PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE Cari genitori, i docenti della S. M. Castaldi sono lieti di presentarvi questo opuscolo che rappresenta la fase conclusiva di un percorso svolto in un intero anno scolastico, che ha visto coinvolti i vostri figli. Lo scopo di questo fascicolo non è di provocare cambiamenti rivoluzionari o rapidi nella nostra alimentazione, ma consci del fatto che il cibo è fondamentale per una buona salute, abbiamo pensato di tracciare alcune linee guida che ci permetteranno di essere più responsabili e critici nella scelta dei prodotti da consumare e di saperci difendere dai continui attacchi dei Mass Media. Pubblicità, televisione, radio, giornali ci bombardano con messaggi che propongono cibi invitanti, ma nello stesso tempo ci inviano immagini di persone che esibiscono un fisico in forma e “magro”. Per ovviare a ciò sono fiorite una moltitudine di diete, da quella del controllo del peso a quella del minestrone, da quella del pompelmo a quella del pomodoro…ad infinitum! Oggi ognuno cerca di trovare un sistema di alimentazione compatibile con il proprio aspetto fisico, spesso compiendo sacrifici inimmaginabili e così finiscono in questo ingranaggio anche un numero incredibilmente alto di giovanissimi che, preoccupati solo della propria immagine, cadono nell’ anoressia o comunque in un sistema di alimentazione errato. Se il nostro desiderio è quello di diventare sani, leggendo questo opuscolo, scopriremo quanto sia importante prendersi cura del proprio aspetto , evitando di sperimentare a caso una delle tante diete, ma scegliendo il cibo nel rispetto dei nostri bisogni, delle nostre tradizioni, del nostro ambient e, delle condizioni individuali e dei fattori climatici . Inoltre si consiglia tanto sport e…….. soprattutto niente doping ! 1 Il termine dieta mediterranea è stato coniato dagli americani agli inizi degli anni '60. Tutto comincia alla fine della seconda guerra mondiale, quando il medico americano Ancel Keys si accorse che le popolazioni povere di alcune zone dell'Italia meridionale presentavano un tasso di mortalità dovuto a malattie cardiovascolari molto inferiore rispetto alla popolazione americana. Gli scienziati ipotizzarono che questo fenomeno fosse correlato alle abitudini alimentari dell'area mediterranea. L’equipe del prof. Ancel Keys effettuò uno studio minuzioso confrontando le abitudini alimentari degli Stati Uniti, Giappone, Italia, Grecia, Jugoslavia, Olanda e Finlandia. Furono prese in esame 12.000 persone di età compresa tra i 40 -59 anni, suddivise in 14 campioni. Dallo studio emerse che la mortalità per cardiopatia ischemica era nettamente inferiore tra le popolazioni situate intorno al Mediterraneo. La mortalità superiore delle altre popolazioni fu attribuita alla dieta che includeva una quota consistente di grassi saturi quali strutto, burro, carne rossa, ecc. Da allora ulteriori studi hanno sempre confermato questi risultati. Uno dei motivi che portano a considerare la dieta mediterranea la più equilibrata ed efficace è rappresentato dall’utilizzo dell’olio di oliva estratto dal frutto di una pianta delle Oleaceae che, per il suo contenuto di acidi grassi monoinsaturi e per le sue doti di vitamina E dalle conosciute capacità antiossidanti, è senza alcun dubbio uno dei prodotti che rendono la dieta mediterranea così valida. La presenza, inoltre, di alimenti come i cereali e i suoi derivati, le verdure, la frutta e in particolar modo il pesce , per il suo contenuto in acidi grassi omega 3, fa sì che quest’alimentazione prevenga l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Il bello dell'alimentazione italiana è l'immenso patrimonio di prodotti gastronomici che ci consentono di godere di una varietà di alimenti di qualità unica al mondo . Il termine “ dieta” definisce le abitudini alimentari e l’ organizzazione di più razioni alimentari nel tempo . Seguire una dieta significa trarre i massimi vantaggi in salute ed efficienza fisica dal cibo. Le diete che si discostano dagli standard consigliati dalla scienza ufficiale possono portare serie conseguenz e per la salute. Queste si avvertano anche dopo mesi o anni e difficilmente vengono ricollegate con la memoria al modello alimentare sbagliato ( osteoporosi , anemia , patologie dell’ apparato digerente , calcolosi renale e della colecisti , squilibri ormonali legati a disfunzioni ghiandolari , ecc… ) . 2 Anche l’eventuale dimagrimento iniziale viene in seguito annullato e ripagato con un peso corporeo spesso superiore a quello iniziale . Una dieta in sostanza è uno stile di vita , un modello alimentare che può essere portato avanti per tutta la vita senza problemi di organizzazione dei pasti e di salute . La cultura alimentare di un popolo è legata all’ ambiente geografico e climatico, alle tradizioni e alle condizioni sociali ed economiche. Il modello alimentare italiano di oggi conserva solo pochi aspetti della vera dieta mediterranea che si caratterizzava per una alimentazione composta da cibi naturali, senza additivi o conservanti chimici. Salvo per alcuni prodotti di cui era necessario approvvigionarsi per la stagione invernale ( carne di maiale elaborato e conservato o la frutta trasformata in marmellate o mantenuta in cantine ben ventilate ), tutto il resto veniva consumato praticamente fresco o nell’ arco di qualche giorno. La ricetta che sintetizza