58
Maggio 2012
Periodico dell’Ordine del Veneto
www.ordinegiornalisti.veneto.it
[email protected]
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Giornalisti
Poste Italiane SpA - Spedizione in A.P. 70% - DCB Vicenza
solo con la laurea”
ORDINE
i
de
Giornalisti
del Veneto
AL
L’ORDINE AL
VOSTRO
SERVIZIO
Wall Street Institute,
rinnovata la convenzione
VENEZIA - L’inglese, un requisito importante per
svolgere al meglio la professione giornalistica. Sulla base di questo convincimento, è stata rinnovata
fino 20 febbraio 2013, la Convenzione tra l’Ordine
dei Giornalisti del veneto e il Wall Street Institute (nelle sedi di Mestre, Treviso, Verona, Vicenza,
Padova e Bassano del Grappa), che assicura alcune
agevolazioni ai colleghi interessati ad imparare ex
novo, rinforzare o praticare la lingua di comunicazione più usata al mondo. La Convenzione permette di frequentare la scuola in tutte le sedi venete
del WSI che aderiscono all’iniziativa e prevede una
riduzione sulla quota d’iscrizione e sull’acquisto di
un corso di General o Business English. A chi fosse interessato a un riconoscimento internazionale,
si segnala che il metodo Wall Street Institute è in
linea con gli strumenti d’esame Examinations Business Language Testing Service di ESOL dell’Università di Cambridge ed è sede d’esame BULATS
legalmente riconosciuta.
Il metodo impartito è personalizzato sulla base delle esigenze personali e professionali dell’iscritto:
Wall Street Institute dispone di uno staff didattico
madrelingua o bilingue qualificato per l’insegnamento, un laboratorio multimediale (Speaking
Center), un’area ricreativa per imparare l’inglese
divertendosi (Social Club), un villaggio globale su
Internet (The Vill@ge) per chattare con gli studenti Wall Street di tutto il mondo. Per usufruire
della convenzione è necessario contattare il numero
del Centro di Mestre 041-983494, specificando di
avere diritto alla convenzione in oggetto in quanto
giornalista o familiare di un nostro iscritto. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito dell’Ordine e su www.wallstreetinstitute.it.
2
SOS QUERELA
E' sempre a disposizione dei colleghi lo sportello
"Sos querela", avviato nel 2002 per dare consulenza legale in materia di diffamazione e di privacy. Il servizio, voluto per offrire uno strumento
per migliorare le condizioni di lavoro dei colleghi
e offrire un aiuto nei casi di difficoltà, è garantito
dallo studio legale Bianchini di Venezia. Per informazioni, quesiti e prima assistenza, è possibile
inviare una mail alla segreteria dell'Ordine dei
giornalisti del Veneto ([email protected]) oppure rivolgersi direttamente
allo studio legale Bianchini-Milner-Busetto-Munari, ai seguenti recapiti: tel. 041-2391311;
fax 041-2391332; e-mail: [email protected].
ASSISTENZA LEGALE
L'Ordine dei Giornalisti del Veneto, in applicazione del decreto legislativo 231/2002, ha istituito un servizio di assistenza legale gratuita rivolta
ai colleghi, in particolare ai collaboratori autonomi, nei confronti dei quali le aziende editoriali
assumono atteggiamenti scorretti, con particolare riguardo alla stesura di accordi contrattuali
iniqui e al ritardato pagamento dei compensi.
Un avvocato è a disposizione per le consulenze
e per intraprendere le iniziative del caso a tutela del giornalista. L'iniziativa, limitata alla fase
della consulenza, ha riscosso il gradimento dei
colleghi che, in parecchi casi, sono già riusciti a
risolvere il contenzioso attraverso l'intervento del
legale incaricato dall'Ordine, l'avvocato Giorgio
Battaglini.
Per informazioni e assistenza ci si può rivolgere
alla segreteria dell'Ordine del Veneto, San Polo
2162 a Venezia, in orario d'ufficio (lunedì e giovedì dalle 9 alle 13.30 e dalle 14 alle 16 - martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13.30). Il telefono è lo 041-5242650; il fax lo 041-5242665.
L'e-mail: [email protected].
L'Ordine si avvarrà anche della collaborazione di
legali dello Sportello free lance del Sindacato regionale dei Giornalisti del Veneto.
noi giornalisti n.58
ORDINE
i
de
Giornalisti
S
ommario
maggio 2012
del Veneto
30125 Venezia
Palazzo Turlona - S. Polo, 2162
tel. 041-5242650
fax 041-5242665
www.ordinegiornalisti.veneto.it
58
Maggio 2012
Periodico dell’Ordine del Veneto
www.ordinegiornalisti.veneto.it
[email protected]
Presidente:
Gianluca Amadori
Vice Presidente:
Maria Fiorenza Coppari
Segretario:
Claudio Baccarin
Tesoriere:
Leopoldo Pietragnoli
Poste Italiane SpA - Spedizione in A.P. 70% - DCB Vicenza
Consiglieri:
Giuditta Bolognesi
Michela Canova
Giuseppe Gioia
Alessandra Sgarbossa
Martina Zambon
“Giornalisti
solo con la Laurea”
58
Revisori dei conti:
Enrico Scotton
Andrea Buoso
Lorenza Martini
Consiglieri Nazionali:
Lucio Bussi
Gabriele Cappato
Enrico Galeazzo
Alessandro Mantovani
Maurizio Paglialunga
Sabrina Talarico
Alberto Vitucci
noi giornalisti
Periodico dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto
Reg. Tribunale di Venezia n° 1205 del 22/11/95
Anno XIV n° 58 - maggio 2012
Direttore responsabile:
Gianluca Amadori
Redattore:
Claudio Baccarin
Redazione:
Ordine dei Giornalisti del Veneto
Campo San Polo 2162
30125 Venezia - Tel. 041-5242650
fax 041-5242665
[email protected]
[email protected]
Stampa:
Tipolitografia Campisi srl
Via dell’Industria, 13 - 36057 Arcugnano (VI)
Tel. 0444-289148 - fax 0444-289179
([email protected])
Impaginazione:
Unocad Srl
Via Vicenza, 232 - 36077 Altavilla Vicentina (VI)
Tel. 0444-340742 - fax 0444-340552
([email protected])
✓ Speciale Assemblea - Più autorevolezza e credibilità: tavolo comune giornalisti - editori
4
✓ L’album dei premiati
6
✓ Premio Goattin al femminile, Vittoria Magno Premio alla carriera
9
✓ Bilancio chiuso in attivo. Aumentano i servizi agli iscritti
12
✓ Biblioteca dell’Ordine, consultazione ogni venerdì
14
✓ A Cornuda nasce il museo della tipografia
14
✓ Inpgi, Andrea Camporese confermato alla presidenza
15
✓ Quotidiani Finegil, alla direzione arriva Ramenghi
15
✓ Riforma/Giornalisti solo con la laurea - Formazione permanente per tutti
16
✓ A scuola di New Media per capire come cambia l’informazione
18
✓ Grande successo per i corsi “Crea la tua impresa”
20
✓ I giornalisti veneti si diplomano in mediazione civile
21
✓ Una legge sull’equo compenso contro lo sfruttamento
22
✓ La carta di Firenze in difesa della dignità
23
✓ Veneto in prima linea per contrastare il fenomeno del precariato
24
✓ Rai, meno politica più servizio pubblico
25
✓ Legge 150, dopo 12 anni è ancora incompiuta
26
✓ Carta dei doveri del giornalista degli Uffici Stampa
27
✓ A Padova una sala stampa per tutti i colleghi
28
✓ Le altre convenzioni
28
✓ Casagit amplia l’offerta: assistenza anche a precari e freelance
29
✓ Deontologia, procedimenti disciplinari
30
✓ Editoria in crisi, futuro pieno di incognite
34
✓ I nuovi iscritti
36
Chiusura in tipografia 08/05/12
Tiratura 5300 copie
noi giornalisti n.58
3
S pecialeA ssemblea
Più autorevolezza e credibilità:
tavolo comune giornalisti - editori
L’assemblea annuale dell’Ordine dei giornalisti del Veneto si è tenuta venerdì 23
marzo nella sede di Venezia, alla presenza di oltre un centinaio di colleghi che hanno
partecipato alle tradizionali premiazioni, di cui diamo conto nelle pagine successive.
Giovani leve del giornalismo e colleghi con maggiore esperienza hanno avuto l’occasione di ritrovarsi nella casa dei giornalisti della regione, palazzo Turlona.
Il bilancio consuntivo 2011 - chiuso con un attivo di oltre 21 mila euro, grazie ad
un’oculata gestione patrimoniale - e il preventivo 2012 - che punta al pareggio nonostante le numerose iniziative in programma - sono stati approvati all’unanimità.
Nelle pagine seguenti sono disponibili la relazione del tesoriere e le tabelle riassuntive. Alla cerimonia, aperta dalla relazione del presidente Gianluca Amadori, hanno
preso parte anche la vicepresidente dell’Ordine, Fiorenza Coppari, il segretario
Claudio Baccarin, il tesoriere Leopoldo Pietragnoli e i consiglieri Martina Zambon,
Giuditta Bolognesi e Alessandra Sgarbossa. Il vice presidente del Consiglio Regionale Carlo Alberto Tesserin ha portato il saluto dell’amministrazione regionale; per
il Sindacato dei giornalisti del Veneto è intervenuto il segretario Daniele Carlon.
V
ENEZIA - E’ necessario un tavolo
comune sull’informazione: giornalisti ed editori assieme per affrontare
i tanti problemi del mondo dei media;
per discutere delle opportunità e delle sfide offerte dalle nuove tecnologie;
per individuare soluzioni che consentano di recuperare lettori/radio-telespettatori, ma soprattutto credibilità
ed autorevolezza. Lo richiede la situa-
4
zione di crisi e di incertezza; lo rende
improcrastinabile l’esigenza di disegnare un percorso condiviso sul futuro
dell’informazione che, inevitabilmente,
deve puntare sulla qualità, all’insegna di
modelli che mettano al centro la credibilità, l’attendibilità, il rigore, il rispetto
della dignità delle persone.
L’auspicio è che l’appello lanciato nel
corso dell’assemblea annuale agli editori della regione non resti inascoltato:
l’Ordine del Veneto si farà promotore
di un incontro, invitando tutti gli editori dei principali mezzi d’informazione e
i direttori responsabili, chiedendo loro
di impegnarsi sul fronte della qualità
dell’informazione; di sottoscrivere in
tal senso un impegno di fronte a lettori e radio-telespettatori. Assieme ai
giornalisti, per far crescere le aziende
editoriali; non contro, come sempre
più spesso sembrano voler fare. Investendo sul lavoro e sulla professionalità
dei giornalisti, sul valore aggiunto e sulla credibilità e autorevolezza che solo
il buon giornalismo può assicurare ai
mezzi d’informazione. Ponendo un freno al processo di spettacolarizzazione
della notizia che rischia di allontanare
sempre più i cittadini dalla carta stampata e dai Tg.
Invertendo il trend attuale che sembra
voler “esiliare” i giornalisti nel ruolo di
meri impiegati della notizia: esattamente il contrario di ciò che si dovrebbe
fare. In un mondo telematico dove
chiunque vuole e può comunicare direttamente, la mediazione giornalistica
acquisisce ancora maggiore importanza, ma solo se è in grado di offrire
approfondimenti, di compiere una selezione qualitativa delle notizie, di fornire interpretazioni, chiavi di lettura rigorose della realtà che ci circonda. Non
hanno futuro mezzi di comunicazione
che si limitano ad un “copia e incolla”
di comunicati prodotti da uffici stampa
e agenzie di pubblicità e di pubbliche
relazioni.
I giornalisti sono pronti ad impegnarsi in questa direzione: l’auspicio è che
anche gli editori vogliano percorrere
la stessa strada, investendo in progetti
noi giornalisti n.58
di Gianluca Amadori
presidente Ordine dei giornalisti del Veneto
solidi e garantendo compensi dignitosi ai collaboratori esterni delle testate
giornalistiche: non è pensabile di poter
offrire prodotti autorevoli e di qualità
a fronte di retribuzioni pari a 5 euro
lordi ad articolo. Talvolta anche meno.
La situazione generale del mondo
dell’informazione ha vissuto, purtroppo, un progressivo peggioramento.
Sul fronte dei numeri, innanzitutto.
Per i media tradizionali è proseguita l’emorragia di copie, lettori, radiotelespettatori, associata ad una crisi
degli investimenti pubblicitari che non
sembra per nulla conclusa. Il 2011 è
stato un anno pesante, soprattutto per
l’emittenza televisiva locale, a causa
del passaggio al digitale terrestre, che
ha richiesto forti investimenti economici e ha fatto perdere ascolti stante
l’aumento dell’offerta, ma anche per la
grande confusione creatasi con il notevole aumento del numero di canali
e per alcuni problemi di ricezione del
segnale. In Veneto la crisi ha messo in
noi giornalisti n.58
difficoltà anche testate storiche e consolidate come Antenna Tre: ai colleghi
va la solidarietà dell’Ordine. Ma non è
l’unica situazione preoccupante: a Televeneto si è fatto ricorso alla cassa integrazione, mentre altre emittenti hanno
ridimensionato le redazioni.
A fronte di una crisi sempre più pesante dei media tradizionali, non si sono
ancora delineate prospettive certe di
sviluppo futuro per i cosiddetti new
media. Purtroppo va sottolineato
come vi siano ancora poche idee, pochi progetti da parte del mondo editoriale: spetta a noi giornalisti, dunque,
il compito di essere in prima fila per
governare al meglio questa trasformazione, alla ricerca di nuovi modelli che
mettano al centro la credibilità, l’attendibilità, il rigore, il rispetto della dignità
delle persone.
Modelli che, basandosi su una solida
preparazione preofessionale dei giornalisti, lascino pettegolezzi e scandali
a buon mercato alle trasmissioni di
intrattenimento. Questa è la vera sfida che anche gli editori devono saper
cogliere.
L’attuale crisi, infatti, non è soltanto di
numeri, ma anche di contenuti. Ed è
necessario uno sforzo da parte di tutti
per cercare di invertire la pericolosa
deriva della spettacolarizzazione della
notizia, dell’eccessiva semplificazione
e banalizzazione che sfocia spesso in
imprecisione; dei luoghi comuni e degli allarmismi esasperati, che alimentano inutili paure, alzano muri, rischiano
di creare odio e discriminazioni. Uno
sforzo da parte di tutti per tornare ad
un giornalismo di precisione, che dia
spazio a tutte le voci; che valorizzi il
linguaggio pacato, la riflessione, il dialogo, la verifica accurata delle fonti e
metta al bando la superficiale ricerca
del titolo ad effetto, basato sul nulla.
Anche se il momento è particolarmente difficile, continuo ad essere ottimista. Da parte dei giornalisti veneti c’è
una grande vitalità, una gran voglia di
fare al meglio il proprio “mestiere”,
come dimostrano i numerosi esempi
di buon giornalismo che costano ad
alcuni colleghi minacce, intimidazioni,
querele.
Sono ottimista assistendo all’entusiasmo e alla passione dimostrata dai
giovani giornalisti, dai praticanti che seguono i corsi di preparazione all’esame
di abilitazione; guardando alla curiosità,
alla voglia di imparare e di aggiornarsi,
di confrontarsi, di condividere esperienze, dei molti colleghi che frequentano i seminari di aggiornamento promossi dalla Scuola “Buzzati”.
E’ questa la base da cui iniziare a lavorare: ciascuno assumendosi le proprie
responsabilità.
5
peciale
S
A ssemblea
L’album dei premiati
Pergamene (60 anni d’iscrizione)
Giancarlo Bo
Professionisti Medaglie d’Oro (50 anni d’iscrizione)
Giampaolo Crovato
Pubblicisti Medaglie d’Oro (50 anni d’iscrizione)
Vincenzo Maddaloni
Paolo Squarcina
Silvio Zanus
Fotoservizio: FotoAttualità
Professionisti Medaglie d’Argento (in pensione nel corso del 2011)
6
Roberto Bolis
Giorgio Corsetti
Giuseppe Feronato
Luciano Gianfilippi
Francesco Lazzarini
Lucia Massari
Giovanni Priante
Simonetta Simoni
Donato Sinigaglia
Sergio Tazzer
noi giornalisti n.58
Pubblichiamo le fotografie dei
colleghi che hanno presenziato
alla cerimonia di premiazione
Pubblicisti Medaglie d’Argento (30 anni d’iscrizione)
Franco Bosello
Giampietro Brunello
Angelo Ceron
Giampietro Comarella
Edoardo Comiotto
Vittore Maria Corsetti
Alberto Curti
Paola Dal Toso
Mirella Dal Zotto
Benvenuto Gallo Lucio
Gion Antonella Laganà
Gaetano Micaglio
Gianni Milani
Lucio Mozzo
Turi Parise
Claudio Ricchiuto
Carlo Ridolfi
Franco Rizzi
Teobaldo Rossi
Carlo Rubini
Dario Tesser
Gabriele Turrin
Michele Vigne
Giovanni Vitale
Roberto Zava
noi giornalisti n.58
7
S pecialeA ssemblea
Sono stati inoltre premiati
Pubblicisti Medaglie d’Argento (30 anni d’iscrizione)
Bruno Agrimi
Gianfranco Amato
Giuseppe Bernardi
Alessandro Bertacco
Roberto Bona
Giorgio Brogliati
Roberto Brugnoli
Ivo Caprili
Gianni Carminati
Sergio Claut
Giovanni Comisso
Nicola Cracco
Nicola Alberto De Carlo
Pietro Fracanzani
Antonio Giacobbi
Gianni Gross
Diego Guidolin
Sergio Leone
Giorgio Marenco
Leopoldo Mazzarolli
Giampaola Meneghini
Daniela Milani Vianello
Gianni Moriani
Flavio Orati
Adriano Osto
Gisella Pagano
Maurizio Paniz
Aldo Pavan
Alessandro Pesavento
Gennaro Pinto
Giovanni Piva
Luigi Poletto
Paolo Pregnolato
Massimo Rimpici
Gianluigi Secco
Michela Sironi
Matteo Soccio
Maurizio Stefani
Paolo Steffenoni
Ugo Suman
Luigi Toffolo
Romano Toppan
Canuto Toso
Pubblicisti Medaglie d’Oro (50 anni d’iscrizione)
Paolo Lion, Aurelio Minazzi
Professionisti Medaglie d’Argento (in pensione nel corso del 2011)
Giancarlo Beltrame, Mauro Carrer, Elisabetta Zanotelli
Professionisti Medaglie d’Oro (50 anni d’iscrizione)
Antonio Garzotto, Adalberto Minazzi, Alberto Rizzotti
Pergamene (60 anni d’iscrizione)
Alfredo Spampani - pubblicista
I diplomi ai neo-professionisti
Da sinistra Stefano Cotrozzi, il presidente dell’Ordine veneto Gianluca Amadori, Davide Tamiello, il direttore della scuola
Buzzati Orazio Carrubba, Daniela Ceccon, Maria Vittoria Adami, Salima Barzanti, Michael Calimani e Federico Rossi
8
noi giornalisti n.58
Premio Goattin, al femminile
Vittoria Magno premio alla carriera
T
utta al femminile la premiazione della Borsa di studio intitolata a Massimiliano Goattin per l’edizione 2012.
