e I Tesori del Trigno da gustare e degustare Nell’ambito del Progetto “Prodotto Topico” sono stati realizzati alcuni eventi gastronomici itineranti durante i quali in ognuno dei 33 Comuni interessati è stato eletto un “Prodotto Topico” tra le diverse specialità culinarie del luogo. In questa raccolta vengono presentati i 30 prodotti topici vincitori. Ogni prodotto è presentato insieme ad una ricetta per la degustazione dello stesso. Buona lettura e buon appetito! l d TTAR E ICl Trigno-Sine I Olo R ................................................................................. EVENTO FINALE Centro storico di Vasto 30 Agosto 2014 dalle h.19.00 prefazione L’idea di Orazio Di Stefano di mettere in rete i prodotti tipici del territorio ha trovato l’adesione di Agri.promo.ter, anzitutto perché abbiamo ritenuto che le ricette presentate siano un’esperienza culturale, un viaggio alla scoperta dei piatti della tradizione della vallata del Trigno Sinello, una testimonianza del ciclo della vita e delle stagioni, costellati da desideri che si mangiano per essere realizzati, un esempio della preparazione che si tramanda e che resta legata alla magia dei numeri ed alle qualità simboliche dei singoli ingredienti. Oltre a tutto questo le trenta ricette sono anche il percorso di 33 Comuni, che è stato un atto di simbiosi col territorio, durante il quale le calorie hanno contato molto poco, perché ha contato il rapporto tra cibo, uomo e natura. La prima edizione del Prodotto topico della Valle del Trigno Sinello, il percorso tra e nei Comuni, la fatica di tanti volontari che hanno mostrato il proprio orgoglio etnico e la propria identità cucinando ed ospitando migliaia di persone, non potevano non avere una adeguata memoria nel tempo. Per questo abbiamo deciso di pubblicare questo opuscolo, nella certezza che sia di stimolo per organizzare una seconda edizione del Prodotto topico, allargata ben oltre i confini del Trigno Sinello. Giuseppe Torricella Presidente di Agri.promo. ter prefazione Sapori autentici, prodotti di forte identità territoriale, specchio di tradizioni antiche, volano di sviluppo rurale. Sono le caratteristiche dei prodotti e dei piatti tradizionali del nostro territorio che questo breve ricettario, intende presentare ai fini del recupero e della valorizzazione. Le 30 eccellenze presentate, sono rappresentative di altrettanti piatti e/o prodotti frutto della biodiversità, seppur in un microcosmo, per contesto socio produttivo e tipologia, ma uniti dal legame territoriale delle Genti della Valle Trigno Sinello. Il termine salvare è fortemente appropriato per delineare un problema che coinvolge una larga fascia della popolazione localizzata in luoghi oggi con difficoltà d’accesso e a forte rischio di spopolamento. Produttività modeste, proprietà frazionate, condizioni operative manuali e disagiate, basso rendimento economico sono tutti fattori disincentivanti. Il Ricettario rappresentativo di decine e decine di realtà territoriali, dimostra che non basta risolvere problemi agronomici, tecnologici o di marketing, ma bisogna garantire le condizioni produttive organizzative e socioeconomiche perché gli antichi piatti/prodotti non vengano abbandonati. Le amministrazioni e/o i produttori aderenti, hanno firmato un importante protocollo destinato allo sviluppo e alla salvaguardia dei prodotti enogastronomici territoriali, facendoli così conoscere nelle varie forme attraverso chef, eventi e manifestazioni a tema. L’importante partecipazione di semplici cittadini (“coproduttori”), chef, amministratori locali, piccoli produttori ed aziende ha permesso la preparazione tra tradizione ed innovazione di “antichi e nuovi piatti”. Il ricettario evidenzia la bravura e la estrema semplicità dimostrata nella presentazione di ricette tradizionali preparate con i prodotti tipici del territorio. Lo scopo è mettere in evidenza le eccellenze del territorio mediante un’esposizione di contenuti e argomenti che affrontino i temi inerenti le problematiche del mondo agroalimentare, per proporre nuove soluzioni, esperienze e alternative volte a migliorare i sistemi di produzione e sviluppo per sostenere la presenza dei prodotti sul mercato globale. Il format “Prodotto Topico – Festival del Sapore Tipico” è finalizzato al riconoscimento dei prodotti TOPICI dei Comuni dell’intera Area del Trigno Sinello attraverso il percorso della programmazione partecipativa. La denominazione Comunale è sì un concreto strumento di marketing territoriale, ma è soprattutto importante per il recupero e la valorizzazione delle identità locali. Ancor di più il nostro territorio, è il “Paese dei Comuni”, ognuno di essi è un’occasione di turismo, di cultura, di sapore, di unicità ed autenticità. In un tale contesto la Condotta Slow Food Vastese non poteva che “esserci” ! PRIMI Tortello di Borragine al Ragù di Cinghiale - Castelmauro L’utilizzo della borragine, pianta selvatica, nella preparazione dei pasti ha origini antiche. La pasta ripiena di borragine unita al ragù di carne di cinghiale è