lume di speranza
La rivista della CBM Missioni cristiane per i ciechi nel mondo
N. 1 • 2012
Un avvenire grazie
ai servizi per ipovedenti
insieme per fare di più
www.cbmswiss.ch
Care amiche,
cari amici,
le visite ai progetti
che si occupano di
bambini disabili sono
momenti molto speciali per me. Mi piace
osservare le classi a
scuola, dove le risate
degli allievi spesso
contagiano gli insegnanti e il visitatore. La gioia si diffonde
sui volti come il sorgere del sole!
I progetti portati avanti sia nei quartieri
delle città sia nei villaggi discosti vanno a
beneficio dei bambini e dei loro genitori.
Mamme e papà vengono incoraggiati a
profondere il loro amore anche ai figli disabili, il cui difficile sviluppo è sostenuto
da terapie che consentono loro di frequentare la scuola. E tutto questo nonostante le grandi difficoltà che la loro condizione comporta.
Al fianco dei più poveri tra
i poveri in Egitto
«Nessuno in Egitto ha mai vissuto tali difficoltà», spiega Ruth Tadres. Da vent’anni, la turgoviese e suo marito Ashraf aiutano le persone con un handicap visivo. Sostenuti dalla CBM, hanno anche prestato aiuti d’emergenza. In questa intervista, Ruth Tadres ci descrive la situazione attuale.
Il progetto dei Tadres sostenuto dalla
CBM ha permesso di consegnare razioni alimentari a circa quattrocento
famiglie toccate dal problema della
cecità e che hanno perso tutto a
causa della crisi economica. Cinquanta famiglie hanno ottenuto un aiuto
per avviare una micro impresa, come
un allevamento di pecore o una bot-
Come stanno i ciechi oggi?
Le condizioni economiche sono peggiorate e non c’è molta fiducia in un
rapido miglioramento della situazione. I ciechi e le loro famiglie si sentono svantaggiati e dimenticati da
tutti. Ora però, con gli aiuti d’emergenza della CBM, è stata loro assicurata la sopravvivenza! Si sono accorti
Sovente, prima dell’arrivo del nostro
aiuto, lo sconforto e l’isolamento tormentano genitori e figli. Quanto vorrei
poter cancellare le loro sofferenze! Purtroppo non è possibile, ma con le operazioni e le terapie possiamo regalare a
questa infanzia una nuova vita. Dostoevskij disse che chi salva un bambino salva il
mondo intero. Si tratta di una grande
sfida per noi tutti. Chi vede i progetti per
l’infanzia sotto quest’ottica ha fissato le
giuste priorità.
Insieme, «salviamo» un bambino dopo
l’altro. Con voi, con gli operatori locali e
con i genitori realizziamo piccoli miracoli
in tutto il mondo. Garantiamo un presente dignitoso e un avvenire di speranza ai
bambini che, grazie a un sostegno mirato, possono accedere a una formazione
scolastica e professionale. Il programma
per l’infanzia ipovedente sostenuto dalla
CBM in Kenia funziona anche grazie alle
madrine e ai padrini, che offrono un sostegno regolare. In tutto il paese, vengono prestate cure oculistiche e mediche.
Mezzi ausiliari adeguati e un accompagnamento mirato aprono a questi bambini nuove prospettive. Il francescano Peter
Amendt scrisse: «Quando i bambini ridono, sorride anche il cielo!». Grazie a voi
che lo rendete possibile!
Hansjörg Baltensperger
lume di speranza
Bambini ciechi integrati a El Minia, Egitto.
tega per la vendita di abiti o cibo. Al
contempo, si è continuato a fornire
servizi integrativi e oculistici.
che qualcuno si preoccupa per loro e
si sono mostrati molto riconoscenti!
Quali sono le aspettative dei poveri?
La grande speranza che regnava un
anno fa è quasi affossata. La gente
ha paura, soprattutto nelle campagne. Tutto è cambiato, non ci sono
più punti saldi.
Può raccontarci un evento felice e
uno triste?
Le emozioni sprigionate durante la
rivoluzione sono state una cosa
molto positiva. La gente era solidale,
c’era molto rispetto e veniva dato valore a ogni singola persona. Prima, in
Egitto ognuno badava solo al proprio
Ruth e Ashraf Tadres.