La vincitrice è Ylenia Dal Bianco con il
progetto “Nepal Children’s Organization - I bambini raccontano il Nepal”,
reportage giornalistico e fotografico
dal Nepal che ha anche un risvolto
sociale. I proventi della vendita del volume, finanziato attraverso il premio,
saranno interamente devoluti al Nepal
Children’s Organization per i bambini
ospiti dell’orfanotrofio di Kathmandu.
La giuria che ha vagliato i sedici progetti
pervenuti quest’anno ha altresì segnalato altre tre proposte: “The Archeo–Tra-
vel Project” di Veronica Del Punta per
la previsione di utilizzo di tecnologie
multimediali avanzate; l’Agenzia di stampa on line di Silvia Zanardi per l’originalità dell’idea; “VJP - Visiting Journalism
Program Veneto” di Francesca Forzan
segnalato dalla Camera di Commercio
di Venezia - Venezi@opportunità per il
business plan completo e ben strutturato. A premiare le colleghe, nel corso
dell’assemblea annuale, la famiglia Goattin, il rappresentante del Comune di
Venezia Riccardo Petito e Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Venezi@
opportunità. Come di consueto, erano
presenti anche i vincitori dell’edizione
2011 per illustrare i progetti che hanno
realizzato dallo scorso anno. Si tratta
del portale d’informazione Veneto7giorni.it, progetto dei colleghi Antonella Scambia, Valentina Voi, Mattia Sopelsa
e Tommaso Marconato, che accanto
ad aggiornamenti quotidiani, ogni lunedì prevede una newsletter in pdf con
servizi e inchieste di approfondimento.
Mentre Giulio Todescan ha presentato
il dvd con immagini, documenti e inchieste prodotti nell’ambito del corso-laboratorio “Lies. Appunti per un’inchiesta
economica e sociale sul Veneto” (www.
estnord.it/lies), presentato a breve in un
incontro pubblico.
Il papà di Massimiliano Goattin, Riccardo Petito, Maria Raffaella Caprioglio, la mamma e il fratello di Massimiliano, la
vincitrice Ylenia Dal Bianco, le segnalate Francesca Forzan e Silvia Zanardi, la consigliera dell’Ordine Alessandra Sgarbossa
noi giornalisti n.58
9
S pecialeA ssemblea
A Vittoria Magno il premio alla carriera
Orazio Carrubba, Vittoria Magno e Gianluca Amadori
Under 35 ad Adriana Vallisari per un pezzo sul gioco d’azzardo
Leopoldo Pietragnoli, la vincitrice Adriana Vallisari e Gianluca Amadori
10
noi giornalisti n.58
A Salima Barzanti il premio Pino Amadori
La vicepresidente dell’Ordine Maria Fiorenza Coppari, Manuela Amadori, la vincitrice Salima Barzanti,
Orazio Carrubba e il presidente dell’Ordine Gianluca Amadori
I
l Premio alla Carriera 2012 è stato assegnato alla collega Vittoria Magno, prima donna assunta in un
quotidiano nel Veneto: un riconoscimento all’attività professionale e all’impegno profuso per la promozioni dei valori della professione e negli enti di categoria a vantaggio dei colleghi. “La prima volta che
mi sono presentata alla redazione del Gazzettino - ha ricordato Vittoria Magno - mi hanno chiesto: ‘Ma
perché vuoi fare un mestiere da uomo?’. Ai giovani rivolgo l’augurio della speranza. La nostra è una bella
professione, che va fatta con il rispetto della gente. Ho un solo grande rimpianto - ha concluso la Magno
- perché sono una donna, non mi hanno mai fatto seguire il Giro d’Italia”.Il premio Under 35, intitolato
a Claudia Basso (assegnato quest’anno esclusivamente per la sezione “Periodici”, mille euro), è andato
a Adriana Vallisari, “per la completezza e l’accuratezza con cui ha esaminato e descritto un problema
di viva attualità, quale quello del proliferare del gioco d’azzardo alle slot machines e del conseguente
fenomeno del dilagare della dipendenza da gioco, spaziando dalla realtà locale della provincia di Verona
alla realtà nazionale, ricorrendo a interviste con esperti, e arricchendo l’inchiesta con il racconto, vivace
e piacevole, di una personale esperienza in una sala da gioco”.
E’ stata assegnata a Salima Barzanti la prima edizione del Premio “Pino Amadori”, riconoscimento al
praticante giornalista che ha ottenuto la migliore votazione all’esame di abilitazione professionale nel
corso del 2011. Il premio (mille euro) è stato messo a disposizione dai familiari del collega scomparso
lo scorso dicembre.
noi giornalisti n.58
11
di Leopoldo Pietragnoli
tesoriere dell’Ordine dei giornalisti del Veneto
S pecialeA ssemblea
Bilancio chiuso in attivo
Aumentano i servizi agli iscritti
V
ENEZIA - Si è chiuso con un saldo
attivo di 21.696 euro, contro una
previsione di chiusura in pareggio, il
bilancio consuntivo 2011 dell’Ordine
dei giornalisti del Veneto. Questo positivo risultato è dovuto a due fattori:
la significativa crescita delle entrate rispetto al 2010 – 468.124 euro contro
449.530, più 4.2% – e rispetto al preventivo 2011 (452.050 euro, più 3.5%),
e il rilevante contenimento delle spese – nonostante il generale aumento
dei costi e la crescita delle attività, a
cominciare dai seminari di formazione
decentrata e dalla intensificazione dei
corsi per gli aspiranti pubblicisti – che
ammontano a 446.428 euro, di poco
superiori (1%) ai 442.008 del consuntivo 2010 e, soprattutto, inferiori ai
452.050 euro del preventivo.
A fine 2010 il Consiglio dell’Ordine,
su conforme rilievo del Consiglio nazionale e del Ministero di Giustizia, è
stato obbligato ad avviare la revisione
della posizione dei pensionati per l’applicazione della quota intera a quanti
godono di pensione diversa da quelle
di vecchiaia o di invalidità. La revisione, molto travagliata e contrastata, ha
consentito un aumento delle entrate
sui 7.500 euro, anche se la attribuzione
delle quote per cassa e non per competenza impedisce di leggere chiaramente tale risultato, mentre si devono
a una contrazione dei nuovi iscritti nel
2011 le diminuite entrate per la tassa
di iscrizione.
Tra le “altre entrate” il rilevante aumento dei proventi e dei contributi
per la formazione è dovuto in parte ai
contributi del Consiglio nazionale e di
Veneto Banca e in parte agli introiti delle iscrizioni ai corsi per aspiranti pubblicisti. La novità del raggruppamento
sotto una unica voce (Contributi for-
12
mazione) di tutte le entrate – peraltro
ben dettagliate nella documentazione
contabile, così come le uscite – consente un immediato e chiaro raffronto
con la omologa voce in uscita (Costi
formazione) evitando possibili confusioni tra le singole voci, come accaduto
in passato.
I grandi capitoli di spesa non hanno
presentato particolari scostamenti rispetto al 2010.Va segnalata la ulteriore
diminuzione delle spese per gli organi
dell’Ordine (nove consiglieri e tre revisori dei conti che svolgono tutti la loro
attività a titolo completamente gratuito) scese a 26.845 euro rispetto ai
28.792 euro del 2010 e – soprattutto –
rispetto ai 35.951 del 2009, nonostante
gli aumenti reali dovuti alla crescita dei
costi (dai trasporti, alle trasferte, alla
partecipazione ai consigli).
Un dato negativo: nonostante la ripetuta campagna promozionale, tuttora oltre il 60 per cento degli iscritti
non ha adempiuto all’obbligo di legge
di dotarsi di posta elettronica certificata (il numero degli inadempienti è
addirittura cresciuto rispetto all’anno
precedente). Di conseguenza, le spese
postali sono aumentate a oltre 15 mila
euro: un aggravio che pesa sulle casse
dell’Ordine e che viene coperto con le
quote dei colleghi che correttamente
hanno attivato la Pec, e che quindi non
producono all’Ordine spese postali.
La situazione patrimoniale è rimasta
invariata: gli investimenti ammontano
a 347.584,91 euro, per cui possiamo
continuare a guardare con assoluta
tranquillità al futuro.
Per quanto riguarda il preventivo 2012,
va annotato che, dopo dieci anni di
mancato adeguamento delle quote annuali, il Consiglio nazionale ha autorizzato i Consigli regionali ad aumentare
fino a 70 euro la quota di loro competenza. Il Consiglio del Veneto, dopo un
accurato esame e un ampio dibattito,
ha deciso unanime un aumento da 50 a
60 euro, considerando le maggiori spese previste, specialmente per l’aumentata attività decentrata, e soprattutto
i costi dei nuovi Consigli di disciplina.
Di conseguenza, la principale voce di
entrata viene elevata a 290 mila euro,
contro i 247 mila euro del 2011. Una
pesante incognita è costituita dalle
spese per i Consigli di disciplina: nulla
ancora si sa della loro composizione,
della sede, della segreteria, del compenso... Ma poiché le spese saranno a
carico dell’Ordine: a titolo prudenziale
si è indicata una cifra di 20 mila euro.
Sinteticamente, tenendo conto di queste premesse, nel preventivo viene stimata una chiusura in pareggio.
Nell’esprimere parere favorevole ai bilanci, il Collegio dei revisori dei conti
ha formulato questa raccomandazione che il Consiglio ha poi condiviso:
«anche in considerazione dei pesanti
effetti che l’attuale congiuntura economica determina sul piano occupazionale, apprezzando la sensibilità già
concretamente manifestata dal Consiglio dell’Ordine verso i colleghi in
condizione di precarietà, disoccupazione, carenza di tutele contrattuali ecc.,
si suggerisce al tesoriere la possibilità
di sostenere con opportune iniziative
i colleghi che intendono avviare nuove
attività (start up), utilizzando, se necessario, le risorse degli investimenti
mobiliari, anche se questo dovesse
comportare un aumento delle uscite
preventivate».
Il bilancio consuntivo 2011 e il preventivo 2012 sono stati approvati all’unanimità dall’assemblea degli iscritti.
noi giornalisti n.58
BILANCIO Anno 2011
ORDINE DEI GIORNALISTI DEL VENETO • Sede: VENEZIA S.Polo 2162 • 30125 VENEZIA
RICAVI ED ENTRATE
CONSUNTIVO
2010
€ 309.271,00
€ 250.261,00
€ 59.010,00
€ 91.837,00
€ 20.030,,00
€ 15.323,00
€ 21.085,00
€ 35.399,00
€ 41.861,00
€ 21.188,00
€ 6.748,00
€ 2.725,00
€ 10.000,00
€€ 1.200,00
-€ 1.912,00
-€ 1.912,00
€ 7.465,00
€ 37,00
€ 5.361,00
€ 2.067,00
€-
PREVENTIVO
2011
€ 305.000,00
€ 250.000,00
€ 55.000,00
€ 92.500,00
€ 20.000,00
€ 15.000,00
€ 22.500,00
€ 35.000,00
€ 46.500,00
€ 21.500,00
€ 12.000,00
€ 3.000,00
€ 10.000,00
€€€€€ 8.050,00
€ 50,00
€ 5.500,00
€ 2.500,00
€-
CONSUNTIVO
2011
€ 289.759,00
€ 250.261,00
€ 42.349,00
€ 97.171,00
€ 25.377,00
€ 7.598,00
€ 31.212,00
€ 32.984,00
€ 70.230,00
€ 22.949,00
€ 26.288,00
€ 5.230,00
€ 14.004,00
€ 1.759,00
€€ 80,00
€ 80,00
€ 10.883,00
€ 603,00
€ 8.633,00
€ 1.324,00
€ 323,00
€ 448.522,00
€ 452.050,00
€ 468.123,00
CONSUNTIVO
2010
€ 95.092,00
€ € 95.092,00
€ 35.951,00
€ 28.792,00
€ 153.983,00
€ 57.121,00
€ 14.828,00
€ 11.197,00
€ 27.694,00
€ 6.200,00
€ 19.438,00
€ 7.937,00
€ 11.401,00
€ 4.952,00
€ 4.616,00
€ 138.217,00
€ 22.105,00
€ 15.000,00
€ 17.785,00
€ 35.184,00
€ 26.896,00
€ 5.414,00
€€ 3.863,00
€ 11.970,00
€ 2.640,00
€ 2.640,00
€€ 7.036,00
€ 7.036,00
€ 325,00
€€ 325,00
€ 15.923,00
€ 3.821,00
€ 11.844,00
€ 258,00
€€-
PREVENTIVO
2011
€ 105.000,00
€ 105.000,00
€ 36.000,00
€ 40.000,00
€ 157.000,00
€ 61.000,00
€ 15.000,00
€ 13.000,00
€ 27.000,00
€ 8.000,00
€ 20.000,00
€ 8.000,00
€ 5.500,00
€ 5.000,00
€€ 122.914,00
€ 25.000,00
€€ 18.000,00
€ 27.500,00
€ 28.000,00
€ 5.414,00
€ 5.000,00
€ 4.000,00
€ 10.000,00
€ 3.836,00
€ 3.836,00
€€ 7.200,00
€ 7.200,00
€ 300,00
€€ 300,00
€ 15.800,00
€ 3.800,00
€ 12.000,00
€€€-
CONSUNTIVO
2011
€ 90.920,00
€ 90.920,00
€ 28.792,00
€ 26.845,00
€ 148.325,00
€ 60.889,00
€ 15.450,00
€ 8.225,00
€ 22.008,00
€ 8.650,00
€ 19.928,00
€ 6.939,00
€ 6.233,00
€ 6.236,00
€€ 150.036,00
€ 34.089,00
€ 15.000,00
€ 18.175,00
€ 28.904,00
€ 34.056,00
€ 5.415,00
€ 1.404,00
€ 1.023,00
€ 11.970,00
€ 2.469,00
€ 2.469,00
€€ 6.626,00
€ 6.626,00
€ 510,00
€ 510,00
€ € 20.385,00
€ 4.371,00
€ 15.756,00
€ 258,00
€ 311,00
€ 311,00
TOTALE
€ 442.008,00
€ 452.050,00
€ 446.427,00
RISULTATO D’ESERCIZIO
€ 6.514,00
€-
€ 21.696,00
Entrate contributive
- QUOTE CONTRIBUTIVE ANNO CORRENTE E PRECED.
- TASSA ISCRIZIONE
Entrate per prestazioni di servizi ad iscritti
- DIRITTI DI SEGRETERIA
- TESSERE
- PRESTAZIONI D’UFFICIO
- DIRITTI SU QUOTE ORDINE ROMA
Altre entrate
- RECUPERO QUOTE FITTO ED UTENZE UFFICI
- CONTRIBUTI FORMAZIONE
- ALTRI PROVENTI (INT.MORA+ALTRO)
- ALTRI PROVENTI (PARTENARIATO VEGA)
- PROVENTI DIVERSI (CARTA FI, VENETI NEL MONDO)
- PROVENTO PER VENDITA CESPITE
Variazioni delle Rimanenze
- VARIAZIONE RIMANENZE LIBRI PER PRATICANTI
Redditi e proventi patrimoniali
- INTERESSI ATTIVI BANCARI
- PROVENTI E RENDIMENTI DA GESTIONE FINANZIARIA
- RIVALUTAZIONE ATTIVITA’ FINANZIARIE
- SOPRAVVENIENZE ATTIVE
TOTALE
COSTI ED ACCANTONAMENTI
Spese per il personale
- STIPENDI, CONTRIBUTI, T.F.R.
Spese per gli organi dell’ordine
- RIMBORSO SPESE TRASFERTE, PARTEC.CONSIGLI, RAPP.)
Spese funzionamento uffici
- AFFITTO LOCALI ED UTENZA
- POSTALI, AUTENTICHE E NOTIFICHE
- MATERIALE DI CONSUMO, CANCELLERIA E TESSERE ISC.
- PULIZIA UFFICI, NECROLOGI E SPESE GESTIONE UFFICIO
- TESSERE ISCRITTI
- CONSULENZE PROFESSIONALI
- PREMI ASSICURATIVI
- ARCHIVIAZIONE OTTICA (ORDINARIA)
- ALTRE SPESE GENERALI
- CANONE ANNUALE PEC
Spese per prestazioni istituzionali
- COSTI PER CORSI DI FORMAZIONE (SCUOLA BUZZATI)
- COSTI ACCESSORI (SCUOLA BUZZATI)
- PREMI E RICONOSCIMENTI ISCRITTI
- STAMPA ALBO ED OPUSCOLI
- ASSISTENZA GIURIDICA PER PRATICHE
- SPESE ELEZIONI 2007/2010
- SPESE LEGALI PER CAUSE
- ALTRE SPESE GENERALI (DEL.CINESE, RUSSA, ECC)
- COSTI ATTIVITA’ PARTENARIATO VEGA
Spese non classificabili altrove
- BANCARIE, RIMB.QUOTE ANNI PRECEDENTI E DIVERSE
- LIBERALITA’ E ONERI UTIL. SOC. (ODG VENETO)
Oneri tributari
- IRAP - IMPOSTE E TASSE
Oneri finanziari
- Perdite su gestioni patrimoniali e fondi d’investimento
- Interessi passivi vari
Accantonamenti
- AMMORTAMENTI
- ARCHIVIAZIONE OTTICA (QUOTA ANNUALE)
- ACCANTONAMENTO F.DO ART.35, C.2, C.C.N.L.
