58 Maggio 2012 Periodico dell’Ordine del Veneto www.ordinegiornalisti.veneto.it [email protected] f i R “ a m r o Giornalisti Poste Italiane SpA - Spedizione in A.P. 70% - DCB Vicenza solo con la laurea” ORDINE i de Giornalisti del Veneto AL L’ORDINE AL VOSTRO SERVIZIO Wall Street Institute, rinnovata la convenzione VENEZIA - L’inglese, un requisito importante per svolgere al meglio la professione giornalistica. Sulla base di questo convincimento, è stata rinnovata fino 20 febbraio 2013, la Convenzione tra l’Ordine dei Giornalisti del veneto e il Wall Street Institute (nelle sedi di Mestre, Treviso, Verona, Vicenza, Padova e Bassano del Grappa), che assicura alcune agevolazioni ai colleghi interessati ad imparare ex novo, rinforzare o praticare la lingua di comunicazione più usata al mondo. La Convenzione permette di frequentare la scuola in tutte le sedi venete del WSI che aderiscono all’iniziativa e prevede una riduzione sulla quota d’iscrizione e sull’acquisto di un corso di General o Business English. A chi fosse interessato a un riconoscimento internazionale, si segnala che il metodo Wall Street Institute è in linea con gli strumenti d’esame Examinations Business Language Testing Service di ESOL dell’Università di Cambridge ed è sede d’esame BULATS legalmente riconosciuta. Il metodo impartito è personalizzato sulla base delle esigenze personali e professionali dell’iscritto: Wall Street Institute dispone di uno staff didattico madrelingua o bilingue qualificato per l’insegnamento, un laboratorio multimediale (Speaking Center), un’area ricreativa per imparare l’inglese divertendosi (Social Club), un villaggio globale su Internet (The Vill@ge) per chattare con gli studenti Wall Street di tutto il mondo. Per usufruire della convenzione è necessario contattare il numero del Centro di Mestre 041-983494, specificando di avere diritto alla convenzione in oggetto in quanto giornalista o familiare di un nostro iscritto. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito dell’Ordine e su www.wallstreetinstitute.it. 2 SOS QUERELA E' sempre a disposizione dei colleghi lo sportello "Sos querela", avviato nel 2002 per dare consulenza legale in materia di diffamazione e di privacy. Il servizio, voluto per offrire uno strumento per migliorare le condizioni di lavoro dei colleghi e offrire un aiuto nei casi di difficoltà, è garantito dallo studio legale Bianchini di Venezia. Per informazioni, quesiti e prima assistenza, è possibile inviare una mail alla segreteria dell'Ordine dei giornalisti del Veneto ([email protected]) oppure rivolgersi direttamente allo studio legale Bianchini-Milner-Busetto-Munari, ai seguenti recapiti: tel. 041-2391311; fax 041-2391332; e-mail: [email protected]. ASSISTENZA LEGALE L'Ordine dei Giornalisti del Veneto, in applicazione del decreto legislativo 231/2002, ha istituito un servizio di assistenza legale gratuita rivolta ai colleghi, in particolare ai collaboratori autonomi, nei confronti dei quali le aziende editoriali assumono atteggiamenti scorretti, con particolare riguardo alla stesura di accordi contrattuali iniqui e al ritardato pagamento dei compensi. Un avvocato è a disposizione per le consulenze e per intraprendere le iniziative del caso a tutela del giornalista. L'iniziativa, limitata alla fase della consulenza, ha riscosso il gradimento dei colleghi che, in parecchi casi, sono già riusciti a risolvere il contenzioso attraverso l'intervento del legale incaricato dall'Ordine, l'avvocato Giorgio Battaglini. Per informazioni e assistenza ci si può rivolgere alla segreteria dell'Ordine del Veneto, San Polo 2162 a Venezia, in orario d'ufficio (lunedì e giovedì dalle 9 alle 13.30 e dalle 14 alle 16 - martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13.30). Il telefono è lo 041-5242650; il fax lo 041-5242665. L'e-mail: [email protected]. L'Ordine si avvarrà anche della collaborazione di legali dello Sportello free lance del Sindacato regionale dei Giornalisti del Veneto. noi giornalisti n.58 ORDINE i de Giornalisti S ommario maggio 2012 del Veneto 30125 Venezia Palazzo Turlona - S. Polo, 2162 tel. 041-5242650 fax 041-5242665 www.ordinegiornalisti.veneto.it 58 Maggio 2012 Periodico dell’Ordine del Veneto www.ordinegiornalisti.veneto.it [email protected] Presidente: Gianluca Amadori Vice Presidente: Maria Fiorenza Coppari Segretario: Claudio Baccarin Tesoriere: Leopoldo Pietragnoli Poste Italiane SpA - Spedizione in A.P. 70% - DCB Vicenza Consiglieri: Giuditta Bolognesi Michela Canova Giuseppe Gioia Alessandra Sgarbossa Martina Zambon “Giornalisti solo con la Laurea” 58 Revisori dei conti: Enrico Scotton Andrea Buoso Lorenza Martini Consiglieri Nazionali: Lucio Bussi Gabriele Cappato Enrico Galeazzo Alessandro Mantovani Maurizio Paglialunga Sabrina Talarico Alberto Vitucci noi giornalisti Periodico dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto Reg. Tribunale di Venezia n° 1205 del 22/11/95 Anno XIV n° 58 - maggio 2012 Direttore responsabile: Gianluca Amadori Redattore: Claudio Baccarin Redazione: Ordine dei Giornalisti del Veneto Campo San Polo 2162 30125 Venezia - Tel. 041-5242650 fax 041-5242665 [email protected] [email protected] Stampa: Tipolitografia Campisi srl Via dell’Industria, 13 - 36057 Arcugnano (VI) Tel. 0444-289148 - fax 0444-289179 ([email protected]) Impaginazione: Unocad Srl Via Vicenza, 232 - 36077 Altavilla Vicentina (VI) Tel. 0444-340742 - fax 0444-340552 ([email protected]) ✓ Speciale Assemblea - Più autorevolezza e credibilità: tavolo comune giornalisti - editori 4 ✓ L’album dei premiati 6 ✓ Premio Goattin al femminile, Vittoria Magno Premio alla carriera 9 ✓ Bilancio chiuso in attivo. Aumentano i servizi agli iscritti 12 ✓ Biblioteca dell’Ordine, consultazione ogni venerdì 14 ✓ A Cornuda nasce il museo della tipografia 14 ✓ Inpgi, Andrea Camporese confermato alla presidenza 15 ✓ Quotidiani Finegil, alla direzione arriva Ramenghi 15 ✓ Riforma/Giornalisti solo con la laurea - Formazione permanente per tutti 16 ✓ A scuola di New Media per capire come cambia l’informazione 18 ✓ Grande successo per i corsi “Crea la tua impresa” 20 ✓ I giornalisti veneti si diplomano in mediazione civile 21 ✓ Una legge sull’equo compenso contro lo sfruttamento 22 ✓ La carta di Firenze in difesa della dignità 23 ✓ Veneto in prima linea per contrastare il fenomeno del precariato 24 ✓ Rai, meno politica più servizio pubblico 25 ✓ Legge 150, dopo 12 anni è ancora incompiuta 26 ✓ Carta dei doveri del giornalista degli Uffici Stampa 27 ✓ A Padova una sala stampa per tutti i colleghi 28 ✓ Le altre convenzioni 28 ✓ Casagit amplia l’offerta: assistenza anche a precari e freelance 29 ✓ Deontologia, procedimenti disciplinari 30 ✓ Editoria in crisi, futuro pieno di incognite 34 ✓ I nuovi iscritti 36 Chiusura in tipografia 08/05/12 Tiratura 5300 copie noi giornalisti n.58 3 S pecialeA ssemblea Più autorevolezza e credibilità: tavolo comune giornalisti - editori L’assemblea annuale dell’Ordine dei giornalisti del Veneto si è tenuta venerdì 23 marzo nella sede di Venezia, alla presenza di oltre un centinaio di colleghi che hanno partecipato alle tradizionali premiazioni, di cui diamo conto nelle pagine successive. Giovani leve del giornalismo e colleghi con maggiore esperienza hanno avuto l’occasione di ritrovarsi nella casa dei giornalisti della regione, palazzo Turlona. Il bilancio consuntivo 2011 - chiuso con un attivo di oltre 21 mila euro, grazie ad un’oculata gestione patrimoniale - e il preventivo 2012 - che punta al pareggio nonostante le numerose iniziative in programma - sono stati approvati all’unanimità. Nelle pagine seguenti sono disponibili la relazione del tesoriere e le tabelle riassuntive. Alla cerimonia, aperta dalla relazione del presidente Gianluca Amadori, hanno preso parte anche la vicepresidente dell’Ordine, Fiorenza Coppari, il segretario Claudio Baccarin, il tesoriere Leopoldo Pietragnoli e i consiglieri Martina Zambon, Giuditta Bolognesi e Alessandra Sgarbossa. Il vice presidente del Consiglio Regionale Carlo Alberto Tesserin ha portato il saluto dell’amministrazione regionale; per il Sindacato dei giornalisti del Veneto è intervenuto il segretario Daniele Carlon. V ENEZIA - E’ necessario un tavolo comune sull’informazione: giornalisti ed editori assieme per affrontare i tanti problemi del mondo dei media; per discutere delle opportunità e delle sfide offerte dalle nuove tecnologie; per individuare soluzioni che consentano di recuperare lettori/radio-telespettatori, ma soprattutto credibilità ed autorevolezza. Lo richiede la situa- 4 zione di crisi e di incertezza; lo rende improcrastinabile l’esigenza di disegnare un percorso condiviso sul futuro dell’informazione che, inevitabilmente, deve puntare sulla qualità, all’insegna di modelli che mettano al centro la credibilità, l’attendibilità, il rigore, il rispetto della dignità delle persone. L’auspicio è che l’appello lanciato nel corso dell’assemblea annuale agli editori della regione non resti inascoltato: l’Ordine del Veneto si farà promotore di un incontro, invitando tutti gli editori dei principali mezzi d’informazione e i direttori responsabili, chiedendo loro di impegnarsi sul fronte della qualità dell’informazione; di sottoscrivere in tal senso un impegno di fronte a lettori e radio-telespettatori. Assieme ai giornalisti, per far crescere le aziende editoriali; non contro, come sempre più spesso sembrano voler fare. Investendo sul lavoro e sulla professionalità dei giornalisti, sul valore aggiunto e sulla credibilità e autorevolezza che solo il buon giornalismo può assicurare ai mezzi d’informazione. Ponendo un freno al processo di spettacolarizzazione della notizia che rischia di allontanare sempre più i cittadini dalla carta stampata e dai Tg. Invertendo il trend attuale che sembra voler “esiliare” i giornalisti nel ruolo di meri impiegati della notizia: esattamente il contrario di ciò che si dovrebbe fare. In un mondo telematico dove chiunque vuole e può comunicare direttamente, la mediazione giornalistica acquisisce ancora maggiore importanza, ma solo se è in grado di offrire approfondimenti, di compiere una selezione qualitativa delle notizie, di fornire interpretazioni, chiavi di lettura rigorose della realtà che ci circonda. Non hanno futuro mezzi di comunicazione che si limitano ad un “copia e incolla” di comunicati prodotti da uffici stampa e agenzie di pubblicità e di pubbliche relazioni. I giornalisti sono pronti ad impegnarsi in questa direzione: l’auspicio è che anche gli editori vogliano percorrere la stessa strada, investendo in progetti noi giornalisti n.58 di Gianluca Amadori presidente Ordine dei giornalisti del Veneto solidi e garantendo compensi dignitosi ai collaboratori esterni delle testate giornalistiche: non è pensabile di poter offrire prodotti autorevoli e di qualità a fronte di retribuzioni pari a 5 euro lordi ad articolo. Talvolta anche meno. La situazione generale del mondo dell’informazione ha vissuto, purtroppo, un progressivo peggioramento. Sul fronte dei numeri, innanzitutto. Per i media tradizionali è proseguita l’emorragia di copie, lettori, radiotelespettatori, associata ad una crisi degli investimenti pubblicitari che non sembra per nulla conclusa. Il 2011 è stato un anno pesante, soprattutto per l’emittenza televisiva locale, a causa del passaggio al digitale terrestre, che ha richiesto forti investimenti economici e ha fatto perdere ascolti stante l’aumento dell’offerta, ma anche per la grande confusione creatasi con il notevole aumento del numero di canali e per alcuni problemi di ricezione del segnale. In Veneto la crisi ha messo in noi giornalisti n.58 difficoltà anche testate storiche e consolidate come Antenna Tre: ai colleghi va la solidarietà dell’Ordine. Ma non è l’unica situazione preoccupante: a Televeneto si è fatto ricorso alla cassa integrazione, mentre altre emittenti hanno ridimensionato le redazioni. A fronte di una crisi sempre più pesante dei media tradizionali, non si sono ancora delineate prospettive certe di sviluppo futuro per i cosiddetti new media. Purtroppo va sottolineato come vi siano ancora poche idee, pochi progetti da parte del mondo editoriale: spetta a noi giornalisti, dunque, il compito di essere in prima fila per governare al meglio questa trasformazione, alla ricerca di nuovi modelli che mettano al centro la credibilità, l’attendibilità, il rigore, il rispetto della dignità delle persone. Modelli che, basandosi su una solida preparazione preofessionale dei giornalisti, lascino pettegolezzi e scandali a buon mercato alle trasmissioni di intrattenimento. Questa è la vera sfida che anche gli editori devono saper cogliere. L’attuale crisi, infatti, non è soltanto di numeri, ma anche di contenuti. Ed è necessario uno sforzo da parte di tutti per cercare di invertire la pericolosa deriva della spettacolarizzazione della notizia, dell’eccessiva semplificazione e banalizzazione che sfocia spesso in imprecisione; dei luoghi comuni e degli allarmismi esasperati, che alimentano inutili paure, alzano muri, rischiano di creare odio e discriminazioni. Uno sforzo da parte di tutti per tornare ad un giornalismo di precisione, che dia spazio a tutte le voci; che valorizzi il linguaggio pacato, la riflessione, il dialogo, la verifica accurata delle fonti e metta al bando la superficiale ricerca del titolo ad effetto, basato sul nulla. Anche se il momento è particolarmente difficile, continuo ad essere ottimista. Da parte dei giornalisti veneti c’è una grande vitalità, una gran voglia di fare al meglio il proprio “mestiere”, come dimostrano i numerosi esempi di buon giornalismo che costano ad alcuni colleghi minacce, intimidazioni, querele. Sono ottimista assistendo all’entusiasmo e alla passione dimostrata dai giovani giornalisti, dai praticanti che seguono i corsi di preparazione all’esame di abilitazione; guardando alla curiosità, alla voglia di imparare e di aggiornarsi, di confrontarsi, di condividere esperienze, dei molti colleghi che frequentano i seminari di aggiornamento promossi dalla Scuola “Buzzati”. E’ questa la base da cui iniziare a lavorare: ciascuno assumendosi le proprie responsabilità. 