(continua a pagina 6)
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Grazie alla rete di cliniche sostenuta dalla CBM,
anche gli allievi ipovedenti riescono a seguire con
profitto le lezioni.
Lacrime di gioia
La mamma di Ian, un ragazzo di
11 anni, non riesce quasi a credere
che suo figlio riesca ora persino a
leggere. Anche la mamma di Lucy,
una ragazza diciassettenne, è immensamente felice. I casi di questi
due adolescenti keniani dimostrano
quanto siano determinanti i mezzi
ausiliari, l’esercizio e l’assistenza.
La terapista visita Lucy ogni anno a
scuola per controllare la vista, la tecnica visiva e il metodo di apprendimento.
Il tè di germogli appena raccolti
spande un profumo delizioso. Una
volta l’anno, la terapista della clinica
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per ipovedenti Kikuyu sostenuta
dalla CBM visita Lucy a domicilio e
a scuola. La mamma della ragazza
è profondamente riconoscente. «Vi
siete sempre impegnati per Lucy –
ve ne siamo infinitamente grati!»
L’abitudine all’impegno e alla precisione
Lucy ha un grave handicap visivo.
Vive con la famiglia in un villaggio
presso Githunguri, a una cinquantina di chilometri a nord di Nairobi. In
cinque si dividono una capanna di
lamiera con due stanze. La cucina sta
sotto un altro tetto. Tutto è pulito e
ordinato. I genitori di Lucy sono piccoli contadini: possiedono quattro
mucche e una piantagione di tè. Le
entrate bastano appena per il vitto e
per la scuola.
Incoraggiata
Lucy partecipa alla vita quotidiana
e si sente a suo agio. I genitori la sostengono. «La incoraggio sempre a
impegnarsi nello studio affinché
possa magari andare all’università»,
afferma la mamma. Gli insegnanti e
i compagni lodano la disciplina e i risultati di Lucy. Tutti le vogliono bene
e non ci sono problemi di integrazione nella classe.
Vincere la cecità
Eppure, tutto avrebbe potuto andare diversamente. Lucy è nata affetta
da un’inarrestabile atrofia del nervo
ottico. Gli occhiali sono bastati fino
alla quinta elementare, ma poi non
riusciva più a leggere la lavagna o
i testi stampati. La vista si era ridotta
al cinque per cento. La nostra squadra per ipovedenti le ha fornito
un’attrezzatura specifica e ha spiegato al personale scolastico come facilitare l’integrazione della ragazza.
Buoni risultati scolastici grazie a
mezzi ausiliari adeguati.
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Con la vista ritrovata, ora si può scrivere
alla lavagna diritto e in modo leggibile!
Da allora, i nostri collaboratori controllano regolarmente i progressi e
la vista di Lucy. Quando è passata
alla scuola secondaria, ha dovuto
passare a mezzi ausiliari più potenti.
Ora può leggere da tre metri di distanza dalla lavagna e da dieci centimetri da un libro.
che non possono permettersi cure e
mezzi ausiliari per i loro figli ipovedenti continui», aggiunge commossa
la mamma di Lucy.
Disperazione per Ian
Il terreno dei Mwenda, una famiglia
con tre figli, è piccolo. Non ci si può
affidare alle rare precipitazioni e i
raccolti sono scarsi, per cui il padre
deve accettare altri lavoretti. La dimora familiare è fatta di argilla essiccata e ha un tetto di paglia. Ian ha
undici anni ed è il secondogenito.
I genitori si sono accorti che ci vedeva male quando era ancora neonato,
ma non hanno potuto far altro che
constatarlo: i servizi oftalmologici di
base erano inesistenti. Andare fino a
Meru, la città più vicina, distante ot-
La sera, Lucy fa i compiti in cucina al
lume della lampada a petrolio.
Un avvenire grazie ai servizi per ipovedenti
Senza mezzi ausiliari, informazioni
ed esercizi specifici, questa intelligente ragazza avrebbe dovuto abbandonare la scuola al più tardi in
quinta elementare. Non potendo sviluppare i suoi talenti, non avrebbe
avuto un avvenire. «Sono grato a chi
permette ai bambini ipovedenti di
accedere all’istruzione», afferma il
direttore della scuola. «Preghiamo
che questo sostegno alle famiglie
lume di speranza
Con gli occhiali speciali, leggere non è più un problema.