emblematicamente il modello mediterraneo è certamente la “ pasta e fagioli ”, tipica alimentazione contadina dei tempi passati. Non a caso i legumi sono sempre stati definiti come “ la carne dei poveri ”. Se poi la pasta è all’ uovo e fatta in casa si realizza un mixer elevato di proteine nobili, glicidi complessi, preziosi minerali, vitamine e fibre. Pertanto la dieta mediterranea non è abbondanza di pane e pasta. Innanzitutto il pane è integrale e la pasta non solo di grano duro ma anche di vari cereali. Uno spazio particolare occupano i legumi. La carne è poca e la preferenza viene data a quella bianca e pesce azzurro. Pochi grassi con utilizzo principale di olio extravergine di oliva. Molta verdura , frutta fresca , frutta a guscio e vino. Un ulteriore caratteristica è la grande varietà dei prodotti con la possibilità di abbinare un infinita varietà di gusti e sapori, adattabili a tutte le esigenze. L’elenco delle ricette è praticamente infinito e si amplia ulteriormente in relazione agli usi e costumi locali. Dieta mediterranea è anche movimento a attività fisica. Il contadino e l’operaio dei decenni passati lavoravano manualmente tutto il giorno e si spostavano per lo più a piedi o con mezzi di locomozione non motorizzati. Pertanto un sufficiente e costante apporto energetico, soprattutto glicidico , diventava indispensabile . I piatti unici, che praticamente uniscono il primo piatto col secondo , sono una delle principali caratteristiche di questa dieta. Oltre alla pasta e fagioli (ma anche pasta e ceci, lenticchie , piselli, ecc.), altri esempi di piatti unici sono la pasta al sugo di carne con aggiunta di formaggio e olio extravergine di oliva. Inoltre i minestroni con verdure e legumi, la pizza napoletana con alici, mozzarella e pomodoro, ecc. Il pasto, accompagnato da un buon bicchiere di vino, si conclude sempre con una porzione di verdure e frutta fresca. Nel modello alimentare dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, pur nella diversità, sono presenti elementi comuni di somiglianza e omogeneità. 3 L’ alimentazione di tipo mediterraneo contiene mediamente : -50-60 % di glicidi dei quali l’ 80 % di glicidi complessi (pane integrale, pasta, riso, mais, ecc.) e il 20 % di zuccheri semplici -10-15 % di proteine delle quali il 60 % di origine animale (carni soprattutto bianche, pesce azzurro, ecc.) e il 40 % di origine vegetale (fagioli, ceci, lenticchie e legumi in genere) -25-30 % di grassi (olio di oliva in prevalenza, burro, strutto, ecc.) Frutta e verdura di stagione occupano un posto di primo piano per la loro caratteristica di fornire vitamine, minerali, antiossidanti e fibre. La ripartizione dei pasti si articola normalmente su cinque momenti giornalieri, tre principali ( prima colazione, pranzo e cena ) e due di sostegno ( spuntino di metà mattinata e merenda ). Sulla base dei dati provenienti da diversi studi epidemiologici concernenti la cosiddetta dieta mediterranea, gli alimenti che non possono mancare sono compresi in sette gruppi: Gruppo 1: carne, pesce e uova sono alimenti che hanno la funzione principale di fornire proteine d’alta qualità biologica, vitamine del gruppo B, ferro, oligoelementi e lipidi. Sono nutrienti definiti “plastici” in quanto grazie alla grande ricchezza di proteine sono molto importanti per il mantenimento e la crescita di tutti i tessuti. Gruppo 2: latte e derivati riforniscono il nostro organismo di calcio, indispensabile per la formazione di ossa e denti. Il calcio svolge, inoltre, molte altre funzioni quali: regolare il fenomeno della coagulazione , consentire la contrazione muscolare regolamentare la conduzione dell’impulso nervoso , regolare molte attività enzimatiche Gli alimenti del gruppo 2 contengono, inoltre, un buon tenore di proteine, vitamine, fosforo e lipidi. Gruppo 3: Fanno parte di questo gruppo una serie di alimenti in grado di fornire energia facilmente utilizzabile come pasta, riso, pane, patate e altri cereali come mais, orzo, avena e farro. Sono nutrienti indispensabili per il funzionamento del sistema nervoso, dei globuli rossi e del sistema muscolare. Le proteine presenti nei cereali non sono così nobili rispetto a quelle degli alimenti del gruppo I , ma consumate insieme ai legumi si completano fornendo un apporto proteico molto simile a quello derivante dal consumo di alimenti di origina animale. 4 Gruppo 4: Legumi. Sono alimenti caratteristici della alimentazione mediterranea. Sono importanti non solo perché ricchi di svariati nutrienti (proteine di discreto valore biologico, amido, vitamine del gruppo B, fibra, ferro e calcio), ma anche per il fatto che se consumati insieme a pasta, riso o pane costituiscono il cosiddetto “piatto unico” con il quale è possibile sostituire perfettamente la carne, esempio tipico sono i vegetariani per i quali gli alimenti del gruppo IV, rappresentano la fonte proteica per eccellenza. Gruppo 5: Comprende i grassi sia di origine animale che vegetale . Gli acidi grassi rappresentano il costituente fondamentale dei lipidi e sono distinti in saturi, presenti prevalentemente nei grassi animali, e insaturi contenuti prevalentemente nei vegetali. Il loro apporto deve essere limitato al 25% dell’energia introdotta giornalmente, poiché un consumo eccessivo, specie di grassi saturi, può facilitare lo sviluppo di malattie del sistema cardiovascolare. Gruppo 6: Ortaggi e frutta fonti di vitamina A: Albicocche, bieta, broccoli, carote, cicoria, indivia, lattuga, melone giallo, pesche, peperoni, zucca gialla. Sono alimenti ricchi in vitamina A che possiede un’azione protettiva nei confronti degli epiteli e svolge, inoltre, un’azione fondamentale nel fenomeno della visione alla luce crepuscolare. Contengono inoltre fibra alimentare, minerali, acqua e fruttosio. Gruppo 7: Ortaggi e frutta fonti di vitamina C: arance, broccoli, cavolfiori, fragole, lamponi, limoni, mandarini, peperoni, pomodori, pompelmi. La vitamina C compie nel nostro organismo innumerevoli funzioni come: consentire l’esecuzione di alcune tappe metaboliche che portano alla formazione del collagene ,presiedere alla protezione delle pareti dei vasi sanguigni, in particolar quella dei capillari ,partecipare alla formazione della dentina (struttura di sostegno del dente), facilitare la riparazione delle ferite ,favorire l’assorbimento del ferro ,svolgere un ruolo importante nella difesa contro le infezioni, proteggere dall’ossidazione . 5 GRUPPI ALIMENTARI, NUTRIENTI E FUNZIONE GRUPPI DI ALIMENTI -Cereali: Pasta,pane,mais, ferro, ecc -Tuberi: patate NUTRIENTI Glucidi ( amido ), proteine vegetali di medio valore biologico , alcune vitamine del complesso B ,fibra -Frutta e Vitamine ( soprattutto ortaggi di povitamina A e -Legumi freschi vitamina C ) Minerali, e antiossidianti in genere , acqua e glucidi, fibra. -Latte e derivati: formaggi, yogurt ricotta,ecc Proteine animali di elevato valore biologico , minerali (calcio altamente biodisponibile , fosforo, ecc ), vitamine (soprattutto B2 e A), glucidi ( lattosio ) ecc -Carne, pesce, uova -Legumi secchi ceci, fave, fagioli lenticchie,lupini , soia Proteine animali di elevato valore biologico ,minerali ( zinco , rame , ferro altamente biodisponibile, ecc ), alcune vitamine del complesso B. Fonte di proteine vegetali di medio valore biologico, alcune vitamine del gruppo B e minerali ( in particolare ferro ) -grassi da condimento : olio extravergine di oliva e altri olii , burro, margarina, lardo,strutto. Grassi , acidi grassi , anche essenziali , vitamine liposolubili A ed E . FUNZIONI Energetica, plastica Regolatrice protettiva, energetica Energetica, plastica, regolatrice Plastica, energetica Energetica 6 CONSIGLI -preferire i prodotti integrali -usare cereali per la prima colazione pranzo e spuntini. -limitarne l’uso a cena; -moderare il consumo di pizza, pasta all’uovo, biscotti (2-3 volte a settimana); -consumare giornalmente 3-4 porzioni di alimenti diversi di questo gruppo. -moderare il consumo di uva, banane, fichi, succhi di frutta zuccherati. -consumare la frutta soprattutto lontano dai pasti (merenda,spuntini). -preferire latte e yogurt scremato o parzialmente scremato, formaggi freschi e magri; -evitare panna e burro; -consumare con moderazione i formaggi a pasta dura e fusi. -preferire carni (pollame)e pesce (merluzzo,dentice ,ecc.)magri . Inoltre pesce azzurro (acciughe,sardine,aringhe,aguglie, sgombri,spatole,ecc.); -consumare il pesce almeno due volte a settimana lessato o arrosto; -limitare gli insaccati,le carni e i pesci grassi ,le frattaglie; -consumare le uova senza aggiunta di grassi (alla coque , sode). -limitare i grassi in genere soprattutto se di origine animale e fritti; -preferire gli oli vegetali,in particolare l’extravergine di oliva. Il modello della dieta mediterranea, ormai apprezzato dai nutrizionisti di tutto il mondo, è rappresentato con l’immagine simbolica di una piramide. Gli alimenti più importanti, di cui si deve fare un maggiore consumo, si trovano negli strati inferiori. Alla base troviamo i cereali, che insieme alle patate costituiscono una fonte di carboidrati complessi - quindi energia senza grassi - e di fibra. Salendo troviamo i gruppi di frutta (2-3 porzioni al giorno), ortaggi e verdure (in abbondanza), che contengono anch'essi fibra e sostanze antiossidanti, insieme all'olio d'oliva (quest’ultimo da consumarsi giornalmente ma con moderazione!). Sempre da consumare quotidianamente, latte e yogurt. Al centro della piramide ci sono gli alimenti da consumare non quotidianamente ma più volte alla settimana (con l’eccezione del latte e dello yogurt, da consumare tutti i giorni): si tratta dei cibi di origine animale, per esempio il pesce, le carni bianche, i formaggi (preferibilmente quelli freschi); da consumare con più parsimonia le uova. Molto importanti sono poi i legumi, un'ottima fonte di proteine vegetali. Al vertice della piramide ci sono infine gli alimenti da consumare con moderazione: gli zuccheri (e quindi i dolciumi), le salse e i grassi (con l’eccezione, come si è detto, dell’olio d’oliva), la carne rossa, ed il vino. Nella piramide alimentare mediterranea non esistono aliment i proibiti, ma soltanto cibi che vanno mangiati più o meno spesso. Gli alimenti da consumare quotidianamente sono quindi cereali, frutta, verdura e olio d'oliva, integrati con modiche quantità di latte e yogurt. È importante sottolineare che l’attività fisica deve essere parte integrante di questo sano modello alimentare; non a caso, le linee-guida nutrizionali più aggiornate l’hanno inserita nello zoccolo della piramide, assieme all’acqua (di cui si consiglia un consumo di 1,5-2 litri al giorno). Una sana alimentazione deve comprendere almeno cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura, cereali e i loro derivati (pane e pasta integrale per raggiungere un apporto di fibra sufficiente), pesce e olio di oliva per condimento. La carne (in prevalenza carne bianca ), per il suo maggiore contenuto in acidi grassi saturi, non più di tre/ quattro volte a settimana. In alternativa al pesce e alla carne è possibile mangiare dei formaggi preferibilmente quelli meno calorici, come la ricotta di mucca o di pecora, lo stracchino, la mozzarella, la caciotta fresca. 