un’esperienza culinaria senza paragoni. Ingredienti e preparazione. Per il tortello: impastare farine di semola di grano duro con le uova e tagliare con uno stampo rotondo stellato. Per il ripieno: ricotta vaccina, borragine frullata, parmigiano reggiano, sale q.b. Per il sugo: fondo di sedano, carote e cipolla soffritte, macinato di cinghiale giovane. Sfumare il tutto con vino bianco e portare a cottura con brodo di carne. Spadellare e mantecare con un pizzico di sale e pepe nero. Ricetta realizzata da Ristorante Parco delle stelle. LE SAGNE A LU CUTTEUR - Castiglione Messer Marino Piatto che nasce dall’intenzione di conservare un’antica tradizione del carnevale castiglionese la quale vuole che le appetitose sagne (acqua e farina) si mangino con le mani prendendole direttamente dal caldaio. La tradizione narra infatti che verso la fine del 1800 un gruppo di castiglionesi, recatosi al Mulino dell’Asinello, rimase bloccato dalla neve. La moglie del mugnaio, non avendo niente da offrire per rifocillare i clienti, impastò le sagne, cuocendole nel caldaio con salsiccia e pancetta. Non essendoci posate per tutti, il gruppo mangiò la pasta con le mani. Ingredienti per la realizzazione del piatto. Per la pasta: 4 pugni di farina, acqua tiepida, un pizzico di sale. Per il condimento: ½ kg di salsiccia di maiale (dolce o piccante) tagliata a rondelle, ½ kg di pancetta a dadini, 1 cucchiano di peperoncino in polvere (dolce o piccante), 1 cucchiaio di olio. Preparazione: impastare farina, acqua e sale e far riposare per 30 minuti. Stendere la pasta con il matterello formando una sfoglia sottile, tagliarla prima a strisce, formare tanti rombi e cucinare in acqua bollente buttando le sagne una alla volta. Lasciare cuocere finchè le sagne “n’arvenn ammond”. Rosolare la salsiccia con la pancetta e aggiungere un cucchiaio di peperoncino. Condire subito le sagne dopo averle scolate e messe nel cutteur. Ricetta realizzata da Pro Loco. PRIMI LASAGNE AI CARCIOFI - Cupello Il carciofo è senza dubbio il prodotto alimentare che più contraddistingue Cupello. Rinomato e raffinato il carciofo locale può essere usato in svariate ricette alle quali conferisce sempre un tocco unico e speciale. Ingredienti per la preparazione del piatto. Per la sfoglia: impasto di semola di grano duro rimacinata, uova, acqua. Per il condimento: cuori di carciofo e salsiccia bianca (da rosolare insieme), besciamella, parmigiano, pecorino, mozzarella. Preparazione: lessare le sfoglie, stenderle in diversi strati in una teglia, alternandole con i diversi ingredienti. Infornare a 180° per 40 min. Ricetta realizzata da Pino Peschetola. POLENTA - Dogliola La Polenta è un piatto di origine povera che raggiunge oggi un posto di rilievo nella cucina tradizionale grazie al suo sapore semplice e alla facilità di accoppiamento con altri cibi e condimenti. Questa speciale ricetta ha il suo punto forte proprio nel condimento: un sugo realizzato mischiando carni diverse che conferiscono al piatto un eccezionale ed inimitabile sapore. Ingredienti per la realizzazione del piatto. Per la polenta: 2,5 litri d’acqua, 500 gr di farina. Per il ragù: 300 gr di carne macinata mista, 300 gr di salsiccia fresca, 300 gr di macinato di cinghiale, 200 gr di pancetta affumicata, 200 gr di porcini secchi, 2 barattoli di polpa di pomodoro, 2 bottiglie di passata, spezie a piacere, olio e sale q.b. Preparazione: far rosolare le carni, la salsiccia sbriciolata, la pancetta a dadini e gli odori (aglio, cipolla, sedano, carote, prezzemolo, basilico). Quando risultano abbastanza cotti aggiungere l’acqua, un mestolino di sugo e un po’ di polenta alternati, cospargere di parmigiano e servire. Ricetta realizzata dal Comitato Feste. PRIMI N’DERNAPPE - Monteodorisio Le “n’dernappe” è un piatto della tradizione contadina della contea di Monteodorisio. Un tempo, a causa delle ristrettezze economiche, i contadini non potevano permettersi il lusso della pasta fatta con farina di grano duro, così utilizzavano la crusca mischiandola con una piccola quantità di farina di grano duro. Ingredienti per realizzare l’impasto: farina di grano duro (30%), farina integrale (crusca 70%), sale ed acqua. Per il condimento: le “n’dernappe” vengono tradizionalmente condite con un gustosissimo sugo realizzato con la ventricina locale. Ingredienti per il sugo: Passata di pomodoro, olio, sale, aglio, cipolla, peperoni e naturalmente ventricina locale. Ricetta realizzata da Pro Loco. SAGNETTE FAGIOLI E COZZE - Petacciato L’unione tra la tradizione contadina e quella di mare riesce a produrre piatti deliziosi dal sapore senza tempo che ancora oggi vengono degustati abitualmente dagli abitanti della cittadina molisana. Ingredienti per la realizzazione del piatto. Per le sagnette: farina di grano duro, uova ed acqua. Per il condimento: pomodori, fagioli borlotti, carote, sedano, aglio, cipolla, peperone, alloro, basilico, prezzemolo e, naturalmente, le cozze. Preparazione. Per le sagnette: impastare farina uova ed acqua fino ad ottenere una pasta