5 peciale S A ssemblea L’album dei premiati Pergamene (60 anni d’iscrizione) Giancarlo Bo Professionisti Medaglie d’Oro (50 anni d’iscrizione) Giampaolo Crovato Pubblicisti Medaglie d’Oro (50 anni d’iscrizione) Vincenzo Maddaloni Paolo Squarcina Silvio Zanus Fotoservizio: FotoAttualità Professionisti Medaglie d’Argento (in pensione nel corso del 2011) 6 Roberto Bolis Giorgio Corsetti Giuseppe Feronato Luciano Gianfilippi Francesco Lazzarini Lucia Massari Giovanni Priante Simonetta Simoni Donato Sinigaglia Sergio Tazzer noi giornalisti n.58 Pubblichiamo le fotografie dei colleghi che hanno presenziato alla cerimonia di premiazione Pubblicisti Medaglie d’Argento (30 anni d’iscrizione) Franco Bosello Giampietro Brunello Angelo Ceron Giampietro Comarella Edoardo Comiotto Vittore Maria Corsetti Alberto Curti Paola Dal Toso Mirella Dal Zotto Benvenuto Gallo Lucio Gion Antonella Laganà Gaetano Micaglio Gianni Milani Lucio Mozzo Turi Parise Claudio Ricchiuto Carlo Ridolfi Franco Rizzi Teobaldo Rossi Carlo Rubini Dario Tesser Gabriele Turrin Michele Vigne Giovanni Vitale Roberto Zava noi giornalisti n.58 7 S pecialeA ssemblea Sono stati inoltre premiati Pubblicisti Medaglie d’Argento (30 anni d’iscrizione) Bruno Agrimi Gianfranco Amato Giuseppe Bernardi Alessandro Bertacco Roberto Bona Giorgio Brogliati Roberto Brugnoli Ivo Caprili Gianni Carminati Sergio Claut Giovanni Comisso Nicola Cracco Nicola Alberto De Carlo Pietro Fracanzani Antonio Giacobbi Gianni Gross Diego Guidolin Sergio Leone Giorgio Marenco Leopoldo Mazzarolli Giampaola Meneghini Daniela Milani Vianello Gianni Moriani Flavio Orati Adriano Osto Gisella Pagano Maurizio Paniz Aldo Pavan Alessandro Pesavento Gennaro Pinto Giovanni Piva Luigi Poletto Paolo Pregnolato Massimo Rimpici Gianluigi Secco Michela Sironi Matteo Soccio Maurizio Stefani Paolo Steffenoni Ugo Suman Luigi Toffolo Romano Toppan Canuto Toso Pubblicisti Medaglie d’Oro (50 anni d’iscrizione) Paolo Lion, Aurelio Minazzi Professionisti Medaglie d’Argento (in pensione nel corso del 2011) Giancarlo Beltrame, Mauro Carrer, Elisabetta Zanotelli Professionisti Medaglie d’Oro (50 anni d’iscrizione) Antonio Garzotto, Adalberto Minazzi, Alberto Rizzotti Pergamene (60 anni d’iscrizione) Alfredo Spampani - pubblicista I diplomi ai neo-professionisti Da sinistra Stefano Cotrozzi, il presidente dell’Ordine veneto Gianluca Amadori, Davide Tamiello, il direttore della scuola Buzzati Orazio Carrubba, Daniela Ceccon, Maria Vittoria Adami, Salima Barzanti, Michael Calimani e Federico Rossi 8 noi giornalisti n.58 Premio Goattin, al femminile Vittoria Magno premio alla carriera T utta al femminile la premiazione della Borsa di studio intitolata a Massimiliano Goattin per l’edizione 2012. La vincitrice è Ylenia Dal Bianco con il progetto “Nepal Children’s Organization - I bambini raccontano il Nepal”, reportage giornalistico e fotografico dal Nepal che ha anche un risvolto sociale. I proventi della vendita del volume, finanziato attraverso il premio, saranno interamente devoluti al Nepal Children’s Organization per i bambini ospiti dell’orfanotrofio di Kathmandu. La giuria che ha vagliato i sedici progetti pervenuti quest’anno ha altresì segnalato altre tre proposte: “The Archeo–Tra- vel Project” di Veronica Del Punta per la previsione di utilizzo di tecnologie multimediali avanzate; l’Agenzia di stampa on line di Silvia Zanardi per l’originalità dell’idea; “VJP - Visiting Journalism Program Veneto” di Francesca Forzan segnalato dalla Camera di Commercio di Venezia - Venezi@opportunità per il business plan completo e ben strutturato. A premiare le colleghe, nel corso dell’assemblea annuale, la famiglia Goattin, il rappresentante del Comune di Venezia Riccardo Petito e Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Venezi@ opportunità. Come di consueto, erano presenti anche i vincitori dell’edizione 2011 per illustrare i progetti che hanno realizzato dallo scorso anno. Si tratta del portale d’informazione Veneto7giorni.it, progetto dei colleghi Antonella Scambia, Valentina Voi, Mattia Sopelsa e Tommaso Marconato, che accanto ad aggiornamenti quotidiani, ogni lunedì prevede una newsletter in pdf con servizi e inchieste di approfondimento. Mentre Giulio Todescan ha presentato il dvd con immagini, documenti e inchieste prodotti nell’ambito del corso-laboratorio “Lies. Appunti per un’inchiesta economica e sociale sul Veneto” (www. estnord.it/lies), presentato a breve in un incontro pubblico. Il papà di Massimiliano Goattin, Riccardo Petito, Maria Raffaella Caprioglio, la mamma e il fratello di Massimiliano, la vincitrice Ylenia Dal Bianco, le segnalate Francesca Forzan e Silvia Zanardi, la consigliera dell’Ordine Alessandra Sgarbossa noi giornalisti n.58 9 S pecialeA ssemblea A Vittoria Magno il premio alla carriera Orazio Carrubba, Vittoria Magno e Gianluca Amadori Under 35 ad Adriana Vallisari per un pezzo sul gioco d’azzardo Leopoldo Pietragnoli, la vincitrice Adriana Vallisari e Gianluca Amadori 10 noi giornalisti n.58 A Salima Barzanti il premio Pino Amadori La vicepresidente dell’Ordine Maria Fiorenza Coppari, Manuela Amadori, la vincitrice Salima Barzanti, Orazio Carrubba e il presidente dell’Ordine Gianluca Amadori I l Premio alla Carriera 2012 è stato assegnato alla collega Vittoria Magno, prima donna assunta in un quotidiano nel Veneto: un riconoscimento all’attività professionale e all’impegno profuso per la promozioni dei valori della professione e negli enti di categoria a vantaggio dei colleghi. “La prima volta che mi sono presentata alla redazione del Gazzettino - ha ricordato Vittoria Magno - mi hanno chiesto: ‘Ma perché vuoi fare un mestiere da uomo?’. Ai giovani rivolgo l’augurio della speranza. La nostra è una bella professione, che va fatta con il rispetto della gente. Ho un solo grande rimpianto - ha concluso la Magno - perché sono una donna, non mi hanno mai fatto seguire il Giro d’Italia”.Il premio Under 35, intitolato a Claudia Basso (assegnato quest’anno esclusivamente per la sezione “Periodici”, mille euro), è andato a Adriana Vallisari, “per la completezza e l’accuratezza con cui ha esaminato e descritto un problema di viva attualità, quale quello del proliferare del gioco d’azzardo alle slot machines e del conseguente fenomeno del dilagare della dipendenza da gioco, spaziando dalla realtà locale della provincia di Verona alla realtà nazionale, ricorrendo a interviste con esperti, e arricchendo l’inchiesta con il racconto, vivace e piacevole, di una personale esperienza in una sala da gioco”. E’ stata assegnata a Salima Barzanti la prima edizione del Premio “Pino Amadori”, riconoscimento al praticante giornalista che ha ottenuto la migliore votazione all’esame di abilitazione professionale nel corso del 2011. Il premio (mille euro) è stato messo a disposizione dai familiari del collega scomparso lo scorso dicembre. noi giornalisti n.58 11 di Leopoldo Pietragnoli tesoriere dell’Ordine dei giornalisti del Veneto S pecialeA ssemblea Bilancio chiuso in attivo Aumentano i servizi agli iscritti V ENEZIA - Si è chiuso con un saldo attivo di 21.696 euro, contro una previsione di chiusura in pareggio, il bilancio consuntivo 2011 dell’Ordine dei giornalisti del Veneto. Questo positivo risultato è dovuto a due fattori: la significativa crescita delle entrate rispetto al 2010 – 468.124 euro contro 449.530, più 4.2% – e rispetto al preventivo 2011 (452.050 euro, più 3.5%), e il rilevante contenimento delle spese – nonostante il generale aumento dei costi e la crescita delle attività, a cominciare dai seminari di formazione decentrata e dalla intensificazione dei corsi per gli aspiranti pubblicisti – che ammontano a 446.428 euro, di poco superiori (1%) ai 442.008 del consuntivo 2010 e, soprattutto, inferiori ai 452.050 euro del preventivo. A fine 2010 il Consiglio dell’Ordine, su conforme rilievo del Consiglio nazionale e del Ministero di Giustizia, è stato obbligato ad avviare la revisione della posizione dei pensionati per l’applicazione della quota intera a quanti godono di pensione diversa da quelle di vecchiaia o di invalidità. La revisione, molto travagliata e contrastata, ha consentito un aumento delle entrate sui 7.500 euro, anche se la attribuzione delle quote per cassa e non per competenza impedisce di leggere chiaramente tale risultato, mentre si devono a una contrazione dei nuovi iscritti nel 2011 le diminuite entrate per la tassa di iscrizione. Tra le “altre entrate” il rilevante aumento dei proventi e dei contributi per la formazione è dovuto in parte ai contributi del Consiglio nazionale e di Veneto Banca e in parte agli introiti delle iscrizioni ai corsi per aspiranti pubblicisti. La novità del raggruppamento sotto una unica voce (Contributi for- 12 mazione) di tutte le entrate – peraltro ben dettagliate nella documentazione contabile, così come le uscite – consente un immediato e chiaro raffronto con la omologa voce in uscita (Costi formazione) evitando possibili confusioni tra le singole voci, come accaduto in passato. I grandi capitoli di spesa non hanno presentato particolari scostamenti rispetto al 2010.Va segnalata la ulteriore diminuzione delle spese per gli organi dell’Ordine (nove consiglieri e tre revisori dei conti che svolgono tutti la loro attività a titolo completamente gratuito) scese a 26.845 euro rispetto ai 28.792 euro del 2010 e – soprattutto – rispetto ai 35.951 del 2009, nonostante gli aumenti reali dovuti alla crescita dei costi (dai trasporti, alle trasferte, alla partecipazione ai consigli). Un dato negativo: nonostante la ripetuta campagna promozionale, tuttora oltre il 60 per cento degli iscritti non ha adempiuto all’obbligo di legge di dotarsi di posta elettronica certificata (il numero degli inadempienti è addirittura cresciuto rispetto all’anno precedente). Di conseguenza, le spese postali sono aumentate a oltre 15 mila euro: un aggravio che pesa sulle casse dell’Ordine e che viene coperto con le quote dei colleghi che correttamente hanno attivato la Pec, e che quindi non producono all’Ordine spese postali. La situazione patrimoniale è rimasta invariata: gli investimenti ammontano a 347.584,91 euro, per cui possiamo continuare a guardare con assoluta tranquillità al futuro. Per quanto riguarda il preventivo 2012, va annotato che, dopo dieci anni di mancato adeguamento delle quote annuali, il Consiglio nazionale ha autorizzato i Consigli regionali ad aumentare fino a 70 euro la quota di loro competenza. Il Consiglio del Veneto, dopo un accurato esame e un ampio dibattito, ha deciso unanime un aumento da 50 a 60 euro, considerando le maggiori spese previste, specialmente per l’aumentata attività decentrata, e soprattutto i costi dei nuovi Consigli di disciplina. Di conseguenza, la principale voce di entrata viene elevata a 290 mila euro, contro i 247 mila euro del 2011. Una pesante incognita è costituita dalle spese per i Consigli di disciplina: nulla ancora si sa della loro composizione, della sede, della segreteria, del compenso... Ma poiché le spese saranno a carico dell’Ordine: a titolo prudenziale si è indicata una cifra di 20 mila euro. Sinteticamente, tenendo conto di queste premesse, nel preventivo viene stimata una chiusura in pareggio. Nell’esprimere parere favorevole ai bilanci, il Collegio dei revisori dei conti ha formulato questa raccomandazione che il Consiglio ha poi condiviso: «anche in considerazione dei pesanti effetti che l’attuale congiuntura economica determina sul piano occupazionale, apprezzando la sensibilità già concretamente manifestata dal Consiglio dell’Ordine verso i colleghi in condizione di precarietà, disoccupazione, carenza di tutele contrattuali ecc., si suggerisce al tesoriere la possibilità di sostenere con opportune iniziative i colleghi che intendono avviare nuove attività (start up), utilizzando, se necessario, le risorse degli investimenti mobiliari, anche se questo dovesse comportare un aumento delle uscite preventivate». Il bilancio consuntivo 2011 e il preventivo 2012 sono stati approvati all’unanimità dall’assemblea degli iscritti. noi giornalisti n.58 BILANCIO Anno 2011 ORDINE DEI GIORNALISTI DEL VENETO • Sede: VENEZIA S.Polo 2162 • 30125 VENEZIA RICAVI ED ENTRATE CONSUNTIVO 2010 € 309.271,00 € 250.261,00 € 59.010,00 € 91.837,00 € 20.030,,00 € 15.323,00 € 21.085,00 € 35.399,00 € 41.861,00 € 21.188,00 € 6.748,00 € 2.725,00 € 10.000,00 €€ 1.200,00 -€ 1.912,00 -€ 1.912,00 € 7.465,00 € 37,00 € 5.361,00 € 2.067,00 €- PREVENTIVO 2011 € 305.000,00 € 250.000,00 € 55.000,00 € 92.500,00 € 20.000,00 € 15.000,00 € 22.500,00 € 35.000,00 € 46.500,00 € 21.500,00 € 12.000,00 € 3.000,00 € 10.000,00 €€€€€ 8.050,00 € 50,00 € 5.500,00 € 2.500,00 €- CONSUNTIVO 2011 € 289.759,00 € 250.261,00 € 42.349,00 € 97.171,00 € 25.377,00 € 7.598,00 € 31.212,00 € 32.984,00 € 70.230,00 € 22.949,00 € 26.288,00 € 5.230,00 € 14.004,00 € 1.759,00 €€ 80,00 € 80,00 € 10.883,00 € 603,00 € 8.633,00 € 1.324,00 € 323,00 € 448.522,00 € 452.050,00 € 468.123,00 CONSUNTIVO 2010 € 95.092,00 € € 95.092,00 € 35.951,00 € 28.792,00 € 153.983,00 € 57.121,00 € 14.828,00 € 11.197,00 € 27.694,00 € 6.200,00 € 19.438,00 € 7.937,00 € 11.401,00 € 4.952,00 € 4.616,00 € 138.217,00 € 22.105,00 € 15.000,00 € 17.785,00 € 35.184,00 € 26.896,00 € 5.414,00 €€ 3.863,00 € 11.970,00 € 2.640,00 € 2.640,00 €€ 7.036,00 € 7.036,00 € 325,00 €€ 325,00 € 15.923,00 € 3.821,00 € 11.844,00 € 258,00 €€- PREVENTIVO 2011 € 105.000,00 € 105.000,00 € 36.000,00 € 40.000,00 € 157.000,00 € 61.000,00 € 15.000,00 € 13.000,00 € 27.000,00 € 8.000,00 € 20.000,00 € 8.000,00 € 5.500,00 € 5.000,00 €€ 122.914,00 € 25.000,00 €€ 18.000,00 € 27.500,00 € 28.000,00 € 5.414,00 € 5.000,00 € 4.000,00 € 10.000,00 € 3.836,00 € 3.836,00 €€ 7.200,00 € 7.200,00 € 300,00 €€ 300,00 € 15.800,00 € 3.800,00 € 12.000,00 €€€- CONSUNTIVO 2011 € 90.920,00 € 90.920,00 € 28.792,00 € 26.845,00 € 148.325,00 € 60.889,00 € 15.450,00 € 8.225,00 € 22.008,00 € 8.650,00 € 19.928,00 € 6.939,00 € 6.233,00 € 6.236,00 €€ 150.036,00 € 34.089,00 € 15.000,00 € 18.175,00 € 28.904,00 € 34.056,00 € 5.415,00 € 1.404,00 € 1.023,00 € 11.970,00 € 2.469,00 € 2.469,00 €€ 6.626,00 € 6.626,00 € 510,00 € 510,00 € € 20.385,00 € 4.371,00 € 15.756,00 € 258,00 € 311,00 € 311,00 TOTALE € 442.008,00 € 452.050,00 € 446.427,00 RISULTATO D’ESERCIZIO € 6.514,00 €- € 21.696,00 Entrate contributive - QUOTE CONTRIBUTIVE ANNO CORRENTE E PRECED. - TASSA ISCRIZIONE Entrate per prestazioni di servizi ad iscritti - DIRITTI DI SEGRETERIA - TESSERE - PRESTAZIONI D’UFFICIO - DIRITTI SU QUOTE ORDINE ROMA Altre entrate - RECUPERO QUOTE FITTO ED UTENZE UFFICI - CONTRIBUTI FORMAZIONE - ALTRI PROVENTI (INT.MORA+ALTRO) - ALTRI PROVENTI (PARTENARIATO VEGA) - PROVENTI DIVERSI (CARTA FI, VENETI NEL MONDO) - PROVENTO PER VENDITA CESPITE Variazioni delle Rimanenze - VARIAZIONE RIMANENZE LIBRI PER PRATICANTI Redditi e proventi patrimoniali - INTERESSI ATTIVI BANCARI - PROVENTI E RENDIMENTI DA GESTIONE FINANZIARIA - RIVALUTAZIONE ATTIVITA’ FINANZIARIE - SOPRAVVENIENZE ATTIVE TOTALE COSTI ED ACCANTONAMENTI Spese per il personale - STIPENDI, CONTRIBUTI, T.F.R. Spese per gli organi dell’ordine - RIMBORSO SPESE TRASFERTE, PARTEC.CONSIGLI, RAPP.) Spese funzionamento uffici - AFFITTO LOCALI ED UTENZA - POSTALI, AUTENTICHE E NOTIFICHE - MATERIALE DI CONSUMO, CANCELLERIA E TESSERE ISC. - PULIZIA UFFICI, NECROLOGI E SPESE GESTIONE UFFICIO - TESSERE ISCRITTI - CONSULENZE PROFESSIONALI - PREMI ASSICURATIVI - ARCHIVIAZIONE OTTICA (ORDINARIA) - ALTRE SPESE GENERALI - CANONE ANNUALE PEC Spese per prestazioni istituzionali - COSTI PER CORSI DI FORMAZIONE (SCUOLA BUZZATI) - COSTI ACCESSORI (SCUOLA BUZZATI) - PREMI E RICONOSCIMENTI ISCRITTI - STAMPA ALBO ED OPUSCOLI - ASSISTENZA GIURIDICA PER PRATICHE - SPESE ELEZIONI 2007/2010 - SPESE LEGALI PER CAUSE - ALTRE SPESE GENERALI (DEL.CINESE, RUSSA, ECC) - COSTI ATTIVITA’ PARTENARIATO VEGA Spese non classificabili altrove - BANCARIE, RIMB.QUOTE ANNI PRECEDENTI E DIVERSE - LIBERALITA’ E ONERI UTIL. SOC. (ODG VENETO) Oneri tributari - IRAP - IMPOSTE E TASSE Oneri finanziari - Perdite su gestioni patrimoniali e fondi d’investimento - Interessi passivi vari Accantonamenti - AMMORTAMENTI - ARCHIVIAZIONE OTTICA (QUOTA ANNUALE) - ACCANTONAMENTO F.DO ART.35, C.2, C.C.N.L. Svalutazioni - Svalutazioni attività finanziarie noi giornalisti n.58 13 Biblioteca dell’Ordine, consultazione ogni venerdì E ’aperta al pubblico la biblioteca dell’Ordine dei giornalisti del Veneto. Tutti i venerdì, dalle 9.30 alle 13, gli oltre 500 volumi custoditi nella sede di palazzo Turlona, a Venezia, sono a disposizione di tutti i colleghi per la consultazione. L’opera di catalogazione è stata completata, grazie alla disponibilità offerta gratuitamente dal collega Sandro Liberali e, finalmente, tutti i giornalisti iscritti all’Albo regionale, potranno accedere liberamente alla dotazione di libri raccolti nel corso degli anni dall’Ordine, in particolare attraverso donazioni di colleghi. Inizialmente è previsto un solo giorno alla settima- na per la consultazione dei volumi, la mattina del venerdì. Successivamente, se ve ne fosse la necessità, le giornate di apertura al pubblico potranno essere aumentate e si potrà pensare anche ad un servizio di prestito. La lista di volumi che sono conservati nella biblioteca dell’Ordine è consultabile sul sito internet www.ordinegiornalisti.veneto.it Per il momento si tratta di una piccola biblioteca, ma la dotazione di libri è destinata a crescere - in numero e in importanza dei volumi - se tutti i colleghi saranno disponibili a collaborare con donazioni: saranno i benvenuti sia i libri scritti dai giornalisti veneti, sia le pubblicazioni sul mondo del giornalismo e dell’informazione. A Cornuda nasce il museo della tipografia O spite particolare dell’assemblea 2012 dei giornalisti è stato Silvio Antiga, titolare delle omonime imprese tipografiche di Cornuda, in provincia di Treviso. Antiga ha presentato il museo della tipografia, già aperto da un paio di anni a fianco della sua azienda, che sarà inaugurato ufficialmente tra qualche mese. La Tipoteca Italiana, così si chiama il museo, costituisce un’importantissima operazione della memoria. Grazie ad una grande passione e ad un notevole entusiasmo, Antiga ha raccolto un ricchissimo materiale sull’arte della tipografia nel corso di una ventina di anni di viaggi in giro per l’Italia, alla ricerca di vecchie tipografie dismesse. Il museo 14 è un percorso che attraversa spazi polivalenti: le officine di fusione, stampa e restauro, le compositorie, i laboratori e le aule didattiche. Una “passeggiata” indietro nel tempo che offre tratti panoramici e tratti immersi nei luoghi di lavoro, che si trasforma in un incontro con la storia del carattere e della stampa che per