7 8 Attività fisica : quali vantaggi ? Numerosi studi hanno messo in luce i potenziali effetti negativi che possono derivare da una ridotta attività fisica sia nell’immediato , che nel lungo periodo . Nell’età evolutiva, durante la quale all’esigenza di mantenere lo stato di salute si aggiunge quella di favorire uno sviluppo fisiologico ottimale, un’attività fisica scarsa o irregolare può comportare effetti molto negativi, riferibili alla cosiddetta "sindrome ipocinetica". Questa può portare allo sviluppo di diversi quadri clinici definiti "paramorfismi" (modificazioni) della normalità degli organi e delle funzioni. I paramorfismi più noti, tipici dell’età evolutiva (per esempio ipercifosi dorsale, iperlordosi lombare, atteggiamento scoliotico), dipendono generalmente da una ridotta funzionalità dell’apparato muscoloscheletrico. La consapevolezza della relazione tra ridotta attività fisica e danni associati a questa scorretta abi tudine di vita ha portato nel tempo a una crescente diffusione della pratica sportiva, sia in età evolutiva che in età adulta. Questa tendenza ha prodotto ottimi risultati in termini di miglioramento dello stato di salute e di prevenzione delle patologie cronico-degenerative dell’età adulta (per esempio l’obesità , il diabete, l’ipertensione e le malattie cardiovascolari). Quale strategia adottare? Chi non ha mai praticato con regolarità un’attività fisica o si appresta a iniziarla per la prima volta (di solito per motivi di salute), si trova a dover risolvere alcune questioni preliminari, per esempio quale attività scegliere, quali e quanti esercizi eseguire, come e quando allenarsi. In queste persone non è raro riscontrare un basso livello di capacità fisico-motorie e una ridotta motivazione al movimento (in particolare nei soggetti in sovrappeso/obesi e negli anziani): fattori che, se non opportunamente considerati nell’impostazione del programma di allenamento, sono in grado di compromettere in maniera determinante(fino al fallimento) qualsiasi proposta motoria. In questi casi, la strategia migliore è un approccio graduale all’attività fisica. Il suggerimento è quello di seguire un programma di allenamento 9 che non produca, o limiti al mini mo, gli eventuali effetti sfavorevoli, sia a livello fisico (dolori muscolari che insorgono dopo un lungo periodo di inattività) che psicologico (attività troppo aggressive o eccessivamente complesse, in cui è difficile raggiungere risultati immediati). Tanto più si è inesperti, con uno scarso livello di efficienza e di capacità motorie, maggiore è il tempo necessario per creare quegli adattamenti favorevoli all’esercizio fisico in grado di ottimizzare i risultati prodotti da una pratica regolare. Qualche consiglio agli adulti Secondo autorevoli società scientifiche trenta minuti quotidiani di attività fisica moderata rappresentano, per gli adulti, la quantità minima di esercizio necessaria per mantenersi in buona salute e per non incorrere nelle patologie tipiche della sedentarietà. In età adulta, la scelta del tipo di attività fisica o sportiva è condizionata principalmente dalle preferenze individuali, dallo stato di salute (presenza di eventuali patologie), dalle capacità fisico-motorie (livello di efficienza fisica) e da altre variabili, per esempio la vicinanza della struttura al posto di lavoro o all’abitazione, la possibilità di parcheggio, gli orari disponibili. Generalmente , tra i 20 e i 30 anni si raggiunge il massimo della prestazione sportiva sia nelle attività di resistenza cardiovascolare che in quelle di forza: in questa fascia d’età è indicata qualsiasi disciplina sportiva, sia individuale che di squadra. Tra i 30 e i 40 anni il mantenimento di una buona forma fisica è legato alla regolarità e alla correttezza del programma di allenamento seguito; specialmente se negli anni precedenti ci si è mantenuti fisicamente attivi, si possono ancora raggiungere buoni livelli nella prestazione sportiva. Dopo i 40 anni, i programmi di attività fisica e/o sportiva si modificano non tanto nei contenuti (che devono prevedere, innanzitutto, un allenamento di resistenza cardiovascolare, di forza e di flessibilità) quanto piuttosto nella distribuzione dei carichi di lavoro (intensità, durata e frequenza) e nelle modalità di esecuzione. Dopo i 60 anni un programma di ricondizionamento motorio idoneo deve prevedere esercizi che non creino sollecitazioni eccessive sulla colonna vertebrale e sull’apparato muscolo-scheletrico e che, in generale, non pongano l’organismo in condizioni di stress molto intenso, col rischio di compromettere il livello delle capacità di adattamento al lavoro , tipiche di questa età. In tal senso sono consigliati gli sport aerobici (ginnastica aerobica, jogging, nuoto, camminata), le attività con i pesi, gli esercizi di stretching , di rilassamento e di educazione respiratoria. 