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tanta chilometri, era impensabile,
anche a causa dei costi.
Da progetto pilota a
rete di cliniche
La maggior parte dei bambini
con un handicap visivo – in
Kenia, paese di quaranta milioni
di abitanti, sono circa 300 000 –
non può frequentare la scuola.
Per questo motivo, sedici anni or
sono la CBM ha dato avvio al servizio per persone ipovedenti (con
una capacità visiva inferiore a un
terzo). I bambini ipovedenti ricevono un sostegno in forma di
occhiali, lenti d’ingrandimento,
telescopi ed esercizi. Sono stati
formati terapisti locali e i ragazzi
nel bisogno vengono attrezzati,
seguiti e integrati a scuola.
Ora, i servizi per ipovedenti sono
stati estesi a quattro cliniche: a
Kikuyu vicino a Nairobi, a Sabatia nel Kenia occidentale, nel distretto di Kwale presso il Monte
Kenia e a Mombasa. Con il sostegno della CBM, ogni anno 10 000
allievi vengono sottoposti a con-
E
T
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la Sabatia
Kikuyu
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Una bocciatura dopo l’altra
Già in prima elementare, Ian non riusciva a leggere la lavagna. In Kenia,
le classi sono grandi e più del settanta per cento delle lezioni è dato alla
lavagna. Nonostante i buoni propositi, l’insegnante non è stato in grado
di dedicarsi a sufficienza all’allievo in
difficoltà, che ripeteva una classe
dopo l’altra…
L’intervento del direttore
A undici anni, Ian è ancora in seconda. Il direttore della scuola chiede
consiglio ai suoi superiori distrettuali, i quali, grazie ai fitti contatti stabiliti dal nostro partner, sono ben
preparati e raccomandano il programma per ipovedenti della clinica
di Meru. Il generoso direttore si
mette a disposizione un’intera giornata per accompagnare Ian e il
padre al centro oftalmologico.
E improvvisamente vederci!
Alla clinica, Ian riceve occhiali e un
telescopio, di cui gli viene spiegato
l’uso. L'esito è impressionante: per la
prima volta riesce a leggere da una
lavagna!
Liberare il potenziale
Alcuni giorni dopo, un terapista
per ipovedenti visita il ragazzo a
scuola per verificare se le misure intraprese sono efficaci. Felice, l’insegnante di Ian esulta: «Da quando
ha il telescopio, non deve più avvicinarsi alla lavagna per leggere». E
il direttore della scuola aggiunge:
«Ora non perde più tempo a correre avanti e indietro tra la lavagna e
il banco, e può finalmente concentrarsi a migliorare la lettura e la
scrittura».
Quando la scuola è un piacere
La mamma di Ian ha percorso trenta
chilometri per recarsi alla scuola a
ringraziare il terapista. «Non è più
come prima!» spiega felice. «Adesso,
Ian si alza presto il mattino per prepararsi per andare a lezione. Da
quando vede, ha più voglia di imparare, è più sicuro di sé e più socievole. E poi racconta a tutto il vicinato
la fortuna che gli è toccata!»
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KENYA
Meru
Nairobi
Mombasa
NZANIA
Zanzibar
l
trolli di routine, a migliaia viene
esaminata la vista e a circa seicento essa viene in seguito migliorata. Oltre mille allievi vengono visitati regolarmente e una
formazione metodica viene dispensata a quattrocento insegnanti l’anno. Inoltre, circa duemila ipovedenti vengono allenati
ad affrontare le situazioni quotidiane.
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Voi potete
donare la vista: una lente d’ingrandimento costa
40 franchi, un paio di occhiali 20 franchi e un trattamento
completo con mezzi ausiliari circa 100 franchi.
Regalate la luce e un avvenire!
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La CBM a «Jeder Rappen zählt»
Anche la CBM ha potuto presentarsi al pubblico in occasione
dell’iniziativa radiotelevisiva
«Jeder Rappen zählt» tenutasi a
Lucerna.