Svalutazioni
- Svalutazioni attività finanziarie
noi giornalisti n.58
13
Biblioteca dell’Ordine,
consultazione ogni venerdì
E
’aperta al pubblico la biblioteca
dell’Ordine dei giornalisti del Veneto. Tutti i venerdì, dalle 9.30 alle 13, gli
oltre 500 volumi custoditi nella sede
di palazzo Turlona, a Venezia, sono a
disposizione di tutti i colleghi per la
consultazione.
L’opera di catalogazione è stata completata, grazie alla disponibilità offerta
gratuitamente dal collega Sandro Liberali e, finalmente, tutti i giornalisti
iscritti all’Albo regionale, potranno
accedere liberamente alla dotazione
di libri raccolti nel corso degli anni
dall’Ordine, in particolare attraverso
donazioni di colleghi. Inizialmente è
previsto un solo giorno alla settima-
na per la consultazione dei
volumi, la mattina del venerdì. Successivamente, se ve ne
fosse la necessità, le giornate
di apertura al pubblico potranno essere aumentate e
si potrà pensare anche ad un
servizio di prestito.
La lista di volumi che sono
conservati nella biblioteca
dell’Ordine è consultabile sul
sito internet www.ordinegiornalisti.veneto.it
Per il momento si tratta di una piccola
biblioteca, ma la dotazione di libri è destinata a crescere - in numero e in importanza dei volumi - se tutti i colleghi
saranno disponibili a collaborare con
donazioni: saranno i benvenuti sia i libri
scritti dai giornalisti veneti, sia le pubblicazioni sul mondo del giornalismo e
dell’informazione.
A Cornuda nasce
il museo della tipografia
O
spite particolare dell’assemblea
2012 dei giornalisti è stato Silvio
Antiga, titolare delle omonime imprese
tipografiche di Cornuda, in provincia di
Treviso. Antiga ha presentato il museo
della tipografia, già aperto da un paio
di anni a fianco della sua azienda, che
sarà inaugurato ufficialmente tra qualche mese.
La Tipoteca Italiana, così si chiama il
museo, costituisce un’importantissima
operazione della memoria. Grazie ad
una grande passione e ad un notevole
entusiasmo, Antiga ha raccolto un ricchissimo materiale sull’arte della tipografia nel corso di una ventina di anni
di viaggi in giro per l’Italia, alla ricerca
di vecchie tipografie dismesse. Il museo
14
è un percorso che attraversa
spazi polivalenti: le officine di
fusione, stampa e restauro, le
compositorie, i laboratori e
le aule didattiche.
Una “passeggiata” indietro
nel tempo che offre tratti
panoramici e tratti immersi
nei luoghi di lavoro, che si
trasforma in un incontro con
la storia del carattere e della
stampa che per tanti anni ha
condiviso un tratto di strada comune con la storia del
giornalismo.
E’ per questo motivo che l’Ordine dei
giornalisti del Veneto ha ritenuto doveroso invitare Silvio Antiga a presentare
la sua iniziativa. La data della cerimonia
di inaugurazione sarà tempestivamente
comunicata a tutti i giornalisti iscritti
all’Albo regionale.
noi giornalisti n.58
Inpgi, Andrea Camporese
confermato alla presidenza
R
innovati gli organismi dell’Istituto
di previdenza dei giornalisti italiani
per il quadriennio 2012-2016. Il collega veneto Andrea Camporese è stato riconfermato Presidente dell’Inpgi
all’unanimità dal Consiglio di amministrazione dell’Inpgi, che ha eletto, sempre con voto unanime, come vicepresidente vicario Paolo Serventi Longhi
(già eletto tra i pensionati del consiglio
generale a seguito delle elezioni di fine
febbraio) e Fabrizio Carotti, in qualità
di vicepresidente indicato dalla Fieg, la
Federazione Italiana Editori Giornali.
Oltre al presidente e ai vice, che lo
affiancheranno in questo quadriennio,
il nuovo Consiglio d’amministrazione
risulta inoltre composto dai colleghi,
eletti dal Consiglio generale, Roberto
Carella (Friuli Venezia Giulia), Edmondo Rho, Marina Macelloni e Claudio
Scarinzi (Lombardia), Giuseppe Marzano (Trentino Alto Adige), Silvia Garambois, Silvana Mazzocchi e Carlo Chianura (Lazio), e dai membri designati
dagli organismi di categoria e dagli organi vigilanti, ossia Andrea Mancinelli
(Presidenza del Consiglio dei Ministri),
Fiorella Kostoris Padoa Schioppa (Ministero del Lavoro), Edoardo Zecca
(Fieg), Franco Siddi (Fnsi) e Massimo
Marciano (in rappresentanza della
Gestione separata per il lavoro autonomo). Questi invece i colleghi veneti
che sono risultati eletti a seguito della
tornata elettorale dal 27 febbraio al 4
marzo. Per la Gestione principale sono
stati eletti nel Consiglio generale, composto complessivamente da cinquanta
giornalisti attivi e dieci giornalisti pensionati, Andrea Camporese e Monica
Andolfatto (eletti su base circoscri-
zionale rispettivamente con 152 e 148
voti), e nel Collegio sindacale, composto da tre sindaci effettivi e altrettanti
supplenti, Enrico Ferri (eletto su base
nazionale con 1.811 preferenze).
Sommando il voto elettronico e quello cartaceo hanno votato complessivamente in tutta Italia il 20,54% degli
aventi diritto, con percentuali variabili
a seconda dell’organo statutario da
eleggere.
Per quanto riguarda il voto telematico
in Veneto, modalità utilizzata dalla stragrande maggioranza degli elettori, hanno votato il 20,96% degli aventi diritto
per Consiglio generale, il 21,67% per i
pensionati, il 20,54% per il Collegio sindacale Inpgi1, il 13,98% per il Comitato
amministratore Inpgi 2 e il 13,7% per
l’elezione del rappresentante della Gestione separata nel Collegio sindacale.
Quotidiani Finegil,
alla direzione arriva Ramenghi
Nominato vicedirettore Antonello Francica
C
ambio al vertice dei quattro quotidiani veneti del gruppo Finegil. Dal
24 marzo,Antonio Ramenghi è il nuovo
direttore unico de Il Mattino di Padova,
La Tribuna di Treviso, la Nuova di Venezia e Mestre, il Corriere delle Alpi di
Belluno. Ramenghi, nato a Castel Guelfo (Bologna) il 20 maggio 1946, è giornalista professionista dal 27 novembre
noi giornalisti n.58
1974. Ha iniziato la sua carriera ad Autosprint. Entrato nel gruppo editoriale
L’Espresso nel 1983, ha guidato sia il
settore Economia che le redazioni di
Bologna e di Milano di Repubblica. Nel
2000 è vicedirettore del settimanale
l’Espresso, nel gennaio 2011 assume la
direzione de La Gazzetta di Modena.
Vicedirettore dei quattro quotidiani
veneti Finegil è stato nominato Antonello Francica, già direttore della
Nuova di Venezia e Mestre. Omar Monestier, già direttore del Mattino di Padova e del Corriere delle Alpi, assume
la direzione del Messaggero Veneto di
Udine. Alessandro Moser lascia la direzione della Tribuna di Treviso e assume
quella della Gazzetta di Reggio.
15
RIFORMA / Giornalisti solo con la laurea
Formazione permanente per tutti
P
er iscriversi ad un Albo professionale, e dunque anche a quello dei
giornalisti, sarà necessario essere in
possesso di una laurea, fare un periodo di pratica di 18 mesi (sei dei quali
anche all’interno dell’Università, previo
convenzioni con l’Ordine) e sostenere
un esame di abilitazione professionale.
E’ una delle principali novità introdotte
dalla riforma degli Ordini professionali contenuta nella manovra Tremonti
(il decreto legge 138/11,
convertito dalla legge
148/2011), successivamente confermata dal provvedimento Monti sullo sviluppo, il dl 1/2012 convertito
con alcune modifiche nella
legge 27/2012)
La riforma ha introdotto
l’obbligo della formazione
continua obbligatoria per
tutti gli iscritti agli albi professionali: dunque anche i
giornalisti, come già fanno
gran parte degli altri professionisti, dovranno frequentare un numero di ore
di aggiornamento all’anno,
secondo le regole che saranno stabilite dal Consiglio nazionale.
Altra importante novità riguarda il fronte disciplinare:
non saranno più i Consigli dell’Ordine
ad occuparsi dei procedimenti disciplinari, ma costituende Commissioni disciplinari, la cui composizione e
competenze dovranno essere definite
attraverso appositi decreti attuativi. Ai
Consigli dell’Ordine resteranno competenze in materia di tenuta dell’Albo,
formazione e aggiornamento professionale.
La nuova normativa che riguarda le
16
professioni, ma più in generale liberalizzazioni e sviluppo, prevede inoltre l’abolizione delle tariffe minime e
l’obbligo di pattuire il compenso per
le prestazioni professionali al momento del conferimento dell’incarico. Nel
caso di contenzioso giudiziario, il Tribunale quantificherà il compenso dovuto sulla base di parametri stabiliti
dal ministero vigilante. Il professionista
avrà anche l’obbligo di stipulare una
polizza assicurativa a copertura dei
possibili danni provocati nell’esercizio
dell’attività. I dettagli operativi della
riforma in relazione a ciascun Ordine
professionale dovranno essere definiti da appositi decreti legislativi che,
al momento di andare in stampa, non
sono stati ancora varati. Dunque non
è ancora chiaro in che modo sarà regolato l’accesso all’Albo dei giornalisti,
in particolare per quanto riguarda i
pubblicisti (che attualmente non sono
tenuti a sostenere alcun esame di abilitazione), né come saranno elette/nominate e da chi saranno composte le
Commissioni disciplinari.
La proposta dell’Ordine
nazionale In attesa del varo dei decreti attuativi della riforma, il Cnog ha approvato
il 19 gennaio 2012 le linee guida alle
quali l’Ordine nazionale dei giornalisti si augura possa conformarsi il ministero della Giustizia. Le
riportiamo integralmente.
“Il Consiglio nazionale
dell’Ordine dei giornalisti evidenzia la peculiarità
della professione giornalistica da intendersi come
strumento di democrazia
fondato sull’art. 21 della
Costituzione e finalizzato
a garantire il diritto dei
cittadini ad un’informazione corretta e completa, indispensabile per compiere
scelte libere e consapevoli.
ACCESSO ALLA
PROFESSIONE E
TIROCINIO
L’accesso alla professione
giornalistica è libero.
Fermi restando l’unicità
dell’Albo, la permanenza
dei due Elenchi e i diritti acquisiti dagli
iscritti all’entrata in vigore della riforma, l’accesso alla professione di giornalista dovrà avvenire attraverso l’esame di Stato. Per sostenere l’esame di
Stato gli aspiranti giornalisti dovranno
possedere una laurea e aver svolto un
tirocinio di 18 mesi. Le forme di tirocinio saranno individuate in un regolamento e potranno essere: praticantato
aziendale, frequenza master dell’Ornoi giornalisti n.58
dine, compiuta frequenza di corsi
universitari specialistici post laurea in
giornalismo, sistematica collaborazione
equamente retribuita a testate giornalistiche. A far data dall’entrata in vigore
della riforma, chi avrà superato l’esame
di Stato sceglierà se iscriversi nell’Elenco Professionisti o in quello Pubblicisti
non possedendo il requisito dell’esclusività professionale. Chi ha già superato
un esame di Stato per l’iscrizione ad un
diverso Albo professionale e ha svolto
il tirocinio giornalistico, può accedere
direttamente all’Elenco Pubblicisti.
FORMAZIONE PERMANENTE
La formazione permanente è compito essenziale dell’Ordine. Il principio,
da introdursi nella riforma, persegue
l’obiettivo di stabilire un obbligo di aggiornamento, contravvenendo al quale
si determina un illecito disciplinare. La
formazione permanente dovrà essere
coordinata dal Consiglio nazionale mediante apposito regolamento, sarà obbligatoria – stante l’unicità dell’Albo –
per tutti gli iscritti, e avverrà mediante
l’attribuzione di crediti.
ASSICURAZIONE
L’assicurazione obbligatoria, per i rischi
derivanti dall’esercizio dell’attività professionale, non è conforme alla specificità della professione giornalistica.
CONSIGLI DI DISCIPLINA
L’attività disciplinare, essenziale per il
rispetto della deontologia e del diritto
dei cittadini a una informazione corretta e completa, garantisce la terzietà
attraverso la separazione dei consigli
dell’Ordine dai consigli disciplinari e si
esercita attraverso:
a) Il Consiglio di disciplina regionale è
composto da otto membri. Viene eletnoi giornalisti n.58
to dai Consigli regionali tra gli iscritti
all’Albo con almeno 15 anni di iscrizione, che non abbiano subito sanzioni disciplinari definitive. I membri non
sono eleggibili per più di due mandati
consecutivi, il loro incarico è incompatibile con ogni altra carica negli organismi di categoria, pubblici e privati. Il
consigliere istruttore del procedimento non partecipa al voto. La durata del
mandato è pari a quattro anni, salvo il
primo mandato che avrà durata biennale. Presso ogni Consiglio regionale di
disciplina opera un garante dei cittadini
avente il compito di segnalare eventuali
violazioni deontologiche.
b) Il Consiglio di disciplina nazionale,
che svolge funzioni di seconda istanza, è composto da quattordici membri
eletti dal Consiglio nazionale dell’Ordine tra gli iscritti all’Albo, con almeno
15 anni di iscrizione, che non abbiano
subito sanzioni disciplinari definitive
e che abbiano ricoperto la carica di
consigliere regionale o di consigliere
nazionale dell’Odg ovvero di componente di Consiglio di disciplina. Il consigliere istruttore del procedimento non
partecipa al voto.
I membri non sono eleggibili per più di
due mandati consecutivi, il loro incarico incompatibile con ogni altra carica
negli organismi di categoria, pubblici e
privati. La durata del mandato è pari
a quattro anni, salvo il primo che avrà
durata biennale.
La distinzione tra funzioni di amministrazione e di disciplina esige una congrua riduzione del numero dei componenti del Consiglio nazionale.
NORME TRANSITORIE PER
L’ACCESSO ALL’ESAME DI
STATO
L’iter transitorio di accesso all’esame
di Stato dovrà esaurirsi nell’arco massimo di un quinquennio e sarà regolato
da precise norme, fermo restando che
i pubblicisti non intenzionati ad avvalersi di tale normativa, restano iscritti
all’Elenco di appartenenza. La normativa, tesa a garantire i diritti acquisiti,
non interferisce con i canali di accesso
tradizionali: praticantato aziendale, riconoscimento d’ufficio, scuole di giornalismo, tutoraggio per i free-lance.
Sono richiesti i seguenti requisiti: iscrizione all’Elenco dei Pubblicisti; esercizio esclusivo dell’attività giornalistica in
forma di sistematica collaborazione retribuita di almeno 36 mesi nell’ultimo
quinquennio; certificazione del rapporto contrattuale e comunque continuativo esistente nell’ultimo quinquennio,
compresa la documentazione fiscale
(Cud o dichiarazione dei redditi); attestazione della regolarità contributiva
previdenziale per i compensi percepiti
per il periodo equivalente; presentazione del materiale attestante l’attività
giornalistica svolta nel corso nell’ultimo quinquennio (la specificazione è
rinviata al regolamento di attuazione).
L’accesso all’esame di Stato avverrà
tramite: verifica dei requisiti, effettuata dagli Ordini regionali secondo linee
guida approvate dal Cnog, che consente l’iscrizione ai corsi di formazione;
tirocinio teorico, finalizzato all’acquisizione dei fondamenti culturali, giuridici e deontologici della professione
giornalistica, che si realizza in un corso
di formazione (i parametri del corso
saranno definiti in sede di regolamento); superamento della prova finale del
corso di formazione, che costituisce
titolo, con decorrenza retroattiva di 18
mesi, all’iscrizione al Registro dei Praticanti e consente l’accesso all’esame di
Stato”.
17
di Orazio Carrubba
direttore della Scuola “Dino Buzzati”
A scuola di New Media
per capire come cambia l’informazione
E
’nato il “Centro studi New Media e
nuove tecnologie applicate all’informazione”
Vi va il titolo che abbiamo scelto per
questa nuova iniziativa che sognavamo
da anni? E’ sufficientemente chiaro o è
troppo lungo, ripetitivo, poco giornalistico, supponente quanto basta? Giudicate voi. E se non vi va siamo pronti
a cambiarlo. Prima, però – per favore
– mettete a fuoco
un’altra domanda
che ci preme ancor
di più: siete convinti
anche voi che dietro la rivoluzione
della rete la professione stia cambiando ad un ritmo
vertiginoso,
che
non esista nessun
master in giornalismo, nessun Corso di Scienza della
Comunicazione capace di star dietro
a questi rapidissimi
mutamenti? Se rispondete no, scusate tanto, abbiamo
lavorato per niente.
Ma se il vostro sarà
un sì, vuol dire che
almeno negli obbiettivi
abbiamo
visto giusto. Perché
il nostro Centro va
proprio in questa
direzione: colmare
un vuoto vistoso di conoscenze, che
ci ha già penalizzato troppo, per recuperare il tempo perduto. Seguire, passo dietro passo, ogni nuova conquista
senza rimanere più indietro.
Qualcuno lo chiama aggiornamento
18
permanente, che tradotto significa poi
impegno costante, voglia di crescere, di
ridare smalto e credibilità ad una professione come la nostra sempre sotto
esame. E’ quello che con grande senso di responsabilità siamo chiamati ad
affrontare oggi, con la consapevolezza
che i vecchi modelli della professione,
da soli, piaccia o no, non bastano più.
Sia per la completezza dei contenuti,
zione. Che mutano e si perfezionano
continuamente, spalancando orizzonti
che sarebbero piaciuti ad Asimov, favorendo occasioni professionali prima
impensabili.
La sfida proposta, perciò, come sempre
è questa: accompagnare e se possibile
governare il cambiamento per non esserne travolti. Magari anche abbandonando – sarebbe ora - le sterili diatribe
che per lo svolgimento della normale
attività di ogni giorno. La marcia in più
adesso ce la possono dare soltanto il
controllo diretto dei nuovi sistemi di
comunicazione e l’accesso alla smisurata galassia delle fonti d’informa-
su era meglio prima o è meglio adesso, che non portano da nessuna parte.