tanti anni ha condiviso un tratto di strada comune con la storia del giornalismo. E’ per questo motivo che l’Ordine dei giornalisti del Veneto ha ritenuto doveroso invitare Silvio Antiga a presentare la sua iniziativa. La data della cerimonia di inaugurazione sarà tempestivamente comunicata a tutti i giornalisti iscritti all’Albo regionale. noi giornalisti n.58 Inpgi, Andrea Camporese confermato alla presidenza R innovati gli organismi dell’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani per il quadriennio 2012-2016. Il collega veneto Andrea Camporese è stato riconfermato Presidente dell’Inpgi all’unanimità dal Consiglio di amministrazione dell’Inpgi, che ha eletto, sempre con voto unanime, come vicepresidente vicario Paolo Serventi Longhi (già eletto tra i pensionati del consiglio generale a seguito delle elezioni di fine febbraio) e Fabrizio Carotti, in qualità di vicepresidente indicato dalla Fieg, la Federazione Italiana Editori Giornali. Oltre al presidente e ai vice, che lo affiancheranno in questo quadriennio, il nuovo Consiglio d’amministrazione risulta inoltre composto dai colleghi, eletti dal Consiglio generale, Roberto Carella (Friuli Venezia Giulia), Edmondo Rho, Marina Macelloni e Claudio Scarinzi (Lombardia), Giuseppe Marzano (Trentino Alto Adige), Silvia Garambois, Silvana Mazzocchi e Carlo Chianura (Lazio), e dai membri designati dagli organismi di categoria e dagli organi vigilanti, ossia Andrea Mancinelli (Presidenza del Consiglio dei Ministri), Fiorella Kostoris Padoa Schioppa (Ministero del Lavoro), Edoardo Zecca (Fieg), Franco Siddi (Fnsi) e Massimo Marciano (in rappresentanza della Gestione separata per il lavoro autonomo). Questi invece i colleghi veneti che sono risultati eletti a seguito della tornata elettorale dal 27 febbraio al 4 marzo. Per la Gestione principale sono stati eletti nel Consiglio generale, composto complessivamente da cinquanta giornalisti attivi e dieci giornalisti pensionati, Andrea Camporese e Monica Andolfatto (eletti su base circoscri- zionale rispettivamente con 152 e 148 voti), e nel Collegio sindacale, composto da tre sindaci effettivi e altrettanti supplenti, Enrico Ferri (eletto su base nazionale con 1.811 preferenze). Sommando il voto elettronico e quello cartaceo hanno votato complessivamente in tutta Italia il 20,54% degli aventi diritto, con percentuali variabili a seconda dell’organo statutario da eleggere. Per quanto riguarda il voto telematico in Veneto, modalità utilizzata dalla stragrande maggioranza degli elettori, hanno votato il 20,96% degli aventi diritto per Consiglio generale, il 21,67% per i pensionati, il 20,54% per il Collegio sindacale Inpgi1, il 13,98% per il Comitato amministratore Inpgi 2 e il 13,7% per l’elezione del rappresentante della Gestione separata nel Collegio sindacale. Quotidiani Finegil, alla direzione arriva Ramenghi Nominato vicedirettore Antonello Francica C ambio al vertice dei quattro quotidiani veneti del gruppo Finegil. Dal 24 marzo,Antonio Ramenghi è il nuovo direttore unico de Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, la Nuova di Venezia e Mestre, il Corriere delle Alpi di Belluno. Ramenghi, nato a Castel Guelfo (Bologna) il 20 maggio 1946, è giornalista professionista dal 27 novembre noi giornalisti n.58 1974. Ha iniziato la sua carriera ad Autosprint. Entrato nel gruppo editoriale L’Espresso nel 1983, ha guidato sia il settore Economia che le redazioni di Bologna e di Milano di Repubblica. Nel 2000 è vicedirettore del settimanale l’Espresso, nel gennaio 2011 assume la direzione de La Gazzetta di Modena. Vicedirettore dei quattro quotidiani veneti Finegil è stato nominato Antonello Francica, già direttore della Nuova di Venezia e Mestre. Omar Monestier, già direttore del Mattino di Padova e del Corriere delle Alpi, assume la direzione del Messaggero Veneto di Udine. Alessandro Moser lascia la direzione della Tribuna di Treviso e assume quella della Gazzetta di Reggio. 15 RIFORMA / Giornalisti solo con la laurea Formazione permanente per tutti P er iscriversi ad un Albo professionale, e dunque anche a quello dei giornalisti, sarà necessario essere in possesso di una laurea, fare un periodo di pratica di 18 mesi (sei dei quali anche all’interno dell’Università, previo convenzioni con l’Ordine) e sostenere un esame di abilitazione professionale. E’ una delle principali novità introdotte dalla riforma degli Ordini professionali contenuta nella manovra Tremonti (il decreto legge 138/11, convertito dalla legge 148/2011), successivamente confermata dal provvedimento Monti sullo sviluppo, il dl 1/2012 convertito con alcune modifiche nella legge 27/2012) La riforma ha introdotto l’obbligo della formazione continua obbligatoria per tutti gli iscritti agli albi professionali: dunque anche i giornalisti, come già fanno gran parte degli altri professionisti, dovranno frequentare un numero di ore di aggiornamento all’anno, secondo le regole che saranno stabilite dal Consiglio nazionale. Altra importante novità riguarda il fronte disciplinare: non saranno più i Consigli dell’Ordine ad occuparsi dei procedimenti disciplinari, ma costituende Commissioni disciplinari, la cui composizione e competenze dovranno essere definite attraverso appositi decreti attuativi. Ai Consigli dell’Ordine resteranno competenze in materia di tenuta dell’Albo, formazione e aggiornamento professionale. La nuova normativa che riguarda le 16 professioni, ma più in generale liberalizzazioni e sviluppo, prevede inoltre l’abolizione delle tariffe minime e l’obbligo di pattuire il compenso per le prestazioni professionali al momento del conferimento dell’incarico. Nel caso di contenzioso giudiziario, il Tribunale quantificherà il compenso dovuto sulla base di parametri stabiliti dal ministero vigilante. Il professionista avrà anche l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa a copertura dei possibili danni provocati nell’esercizio dell’attività. I dettagli operativi della riforma in relazione a ciascun Ordine professionale dovranno essere definiti da appositi decreti legislativi che, al momento di andare in stampa, non sono stati ancora varati. Dunque non è ancora chiaro in che modo sarà regolato l’accesso all’Albo dei giornalisti, in particolare per quanto riguarda i pubblicisti (che attualmente non sono tenuti a sostenere alcun esame di abilitazione), né come saranno elette/nominate e da chi saranno composte le Commissioni disciplinari. La proposta dell’Ordine nazionale In attesa del varo dei decreti attuativi della riforma, il Cnog ha approvato il 19 gennaio 2012 le linee guida alle quali l’Ordine nazionale dei giornalisti si augura possa conformarsi il ministero della Giustizia. Le riportiamo integralmente. “Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti evidenzia la peculiarità della professione giornalistica da intendersi come strumento di democrazia fondato sull’art. 21 della Costituzione e finalizzato a garantire il diritto dei cittadini ad un’informazione corretta e completa, indispensabile per compiere scelte libere e consapevoli. ACCESSO ALLA PROFESSIONE E TIROCINIO L’accesso alla professione giornalistica è libero. Fermi restando l’unicità dell’Albo, la permanenza dei due Elenchi e i diritti acquisiti dagli iscritti all’entrata in vigore della riforma, l’accesso alla professione di giornalista dovrà avvenire attraverso l’esame di Stato. Per sostenere l’esame di Stato gli aspiranti giornalisti dovranno possedere una laurea e aver svolto un tirocinio di 18 mesi. Le forme di tirocinio saranno individuate in un regolamento e potranno essere: praticantato aziendale, frequenza master dell’Ornoi giornalisti n.58 dine, compiuta frequenza di corsi universitari specialistici post laurea in giornalismo, sistematica collaborazione equamente retribuita a testate giornalistiche. A far data dall’entrata in vigore della riforma, chi avrà superato l’esame di Stato sceglierà se iscriversi nell’Elenco Professionisti o in quello Pubblicisti non possedendo il requisito dell’esclusività professionale. Chi ha già superato un esame di Stato per l’iscrizione ad un diverso Albo professionale e ha svolto il tirocinio giornalistico, può accedere direttamente all’Elenco Pubblicisti. FORMAZIONE PERMANENTE La formazione permanente è compito essenziale dell’Ordine. Il principio, da introdursi nella riforma, persegue l’obiettivo di stabilire un obbligo di aggiornamento, contravvenendo al quale si determina un illecito disciplinare. La formazione permanente dovrà essere coordinata dal Consiglio nazionale mediante apposito regolamento, sarà obbligatoria – stante l’unicità dell’Albo – per tutti gli iscritti, e avverrà mediante l’attribuzione di crediti. ASSICURAZIONE L’assicurazione obbligatoria, per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale, non è conforme alla specificità della professione giornalistica. CONSIGLI DI DISCIPLINA L’attività disciplinare, essenziale per il rispetto della deontologia e del diritto dei cittadini a una informazione corretta e completa, garantisce la terzietà attraverso la separazione dei consigli dell’Ordine dai consigli disciplinari e si esercita attraverso: a) Il Consiglio di disciplina regionale è composto da otto membri. Viene eletnoi giornalisti n.58 to dai Consigli regionali tra gli iscritti all’Albo con almeno 15 anni di iscrizione, che non abbiano subito sanzioni disciplinari definitive. I membri non sono eleggibili per più di due mandati consecutivi, il loro incarico è incompatibile con ogni altra carica negli organismi di categoria, pubblici e privati. Il consigliere istruttore del procedimento non partecipa al voto. La durata del mandato è pari a quattro anni, salvo il primo mandato che avrà durata biennale. Presso ogni Consiglio regionale di disciplina opera un garante dei cittadini avente il compito di segnalare eventuali violazioni deontologiche. b) Il Consiglio di disciplina nazionale, che svolge funzioni di seconda istanza, è composto da quattordici membri eletti dal Consiglio nazionale dell’Ordine tra gli iscritti all’Albo, con almeno 15 anni di iscrizione, che non abbiano subito sanzioni disciplinari definitive e che abbiano ricoperto la carica di consigliere regionale o di consigliere nazionale dell’Odg ovvero di componente di Consiglio di disciplina. Il consigliere istruttore del procedimento non partecipa al voto. I membri non sono eleggibili per più di due mandati consecutivi, il loro incarico incompatibile con ogni altra carica negli organismi di categoria, pubblici e privati. La durata del mandato è pari a quattro anni, salvo il primo che avrà durata biennale. La distinzione tra funzioni di amministrazione e di disciplina esige una congrua riduzione del numero dei componenti del Consiglio nazionale. NORME TRANSITORIE PER L’ACCESSO ALL’ESAME DI STATO L’iter transitorio di accesso all’esame di Stato dovrà esaurirsi nell’arco massimo di un quinquennio e sarà regolato da precise norme, fermo restando che i pubblicisti non intenzionati ad avvalersi di tale normativa, restano iscritti all’Elenco di appartenenza. La normativa, tesa a garantire i diritti acquisiti, non interferisce con i canali di accesso tradizionali: praticantato aziendale, riconoscimento d’ufficio, scuole di giornalismo, tutoraggio per i free-lance. Sono richiesti i seguenti requisiti: iscrizione all’Elenco dei Pubblicisti; esercizio esclusivo dell’attività giornalistica in forma di sistematica collaborazione retribuita di almeno 36 mesi nell’ultimo quinquennio; certificazione del rapporto contrattuale e comunque continuativo esistente nell’ultimo quinquennio, compresa la documentazione fiscale (Cud o dichiarazione dei redditi); attestazione della regolarità contributiva previdenziale per i compensi percepiti per il periodo equivalente; presentazione del materiale attestante l’attività giornalistica svolta nel corso nell’ultimo quinquennio (la specificazione è rinviata al regolamento di attuazione). L’accesso all’esame di Stato avverrà tramite: verifica dei requisiti, effettuata dagli Ordini regionali secondo linee guida approvate dal Cnog, che consente l’iscrizione ai corsi di formazione; tirocinio teorico, finalizzato all’acquisizione dei fondamenti culturali, giuridici e deontologici della professione giornalistica, che si realizza in un corso di formazione (i parametri del corso saranno definiti in sede di regolamento); superamento della prova finale del corso di formazione, che costituisce titolo, con decorrenza retroattiva di 18 mesi, all’iscrizione al Registro dei Praticanti e consente l’accesso all’esame di Stato”. 17 di Orazio Carrubba direttore della Scuola “Dino Buzzati” A scuola di New Media per capire come cambia l’informazione E ’nato il “Centro studi New Media e nuove tecnologie applicate all’informazione” Vi va il titolo che abbiamo scelto per questa nuova iniziativa che sognavamo da anni? E’ sufficientemente chiaro o è troppo lungo, ripetitivo, poco giornalistico, supponente quanto basta? Giudicate voi. E se non vi va siamo pronti a cambiarlo. Prima, però – per favore – mettete a fuoco un’altra domanda che ci preme ancor di più: siete convinti anche voi che dietro la rivoluzione della rete la professione stia cambiando ad un ritmo vertiginoso, che non esista nessun master in giornalismo, nessun Corso di Scienza della Comunicazione capace di star dietro a questi rapidissimi mutamenti? Se rispondete no, scusate tanto, abbiamo lavorato per niente. Ma se il vostro sarà un sì, vuol dire che almeno negli obbiettivi abbiamo visto giusto. Perché il nostro Centro va proprio in questa direzione: colmare un vuoto vistoso di conoscenze, che ci ha già penalizzato troppo, per recuperare il tempo perduto. Seguire, passo dietro passo, ogni nuova conquista senza rimanere più indietro. Qualcuno lo chiama aggiornamento 18 permanente, che tradotto significa poi impegno costante, voglia di crescere, di ridare smalto e credibilità ad una professione come la nostra sempre sotto esame. E’ quello che con grande senso di responsabilità siamo chiamati ad affrontare oggi, con la consapevolezza che i vecchi modelli della professione, da soli, piaccia o no, non bastano più. Sia per la completezza dei contenuti, zione. Che mutano e si perfezionano continuamente, spalancando orizzonti che sarebbero piaciuti ad Asimov, favorendo occasioni professionali prima impensabili. La sfida proposta, perciò, come sempre è questa: accompagnare e se possibile governare il cambiamento per non esserne travolti. Magari anche abbandonando – sarebbe ora - le sterili diatribe che per lo svolgimento della normale attività di ogni giorno. La marcia in più adesso ce la possono dare soltanto il controllo diretto dei nuovi sistemi di comunicazione e l’accesso alla smisurata galassia delle fonti d’informa- su era meglio prima o è meglio adesso, che non portano da nessuna parte. Perché se il mondo cambia, le tecnologie avanzano, gli utenti dei media hanno nuove esigenze, noi non possiamo rimanere indietro. E’ una legge che non noi giornalisti n.58 ammette deroghe: chi sa va avanti, chi non sa è destinato a sparire. Se volete, in fondo, nel mettere a punto la “mission” del Centro, siamo partiti proprio da qui. Certo, esperienze di settore, confortati dalla partecipazione e dai suggerimenti dei colleghi, ne avevamo già fatte. Due anni di “praticantato” con i corsi di giornalismo on-line e quattro affollatissimi seminari sulle novità offerte dalla rete sono stati molto utili. Ci hanno convinto che dal punto di vista operativo lo sterminato mondo della comunicazione va esplorato con umiltà, senza pregiudizi o protagonismi di casta, chiamando a raccolta tutti gli esperti di settore. Anche quelli che con il giornalismo in senso stretto hanno poco a che fare. Il Centro Studi è nato così: come una struttura permanente “aperta”, sfaccettata come un diamante, costruita per far conoscere le nuove possibilità che offre la rete e adattarle ad ogni esigenza; pronta al confronto tra i modelli di giornalismo partecipativo che internet ha favorito e quelli tradizionali; capace di approfondire le possibilità d’integrazione tra i nuovi media, senza rinunciare all’indispensabile controllo delle notizie; in grado di favorire la crescita di nuove professionalità particolarmente richieste nel settore degli Uffici Stampa; di abbinare, infine, teoria e pratica insieme, come vuole la tradizione della Scuola “Buzzati”. Perché non basta conoscere il nuovo, bisogna anche imparare come