10 E per i più piccoli? Lo sport, praticato fin dai primi anni di vita, è in grado di indurre sostanziali benefici, promuovere un buono stato di salute e stimolare un adeguato sviluppo delle capacità motorie. Una corretta formazione motoria e sportiva in età giovanile può evolversi successivamente nella pratica agonistica o come sport del tempo libero. È importante scegliere, in primo luogo, uno sport che sia adatto all’età, alle dinamiche di sviluppo e alle capacità fisiche e motorie del bambino e che rispetti i suoi gusti, realizzando le sue aspettative di relazione e di confronto sociale. In considerazione della grande disponibilità al movimento tipica dell’età infantile e giovanile, una scelta adeguata consente al bambino non soltanto di mantenere un ottimale livello di abilità fisica, ma anche di effettuare un migliore approccio all’attività fisica e sportiva vivendo lo sport in maniera piacevole e divertente. Soltanto una solida motivazione al movimento, infatti, è in grado di sviluppare un reale e duraturo interesse verso una pratica fisicosportiva. Verso i 3 anni si consiglia il “baby nuoto”, un programma di acquaticità che si sviluppa nel rispetto delle esigenze evolutive del piccolo, che in acqua rivive l’habitat della vita intrauterina. Dai 3 ai 6 anni sono indicati il nuoto, il calcio e tutte quelle attività chiamate “ludico-motorie”, in grado cioè di avviare il bambino all’attività sportiva attraverso un approccio vissuto sotto forma di gioco e di svago. Fino agli 8 anni sono consigliate le discipline che favoriscono un migliore controllo dei movimenti e una maggiore disponibilità all’accettazione di regole: le arti marziali, la ginnastica ritmica e artistica, la danza. Dopo gli 8 anni, quando il bambino è in grado di accettare le regole e le dinamiche del gruppo, il gioco motorio assume il carattere tipicamente presportivo. A questa età sono adatti minibasket (pallacanestro), minivolley (pallavolo) e minihandball (pallamano). A partire dai 14 anni è possibile effettuare anche allenamenti mirati allo sviluppo della forza, con una preferenza per gli sport di squadra: pallanuoto, calcio, pallavolo, pallacanestro. Prima dei 12 anni si sconsiglia la pratica sportiva a livello agonistico; prima di questa età, infatti, non sussistono ancora i presupposti psicofisici idonei per affrontare intensi carichi di lavoro sia a livello fisiologico che psicologico. Consigli utili per dimagrire Un’attività, un esercizio o una ginnastica che si possano definire dimagranti non esistono. Per perdere chili, infatti, è assolutamente consigliabile fare movimento, ma per quanto riguarda gli effetti sul peso corporeo, l’aumento del dispendio energetico dovuto alla pratica di un’attività fisica deve sempre essere messo in relazione all’energia 11 (calorie) introdotta con l’alimentazione, in modo tale da realizzare un bilancio energetico negativo dove le calorie introdotte siano inferiori a quelle consumate con l’attività fisica. È importante, quindi, avere un regime alimentare sano ed equilibrato da associare a un esercizio fisico praticato regolarmente, in maniera tale da creare nel lungo periodo il deficit energetico necessario per perdere peso. Quello che inoltre conta ai fini del dimagrimento è la durata (tempo e/o distanza percorsa) dell’esercizio fisico piuttosto che la sua intensità. Quando si hanno seri problemi di obesità i movimenti risultano più difficoltosi e il senso di affaticamento è maggiore. È preferibile in tal caso, prima di dedicarsi a un’attività motoria vera e propria, tentare di cambiare il proprio stile di vita rendendolo il più attivo possibile. Parliamo di calorie ! Conoscere l’effettivo valore della spesa energetica dell’attività fisica praticata può migliorare, in quei soggetti che presentano problemi di sovrappeso o, al contrario, molto attenti al mantenimento di una buona forma fisica, la conoscenza del rapporto tra le calorie introdotte con la dieta e quelle consumate realmente con l’attività fisica. Tanto più movimento si effettua, tanto maggiore è il dispendio energetico. Tuttavia, una moderata attività fisica praticata 2 o 3 volte la settimana con l’obiettivo di perdere e/o mantenere il peso corporeo potrebbe anche non essere sufficiente e in questo caso sarebbe più conveniente aumentare anche le occasioni di movimento spontaneo durante la giornata. Inoltre occorre tenere presenti alcuni importanti fattori legati alle caratteristiche individuali e al tipo di attività svolta. In un soggetto di 70 kg di peso, per esempio, un esercizio aerobico leggero-moderato (come il bowling, il golf o l’equitazione) favorisce un dispendio energetico inferiore alle 7 calorie/minuto. Ci sono poi esercizi aerobici da moderati a pesanti (come basket, ginnastica aerobica, calcio, tennis o pallavolo) per i quali si spendono dalle 8 alle 12 calorie/minuto. Infine, per gli esercizi aerobici massimali (come praticare alcuni sport a livello competitivo o correre a 11-14 km orari) si raggiunge una spesa energetica che può superare le 13 calorie/minuto. Soggetti con peso corporeo maggiore o minore consumeranno rispettivamente più o meno calorie. Quale palestra scegliere? In generale si ha sempre poco tempo da dedicare all’attività fisica: si hanno a disposizione soltanto alcuni giorni e alcuni orari con il rischio di effettuare un programma incompleto e ripetitivo basato sempre sullo stesso tipo di allenamento (di solito