consistente, quindi stendere l’impasto fino ad ottenere una sfoglia, infine tagliare le sagnette. Per il sugo-condimento: lessare i fagioli, quindi in un tegame a parte mettere a soffriggere carote, sedano, aglio, cipolla e peperone, quindi unire il pomodoro, e le cozze già precedentemente sgusciate. Infine unire alloro e basilico. Portare ad ebollizione l’acqua per la pasta, quindi unire al sugo i fagioli e la pasta cotta, far saltare leggermente il tutto con prezzemolo tritato e servire. Ricetta realizzata da Centro Sociale Comunale L’Incontro. PRIMI LA MUGNAIA - Roccavivara Il sapore intenso del sugo “della nonna” fatto sapientemente bollire per ore e con la scelta delle migliori carni trova la sua collocazione ideale come condimento di una speciale pasta tipica fatta a mano con attenzione e cura utilizzando la tradizionale chitarra. Ingredienti per la realizzazione del piatto. Per l’impasto (ingredienti per 12 persone): 1,5 kg di farina 00 tenera, 6 uova, 300 ml acqua fredda,150 ml di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale. Preparazione: tirare la sfoglia doppia circa 5 millimetri, passare alla chitarra mantenendo lo spessore come quello delle tagliatelle, schiacciare con le mani, far scottare in acqua bollente, quindi far raffreddare in acqua fresca, spalmare un pò di olio extra vergine di oliva sulla pasta. Condire con il classico sugo di pomodoro e carne di manzo e maiale. Ricetta realizzata dal Ristorante Lo Smeraldo. RAVIOLI CON “VENTRICINA DELL’ACCADEMIA” - Scerni La ventricina è un salume tipico locale, non viene realizzato altrove se non in queste terre. Il suo sapore è deciso, profondo, inimitabile. Qualsiasi piatto realizzato con l’utilizzo di questo salume diventa unico. La ventricina diventa di diritto la protagonista del piatto. Per questo è necessario che si tratti di ventricina locale e di alta qualità. Ingredienti per la realizzazione del piatto (per ottenere 1 Kg di ravioli). L’impasto è quello classico per i ravioli. Per il ripieno: 400 gr di ventricina sminuzzata finemente, 300 gr di ricotta di mucca, 200 gr di formaggio misto grattugiato, una spolverata di macis, sale qb. Preparazione: impastare ed amalgamare gli ingredienti e nel confezionarli comportarsi come se fosse il più classico dei ravioli. Ricetta realizzata da Fattoria dell’Uliveto. PRIMI RAVIOLI DOLCI VASTESI - Vasto I ravioli sono normalmente assaporati nella versione salata. Questi speciali ravioli sono dolci e speziati. Il gusto è unico ed intenso grazie all’unione di prodotti caseari di ottima qualità (ricotta e formaggio) con zucchero e spezie. Ingredienti per la realizzazione del piatto (per ottenere 1 Kg di ravioli). L’impasto è quello classico per i ravioli. Per il ripieno: 300 gr di ricotta di mucca, 200 gr di formaggio misto grattugiato, una spolverata di zucchero a seconda dei gusti, cannella qb, sale qb. Preparazione: impastare ed amalgamare il composto e nel confezionarli comportarsi come se fosse il più classico dei ravioli. Ricetta realizzata da Le Chicche di Menna. Vasto, sede dell’evento finale del 30 Agosto 2014. Volontari e professionisti impegnati nella preparazione di alcuni prodotti topici. SECONDI SCAMORZA ARROSTO - Agnone I prodotti caseari sono tra i più pregiati prodotti del Molise. Ricette antiche di tradizione pastorale permettono di assaporare il prodotto caseario in tutto il suo sapore. Preparazione del piatto: tagliare la scamorza ben appassita a metà. Fare riscaldare molto bene la piastra e quando sarà rovente adagiare metà della scamorza con la concavità verso la piastra. Quando un lato inizierà a sciogliersi e il fondo diventerà brunito e ben rosolato girare la stessa. Sarà pronta quando semi solida inizierà a filare. Servite immediatamente. Ricetta proposta da Caseificio Antenucci. CACIOCAVALLO - Agnone Preparazione del prodotto: il latte, preventivamente pastorizzato ad una temperatura di circa 68°C per 20 secondi per sanificarlo, viene introdotto in caldaie di acciaio inox in cui viene aggiunto il siero-innesto o fermento selezionato. Viene fatto coagulare alla temperatura di 36-38°C usando caglio naturale di vitello. Quando la cagliata ha raggiunto la consistenza ottimale, si procede al taglio della stessa fino a che i grumi abbiano raggiunto le dimensioni del chicco di mais. Dopodiché, mantenendo la cagliata in agitazione, viene portata ad una temperatura di 47°C circa e rimane immersa nel siero fino a raggiungere la giusta maturazione. Successivamente, quando raggiunge il pH ottimale per essere filata, viene scaricato il siero rimanente e tagliata in pezzi, ed è pronta per essere filata. La filatura avviene con l’aggiunta di acqua a circa 90°C. A questo punto l’impasto ottenuto, liscio, lucido e fibroso è pronto per essere modellato nella forma desiderata, in questo caso la forma tipica del caciocavallo. All’altezza della testa viene “strozzato” attraverso la legatura con lacci, che accentua la forma tondeggiante e lega in coppie i caciocavalli che vengono poi appesi a cavallo di una asta, è da qui che deriva