Nonostante un tempo sfavorevole, una moltitudine si è riunita
all’Europaplatz di Lucerna nella
terza settimana dell’Avvento. Quest’anno, l’iniziativa è stata all'insegna delle madri in difficoltà. In
quanto partner della Catena della
Solidarietà, la CBM ha potuto presentarsi su un grande schermo e
su un cartellone. Nelle regioni in
sviluppo, la CBM aiuta le mamme
disabili e quelle con figli handicappati.
Un coro gospel per la CBM
In occasione del grande concerto annuale, il coro gospel di Wollishofen ha
offerto uno spazio alla CBM.
La CBM ha potuto presentarsi e così essere meglio conosciuta grazie a una
bancarella e a quattrocento opuscoli informativi distribuiti ai posti a sedere
della chiesa di Wollishofen!
Le collaboratrici della CBM Nicole Lehnherr
e Nadine Trudel.
Continua da pagina 2, «Al fianco dei più poveri tra i poveri in Egitto»
orticello, finalmente esisteva un
senso del «noi». Che ciò sia successo
dimostra che l’umanità ha un potenziale e che c’è speranza nel futuro!
Un evento triste: una signora cieca
che assistevamo è stata rapinata e
ferita dal conducente di un mototaxi. Per salvarla ci è voluta un’operazione di emergenza. Dato che
la polizia e la giustizia non funzionano più, una cieca è una vittima
facile.
lume di speranza
Molti ciechi non osano più andare
in strada.
Quali sono le vostre maggiori sfide?
Il fatto di fornire aiuti d’emergenza
oltre ai nostri servizi abituali e al
contempo stare al fianco dei nostri
collaboratori e renderli partecipi
della nostra pace interiore. Anche
loro sono toccati: durante una crisi
nulla funziona normalmente.
Da dove traete la vostra forza?
Nei momenti più irrequieti, abbia-
mo sentito la pace interiore e la serenità. È un dono e noi lo interpretiamo come una risposta alle preghiere di tanti amici. Non si è mai
pregato così tanto per l’Egitto come
dal febbraio 2011!
Che cosa le farebbe particolarmente piacere nel 2012?
La coesistenza pacifica in Egitto!
Speriamo in un paese in cui tutti,
compresi gli handicappati, godano
di più libertà di prima.
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Henggart fabbrica candele per la CBM
La comunità evangelica libera di
Henggart ha destinato al nostro
operato il provento della vendita di
candele fabbricate durante l’Avvento. L’ingente importo è sufficiente
per trenta interventi alla cataratta o
due anni di assistenza scolastica e
terapeutica per un bambino handicappato: grazie di cuore!
Intingere pazientemente lo stoppino nelle pentole di cera colorata
fino ad ottenere un’originale candela e allo stesso tempo fare del bene.
Decine di famiglie hanno colto l’occasione per conoscere meglio la
CBM. Chi ha comprato le candele ha
talvolta rinunciato al resto o fatto
anche una donazione. Non vanno
poi dimenticate tutte le generose
ore di lavoro prestato da oltre una
ventina di volontari, senza i quali
l’iniziativa non sarebbe stata possibile!
Oltre cinquanta chili di cera si sono
trasformati in circa duecento candele,
il tutto a favore della CBM!
Nel 2011, trecento chiese – molte con i loro corsi di catechismo – hanno organizzato collette per aiutarci. Siamo estremamente grati a tutte le chiese e a tutti i visitatori!
Spunto di riflessione: osare credere
Secondo Blaise Pascal, non possiamo nemmeno immaginare quello
che Dio è in grado di fare con i
frammenti delle nostre vite, se le
affidiamo totalmente a Lui.
Vi è già capitato di rompere qualcosa? Un bicchiere o un piatto? In genere, i cocci finiscono nell’immondizia e non hanno più alcuna utilità.
Poco tempo fa, mi è caduto un bel
vaso di terracotta al
quale tenevo. Con
tanta pazienza ho incollato assieme i
frammenti, ma il risultato non è stato
un granché soddisfacente.
