CONTRARIA-MENTE http://contrariamente.altervista.org TRANS-PSICHIATRIA COS’È “THE ICARUS PROJECT” Ripartiamo da zero. Uno sguardo diverso alla follia. Uno sguardo solo diversamente mortale o uno sguardo transpsichiatrico, antiautoritario, in una relazionalità empatica e in una metodologia autogestionaria delle lotte e dei processi di mutuo appoggio. Uno sguardo che non mira ad ignorare i saperi delle diverse Psichiatrie e delle buone pratiche in un flusso al di là del modello medico. G. Bonanno Uno sguardo diverso; altro, alle problematiche del Disagio Relazionale e della salute mentale. È già un progetto. Al di là di uno sguardo medico, medicalizzante e psichiatrizzante. Stigmatizzante. È anche un processo in un fine. Un movimento diverso che cerca vita e occasione in una relazionalità diversa tra gli individui. Antiautoritaria. In una relazionalità empatica incompatibile con l’Istituzione. Superata egregiamente la zavorra manicomiale, i riformisti, nei confronti della Salute Mentale, non parlarono più di Istituzione; per voler dire che l’avevano lasciata nel Manicomio. Ma il metodo istituzionale che aveva accompagnato e caratterizzato il Manicomio era finito? Dopo più di trent’anni, da parte di chi ha autenticamente creduto nella possibilità di uno sguardo diverso, senza riuscire a farne, pur con spirito di abnegazione, più che una retorica istituzionale, si dovrebbe trarre il coraggio per dichiarare, infine, che uno sguardo diverso, oltre a non essere sufficiente al fine, per non essere uno sguardo solo diversamente mortale, ha bisogno anche di una metodologia diversa, non compatibile con la mortale metodologia istituzionale. Oggi è The Icarus Project che ci dà l’occasione di una riflessione sulla possibilità, sempre attuale, di uno sguardo diverso tra retorica istituzionale e possibilità di concrete realizzazioni in una metodologia non istituzionale che si caratterizza per un desiderio di lotta autogestionaria. Un’esperienza che incrociamo sulla nostra stessa rotta, che ci incuriosisce senza bisogno né di salire su navi altrui né di aggregarci ad altrui carri. 1 Contraria-Mente/Appunti fuoriluogo e fuori cartella CONTRARIA-MENTE http://contrariamente.altervista.org TRANS-PSICHIATRIA Da un punto di vista trans-psichiatrico ci fa simpatia quando un gruppo di lotta, di difesa ma anche di mutuo appoggio per la salute mentale dichiara: «Beyond the medical model.» (1) e quando, necessitando a tal fine propriamente di uno sguardo diverso, si organizza in una tensione anti-istituzionale. La crisi è “momento” che separa il modo di essere di Stato e Capitale da quello della immensa massa di umanità esclusa e variamente sfruttata. Un momento lungo quanto? In tal senso la crisi è fenomeno perenne nel rapporto tra una minoranza di inclusi e una immensa maggioranza di esclusi, in quanto perenne è la relazione di separazione nel modo di essere delle due realtà sociali consistente in un cinico e sanguinario arricchimento di una minoranza a scapito della stragrande maggioranza. La relazione di potere sconvolge anche le caratteristiche essenziali di ciò che chiamiamo “crisi” per tradurla da momento occasionale e provvisorio a momento di perpetuità e di cronicizzazione. Oggi il concetto di “crisi” è cosa diversa da quello che pensavamo di sapere. Così l’informazione al massimo può virare tra il cicaleccio di chi dichiara la crisi come cosa occasionale e provvisoria, il chiacchiericcio di chi la nega completamente rappresentandola come il delirio di chi sta trascorrendo la propria sopravvivenza in attesa che un qualche miracolo lo sollevi un po’ e il parlottio di chi, con una manipolazione e con interessi non meno responsabili dei primi, denuncia la crisi come fenomeno più lungo, più profondo ma, dopo tutto, superabile con un passaggio di timone verso una solamente diversa crisi. Ormai diversa solo fino ad un certo punto. Da TSO e demodè, ma sosteniamo testardamente che, al di là della crisi mediaticamente somministrata e spettacolarizzata, la tragedia della realtà sociale rimane quella del rapporto autoritario e mortale tra Dominio e masse subalterne. Quello di “crisi”, da parte del Dominio, è anche concetto strumentale, utilizzabile a seconda dei bisogni. Per ora lo stanno utilizzando