sfruttarlo nel modo giusto. Magari aprendo il pc e con l’umiltà che serve, seguire i laboratori d’orientamento, pensati proprio per questo. Funziona? Funzionerà? Da giornalisti di lungo corso siamo abituati a fare i noi giornalisti n.58 conti alla fine. Ma a giudicare dalle prime risposte della categoria, possiamo già dire che il progetto sta riscuotendo consensi inaspettati. Partiti in febbraio i primi quattro seminari sono stati seguiti in aula da oltre trecento colleghi di tutta la regione e le schede di adesione per gli altri otto che intanto verranno ( ne sono previsti almeno uno al mese ), vanno crescendo. Segno che c’è qualcosa di più di un semplice interesse. E che la formula individuata dall’Ordine, in stretta collaborazione con il Parco tecnologico Vega di Marghera - dove si svolgono lezioni ed esercitazioni – è quella giusta. Naturalmente, progetti come questo hanno bisogno di una équipe capace di pensare e gestire gli eventi in maniera permanente. Un impegno di tutto rispetto, gestito personalmente dal presidente dell’Ordine Gianluca Amadori e dal direttore generale del Vega, Michele Vianello, a cui danno un particolare contributo Alessandra Tugnolo, Ilaria Abrami e Cosetta Callegaro. Ma pensare che tutto si riduca qui sarebbe riduttivo. Un Centro Studi come questo doveva necessariamente avere qualcosa in più. Dare per esempio la possibilità, anche a chi non può farlo fisicamente, di seguire lo stesso i seminari in tempo reale. Ci hanno pensato i tecnici del Vega che trasmettono in streaming, dall’inizio alla fine, ogni evento. Per collegarsi basta digitare www.livestream.com/vegapark postato sui siti web e sulle pagine Facebook del nostro Ordine e di Vega. Dimenticavo. La partecipazione alle iniziative del Centro Studi è assolutamente gratuita. Come per tutti gli altri seminari della Scuola “Buzzati” basta inviare di volta in volta la propria scheda di adesione. Nient’altro. I numeri della scuola “Dino Buzzati” Dalla fondazione ad oggi, la Scuola ha svolto: 12 Corsi di formazione per praticanti (frequentati da 285 nuovi colleghi del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia); 6 Corsi per aspiranti pubblicisti, a cui hanno preso parte 301 allievi; 2 Corsi sul giornalismo on-line, seguiti da 40 colleghi. Nell’ambito delle attività di formazione ed aggiornamento, previste dallo statuto della Scuola, sono stati 3165 i colleghi che in totale hanno partecipato fino ad ora alle singole iniziative e di questi 480 hanno frequentato gli 8 seminari sui new-media ed i nuovi sistemi di comunicazione. Per quanto riguarda il primo quadrimestre dell’anno in corso la Scuola ha organizzato sul territorio (Belluno e Treviso), 2 giornate dedicate all’aggiornamento professionale, seguite da 90 colleghi; 1 seminario sul diritto d’autore, riservato ai fotoreporter, con 82 presenze; 2 seminari a Verona dedicati ai nuovi linguaggi, curati dalla collega Maria Fiorenza Coppari, con 120 allievi; 4 seminari, messi a punto dal “Centro studi new media”, seguiti al Vega da 280 iscritti all’Ordine. Le iniziative già previste per i prossimi mesi riguarderanno 2 nuovi Corsi per aspiranti-pubblicisti; 2 seminari di aggiornamento sul territorio; 6 seminari dedicati ai nuovi sistemi di comunicazione. 19 di Alessandra Sgarbossa consigliere Ordine dei giornalisti del Veneto Grande successo per i corsi “Crea la tua impresa” G rande successo per i corsi “Crea la tua impresa” rivolti ai giornalisti iscritti all’Ordine del Veneto e avviati in collaborazione con Venezi@opportunità, azienda speciale della Camera di Commercio di Venezia. I due corsi base, ciascuno di due giornate, che si sono svolti in via sperimentale tra febbraio e aprile hanno avuto un boom di iscrizioni ben al di sopra delle aspettative. Un segnale di interesse incoraggiante che l’Ordine ha intenzione di mantenere vivo proponendo altri percorsi formativi rivolti alla creazione d’impresa, in particolare se riferita a un progetto editoriale o a una microimpresa in ambito giornalistico. L’idea di dare sostegno sul versante dell’autoimprenditorialità ai colleghi è nata dall’esperienza del Bando giornalistico Goattin, che annualmente premia progetti di formazione o di tipo giornalistico-imprenditoriale, Questi ultimi, che rappresentano la quasi totalità dei progetti presentati nel corso degli anni, benché interessanti e originali, spesso si dimostravano carenti sotto il profilo della “sostenibilità imprenditoriale”. La scelta di mettersi in proprio richiede la capacità di concretizzare un’idea in un solido progetto d’impresa, tramite un’accurata analisi del mercato, della concorrenza, della struttura aziendale e quindi del fabbisogno finanziario. Il coinvolgimento dell’ente camerale veneziano, attraverso il Servizio Nuova Impresa di Venezi@opportunità dedicato alla formazione di potenziali nuovi imprenditori, è parso uno strumento adatto per orientare i colleghi che intendevano aprire un’impresa di tipo giornalistico. Oltre a ciò, in un mercato sempre più competitivo e specializzato come quello attuale, la capacità di fare rete anche 20 tra professionisti, abituati spesso ad essere dei “battitori liberi”, rappresenta di sicuro una chance in più. E quale miglior modo di conoscersi se non frequentare uno stesso corso? Che il tema sia di grande interesse lo dimostrano i numeri. Al primo corso di febbraio, dopo nemmeno due giorni di apertura delle iscrizioni, su 30 posti disponibili erano pervenute ben 60 domande. Veneziaopportunità si è allora resa disponibile a organizzare un secondo corso. A questo, sempre per 30 persone, si sono iscritti 50 colleghi, tanti da non poter soddisfare tutte le richieste. Le lezioni, molto apprezzate e tenute dal docente Maurizio Feraco, hanno sviluppato gli argomenti di base per avviare progetti d’impresa, dall’importanza di un buon business plan, all’idea economico-finanziario e di investimenti, con cenni di fiscalità e adempimenti burocratici. I corsi sono stati anche occasione di incontro tra colleghi che si sono dimostrati interessati anche a tenere i contatti tra loro per sviluppare sinergie. Alcuni corsisti hanno dato vita al gruppo “Giornalisti imprenditori del Veneto” sul social network Linkedin (il link è http://www.linkedin.com/ groups?gid=4385939), aperto a quanti hanno partecipato ai precedenti percorsi formativi o che frequenteranno i prossimi. Un bilancio positivo accresciuto dalla nuova disponibilità dell’azienda speciale Venezi@opportunità a continuare questa esperienza in sinergia con l’Ordine veneto e Re:Fusi, il coordinamento regionale dei giornalisti precari, freelance e atipici. imprenditoriale, dalla ricerca di mercato al piano di marketing, dando nozioni su come si costituisce e organizza un’azienda, sulla scelta della forma giuridica, su come improntare un piano L’intento comune è di riproporre non solo nuovi corsi più strutturati ma anche riuscire a sostenere con progetti di start up la nascita di nuove imprese di giornalisti. noi giornalisti n.58 I giornalisti veneti si diplomano in mediazione civile S i è “diplomato” il primo drappello di giornalisti veneti che hanno frequentato il corso per diventare mediatori delle controversie civili e commerciali aderendo alla convenzione che l’Ordine dei giornalisti del Veneto ha siglato con la Camera di mediazione Patavina. Le lezioni si sono tenute a Padova, nello Studio Lo Bello, dal 28 gennaio al 10 marzo: sei giornate in cui sono stati trattati temi quali: il sistema delle Alternative Dispute Resolution e della Mediation. Le teorie e le tecniche di negoziazione secondo la Harvard Law School; le competenze comunicative del mediatore e le tecniche e le procedure di comunicazione; la gestione della mediazione e le tecniche e le procedure di mediazione; la mediazione nel quadro di riforma della Giustizia e gli aspetti regolamentari e procedurali della mediazione; gli aspetti applicativi della mediazione ex d.lgs. 28/2010, le prassi giuridiche e le tecniche applicate; strategie, tecniche e procedure di mediazione e valutazione finale con sessioni teorica e pratica. Il corso è stato tenuto dagli esperti dell’Ente di formazione Adr Network in collaborazione del Gruppo Euroconference. noi giornalisti n.58 Hanno aderito in 13 tra giornalisti professionisti e pubblicisti provenienti da ogni parte della regione: Cesare Turra (Belluno); Sabrina Talarico, Azar Tavassoli (Padova); Monica Borga, Martin Andrea Oddone (Treviso); Daniela Muraca (Rovigo); Daniela Ghio, Rita Pesce, Mauro Zanutto (Venezia); Silvia Marceglia (Verona); Giovanni Coviello, Andrea Genito e Matteo Guarda (Vicenza). Il Decreto Legislativo 28/2010, entrato in vigore nel marzo del 2011, ha introdotto la mediazione obbligatoria per la conciliazione delle controversie civili e commerciali, ovvero l’obbligo di attivare un tentativo di conciliazione, di fronte ad un mediatore, prima di poter avviare una causa civile davanti ad un giudice. Il provvedimento riguarda anche i giornalisti in quanto tra le controversie che prevedono l’obbligo della conciliazione rientrano anche quelle che hanno per oggetto il “risarcimento del danno derivante da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità”. Tutti gli iscritti ad Albi professionali, e dunque anche i giornalisti, possono diventare mediatori previo la frequenza di corsi di formazione organizzati da enti accreditati. La convenzione siglata tra Ordine dei giornalisti del Veneto e Camera di mediazione Patavina ha l’obiettivo di offrire nuove opportunità professionali agli iscritti all’Albo: a tal fine saranno promossi altri corsi. 21 di Martina Zambon consigliere Ordine dei giornalisti del Veneto Una legge sull’equo compenso contro lo sfruttamento D opo la Carta di Firenze, un altro importante strumento per tutelare della dignità del lavoro giornalistico ed opporsi allo sfruttamento dei giornalisti. Il 28 marzo la Commissione Cultura della Camera ha approvato all’unanimità la legge sul cosiddetto “Equo Compenso”. Il provvedimento prevede l’istituzione, presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio, di una Commissione per la valutazione dell’equità retributiva del lavoro giornalistico. Tale commissione, composta da rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, del Cnog e della Fnsi, dovrà definire i requisiti minimi di equità retributiva dei giornalisti iscritti all’Albo, titolari di lavoro non subordinato, in coerenza con i corrispettivi trattamenti previsti dal contratto collettivo nazionale per i giornalisti titolari di rapporto subordinato. La Commissione avrà anche il compito, successivamente, di stilare un elenco dei datori di lavoro che garantiscono il rispetto dei requisiti minimi stabiliti dalla legge: tale requisito è¨ indicato come necessario per l’accesso a qualsiasi contributo pubblico in favore dell’editoria. Il testo integrale della legge, portato in Commissione, è disponibile sul sito dell’Odg: http://www.odg. it/files/3555.pdf. 22 Il provvedimento,presentato dall’onorevole Enzo Carra, ma sostenuto da tutte le forze politiche, si basa sul testo predisposto dall’onorevole Silvano Moffa e firmato da parlamentari di tutti i gruppi. Prima del voto in Commissione, all’inizio di marzo, ha ottenuto il parere favorevole del Governo nella persona del sottosegretario all’Editoria, Paolo Peluffo. «La legge sui precari del giornalismo è un buon esempio nel campo dei diritti del lavoro», ha affermato il deputato Udc e relatore della legge, Enzo Carra, mentre per Silvano Moffa, si tratta di «una legge di civiltà che pone fine allo sfruttamento di migliaia di lavoratori» L’approvazione della legge sul cosiddetto “Equo Compenso” è stata salutata con soddisfazione dal presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine, Enzo Iacopino: “E’ quasi goal perché ora c’è da attendere l’esame e l’approvazione a palazzo Madama in tempi che è ragionevole ipotizzare saranno rapidissimi, visto l’impegno formale che con l’Odg ha assunto il presidente del Senato, Renato Schifani fin dal gennaio dello scorso anno. Sono norme che da sole, certamente, non cambieranno la situazione fino a quando non collaborerà pienamente con l’Ordine chi ha responsabilità nella categoria e continua a fingere di non accorgersi o si rende complice attivo nello sfruttamento di migliaia di giovani di ogni età che continuano ad essere compensati con spiccioli di euro. La volontà autentica di tutelare i colleghi più discriminati va testimoniata con l’immediata applicazione della Carta di Firenze per l’attuazione della quale è essenziale il contributo dei comitati di redazione, che fino ad ora è mancato”. «Il provvedimento approvato alla Ca- mera è uno strumento importantissimo per rivendicare la dignità del lavoro giornalistico e impedire che prosegua lo sfruttamento selvaggio di tanti, troppi colleghi da parte di molti editori, i quali ritengono che si possa fare informazione pagando i collaboratori due euro lordi a pezzo» ha aggiunto il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori. La legge sul cosiddetto “Equo Compenso” costituisce uno strumento di estrema importanza per opporsi allo sfruttamento del lavoro giornalistico e per garantire il giusto riconoscimento economico per l’attività giornalistica. Il provvedimento legislativo si aggiunge e si integra con lo strumento deontologico adottato dal Cnog nel novembre del 2011, la Carta di Firenze (dal nome della città dove è stato stilato), la cui finalità è quella di garantire un maggior riconoscimento e rispetto della dignità e della qualità professionale di tutti i giornalisti, dipendenti o collaboratori esterni e freelance. Il primo diritto del giornalista è la tutela della sua autonomia che, in caso di precarietà lavorativa, fenomeno sempre più in espansione, è troppo spesso lesa da inadeguate retribuzioni, da politiche aziendali più attente al risparmio economico che ad investimenti editoriali e qualità finale del prodotto giornalistico. Ma anche da scelte di organizzazione del lavoro da parte di colleghi giornalisti collocati in posizioni gerarchicamente superiori. La più importante novità del documento riguarda, infatti, i rapporti di collaborazione e solidarietà tra giornalisti, ossia la responsabilizzazione in senso deontologico - di chi riveste un ruolo di coordinamento del lavoro giornalistico. noi giornalisti n.58 La Carta di Firenze in difesa della dignità (il testo integrale, comprensivo delle premesse è disponibile sul sito dell’Odg: http://www.odg.it/files/carta%20di%20firenze_def_1.pdf) A rt. 1 Politiche attive contro la precarietà. L’Ordine dei Giornalisti e la Fnsi, alla luce di quanto esposto in premessa, nell’ambito delle loro competenze, vigileranno affinché sia garantita a tutti i giornalisti, siano essi lavoratori dipendenti o autonomi, un’equa retribuzione che permetta al giornalista e ai suoi familiari un’esistenza libera e dignitosa, secondo quanto previsto dal dettato costituzionale; e venga posto un freno allo sfruttamento e alla precarietà, favorendo quelle condizioni tese ad assicurare un futuro professionale e personale ai tanti giornalisti oggi privi di tutele e garantire nel contempo un futuro alla buona e corretta informazione nel nostro Paese; vengano favoriti percorsi di regolarizzazione contrattuale e avviamento verso contratti a tempo indeterminato ed equi, e realizzate le condizioni per promuovere evoluzioni di carriera e progressioni professionali; vengano correttamente applicate le norme contrattuali sui trattamenti economici; siano valorizzate, in caso di nuove assunzioni, le professionalità già operanti in azienda e quelle dei colleghi già iscritti nelle liste di disoccupazione; vengano rispettati i limiti di legge e di contratto previsti per l’impiego di stagisti o tirocinanti; sia favorito il percorso di adesione alle casse previdenziali e di assistenza sanitaria e previdenza complementare della categoria, in modo da garantire le necessarie tutele sociali ed economiche anche a chi non è inquadrato come lavoratore dipendente. Il direttore responsabile deve promuove il rispetto di questi principi. Art. 2 Collaborazione tra giornalisti Le forme di collaborazione e solidarietà tra giornalisti devono riguardare tutte le tipologie di lavoro giornalistico (stampa, radio, TV, web, uffici stampa, etc.). Il direttore responsabile che rifiuti immotivatamente di riconoscere la compiuta pranoi giornalisti n.58 tica, è soggetto a procedimento disciplinare ai sensi dell’art. 48 della legge 