quello che piace di più!). Occorre quindi conciliare le proprie esigenze con un lavoro corretto e che realizzi un effettivo miglioramento dell’efficienza fisica, a breve e a lungo 12 termine. Una corretta, razionale e completa attività fisica va concepita in riferimento a un programma di lavoro ben articolato che comprenda: • lavoro aerobico (condizionamento cardiovascolare); • lavoro di forza (condizionamento muscolare su tutti i gruppi muscolari); • lavoro di stretching e mobilità articolare (flessibilità). I centri specializzati, in base alle richieste del mercato, propongono numerose attività: per orientarsi al meglio e trarre il massimo beneficio (in termini di tempo e risultati), occorre conoscere le diverse tipologie di lezione, il livello di difficoltà, l’entità del lavoro da svolgere e gl i obiettivi dell’allenamento. L’importante è mantenere durante la settimana un equilibrio di lavoro tra l’allenamento aerobico e l’allenamento di forza. L’allenamento sulla flessibilità è generalmente complementare agli altri due, ma potrebbe essere integrato attraverso singole lezioni di stretching (o tecniche simili) da svolgere liberamente. L’ultimo aspetto da considerare nella scelta delle varie tipologie di lavoro (e forse il più importante) si riferisce alle caratteristiche della lezione, che deve essere piacevole, allenante e sufficientemente semplice per essere facilmente realizzabile a livello motorio. La ginnastica in acqua La ginnastica in acqua, che in questi ultimi anni sta godendo di grande diffusione, è nata con finalità riabilitative, come terapia di recupero dopo traumi di una certa importanza. Visti i suoi numerosi benefici, ha poi trovato un largo riscontro anche nei centri sportivi come alternativa alle tradizionali lezioni di fitness. Al momento, le lezioni di ginnastica in acqua sono molto richieste, tanto che gli operatori del settore hanno sentito la necessità di creare delle valide alternative tecniche alla prima forma di ginnastica in acqua: l’acqua-gym.Quasi tutte le tipologie di lezione sono svolte a tempo di musica per dare continuità, intensità e ritmo esecutivo ai movimenti (interessando, quindi, anche la componente cardiovascolare) e per rendere il lavoro più motivante e coinvolgente. In generale una lezione di acquafitness può essere consigliata a tutti e in particolare a coloro che hanno la necessità di svolgere un programma di ricondizionamento fisico non particolarmente aggressivo e possibilmente “protettivo” dal punto di vista psicologico (per esempio persone in sovrappeso, donne in gravidanza e anziani). L’ambiente acquatico, infatti, presenta anche il pregio di “nascondere” eventuali difetti sia fisici che tecnici (esecuzioni maldestre e imprecise) che rappresentano molto spesso una delle cause di allontanamento dalle lezioni di gruppo proposte in palestra. 13 La cyclette è consigliabile a tutti? A qualsiasi età e a qualsiasi livello sportivo, pedalare - in bicicletta o su una cyclette - rappresenta una tra le attività fisiche più diffuse. Si può andare in bicicletta per puro piacere oppure con lo scopo di praticare un esercizio fisico vero e proprio con obiettivi specifici, programmato e organizzato nell’intensità, nella durata e nella frequenza. Andare in bicicletta è un esercizio abbastanza semplice, non richiede negli sportivi amatoriali particolari doti coordinative e atletiche ed è soprattutto molto comodo da praticare anche a casa (cyclette): chi ha difficoltà a trovare spazi e tempi adeguati per correre, camminare o praticare qualsiasi altra forma di esercizio fisico ha infatti nella cyclette una valida alternativa. Pedalare è un esercizio consigliabile a chiunque non abbia particolari problemi alle ginocchia o alla colonna vertebrale. In caso contrario, infatti, in relazione alle caratteristiche del soggetto e all’entità del problema, potrebbero realizzarsi condizioni sfavorevoli all’esecuzione corretta del movimento della pedalata e del mantenimento della posizione seduta sulla bicicletta (postura). Una passeggiata può diventare un allenamento? Camminare è un esercizio tra i più indicati per allenare il sistema cardiovascolare a una bassa e/o moderata intensità; è consigliabile, soprattutto, a chi riprenda l’attività fisica dopo una lunga pausa o abbia necessità di effettuare un allenamento per recuperare e mantenere l’efficienza fisica. Essendo un esercizio aerobico, induce adattamenti cardiocircolatori, respiratori e metabolici; coinvolge tutti i gruppi muscolari e, pertanto, è in grado di aumentare il livello del tono muscolare e di produrre favorevoli adattamenti anche sull’apparato osteoarticolare, migliorando l’efficienza dell’apparato muscoloscheletrico in generale. Sono sufficienti anche 5-10 minuti ripetuti più volte al giorno per produrre un discreto miglioramento nel livello di efficienza fisica, ma affinché una piacevole passeggiata si trasformi in un allenamento vero e proprio, è necessario eseguire il movimento nella maniera più corretta possibile: è importante effettuare un giusto appoggio del piede, una ottimale respirazione e una naturale oscillazione delle braccia mantenute in posizione rilassata. Come in tutti i programmi di allenamento, perché si producano gli effetti allenanti è necessario camminare con regolarità, a un’intensità adeguata e per un tempo sufficiente. In genere, l’allenamento si organizza in base al proprio stato di salute . 