per dire che gli angoscianti e mortali problemi di sopravvivenza della gente, che attualmente includono anche la classe medio alta, non possono essere risolti perché non ci sono soldi. Dove sono finiti? Certamente nelle tasche delle classi più povere se ancora una volta sono loro che stanno pagando a sudore, sangue, morte e ulteriori tasse variamente pagate l’arricchimento di quella minoranza famelica e sanguinaria. O no? L’hanno ancora utilizzata per distruggere ogni possibilità che la “180” avrebbe potuto riserbare in un progetto d’emancipazione dal Manicomio. Questo mentre noi paghiamo le tasse anche su una spremuta di limoni inquinati e quella minoranza si mette in tasca il 20% di evasione fiscale su un quantità incalcolabile di capitale e mentre, in aggiunta a quel 20%, sulla sofferenza della stragrande maggioranza della popola1 ) - «Noi andiamo al di là del modello medico.» 2 Contraria-Mente/Appunti fuoriluogo e fuori cartella CONTRARIA-MENTE http://contrariamente.altervista.org TRANS-PSICHIATRIA zione, la ricchezza dei ricchi aumenta ancora del 20%. Questo mentre, alla faccia di chi non ha mai trovato un lavoro, di chi viene licenziato o di chi vede distrutte le proprie risorse professionali e la propria vita, alla faccia di non più recuperabili distruzioni ambientali, alla faccia di chi verrà incastrato nella produttività fino alla tomba, governanti e tirapiedi di tutti i colori si sollazzano spendendo a buttane il denaro strappato dal Diritto, e con la protezione della Polizia, dalle tasche della gente. 1978 una promessa: la legge “180”. 2010, dopo 32 anni, continua a pieno inganno l’illusione che lo Stato possa fare sue le “buone pratiche” promesse quando, con una legge, doveva porre fine, per distruggerne definitivamente ogni potenzialità creativa, ad un movimento di lotta che tra i suoi obiettivi s’era posto quello di uno sguardo diverso alla follia e una diversa modalità relazionale con le problematiche del Disagio Relazionale. Lo Stato che non ce l’ha voluto fare in 32 anni non ha certo l’intenzione di volercela fare ora: dal 1978 ad oggi ha continuato a produrre amorevoli nonché reiterati tentativi di sovvertire in modo peggiorativo quella già tanto criticabile legge, mentre ha sabotato tutti i tentativi che si sono fatti, solo da parte di un’esigua minoranza, per ricavare il meglio da quella stessa legge. Nel frattempo, ben collaborato dall’istituzione medica della Psichiatria, dalle case farmaceutiche, dal processo di aziendalizzazione dell’industria della Salute, è stato così bravo da allontanare dalle problematiche del Disagio Relazionale tutti coloro che non erano parte del settore specifico della Psichiatria, creando intorno alla massa sempre più crescente di individui in condizione di Disagio Relazionale mura più alte e più impenetrabili di quelli del Manicomio. Ecco perché gli psichiatri hanno difeso a denti insanguinati la possibilità che, nonostante l’assenza di evidenze scientifiche, tutto ciò che riguarda una difficoltà nella salute mentale continuasse ad essere definito “malattia mentale” anche quando la stessa OMS e il DSM incominciavano a parlare di “disturbi” e non più di “malattia”. Questa strenua difesa della “malattia” ha una sua filosofia e non certo nella patologia di Virchowiana determinazione: se rimane una “malattia” questa rimane anche del medico, quindi dello psichiatra; se non è più una “malattia” questa diventa di tutti e questo per lo psichiatra non è sopportabile. Nemmeno quando la Psichiatria viene smembrata nelle Psichiatrie. Nemmeno quando lì dove il Manicomio rinchiudeva la Salute Mentale esclude. Dal Nord al Sud la metodologia di potere mostra ancora una volta il suo volto anche attraverso l’istituzione della Salute Mentale. Anche se al peggio non c’è fine, ormai da tempo, da Trieste a Palermo, la Salute Mentale presenta una realtà assistenziale sempre più simile, negli effetti deleteri, a quella del Manicomio di ancora fresca memoria. A cosa possono mai valere gli sforzi di abnegazione, dei lavoratori della croce, di chi vuole dimostrare che fuori dal segno dell’Istituzione 3 Contraria-Mente/Appunti fuoriluogo e fuori cartella CONTRARIA-MENTE http://contrariamente.altervista.org TRANS-PSICHIATRIA niente è possibile; mentre, con