Perché se il mondo cambia, le tecnologie avanzano, gli utenti dei media hanno nuove esigenze, noi non possiamo
rimanere indietro. E’ una legge che non
noi giornalisti n.58
ammette deroghe: chi sa va avanti, chi
non sa è destinato a sparire.
Se volete, in fondo, nel mettere a punto
la “mission” del Centro, siamo partiti
proprio da qui.
Certo, esperienze di settore, confortati dalla partecipazione e dai suggerimenti dei colleghi, ne avevamo già
fatte. Due anni di “praticantato” con i
corsi di giornalismo on-line e quattro
affollatissimi seminari sulle novità offerte dalla rete sono stati molto utili.
Ci hanno convinto che dal punto di
vista operativo lo sterminato mondo
della comunicazione va esplorato con
umiltà, senza pregiudizi o protagonismi
di casta, chiamando a raccolta tutti gli
esperti di settore. Anche quelli che con
il giornalismo in senso stretto hanno
poco a che fare.
Il Centro Studi è nato così: come una
struttura permanente “aperta”, sfaccettata come un diamante, costruita
per far conoscere le nuove possibilità
che offre la rete e adattarle ad ogni
esigenza; pronta al confronto tra i modelli di giornalismo partecipativo che
internet ha favorito e quelli tradizionali; capace di approfondire le possibilità
d’integrazione tra i nuovi media, senza
rinunciare all’indispensabile controllo delle notizie; in grado di favorire la
crescita di nuove professionalità particolarmente richieste nel settore degli
Uffici Stampa; di abbinare, infine, teoria
e pratica insieme, come vuole la tradizione della Scuola “Buzzati”.
Perché non basta conoscere il nuovo,
bisogna anche imparare come sfruttarlo nel modo giusto. Magari aprendo
il pc e con l’umiltà che serve, seguire
i laboratori d’orientamento, pensati
proprio per questo.
Funziona? Funzionerà? Da giornalisti
di lungo corso siamo abituati a fare i
noi giornalisti n.58
conti alla fine. Ma a giudicare dalle prime risposte della categoria, possiamo
già dire che il progetto sta riscuotendo
consensi inaspettati. Partiti in febbraio
i primi quattro seminari sono stati seguiti in aula da oltre trecento colleghi
di tutta la regione e le schede di adesione per gli altri otto che intanto verranno ( ne sono previsti almeno uno al
mese ), vanno crescendo.
Segno che c’è qualcosa di più di un
semplice interesse. E che la formula
individuata dall’Ordine, in stretta collaborazione con il Parco tecnologico
Vega di Marghera - dove si svolgono lezioni ed esercitazioni – è quella giusta.
Naturalmente, progetti come questo
hanno bisogno di una équipe capace di
pensare e gestire gli eventi in maniera
permanente. Un impegno di tutto rispetto, gestito personalmente dal presidente dell’Ordine Gianluca Amadori
e dal direttore generale del Vega, Michele Vianello, a cui danno un particolare contributo Alessandra Tugnolo, Ilaria
Abrami e Cosetta Callegaro.
Ma pensare che tutto si riduca qui sarebbe riduttivo. Un Centro Studi come
questo doveva necessariamente avere
qualcosa in più. Dare per esempio la
possibilità, anche a chi non può farlo
fisicamente, di seguire lo stesso i seminari in tempo reale. Ci hanno pensato i tecnici del Vega che trasmettono
in streaming, dall’inizio alla fine, ogni
evento. Per collegarsi basta digitare
www.livestream.com/vegapark postato
sui siti web e sulle pagine Facebook del
nostro Ordine e di Vega.
Dimenticavo. La partecipazione alle
iniziative del Centro Studi è assolutamente gratuita. Come per tutti gli altri
seminari della Scuola “Buzzati” basta
inviare di volta in volta la propria scheda di adesione. Nient’altro.
I numeri della scuola
“Dino Buzzati”
Dalla fondazione ad oggi, la Scuola ha
svolto:
12 Corsi di formazione per praticanti
(frequentati da 285 nuovi colleghi del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia);
6 Corsi per aspiranti pubblicisti, a cui
hanno preso parte 301 allievi;
2 Corsi sul giornalismo on-line, seguiti da
40 colleghi.
Nell’ambito delle attività di formazione
ed aggiornamento, previste dallo statuto della Scuola, sono stati 3165 i colleghi che in totale hanno partecipato fino
ad ora alle singole iniziative e di questi
480 hanno frequentato gli 8 seminari sui
new-media ed i nuovi sistemi di comunicazione.
Per quanto riguarda il primo quadrimestre dell’anno in corso la Scuola ha organizzato sul territorio (Belluno e Treviso),
2 giornate dedicate all’aggiornamento
professionale, seguite da 90 colleghi; 1 seminario sul diritto d’autore, riservato ai
fotoreporter, con 82 presenze; 2 seminari a Verona dedicati ai nuovi linguaggi, curati dalla collega Maria Fiorenza Coppari,
con 120 allievi; 4 seminari, messi a punto
dal “Centro studi new media”, seguiti al
Vega da 280 iscritti all’Ordine.
Le iniziative già previste per i prossimi
mesi riguarderanno 2 nuovi Corsi per
aspiranti-pubblicisti; 2 seminari di aggiornamento sul territorio; 6 seminari dedicati ai nuovi sistemi di comunicazione.
19
di Alessandra Sgarbossa
consigliere Ordine dei giornalisti del Veneto
Grande successo per i corsi
“Crea la tua impresa”
G
rande successo per i corsi “Crea
la tua impresa” rivolti ai giornalisti
iscritti all’Ordine del Veneto e avviati
in collaborazione con Venezi@opportunità, azienda speciale della Camera
di Commercio di Venezia. I due corsi
base, ciascuno di due giornate, che si
sono svolti in via sperimentale tra febbraio e aprile hanno avuto un boom di
iscrizioni ben al di sopra delle aspettative. Un segnale di interesse incoraggiante che l’Ordine ha intenzione
di mantenere vivo proponendo altri
percorsi formativi rivolti alla creazione d’impresa, in particolare se riferita a
un progetto editoriale o a una microimpresa in ambito giornalistico.
L’idea di dare sostegno sul versante
dell’autoimprenditorialità ai colleghi è
nata dall’esperienza del Bando giornalistico Goattin, che annualmente premia
progetti di formazione o di tipo giornalistico-imprenditoriale, Questi ultimi,
che rappresentano la quasi totalità dei
progetti presentati nel corso degli anni,
benché interessanti e originali, spesso
si dimostravano carenti sotto il profilo
della “sostenibilità imprenditoriale”.
La scelta di mettersi in proprio richiede la capacità di concretizzare un’idea
in un solido progetto d’impresa, tramite un’accurata analisi del mercato, della
concorrenza, della struttura aziendale
e quindi del fabbisogno finanziario. Il
coinvolgimento dell’ente camerale veneziano, attraverso il Servizio Nuova
Impresa di Venezi@opportunità dedicato alla formazione di potenziali nuovi
imprenditori, è parso uno strumento
adatto per orientare i colleghi che intendevano aprire un’impresa di tipo
giornalistico.
Oltre a ciò, in un mercato sempre più
competitivo e specializzato come quello attuale, la capacità di fare rete anche
20
tra professionisti, abituati spesso ad
essere dei “battitori liberi”, rappresenta di sicuro una chance in più. E quale
miglior modo di conoscersi se non frequentare uno stesso corso?
Che il tema sia di grande interesse lo
dimostrano i numeri. Al primo corso
di febbraio, dopo nemmeno due giorni
di apertura delle iscrizioni, su 30 posti disponibili erano pervenute ben 60
domande. Veneziaopportunità si è allora resa disponibile a organizzare un
secondo corso. A questo, sempre per
30 persone, si sono iscritti 50 colleghi,
tanti da non poter soddisfare tutte le
richieste.
Le lezioni, molto apprezzate e tenute
dal docente Maurizio Feraco, hanno
sviluppato gli argomenti di base per
avviare progetti d’impresa, dall’importanza di un buon business plan, all’idea
economico-finanziario e di investimenti, con cenni di fiscalità e adempimenti
burocratici.
I corsi sono stati anche occasione di
incontro tra colleghi che si sono dimostrati interessati anche a tenere i
contatti tra loro per sviluppare sinergie. Alcuni corsisti hanno dato vita al
gruppo “Giornalisti imprenditori del
Veneto” sul social network Linkedin
(il link è http://www.linkedin.com/
groups?gid=4385939), aperto a quanti
hanno partecipato ai precedenti percorsi formativi o che frequenteranno
i prossimi. Un bilancio positivo accresciuto dalla nuova disponibilità dell’azienda speciale Venezi@opportunità
a continuare questa esperienza in sinergia con l’Ordine veneto e Re:Fusi, il
coordinamento regionale dei giornalisti precari, freelance e atipici.
imprenditoriale, dalla ricerca di mercato al piano di marketing, dando nozioni su come si costituisce e organizza
un’azienda, sulla scelta della forma giuridica, su come improntare un piano
L’intento comune è di riproporre non
solo nuovi corsi più strutturati ma anche riuscire a sostenere con progetti
di start up la nascita di nuove imprese
di giornalisti.
noi giornalisti n.58
I giornalisti veneti si diplomano
in mediazione civile
S
i è “diplomato” il
primo drappello di
giornalisti veneti che
hanno frequentato il
corso per diventare
mediatori delle controversie civili e commerciali aderendo alla
convenzione che l’Ordine dei giornalisti del
Veneto ha siglato con
la Camera di mediazione Patavina.
Le lezioni si sono tenute a Padova, nello Studio Lo Bello,
dal 28 gennaio al 10
marzo: sei giornate in
cui sono stati trattati
temi quali: il sistema
delle Alternative Dispute Resolution e
della Mediation. Le
teorie e le tecniche di negoziazione secondo la Harvard Law School; le competenze comunicative del mediatore e
le tecniche e le procedure di comunicazione; la gestione della mediazione e
le tecniche e le procedure di mediazione; la mediazione nel quadro di riforma
della Giustizia e gli aspetti regolamentari e procedurali della mediazione; gli
aspetti applicativi della mediazione ex
d.lgs. 28/2010, le prassi giuridiche e le
tecniche applicate; strategie, tecniche e
procedure di mediazione e valutazione finale con sessioni teorica e pratica. Il corso è stato tenuto dagli esperti
dell’Ente di formazione Adr Network
in collaborazione del Gruppo Euroconference.
noi giornalisti n.58
Hanno aderito in 13 tra giornalisti
professionisti e pubblicisti provenienti da ogni parte della regione: Cesare
Turra (Belluno); Sabrina Talarico, Azar
Tavassoli (Padova); Monica Borga, Martin Andrea Oddone (Treviso); Daniela
Muraca (Rovigo); Daniela Ghio, Rita
Pesce, Mauro Zanutto (Venezia); Silvia
Marceglia (Verona); Giovanni Coviello,
Andrea Genito e Matteo Guarda (Vicenza).
Il Decreto Legislativo 28/2010, entrato
in vigore nel marzo del 2011, ha introdotto la mediazione obbligatoria per la
conciliazione delle controversie civili
e commerciali, ovvero l’obbligo di attivare un tentativo di conciliazione, di
fronte ad un mediatore, prima di poter
avviare una causa civile davanti ad un
giudice. Il provvedimento riguarda anche i giornalisti in quanto tra le controversie che prevedono l’obbligo della
conciliazione rientrano anche quelle
che hanno per oggetto il “risarcimento del danno derivante da diffamazione
a mezzo stampa o con altro mezzo di
pubblicità”.
Tutti gli iscritti ad Albi professionali, e
dunque anche i giornalisti, possono diventare mediatori previo la frequenza
di corsi di formazione organizzati da
enti accreditati.
La convenzione siglata tra Ordine dei
giornalisti del Veneto e Camera di mediazione Patavina ha l’obiettivo di offrire nuove opportunità professionali
agli iscritti all’Albo: a tal fine saranno
promossi altri corsi.
21
di Martina Zambon
consigliere Ordine dei giornalisti del Veneto
Una legge sull’equo compenso
contro lo sfruttamento
D
opo la Carta di Firenze, un altro
importante strumento per tutelare della dignità del lavoro giornalistico ed opporsi allo sfruttamento dei
giornalisti. Il 28 marzo la Commissione
Cultura della Camera ha approvato
all’unanimità la legge sul cosiddetto
“Equo Compenso”. Il provvedimento
prevede l’istituzione, presso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio, di
una Commissione per la valutazione
dell’equità retributiva del lavoro giornalistico. Tale commissione, composta
da rappresentanti dei ministeri dello
Sviluppo economico e del Lavoro, del
Cnog e della Fnsi, dovrà definire i requisiti minimi di equità retributiva dei
giornalisti iscritti all’Albo, titolari di
lavoro non subordinato, in coerenza
con i corrispettivi trattamenti previsti
dal contratto collettivo nazionale per
i giornalisti titolari di rapporto subordinato. La Commissione avrà anche il
compito, successivamente, di stilare un
elenco dei datori di lavoro che garantiscono il rispetto dei requisiti minimi
stabiliti dalla legge: tale requisito è¨ indicato come necessario per l’accesso a
qualsiasi contributo pubblico in favore
dell’editoria. Il testo integrale della legge, portato in Commissione, è disponibile sul sito dell’Odg: http://www.odg.
it/files/3555.pdf.
22
Il provvedimento,presentato dall’onorevole Enzo Carra, ma sostenuto da
tutte le forze politiche, si basa sul testo predisposto dall’onorevole Silvano
Moffa e firmato da parlamentari di tutti
i gruppi. Prima del voto in Commissione, all’inizio di marzo, ha ottenuto il
parere favorevole del Governo nella
persona del sottosegretario all’Editoria, Paolo Peluffo. «La legge sui precari
del giornalismo è un buon esempio nel
campo dei diritti del lavoro», ha affermato il deputato Udc e relatore della
legge, Enzo Carra, mentre per Silvano
Moffa, si tratta di «una legge di civiltà
che pone fine allo sfruttamento di migliaia di lavoratori»
L’approvazione della legge sul cosiddetto “Equo Compenso” è stata salutata con soddisfazione dal presidente
del Consiglio nazionale dell’Ordine,
Enzo Iacopino: “E’ quasi goal perché
ora c’è da attendere l’esame e l’approvazione a palazzo Madama in tempi
che è ragionevole ipotizzare saranno
rapidissimi, visto l’impegno formale
che con l’Odg ha assunto il presidente
del Senato, Renato Schifani fin dal gennaio dello scorso anno. Sono norme
che da sole, certamente, non cambieranno la situazione fino a quando non
collaborerà pienamente con l’Ordine
chi ha responsabilità nella categoria e
continua a fingere di non accorgersi o
si rende complice attivo nello sfruttamento di migliaia di giovani di ogni età
che continuano ad essere compensati
con spiccioli di euro. La volontà autentica di tutelare i colleghi più discriminati va testimoniata con l’immediata
applicazione della Carta di Firenze per
l’attuazione della quale è essenziale il
contributo dei comitati di redazione,
che fino ad ora è mancato”.
«Il provvedimento approvato alla Ca-
mera è uno strumento importantissimo per rivendicare la dignità del
lavoro giornalistico e impedire che
prosegua lo sfruttamento selvaggio di
tanti, troppi colleghi da parte di molti
editori, i quali ritengono che si possa
fare informazione pagando i collaboratori due euro lordi a pezzo» ha aggiunto il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori.
La legge sul cosiddetto “Equo Compenso” costituisce uno strumento di
estrema importanza per opporsi allo
sfruttamento del lavoro giornalistico e
per garantire il giusto riconoscimento
economico per l’attività giornalistica. Il
provvedimento legislativo si aggiunge e
si integra con lo strumento deontologico adottato dal Cnog nel novembre
del 2011, la Carta di Firenze (dal nome
della città dove è stato stilato), la cui
finalità è quella di garantire un maggior
riconoscimento e rispetto della dignità
e della qualità professionale di tutti i
giornalisti, dipendenti o collaboratori
esterni e freelance.
Il primo diritto del giornalista è la tutela della sua autonomia che, in caso di
precarietà lavorativa, fenomeno sempre più in espansione, è troppo spesso lesa da inadeguate retribuzioni, da
politiche aziendali più attente al risparmio economico che ad investimenti
editoriali e qualità finale del prodotto giornalistico. Ma anche da scelte di
organizzazione del lavoro da parte di
colleghi giornalisti collocati in posizioni
gerarchicamente superiori.
La più importante novità del documento riguarda, infatti, i rapporti di
collaborazione e solidarietà tra giornalisti, ossia la responsabilizzazione in senso deontologico - di chi riveste
un ruolo di coordinamento del lavoro
giornalistico.
noi giornalisti n.58
La Carta di Firenze in difesa della dignità
(il testo integrale, comprensivo delle premesse è disponibile sul sito dell’Odg:
http://www.odg.it/files/carta%20di%20firenze_def_1.pdf)
A
rt. 1 Politiche attive contro la
precarietà.
L’Ordine dei Giornalisti e la Fnsi, alla luce
di quanto esposto in premessa, nell’ambito
delle loro competenze, vigileranno affinché
sia garantita a tutti i giornalisti, siano essi
lavoratori dipendenti o autonomi, un’equa
retribuzione che permetta al giornalista e
ai suoi familiari un’esistenza libera e dignitosa, secondo quanto previsto dal dettato
costituzionale; e venga posto un freno allo
sfruttamento e alla precarietà, favorendo
quelle condizioni tese ad assicurare un
futuro professionale e personale ai tanti
giornalisti oggi privi di tutele e garantire
nel contempo un futuro alla buona e corretta informazione nel nostro Paese; vengano favoriti percorsi di regolarizzazione
contrattuale e avviamento verso contratti
a tempo indeterminato ed equi, e realizzate le condizioni per promuovere evoluzioni di carriera e progressioni professionali;
vengano correttamente applicate le norme
contrattuali sui trattamenti economici; siano valorizzate, in caso di nuove assunzioni,
le professionalità già operanti in azienda e
quelle dei colleghi già iscritti nelle liste di
disoccupazione; vengano rispettati i limiti di
legge e di contratto previsti per l’impiego di
stagisti o tirocinanti; sia favorito il percorso
di adesione alle casse previdenziali e di assistenza sanitaria e previdenza complementare della categoria, in modo da garantire
le necessarie tutele sociali ed economiche
anche a chi non è inquadrato come lavoratore dipendente.
