimissioni protette incide soprattutto il miglioramento del coordinamento delle cure. CONCLUSIONI • VALUTAZIONE DELLA SODDISFAZIONE DEGLI OPERATORI • Variabili su cui interviene direttamente l’ICM: – coordinamento dell’assistenza intraospedaliera; – assistenza al paziente; – pianificazione delle dimissioni; – coordinamento delle risorse extraospedaliere. – L’aumento della capacità di pianificare l’assistenza e di educare i pazienti ed i loro familiari può incidere sulla diminuzione delle cadute (dato di incidenza annuale). CONCLUSIONI • VALUTAZIONE DELLA SODDISFAZIONE DEGLI OPERATORI • Aspetti negativi – mi comunicano le informazioni solo quando le richiedo – non hanno tempo di sedersi e parlare con me sono condizionati dalla mancanza di tempo che riportano gli operatori. CONCLUSIONI CONTESTO ATTUALE • Dal 1998 nell’Azienda Ospedaliero Universitaria S.Orsola Malpighi è presente Infermiere Case Manager. • 51 Infermieri Case Manager • In 24 Unità Operative: Post Acuti, Riabilitazione, Gastroenterologia, Medicine e Geriatrie, Oncologia, Chirurgia, Ortopedia, Ematologia, Nefrologia, Pneumologia, Radioterapia. • Dal 2005 è stato inoltre attivato il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la donna affetta da neoplasia mammaria e per scompenso cardiaco. INNOVATIVE CARE DELIVERY MODELS Progressi in tecnologia Una visione di essere “migliore” SODDISFAZIONE EFFICIENZA Popolazione Anziana QUALITA' E COSTI INNOVAZIONE DOMANDA SORVEGLIANZA Misurare Esiti e Qualità Sistema frammentato FORNIRE Scarsa Risorsa INTEGRAZIONE Umana e Professionale Una visione di essere “migliore” SCENARIO MODELLI INNOVATIVI Spesa sanitaria in aumento Invecchiamento popolazione Invecchiamento professionisti e mancanza Collegamento tra Ospedale e Territorio Migliorare la qualità delle cure Carenza posti letto Perchè esigenza di modelli innovativi? MODELLI INNOVATIVI Fornire cure ai pazienti adulti Infermieri svolgono un ruolo primario nella cura Integrare tecnologia, sistemi di supporto e nuovi ruoli Migliorare la qualità, l'efficienza e i costi Nuovi modelli ospedali per acuti. MODELLI INNOVATIVI INNOVATIVE CARE MODELS Acute Care Comprehensive Care Bridge Continuum MODELLI INNOVATIVI CRITERI DI INCLUSIONE Inizio 2007 Modelli di assistenza infermieristica, o modelli interdisciplinari Innovativo, inteso modelli efficienza, qualità e costi: Nuovo ruolo dell'infermiere e altri professionisti Nuovo ruolo professioni sanitarie Uso della tecnologia Riprogrammazione degli ambienti-sistemi di supporto Modelli dimostrano miglioramento in termini di qualità, sicurezza, costi e grado di soddisfazione Modelli che diminuiscono la domanda di assistenza nei reparti per acuti Modelli replicabili in altre strutture Pazienti adulti >18 anni MODELLI INNOVATIVI Revisione tramite e-mail, Letteratura, siti internet Modelli Innovativi N=171 Modelli Innovativi N=60 CRITERI DI INCLUSIONE •40% Ospedali per acuti •23% centri medici accademici •90% organizzazioni non profit Modelli Innovativi N=24 MODELLI INNOVATIVI Modelli Innovativi N=24 •CRITERI: •Innovazione •Sostenibilità del modelli •Miglioramento cure Gruppo di professionisti In-Depth Profiling • 8 elementi comuni a tutti i modelli. MODELLI INNOVATIVI ELEMENTI COMUNI: 1.Ruolo Infermiere 2.Approccio in Team: Assistenza Interdisciplinare 3.Colmare il continuum delle cure 4.Casa come ambiente di cura 5. Rivolte ai pazienti anziani 6. Concentrarsi sul paziente 7. Sfruttare Tecnologia 8. Migliorare