il suo nome, un cacio a cavallo. Terminata la formatura e legatura, vengono immersi prima in acqua di raffreddamento e poi in salamoia per tempi variabili in funzione del peso (8ore/kg). Successivamente viene lasciato per circa 36 ore in cella di asciugatura ad una temperatura di circa 28°C e 50% di umidità. A questo segue il processo che conferisce al Caciocavallo un gusto più intenso: la stagionatura che avviene in cella areata a temperatura costante di circa 13°C e 65% di umidità. Più è prolungata quest’ultima fase e più il prodotto acquista sapidità ed un gusto ricercato. L’odore è intenso, il sapore dolce e pastoso quando è poco stagionato, più saporito e piccante se portato ad una stagionatura avanzata. Prodotto realizzato da Caseificio Di Pasquo. SECONDI LA STRACCIATA - Agnone Stracciare vuol dire sfilacciare qualcosa con energia. Per la stracciata occorre solo buon latte, abilità e sincronia per tessere il filo, poi una lenta e sapiente cottura. Va gustata da sola, non si accompagna a nessun altro cibo, nemmeno il pane. Procedura per la realizzazione: il latte viene riscaldato in caldaie di rame stagnato o acciaio a temperatura di 36/40 °C, al latte viene aggiunto siero-innesto (“zizza”), viene aggiunto il caglio e si lascia cagliare per 20-30 minuti. Viene allontanata parte del siero e la cagliata viene lasciata precipitare e riposare sotto siero per un’ora o due. La pasta ottenuta viene tagliata e lasciata acidificare fino al punto ottimale. Il casaro decide quando la pasta è pronta per essere ulteriormente triturata, a quel punto la pasta viene poggiata su un massello di legno e vi si versa sopra acqua a 90°C. La pasta viene poi filata, si formano lunghe strisce appiattite e larghe, si rassoda in acqua fredda e si mette in salamoia. Successivamente la striscia viene porzionata stracciandola in pezzi di 50 cm di lunghezza che poi vengono confezionati. Prodotto realizzato da Caseificio Di Nucci A. secondi GLI ARROSTICINI - Casalanguida L’arrosticino di ovino è uno dei prodotti che più caratterizza la tradizione alimentare dell’Abruzzo, legata alla cultura della pastorizia. Per realizzare gli arrosticini viene utilizzata carne fresca di ovino adulto (carcasse dal peso di 30 +/– 2 Kg) tagliata a cubetti regolari. La carne si presenta di colore rosso più o meno intenso con venature di bianco e deve possedere il 25% di frazione grassa, che ne caratterizza il sapore e la tenerezza. Subito dopo la macellazione, la carne è sottoposta alla frollatura e all’acidificazione all’interno di celle frigorifere. Tali processi permettono di aumentare la tenerezza e la sapidità del prodotto. Le carni vengono quindi disossate, private dei nervi, del grasso in eccesso e grossolanamente tagliate. Vengono poi inserite manualmente per evitare la spalmatura della parte grassa, in appositi spiedi di bambù alternando la parte magra e grassa. Fondamentale nel consumo degli arrosticini è la fase di cottura, che deve necessariamente conservare ed esaltare le caratteristiche di gusto. Per esaltare ulteriormente la fragranza, la tenerezza ed il sapore degli arrosticini è consigliabile cuocerli sulla griglia, non cuocerli molto, aggiungere un pizzico di sale a fine cottura e mangiarli subito dopo la cottura quando, ancora fumanti, riescono a stuzzicare il nostro palato con il calore, il sapore e la tenerezza delle loro carni gustose. Prodotto realizzato da Tornese s.r.l. PALLOTTE CACE E OVE - Gissi e Liscia La tradizione contadina realizzava piatti semplici unendo ingredienti disponibili nelle campagne, come le uova ed il formaggio. Da qui nasce questo piatto che ancora oggi viene servito regolarmente sulle tavole del nostro territorio. Ingredienti per la realizzazione del piatto (per 300 pallotte cacio e uova): 160 uova, 11 kg di formaggio (di cui 5kg di parmigiano, 3kg di rigatino, 3kg di pecorino), 6 kg di mollica di pane, prezzemolo q.b., olio per friggere. Preparazione. Per le polpette: bagnare il pane raffermo nel latte finché non si otterrà un composto omogeneo. Strizzare il composto creato, in modo da eliminare il latte. In una ciotola mescolare le uova con il formaggio grattugiato, il prezzemolo ed il composto precedentemente creato, quindi lasciare riposare per 1 ora. Formare delle polpette e friggerle nell’olio bollente, scolarle su carta assorbente. Per il condimento: soffriggere l’aglio ed il peperone a pezzi. Aggiungere il pomodoro ed un bicchiere d’acqua e portare ad ebollizione. Fare asciugare l’acqua, aggiungere del basilico e terminare la cottura. Unire le Pallotte fritte al sugo e lasciarle insaporire per qualche minuto, mescolando di tanto in tanto. Ricetta realizzata da Pro Loco (Gissi) e Ristorante 5 tigli di Di Santo (Liscia). SECONDI LA VENTRICINA - Guilmi, Fresagrandinaria e Carpineto Sinello La “Ventricina” è un salume tipicamente locale, rinomato a livello nazionale, realizzato con la carne più pregiata del maiale insaccata in budello naturale e lasciato stagionare per almeno 4-5 mesi in apposite cantine. Per ottenere un ottimo prodotto