Il direttore responsabile deve promuove il
rispetto di questi principi.
Art. 2 Collaborazione tra giornalisti
Le forme di collaborazione e solidarietà
tra giornalisti devono riguardare tutte le
tipologie di lavoro giornalistico (stampa, radio, TV, web, uffici stampa, etc.).
Il direttore responsabile che rifiuti immotivatamente di riconoscere la compiuta pranoi giornalisti n.58
tica, è soggetto a procedimento disciplinare
ai sensi dell’art. 48 della legge 69/1963 e
dell’art. 43 del D.P.R. 115/1965.
La richiesta di una prestazione giornalistica
cui corrisponda un compenso incongruo in
contrasto con l’articolo 36 della Costituzione, lede non solo la dignità professionale ma pregiudica anche la qualità e l’indipendenza dell’informazione, essenza del
ruolo sociale del giornalista.
Ai fini della determinazione dell’adeguatezza dei compensi relativi a prestazioni
di natura giornalistica, i consigli regionali
dell’Ordine dei Giornalisti adottano e rendono pubblici criteri e parametri di riferimento.
Gli iscritti all’Ordine sono tenuti a non accettare corrispettivi inadeguati o indecorosi per il lavoro giornalistico prestato.
In conformità all’articolo 2 della legge
69/1963, Ordine dei giornalisti e Fnsi ribadiscono che tutti i giornalisti, senza distinzione di ruolo o incarico o posizione gerarchica attribuita, hanno pari dignità e sono
tenuti alla solidarietà e al rispetto reciproco. Tutti i giornalisti sono tenuti a segnalare
ai Consigli regionali situazioni di esercizio
abusivo della professione e di mancato rispetto della dignità professionale.
Tutti gli iscritti all’Ordine devono vigilare
affinché non si verifichino situazioni di incompatibilità ai sensi della legge 150/2000.
Il giornalista degli Uffici stampa istituzionali
non può assumere collaborazioni, incarichi
o responsabilità che possano comunque
inficiare la sua funzione di imparziale ed attendibile operatore dell’informazione.
Gli iscritti all’Ordine che rivestano a qualunque titolo ruoli di coordinamento del
lavoro giornalistico sono tenuti a:
a) non impiegare quei colleghi le cui condizioni lavorative prevedano compensi inadeguati;
b) garantire il diritto a giorno di riposo,
ferie, orari di lavoro compatibili con i con-
tratti di riferimento della categoria;
c) vigilare affinché a seguito del cambio
delle gerarchie redazionali non ci siano ripercussioni dal punto di vista economico,
morale e della dignità professionale per
tutti i colleghi;
d) impegnarsi affinché il lavoro commissionato sia retribuito anche se non pubblicato
o trasmesso;
e) vigilare sul rispetto del diritto di firma e
del diritto d’autore;
f) vigilare affinché i giornalisti titolari di un
trattamento pensionistico Inpgi a qualunque titolo maturato non vengano nuovamente impiegati dal medesimo datore di
lavoro con forme di lavoro autonomo ed
inseriti nel ciclo produttivo nelle medesime
condizioni e/o per l’espletamento delle medesime prestazioni che svolgevano in virtù
del precedente rapporto;
g) vigilare che non si verifichino situazioni di incompatibilità ai sensi della legge
150/2000.
Art. 3 Osservatorio sulla dignità
professionale
Al fine di garantire la corretta applicazione
dei principi stabiliti in questa Carta, l’Ordine dei Giornalisti e la Fnsi promuovono
la costituzione di un Osservatorio permanente sulle condizioni professionali dei
giornalisti legato alle presenti e future dinamiche dell’informazione, anche in rapporto
alle innovazioni tecnologiche.
L’Osservatorio ha il compito di vigilare
sull’effettiva applicazione della presente
carta, di avanzare proposte di aggiornamento nonché di segnalare quelle condizioni di
sfruttamento della professione che ledano
la dignità e la credibilità dei giornalisti anche nei confronti dell’opinione pubblica.
Art. 4 Sanzioni
La violazione di queste regole, applicative
dell’art. 2 della legge 69/1963 comporta
l’avvio di un procedimento disciplinare ai
sensi del Titolo III citata legge.
23
Veneto in prima linea per contrastare
il fenomeno del precariato
I
l Veneto in prima linea nella “battaglia”
per porre fine allo sfruttamento del
lavoro giornalistico. A coronamento di
una serie di iniziative di sensibilizzazione messe in atto da Ordine, Sindacato
e gruppo Re:Fusi, è stata presentata
una mozione, firmata da tre consiglieri
regionali di Pdl, Pd e Idv, finalizzata alla
discussione e all’approvazione di una
legge regionale per contrastare il fenomeno del precariato.
L’iniziativa - la prima di questo tipo in
Italia - è stata presentata giovedì 15
marzo a palazzo Ferro Fini, sede del
Consiglio regionale del Veneto, dai tre
firmatari della mozione, che intende
impegnare la Giunta al varo della legge.
L’incontro è stato occasione per sottolineare le condizioni di sfruttamento
in cui versano molti colleghi “non contrattualizzati”, nonché per evidenziare il rischio che corre l’informazione
quando i giornalisti sono sottopagati,
sfruttati e, di conseguenza, ricattabili.
L’assessore regionale al Lavoro, Elena
Donazzan (Pdl), e i consiglieri Graziano Azzalin (Pd) e Gustavo Franchetto
(Idv) hanno incontrato il presidente
dell’Ordine nazionale dei Giornalisti,
Enzo Iacopino, il presidente della Fnsi,
Roberto Natale e Nicola Chiarini,
presidente di Re:Fusi, il gruppo veneto giornalisti precari da cui è nata la
proposta.
Alla presentazione sono intervenuti
anche il presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, Gianluca Amadori;
il segretario del Sindacato veneto dei
giornalisti, Daniele Carlon; i consiglieri nazionali veneti dell’Ordine Alberto
Vitucci e Maurizio Paglialunga; il consigliere nazionale dell’Ordine con delega ai freelance Fabrizio Morviducci;
e Maurizio Bekar, presidente della
Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi. La futura proposta di
legge, secondo Azzalin, potrebbe essere pronta in tempi brevi. L’iniziativa si
avvarrà della collaborazione del Corecom (all’incontro era presente Gianni
Gallo, vicepresidente veneto): nel testo
presentato alla Giunta si propone di attivare un monitoraggio della situazione,
con l’obiettivo di stilare un elenco di
editori “virtuosi” che potrebbero essere privilegiati nell’erogazione, ad esempio, dei fondi che la Regione stanzia per
la propria comunicazione istituzionale.
La futura auspicabile legge regionale
potrà integrarsi con il provvedimento
legislativo sul cosiddetto “equo compenso” già approvato a fine marzo
in sede legislativa dalla Commissione
Cultura della Camera, di cui riferiamo
a pagina 24.
«Questa iniziativa - ha detto Natale - è
la punta più avanzata in Italia. Ancora
una volta dal Veneto, con il gruppo di
Re:Fusi, parte un’avanguardia».
Iacopino ha ricordato come questa
sia «la battaglia principale dell’Ordine
nazionale» e Chiarini ha aggiunto: «Un
elemento di novità è il riconoscimento, per la prima volta, di un coordinamento di giornalisti precari come interlocutore ufficiale».
Azzalin, a nome dei tre firmatari ha assicurato «massimo impegno e convergenza per tradurre in legge i principi di
questo documento bipartisan».
Sostegno diretto all’iniziativa legislativa è arrivato anche da Dario Bond,
capogruppo del Pdl, che si è dichiarato
pronto a sottoscriverla, così come la
Lega Nord che ha già varato lo Statuto
regionale lavoro autonomo e propone
il Contratto regionale di attività .
Durante l’incontro è stato ricordato
come due terzi dei 2400 giornalisti
attivi in Veneto siano precari, collaboratori atipici o freelance, e che il 65%
di loro non raggiunge i 5 mila euro di
retribuzione annua lorda.
L A MOZIONE PRESENTATA DAI TRE CONSIGLIERI REGIONALI È FINALIZZATA AD IMPEGNARE LA GIUNTA REGIONALE SUI SEGUENTI PUNTI:
• attivarsi, per le proprie competenze e con gli strumenti, anche legislativi, di cui dispone, per contrastare le condizioni di sfruttamento
dei giornalisti precari ed i livelli inaccettabili delle loro retribuzioni;
• avviare attraverso il Corecom un’indagine conoscitiva presso le aziende editoriali, per fotografare qualitativamente e quantitativamente
le condizioni di lavoro in Veneto dei giornalisti dentro e fuori le redazioni;
• sostenere percorsi di formazione e aggiornamento professionale utili non solo al reimpiego di chi ha perso il lavoro, ma pure per
favorire percorsi di autoimprenditorialità ;
• fare concreta pressione presso il Legislatore e il Governo nazionale per l’approvazione della “legge Moffa” sull’equo compenso, che
prevede la mancata erogazione dei contributi pubblici agli editori che non rispettano retribuzioni congrue;
• avviare con urgenza un tavolo regionale con i gruppi editoriali veneti (coinvolgendo le rappresentanze regionali di Ordine, Sindacato,
Re:Fusi, coordinamento dei giornalisti atipici, freelance, precari) e ogni altra idonea iniziativa per dare corpo a un confronto costruttivo,
utile a superare la grave situazione di precarietà che riguarda la maggior parte dei lavoratori del mondo giornalistico veneto.
24
noi giornalisti n.58
di Angelo Pangrazio
Cdr Rai Venezia
Rai, meno politica
più servizio pubblico
“
Riprendiamoci la Rai” è stata, e resta tuttora, la parola d’ordine che
l’Usigrai - il sindacato dei giornalisti
della Rai – ha portato in giro per l’Italia per rivendicare un nuovo governo dell’azienda, chiedendo che i partiti
“mollino l’osso”, che cessi l’occupazione e la mortificazione del servizio pubblico radiotelevisivo.
Tappa significativa è stata il convegno
che si è tenuto lo scorso febbraio nelle
sale apollinee della Fenice di Venezia,
con la partecipazione del sindacato e
dell’ordine dei giornalisti del Veneto, di
gruppi e associazioni culturali e del volontariato, di Cgil e Cisl, categorie economiche e produttive, università. Sono
intervenuti il presidente del Veneto
Luca Zaia, il presidente del Consiglio
regionale Clodovaldo Ruffato, il sindaco di Padova Flavio Zanonato insieme
a numerosi amministratori regionali e
locali.
Da sottolineare che l’appello promosso dai giornalisti e dai lavoratori della
sede Rai del Veneto – in preparazione
della manifestazione della Fenice – era
già stato sottoscritto dai sindaci di sei
città capoluogo di provincia (fatta eccezione Treviso) e da sei presidenti di
altrettante amministrazioni provinciali
della nostra regione (mancava all’appello solo Vicenza).
Un dibattito ampio e vivace che ha
messo al centro l’assoluta necessità di
un nuovo progetto di governo e sviluppo della Rai, un servizio pubblico a disposizione dei cittadini, governato con
criteri manageriali e sganciato dalle segreterie dei partiti, per i quali da anni la
Rai è solo un terreno di conquista. Si è
trattato di un confronto che ha inoltre
riproposto la necessità di rafforzare il
rapporto tra l’informazione radiotelevisiva e il territorio, ampliando gli spazi
noi giornalisti n.58
che approfondiscono temi e problemi
delle città e delle regioni.
Occorre dire che va registrato un primo obiettivo centrato dalla mobilitazione dei giornalisti. Il mese scorso, il
Consiglio regionale
del Veneto ha approvato all’unanimità una mozione
che invita “l’attuale
dirigenza della Rai
ad evitare, in scadenza di mandato,
di assumere decisioni o di adottare
comportamenti destinati ad aggravare
ulteriormente una
situazione già difficile” e inoltre invita
il governo ad utilizzare, in occasione
dell’imminente rinnovo del Consiglio
di amministrazione
dell’azienda, tutte le
prerogative consentitegli dalla legge per
evitare che si ripetano le condizioni che
hanno condizionato
pesantemente
in
questi anni la governance della Rai e la sua attività di servizio pubblico”.
Non solo: il presidente del Veneto è
sollecitato a “farsi interprete in tutte le
sedi competenti della esigenza di una
Rai più federalista e più attenta ai territori, rivendicando a tal fine un ruolo effettivo delle Regioni nella governance
della Rai, da prevedersi anche formalmente nella nuova legge che si auspica il Parlamento possa quanto prima
approvare”. Insomma, qualcosa si sta
muovendo. Anche l’assemblea dei presidenti dei consigli regionali, a Roma,
ha fatto propria la mozione veneta e
in questi giorni altre assemblee regionali, da Pescara a Bologna, chiedono di
voltare pagina alla Rai. Restano aperti
molti nodi, dal destino di Palazzo Labia, sede regionale veneta della Rai,
alle risorse da destinare a un servizio
pubblico in grave ritardo nel processo
di rinnovamento tecnologico, che deve
accelerare il ripensamento di contenuti e programmi sulle nuove piattaforme
multimediali.
Insomma, abbiamo fatto solo qualche passo, ma crediamo nella giusta
direzione.
25
di Maria Fiorenza Coppari
vicepresidente Ordine dei giornalisti del Veneto
Legge 150, dopo 12 anni
è ancora incompiuta
L
a crisi che accomuna tutti i settori
economici del Paese non ha certo
risparmiato i giornalisti, una delle categorie che sta affrontando un momento
fra i più problematici. Le molte difficoltà che rendono incerto il pronostico
sul futuro del settore della comunicazione e dell’informazione italiana dipendono certamente dalle criticità che
accomunano, in modo
più o meno sensibile,
i cittadini del mondo
occidentale. Ma nel
nostro Paese la crisi è
certamente aggravata
dagli ostacoli originati dal gioco di pesi e
contrappesi, di vincoli
e laccioli dell’apparato
burocratico che ormai
osserviamo disincantati e impotenti, col distacco dello scienziato
che vede riprodursi,
senza variazioni, un
fenomeno già conosciuto. Ostacoli contro i quali cerca
di battersi il governo dei tecnici, non
sappiamo con quale esito. E che altra
riflessione potremmo azzardare di
fronte al perdurare dello stallo della
questione Uffici Stampa della pubblica
amministrazione? A dodici anni dal sofferto travaglio che portò al varo della
legge, la piattaforma Aran ancora non
s’è degnata di congedare il profilo professionale del giornalista della Pubblica
Amministrazione. Cgil, Cisl e Uil continuano a opporre alla Fnsi il muro di
gomma a Roma e si battono anche a
livello locale, intralciando il tentativo di
creare o stabilizzare rapporti di lavoro con giornalisti degli Uffici Stampa.
E parlare di contratto di lavoro giornalistico nella Pubblica Amministrazio-
26
ne è ancora un tabù. L’Ordine veneto
continua a monitorare i rari concorsi e
le selezioni, accogliendo le segnalazioni
dei colleghi che registrano irregolarità.
In ogni singolo caso abbiamo fatto sentire la nostra voce per difendere i diritti previsti dalla 150. Ma senza nutrire
troppe illusioni, dobbiamo ammetterlo.
La legge è nata con un paio di pesanti
criticità, prevedendo la “possibilità” e
non l’obbligo di istituire Uffici Stampa
nella Pubblica Amministrazione, mentre in precedenza l’obbligo era stato
previsto per la creazione degli Uffici
relazione con il pubblico. E ha stabilito che le amministrazioni “potessero”
dotarsi di Uffici Stampa solo a costo
zero, giacché non è stata prevista la
possibilità di finanziamenti ad hoc per
tali strutture. E non certo felice - come
più volte ho avuto modo di affermare
- è stata la scelta di aprire la sanatoria
che ha offerto ai dipendenti pubblici la
possibilità di diventare giornalisti.
Si è trattato di riconoscimento certamente corretto per alcune professionalità formatesi “sul campo”, ma che,
di fatto, ha chiuso molte opportunità
d’ingresso a colleghi esterni. L’Ordine
veneto quella sanatoria l’ha gestita con
grande severità, ma altrove non è stato
così.
Queste criticità hanno ingenerato il
perdurare di situazioni opache e una
preoccupante deriva professionale.
Dato che di Ufficio Stampa non si vive,
sono numerosi i colleghi che si adattano a condizioni di lavoro
al ribasso, a collaborazioni che spesso celano il
rischio di commistioni e
di scorrettezze che la deontologia non può consentire e che l’Ordine
contrasta puntualmente.
Non a caso si è sentita
l’esigenza di riproporre
in nuova veste la Carta
dei doveri dei giornalisti degli Uffici Stampa,
documento che ha visto
la luce a Roma nel novembre dell’anno scorso. Un buon documento
che puntualizza ogni aspetto di questo
particolare ambito professionale che si
vorrebbe potesse avere il rango di una
specializzazione, senza ridursi, come
rischia, a un ripiego.
Una professione non curiale, ma a servizio del cittadino. Un correttivo su
cui puntare per invertire la rotta è la
professionalità. I giornalisti degli Uffici Stampa devono essere sempre più
competitivi per persuadere la Pubblica Amministrazione della qualità delle
loro prestazioni e dunque conquistare
la credibilità indispensabile per garantire il loro posto di lavoro.
È intenzione dell’Ordine continuare
l’intensa attività di formazione e aggiornamento che proponiamo ai Colleghi con la scuola “Dino Buzzati”.
noi giornalisti n.58
Carta dei doveri
del giornalista degli Uffici Stampa
A
pprovata il 10 novembre
2011 dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
Si definisce come attività di Ufficio
Stampa una funzione prettamente
giornalistica, in quanto diffonde notizie
per conto di aziende, organismi, enti
privati o pubblici. Sono perciò esclusi
dall’attività di Ufficio Stampa differenti
aspetti della comunicazione come relazioni pubbliche, relazioni con i cittadini,
marketing e pubblicità. Anche la figura
del “portavoce”, diffusa soprattutto in
politica e negli organismi elettivi, non
è compresa nella definizione di Ufficio
Stampa ed è quindi incompatibile con il
ruolo di addetto stampa, coordinatore
o capo ufficio stampa.