i veramente poco riusciti miseri orticelli personali, altro non dimostrano che è proprio in quel segno in cui si vince non c’è né amancipazione individuale, né comunitaria né emancipazione verso la guarigione. Per molti solo emancipazione di carriera. Per altri solo l’emancipazione verso un cimitero, mani e piedi legati e massacrati in TSO in un letto della Salute Mentale. Se qualcosa riuscissero a dimostrare, oltre la fregola esibitoria, sarebbe solo che una quantità enorme di risorse materiali, umane e professionali vengono immolate alla logica istituzionale assieme alla tanta sofferenza della nuova cronicizzazione anche per chi non s’è fatto un solo giorno di Manicomio. Se le persone più deboli, come quelle diagnosticate dalla Salute Mentale, sono rimaste normalmente escluse, non solo dal sociale ma anche da quanto la riforma loro aveva promesso, l’attuale condizione istituzionale di perpetuo stato di crisi è stata solo in grado di portarle oltre la marginalità in cui erano già state ridotte dalla sofferenza. Anche con la Salute Mentale il potere ha riconquistato quello che sembrava a rischio perdita con la contestazione della Psichiatria manicomiale. Ha svilito, con un processo di dissanguamento perenne, ogni forza di opposizione sociale, ha strappato dalle mani dei diretti interessati ogni delega all’assistenza in Salute Mentale; ha privato le popolazioni di ogni possibilità di intervento facendone un problema prioritariamente ed essenzialmente medico, quindi di ogni possibilità di autodeterminazione e autogestione. Dopo il periodo di contestazione della Psichiatria Manicomiale, la totale ripresa del controllo nelle mani dell’Istituzione passa attraverso la “180” che promette una cogestione della sofferenza attraverso un’integrazione tra Azienda Sanitaria e comunità (la Psichiatria di Comunità è uno dei non ultimi esempi). Dei contenuti di una tale promessa e delle sue potenzialità, al di là di sparuti esempi, è rimasta piena solo la bibliografia. I servizi si sono sempre più manicomializzati; gli operatori sanitari, più o meno formati e più o meno qualificati, sono stati ridotti a diversamente aguzzini del nuovo e solo diverso manicomio territoriale. Le stesse associazioni sono diventate strumenti nelle mani dell’Istituzione con nessuna capacità contrattuale e senza nessuna forza sociale. Soggetti di ricatto sono riusciti a mantenere quella pace sociale che da sola la Salute Mentale non sarebbe stata in grado di mantenere. La forbice tra gli eccezionali momenti d’eccellenza e le situazioni del più profondo abbandono fino alla morte si è allargata. L’attuale situazione di crisi che, ormai da più di un ventennio, dissangua le popolazioni senza minimamente intaccare il Capitale, aumenta le condizioni di sofferenza degli individui, delle famiglie producendo una ulteriore stretta dello Stato di Polizia che, riuscendo sempre meno a controllare la pace sociale, reprime e controlla con una ferocia inaudita. In tutto ciò, molti non hanno 4 Contraria-Mente/Appunti fuoriluogo e fuori cartella CONTRARIA-MENTE http://contrariamente.altervista.org TRANS-PSICHIATRIA mai trovato occasione e possibilità nemmeno di poter riflettere sul senso e sull’importanza di uno sguardo diverso sulla follia. Il lento e costante fallimento della “180” dimostra in tutta la sua evidenza che, prima di tutti gli altri e più di tutti gli altri, le problematiche del Disagio Relazionale fino alle condizioni di Grave Disturbo Relazionale, non possono mai trovare spazio di reale riconoscimento e di reale risoluzione in una metodologia istituzionale. Lo spazio ed il riconoscimento l’hanno avuto solo ed esclusivamente a livello teorico: le stesse Psichiatrie, sviluppatesi con lo smembramento della Psichiatria manicomiale, hanno acquisito livelli di sapere sulle condizioni del Disagio Relazionale non compatibili con una metodologia istituzionale. Hanno pensato in grande ma hanno operato come in un più ampio manicomio, all’interno di una logica delle Utilità e autoritaria che non può mai trovare spazio per uno sguardo diverso. Tale metodologia non rappresenta valido strumento per spingere quel sapere a compimento verso la guarigione. Anche il fior fior di teorie, non solo sulla comprensione ma anche