14 Si può dire che il doping sia nato insieme allo sport ; la definizione di doping da parte del comitato olimpico internazionale ha subito modifiche nel corso degli anni: è insufficiente infatti definire doping gli “argenti fisici e farmacologici che aumentano il rendimento” ; perfino il miele o un massaggio potrebbero rientrare in questa definizione. Impropria anche la definizione “stimolanti non di impiego comune che aumentano il rendimento”; nelle Ande la coca è di impiego comune, ma non per questo la si può considerare lecita. La definizione attuale, abbastanza soddisfacente (ma che potrebbe essere suscettibile di modifiche, dato il periodo…) è “uso o distribuzione ad un atleta di certe sostanze che potrebbero migliorare artificialmente la condizione fisica o mentale,aumentandone il livello di performance”. Il primo punto da chiarire e che invece molti atleti anche di alto livello sembrano ignorare, è che esistono delle precise classi di farmaci vietati, altre di farmaci di libero uso ,altre ancora di farmaci ammessi solo a certe dosi, o per certe vie di somministrazione. Il trionfo del doping,il livello più scandaloso ed immorale, è stato forse raggiunto nel 1980, con le Olimpiadi di Mosca, delle quali dobbiamo ricordare le “nane programmate” atlete della ginnastica artistica alle quali veniva artificialmente bloccato lo sviluppo,dato che,come tutti sanno,in tale specialità sono favoriti i soggetti dal baricentro basso. LE ARMI DELL’ ANTIDOPING Fino ad oggi il test per evidenziare sostanze proibite è stato effettuato mediante le analisi delle urine. La metodica è rigida, l’atleta deve essere nudo dalle ginocchia alla cintola e con le braccia scoperte,per evitare che tubicini nascosti nelle maniche o nel vestiario possano versare nel recipiente urine “innocenti”. I recipienti a tutela dell’ atleta devono essere appena lavati (è necessaria la presenza di un rubinetto nel locale dove avviene il prelievo); vengono raccolti in presenza del medico 40/ 50 cc di urina,e durante l’operazione il medico non deve abbandonare con gli occhi la zona puberale dell’ atleta. Il campione viene ripartito in due contenitori, sigillati e contrassegnati solo da un codice, che verranno quindi inviati fermo posta ,alla presenza di un notaio, ai centri antidoping. 15 FARMACI ECCITANTI IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE Di facile reperibilità, possono dividersi gruppi: • Sostanze eccitatorie indirette • Sostanze eccitatorie dirette. • Xantine in tre Sostanze eccitatorie indirette: Tra queste la stricnina che aumentando il tono muscolare Il superdosaggio può portare convulsioni, 3/ 4 crisi convulsive, sopraggiunge la morte per mancanza di ossigeno a livello del bulbo ( una parte dell’ encefalo). Sostanze eccitatorie dirette: Tra queste il pentametilentetrazolo (cardialzolo), l’aminofenazolo ( micoren, coramina ), l’ epazolo. Il meccanismo con cui agiscono non è noto. Xantine L’unica sostanza efficace della famiglia è la caffeina. Non va trascurato che 6 caffé sono già il livello di pericolo per la possibilità di carcinoma gastrico (ricordiamo che il caffé è pur sempre una sostanza tostata e come anche i cibi affumicati, a forti dosi e per lunghi periodo può produrre il cancro.) 1 amfetamine ed amfetamino- simili. Si comincio’ ad impiegarla perché produceva uno stato di iperattività, con aumento delle capacita ideative, miglioramento del tono dell’ umore. Riduzione della percezione della stanchezza (il soggetto diviene capace di un lavoro quantitativamente molto maggiore). Anche se spesso questo lavoro qualitativamente è più scadente. Ma vediamo quali altri inconvenienti può portare l’ assunzione di amfetaminosimili: • Aumento della frequenza cardiaca, con possibili aritimie; • Aumento del tono ventricolare; • Aumento dello stato di vigilanza, minor senso della fatica, maggior sicurezza, euforia che pero può sconfinare in stati di panico; • Aumento della temperatura corporea per liberazione di ormone tiroideo; • Aumento (transitorio) delle prestazioni sessuali, poi impotenza ; • Sonno dilazionato e non ristoratore. Una intossicazione acuta causa aggressività, panico, spinte suicide, fibrillazione ventricolare. Ma le amfetamine causano anche dipendenze. 16 2 metilfenidato In commercio col nome di Ritalin. Usato per bambini disattenti. L’ azione è simile a quella dell’ amfetamina, con una eccitazione mentale superiore alla attivazione fisica 3 pemolina Simile al metilfenidato, ma a differenza di questo, che ha un’ azione di 2-4 ore, conserva il suo effetto per tutta la giornata.. 4 inibitori delle mao Sono farmaci antidepressivi, servono ad innalzare il tono dell’ umore nei depressi. 5 beta bloccanti Sono una categoria di farmaci a parte, nel senso che vengono impiegati dagli atleti per elevare il livello. 