69/1963 e dell’art. 43 del D.P.R. 115/1965. La richiesta di una prestazione giornalistica cui corrisponda un compenso incongruo in contrasto con l’articolo 36 della Costituzione, lede non solo la dignità professionale ma pregiudica anche la qualità e l’indipendenza dell’informazione, essenza del ruolo sociale del giornalista. Ai fini della determinazione dell’adeguatezza dei compensi relativi a prestazioni di natura giornalistica, i consigli regionali dell’Ordine dei Giornalisti adottano e rendono pubblici criteri e parametri di riferimento. Gli iscritti all’Ordine sono tenuti a non accettare corrispettivi inadeguati o indecorosi per il lavoro giornalistico prestato. In conformità all’articolo 2 della legge 69/1963, Ordine dei giornalisti e Fnsi ribadiscono che tutti i giornalisti, senza distinzione di ruolo o incarico o posizione gerarchica attribuita, hanno pari dignità e sono tenuti alla solidarietà e al rispetto reciproco. Tutti i giornalisti sono tenuti a segnalare ai Consigli regionali situazioni di esercizio abusivo della professione e di mancato rispetto della dignità professionale. Tutti gli iscritti all’Ordine devono vigilare affinché non si verifichino situazioni di incompatibilità ai sensi della legge 150/2000. Il giornalista degli Uffici stampa istituzionali non può assumere collaborazioni, incarichi o responsabilità che possano comunque inficiare la sua funzione di imparziale ed attendibile operatore dell’informazione. Gli iscritti all’Ordine che rivestano a qualunque titolo ruoli di coordinamento del lavoro giornalistico sono tenuti a: a) non impiegare quei colleghi le cui condizioni lavorative prevedano compensi inadeguati; b) garantire il diritto a giorno di riposo, ferie, orari di lavoro compatibili con i con- tratti di riferimento della categoria; c) vigilare affinché a seguito del cambio delle gerarchie redazionali non ci siano ripercussioni dal punto di vista economico, morale e della dignità professionale per tutti i colleghi; d) impegnarsi affinché il lavoro commissionato sia retribuito anche se non pubblicato o trasmesso; e) vigilare sul rispetto del diritto di firma e del diritto d’autore; f) vigilare affinché i giornalisti titolari di un trattamento pensionistico Inpgi a qualunque titolo maturato non vengano nuovamente impiegati dal medesimo datore di lavoro con forme di lavoro autonomo ed inseriti nel ciclo produttivo nelle medesime condizioni e/o per l’espletamento delle medesime prestazioni che svolgevano in virtù del precedente rapporto; g) vigilare che non si verifichino situazioni di incompatibilità ai sensi della legge 150/2000. Art. 3 Osservatorio sulla dignità professionale Al fine di garantire la corretta applicazione dei principi stabiliti in questa Carta, l’Ordine dei Giornalisti e la Fnsi promuovono la costituzione di un Osservatorio permanente sulle condizioni professionali dei giornalisti legato alle presenti e future dinamiche dell’informazione, anche in rapporto alle innovazioni tecnologiche. L’Osservatorio ha il compito di vigilare sull’effettiva applicazione della presente carta, di avanzare proposte di aggiornamento nonché di segnalare quelle condizioni di sfruttamento della professione che ledano la dignità e la credibilità dei giornalisti anche nei confronti dell’opinione pubblica. Art. 4 Sanzioni La violazione di queste regole, applicative dell’art. 2 della legge 69/1963 comporta l’avvio di un procedimento disciplinare ai sensi del Titolo III citata legge. 23 Veneto in prima linea per contrastare il fenomeno del precariato I l Veneto in prima linea nella “battaglia” per porre fine allo sfruttamento del lavoro giornalistico. A coronamento di una serie di iniziative di sensibilizzazione messe in atto da Ordine, Sindacato e gruppo Re:Fusi, è stata presentata una mozione, firmata da tre consiglieri regionali di Pdl, Pd e Idv, finalizzata alla discussione e all’approvazione di una legge regionale per contrastare il fenomeno del precariato. L’iniziativa - la prima di questo tipo in Italia - è stata presentata giovedì 15 marzo a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, dai tre firmatari della mozione, che intende impegnare la Giunta al varo della legge. L’incontro è stato occasione per sottolineare le condizioni di sfruttamento in cui versano molti colleghi “non contrattualizzati”, nonché per evidenziare il rischio che corre l’informazione quando i giornalisti sono sottopagati, sfruttati e, di conseguenza, ricattabili. L’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan (Pdl), e i consiglieri Graziano Azzalin (Pd) e Gustavo Franchetto (Idv) hanno incontrato il presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, il presidente della Fnsi, Roberto Natale e Nicola Chiarini, presidente di Re:Fusi, il gruppo veneto giornalisti precari da cui è nata la proposta. Alla presentazione sono intervenuti anche il presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, Gianluca Amadori; il segretario del Sindacato veneto dei giornalisti, Daniele Carlon; i consiglieri nazionali veneti dell’Ordine Alberto Vitucci e Maurizio Paglialunga; il consigliere nazionale dell’Ordine con delega ai freelance Fabrizio Morviducci; e Maurizio Bekar, presidente della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi. La futura proposta di legge, secondo Azzalin, potrebbe essere pronta in tempi brevi. L’iniziativa si avvarrà della collaborazione del Corecom (all’incontro era presente Gianni Gallo, vicepresidente veneto): nel testo presentato alla Giunta si propone di attivare un monitoraggio della situazione, con l’obiettivo di stilare un elenco di editori “virtuosi” che potrebbero essere privilegiati nell’erogazione, ad esempio, dei fondi che la Regione stanzia per la propria comunicazione istituzionale. La futura auspicabile legge regionale potrà integrarsi con il provvedimento legislativo sul cosiddetto “equo compenso” già approvato a fine marzo in sede legislativa dalla Commissione Cultura della Camera, di cui riferiamo a pagina 24. «Questa iniziativa - ha detto Natale - è la punta più avanzata in Italia. Ancora una volta dal Veneto, con il gruppo di Re:Fusi, parte un’avanguardia». Iacopino ha ricordato come questa sia «la battaglia principale dell’Ordine nazionale» e Chiarini ha aggiunto: «Un elemento di novità è il riconoscimento, per la prima volta, di un coordinamento di giornalisti precari come interlocutore ufficiale». Azzalin, a nome dei tre firmatari ha assicurato «massimo impegno e convergenza per tradurre in legge i principi di questo documento bipartisan». Sostegno diretto all’iniziativa legislativa è arrivato anche da Dario Bond, capogruppo del Pdl, che si è dichiarato pronto a sottoscriverla, così come la Lega Nord che ha già varato lo Statuto regionale lavoro autonomo e propone il Contratto regionale di attività . Durante l’incontro è stato ricordato come due terzi dei 2400 giornalisti attivi in Veneto siano precari, collaboratori atipici o freelance, e che il 65% di loro non raggiunge i 5 mila euro di retribuzione annua lorda. L A MOZIONE PRESENTATA DAI TRE CONSIGLIERI REGIONALI È FINALIZZATA AD IMPEGNARE LA GIUNTA REGIONALE SUI SEGUENTI PUNTI: • attivarsi, per le proprie competenze e con gli strumenti, anche legislativi, di cui dispone, per contrastare le condizioni di sfruttamento dei giornalisti precari ed i livelli inaccettabili delle loro retribuzioni; • avviare attraverso il Corecom un’indagine conoscitiva presso le aziende editoriali, per fotografare qualitativamente e quantitativamente le condizioni di lavoro in Veneto dei giornalisti dentro e fuori le redazioni; • sostenere percorsi di formazione e aggiornamento professionale utili non solo al reimpiego di chi ha perso il lavoro, ma pure per favorire percorsi di autoimprenditorialità ; • fare concreta pressione presso il Legislatore e il Governo nazionale per l’approvazione della “legge Moffa” sull’equo compenso, che prevede la mancata erogazione dei contributi pubblici agli editori che non rispettano retribuzioni congrue; • avviare con urgenza un tavolo regionale con i gruppi editoriali veneti (coinvolgendo le rappresentanze regionali di Ordine, Sindacato, Re:Fusi, coordinamento dei giornalisti atipici, freelance, precari) e ogni altra idonea iniziativa per dare corpo a un confronto costruttivo, utile a superare la grave situazione di precarietà che riguarda la maggior parte dei lavoratori del mondo giornalistico veneto. 24 noi giornalisti n.58 di Angelo Pangrazio Cdr Rai Venezia Rai, meno politica più servizio pubblico “ Riprendiamoci la Rai” è stata, e resta tuttora, la parola d’ordine che l’Usigrai - il sindacato dei giornalisti della Rai – ha portato in giro per l’Italia per rivendicare un nuovo governo dell’azienda, chiedendo che i partiti “mollino l’osso”, che cessi l’occupazione e la mortificazione del servizio pubblico radiotelevisivo. Tappa significativa è stata il convegno che si è tenuto lo scorso febbraio nelle sale apollinee della Fenice di Venezia, con la partecipazione del sindacato e dell’ordine dei giornalisti del Veneto, di gruppi e associazioni culturali e del volontariato, di Cgil e Cisl, categorie economiche e produttive, università. Sono intervenuti il presidente del Veneto Luca Zaia, il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, il sindaco di Padova Flavio Zanonato insieme a numerosi amministratori regionali e locali. Da sottolineare che l’appello promosso dai giornalisti e dai lavoratori della sede Rai del Veneto – in preparazione della manifestazione della Fenice – era già stato sottoscritto dai sindaci di sei città capoluogo di provincia (fatta eccezione Treviso) e da sei presidenti di altrettante amministrazioni provinciali della nostra regione (mancava all’appello solo Vicenza). Un dibattito ampio e vivace che ha messo al centro l’assoluta necessità di un nuovo progetto di governo e sviluppo della Rai, un servizio pubblico a disposizione dei cittadini, governato con criteri manageriali e sganciato dalle segreterie dei partiti, per i quali da anni la Rai è solo un terreno di conquista. Si è trattato di un confronto che ha inoltre riproposto la necessità di rafforzare il rapporto tra l’informazione radiotelevisiva e il territorio, ampliando gli spazi noi giornalisti n.58 che approfondiscono temi e problemi delle città e delle regioni. Occorre dire che va registrato un primo obiettivo centrato dalla mobilitazione dei giornalisti. Il mese scorso, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità una mozione che invita “l’attuale dirigenza della Rai ad evitare, in scadenza di mandato, di assumere decisioni o di adottare comportamenti destinati ad aggravare ulteriormente una situazione già difficile” e inoltre invita il governo ad utilizzare, in occasione dell’imminente rinnovo del Consiglio di amministrazione dell’azienda, tutte le prerogative consentitegli dalla legge per evitare che si ripetano le condizioni che hanno condizionato pesantemente in questi anni la governance della Rai e la sua attività di servizio pubblico”. Non solo: il presidente del Veneto è sollecitato a “farsi interprete in tutte le sedi competenti della esigenza di una Rai più federalista e più attenta ai territori, rivendicando a tal fine un ruolo effettivo delle Regioni nella governance della Rai, da prevedersi anche formalmente nella nuova legge che si auspica il Parlamento possa quanto prima approvare”. Insomma, qualcosa si sta muovendo. Anche l’assemblea dei presidenti dei consigli regionali, a Roma, ha fatto propria la mozione veneta e in questi giorni altre assemblee regionali, da Pescara a Bologna, chiedono di voltare pagina alla Rai. Restano aperti molti nodi, dal destino di Palazzo Labia, sede regionale veneta della Rai, alle risorse da destinare a un servizio pubblico in grave ritardo nel processo di rinnovamento tecnologico, che deve accelerare il ripensamento di contenuti e programmi sulle nuove piattaforme multimediali. Insomma, abbiamo fatto solo qualche passo, ma crediamo nella giusta direzione. 25 di Maria Fiorenza Coppari vicepresidente Ordine dei giornalisti del Veneto Legge 150, dopo 12 anni è ancora incompiuta L a crisi che accomuna tutti i settori economici del Paese non ha certo risparmiato i giornalisti, una delle categorie che sta affrontando un momento fra i più problematici. Le molte difficoltà che rendono incerto il pronostico sul futuro del settore della comunicazione e dell’informazione italiana dipendono certamente dalle criticità che accomunano, in modo più o meno sensibile, i cittadini del mondo occidentale. Ma nel nostro Paese la crisi è certamente aggravata dagli ostacoli originati dal gioco di pesi e contrappesi, di vincoli e laccioli dell’apparato burocratico che ormai osserviamo disincantati e impotenti, col distacco dello scienziato che vede riprodursi, senza variazioni, un fenomeno già conosciuto. Ostacoli contro i quali cerca di battersi il governo dei tecnici, non sappiamo con quale esito. E che altra riflessione potremmo azzardare di fronte al perdurare dello stallo della questione Uffici Stampa della pubblica amministrazione? A dodici anni dal sofferto travaglio che portò al varo della legge, la piattaforma Aran ancora non s’è degnata di congedare il profilo professionale del giornalista della Pubblica Amministrazione. Cgil, Cisl e Uil continuano a opporre alla Fnsi il muro di gomma a Roma e si battono anche a livello locale, intralciando il tentativo di creare o stabilizzare rapporti di lavoro con giornalisti degli Uffici Stampa. E parlare di contratto di lavoro giornalistico nella Pubblica Amministrazio- 26 ne è ancora un tabù. L’Ordine veneto continua a monitorare i rari concorsi e le selezioni, accogliendo le segnalazioni dei colleghi che registrano irregolarità. In ogni singolo caso abbiamo fatto sentire la nostra voce per difendere i diritti previsti dalla 150. Ma senza nutrire troppe illusioni, dobbiamo ammetterlo. La legge è nata con un paio di pesanti criticità, prevedendo la “possibilità” e non l’obbligo di istituire Uffici Stampa nella Pubblica Amministrazione, mentre in precedenza l’obbligo era stato previsto per la creazione degli Uffici relazione con il pubblico. E ha stabilito che le amministrazioni “potessero” dotarsi di Uffici Stampa solo a costo zero, giacché non è stata prevista la possibilità di finanziamenti ad hoc per tali strutture. E non certo felice - come più volte ho avuto modo di affermare - è stata la scelta di aprire la sanatoria che ha offerto ai dipendenti pubblici la possibilità di diventare giornalisti. Si è trattato di riconoscimento certamente corretto per alcune professionalità formatesi “sul campo”, ma che, di fatto, ha chiuso molte opportunità d’ingresso a colleghi esterni. L’Ordine veneto quella sanatoria l’ha gestita con grande severità, ma altrove non è stato così. Queste criticità hanno ingenerato il perdurare di situazioni opache e una preoccupante deriva professionale. Dato che di Ufficio Stampa non si vive, sono numerosi i colleghi che si adattano a condizioni di lavoro al ribasso, a collaborazioni che spesso celano il rischio di commistioni e di scorrettezze che la deontologia non può consentire e che l’Ordine contrasta puntualmente. Non a caso si è sentita l’esigenza di riproporre in nuova veste la Carta dei doveri dei giornalisti degli Uffici Stampa, documento che ha visto la luce a Roma nel novembre dell’anno scorso. Un buon documento che puntualizza ogni aspetto di questo particolare ambito professionale che si vorrebbe potesse avere il rango di una specializzazione, senza ridursi, come rischia, a un ripiego. Una professione non curiale, ma a servizio del cittadino. Un correttivo su cui puntare per invertire la rotta è la professionalità. I giornalisti degli Uffici Stampa devono essere sempre più competitivi per persuadere la Pubblica Amministrazione della qualità delle loro prestazioni e dunque conquistare la credibilità indispensabile per garantire il loro posto di lavoro. È intenzione dell’Ordine continuare l’intensa attività di formazione e aggiornamento che proponiamo ai Colleghi con la scuola “Dino Buzzati”. noi giornalisti n.58 Carta dei doveri del giornalista degli Uffici Stampa A pprovata il 10 novembre 2011 dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Si definisce come attività di Ufficio Stampa una funzione prettamente giornalistica, in quanto diffonde notizie per conto di aziende, organismi, enti privati o pubblici. Sono perciò esclusi dall’attività di Ufficio Stampa differenti