sulle modalità assistenziali in situazioni di Disagio Relazionale, lungi dal trovare sbocco e concretizzazione nelle “buone pratiche” si sono adeguate, con i loro stessi padri e i loro stessi sostenitori, ad un processo di farmacologizzazione a tappeto, ad una nuova e diversa istituzionalizzazione, ad un processo di esclusivo controllo sociale. Se di “malattia mentale” volessi parlare, termine che lascio volentieri ai cultori delle Utilità, e se c’è qualcuno che ancora oggi nega la “malattia mentale”, questa è proprio l’Istituzione con la sua metodologia istituzionale. Allora anche solo per non trascurare il tema del nostro “Progetto”, oggi è più che mai tempo e occasione per porre uno sguardo “Contraria-Mente” alle problematiche del Disagio Relazionale ma anche alle modalità d’organizzazione degli individui in rapporto alle nostre problematiche. Uno sguardo dal punto di vista trans-psichiatrico. In tal senso il “Progetto Contraria-Mente” propone una metodologia autogestionaria ad una istituzionale; una metodologia fondata su una relazionalità empatica alla metodologia istituzionale e autoritaria. Non pensiamo a spazi dove rinchiudere o diversamente chiudere la follia, come continua a succedere negli spazi istituzionali o negli appartamenti ridotti a piccoli e più scomodi manicomi dentro i quali nessuno oggi sta volendo andare a guardare anche perché non saprebbe nemmeno cosa andare a cercare. Ci piace pensare a quella che abbiamo voluto chiamare Comunità Terapeutica Autogestita Diffusa sul Territorio, non quale spazio per la follia ma quale occasione relazionale in una metodologia autogestionaria fondata sulla relazionalità empatica. Chiaramente uno sforzo grande che richiede alla gente di uscire dalla delega della propria sofferenza nelle mani delle Istituzioni dello Stato ma anche di non disperdere una enorme quantità di sapere e conoscenza sul Disagio Relazionale che, in una qua5 Contraria-Mente/Appunti fuoriluogo e fuori cartella CONTRARIA-MENTE http://contrariamente.altervista.org TRANS-PSICHIATRIA rantina d’anni, non sono riusciti a trovare spazio dentro la metodologia istituzionale che ha saputo solo annichilirli. Le risorse ci sono tutte, non certamente quelle in una logica del Capitale e dell’Economia; solo se si vuole comunitariamente decidere di allungare la mano per riconquistarle. Sia in Italia che all’estero ci sono esempi di autorganizzazione e di lotte autogestionarie che hanno per loro interesse le problematiche del Disagio Relazionale. Precedentemente abbiamo riportato l’esempio del Freedom Center. The Icarus Project è un altro esempio di individui e gruppi che si autorganizzano in attività di mutuo appoggio per la salute mentale. Dal punto di vista trans-psichiatrico, l’esperienza di gruppi come quelli del Freedom Center e del The Icarus Project ci fa simpatia per il suo tendere al di là del modello medico. Il suggerimento che ci viene da realtà come il The Icarus Project è l’organizzazione di gruppi autonomi di base per la difesa della salute mentale, a partire da chiare discriminanti consistenti in una metodologia che sia contro le organizzazioni gerarchiche, contro l’autoritarismo, per l’autonomia, per l’autogestione delle loro organizzazioni, per l’antiautoritarismo ma anche per un modello di mutuo appoggio che vada al di là del modello medico, quindi del modello psichiatrico. Dalle esperienze di Freedom Center e del The Icarus Project è nato un volume, un manuale su come relazionarsi con le sostanze psicoattive attraverso una strategia di “riduzione del danno”, con una prima edizione americana del Settembre 2007. La prima edizione italiana è uscita, a Maggio 2010, a cura del “Progetto Contraria-Mente”: SOSPENDERE GLI PSICOFARMACI – Manuale per la riduzione del danno. Disponibile in scaricamento gratuito da “L’Incompatibile - A-periodico di critica all’Istituzione psichiatrica”, al sito: http://www.incompatibile.altervista.org/index.php/larecensione.html Con una recensione su: http://contraria-mente-nero.blogspot.com/ Del Freedom Center abbiamo parlato su “L’Incompatibile”: in: http://www.incompatibile.altervista.org/index.php/sostanzepsicoattive.html Ma cos’è il The Icarus Project? 