Soddisfazione, Qualità e Costi MODELLI INNOVATIVI Ruolo Infermiere Infermieri come “Integrator Care” Ruolo Infermiere Esperto Autonomia; gestisce e coordina la cura dei pazienti attraverso le varie discipline Infermieri maggiore autorità e responsabilità Risultati di soddisfazione del paziente, qualità, sicurezza. MODELLI INNOVATIVI Approccio in Team Approccio Interdisciplinare LIFE interdiscplinary team Modelli utilizzano Infermiere come responsabile della cura dei pazienti MODELLI INNOVATIVI Continuum delle cure Modelli continuum delle cure, verso il territorio “Cura primaria” Modello segue il paziente Modelli rivolti a pazienti anziani e complessi Promuovere la salute MODELLI INNOVATIVI Casa come ambiente di cura Casa del paziente come il luogo primario per l'assistenza. Difficoltà del passaggio tra ospedale e territorio Modelli per aiutare i pazienti in questo passaggio, sostenere Ambiente di casa come ambiente di cura a lungo termine Ambiente ospedaliero con complicanze Livelli di professionisti MODELLI INNOVATIVI Pazienti Anziani Anziani come individui maggior fruitori di assistenza sanitaria. Sistema frammentario Servizi che mirano esigenze dei pazienti anziani, malattia e complessità MODELLI INNOVATIVI Focus: il Paziente Paziente e Famiglia Orientamento ai bisogni e ai desideri del paziente Obiettivi coinvolgendo il paziente ruolo attivo nella gestione dell'assistenza MODELLI INNOVATIVI Tecnologia Sviluppo di modelli orientati alla tecnologia Modelli per valutare e aggiornare le cure Gestire popolazioni complesse Sistemi di video conferenza, per consentire l'infermiere-paziente incontri e consulenze speciali, aiutare gli infermieri a identificare quando a visitare un paziente o intervenire nella cura di un paziente. MODELLI INNOVATIVI Soddisfazione, Qualità e Costi Qualità delle cure Soddisfazione dei pazienti Costi sostenibili Misurare i modelli con Indicatori Indicatori Misurabili: Esiti sul paziente, riammisione, personale MODELLI INNOVATIVI Promuovere nuovi modelli Replicare i nuovi modelli Modelli costruiti con i professionisti Modelli come punto di partenza, Sviluppo e Propagazione Bibliografia Cavada L. I processi di cambiamento ed innovazione: uno sguardo alle teorie di riferimento. Assistenza Infermieristica e Ricerca 2012; 31(4):173-176. Santullo A. L'Infermiere e le innovazioni in sanità Nuove tendenze e strumenti gestionali 2004, Mc Graw-Hill: Cap.4 Chiari P, Sist L,Moranda D, Biavati C, Cormons V, Tietz C, Taddia P. Studio per documentare l'esperienza dell'inserimento degli infermieri case management in reparti per acuti e post-acuti: il punto di vista degli operatori, dei pazienti ed i risultati clinico-organizzativi. Assistenza Infermieristica e Ricerca 2008; 27(4): 202-209 Tognoni G. Per una geografia infermieristica in tempo di crisi: tra ragni e sogni. Assistenza Infermieristica Ricerca 2013, 32: 120-123 Il futuro del National Insitute for Health and Clinical Excellence Assistenza Infermieristica Ricerca 2012, 32: 147-149 Saiani L., Brugnolli A., Ghitti M.G., Martin S., Rinaldi N., Zannini L. L’assistenza infermieristica durante la notte:revisione narrativa della letteratura Assistenza Infermieristica Ricerca 2010, 29: 132-139 Luzinski C.H., MS, Stockbridge E., Craighead,J., Bayliss D.,Schmidt M., Seideman J.The Community Case Management Program: For 12 Years, Caring at Its Best Geriatric Nursing, Volume 29, 3:207-215 Saiani L., Brugnoli A. Cure Infermieristiche..