bisogna utilizzare della carne di maiale allevato con farina di granoturco, orzo, avena, fave, ghiande di quercia, mele, cicerchie ecc. Il maiale deve raggiungere almeno un peso di 180/200 kg. La macellazione deve essere effettuata nel periodo più freddo dell’anno generalmente tra la seconda quindicina di dicembre e la prima di gennaio. Il maiale, “scannato”, viene appeso a testa in giù in modo da far defluire tutto il sangue, dopo di che viene tagliato in varie parti, prosciutto, pancetta, lardo spalle, costate, etc... e lasciato per tutta la notte ad asciugare in una stanza dotata di finestre lasciate aperte. Il giorno successivo la carne ricavata dalle parti nobili dell’animale (spalle, da una parte della lonza, della coscia, della carne sopra le costate), cercando di ottenere una giusta proporzione tra il grasso e il magro, viene tagliato a mano con un coltello ben affilato in cubetti di circa 2, 3 cm di lato. Appena finito di tagliare la carne, questa viene condita e ben impastata per amalgamare tutti gli ingredienti e lasciata riposare per circa 24 ore. Il giorno successivo, l’impasto così realizzato viene insaccato nella vescica e in budella ottenute dalla parte dell’intestino crasso del maiale stesso, opportunamente lavate e lasciate per due giorni in acqua aromatizzata da foglie di alloro, cipolla, bucce di arance, rosmarino e peperoni. Terminata la preparazione, le ventricine, che appena realizzate hanno un peso di circa due, tre chili vengono appese per circa 15 giorni e lasciate scolare ed asciugare con il solo tepore del camino (è assolutamente sconsigliato accendere i termosifoni). Terminato il periodo di asciugatura le ventricine vengono trasferite, delicatamente e senza ammaccarle, nelle suddette cantine di stagionatura dove rimangono per tutto l’anno. Nel periodo primaverile, quando hanno raggiunto una sufficiente stagionature le ventricine vengono cosparse abbondantemente con strutto fuso ad evitare un eccessivo indurimento del prodotto. Le cantine di stagionatura non servono solo ed esclusivamente alla stagionatura delle ventricine, ma in essa vengono riposti anche altri prodotti della terra, mele, vino, legna ecc. che contribuiscono con i loro profumi a rendere la ventricina un prodotto unico e inimitabile anche tra gli stessi cittadini di Guilmi. Per la realizzazione dell’impasto occorrono i seguenti ingredienti: 1 kg di carne spezzettata come sopra, 27 gr di sale marino, 10 gr di peperone rosso dolce essiccato e finemente macinato, 6 gr di peperone rosso piccante essiccato e macinato, circa 10 grani di semi di finocchio. la differenza tra le ventricine dei comuni indicati sta in ingredienti che non sono stati rivelati. Le Ventricine sono prodotte da Stefano Di Fiore (Fresagrandinaria), Anna Maria Bologna (Carpineto), Colameo - Racciatti (Guilmi). La ricetta ci è stata fornita da Colameo-Racciatti. secondi PORCHETTA - Lentella e Fresagrandinaria La porchetta veniva preparata all’origine servendosi di forno a legna per la cottura e la ditta si serviva di un mulo come mezzo di trasporto per recarsi nei paesi limitrofi per la vendita del prodotto. Gli ingredienti fondamentali per la preparazione della porchetta sono: maiali di prima scelta (che per avere un sapore inimitabile non devono superare i 15 kg dopo cotti), sale, pepe, foglie di alloro, mandorle, aromi naturali. Per la preparazione: il maiale viene completamente disossato e selezionato, viene aggiunto il condimento e si aspettano circa 15 minuti prima di ricucire con ago e spago. La porchetta è così pronta per essere infornata per circa 5 ore in forno adeguato. Molto importante nel processo di preparazione sono la passione e l’esperienza di chi realizza il prodotto. La differenza tra le preparazioni della porchetta nei due paesi sta nella selezione degli aromi che i produttori non hanno voluto svelare. Porchetta realizzata da Mario De Innocentis (Fresagrandinaria) e Giuseppe Roberti (Lentella). La ricetta è stata presentata da Giuseppe Roberti. IL CIF E CIAF - Lentella e San Buono Il nome Cif e Ciaf si riferisce al tipo di cottura veloce, al rumore della carne in padella. Questo piatto è parte della tradizione contadina abruzzese. Tradizionalmente veniva servito il giorno dell’uccisione del maiale che era giorno di festa nelle case e s’invitavano parenti ed amici a partecipare. Ingredienti: carne suina, aglio, aromi naturali di stagione e ottimo olio extravergine di oliva. Preparazione: scaldare bene un tegame, possibilmente di ferro, aggiungere l’olio e quindi aglio e cipolla. Fare colorire quindi unire i pezzi di carne. Dare una bella rigirata e fare rosolare la carne a fuoco dolce, quindi aggiungere le erbe che daranno gran sapore al piatto. Insaporire con sale e pepe. Proseguire la cottura fino a che la carne risulterà ben cotta, saporita e morbida. Di solito la carne viene accompagnata da fette di pane abbrustolito, da intingere nel sughetto. Ricetta realizzata da Agriturismo Olive (Lentella) e Agriturismo Di Santo (San Buono). SECONDI BACCALÀ “ARRACANATO” - Mafalda