6 Contraria-Mente/Appunti fuoriluogo e fuori cartella CONTRARIA-MENTE http://contrariamente.altervista.org The Icarus Project è una web-community, una rete di supporto di gruppi locali, ed un progetto mediatico creato dalle e per le persone che devono fare i conti con il disturbo bipolare e altre doti scomode comunemente etichettate come “malattie mentali.” The Icarus Project sta creando una cultura e una lingua nuove che sono in risonanza con le nostre effettive esperienze della follia, anziché tentare di incastrare le nostre vite in schemi convenzionali. «THE ICARUS PROJECT ∗ I nostri Intenti The Icarus Project prevede una nuova cultura e un linguaggio che siano in risonanza con le nostre reali esperienze di ‘malattia mentale’ piuttosto che cercare di uniformare la nostra vita all’interno di una struttura convenzionalmente determinata. Siamo una rete di persone che o vivono con esperienze comunemente diagnosticate ed etichettate come disturbi psichiatrici, che vivono e sono anche interessate ad esse o sono solo interessate ad esse. Crediamo che queste esperienze siano delle doti folli che necessitano di essere coltivate e curate, piuttosto che malattie o disturbi. Mettendo in collegamento, sia come individui che come comunità, le reti intrecciate della follia, della creatività e della collaborazione possiamo infondere la speranza e il cambiamento in un mondo opprimente e degradato. La partecipazione al The Icarus Project ci aiuta a superare l'esclusione e a sfruttare il vero potenziale che si trova tra genialità e follia. La nostra Filosofia: Insieme, cerchiamo nuovi spazi e libertà per gli stati estremi di coscienza. Sosteniamo alternative al modello medico in quanto siamo consapevoli dell'eredità traumatica degli abusi psichiatrici. Ci rendiamo conto che noi viviamo tutti in un mondo folle e crediamo che l’emotività, le allucinazioni e l’eccitamento non siano necessariamente sintomi di malattia. A volte un insuccesso può essere l'inizio d’una svolta. Rivendichiamo più possibilità di scelta nella comprensione e nel trattamento dello stress emotivo e richiediamo per tutti, indipendentemente dal reddito, la possibilità di potere accedere a queste scelte. Noi rispettiamo le differenze e facciamo nostra la riduzione del danno e l'autodeterminazione nelle decisioni di trattamento. Tutti sono benvenuti, sia che sostengano o meno l'uso di 7 Contraria-Mente/Appunti fuoriluogo e fuori cartella CONTRARIA-MENTE http://contrariamente.altervista.org psicofarmaci, sia che si identifichino con le categorie diagnostiche o meno. Per garantirci di rimanere onesti e non addomesticabili, non accettiamo finanziamenti da ditte farmaceutiche. Invitiamo chiunque condivida il punto di vista e i principi di Icarus di sceglierci e unirsi a noi. “The Icarus Project” o nessun altro nome per gli sforzi d’indipendenza che ispirano i principi. I gruppi Campus Icarus sono costituiti da studenti che ritengono necessario nel loro campus di organizzare una comunità impegnata ad ampliare il confronto con lo studente di salute mentale, fornendo sostegno alla pari alternativo alla scuola, chiedendo consulenza al centro dei servizi, producendo arte, impegnandosi in esplorazioni accademiche non tradizionali di persone "psy". Le nostre attività. I nostri Principi The Icarus Project è un’avventura di collaborazione e partecipazione che trae energia dall’ispirazione e dal mutuo appoggio. Noi portiamo il punto di vista di Icarus alla realtà sociale attraverso un gruppo comunitario nazionale e una rete di gruppi autonomi di base locali e di gruppi campus. Noi andiamo al di là del modello medico. Mentre rispettiamo qualsiasi decisione di trattamento la gente prenda, sfidiamo il modo di definire in modo standard le diversità psichiche essenzialmente come malattie, disordini, guasti, difetti che sono già inclusi all'interno delle aree delle diagnosi del DSMIV. Stiamo esplorando un territorio sconosciuto e non pilotato dai percorsi già delineati e predefiniti dai medici e dalle aziende farmaceutiche. Stiamo costruendo nuovi percorsi. Ci stiamo formando da noi stessi sulle alternative. Molto di ciò che i media, la classe medica e le istituzioni ci dicono sulla “malattia mentale”, le psicodroghe e su come dobbiamo vivere la nostra vita non è affatto vero. Noi educhiamo noi stessi