L’Ufficio Stampa è la struttura primaria
dell’informazione giornalistica verso
l’esterno. Il giornalista che vi opera è
tenuto ad osservare la Carta dei doveri che è il fondamentale documento
deontologico di riferimento per tutti gli iscritti all’Ordine, a prescindere
dalla natura contrattuale e dal tipo di
incarico ricoperto e da eventuale altra
attività svolta, e le norme deontologiche fissate dalla legge professionale
oltre a quelle enunciate in documenti
ufficiali dell’Ordine (Carta dei doveri,
Carta di Treviso sui minori, Carta dei
doveri dell’informazione economica e
finanziaria, Carta di Roma, Carta di Firenze) ed a quelle che verranno adottate in futuro dall’Ordine.
Il giornalista che opera negli Uffici
Stampa delle amministrazioni pubbliche agisce in conformità a due principi fondamentali contenuti nella legge 150/2000: il diritto dei cittadini di
essere informati e il diritto/dovere
delle istituzioni pubbliche di informare. I giornalisti che lavorano negli Uffici
noi giornalisti n.58
Stampa, sia pubblici sia privati, sono tenuti a partecipare alle attività di formazione e aggiornamento professionale
permanente, promosse direttamente o
indirettamente dal Consiglio Nazionale, seguendo i percorsi formativi definiti per i giornalisti sia professionisti sia
pubblicisti.
In ogni caso, sia nelle strutture pubbliche che nel privato, il giornalista, in armonia con quanto prescrivono la legge
69/1963 istitutiva dell’ordine professionale, le norme deontologiche, e per gli enti pubblici - la legge 150/2000,
è tenuto, pur in un doveroso ambito di
collaborazione, a separare nettamente
il proprio compito da quello di altri
soggetti che operano nel campo della comunicazione. La qualificazione di
Ufficio Stampa e la denominazione di
addetto stampa o capo Ufficio Stampa
sono riservate unicamente agli iscritti
all’ODG.
Il giornalista dell’Ufficio Stampa accetta indicazioni e direttive soltanto
dai soggetti che nell’ambito dell’ente,
organizzazione o azienda, hanno titolo esplicito per fornirgliele, ovvero
dal giornalista capo Ufficio Stampa o
coordinatore e, laddove non esiste,
dal responsabile dell’attività di informazione dell’Ente medesimo, purché
naturalmente le disposizioni non siano
contrarie alla legge professionale, alle
carte deontologiche, al Contratto di
lavoro. Il giornalista deve uniformare il
proprio comportamento professionale
al principio fondamentale dell’autonomia dell’informazione; ciò indipendentemente dalla collocazione dell’Ufficio
Stampa nell’ambito della struttura pubblica o privata in cui opera. Il giornalista
direttore responsabile di house organ,
siti web, newsletter o altri mezzi di informazione aziendale, purché si tratti
di testate registrate, esercita i diritti e
doveri della firma. Ciò comporta l’adozione di scelte relative alla correttezza
dei contenuti dei quali risponde, oltre
che in sede civile e penale, anche rispetto all’Ordine dei giornalisti.
Il giornalista deve operare nella consapevolezza che la propria responsabilità
verso i cittadini non può essere condizionata o limitata da alcuna ragione
particolare o di parte o dall’interesse
economico. In tal senso ha l’obbligo di
difendere la propria autonomia e credibilità professionale secondo i principi
di responsabilità e veridicità fissati nella legge istitutiva dell’Ordine.
In particolare, nelle istituzioni di natura assembleare e nelle assemblee che
svolgono attività informativa in modo
associato e nelle quali operano sia la
struttura di informazione dell’organo
assembleare che quella dell’organo
esecutivo, il capo Ufficio Stampa e/o
coordinatore garantiscono il pieno
rispetto della dialettica e del pluralismo delle posizioni politiche, evitando
ogni commistione tra l’informazione
dell’assemblea e quella dell’Esecutivo.
Secondo quanto prescrive la Carta dei
doveri, il giornalista che opera in un
Ufficio Stampa non può ricevere né
fornire doni o altre utilità che possano limitarne l’autonomia e la credibilità
professionale. Il giornalista degli Uffici
Stampa non può assumere, nell’arco di
vigenza del rapporto di lavoro, collaborazioni, incarichi o responsabilità in conflitto con la sua funzione di imparziale
ed attendibile operatore dell’informazione.
La violazione di queste regole integranti lo spirito dell’art. 2 della Legge
03.02.1963 n. 69 comporta l’applicazione delle norme contenute nel Titolo
III della stessa legge.
27
A Padova una sala stampa
per tutti i colleghi
L
’Ordine dei giornalisti del Veneto ha
siglato una convenzione con la società “Gregorio” per l’apertura di una
Sala Stampa a Padova, in via Turazza. La
società sta attualmente procedendo
alla ristrutturazione e sistemazione dei
locali così come definito dagli accordi
con l’OdG. Una volta ultimato l’intervento, i colleghi potranno usufruire degli spazi ubicati all’interno di uno degli
immobili del complesso residenziale.
La Sala Stampa viene concessa per
un anno a titolo interamente gratuito.
Sarà arredata con tavolo e sedie e do-
tata di collegamento internet mentre
è allo studio la possibilità di attivare
un’apposita rete WiFi.
Sempre a disposizione dei colleghi vi é
un altro locale molto ampio, in grado
di contenere 70/80 persone a sedere
e che potrà essere utilizzato, previa
richiesta all’OdG, per riunioni e conferenze.
L’immobile è dotato di guardiania e
per accedere alla Sala Stampa, ubicata
in una zona della città comoda da raggiungere con i mezzi pubblici e vicina
ad alcuni luoghi importanti per la pro-
fessione, i colleghi dovranno presentare al personale di servizio il tesserino
di iscrizione. Gli accessi verranno registrati in modo da avere un riscontro
esatto nel caso in cui si verificassero
problemi alla struttura.
Questo è il secondo accordo, dopo
quello con il Vega di Venezia, per l’apertura di una Sala Stampa: l’obiettivo
è quello di mettere a disposizione dei
colleghi, in particolare quelli che non
possono usufruire degli spazi redazionali, un luogo consono dove lavorare in
tranquillità.
Le altre convenzioni
AEROPORTO MARCO POLO
Convenzione con il gestore, la società Save, per una serie di agevolazioni per tutti gli iscritti all’Albo regionale.
AUTOSTRADE
Convenzioni con la Società C.A.V (Autostrada Padova-Venezia) e la Società Autostrade Padova-Brescia.
VENETO BANCA
Convenzione con Veneto Banca che offre condizioni particolari agli iscritti all’Ordine dei giornalisti del Veneto.
ARREDAMENTI
Convenzione con “Crescente Interni” (via Carducci, 58 – Mestre; 041.961825 - www.crescenteinterni.it) per sconti agli iscritti
dietro semplice presentazione della tessera professionale.
BANCHE DATI
L’Ordine nazionale ha stipulato una convenzione con la società di informatica “Visura spa” per accedere alle banche dati delle
Camere di Commercio italiane, degli uffici del Catasto e Conservatorie. Per informazioni utilizzare il link “Banche dati” nel sito
www.odg.
STADIO
Ordine nazionale dei giornalisti e Lega pro hanno siglato una convenzione per regolamentare l’accesso nelle tribune stampa e
tutelare l’attività giornalistica. Il testo è disponibile sul sito: www.odg.it
E’ in fase di verifica e revisione la convenzioni con l’Aeroporto di Verona.
Tutti i dettagli relativi alle convenzioni sono disponibili nella sezione “convenzioni” del sito: www.ordinegiornalisti.veneto.it
28
noi giornalisti n.58
di Chiara Roverotto
fiduciaria Casagit del Veneto
Casagit amplia l’offerta:
assistenza anche a precari e freelance
C
asagit guarda avanti e cerca di ampliare
l’offerta ai propri associati prima rivedendo il tariffario delle prestazioni in particolare
quello dentistico e poi con Casagit 2, pensata
per colleghi precari, free lance, collaboratori
autonomi e per quanti, pur lavorando come
giornalisti, non godono dell’applicazione del
contratto nazionale stipulato dalla Federazione nazionale della Stampa. Si tratta di tre
diversi profili di assistenza che si differenzieranno per costi e prestazioni e l’assistenza si
potrà estendere anche ai familiari. L’operazione dovrà avere il via libera dall’assemblea
dei delegati che si riunirà il prossimo 23 -24
maggio a Cagliari. Ma qualche anticipazione
è stata presentata lo scorso 21 marzo nella
sede dell’Ordine dei giornalisti del Veneto dal
presidente Daniele Cerrato e dal direttore
Francesco Matteoli.
Tre i profili sui quali la macchina Casagit si
mettendo in moto.
Il primo. Rivolto a precari e free lance con
limitatissime disponibilità economiche. È concentrato sulla compensazione della perdita di
reddito e sulla prevenzione. Prevede una diaria per i ricoveri ospedalieri, il rimborso del
ticket per la bassa diagnostica, un forfait per
cure oncologiche e per la prevenzione odontoiatrica. Le quote potrebbero variare dai 300
ai 420 euro all’anno.
Il secondo. Dedicato sempre a precari e free
lance con modeste disponibilità e a figure
contrattualizzate a basso reddito. È concentrato sulla compensazione per la perdita di
reddito, prevenzione, supporto nella riabilitazione e per interventi importanti in campo
odontoiatrico.
Prevede una diaria per i ricoveri, il rimborso
del ticket per la bassa diagnostica, un forfait
per la riabilitazione, per le cure oncologiche
e per l’odontoiatria. Le quote potrebbero riguardare una fascia che parte da 600 e arriva
a quota 732 euro sempre all’anno.
E infine il terzo profilo. Pensato per gli iscritti all’Ordine dei giornalisti anche se di fatto
noi giornalisti n.58
esercitano prevalentemente altre professioni; quindi giornalisti che lavorano negli uffici
stampa oppure tutte quelle figure contrattualizzate per le quali il Cnlg ( Contratto nazionale di lavoro giornalistico) Fnsi-Fieg o altri
contratti sottoscritti dalla Fnsi non prevedano
l’iscrizione automatica alla Casagit principale.
Questo profilo prevede una copertura completa, la possibilità di un importante concorso nelle spese in casi di ricovero in cliniche
private, odontoiatria, prevenzione completa
e riabilitazione post intervento. Le quote potrebbero essere attorno ai 1.500 euro l’anno
per il titolare, 800 per il coniuge, 400 per il
primo figlio, 300 per gli altri.
Requisiti per aderire a Casagit 2. Per i giornalisti essere iscritti all’Ordine e presentare
domanda, entro 24 mesi dall’iscrizione, oppure entro un anno dalla prima posizione alla
gestione separata Inpgi, oppure entro il 35esimo anno d’età . I figli degli associati Casagit
potranno presentare domanda entro sei mesi
dalla perdita dei requisiti di “carico” nel nucleo familiare.
Ma non è tutto. Nell’ottica dell’ampliamento
e del miglioramento di servizi e prestazioni
offerte ai suoi associati, il Consiglio di amministrazione ha approvato un nuovo progetto
chiamato Ago: Assistenza, guida e orientamento per l’assistenza sanitaria dei giornalisti. In
sostanza il progetto prevede che vengano
messi a disposizione di tutti gli iscritti alla Casagit (sia a quella principale che quella destinata ai nuovi iscritti per l’assistenza sanitaria
di Casagit 2) due nuove prestazioni. La prima,
si tratta di un servizio di prestazioni di assistenza in emergenza, attivo 24 ore al giorno,
7 giorni su 7.
La seconda riguarda una sorta di guida e
orientamento per utilizzare in maniera ottimale la rete delle strutture di cura convenzionate su tutto il territorio nazionale, nonché
la disposizione di informazioni sulla sanità in
genere. Una sorta di osservatorio sulle principali novità medico scientifiche e sui protocolli
di cura. Il servizio di Assistenza in emergenza
verrà affidato ad un fornitore esterno, sarà
attivabile con numero verde collegato con
una centrale operativa disponibile 24 ore al
giorno, 7 giorni su 7 e fornirà una serie di prestazioni sia in Italia che all’estero tra le quali:
consulti medici telefonici, invio del medico,
invio dell’ambulanza, reperimento di personale infermieristico, trasporto sanitario con
accompagnatore , rientro sanitario dall’estero,
reperimento di medicinali urgenti, rientro anticipato da un viaggio per malattia o infortunio
di un familiare, interprete e assistenza ai familiari in caso di ricovero all’estero.
Il dettaglio delle prestazioni sarà comunicato
nel momento in cui verrà attivato il servizio
(verosimilmente a partire dal prossimo mese
di maggio). Scopo dell’operazione è costruire un sistema di informazione organizzato e
sistematicamente aggiornato che consenta di
guidare gli assistiti nella scelta delle strutture
convenzionate in funzione alle loro esigenze,
sia di tipo medico-sanitario che economicologistico, mettendoli in condizione di conoscere in anticipo i termini degli accordi convenzionali di cliniche, ospedali, odontoiatri,
centri diagnostici e specialistici, al fine di evitare disservizi e spiacevoli sorprese. Inoltre,
Casagit si ripromette di fornire, nel tempo, informazioni dettagliate sulla sanità a livello regionale (ticket oppure normative e procedure
particolari) e arricchire il servizio a favore
degli associati con notizie di carattere medico
scientifico. Si tratta di interventi molto significativi e la comunicazione sarà fondamentale:
ecco perché invito i presidenti delle Associazioni regionali di stampa, i rappresentanti dei
colleghi free lance o dei precari a contattarmi
per poter organizzare in tempi brevi riunioni sul territorio in cui il progetto Casagit 2,
dopo il via libera dell’assemblea dei delegati,
verrà presentato con maggiori dettagli. Da
settembre si raccoglieranno le prime adesioni
e dal 1 gennaio del 2013 Casagit 2 sarà attiva
a tutti gli effetti.
29
Deontologia / Procedimenti disciplinari
Rispetto della Privacy
e delle dignità delle persone
U
n numero sempre crescente di
esposti relativi a notizie inesatte e
non verificate, nonché per il mancato
rispetto dell’obbligo di pubblicare le richieste di rettifica o le repliche di persone oggetto di cronache o commenti.
Il fenomeno evidenziato nel corso del
2011 - e che non dà segni di rallentamento nel 2012 - richiede l’avvio di una
seria riflessione all’interno della categoria. Sono necessari un maggior rigore e una maggiore accuratezza nella verifica delle notizie. Ed è necessario un
maggior rispetto delle persone, le quali
hanno diritto di vedere rettificate le
notizie inesatte, o comunque di vedere
ospitate le proprie repliche. Le rettifiche devono essere pubblicate con lo
stesso risalto, riconoscendo l’errore,
se errore vi è stato. La responsabilità
spetta ai direttori responsabili. Sempre
più frequenti i casi di “furti” di fotografie o testi da internet, così come la
pubblicazione di dati personali tratti da
social network, come Facebook: non
tutto ciò che si trova su internet si può
prendere liberamente e pubblicare.
Un altro fenomeno preoccupante
riguarda i rapporti tra colleghi: è in
crescita il numero di segnalazioni relativi ad atteggiamenti poco rispettosi,
se non addirittura offensivi, nonché di
episodi di maltrattamenti, di mobbing,
di prevaricazioni messi in atto da giornalisti nei confronti di altri giornalisti.
Spesso con l’aggravante che si tratta di
episodi commessi da colleghi che ricoprono posizioni di vertice, ai danni di
altri colleghi in posizione più debole.
Per finire la questione della commistione tra pubblicità e informazione
che rischia di incrinare la credibilità dei
mezzi d’informazione. Su tutti questi
temi sono aperti alcuni procedimenti
in fase di trattazione.
30
L’ATTIVITA’ 2011
Lo scorso anno il Consiglio regionale
ha preso in esame e definito 44 fasci-
ai colleghi di volta in volta con comunicazioni via pec, sono disponibili sul
sito internet dell’Ordine veneto: www.
ordinegiornalisti.veneto.it, nella sezione “Le sanzioni disciplinari dell’Ordine
veneto”.
Sul sito internet sono disponibili anche i massimari dell’Ordine nazionale
con la principale giurisprudenza disciplinare.
RADIAZIONE
Il giornalista pubblicista padovano Mohamed Ahmed è stato radiato dall’Albo
coli disciplinari, aperti d’ufficio nel corso dell’attività di monitoraggio o sulla
sulla base di esposti e segnalazioni pervenuti da lettori/radio-telespettatori,
colleghi, avvocati, giudici, Garante della
privacy, Tutore dei minori. Le sanzioni
inflitte sono state 16: una radiazione,
una sospensione dalla professione per
sei mesi, una censura, tre avvertimenti scritti e dieci avvertimenti verbali,
comminati direttamente dal presidente, secondo quanto previsto dall’articolo 52 della Legge professionale, con
richiamo all’osservanza dei doveri professionali. Le archiviazioni sono state
28. Numerosi anche i fascicoli trasmessi ad altro Ordine in quanto i colleghi
oggetto dell’esposto non sono iscritti
in Veneto: è accaduto in particolare per
i direttori di alcuni quotidiani, iscritti in
Lombardia, in Trentino - Alto Adige o in
Emilia - Romagna. In tal caso l’Ordine
del Veneto non può effettuare alcuna
valutazione del caso, limitandosi ad investire l’Ordine competente.
Seguono le “massime” relative alle
nove sanzioni del secondo semestre
del 2011 (quelle relative ai provvedimenti del primo semestre 2011 e quelli
relativi agli anni precedenti, già inviati
dei giornalisti del Veneto per aver ottenuto l’iscrizione all’ordine presentando “documentazione non redatta dallo
stesso e non corrispondente all’effettivo lavoro svolto nel biennio precedente, bensì articoli di servizi rielaborati
da altra persona e riprodotti in lingua
italiana scritta (non conosciuta dal
giornalista), nonché omesso di riferire
dei vari precedenti penali a suo carico,
facendo cadere volontariamente in errore il Consiglio circa la sua persona, le
sue capacità e l’effettivo lavoro svolto”.
Nel corso del procedimento, il giornalista non ha risposto alle richieste
di chiarimento avanzate dal Consiglio
e non si è presentato all’audizione alla
quale era stato convocato in sede di
procedimento disciplinare.
Contro la radiazione potrà presentare
noi giornalisti n.58
ricorso al Consiglio nazionale.