Facile da conservare, cibo naturale e ricco di proteine, il baccalà tradizionalmente veniva servito nelle case poche volte l’anno e nei giorni di festa, come piatto pregiato. Ingredienti per la preparazione del piatto: baccalà ammollato, patate, mollica del pane, olio extravergine di oliva, erbe aromatiche (basilico, prezzemolo), aglio. Preparazione: sbucciare le patate e tagliarle a fette di circa 1 cm, sbollentarle in acqua salata bollente per qualche minuto e mettere da parte. Mettere la mollica del pane nel mixer e tritare. Nel mixer aggiungere un trito di erbe, aglio ed un po’ di olio extravergine di oliva versandolo a filo. Sfilettare il baccalà ammollato. Su una teglia stendere la carta da forno. Versare un filo d’olio extravergine di oliva. Disporre le patate a fette, coprire con il baccalà, cospargere con il pane aromatizzato alle erbe. Condire con un filo d’olio e comporre un secondo strato di patate, baccalà e pane aromatizzato con le erbe. Cuocere in forno a 180 °C. Ricetta realizzata da Agriturismo Colle Bianco. BRACIOLA DI CAPRA - Montefalcone Piatto originale, difficilmente riscontrabile in altre culture. La cottura della capra così come presentata in questa ricetta, se eseguita come vuole la tradizione, rappresenta un piatto unico e dal sapore sorprendente. Preparazione del piatto: la carne di coscia di capra viene battuta a mano fino a renderla trita. L’impasto della carne viene condita con lardo battuto, aglio, prezzemolo, sale e pepe q.b. Il tutto viene lavorato e arrotolato fino ad attenere un impasto compatto. Ricetta realizzata da Ristorante Larivera. SECONDI PAPAROLIZZATA - Montemitro Piatto tipico della cultura Croato-Molisana di Montemitro – Mundimitar (paese con minoranza linguistica croata) che racchiude in sè gli antichi gusti delle origini croate e la cultura gastronomica molisana. Col passare dei secoli questo gustoso gioco di contaminazioni culinarie ha prodotto delle pietanze dal gusto unico. Ingredienti per la preparazione del piatto: alici dissalate e fritte con pastella di farina e uova, peperone rosso secco, fritto in olio extravergine di oliva, patate lesse schiacciate e ripassate in padella con olio extravergine di oliva, trito di paprika (piccante o dolce) e aglio. La sfoglia è realizzata con farina di grano tenero, uova e vino bianco e viene fritta in olio extravergine di oliva. Ricetta realizzata da Pro Loco. BACCALÀ CON PATATE DELLA TRADIZIONE CONTADINA - Montenero di Bisaccia La tradizione contadina di Montenero di Bisaccia vuole che il baccalà venisse cucinato insieme alle patate, un piatto umile dal gusto forte e saporito che ancora oggi le nonne amano riproporre alle nuove generazioni. Ingredienti per la realizzazione del piatto: pomodoro a pezzetti (possibilmente le “Cistarelle”) con pochissima passata, peperone, aglio, basilico, patate e baccalà. In una teglia mettere i pomodori con la passata, peperone, aglio e patate. Quando le patate avranno raggiunto metà cottura aggiungere il baccalà e regolare di sale, naturalmente l’ Olio Extra Vergine D’Oliva è d’obbligo. Ricetta realizzata da Azienda Agricola Zinni Antonietta. SECONDI SPEZZATINO DI AGNELLO - Palmoli L’agnello è un alimento tipico dei comuni montani con tradizioni legate alla pastorizia. Svariate sono le modalità di cottura. Di certo lo spezzatino ne esalta il sapore in maniera esemplare. Ingredienti per la realizzazione del piatto: carne di agnello, olio, vino bianco, noce moscata, carote, sedano, aglio, cipolla, passata di pomodoro. Preparazione: tagliare a pezzi la carne, salarla e farla soffriggere dentro una casseruola con olio d’oliva, aggiungere il trito di carote, cipolla, sedano e aglio e continuare a soffriggere per alcuni minuti, bagnare con il vino bianco. Infine, aggiungere il passato di pomodoro e continuare la cottura per 40 minuti a fuoco lento. Ricetta realizzata da Agriturismo Montefreddo. LA SALVANELLA - San Salvo Questo piatto non appartiene alla tradizione ma è stato pensato e proposto con maestria da giovani chef emergenti di San Salvo per partecipare al Festival del Prodotto Topico. Ingredienti per la realizzazione del piatto (circa 200 porzioni): 50 kg cozze locali con guscio, 10 kg vongole lupini locali, 10 kg seppia locale, 10 kg lumaconi o caparroni, 5 kg alici, 10 kg sgombri, 25 kg di pomodoro costoluto o mezzotempo (purche almeno per 10 kg maturo e ricco di succo, eventualmente sostituire con grappolo rosso da serra), 3 kg di peperone locale, 3 piante di sedano, cipolla bianca locale, aglio rosso di sulmona, basilico, prezzemolo, origano, limoni, olio extra vergine di oliva, 3 lt acqua di mare, 25 kg pane casareccio raffermo. Preparazione: cucinare cozze e vongole con aglio olio e limone, una volta aperte, eliminare i gusci e trattenere l’acqua di cottura che va filtrata attentamente. Lessare gli sgombri, le seppie e i caparroni al naturale e una volta cotti tagliare e condire con olio e sale, marinare le alici con olio e limone. Tagliare il pane a cubetti di circa 2 cm, tagliare tutti gli odori a