e ci educhiamo a vicenda. Ci interroghiamo su quello che sentiamo in TV e che leggiamo negli opuscoli degli studi medici. Esploriamo approcci olistici e spirituali in alternativa alla manipolazione dei nostri stati di conoscenza. Impariamo quanto più possibile su eventuali trattamenti medici e ci incoraggiamo a vicenda per poter compiere scelte consapevoli. Icarus è un habitat per quelle persone che pensano al di Lo staff di Icarus sostiene la filosofia di Icarus, è al servizio e coltiva i gruppi locali: agevolando una comunità collegata attraverso siti web, distribuendo pubblicazioni, facendo attività formativa del pubblico, offrendo strumenti, condividendo le competenze, producendo arte, impegnandosi nella difesa e nell'attivismo, promuovendo le capacità della comunità, offrendo assistenza tecnica, fornendo ispirazione e solidarietà e prendendosi cura della gestione nazionale degli incarichi. La rete dei gruppi di base locali raccoglie persone a livello locale attraverso l'ascolto, la formazione, il sostegno, il mutuo appoggio, l'arte, l'attivismo, la possibilità di accedere alle alternative e alle eventuali avventure creative che essi possono sognare. 8 Contraria-Mente/Appunti fuoriluogo e fuori cartella CONTRARIA-MENTE http://contrariamente.altervista.org fuori della corrente ufficiale e che producono definizioni proprie di salute e di benessere. Per quelli che controbilanciano il benessere con l’ azione. Icarus è un’occasione per sostenersi a vicenda nella pratica reale del prendersi cura di se stessi. Questo include ma non si limita a: fare attenzione a non trascurare i nostri bisogni fondamentali come il cibo, il riposo, l’esercizio fisico e il bisogno di comunità; incoraggiarci reciprocamente ad impegnarsi per la quantità di lavoro che possiamo effettivamente fare e a non spingerci oltre i nostri stessi limiti; impegnarci da noi stessi a trovare una routine quotidiana e dei progetti che ci aiutino a vivere i nostri sogni e ad avere la necessaria organizzazione per tirare avanti. Come partecipare. Non abbiamo bisogno di una maggiore quantità di alternative che solo i ricchi possono permettersi. Tutti le riunioni di Icarus seguono la politica che ‘nessuno viene messo alla porta per mancanza di fondi’. Lavoriamo per creare opzioni e scelte disponibili a tutti. Non siamo giudicanti e abbiamo rispetto delle diversità. Accogliamo con favore le persone sostenitrici della psicodroga ma anche le persone che non lo sono, come pure le persone che fanno uso di etichette diagnostiche e le persone che non si identificano con questo tipo di termini. Noi non escludiamo le persone sulla base della politica, della scelta dello stile vita, della storia diagnostica, dell’uso di droghe ricrezionali, del comportamento “criminale” o di altre strane identità. Noi tutti abbiamo molto da imparare gli uni dagli altri ed è per questo che abbiamo rispetto delle scelte altrui. Mentre il sistema sociale e il modello medico attuali hanno la tendenza a dividerci, noi vogliamo che la nostra comprensione della follia e le esperienze con la follia ci uniscano. Siamo contro la gerarchia e contro l’oppressione. I gruppi locali devono essere anti-autoritari, inclusivi e devono lavorare contro il razzismo, il classismo, il sessismo, l’omofobia e altre oppressioni. In quanto rete radicale di sostegno alla salute mentale, i nostri gruppi affiliati creano spazi sicuri e stimolanti dove il comportamento oppressivo non è tollerato. Nonviolenza. Noi crediamo che, attraverso il dialogo, l’ascolto empatico, il mutuo appoggio e i gruppi di sostegno di base porteremo cambiamenti sostenibili nel mondo. Ci auguriamo che questi approcci contribuiscano a formare valide alternative all'attuale metodologia del governare, alla burocrazia, alla dominazione e alla cultura costituita. La trasparenza. Noi crediamo alla possibilità di accesso pubblico alle informazioni sul come si può decidere, come spendere soldi, come distribuire le responsabilità e in caso contrario su come delegare insieme il lavoro di organizzazione.» (04/06/2010) ∗ ) – [http://theicarusproject.net/aboutus/icarus-project-mission-statement; Submitted by Icarus Project on Tue, 10/10/2006 - 6:22pm.] 9 Contraria-Mente/Appunti fuoriluogo e fuori cartella