6 corticosteroidi In termini più correnti sono detti cortisonici. Sono ormoni prodotti naturalmente dalla corteccia surrenale, ed il loro livello sale naturalmente in condizioni di stress. Sono ormoni catabolizzanti, ossia l’ esatto contrario degli anabolizzanti. Questi ultimi favoriscono la costruzione di tessuti, mentre i catabolizzanti la ostacolano. L’ eccesso di cortisone comporta aumento della pressione arteriosa, debolezza muscolare, aumento della glicemia, aumento della secrezione acida nello stomaco 7 diuretici Aumentano la produzione di urina da parte del rene. Nello sport sono usati con un duplice scopo : accelerare l’ eliminazione da parte del rene di eventuali altre sostanze doping assunte, per scendere di peso negli sport da combattimento. Se consideriamo che l’atleta in corso di allenamento perde già parecchi liquidi col sudore e la respirazione e che, ovviamente, per scendere di peso non reintegra le perdite, vediamo che il soggetto viene ad essere doppiamente disidratato. Insomma, il doping da diuretici, per quanto più di rado goda degli onori della cronaca, fa la sua buona dose di vittime e al contrario di altri farmaci che, seppur slealmente e a prezzo di notevoli rischi, aumentano la prestazione, ha un effetto assolutamente negativo sulla funzionalità renale. 17 8 testosterone e derivati Sono ormoni sessuali, gli ormoni maschili, noti come anabolizzanti oggi vengono impiegati anche come ormone della crescita; l’efficacia sulla produzione di massa muscolare è controversa a parte nelle donne e nei bambini, che ovviamente sono organismi con livelli bassissimi (di norma) di tali ormoni, e in caso di somministrazione rispondono con una mascolinizzazione , che include anche un aumento della massa muscolare. L’ azione forse più spiccata è comunque a livello del sistema nervoso centrale, del cervello, con la ormai nota azione dopaminergica anfetaminosimile: ancora una volta il farmaco dopante agisce sulla mente prima che sul fisico, stimolando la produzione della dopamina. Ne deriva un effetto euforizzante. Col tempo, e con le dosi, questa euforia si trasforma in aggressività. Vediamo gli effetti ricercati da chi assume anabolizzanti: aumento della massa muscolare, aumento della massa circolante sanguigna aumento del numero di globuli rossi e dell’ emoglobina ( la molecola che, nel globulo rosso, trasporta l’ ossigeno). Si aggiungono gli effetti sull’ umore già descritti. Quanto agli effetti indesiderati si hanno soprattutto nelle donne e nei ragazzi preadolescenti: irsutismo irreversibile ( crescita dei peli con distribuzione come nel maschio adulto, barba inclusa.), calvizie ( questa di solito reversibile) , arresto della crescita nell’adolescente (perché le ossa si saldano definitivamente, perdendo ogni possibilità di allungamento), diminuzione del grasso sottocutaneo (parliamo anche di quello tipicamente e gradevolmente femminile, si seno e fianchi), un altro effetto riguarda la libido, ossia il desiderio sessuale: questo nei maschi può subire un significativo aumento, salvo poi precipitare quando il soggetto non assume più il farmaco. 9 ormone della crescita Spesso alla ribalta in questo periodo, per l’ assunzione diretta o la stimolazione indiretta, provocata dalla creatina il GH può infatti essere somministrato come tale agli atleti, o se ne può stimolare la produzione assumendo dosi massicce di creatina, sostanza di per sè non dopante. Si è visto infatti che dosi ragionevoli di creatina ( non più di 3 grammi / die ) non alterano gli equilibri ormonali, mentre le dosi “correnti” somministrate agli atleti raggiungevano i 30 g/die ! Questo al solo fine di stimolare l’ipofisi a produrre GH Il GH viene impiegato per il suo effetto anabolizzante, ossia per costruire massa muscolare, ma gli effetti secondari che possiede dovrebbero scoraggiare chiunque fosse dotato di un minimo di giudizio: negli adolescenti, infatti, l’ ormone provoca una crescita solo delle estremità ( avremo così uno sviluppo abnorme di mani, piedi,nasi, orecchie, zigomi, mandibole; la lingua inizierà a sporgere dalla bocca ). 18 10 eritropoientina L’ ultima arrivata tra i farmaci dopanti è l’ eritropoientina, o EPO, che svolge funzioni analoghe a quelle ottenute con l’ autoemotrasfusione : aumentare il numero dei globuli rossi circolanti, in modo da migliorare il trasporto di ossigeno alle fibre muscolari. Il pericolo è che aumentando la parte corpuscolata, diciamo “solida” del sangue, se ne aumenta anche la possibilità che questo coaguli spontaneamente; in un atleta che, a causa di allenamenti e gare, perde importanti quantità di liquidi col sudore, la percentuale “ solida” rischia di aumentare ancora, provocando trombosi o embolie potenzialmente mortali. Il grosso problema del doping con EPO è che la sostanza, prodotta anche dall’ organismo, non è rintracciabile all’ esame delle urine e che in ambito internazionale il test antidoping non si effettua sul sangue. 19 Anno scolastico 2006/07 Gruppo di progetto: Dirigente Scolastico : Prof. Piccolo Ernesto Prof. Rinaldi Patrizia : responsabile del progetto Prof. Galluccio Anna Prof. Zurlo Biagio Esperti esterni : Dott. Allocca Salvatore Cimmino Carolina Donnarumma Immacolata Ringrazio calorosamente tutti coloro che ci hanno permesso di portare a termine questo progetto, in modo particolare il nostro Dirigente scolastico Prof. Piccolo Ernesto ed il Direttore didattico del III Circolo Prof. La Femina Pasquale. Rivolgo un pensiero affettuoso a tutti gli alunni , che hanno dimostrato impegno ed entusiasmo per le attività svolte ed alle maestre di tutti i plessi scolastici , che ci hanno accolto con cordialità ed apprezzamento. Particolare impegno è stato profuso dagli alunni del corso sperimentale di informatica, che hanno compiuto un accurato lavoro di ricerca su Internet e giornali quotidiani messi a loro disposizione dalla nostra scuola. La responsabile del progetto Prof . Patrizia Rinaldi 20