cubetti di piccole dimensioni, condire con poco olio, non salare e mettere a macerare in frigorifero per 2 ore. Una volta effettuate le operazioni sopramenzionate tostare il pane cubettato al forno, condire con i frutti di mare e l’insalata di pomodoro, bagnare il pane con l’acqua di mare, in mancanza sfruttare l’acqua delle cozze e delle vongole (leggermente diluita, altrimenti troppo salata), aggiungere la seppia tagliata a listarelle, lo sgombro sfilettato e l’alice marinata, regolare di olio, aggiungere un ciuffo di sedano e di prezzemolo come decorazione, servire. Ricetta realizzata da Panfilo Daniele, Nicola Fossacesia, Gaetano Gallo, Antonio Lombardi, Michele Raspa. SECONDI PECORA ALLA SANTA IRENE - Tavenna La pecora è un animale tipico della pastorizia del Molise. Della pecora si utilizzava tutto: il latte per la produzione di ottimi prodotti caseari, le pelli per creare indumenti per i pastori, strumenti musicali e altri oggetti, le carni per la preparazione di ottimi cibi tradizionali che ancora oggi vengono riproposti in feste e sagre. Ingredienti per la realizzazione del piatto (per 4 persone): 1 kg di carne di pecora, 1 kg di pomodori maturi, una carota, una cipolla, un bicchiere di olio, una costina di sedano, un peperone rosso, sale q.b. Preparazione: sistemare i pezzi di pecora in una pentola con abbondante acqua fredda e farli cuocere a calore moderato schiumando spesso il brodo per eliminare eventuali impurità. Regolare di sale. Quando la carne è quasi cotta toglierla dalla pentola e sgocciolarla. Filtrare il brodo e conservarne una parte. Intanto, preparare il sughetto facendo soffriggere nell’olio il peperone, la carota, il sedano e la cipolla tagliati a dadini. Aggiungere i pomodori e far cuocere il sughetto. A metà cottura, unire i pezzi di pecora con parte del brodo, aggiustare di sale se necessario e far terminare la cottura a calore moderato. Ricetta realizzata da AVIS e dalle Sig.re Giannetti Monja e Pezzotta Rita. Pollo ripieno realizzato da Il Girasole-Valle del Trigno Dogliola. SECONDI Agnello realizzato dalla Pro Loco di Roccaspinaveti. Ravioli al tartufo realizzati da Associazione Ecologica Corvara di Torrebruna. PIZZA e DOLCI Colaci (Kolače in croato) - Acquaviva Collecroce - Kruč I Colaci / Kolače sono dolci locali tipici delle comunità croate molisane. Sono riempiti di un impasto chiamato kaškavuniska, disposto a corona circolare. Si preparano tradizionalmente per il 3 febbraio, festa di San Biagio. Fino a non molti anni fa venivano distribuiti a tutti coloro che venivano in paese per la benedizione della gola. È anche il dolce principale che si preparava nelle grandi occasioni, come i matrimoni. Ingredienti per la preparazione del dolce. Per la pasta: 1 kg di farina 00, 5 uova, 125 gr di zucchero, 1 bicchiere di olio extra vergine d’oliva,1 bicchiere di vino bianco, 1 bicchierino di anice, 1 bicchiere di grappa. Per il ripieno: uva cotta o confetture varie (ciliege, pesche, ecc.), noci o mandorle (anche miste) tritate, pan grattato, cioccolato fondente tritato, nutella, cacao amaro in polvere, scorza grattugiata d’arancia, miele, cannella, mosto cotto o altro tipo di liquore dolce. Preparazione: si impastano tutti gli ingredienti per la sfoglia, si stende la pasta in una sfoglia sottile, la si ritaglia in strisce di lunghezza proporzionata alle dimensioni dell’anello che si vuole ottenere (di norma:15/20 centimetri di diametro). Si impastano gli ingredienti per il ripieno e lo si dispone in quantità adeguata lungo un bordo delle strisce di sfoglia, si ripiega l’altro bordo sull’impasto facendo aderire perfettamente i due bordi e si congiungono le estremità in modo da formare un anello. Si spennella con un po’ d’acqua o uovo sbattuto e si cosparge con zucchero semolato. Si inforna a 200°C per 15 - 20 minuti, fino a cottura. Ricetta realizzata da Panificio Santoro. DOLCETTI MISTI - Casalanguida Per realizzare questi dolcetti ci si attiene scrupolosamente alle antiche ricette gelosamente custodite. Gli ingredienti utilizzati per la preparazione sono tutti naturali, controllati e con garanzia della provenienza. Questo conferisce al prodotto finale il sapore unico della tradizione. Ingredienti per la preparazione dei dolcetti. Ingredienti per gli “amaretti”: 1kg di mandorle tritate, 1 kg di zucchero, cannella quanto basta, 10 uova. Ingredienti per le “banane”: 900 gr di farina, 250 gr di zucchero, 1 bustina di lievito per dolci, 150 gr di margarina, 100 g di strutto, estratto di banane, 5 uova e miele e mandorle bianche tritate per il ripieno. Ingredienti per i “mostaccioli”: 300 gr di zucchero, 300 gr di miele, 300 gr di mandorle, mosto cotto, cacao, olio, limone, 1 kg di farina, 4 uova. Ricetta realizzata da Forno D’Annunzio di Marilena D’Annunzio. PIZZA e DOLCI PIZZA DI SAN GIUSEPPE - San Felice del Molise Un piatto della tradizione contadina che mischiando tra loro ingredienti dal sapore deciso come alici e uvetta ha come risultato un sapore forte e intenso. Ingredienti per la realizzazione del piatto: 1 kg di