PRIVACY
Un collega professionista di Treviso è
stato sanzionato con l’avvertimento
in relazione ad un articolo che forniva
dati anagrafici e numerosi altri elementi identificativi di una persona deceduta
mentre si trovava appartato in auto assieme alla signora con cui intratteneva
una relazione, in violazione della legge
sulla Privacy e delle norme relative
all’essenzialità dell’informazione sancite dall’articolo 6 del Codice deontologico. La vittima non era personaggio
pubblico, né persona conosciuta e, di
conseguenza, sarebbe stato necessario
garantire la riservatezza dei particolari
relativi alla sua vita privata - oltretutto
riguardanti le abitudini sessuali, che godono di particolare tutela nell’ambito
del Codice della Privacy - Non solo:
l’articolo in questione ha violato anche
la privacy della moglie della vittima, peraltro del tutto estranea anche al fatto di cronaca (il decesso del marito),
resa perfettamente riconoscibile anche
attraverso l’indicazione di una serie di
dati relativi alla sua persona, tra cui il
tipo di lavoro svolto.Tutti elementi non
essenziali alla cronaca giornalistica. La
normativa sulla Privacy è precisa e la
giurisprudenza in materia è ormai consolidata: il giornalista è tenuto a dare le
noi giornalisti n.58
Due censure per notizie
non verificate
La mancata verifica delle notizie costituisce violazione dei doveri imposti
dalla deontologia professionale, e dunque illecito disciplinare. Il Consiglio
dell’ordine dei giornalisti del Veneto ha
inflitto la sanzione della censura a due
giornalisti professionisti in relazione ad
una notizia non vera, pubblicata da un
quotidiano locale, con ampio richiamo
in prima pagina, e ripresa da un agenzia di stampa senza operare verifiche
adeguate, limitandosi a citare il giornale
da cui era stata tratta. La notizia risultata non vera, si riferiva ad un provvedimento giudiziario e ha suscitato
ampio dibattito e polemiche in ambito
nazionale. A sollecitare l’apertura di un
procedimento disciplinare è stato il
presidente del Tribunale dei minorenni
di Venezia.
I due colleghi sono stati richiamati a
prestare maggiore attenzione nella verifica delle notizie, ricordando che un
quotidiano o altra testata giornalistica non costituisce una fonte primaria
d’informazione: di conseguenza, prima
di rilanciare una notizie pubblicata da
un giornale, è necessario effettuare i
dovuti riscontri.
L’Ordine dei giornalisti del Veneto raccomanda ai propri iscritti di effettuare
sempre accurate e rigorose verifiche
delle notizie da pubblicare: ne va della credibilità e dell’autorevolezza dei
mezzi d’informazione e dell’immagine
professionale dei giornalisti. Quando
non è possibile effettuare adeguate
verifiche, è necessario astenersi dalla
pubblicazione per non incorrere in illeciti disciplinari, ma anche in reati penali,
quali la diffamazione, oppure rischiare
condanne per risarcimento danni.
notizie limitandosi a quanto essenziale,
evitando di estendere le cronache a
persone estranee, in particolare quando tali notizie riguardano sfere delicate
- e che in quanto tali godono di maggior tutela - quali i dati giudiziari e sensibili, e in particolare quelli relativi alla
salute e alle abitudini sessuali. Specifica
tutela gode anche il domicilio personale: di conseguenza non è corretto
citare indirizzo di casa di persone oggetto di cronaca, se tale elemento non
è strettamente essenziale. E’ corretto,
ad esempio, citare l’indirizzo di un’abitazione nella quale è stato commesso
un delitto, oppure è stata sequestrata
droga. Ma non è consentito indicare
l’indirizzo di residenza privato di una
persona indagata se il dato relativo
all’abitazione non è alcun modo pertinente alla notizia: il domicilio, infatti,
gode di tutela costituzionale. Si raccomanda pertanto ai colleghi una particolare attenzione.
MINORI
E’ stato comminato un avvertimento a
due colleghi professionisti trevigiani in
relazione ad alcuni articoli riguardanti un episodio di cronaca di cui erano
protagoniste due minorenni, rese riconoscibili e identificabili. I colleghi sono
stati richiamati all’osservanza degli
obblighi stabiliti dalla Carta dei doveri
31
Deontologia / Procedimenti disciplinari
La tutela del minore
deve essere prioritaria
del giornalista del 1993 (capitolo “Minori e soggetti deboli”) e dall’articolo
7 (Tutela del minore) del Codice deontologico relativo al trattamento dei
dati personali nell’esercizio dell’attività
giornalistica del 1998, allegato al Codice della privacy; nonché a quanto previsto dalla richiamata Carta di Treviso
in merito alle notizie riguardanti i minori. La normativa e la giurisprudenza
in materia di dati personali relativi a
minorenni sono ormai consolidate e
precise: non devono mai essere forniti
elementi che possano portare all’identificazione di un minorenne al fine di
tutelarlo ed impedire che la pubblicazione di una notizia possa in qualche
modo nuocere all’armonico sviluppo
delle personalità dei minori, in relazione alla loro vita e al loro processo di
maturazione. Dunque non deve essere
pubblicato il nome, ma neppure i nomi
di genitori e parenti, l’indirizzo di casa,
la scuola e altri elementi che possono portare, anche indirettamente, ad
una sua individuazione. Il giornalista
può rendere riconoscibile il minore
nel caso di eventi positivi (ad esempio
gare sportive o premiazioni), facendosi
sempre carico della responsabilità di
valutare se la pubblicazione sia davvero
nell’interesse oggettivo del minore. Si
rammenta a tal proposito che neppure
l’espressa autorizzazione resa dai genitori - spesso in conflitto di interessi
con i loro figli – è di per sé sufficiente a
liberare il giornalista dalle sue responsabilità.
CONFLITTO D’INTERESSI
Un collega pubblicista di Vicenza è stato sanzionato con la censura per aver
operato in conflitto d’interessi/incompatibilità in quanto, nonostante avesse firmato un contratto con un ente
32
pubblico finalizzato allo svolgimento
di attività retribuita di addetto stampa,
ha proseguito ad occuparsi dello stesso settore, in qualità di collaboratore
di un quotidiano, realizzando articoli
giornalistici a sua firma in relazione a
tematiche che rientravano nella sua
competenza di addetto stampa dell’ente pubblico. Il collega, non appena informato dell’apertura di un procedimento
disciplinare, ha rassegnato le dimissioni
dal ruolo di addetto stampa dell’ente
pubblico, spiegando di non essere stato consapevole dell’incompatibilità dei
ruoli. Il Consiglio gli ha ricordato che
già una volta, in passato gli era stato
chiesto conto di una presunta incompatibilità in relazione ad una situazione
di analogo tipo. In quella occasione il
fascicolo fu archiviato in quanto non
era emerso alcun elemento a sostegno
della segnalazione, ma il collega sicuramente era a conoscenza dell’esistenza
di una incompatibilità tra le due attività
(incompatibilità, peraltro, ben evidenziata dalle norme deontologiche e più
volte sottolineata nel corso degli anni
dall’Ordine): ciò nonostante, ha proseguito senza porre fine a tale situazione. In materia di conflitto di interessi/
incompatibilità è stato comminato un
avvertimento ad altri due giornalisti
pubblicisti di Vicenza e Rovigo: il primo
per un articolo scritto per un quoti-
diano in relazione ad un argomento
di cui si occupava in qualità di addetto
stampa; la seconda per essersi occupata per un quotidiano di temi relativi al
settore della pubblica amministrazione
di cui è dipendente. La Carta dei doveri
del giornalista (sezione “Incompatibilità”) prevede esplicitamente che il giornalista non può assumere “incarichi
e responsabilità in contrasto con l’esercizio autonomo della professione”.
L’accertato rapporto con l’amministrazione pubblica, con il ruolo di addetto stampa, e la contestuale stesura di
articoli giornalistici per un quotidiano
sulla stessa materia, infatti, hanno posto il collega pubblicista in posizione
di incompatibilità. Il giornalista ha l’obbligo non solo di essere, ma anche di
apparire corretto e imparziale, perché
su tali elementi si fonda il rapporto di
fiducia tra lettori e la stampa (Corte
d’Appello di Milano, 18 luglio 1996, in
Foro italiano, 1997, I, 938).
DIFFAMAZIONE VIA FACEBOOK
E’ stato comminato un avvertimento ad un professionista padovano in
relazione ad una serie di affermazioni offensive e di portata diffamatoria
“postate” su Facebook e relative ad un
quotidiano e ad alcuni colleghi che vi
lavorano. Tali affermazioni, visibili a tutti, e segnalate con un esposto al Connoi giornalisti n.58
siglio dallo stesso direttore del quotidiano, sono state ritenute in contrasto
con i doveri imposti al giornalista dalla
legge 69/1963. Il collega è stato quindi
richiamato dal presidente a mantenere un comportamento più consono
ai doveri professionali. La notizia della
sanzione, resa nota dallo stesso collega, ha alimentato un ampio dibattito in
Rete, con particolare riferimento a Facebook e alla possibilità di configurare
un’ipotesi di diffamazione o ingiuria nei
“colloqui” tra “amici”. Sull’argomento
però la giurisprudenza è ormai consolidata nel ritenere che la diffusione
tramite internet di comunicazioni offensive dell’altrui onore o reputazione
visibili da una pluralità di persone configura l’ipotesi di diffamazione.
ARTICOLI COPIATI
Un collega pubblicista di Vicenza è stato sanzionato con l’avvertimento per
aver pubblicato su un periodico, in
qualità di direttore responsabile, alcuni
articoli copiati da altri giornali, senza
il consenso preventivo degli autori e
senza neppure citare gli autori né la
fonte da cui tali testi erano stati tratti,
violando pertanto anche la normativa
sul diritto d’autore e violando le norme deontologiche che impongono al
giornalista di comportarsi con lealtà e
buona fede. La sanzione è stata limitanoi giornalisti n.58
ta all’avvertimento tenuto conto della
successiva pubblicazione a rettifica dei
nominativi degli autori e la fattiva opera prestata dallo stesso nei confronti
dell’editore per il pagamento agli autori del richiesto compenso.
Si raccomanda ai colleghi di prestare la
massima attenzione in particolare con
il materiale - testi e fotografie - rinvenuto su Internet. Il semplice fatto che
documenti e fotografie si trovino in
Rete non significa che possano essere
utilizzate liberamente: quasi sempre,
infatti, sono tutelate da diritto d’autore, salvo che non sia espressamente
indicato il contrario. Si raccomanda la
massima attenzione anche in relazione
a fotografie e informazioni personali
contenute sui social media, in particolare su Facebook: ciò che è inserito nel
profilo aperto a tutti è, solo in linea generale, pubblicabile, e il giornalista deve
in ogni caso controllare per quanto
possibile l’esattezza e l’aggiornamento
delle informazioni oltre che rispettare i
consueti limiti posti all’attività giornalistica (es., l’essenzialità dell’informazione). Diversi sono stati infatti i casi di
erronea associazione di una riproduzione fotografica ad omonimi deceduti.
Le foto erano state tratte frettolosamente dai profili Facebook senza neanche verificare la corrispondenza della
data di nascita (Provvedimenti Garante
Privacy 6/5/2009, docc. web n. 1615339
e n. 1615317). Diverso discorso per i
profili - ancorché pubblici - dei minori:
la disciplina privacy in ambito giornalistico impone, infatti, il massimo rigore
quando il trattamento attiene a informazioni relative ai minori. L’art. 7 del
Codice di deontologia considera il diritto alla riservatezza del minore come
primario rispetto al diritto di critica e
di cronaca e, in tale ottica, garantisce
Pubblicità
sanzionati due direttori
I direttori responsabili di due quotidiani locali sono stati sanzionati con
la censura per non aver evidenziato in
maniera adeguata il contenuto pubblicitario di un inserto pubblicato come
sovra-copertina dei rispettivi giornali.
Il Consiglio ha ritenuto che la mancata
indicazione della finalità pubblicitariapromozionale dell’inserto configuri
una violazione della Carta dei doveri
del giornalista che impone di rendere
sempre riconoscibile l’informazione
pubblicitaria, distinguendola in modo
evidente da quella pubblicitaria.
L’Ordine dei giornalisti del Veneto ha
aperto svariati procedimenti in materia di commistione tra informazione e
pubblicità e raccomanda ai colleghi, ed
in particolare ai direttori responsabili delle testate, di garantire sempre la
massima trasparenza, evidenziando in
maniera adeguata i messaggi pubblicitari e garantendo una netta separazione
dai contenuti informativi e dal lavoro
giornalistico.
il diritto all’anonimato del minore laddove l’informazione attenga a fatti che
lo coinvolgono, la cui pubblicità possa
lederne la personalità (vedasi la Carta
di Treviso), salvo che la pubblicazione
sia nell’interesse oggettivo, concreto e
attuale, del minore. L’utilizzo dei citati
dati personali, quindi, senza espresso
consenso può costituire violazione
della Privacy (e in quanto tale sanzionata dal Garante) e molto spesso costituire anche violazione delle norme
deontologiche della professione sanzionabile in sede disciplinare dall’Ordine. A tal riguardo si rammenta che la
tutela della privacy delle persone non
viene meno con la morte delle stesse.
33
di Daniele Carlon
segretario del Sindacato dei giornalisti del Veneto
Editoria in crisi;
futuro pieno di incognite
L
a Fieg ha reso noto i dati del 2011
e ha prospettato un 2012 particolarmente difficile. Il nostro settore non
sta vivendo una crisi congiunturale ma
strutturale, da troppi anni. E nessuno
osa fare ipotesi sul futuro; preoccupa
soprattutto la mancanza di strategie
dei grandi gruppi editoriali e l’assenza
dello Stato che non affronta un riordino del sistema dell’informazione
come hanno fatto invece molti Paesi.
Ridurre i costi e inevitabile passaggio
alla multimedialità sono le uniche
direttive che unificano l’imprenditoria editoriale; manca però una
progettualità che sappia indicare
la strada oltre un breve limite
temporale. Siamo ancora alla free
press su internet senza nessuna
seria ipotesi che preveda il passaggio all’informazione di qualità a
pagamento.
La cannibalizzazione della carta
stampata continua e l’aumento
degli abbonamenti online è ancora marginale.
Cala la diffusione (-2,6%) e il margine operativo lordo (passato da
151 milioni di euro nel 2010 a 106
nel 2011); i ricavi dalla vendite di
copie hanno tenuto per gli aumenti dei prezzi ma il mercato pubblicitario resta fortemente squilibrato in
favore delle tv nazionali (nel 2011 – rileva la Fieg – i quotidiani a pagamento
hanno subito una flessione del 6,2%;
i quotidiani free del 22,4%; i periodici
del 3,6%) e per il 2012 le prospettive
sono ugualmente negative. Unico dato
positivo è quello dei ricavi dalle attività
online (più 38,8% nel 2010 e più 32%
nel 2011) ma l’incidenza sul fatturato
è limitata all’1,4%. I giornalisti occupati
nei quotidiani sono diminuiti del 7,2%
e quelli occupati nei periodici del 4,3%.
34
I contributi statali all’editoria che nel
2008 ammontavano a 414 milioni sono
scesi nel 2011 a 195 milioni (-52%) e
con il contemporaneo passaggio al digitale del settore radiotelevisivo molte
tv piccole o medie sono entrate in crisi. I 30 giornalisti di Antenna 3-Telenordest aspettano due stipendi arretrati e
l’editore ha avviato il procedimento
della legge 223 per otto esuberi. Il Sindacato ha controproposto il contratto
di solidarietà e ora le parti tenteranno
lega in difficoltà: dalla carta stampata
agli uffici stampa) è stato quello di EPolis che occupava a livello nazionale
118 giornalisti e nel Veneto 24 colleghi. Dopo la chiusura nel settembre
2010 ben pochi colleghi hanno trovato un’occupazione stabile e questo
dimostra quanto il mercato del lavoro
giornalistico anche nella nostra Regione sia asfittico. I giornalisti di E-Polis
dovevano avere la cassa integrazione
fino a ottobre ma abbiamo avuto la
un accordo al ministero del Lavoro.
Nel Veneto abbiamo assistito nel giro
di pochi anni dall’apertura di numerosi
free press alla rovinosa ritirata e chiusura di molte testate con effetti drammatici per i colleghi e le colleghe che
sono finiti disoccupati, cassintegrati o
hanno dovuto (nel migliore dei casi)
trasferirsi di città con redditi ridotti.
L’effetto è pesante anche per i conti del nostro istituto di previdenza. Il
caso più importante numericamente (il
Sindacato ha seguito ogni singolo col-
novità poche settimane fa, del tutto inspiegabile sia per il Sindacato che per
il ministero del Lavoro, che i curatori
fallimentari hanno avviato la procedura di licenziamento collettivo (in base
alla legge 223) prima del termine della
cassa integrazione.
Il Sindacato si è opposto ma i colleghi rischiano di entrare in mobilità o
disoccupazione a partire da agosto.
Altre testate free press sono sparite
dal Veneto o hanno cessato del tutto le
pubblicazioni: ricordiamo Leggo (dove
noi giornalisti n.58
è stato firmato uno stato di crisi con
la collocazione in cassa integrazione
o trasferimento a Roma e Milano dei
colleghi della nostra Regione); City e
ora, per ultimo, il periodico La Piazza
dove entro breve si dovrebbe arrivare
a un contratto di solidarietà dopo che
c’è stata una cessione dei contratti a
un’altra società in gennaio.
Nei quotidiani, interessati negli anni
scorsi da stati di crisi che hanno coinvolto testate storiche come il Gazzettino, L’Arena e il Giornale di Vicenza,
le prospettive non sono per niente
chiare. Gli investimenti non si vedono.
L’annunciato acquisto della rotativa da
parte del Gazzettino sembra svanito
nelle nebbie. Il gruppo Finegil (mattino di Padova, tribuna di Treviso, Nuova
Venezia e Corriere delle Alpi) ha annunciato che nel 2012 non intende sostituire chi lascerà il posto di lavoro. Le
redazioni invecchiano perché non c’è
ricambio. Proprio nel momento in cui
il cambio della professione nei prossimi
5 anni sarà velocissimo: il passaggio alla
multimedialità è obbligato e, secondo
l’analisi di Boston consulting group, difficilmente un giornalista potrà restare
sul mercato se non impara ad usare
una telecamera.