aspetti della comunicazione come relazioni pubbliche, relazioni con i cittadini, marketing e pubblicità. Anche la figura del “portavoce”, diffusa soprattutto in politica e negli organismi elettivi, non è compresa nella definizione di Ufficio Stampa ed è quindi incompatibile con il ruolo di addetto stampa, coordinatore o capo ufficio stampa. L’Ufficio Stampa è la struttura primaria dell’informazione giornalistica verso l’esterno. Il giornalista che vi opera è tenuto ad osservare la Carta dei doveri che è il fondamentale documento deontologico di riferimento per tutti gli iscritti all’Ordine, a prescindere dalla natura contrattuale e dal tipo di incarico ricoperto e da eventuale altra attività svolta, e le norme deontologiche fissate dalla legge professionale oltre a quelle enunciate in documenti ufficiali dell’Ordine (Carta dei doveri, Carta di Treviso sui minori, Carta dei doveri dell’informazione economica e finanziaria, Carta di Roma, Carta di Firenze) ed a quelle che verranno adottate in futuro dall’Ordine. Il giornalista che opera negli Uffici Stampa delle amministrazioni pubbliche agisce in conformità a due principi fondamentali contenuti nella legge 150/2000: il diritto dei cittadini di essere informati e il diritto/dovere delle istituzioni pubbliche di informare. I giornalisti che lavorano negli Uffici noi giornalisti n.58 Stampa, sia pubblici sia privati, sono tenuti a partecipare alle attività di formazione e aggiornamento professionale permanente, promosse direttamente o indirettamente dal Consiglio Nazionale, seguendo i percorsi formativi definiti per i giornalisti sia professionisti sia pubblicisti. In ogni caso, sia nelle strutture pubbliche che nel privato, il giornalista, in armonia con quanto prescrivono la legge 69/1963 istitutiva dell’ordine professionale, le norme deontologiche, e per gli enti pubblici - la legge 150/2000, è tenuto, pur in un doveroso ambito di collaborazione, a separare nettamente il proprio compito da quello di altri soggetti che operano nel campo della comunicazione. La qualificazione di Ufficio Stampa e la denominazione di addetto stampa o capo Ufficio Stampa sono riservate unicamente agli iscritti all’ODG. Il giornalista dell’Ufficio Stampa accetta indicazioni e direttive soltanto dai soggetti che nell’ambito dell’ente, organizzazione o azienda, hanno titolo esplicito per fornirgliele, ovvero dal giornalista capo Ufficio Stampa o coordinatore e, laddove non esiste, dal responsabile dell’attività di informazione dell’Ente medesimo, purché naturalmente le disposizioni non siano contrarie alla legge professionale, alle carte deontologiche, al Contratto di lavoro. Il giornalista deve uniformare il proprio comportamento professionale al principio fondamentale dell’autonomia dell’informazione; ciò indipendentemente dalla collocazione dell’Ufficio Stampa nell’ambito della struttura pubblica o privata in cui opera. Il giornalista direttore responsabile di house organ, siti web, newsletter o altri mezzi di informazione aziendale, purché si tratti di testate registrate, esercita i diritti e doveri della firma. Ciò comporta l’adozione di scelte relative alla correttezza dei contenuti dei quali risponde, oltre che in sede civile e penale, anche rispetto all’Ordine dei giornalisti. Il giornalista deve operare nella consapevolezza che la propria responsabilità verso i cittadini non può essere condizionata o limitata da alcuna ragione particolare o di parte o dall’interesse economico. In tal senso ha l’obbligo di difendere la propria autonomia e credibilità professionale secondo i principi di responsabilità e veridicità fissati nella legge istitutiva dell’Ordine. In particolare, nelle istituzioni di natura assembleare e nelle assemblee che svolgono attività informativa in modo associato e nelle quali operano sia la struttura di informazione dell’organo assembleare che quella dell’organo esecutivo, il capo Ufficio Stampa e/o coordinatore garantiscono il pieno rispetto della dialettica e del pluralismo delle posizioni politiche, evitando ogni commistione tra l’informazione dell’assemblea e quella dell’Esecutivo. Secondo quanto prescrive la Carta dei doveri, il giornalista che opera in un Ufficio Stampa non può ricevere né fornire doni o altre utilità che possano limitarne l’autonomia e la credibilità professionale. Il giornalista degli Uffici Stampa non può assumere, nell’arco di vigenza del rapporto di lavoro, collaborazioni, incarichi o responsabilità in conflitto con la sua funzione di imparziale ed attendibile operatore dell’informazione. La violazione di queste regole integranti lo spirito dell’art. 2 della Legge 03.02.1963 n. 69 comporta l’applicazione delle norme contenute nel Titolo III della stessa legge. 27 A Padova una sala stampa per tutti i colleghi L ’Ordine dei giornalisti del Veneto ha siglato una convenzione con la società “Gregorio” per l’apertura di una Sala Stampa a Padova, in via Turazza. La società sta attualmente procedendo alla ristrutturazione e sistemazione dei locali così come definito dagli accordi con l’OdG. Una volta ultimato l’intervento, i colleghi potranno usufruire degli spazi ubicati all’interno di uno degli immobili del complesso residenziale. La Sala Stampa viene concessa per un anno a titolo interamente gratuito. Sarà arredata con tavolo e sedie e do- tata di collegamento internet mentre è allo studio la possibilità di attivare un’apposita rete WiFi. Sempre a disposizione dei colleghi vi é un altro locale molto ampio, in grado di contenere 70/80 persone a sedere e che potrà essere utilizzato, previa richiesta all’OdG, per riunioni e conferenze. L’immobile è dotato di guardiania e per accedere alla Sala Stampa, ubicata in una zona della città comoda da raggiungere con i mezzi pubblici e vicina ad alcuni luoghi importanti per la pro- fessione, i colleghi dovranno presentare al personale di servizio il tesserino di iscrizione. Gli accessi verranno registrati in modo da avere un riscontro esatto nel caso in cui si verificassero problemi alla struttura. Questo è il secondo accordo, dopo quello con il Vega di Venezia, per l’apertura di una Sala Stampa: l’obiettivo è quello di mettere a disposizione dei colleghi, in particolare quelli che non possono usufruire degli spazi redazionali, un luogo consono dove lavorare in tranquillità. Le altre convenzioni AEROPORTO MARCO POLO Convenzione con il gestore, la società Save, per una serie di agevolazioni per tutti gli iscritti all’Albo regionale. AUTOSTRADE Convenzioni con la Società C.A.V (Autostrada Padova-Venezia) e la Società Autostrade Padova-Brescia. VENETO BANCA Convenzione con Veneto Banca che offre condizioni particolari agli iscritti all’Ordine dei giornalisti del Veneto. ARREDAMENTI Convenzione con “Crescente Interni” (via Carducci, 58 – Mestre; 041.961825 - www.crescenteinterni.it) per sconti agli iscritti dietro semplice presentazione della tessera professionale. BANCHE DATI L’Ordine nazionale ha stipulato una convenzione con la società di informatica “Visura spa” per accedere alle banche dati delle Camere di Commercio italiane, degli uffici del Catasto e Conservatorie. Per informazioni utilizzare il link “Banche dati” nel sito www.odg. STADIO Ordine nazionale dei giornalisti e Lega pro hanno siglato una convenzione per regolamentare l’accesso nelle tribune stampa e tutelare l’attività giornalistica. Il testo è disponibile sul sito: www.odg.it E’ in fase di verifica e revisione la convenzioni con l’Aeroporto di Verona. Tutti i dettagli relativi alle convenzioni sono disponibili nella sezione “convenzioni” del sito: www.ordinegiornalisti.veneto.it 28 noi giornalisti n.58 di Chiara Roverotto fiduciaria Casagit del Veneto Casagit amplia l’offerta: assistenza anche a precari e freelance C asagit guarda avanti e cerca di ampliare l’offerta ai propri associati prima rivedendo il tariffario delle prestazioni in particolare quello dentistico e poi con Casagit 2, pensata per colleghi precari, free lance, collaboratori autonomi e per quanti, pur lavorando come giornalisti, non godono dell’applicazione del contratto nazionale stipulato dalla Federazione nazionale della Stampa. Si tratta di tre diversi profili di assistenza che si differenzieranno per costi e prestazioni e l’assistenza si potrà estendere anche ai familiari. L’operazione dovrà avere il via libera dall’assemblea dei delegati che si riunirà il prossimo 23 -24 maggio a Cagliari. Ma qualche anticipazione è stata presentata lo scorso 21 marzo nella sede dell’Ordine dei giornalisti del Veneto dal presidente Daniele Cerrato e dal direttore Francesco Matteoli. Tre i profili sui quali la macchina Casagit si mettendo in moto. Il primo. Rivolto a precari e free lance con limitatissime disponibilità economiche. È concentrato sulla compensazione della perdita di reddito e sulla prevenzione. Prevede una diaria per i ricoveri ospedalieri, il rimborso del ticket per la bassa diagnostica, un forfait per cure oncologiche e per la prevenzione odontoiatrica. Le quote potrebbero variare dai 300 ai 420 euro all’anno. Il secondo. Dedicato sempre a precari e free lance con modeste disponibilità e a figure contrattualizzate a basso reddito. È concentrato sulla compensazione per la perdita di reddito, prevenzione, supporto nella riabilitazione e per interventi importanti in campo odontoiatrico. Prevede una diaria per i ricoveri, il rimborso del ticket per la bassa diagnostica, un forfait per la riabilitazione, per le cure oncologiche e per l’odontoiatria. Le quote potrebbero riguardare una fascia che parte da 600 e arriva a quota 732 euro sempre all’anno. E infine il terzo profilo. Pensato per gli iscritti all’Ordine dei giornalisti anche se di fatto noi giornalisti n.58 esercitano prevalentemente altre professioni; quindi giornalisti che lavorano negli uffici stampa oppure tutte quelle figure contrattualizzate per le quali il Cnlg ( Contratto nazionale di lavoro giornalistico) Fnsi-Fieg o altri contratti sottoscritti dalla Fnsi non prevedano l’iscrizione automatica alla Casagit principale. Questo profilo prevede una copertura completa, la possibilità di un importante concorso nelle spese in casi di ricovero in cliniche private, odontoiatria, prevenzione completa e riabilitazione post intervento. Le quote potrebbero essere attorno ai 1.500 euro l’anno per il titolare, 800 per il coniuge, 400 per il primo figlio, 300 per gli altri. Requisiti per aderire a Casagit 2. Per i giornalisti essere iscritti all’Ordine e presentare domanda, entro 24 mesi dall’iscrizione, oppure entro un anno dalla prima posizione alla gestione separata Inpgi, oppure entro il 35esimo anno d’età . I figli degli associati Casagit potranno presentare domanda entro sei mesi dalla perdita dei requisiti di “carico” nel nucleo familiare. Ma non è tutto. Nell’ottica dell’ampliamento e del miglioramento di servizi e prestazioni offerte ai suoi associati, il Consiglio di amministrazione ha approvato un nuovo progetto chiamato Ago: Assistenza, guida e orientamento per l’assistenza sanitaria dei giornalisti. In sostanza il progetto prevede che vengano messi a disposizione di tutti gli iscritti alla Casagit (sia a quella principale che quella destinata ai nuovi iscritti per l’assistenza sanitaria di Casagit 2) due nuove prestazioni. La prima, si tratta di un servizio di prestazioni di assistenza in emergenza, attivo 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. La seconda riguarda una sorta di guida e orientamento per utilizzare in maniera ottimale la rete delle strutture di cura convenzionate su tutto il territorio nazionale, nonché la disposizione di informazioni sulla sanità in genere. Una sorta di osservatorio sulle principali novità medico scientifiche e sui protocolli di cura. Il servizio di Assistenza in emergenza verrà affidato ad un fornitore esterno, sarà attivabile con numero verde collegato con una centrale operativa disponibile 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e fornirà una serie di prestazioni sia in Italia che all’estero tra le quali: consulti medici telefonici, invio del medico, invio dell’ambulanza, reperimento di personale infermieristico, trasporto sanitario con accompagnatore , rientro sanitario dall’estero, reperimento di medicinali urgenti, rientro anticipato da un viaggio per malattia o infortunio di un familiare, interprete e assistenza ai familiari in caso di ricovero all’estero. Il dettaglio delle prestazioni sarà comunicato nel momento in cui verrà attivato il servizio (verosimilmente a partire dal prossimo mese di maggio). Scopo dell’operazione è costruire un sistema di informazione organizzato e sistematicamente aggiornato che consenta di guidare gli assistiti nella scelta delle strutture convenzionate in funzione alle loro esigenze, sia di tipo medico-sanitario che economicologistico, mettendoli in condizione di conoscere in anticipo i termini degli accordi convenzionali di cliniche, ospedali, odontoiatri, centri diagnostici e specialistici, al fine di evitare disservizi e spiacevoli sorprese. Inoltre, Casagit si ripromette di fornire, nel tempo, informazioni dettagliate sulla sanità a livello regionale (ticket oppure normative e procedure particolari) e arricchire il servizio a favore degli associati con notizie di carattere medico scientifico. Si tratta di interventi molto significativi e la comunicazione sarà fondamentale: ecco perché invito i presidenti delle Associazioni regionali di stampa, i rappresentanti dei colleghi free lance o dei precari a contattarmi per poter organizzare in tempi brevi riunioni sul territorio in cui il progetto Casagit 2, dopo il via libera dell’assemblea dei delegati, verrà presentato con maggiori dettagli. Da settembre si raccoglieranno le prime adesioni e dal 1 gennaio del 2013 Casagit 2 sarà attiva a tutti gli effetti. 29 Deontologia / Procedimenti disciplinari Rispetto della Privacy e delle dignità delle persone U n numero sempre crescente di esposti relativi a notizie inesatte e non verificate, nonché per il mancato rispetto dell’obbligo di pubblicare le richieste di rettifica o le repliche di persone oggetto di cronache o commenti. Il fenomeno evidenziato nel corso del 2011 - e che non dà segni di rallentamento nel 2012 - richiede l’avvio di una seria riflessione all’interno della categoria. Sono necessari un maggior rigore e una maggiore accuratezza nella verifica delle notizie. Ed è necessario un maggior rispetto delle persone, le quali hanno diritto di vedere rettificate le notizie inesatte, o comunque di vedere ospitate le proprie repliche. Le rettifiche devono essere pubblicate con lo stesso risalto, riconoscendo l’errore, se errore vi è stato. La responsabilità spetta ai direttori responsabili. Sempre più frequenti i casi di “furti” di fotografie o testi da internet, così come la pubblicazione di dati personali tratti da social network, come Facebook: non tutto ciò che si trova su internet si può prendere liberamente e pubblicare. Un altro fenomeno preoccupante riguarda i rapporti tra colleghi: è in crescita il numero di segnalazioni relativi ad atteggiamenti poco rispettosi, se non addirittura offensivi, nonché di episodi di maltrattamenti, di mobbing, di prevaricazioni messi in atto da giornalisti nei confronti di altri giornalisti. Spesso con l’aggravante che si tratta di episodi commessi da colleghi che ricoprono posizioni di vertice, ai danni di altri colleghi in posizione più debole. Per finire la questione della commistione tra pubblicità e informazione che rischia di incrinare la credibilità dei mezzi d’informazione. Su tutti questi temi sono aperti alcuni procedimenti in fase di trattazione. 