farina 0, ½ cubetto di lievito di birra, 4 cipolle bianche, 25 filetti di alici sott’olio, 100 g di uvetta sultanina, acqua tiepida q.b., olio e sale q.b. Preparazione: pulire le cipolle, affettarle, lessarle in acqua per cinque minuti e soffriggerle in padella. Sgocciolare i filetti di alici dall’olio di conservazione e spezzettarli, mettere l’uvetta in ammollo in acqua tiepida. Setacciare la farina, sciogliere il lievito di birra in 0,4 dl di acqua tiepida e impastare il tutto unendo altra acqua tiepida, quanto basta per ottenere un impasto liscio ed elastico. Lasciare lievitare per 40 minuti e quando la pasta è pronta sistemarla sulla spianatoia e, con le mani o con un mattarello, stenderla in una sfoglia dello spessore di 7-8 mm; cospargerla di alici, cipolla e uvetta; avvolgere la pasta formando un rotolo e sistemarlo a spirale su una teglia rotonda unta d’olio. Fare lievitare per altri 40 minuti, poi schiacciare l’impasto con le mani, stendere l’impasto amalgamato dello spessore di cm 2 su una teglia, cospargere d’olio e infornare a 200°/220° per ca. 30 min. Ricetta realizzata dai Panifici Patricelli e Labrozzi. Taralucci Ripieni - San Salvo Questa ricetta della tradizione è stata rivista e personalizzata per la presentazione all’interno del Progetto “Prodotto Topico”. La ricetta qui presentata è adatta anche per vegani. Ingredienti per la preparazione del dolce. Per l’impasto: sfoglia, vino bianco Pecorino bio Cantina Centofanti, olio extravergine d’oliva produzione delle colline del Trigno, farina di farro bio macinata a pietra. Per la farcitura: marmellata di pesche bio locali, zenzero fresco, zucchero di canna grezzo per la copertura. Ricetta realizzata dal Forno Michele Raspa. PIZZA e DOLCI Ceppeliate - Trivento Dolce tipico della tradizione che veniva preparato per le occasioni speciali. Dal gusto pieno ed intenso, un dolce dal sapore indimenticabile. Ingredienti per la preparazione del dolce (dosi per 4 persone): 500 gr di farina 00, strutto e/o burro, zucchero, aromi naturali, 6 tuorli d’uovo, ripieno di marmellata di amarena, 1limone. Preparazione: setacciare la farina sulla spianatoia formando la fontana, unire nel centro i tuorli con lo zucchero semolato, il burro morbido, la buccia del limone grattugiata e infine il lievito, impastare velocemente tutti gli ingredienti, poi raccogliere la pasta formando una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente e farla riposare per 30 minuti in un luogo fresco. Stendere la pasta ottenuta con il matterello in una sfoglia piuttosto sottile, ricavare dalla pasta tanti dischi e distribuire su ognuno un cucchiaio di confettura di amarene, quindi piegare i dischi sigillando bene i bordi e cercando di modellarli a forma di cornetto. Distribuire i dolcetti sulla placca leggermente imburrata, quindi farli cuocere in forno a 180 °C per 18-20 minuti. Sfornarli e farli raffreddare su una gratella, spolverizzare di abbondante zucchero a velo e servire. Ricetta realizzata dalla Pro Loco Terventum. PIZZA FIGLIT con salsiccia - Tufillo Questa pizza è tipica del comune abruzzese che da anni ne conserva la tradizione. Si realizza con un impasto semplice, quello del pane e si condisce con prodotti tipici della tradizione contadina. Ingredienti per la preparazione. Per l’impasto del pane: farina “0”, lievito madre, acqua e sale. Per il condimento: olio extra vergine di oliva, peperone rosso dolce, salsiccia nostrana bianca e rossa. Preparazione: realizzare un impasto come quello per il pane, lavorarlo e poi lasciarlo lievitare. Condire con gli ingredienti descritti avendo cura di tagliare la salsiccia a pezzi. Arrotolare la pizza su se stessa e fare delle strisce. Schiacciare le strisce. Infornare la pizza così preparata a 200 °C per 25 minuti. Ricetta realizzata da Panificio Barisano. PRIMI Tortello di Borragine al Ragù di Cinghiale - Castelmauro LE SAGNE A LU CUTTEUR - Castiglione Messer Marino LASAGNE AI CARCIOFI - Cupello POLENTA - Dogliola NDERNAPPE - Monteodorisio SAGNETTE FAGIOLI E COZZE - Petacciato LAMUGNAIA - Roccavivara RAVIOLI CON “VENTRICINA DELL’ACCADEMIA - Scerni RAVIOLI DOLCI VASTESI - Vasto SECONDI SCAMORZA ARROSTO - Agnone CACIOCAVALLO - Agnone LA STRACCIATA - Agnone GLI ARROSTICINI - Casalanguida PALLOTTE CACE E OVE - Gissi e Liscia LA VENTRICINA - Guilmi, Fresagrandinaria e Carpineto Sinello PORCHETTA - Lentella e Fresa IL CIF E CIAF - Lentella e San Buono BACCALÀ “ARRACANATO” - Mafalda BRACIOLA DI CAPRA - Montefalcone PAPAROLIZZATA - Montemitro BACCALÀ CON PATATE - Montenero di Bisaccia SPEZZATINO DI AGNELLO - Palmoli LA SALVANELLA - San Salvo PECORA ALLA SANTA IRENE - Tavenna PIZZA e DOLCI Colaci (Kolače in croato) - Acquaviva Collecroce - Kruč DOLCETTI MISTI - Casalanguida PIZZA DI SAN GIUSEPPE - San Felice del Molise Taralucci Ripieni - San Salvo Ceppeliate - Trivento PIZZA FIGLIT - Tufillo Agri.promo.ter Premiazione del Prodotto topico vincitore 1° settembre 2014 Sala Rossa - Camera di Commercio Comune di Vasto Centro CISM www.sansalvomare.it Via Pomilio - Chieti Scalo