In questo quadro un risultato positivo
è stato raggiunto in campo sindacale
con il gruppo Athesis che ha da poco
terminato lo stato di crisi. Un’attenzione verso i collaboratori che aveva
permesso di evitare tagli nei compensi
durante lo stato di crisi (argomento
inserito nell’accordo firmato al ministero del Lavoro) e i redattori che,
tramite il Cdr, hanno deciso di rinunciare ai soldi dell’assicurazione pur
di avere un’assunzione come art.1 al
termine dello stato di crisi. Venendo
all’ultimo accordo esso prevede la tranoi giornalisti n.58
sformazione di sette co.co.co. in art
12. Utile al raggiungimento dell’intesa è stato il provvedimento dell’Inpgi
che prevedeva la regolarizzazione dei
contratti senza penalizzazioni e un secondo provvedimento che stabilisce la
drastica riduzione dei contributi per
tre anni nel caso di trasformazione di
rapporti di lavoro a tempo indeterminato dei colleghi che hanno in corso
contratti a termine o co.co.co. L’intesa
prevede l’assunzione di 7 collaboratori
in base all’art.12 del
contratto. Si tratta di
giornalisti che operano prevalentemente
in provincia.
Nel contratto è previsto un compenso
minimo di 1000 euro
più una quota fissa di
200 euro per le prestazioni multimediali.
L’azienda fornirà la
strumentazione necessaria (pc ed eventuale palmare) e si
accollerà le spese di
collegamento. La parte variabile aggiuntiva
della loro retribuzione parte dal 45 articolo con 30 euro per i servizi e 5,50
euro per notizie brevi o lancio web
pubblicato.
Ai colleghi sarà comunque garantito
un compenso non inferiore a quello
avuto nel triennio precedente come
co.co.co. I vantaggi sono significativi:
• se si tratta di professionisti avranno
diritto alla Casagit;
• godranno del trattamento di fine rapporto (solo per la quota fissa);
• avranno diritto al pagamento delle
ferie e della tredicesima;
• i propri contributi saranno versati
all’Inpgi 1
• avranno rimborsi benzina come i dipendenti
• avranno la strumentazione fornita
dall’azienda.
• anche per la loro qualifica vale lo Statuto dei lavoratori.
I vantaggi dell’accordo per l’azienda,
oltre ad evitare i costi della vertenza
legale con esiti incerti e le probabili
multe dell’Inpgi, sono quelli dell’utilizzo pieno delle potenzialità dei collaboratori che rappresentano a tutti gli
effetti la presenza del quotidiano sul
territorio.
L’accordo prevede poi la possibilità
di utilizzare servizi, lanci web e, dopo
adeguata formazione professionale,
anche l’utilizzo di file audio e video
per il gruppo aziendale che ha testate
televisive e radiofoniche, oltre al sito
internet..
35
sedute dal 12 gennaio 2012 all’8 marzo 2012
PROFESSIONISTI
Iscrizioni
LA PIAZZA
SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2012
Consiglieri presenti: Gianluca Amadori,
Claudio Baccarin, Giuditta Bolognesi, Michela Canova, Maria Fiorenza Coppari,
Giuseppe Gioia, Leopoldo Pietragnoli, Alessandra Sgarbossa, Martina Zambon.
ADAMI MARIA VITTORIA, nata a
VILLAFRANCA il 31/01/1978, decorrenza
29/11/2011
REGISTRO DEI PRATICANTI
Iscrizioni con assunzione
ROSSI FEDERICO, nato a ROVIGO il
12/11/1982, decorrenza 28/11/2011
SOMMACAL ALICE, nata a MILANO il
9/03/1985, decorrenza 12/01/2012, NEWNOTIZIE.IT, IL SOLE 24 ORE NORDEST
SPEROTTI ANDREA, nato a VERONA
il 5/04/1971, decorrenza 4/10/2007, per revoca di radiazione per revoca delibera di
radiazione per morosità n. 645/2011
ZERBETTO GIUSEPPE, nato a
MONSELICE il 19/03/1958, decorrenza
21/01/1980, per revoca delibera di radiazione per morosità n. 639/2011
TAMIELLO DAVIDE, nato a MESTRE il
27/06/1981, decorrenza 29/11/2011
Cancellazioni
CARDONA CARLO ANDREA, nato
a VERONA il 12/08/1979, decorrenza
12/10/2011, AUTONOMIE E COMUNITA’
RANDOLO MARCO, nato a ROVIGO
il 5/03/1985, decorrenza 12/01/2012, LA
VOCE NUOVA DI ROVIGO
Iscrizioni d’ufficio
CORSINI ELISA, nata a BOVOLONE il 28/01/1976, decorrenza 13/07/2010,
AGENZIA DI STAMPA VERONA COMUNE
DUSO MARIALUISA, nata a THIENE
il 28/09/1963, decorrenza 13/07/2010, IL
GIORNALE DI VICENZA
FANT FEDERICA, nata a BELLUNO il
14/08/1981, decorrenza 13/07/2010, CORRIERE DEL VENETO
ELENCO DEI PUBBLICISTI
Iscrizioni
COMBETTO ROSANNA, nata a TORINO il 10/021961, decorrenza 28/05/1996,
per revoca delibera di radiazione per morosità N. 617/2011
Cancellazioni
DALL’AGNOLA
BENEDETTA,
nata a FELTRE il 29/04/1983, decorrenza 12/01/2012, KYOSS, IL SOLE 24 ORE
NORDEST
ADAMI MARIA VITTORIA, di VILLAFRANCA (VERONA) per passaggio
all’elenco dei professionisti
DE SALVADOR ROBERTA, nata
a BELLUNO il 14/10/1983, decorrenza
12/01/2012, IL GAZZETTINO
ROSSI FEDERICO, di FRATTA POLESINE (ROVIGO) per passaggio all’elenco dei
professionisti
MACCAGNAN DANIELE, nato a
FLAWIL - SVIZZERA l’8/02/1966, decorrenza 12/01/2012, LA TRIBUNA DI TREVISO
TAMIELLO DAVIDE, di MIRANO (VENEZIA) per passaggio all’elenco dei professionisti
36
PIPIA GABRIELE, nato a MIRANO
il 3/12/1987, decorrenza 12/01/2012,
ADAMI MARIA VITTORIA, di VILLAFRANCA (VERONA) per passaggio
all’elenco dei professionisti
COLLA
PELLIZZARI
MARIA
CAROLINA, di VICENZA per dimissioni
CONFORTI CALCAGNI ANNAMARIA, di VERONA per dimissioni
CURTARELLO PAOLO, di ROMA per
dimissioni
FAVERO ROSSELLA, di PELLESTRINA
(VENEZIA) per dimissioni
JACCHIA ENRICO, di VENEZIA per
decesso
MASSAROTTO LAURA, di MASER
(TREVISO) per dimissioni
PELLIZZARI LORENZO, di VICENZA
per dimissioni
noi giornalisti n.57
sedute dal 12 gennaio 2012 all’8 marzo 2012
PIZZINAT ANDREA, di ODERZO
(TREVISO) per dimissioni
ROSSI FEDERICO, di FRATTA POLESINE (ROVIGO) per passaggio all’elenco dei
professionisti
TAMIELLO DAVIDE, di MIRANO (VENEZIA) per passaggio all’elenco dei professionisti
VETTORE BRUNO, di PADOVA
per dimissioni
ELENCO SPECIALE
Iscrizioni
CONSEROTTI BENITO, di FAVARO
VENETO (VENEZIA) per cessazione del
requisito di cui all’art. 28 della legge del
3/2/63 n. 69
renza 5/11/2008, per trasferimento dall’Albo del Piemonte
MAIORANA CARMELO, di POZZONOVO (PADOVA) per cessazione del
requisito di cui all’art. 28 della legge del
3/2/63 n. 69
BARZANTI SALIMA, di CONEGLIANO (TREVISO) per passaggio all’elenco
dei professionisti
MARTINI ZENO, di VICENZA per cessazione del requisito di cui all’art. 28 della
legge del 3/2/63 n. 69
TAMANI GIULIANO, di PADOVA per
cessazione del requisito di cui all’art. 28
della legge del 3/2/63 n. 69
BRUGNOTTO GIULIANO, nato a
CARBONERA il 7/11/1963, decorrenza
12/01/2012, RIVISTA DELLA DIOCESI DI
TREVISO. ATTI UFFICIALI E VITA PASTORALE
ZONIN RAFFAELLO, di GREZZANA
(VERONA) per cessazione del requisito di
cui all’art. 28 della legge del 3/2/63 n. 69
MARGIOTTA UMBERTO, nato
a CAPURSO il 4/06/1947, decorrenza
12/01/2012, FORMAZIONE & INSEGNAMENTO
SEDUTA DEL 07 FEBBRAIO 2012
Consiglieri presenti: Gianluca Amadori,
Claudio Baccarin, Giuditta Bolognesi, Michela Canova, Giuseppe Gioia, Leopoldo
Pietragnoli, Alessandra Sgarbossa, Martina
Zambon.
PENGO GINO, nato a VENEZIA il
12/02/1942, decorrenza 12/01/2012, NOTIZIARIO SENIORES TELECOM ALATEL
DEL VENETO
REGISTRO DEI PRATICANTI
Iscrizioni free lance
SEGALA PAOLO, nato a PADOVA
l’11/07/1966. decorrenza 8/04/2010 per revoca di radiazione per morosità n. 642/2011
PAOLINI ROBERTA, nata a MILANO
il 18/10/1975, decorrenza 7/02/2012, IL
MATTINO DI PADOVA, LA TRIBUNA DI
TREVISO, IL SOLE 24 ORE, IL PICCOLO,
AFFARI E FINANZA (REPUBBLICA)
Cancellazioni
Iscrizioni con assunzione
BRIGHENTI ANNA CHIARA, di VICENZA per dimissioni
noi giornalisti n.57
CERANTOLA ALESSIA, nata a BASSANO DEL GRAPPA il 5/02/1981, decor-
Cancellazioni
ROLLI PAOLO, di MALO (VICENZA)
per passaggio all’elenco dei professionisti
PROFESSIONISTI
Iscrizioni
BARZANTI SALIMA, nata a CONEGLIANO il 15/05/1980, decorrenza
6/09/2011
PIRO BENIAMINO, nato a VENEZIA
il 5/07/1961, decorrenza 1/07/1986, per
revoca delibera di radiazione per morosità
n. 644/2011
ROLLI PAOLO, nato a SCHIO il
9/06/1964, decorrenza 28/11/2011
ELENCO DEI PUBBLICISTI
Iscrizioni
CECCONI RICCARDO, nato a PADOVA il 16/09/1982, decorrenza 16/07/2009,
per revoca delibera di radiazione per morosità n. 684/2011
FERRO FRANCESCO, nato a TAGLIO DI PO il 24/04/1940, decorrenza
29/09/1986 (dedotto il periodo d’interruzione dal 7/09/2010 al 6/02/2012) reiscrizione
GIACOMEL MICHELE, nato a BELLU-
37
sedute dal 12 gennaio 2012 all’8 marzo 2012
NO il 16/03/1983, decorrenza 7/02/2012,
L’AMICO DEL POPOLO
INTRONA DOMENICA MONICA,
nata a BARI il 13/07/1955, decorrenza
7/02/2012, RIFLESSI ON LINE
PERANDINI RICCARDO, nato a ZEVIO il 20/08/1991, decorrenza 7/02/2012,
IN CASSETTA, L’ARENA
PURGATO LUDOVICA, nata a VERONA il 24/09/1987, decorrenza 7/02/2012,
L’ARENA,VERONA SETTE
SAGGIORO MICHELA, nata a ISOLA
DELLA SCALA il 17/10/1983, decorrenza
7/02/2012, IL NUOVO GIORNALE, VENETO & VENETI, AUTONOMIE & COMUNITA’, QUINTA PARETE-VERONA
E’, DOLOMITI BELLUNESI - UNICHE AL
MONDO
LE (VICENZA) per dimissioni
GUARISE GINO, di ROVIGO per dimissioni
MORGANTE MICHELA, di VERONA
per dimissioni
ROLLI PAOLO, di MALO (VICENZA)
per passaggio all’elenco dei professionisti
ROSATI FRANCESCA, di PADOVA
per dimissioni
STOCCO VITTORIO, di VILLADOSE
(ROVIGO) per dimissioni
ELENCO SPECIALE
Cancellazioni
BUFFON MARIA LUISA, di SILEA
(TREVISO) per cessazione del requisito di
cui all’art. 28 della legge del 3/2/63 n. 69
Cancellazioni
BARZANTI SALIMA, di CONEGLIANO (TREVISO) per passaggio all’elenco
dei professionisti
BEARZI GIUSEPPE, di PADOVA per
dimissioni
CALDANA MARIA CRISTINA, di
BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) per
dimissioni
COMPRI DANTE, di VERONA per dimissioni
DA ROS KATIA, di PADOVA per dimissioni
FRANCO ALBERTO, di MONTEVIA-
38
FORNARO ILVA, di VERONA per dimissioni
Iscrizioni d’ufficio
D’ESTE ALICE, nata a VENEZIA il
12/08/1983, decorrenza 9/09/2010, CORRIERE DEL VENETO
GASPARIN MARCO, nato a TREVISO
il 24/10/1975, decorrenza 9/09/2010, IL
GAZZETTINO
MADIOTTO SILVIA, nata a TREVISO il
25/02/1981, decorrenza 9/09/2010, CORRIERE DEL VENETO
NOTTEGAR SAMUELE, nato a VERONA l’8/07/1977, decorrenza 9/09/2010,
IL PADOVANO
PESCI FABIANA, nata a PADOVA il
19/06/1979, decorrenza 9/09/2010, IL MATTINO DI PADOVA
ZAGO ROBERTA, nata a BOVOLENTA
il 27/10/1961, decorrenza 9/09/2010, IL PADOVANO
Cancellazioni
PAVAN LUIGI, di PADOVA per dimissioni
SEDUTA DELL’ 8 MARZO 2012
Consiglieri presenti: Gianluca Amadori, Claudio Baccarin, Giuditta Bolognesi,
Michela Canova, Giuseppe Gioia, Leopoldo
Pietragnoli, Alessandra Sgarbossa.
COTROZZI STEFANO, di ARZIGNANO (VICENZA) per passaggio all’elenco
dei professionisti
FAZZINI LORENZO, di ZEVIO (VERONA) per passaggio all’elenco dei professionisti
REGISTRO DEI PRATICANTI
Iscrizioni free lance
PROFESSIONISTI
Iscrizioni
DE GASPARI FILIPPO, nato a MIRANO il 12/09/1979, decorrenza 8/03/2012,
LA NUOVA DI VENEZIA E MESTRE
COTROZZI STEFANO, nato a MONTECCHIO MAGGIORE l’8/09/1970, decorrenza 4/03/2011
noi giornalisti n.57
sedute dal 12 gennaio 2012 all’8 marzo 2012
Fazzini Lorenzo, nato a BELLANO il 09/03/1978, decorrenza 7/03/2011
tosi UMBerto, nato a MANTOVA
il 25/06/1960, decorrenza 20/12/1988 per
trasferimento dall’Albo della Lombardia
8/03/2012, BANCA & COOPERAZIONE,
POLITICA DELLA COOPERAZIONE,
CORRIERE DELLA COOPERAZIONE
Fantinati siLVia, nata a OCCHIOBELLO il 12/01/1969, decorrenza
8/03/2012, LA VOCE DI ROVIGO
CORRIERE DELL’ARTE
zattarin sUsanna, nata a PADOVA il 5/08/1967, decorrenza 8/03/2012,
VENEWS
Cancellazioni
Cancellazioni
MosConi GerMano, di VERONA
per decesso
eLenCo dei pUBBLiCisti
iscrizioni
ariot siMone, nato a ARZIGNANO
il 25/12/1979, decorrenza 8/03/2012, CASE
& DIMORE, ACCENNI, SEI MAGAZINE
BrUniera LUana, nato a CONEGLIANO il 10/04/1974, decorrenza
8/03/2012,VENEZIANEWS
Carraro CLaUdia, nata a PADOVA il 6/07/1973, decorrenza 8/03/2012, IL
PIAVE
CoLoMBari eLena, nata a VERONA
il 16/08/1971, decorrenza 8/03/2012, RINASCITA
Conte dieGo, nato a MONTECCHIO MAGGIORE il 27/08/1984, decorrenza 8/03/2012, IL BASSO VICENTINO
MiGnoLLi GiorGio, nato a NEGRAR il 16/06/1974, decorrenza 8/03/2012,
GAMBALON...O GAMBA O BALON
pozza steFano, nato a VERONA il
12/05/1990, decorrenza 8/03/2012, www.
pianeta-calcio.it
saBBadin aLiCe, nata a CITTADELLA il 4/10/1985, decorrenza 8/03/2012,
CONTATTO MAGAZINE
saLMaso aLBerto, nato a PADOVA il 22/10/1974, decorrenza 8/03/2012,
NES NORD EST SANITA’
Cotrozzi steFano, di ARZIGNANO (VICENZA) per passaggio all’elenco
dei professionisti
Fazzini Lorenzo, di ZEVIO (VERONA) per passaggio all’elenco dei professionisti
inaMa GiULiano, di VERONA radiato per morosità
tiVeron FioraVante, di TREVISO per dimissioni
sCarton eLeonora, nata a FELTRE il 29/12/1990, decorrenza 8/03/2012,
IL GAZZETTINO
serpeLLoni GiULia, nata a VERONA il 13/07/1985, decorrenza 8/03/2012,
CALCIO VERONA
ORDINE
i
de
Giornalisti
del Veneto
orario deLLa seGreteria deLL’ordine
toMasUtti aLessandro, nato
a VENEZIA il 16/10/1977, decorrenza
8/03/2012, REYERZINE, RUGBY CLUB
daLLe
pezze
aLBerto,
nato a VERONA il 4/08/1972, decorrenza
8/03/2012,
GAMBALON...
O GAMBA O BALON
torMen daMiano, nata a BELLUNO il 13/11/1984, decorrenza 8/03/2012, IL
GAZZETTINO
de LUCia LUMeno aLFonso,
nato a ROMA il 06/02/1988, decorrenza
VaLentini FranCesCa, nata a MILANO il 16/01/1984, decorrenza 8/03/2012,
noi giornalisti n.57
CaLaBro’ FranCesCo, di TREVISO radiato per morosità
LUnedÌ e GioVedÌ:
9.00 - 13.30 • 14.00 - 16.00
MartedÌ - MerCoLedÌ - VenerdÌ:
9.00 - 13.30
saBato e doMeniCa CHiUso
www.ordinegiornalisti.veneto.it
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