OGGI IN FAMIGLIA SALUTE e benessere l’airc difende le mamme l’ultimo goal della ricerca anticancro: curare il tumore nelle donne in gravidanza senza causare danni al bambino di Michela Moretti L’ Associazione italiana per la ricerca sul cancro, che l’11 maggio (Festa della Mamma) riscende in campo con le sue Azalee, lo sa perfettamente: i progressi siglati nella cura delle neoplasie che colpiscono le donne sono sempre più evidenti. Chiedetelo, per esempio, a quelle giovani mamme che scoprono di avere un tumore proprio durante la gravidanza. «Per merito delle nuove cure a disposizione e dei risultati di diversi studi su questo delicatissimo tema, le cose sono cambiate parecchio negli ultimi anni», spiega Giovanni Scambia, direttore del Dipartimento per la «Tutela della salute della donna e della vita nascente, del bambino e dell’adolescente», all’Università Cattolica di Roma. «Nella maggior parte dei casi la domanda da porsi oggi è: come posso curare la mamma senza danneggiare il futuro bambino?». Farlo è possibile, rimarca Scambia, senza essere più costretti a compiere scelte dolorose sul destino di lei o del suo bebè. I tumori diagnosticati in gravidanza sono eventi molto rari: accade circa a una gestante ogni mille. In pratica, circa 600-700 nuo- vi casi all’anno in Italia. Come accade per tutti i malati, è fondamentale individuare il tumore in fase iniziale, quando cioè necessita di cure meno aggressive. Una verità ancora più cruciale se c’è da tutelare la vita del feto. panicucci è testimonial Federica Panicucci, 46, con le Azalee della Ricerca distribuite dall’Airc per la Festa della Mamma. l’importanza degli esami «Purtroppo, invece, nelle gestanti capita che la presenza di un tumore sia di frequente scoperta in ritardo», dice Scambia, «perché i sintomi d’esordio vengono sottovalutati e perché si ritiene che durante la gestazione non si possano effettuare esami diagnostici. Tante mamme, infatti, ritengono che “potrebbero far male al bambino”. Falso: sono molti i test che, con le dovute cautele, si possono eseguire in gravidanza. Per esempio, per la comparsa di un nodulo sospetto al seno si può compiere tutto l’iter, dall’ecografia alla rimozione. Così come, se si sospetta la presenza di un carcinoma alla cervice uterina, è possibile sottoporsi senza problemi a Pap-test, colposcopia e biopsia». Meglio quindi non aspettare fino alla fine l’11 maggio l’azalea torna a colorare le piazze Domenica 11 maggio, Festa della Mamma, 20 mila volontari, affiancati da numerosi ricercatori, distribuiranno in 3.600 piazze circa 600 mila piantine di Azalea, simbolo della battaglia contro i tumori femminili. Basterà un 11 contributo minimo di 15 euro. L’obiettivo della giornata: raccogliere 9 milioni di euro per DOMENICA MAGGIO Festa della mamma garantire la continuità di oltre 90 progetti di ricerca già attivi in quest’area oncologica. Accompagna l’Azalea un opuscolo con i consigli degli esperti per la prevenzione e la diagnosi precoce. Per trovare l’Azalea della Ricerca nella vostra città: www.airc.it telefono 840-00.10.01 METTIAMO IL CANCRO ALL’ ANGOLO. L’AZALEA DELLA RICERCA ® Scegli il regalo che da 30 anni combatte i tumori femminili. ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO I NOSTRI VOLONTARI TI ASPETTANO IN PIAZZA. PER SAPERE DOVE: WWW.AIRC.IT - 840.001.001* della gravidanza, perché l’attesa favorisce il progredire della malattia fino agli stadi più avanzati, riducendo, purtroppo, le chance di un intervento efficace. un grande lavoro di squadra Certo queste “mamme speciali” dovrebbero essere indirizzate in Centri adeguatamente preparati, con équipe multidisciplinari (leggi: ostetrici, neonatologi, oncologi e psicologi) capaci di orchestrare come si deve il cammino diagnostico e terapeutico. «La gravidanza di per sé non peggiora la prognosi materna, se il tumore è adeguatamente diagnosticato e trattato», aggiunge Giorgia Mangili, responsabile dell’Oncologia ginecologica all’ospedale San Raffaele di Milano. «La stragrande maggioranza degli interventi chirurgici può essere effettuata in gestazione senza compromettere il benessere fetale. E negli ultimi anni si è dimostrato che dopo la fine del primo trimestre si può eseguire anche la chemio, che andrà sospesa qualche settimana prima del parto». Alcuni farmaci sono chiaramente controindicati, ma altri possono essere somministrati con successo, come hanno provato vari studi scientifici, senza danni per lo sviluppo del bimbo. L’aborto terapeutico è davvero l’ultima spiaggia, perché il messaggio degli specialisti oggi è: non devono esserci madri che non si curano per salvare il bambino. *UNO SCATTO DA TUTTA ITALIA, ATTIVO A PARTIRE DAL 22 APRILE, 24 ORE SU 24. ● Da leggere: Wondy - Ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro, di Francesca Del Rosso (Rizzoli) 111