30 L’ATTIVITA’ 2011 Lo scorso anno il Consiglio regionale ha preso in esame e definito 44 fasci- ai colleghi di volta in volta con comunicazioni via pec, sono disponibili sul sito internet dell’Ordine veneto: www. ordinegiornalisti.veneto.it, nella sezione “Le sanzioni disciplinari dell’Ordine veneto”. Sul sito internet sono disponibili anche i massimari dell’Ordine nazionale con la principale giurisprudenza disciplinare. RADIAZIONE Il giornalista pubblicista padovano Mohamed Ahmed è stato radiato dall’Albo coli disciplinari, aperti d’ufficio nel corso dell’attività di monitoraggio o sulla sulla base di esposti e segnalazioni pervenuti da lettori/radio-telespettatori, colleghi, avvocati, giudici, Garante della privacy, Tutore dei minori. Le sanzioni inflitte sono state 16: una radiazione, una sospensione dalla professione per sei mesi, una censura, tre avvertimenti scritti e dieci avvertimenti verbali, comminati direttamente dal presidente, secondo quanto previsto dall’articolo 52 della Legge professionale, con richiamo all’osservanza dei doveri professionali. Le archiviazioni sono state 28. Numerosi anche i fascicoli trasmessi ad altro Ordine in quanto i colleghi oggetto dell’esposto non sono iscritti in Veneto: è accaduto in particolare per i direttori di alcuni quotidiani, iscritti in Lombardia, in Trentino - Alto Adige o in Emilia - Romagna. In tal caso l’Ordine del Veneto non può effettuare alcuna valutazione del caso, limitandosi ad investire l’Ordine competente. Seguono le “massime” relative alle nove sanzioni del secondo semestre del 2011 (quelle relative ai provvedimenti del primo semestre 2011 e quelli relativi agli anni precedenti, già inviati dei giornalisti del Veneto per aver ottenuto l’iscrizione all’ordine presentando “documentazione non redatta dallo stesso e non corrispondente all’effettivo lavoro svolto nel biennio precedente, bensì articoli di servizi rielaborati da altra persona e riprodotti in lingua italiana scritta (non conosciuta dal giornalista), nonché omesso di riferire dei vari precedenti penali a suo carico, facendo cadere volontariamente in errore il Consiglio circa la sua persona, le sue capacità e l’effettivo lavoro svolto”. Nel corso del procedimento, il giornalista non ha risposto alle richieste di chiarimento avanzate dal Consiglio e non si è presentato all’audizione alla quale era stato convocato in sede di procedimento disciplinare. Contro la radiazione potrà presentare noi giornalisti n.58 ricorso al Consiglio nazionale. PRIVACY Un collega professionista di Treviso è stato sanzionato con l’avvertimento in relazione ad un articolo che forniva dati anagrafici e numerosi altri elementi identificativi di una persona deceduta mentre si trovava appartato in auto assieme alla signora con cui intratteneva una relazione, in violazione della legge sulla Privacy e delle norme relative all’essenzialità dell’informazione sancite dall’articolo 6 del Codice deontologico. La vittima non era personaggio pubblico, né persona conosciuta e, di conseguenza, sarebbe stato necessario garantire la riservatezza dei particolari relativi alla sua vita privata - oltretutto riguardanti le abitudini sessuali, che godono di particolare tutela nell’ambito del Codice della Privacy - Non solo: l’articolo in questione ha violato anche la privacy della moglie della vittima, peraltro del tutto estranea anche al fatto di cronaca (il decesso del marito), resa perfettamente riconoscibile anche attraverso l’indicazione di una serie di dati relativi alla sua persona, tra cui il tipo di lavoro svolto.Tutti elementi non essenziali alla cronaca giornalistica. La normativa sulla Privacy è precisa e la giurisprudenza in materia è ormai consolidata: il giornalista è tenuto a dare le noi giornalisti n.58 Due censure per notizie non verificate La mancata verifica delle notizie costituisce violazione dei doveri imposti dalla deontologia professionale, e dunque illecito disciplinare. Il Consiglio dell’ordine dei giornalisti del Veneto ha inflitto la sanzione della censura a due giornalisti professionisti in relazione ad una notizia non vera, pubblicata da un quotidiano locale, con ampio richiamo in prima pagina, e ripresa da un agenzia di stampa senza operare verifiche adeguate, limitandosi a citare il giornale da cui era stata tratta. La notizia risultata non vera, si riferiva ad un provvedimento giudiziario e ha suscitato ampio dibattito e polemiche in ambito nazionale. A sollecitare l’apertura di un procedimento disciplinare è stato il presidente del Tribunale dei minorenni di Venezia. I due colleghi sono stati richiamati a prestare maggiore attenzione nella verifica delle notizie, ricordando che un quotidiano o altra testata giornalistica non costituisce una fonte primaria d’informazione: di conseguenza, prima di rilanciare una notizie pubblicata da un giornale, è necessario effettuare i dovuti riscontri. L’Ordine dei giornalisti del Veneto raccomanda ai propri iscritti di effettuare sempre accurate e rigorose verifiche delle notizie da pubblicare: ne va della credibilità e dell’autorevolezza dei mezzi d’informazione e dell’immagine professionale dei giornalisti. Quando non è possibile effettuare adeguate verifiche, è necessario astenersi dalla pubblicazione per non incorrere in illeciti disciplinari, ma anche in reati penali, quali la diffamazione, oppure rischiare condanne per risarcimento danni. notizie limitandosi a quanto essenziale, evitando di estendere le cronache a persone estranee, in particolare quando tali notizie riguardano sfere delicate - e che in quanto tali godono di maggior tutela - quali i dati giudiziari e sensibili, e in particolare quelli relativi alla salute e alle abitudini sessuali. Specifica tutela gode anche il domicilio personale: di conseguenza non è corretto citare indirizzo di casa di persone oggetto di cronaca, se tale elemento non è strettamente essenziale. E’ corretto, ad esempio, citare l’indirizzo di un’abitazione nella quale è stato commesso un delitto, oppure è stata sequestrata droga. Ma non è consentito indicare l’indirizzo di residenza privato di una persona indagata se il dato relativo all’abitazione non è alcun modo pertinente alla notizia: il domicilio, infatti, gode di tutela costituzionale. Si raccomanda pertanto ai colleghi una particolare attenzione. MINORI E’ stato comminato un avvertimento a due colleghi professionisti trevigiani in relazione ad alcuni articoli riguardanti un episodio di cronaca di cui erano protagoniste due minorenni, rese riconoscibili e identificabili. I colleghi sono stati richiamati all’osservanza degli obblighi stabiliti dalla Carta dei doveri 31 Deontologia / Procedimenti disciplinari La tutela del minore deve essere prioritaria del giornalista del 1993 (capitolo “Minori e soggetti deboli”) e dall’articolo 7 (Tutela del minore) del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica del 1998, allegato al Codice della privacy; nonché a quanto previsto dalla richiamata Carta di Treviso in merito alle notizie riguardanti i minori. La normativa e la giurisprudenza in materia di dati personali relativi a minorenni sono ormai consolidate e precise: non devono mai essere forniti elementi che possano portare all’identificazione di un minorenne al fine di tutelarlo ed impedire che la pubblicazione di una notizia possa in qualche modo nuocere all’armonico sviluppo delle personalità dei minori, in relazione alla loro vita e al loro processo di maturazione. Dunque non deve essere pubblicato il nome, ma neppure i nomi di genitori e parenti, l’indirizzo di casa, la scuola e altri elementi che possono portare, anche indirettamente, ad una sua individuazione. Il giornalista può rendere riconoscibile il minore nel caso di eventi positivi (ad esempio gare sportive o premiazioni), facendosi sempre carico della responsabilità di valutare se la pubblicazione sia davvero nell’interesse oggettivo del minore. Si rammenta a tal proposito che neppure l’espressa autorizzazione resa dai genitori - spesso in conflitto di interessi con i loro figli – è di per sé sufficiente a liberare il giornalista dalle sue responsabilità. CONFLITTO D’INTERESSI Un collega pubblicista di Vicenza è stato sanzionato con la censura per aver operato in conflitto d’interessi/incompatibilità in quanto, nonostante avesse firmato un contratto con un ente 32 pubblico finalizzato allo svolgimento di attività retribuita di addetto stampa, ha proseguito ad occuparsi dello stesso settore, in qualità di collaboratore di un quotidiano, realizzando articoli giornalistici a sua firma in relazione a tematiche che rientravano nella sua competenza di addetto stampa dell’ente pubblico. Il collega, non appena informato dell’apertura di un procedimento disciplinare, ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di addetto stampa dell’ente pubblico, spiegando di non essere stato consapevole dell’incompatibilità dei ruoli. Il Consiglio gli ha ricordato che già una volta, in passato gli era stato chiesto conto di una presunta incompatibilità in relazione ad una situazione di analogo tipo. In quella occasione il fascicolo fu archiviato in quanto non era emerso alcun elemento a sostegno della segnalazione, ma il collega sicuramente era a conoscenza dell’esistenza di una incompatibilità tra le due attività (incompatibilità, peraltro, ben evidenziata dalle norme deontologiche e più volte sottolineata nel corso degli anni dall’Ordine): ciò nonostante, ha proseguito senza porre fine a tale situazione. In materia di conflitto di interessi/ incompatibilità è stato comminato un avvertimento ad altri due giornalisti pubblicisti di Vicenza e Rovigo: il primo per un articolo scritto per un quoti- diano in relazione ad un argomento di cui si occupava in qualità di addetto stampa; la seconda per essersi occupata per un quotidiano di temi relativi al settore della pubblica amministrazione di cui è dipendente. La Carta dei doveri del giornalista (sezione “Incompatibilità”) prevede esplicitamente che il giornalista non può assumere “incarichi e responsabilità in contrasto con l’esercizio autonomo della professione”. L’accertato rapporto con l’amministrazione pubblica, con il ruolo di addetto stampa, e la contestuale stesura di articoli giornalistici per un quotidiano sulla stessa materia, infatti, hanno posto il collega pubblicista in posizione di incompatibilità. Il giornalista ha l’obbligo non solo di essere, ma anche di apparire corretto e imparziale, perché su tali elementi si fonda il rapporto di fiducia tra lettori e la stampa (Corte d’Appello di Milano, 18 luglio 1996, in Foro italiano, 1997, I, 938). DIFFAMAZIONE VIA FACEBOOK E’ stato comminato un avvertimento ad un professionista padovano in relazione ad una serie di affermazioni offensive e di portata diffamatoria “postate” su Facebook e relative ad un quotidiano e ad alcuni colleghi che vi lavorano. Tali affermazioni, visibili a tutti, e segnalate con un esposto al Connoi giornalisti n.58 siglio dallo stesso direttore del quotidiano, sono state ritenute in contrasto con i doveri imposti al giornalista dalla legge 69/1963. Il collega è stato quindi richiamato dal presidente a mantenere un comportamento più consono ai doveri professionali. La notizia della sanzione, resa nota dallo stesso collega, ha alimentato un ampio dibattito in Rete, con particolare riferimento a Facebook e alla possibilità di configurare un’ipotesi di diffamazione o ingiuria nei “colloqui” tra “amici”. Sull’argomento però la giurisprudenza è ormai consolidata nel ritenere che la diffusione tramite internet di comunicazioni offensive dell’altrui onore o reputazione visibili da una pluralità di persone configura l’ipotesi di diffamazione. ARTICOLI COPIATI Un collega pubblicista di Vicenza è stato sanzionato con l’avvertimento per aver pubblicato su un periodico, in qualità di direttore responsabile, alcuni articoli copiati da altri giornali, senza il consenso preventivo degli autori e senza neppure citare gli autori né la fonte da cui tali testi erano stati tratti, violando pertanto anche la normativa sul diritto d’autore e violando le norme deontologiche che impongono al giornalista di comportarsi con lealtà e buona fede. La sanzione è stata limitanoi giornalisti n.58 ta all’avvertimento tenuto conto della successiva pubblicazione a rettifica dei nominativi degli autori e la fattiva opera prestata dallo stesso nei confronti dell’editore per il pagamento agli autori del richiesto compenso. Si raccomanda ai colleghi di prestare la massima attenzione in particolare con il materiale - testi e fotografie - rinvenuto su Internet. Il semplice fatto che documenti e fotografie si trovino in Rete non significa che possano essere utilizzate liberamente: quasi sempre, infatti, sono tutelate da diritto d’autore, salvo che non sia espressamente indicato il contrario. Si raccomanda la massima attenzione anche in relazione a fotografie e informazioni personali contenute sui social media, in particolare su Facebook: ciò che è inserito nel profilo aperto a tutti è, solo in linea generale, pubblicabile, e il giornalista deve in ogni caso controllare per quanto possibile l’esattezza e l’aggiornamento delle informazioni oltre che rispettare i consueti limiti posti all’attività giornalistica (es., l’essenzialità dell’informazione). Diversi sono stati infatti i casi di erronea associazione di una riproduzione fotografica ad omonimi deceduti. Le foto erano state tratte frettolosamente dai profili Facebook senza neanche verificare la corrispondenza della data di nascita (Provvedimenti Garante Privacy 6/5/2009, docc. web n. 1615339 e n. 1615317). Diverso discorso per i profili - ancorché pubblici - dei minori: la disciplina privacy in ambito giornalistico impone, infatti, il massimo rigore quando il trattamento attiene a informazioni relative ai minori. L’art. 7 del Codice di deontologia considera il diritto alla riservatezza del minore come primario rispetto al diritto di critica e di cronaca e, in tale ottica, garantisce Pubblicità sanzionati due direttori I direttori responsabili di due quotidiani locali sono stati sanzionati con la censura per non aver evidenziato in maniera adeguata il contenuto pubblicitario di un inserto pubblicato come sovra-copertina dei rispettivi giornali. Il Consiglio ha ritenuto che la mancata indicazione della finalità pubblicitariapromozionale dell’inserto configuri una violazione della Carta dei doveri del giornalista che impone di rendere sempre riconoscibile l’informazione pubblicitaria, distinguendola in modo evidente da quella pubblicitaria. L’Ordine dei giornalisti del Veneto ha aperto svariati procedimenti in materia di commistione tra informazione e pubblicità e raccomanda ai colleghi, ed in particolare ai direttori responsabili delle testate, di garantire sempre la massima trasparenza, evidenziando in maniera adeguata i messaggi pubblicitari e garantendo una netta separazione dai contenuti informativi e dal lavoro giornalistico. il diritto all’anonimato del minore laddove l’informazione attenga a fatti che lo coinvolgono, la cui pubblicità possa lederne la personalità (vedasi la Carta di Treviso), salvo che la pubblicazione sia nell’interesse oggettivo, concreto e attuale, del minore. L’utilizzo dei citati dati personali, quindi, senza espresso consenso può costituire violazione della Privacy (e in quanto tale sanzionata dal Garante) e molto spesso costituire anche violazione delle norme deontologiche della professione sanzionabile in sede disciplinare dall’Ordine. A tal riguardo si rammenta che la tutela della privacy delle persone non viene meno con la morte delle stesse. 33 di Daniele Carlon segretario del Sindacato dei giornalisti del Veneto Editoria in crisi; futuro pieno di incognite L a Fieg ha reso noto i dati del 2011 e ha prospettato un 2012 particolarmente difficile. Il nostro settore non sta vivendo una crisi congiunturale ma strutturale, da troppi anni. E nessuno osa fare ipotesi sul futuro; preoccupa soprattutto la mancanza di strategie dei grandi gruppi editoriali e l’assenza dello Stato che non affronta un riordino del sistema dell’informazione come hanno fatto invece molti Paesi. Ridurre i costi e inevitabile passaggio alla multimedialità sono le uniche direttive che unificano l’imprenditoria editoriale; manca però una progettualità che sappia indicare la strada oltre un breve limite temporale. Siamo ancora alla free press su internet senza nessuna seria ipotesi che preveda il passaggio all’informazione di qualità a pagamento. La cannibalizzazione della carta stampata continua e l’aumento degli abbonamenti online è ancora marginale. Cala la diffusione (-2,6%) e il margine operativo lordo (passato da 151 milioni di euro nel 2010 a 106 nel 2011); i ricavi dalla vendite di copie hanno tenuto per gli aumenti dei prezzi ma il mercato pubblicitario resta fortemente squilibrato in favore delle tv nazionali (nel 2011 – rileva la Fieg – i quotidiani a pagamento hanno subito una flessione del 6,2%; i quotidiani free del 22,4%; i periodici del 3,6%) e per il 2012 le prospettive sono ugualmente negative. Unico dato positivo è quello dei ricavi dalle attività online (più 38,8% nel 2010 e più 32% nel 2011) ma l’incidenza sul fatturato è limitata all’1,4%. I giornalisti occupati nei quotidiani sono diminuiti del 7,2% e quelli occupati nei periodici del 4,3%. 