saLutE mEntaLE
L’intErvEnto domiciLiarE
LE buonE pratichE
13 giugno 2007 Grosseto
Continuità e discontinuità delle
buone pratiche nell’assistenza
a domicilio del paziente
psichiatrico grave:
dall’operatore a scambio
relazionale
al Facilitatore sociale.
DrRemigio Raimondi -Direttore DSM
ASL 1 di Massa e Carrara
Il comportamento anomalo,
in termini di asocialità,
viene isolato
in modo che l’individuo
che lo esprime
diventi solo quel fenomeno,
come se non si trattasse di
un processo
in cui sono implicati
la storia,
l’ambiente,
i valori, i rapporti
e i processi sociali
in cui ogni vita individuale
è sempre coinvolta.
F. Basaglia.
La pratica della follia. 1974
CURA
• "La cura è una ricerca, fatta da
attori che praticano costantemente
la ricerca; ha un esito positivo
quando trasforma il "curato", colui
che soffre, in un ricercatore che sa
usare la sua sofferenza per capire,
per slargare orizzonti, per
sostituire all'odio contro i propri
simili la protensione verso il mondo,
verso la vita, verso la specie".
Sergio Piro
Nelle manifestazioni di gravità espressa
che inibiscono
il funzionamento sociale, relazionale
e lavorativo
attraverso una integrazione stabilizzata
multiprofessionale si costruisce
il progetto terapeutico
più rispondente ed efficace nel diminuire
la sofferenza mentale causata dal disturbo e
adatto a valorizzare
LE competenze soggettive
idonee a contrastare le disabilità
evidenziate nelle relazioni intersoggettive
che alterano il comportamento
compromettendo le regole di una
armonica convivenza e più utili a limitare
il danno del funzionamento
sociolavorativo.
PrassiTeoria Prassi
Osservazione e transizione dalle certezze
alle possibilità

Incontro Intersoggettivo in una relazione di
reciprocita’ paritaria

Empatia
Relazione di condivisione di senso
Relazione di costruzione di significati

Individuazione e attraversamento dei percorsi
restitutivi, ricostruttivi, emancipativi
negoziabili nel campo antropico continuo
L’operatore di scambio relazionale
• 1985 Nuova figura professionale
sociale
utilizzata nei programmi di
emancipazione dei pazienti
gravi a domicilio.
Curare la relazione
Mediare i rapporti intersoggettivi
Gestire l’emotività espressa
Profilo professionale di riferimento del
facilitatore sociale
1990
Persona con pregressa esperienza soggettiva
di sofferenza psichica
• che ha richiesto un trattamento psicomedico complesso, ad alta integrazione
sociale,
• attraverso programmi multidisciplinari da
parte degli operatori del Dipartimento Salute
Mentale (DSM), con esito di ripristino del suo
funzionamento socio-lavorativo
La sua esperienza diventa
strumento
utile e risorsa adatta per
“facilitare”
ad altri soggetti con disabilità
psichica l’individuazione
ed il raggiungimento di obiettivi
emancipanti
in campo sociale attraverso la
ridefinizione dei ruoli e delle
relazioni intersoggettive.
• Le sue competenze professionali si espletano
nei programmi ad alta integrazione
sociosanitaria, elaborati dai Dipartimenti di
Salute Mentale, utilizzando gli strumenti
tecnici acquisiti di gestione della relazione,
di identificazione dei processi dinamici della
convivenza intersoggettiva, per aiutare il
disturbato mentale con gravi disabilità
sociorelazionali a riattivare il
funzionamento delle aree psichiche non
compromesse dalla malattia, per utilizzare
con consapevolezza la rete dei servizi
sociosanitari di assistenza e le occasioni del
mondo del lavoro.
• Adotta e rende espliciti nella sua pratica
lavorativa i valori della solidarietà e del
mutuo-auto-aiuto nella relazione di aiuto
alla persona con marcato disagio psichico e
ai suoi familiari.
• tale aiuto si sviluppa su l’area di
solidarietà e di mutuo-auto-aiuto di
gruppo concorrendo al miglioramento
dei programmi di trattamento
psicomedicosociale favorendo la
partecipazione attiva del paziente ai
programmi attraverso tecniche di
sostegno relazionale, emotivo ed
affettivo per facilitarne i percorsi ed i
processi emancipativi finalizzati ad un
affrancamento sociale.
Il facilitatore sociale
• esercita le sue prestazioni professionali nei Gruppi
Appartamento, nei Rifugi Sociali,
• nei Centri di riabilitazione psico-sociale, negli
ambienti di vita quotidiana
• e nei contesti socio-lavorativi in cui si attuano i
programmi di trattamento ad alta integrazione
sociosanitari del disturbato mentale con gravi
disabilità.
Esperienze
•Centro delle Occasioni:
Accoglienza
•Centri di Socializzazioni
•Green Hause
•Rete di Appartamenti
•Casa
Incontrare la persona
Essere con
Favorire
l’emancipazione
Supervisione e integrazione
operativa
Stiamo imparando insieme giorno
per giorno a teorizzare e a praticare
una psichiatria rivoluzionata, che
rende perno del suo osservare
l'uomo, i suoi orizzonti di senso, il
suo progetto di esistenza, le sue
capacità trasformazionali di quella
sofferenza non più alienata né
alienabile perché parte coesistiva
della natura umana.
Grazie dell’attenzione
Fine
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Remigio Raimondi