Blaise Pascal ci incoraggia ad affidarci pienamente a Dio in simili situazioni, perché Egli è capace di
creare una nuova opera d’arte
anche a partire dai cocci. Ho messo
una candela nel mio vaso di terracotta. Quando è accesa, la luce traspare dalle crepe e le fughe tra i
frammenti, rendendolo molto speciale. Chissà, forse anche la nostra
luce interiore assume un aspetto
particolarmente bello se può trasparire dalle nostre crepe.
Questo può succedere
anche nella nostra
vita, quando si verificano rotture: separazioni, crisi, partenze dolorose. Il tentativo di ricongiungere
quello che si è rotto
di solito non ci soddisfa.
Il filosofo cristiano
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Christoph Hickert,
Responsabile comunicazione CBM
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L’inattività imposta dalla cecità ha reso
Joshoda molto triste.
voce della disgrazia di Joshoda. Mahesh ha organizzato il ricovero in
ospedale e i donatori della CBM
hanno coperto gran parte dei costi,
che la famiglia non avrebbe mai potuto pagare. «Ringrazio Dio che mi
ha fatta trovare dalla CBM», dice Joshoda felice.
«Pregavo per un miracolo»
Nonna sulla quarantina, Joshoda voleva dare tutta sé stessa ai suoi nipotini.
Ma la cecità l'ha precipitata in uno
stato di profonda disperazione: «Piangevo tutti i giorni e pregavo per un
miracolo».
Mahesh, da bambino era stato colpito dalla poliomielite. Lavorava per
conto dell’associazione dei ciechi sostenuta dalla CBM e gli era venuta
Il braccio è stato steccato a dovere e,
dopo la diagnosi di cataratta ai due
occhi, si è provveduto a sostituire i
cristallini opacizzati con due lenti artificiali e la vista è tornata! «È stato
così rapido!», ricorda Joshoda. Ma
una cosa la sorprende più della velocità della guarigione: «Che persone
in un paese lontano avessero a cuore
il mio destino».
Ora, osserva felice i nipotini Dev e
Rahul. I due monelli le prendono gli
occhiali da sole e provano a indossarli. Joshoda ride allegra e carezza
amorevolmente le loro teste.
«Per tre anni non ci ho visto nulla»,
racconta Joshoda del nord dell’India.
«Non potevo riconoscere né i miei figli
né i nipotini. Non riuscivo più a fare
niente: né cucinare, né pulire, né accudire i bambini. Ero tristissima e non
potevo far altro che starmene seduta.»
La luce del giorno era un bagliore fastidioso, per cui portava sempre gli occhiali da sole. All’ombra o in casa, invece, l’oscurità era eccessiva. Un giorno è
caduta e si è rotta un braccio. «Mi sentivo inerme, stavo a letto chiedendomi
se sarei mai più stata in grado di fare
qualcosa. Piangevo senza sosta.»
Temeva inoltre che i nipotini non sarebbero cresciuti bene, perché lei non
poteva occuparsene a dovere. Il figlio
rimasto solo conduce un negozietto
con servizio a domicilio, mentre suo
marito lavora in cantiere.
Voi potete
finanziare con 50 franchi un’operazione della cataratta
su un adulto o con 180 franchi l’intervento in anestesia
totale su un bambino.
Impressum
Un giorno, è andato a trovarla un
uomo zoppicante: si chiamava
Editore
CBM Missioni cristiane per i ciechi nel mondo
Seestrasse 160, casella postale, 8027 Zurigo
Tel. 044 275 21 87, fax 044 275 21 89, [email protected]
Donazioni: conto postale 65-149199-4. Le donazioni sono
deducibili dalle imposte secondo le direttive cantonali.
Comunicazione, redazione
Christoph Hickert, Stefan Leu
Joël Rey & Co. (versione italiana)
Abbonamenti
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Pubblicazione
5 volte l’anno per i sostenitori della CBM Missioni cristiane
per i ciechi nel mondo
Tipografia/sponsor
Tipografia Franz Kälin AG, Einsiedeln
Riproduzione di articoli e immagini consentita con indicazione
della fonte.
Qualora i fondi raccolti superino quelli necessari per l’attuazione
di un progetto, l’eccedenza verrà impiegata per soccorrere i più
bisognosi.
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