34 I contributi statali all’editoria che nel 2008 ammontavano a 414 milioni sono scesi nel 2011 a 195 milioni (-52%) e con il contemporaneo passaggio al digitale del settore radiotelevisivo molte tv piccole o medie sono entrate in crisi. I 30 giornalisti di Antenna 3-Telenordest aspettano due stipendi arretrati e l’editore ha avviato il procedimento della legge 223 per otto esuberi. Il Sindacato ha controproposto il contratto di solidarietà e ora le parti tenteranno lega in difficoltà: dalla carta stampata agli uffici stampa) è stato quello di EPolis che occupava a livello nazionale 118 giornalisti e nel Veneto 24 colleghi. Dopo la chiusura nel settembre 2010 ben pochi colleghi hanno trovato un’occupazione stabile e questo dimostra quanto il mercato del lavoro giornalistico anche nella nostra Regione sia asfittico. I giornalisti di E-Polis dovevano avere la cassa integrazione fino a ottobre ma abbiamo avuto la un accordo al ministero del Lavoro. Nel Veneto abbiamo assistito nel giro di pochi anni dall’apertura di numerosi free press alla rovinosa ritirata e chiusura di molte testate con effetti drammatici per i colleghi e le colleghe che sono finiti disoccupati, cassintegrati o hanno dovuto (nel migliore dei casi) trasferirsi di città con redditi ridotti. L’effetto è pesante anche per i conti del nostro istituto di previdenza. Il caso più importante numericamente (il Sindacato ha seguito ogni singolo col- novità poche settimane fa, del tutto inspiegabile sia per il Sindacato che per il ministero del Lavoro, che i curatori fallimentari hanno avviato la procedura di licenziamento collettivo (in base alla legge 223) prima del termine della cassa integrazione. Il Sindacato si è opposto ma i colleghi rischiano di entrare in mobilità o disoccupazione a partire da agosto. Altre testate free press sono sparite dal Veneto o hanno cessato del tutto le pubblicazioni: ricordiamo Leggo (dove noi giornalisti n.58 è stato firmato uno stato di crisi con la collocazione in cassa integrazione o trasferimento a Roma e Milano dei colleghi della nostra Regione); City e ora, per ultimo, il periodico La Piazza dove entro breve si dovrebbe arrivare a un contratto di solidarietà dopo che c’è stata una cessione dei contratti a un’altra società in gennaio. Nei quotidiani, interessati negli anni scorsi da stati di crisi che hanno coinvolto testate storiche come il Gazzettino, L’Arena e il Giornale di Vicenza, le prospettive non sono per niente chiare. Gli investimenti non si vedono. L’annunciato acquisto della rotativa da parte del Gazzettino sembra svanito nelle nebbie. Il gruppo Finegil (mattino di Padova, tribuna di Treviso, Nuova Venezia e Corriere delle Alpi) ha annunciato che nel 2012 non intende sostituire chi lascerà il posto di lavoro. Le redazioni invecchiano perché non c’è ricambio. Proprio nel momento in cui il cambio della professione nei prossimi 5 anni sarà velocissimo: il passaggio alla multimedialità è obbligato e, secondo l’analisi di Boston consulting group, difficilmente un giornalista potrà restare sul mercato se non impara ad usare una telecamera. In questo quadro un risultato positivo è stato raggiunto in campo sindacale con il gruppo Athesis che ha da poco terminato lo stato di crisi. Un’attenzione verso i collaboratori che aveva permesso di evitare tagli nei compensi durante lo stato di crisi (argomento inserito nell’accordo firmato al ministero del Lavoro) e i redattori che, tramite il Cdr, hanno deciso di rinunciare ai soldi dell’assicurazione pur di avere un’assunzione come art.1 al termine dello stato di crisi. Venendo all’ultimo accordo esso prevede la tranoi giornalisti n.58 sformazione di sette co.co.co. in art 12. Utile al raggiungimento dell’intesa è stato il provvedimento dell’Inpgi che prevedeva la regolarizzazione dei contratti senza penalizzazioni e un secondo provvedimento che stabilisce la drastica riduzione dei contributi per tre anni nel caso di trasformazione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato dei colleghi che hanno in corso contratti a termine o co.co.co. L’intesa prevede l’assunzione di 7 collaboratori in base all’art.12 del contratto. Si tratta di giornalisti che operano prevalentemente in provincia. Nel contratto è previsto un compenso minimo di 1000 euro più una quota fissa di 200 euro per le prestazioni multimediali. L’azienda fornirà la strumentazione necessaria (pc ed eventuale palmare) e si accollerà le spese di collegamento. La parte variabile aggiuntiva della loro retribuzione parte dal 45 articolo con 30 euro per i servizi e 5,50 euro per notizie brevi o lancio web pubblicato. Ai colleghi sarà comunque garantito un compenso non inferiore a quello avuto nel triennio precedente come co.co.co. I vantaggi sono significativi: • se si tratta di professionisti avranno diritto alla Casagit; • godranno del trattamento di fine rapporto (solo per la quota fissa); • avranno diritto al pagamento delle ferie e della tredicesima; • i propri contributi saranno versati all’Inpgi 1 • avranno rimborsi benzina come i dipendenti • avranno la strumentazione fornita dall’azienda. • anche per la loro qualifica vale lo Statuto dei lavoratori. I vantaggi dell’accordo per l’azienda, oltre ad evitare i costi della vertenza legale con esiti incerti e le probabili multe dell’Inpgi, sono quelli dell’utilizzo pieno delle potenzialità dei collaboratori che rappresentano a tutti gli effetti la presenza del quotidiano sul territorio. L’accordo prevede poi la possibilità di utilizzare servizi, lanci web e, dopo adeguata formazione professionale, anche l’utilizzo di file audio e video per il gruppo aziendale che ha testate televisive e radiofoniche, oltre al sito internet.. 35 sedute dal 12 gennaio 2012 all’8 marzo 2012 PROFESSIONISTI Iscrizioni LA PIAZZA SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2012 Consiglieri presenti: Gianluca Amadori, Claudio Baccarin, Giuditta Bolognesi, Michela Canova, Maria Fiorenza Coppari, Giuseppe Gioia, Leopoldo Pietragnoli, Alessandra Sgarbossa, Martina Zambon. ADAMI MARIA VITTORIA, nata a VILLAFRANCA il 31/01/1978, decorrenza 29/11/2011 REGISTRO DEI PRATICANTI Iscrizioni con assunzione ROSSI FEDERICO, nato a ROVIGO il 12/11/1982, decorrenza 28/11/2011 SOMMACAL ALICE, nata a MILANO il 9/03/1985, decorrenza 12/01/2012, NEWNOTIZIE.IT, IL SOLE 24 ORE NORDEST SPEROTTI ANDREA, nato a VERONA il 5/04/1971, decorrenza 4/10/2007, per revoca di radiazione per revoca delibera di radiazione per morosità n. 645/2011 ZERBETTO GIUSEPPE, nato a MONSELICE il 19/03/1958, decorrenza 21/01/1980, per revoca delibera di radiazione per morosità n. 639/2011 TAMIELLO DAVIDE, nato a MESTRE il 27/06/1981, decorrenza 29/11/2011 Cancellazioni CARDONA CARLO ANDREA, nato a VERONA il 12/08/1979, decorrenza 12/10/2011, AUTONOMIE E COMUNITA’ RANDOLO MARCO, nato a ROVIGO il 5/03/1985, decorrenza 12/01/2012, LA VOCE NUOVA DI ROVIGO Iscrizioni d’ufficio CORSINI ELISA, nata a BOVOLONE il 28/01/1976, decorrenza 13/07/2010, AGENZIA DI STAMPA VERONA COMUNE DUSO MARIALUISA, nata a THIENE il 28/09/1963, decorrenza 13/07/2010, IL GIORNALE DI VICENZA FANT FEDERICA, nata a BELLUNO il 14/08/1981, decorrenza 13/07/2010, CORRIERE DEL VENETO ELENCO DEI PUBBLICISTI Iscrizioni COMBETTO ROSANNA, nata a TORINO il 10/021961, decorrenza 28/05/1996, per revoca delibera di radiazione per morosità N. 617/2011 Cancellazioni DALL’AGNOLA BENEDETTA, nata a FELTRE il 29/04/1983, decorrenza 12/01/2012, KYOSS, IL SOLE 24 ORE NORDEST ADAMI MARIA VITTORIA, di VILLAFRANCA (VERONA) per passaggio all’elenco dei professionisti DE SALVADOR ROBERTA, nata a BELLUNO il 14/10/1983, decorrenza 12/01/2012, IL GAZZETTINO ROSSI FEDERICO, di FRATTA POLESINE (ROVIGO) per passaggio all’elenco dei professionisti MACCAGNAN DANIELE, nato a FLAWIL - SVIZZERA l’8/02/1966, decorrenza 12/01/2012, LA TRIBUNA DI TREVISO TAMIELLO DAVIDE, di MIRANO (VENEZIA) per passaggio all’elenco dei professionisti 36 PIPIA GABRIELE, nato a MIRANO il 3/12/1987, decorrenza 12/01/2012, ADAMI MARIA VITTORIA, di VILLAFRANCA (VERONA) per passaggio all’elenco dei professionisti COLLA PELLIZZARI MARIA CAROLINA, di VICENZA per dimissioni CONFORTI CALCAGNI ANNAMARIA, di VERONA per dimissioni CURTARELLO PAOLO, di ROMA per dimissioni FAVERO ROSSELLA, di PELLESTRINA (VENEZIA) per dimissioni JACCHIA ENRICO, di VENEZIA per decesso MASSAROTTO LAURA, di MASER (TREVISO) per dimissioni PELLIZZARI LORENZO, di VICENZA per dimissioni noi giornalisti n.57 sedute dal 12 gennaio 2012 all’8 marzo 2012 PIZZINAT ANDREA, di ODERZO (TREVISO) per dimissioni ROSSI FEDERICO, di FRATTA POLESINE (ROVIGO) per passaggio all’elenco dei professionisti TAMIELLO DAVIDE, di MIRANO (VENEZIA) per passaggio all’elenco dei professionisti VETTORE BRUNO, di PADOVA per dimissioni ELENCO SPECIALE Iscrizioni CONSEROTTI BENITO, di FAVARO VENETO (VENEZIA) per cessazione del requisito di cui all’art. 28 della legge del 3/2/63 n. 69 renza 5/11/2008, per trasferimento dall’Albo del Piemonte MAIORANA CARMELO, di POZZONOVO (PADOVA) per cessazione del requisito di cui all’art. 28 della legge del 3/2/63 n. 69 BARZANTI SALIMA, di CONEGLIANO (TREVISO) per passaggio all’elenco dei professionisti MARTINI ZENO, di VICENZA per cessazione del requisito di cui all’art. 28 della legge del 3/2/63 n. 69 TAMANI GIULIANO, di PADOVA per cessazione del requisito di cui all’art. 28 della legge del 3/2/63 n. 69 BRUGNOTTO GIULIANO, nato a CARBONERA il 7/11/1963, decorrenza 12/01/2012, RIVISTA DELLA DIOCESI DI TREVISO. ATTI UFFICIALI E VITA PASTORALE ZONIN RAFFAELLO, di GREZZANA (VERONA) per cessazione del requisito di cui all’art. 28 della legge del 3/2/63 n. 69 MARGIOTTA UMBERTO, nato a CAPURSO il 4/06/1947, decorrenza 12/01/2012, FORMAZIONE & INSEGNAMENTO SEDUTA DEL 07 FEBBRAIO 2012 Consiglieri presenti: Gianluca Amadori, Claudio Baccarin, Giuditta Bolognesi, Michela Canova, Giuseppe Gioia, Leopoldo Pietragnoli, Alessandra Sgarbossa, Martina Zambon. PENGO GINO, nato a VENEZIA il 12/02/1942, decorrenza 12/01/2012, NOTIZIARIO SENIORES TELECOM ALATEL DEL VENETO REGISTRO DEI PRATICANTI Iscrizioni free lance SEGALA PAOLO, nato a PADOVA l’11/07/1966. decorrenza 8/04/2010 per revoca di radiazione per morosità n. 642/2011 PAOLINI ROBERTA, nata a MILANO il 18/10/1975, decorrenza 7/02/2012, IL MATTINO DI PADOVA, LA TRIBUNA DI TREVISO, IL SOLE 24 ORE, IL PICCOLO, AFFARI E FINANZA (REPUBBLICA) Cancellazioni Iscrizioni con assunzione BRIGHENTI ANNA CHIARA, di VICENZA per dimissioni noi giornalisti n.57 CERANTOLA ALESSIA, nata a BASSANO DEL GRAPPA il 5/02/1981, decor- Cancellazioni ROLLI PAOLO, di MALO (VICENZA) per passaggio all’elenco dei professionisti PROFESSIONISTI Iscrizioni BARZANTI SALIMA, nata a CONEGLIANO il 15/05/1980, decorrenza 6/09/2011 PIRO BENIAMINO, nato a VENEZIA il 5/07/1961, decorrenza 1/07/1986, per revoca delibera di radiazione per morosità n. 644/2011 ROLLI PAOLO, nato a SCHIO il 9/06/1964, decorrenza 28/11/2011 ELENCO DEI PUBBLICISTI Iscrizioni CECCONI RICCARDO, nato a PADOVA il 16/09/1982, decorrenza 16/07/2009, per revoca delibera di radiazione per morosità n. 684/2011 FERRO FRANCESCO, nato a TAGLIO DI PO il 24/04/1940, decorrenza 29/09/1986 (dedotto il periodo d’interruzione dal 7/09/2010 al 6/02/2012) reiscrizione GIACOMEL MICHELE, nato a BELLU- 37 sedute dal 12 gennaio 2012 all’8 marzo 2012 NO il 16/03/1983, decorrenza 7/02/2012, L’AMICO DEL POPOLO INTRONA DOMENICA MONICA, nata a BARI il 13/07/1955, decorrenza 7/02/2012, RIFLESSI ON LINE PERANDINI RICCARDO, nato a ZEVIO il 20/08/1991, decorrenza 7/02/2012, IN CASSETTA, L’ARENA PURGATO LUDOVICA, nata a VERONA il 24/09/1987, decorrenza 7/02/2012, L’ARENA,VERONA SETTE SAGGIORO MICHELA, nata a ISOLA DELLA SCALA il 17/10/1983, decorrenza 7/02/2012, IL NUOVO GIORNALE, VENETO & VENETI, AUTONOMIE & COMUNITA’, QUINTA PARETE-VERONA E’, DOLOMITI BELLUNESI - UNICHE AL MONDO LE (VICENZA) per dimissioni GUARISE GINO, di ROVIGO per dimissioni MORGANTE MICHELA, di VERONA per dimissioni ROLLI PAOLO, di MALO (VICENZA) per passaggio all’elenco dei professionisti ROSATI FRANCESCA, di PADOVA per dimissioni STOCCO VITTORIO, di VILLADOSE (ROVIGO) per dimissioni ELENCO SPECIALE Cancellazioni BUFFON MARIA LUISA, di SILEA (TREVISO) per cessazione del requisito di cui all’art. 28 della legge del 3/2/63 n. 69 Cancellazioni BARZANTI SALIMA, di CONEGLIANO (TREVISO) per passaggio all’elenco dei professionisti BEARZI GIUSEPPE, di PADOVA per dimissioni CALDANA MARIA CRISTINA, di BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) per dimissioni COMPRI DANTE, di VERONA per dimissioni DA ROS KATIA, di PADOVA per dimissioni FRANCO ALBERTO, di MONTEVIA- 38 FORNARO ILVA, di VERONA per dimissioni Iscrizioni d’ufficio D’ESTE ALICE, nata a VENEZIA il 12/08/1983, decorrenza 9/09/2010, CORRIERE DEL VENETO GASPARIN MARCO, nato a TREVISO il 24/10/1975, decorrenza 9/09/2010, IL GAZZETTINO MADIOTTO SILVIA, nata a TREVISO il 25/02/1981, decorrenza 9/09/2010, CORRIERE DEL VENETO NOTTEGAR SAMUELE, nato a VERONA l’8/07/1977, decorrenza 9/09/2010, IL PADOVANO PESCI FABIANA, nata a PADOVA il 19/06/1979, decorrenza 9/09/2010, IL MATTINO DI PADOVA ZAGO ROBERTA, nata a BOVOLENTA il 27/10/1961, decorrenza 9/09/2010, IL PADOVANO Cancellazioni PAVAN LUIGI, di PADOVA per dimissioni SEDUTA DELL’ 8 MARZO 2012 Consiglieri presenti: Gianluca Amadori, Claudio Baccarin, Giuditta Bolognesi, Michela Canova, Giuseppe Gioia, Leopoldo Pietragnoli, Alessandra Sgarbossa. COTROZZI STEFANO, di ARZIGNANO (VICENZA) per passaggio all’elenco dei professionisti FAZZINI LORENZO, di ZEVIO (VERONA) per passaggio all’elenco dei professionisti REGISTRO DEI PRATICANTI Iscrizioni free lance PROFESSIONISTI Iscrizioni DE GASPARI FILIPPO, nato a MIRANO il 12/09/1979, decorrenza 8/03/2012, LA NUOVA DI VENEZIA E MESTRE COTROZZI STEFANO, nato a MONTECCHIO MAGGIORE l’8/09/1970, decorrenza 4/03/2011 noi giornalisti n.57 sedute dal 12 gennaio 2012 all’8 marzo 2012 Fazzini Lorenzo, nato a BELLANO il 09/03/1978, decorrenza 7/03/2011 tosi UMBerto, nato a MANTOVA il 25/06/1960, decorrenza 20/12/1988 per trasferimento dall’Albo della Lombardia 8/03/2012, BANCA & COOPERAZIONE, POLITICA DELLA COOPERAZIONE, CORRIERE DELLA COOPERAZIONE Fantinati siLVia, nata a OCCHIOBELLO il 12/01/1969, decorrenza 8/03/2012, LA VOCE DI ROVIGO CORRIERE DELL’ARTE zattarin sUsanna, nata a PADOVA il 5/08/1967, decorrenza 8/03/2012, VENEWS Cancellazioni Cancellazioni MosConi GerMano, di VERONA per decesso eLenCo dei pUBBLiCisti iscrizioni ariot siMone, nato a ARZIGNANO il 25/12/1979, decorrenza 8/03/2012, CASE & DIMORE, ACCENNI, SEI MAGAZINE BrUniera LUana, nato a CONEGLIANO il 10/04/1974, decorrenza 8/03/2012,VENEZIANEWS Carraro CLaUdia, nata a PADOVA il 6/07/1973, decorrenza 8/03/2012, IL PIAVE CoLoMBari eLena, nata a VERONA il 16/08/1971, decorrenza 8/03/2012, RINASCITA Conte dieGo, nato a MONTECCHIO MAGGIORE il 27/08/1984, decorrenza 8/03/2012, IL BASSO VICENTINO MiGnoLLi GiorGio, nato a NEGRAR il 16/06/1974, decorrenza 8/03/2012, GAMBALON...O GAMBA O BALON pozza steFano, nato a VERONA il 12/05/1990, decorrenza 8/03/2012, www. pianeta-calcio.it saBBadin aLiCe, nata a CITTADELLA il 4/10/1985, decorrenza 8/03/2012, CONTATTO MAGAZINE saLMaso aLBerto, nato a PADOVA il 22/10/1974, decorrenza 8/03/2012, NES NORD EST SANITA’ Cotrozzi steFano, di ARZIGNANO (VICENZA) per passaggio all’elenco dei professionisti Fazzini Lorenzo, di ZEVIO (VERONA) per passaggio all’elenco dei professionisti inaMa GiULiano, di VERONA radiato per morosità tiVeron FioraVante, di TREVISO per dimissioni sCarton eLeonora, nata a FELTRE il 29/12/1990, decorrenza 8/03/2012, IL GAZZETTINO serpeLLoni GiULia, nata a VERONA il 13/07/1985, decorrenza 8/03/2012, CALCIO VERONA ORDINE i de Giornalisti del Veneto orario deLLa seGreteria deLL’ordine toMasUtti aLessandro, nato a VENEZIA il 16/10/1977, decorrenza 8/03/2012, REYERZINE, RUGBY CLUB daLLe pezze aLBerto, nato a VERONA il 4/08/1972, decorrenza 8/03/2012, GAMBALON... O GAMBA O BALON torMen daMiano, nata a BELLUNO il 13/11/1984, decorrenza 8/03/2012, IL GAZZETTINO de LUCia LUMeno aLFonso, nato a ROMA il 06/02/1988, decorrenza VaLentini FranCesCa, nata a MILANO il 16/01/1984, decorrenza 8/03/2012, noi giornalisti n.57 CaLaBro’ FranCesCo, di TREVISO radiato per morosità LUnedÌ e GioVedÌ: 9.00 - 13.30 • 14.00 - 16.00 MartedÌ - MerCoLedÌ - VenerdÌ: 9.00 - 13.30 saBato e doMeniCa CHiUso www.ordinegiornalisti.veneto.it 39