Società e cultura nel Medioevo Fra sacro e profano La prevalenza del fattore religioso Identità propria del mondo medievale: appartenenza alla res pubblica cristiana Rapporto con il sovrannaturale sottende tutta la società medievale: tutta la realtà vista alla luce della lotta fra bene e male. Paura del peccato e della dannazione accompagnano costantemente la vita degli uomini. Questa visione si riverbera sulle concezioni più generali dello spazio e del tempo La visione dello spazio come è inteso lo spazio nel Medioevo spazio gerarchico bidimensionale, organizzazione simbolica spazio discontinuo spazio concreto La visione del tempo come è inteso il tempo nel Medioevo legato all’evidenza sensibile, uniformato al corso della natura tempo discontinuo (spaccatura tempo sacro e profano) eterogeneità dei tempi (differenti modi di misurazione) tempo dell’attesa, e senescenza del mondo Tempo della chiesa tempo del mercante Il problema dell’utilizzazione del tempo: XIII secolo: il tempo della chiesa e tempo del mercante Nascita del purgatorio (1274) e dottrina dei suffragi: smorzarsi della radicalità della contrapposizione male/bene Visione della società Adalberone da Laon: la società tripartita (947-1030). La funzione moderatrice della Chiesa: le trasformazioni nella cavalleria riti di iniziazione e sacralizzazione del ruolo funzionali anche chiusura dei ranghi XII-XIII secolo in connessione con le monarchie da cui ottengono contrassegni ereditari - balsoni, nascita di un ordine separato Dal XII-XIII secolo nuova articolazione della società: il problema dei mercanti (e dei prestatori, cfr. la nuova visione del tempo) La riforma nella chiesa Alto medioevo: degenerazione e corruzione del clero controllato nei vertici dal potere feudale 910, monaco Bernone: fondazione dell’ordine cluniacense Trasformazione in senso aristocratico ed elitario della regola benedettina -> idea della separazione fra ecclesiastici e laici e della superiorità della chiesa su ogni altro potere terreno -> riforma giunge ai vertici della Chiesa con papi cluniacensi Gregorio VII, Urbano II 1098 fondazione a Citeaux dell’ ordine cistercense: ritorno al messaggio originario della chiesa: slancio all’attività lavorativa. Bonifiche e dissodamenti nelle terre dei monasteri cistercensi I movimenti pauperistici e ereticali Contro una chiesa sempre più corrotta e contaminata con il potere politico istanza di rinnovamento e ritorno al cristianesimo delle origini Movimenti pauperistici: patrini, valdesi, umiliati: in nome di un cristianesimo originario condanna della corruzione della chiesa e della separazione fra chierici e laici: anche i laici possono accedere al Vangelo senza la mediazione della Chiesa Eresia Albigese: denuncia della corruzione si lega anche all’affermazione di una professione di fede alternativa a quella ufficiale con tendenze manichee Lotta della Chiesa ufficiale contro le eresie per la riaffermazione del suo ruolo Scomunica di Pietro Valdo; crociata contro gli Albigesi; 1231 creazione del tribunale dell’Inquisizione Gli ordini mendicanti Le esigenze di moralizzazione trovano anche una risposta interna negli ordini mendicanti Domenico di Guzman (1170-1221) e l’ordine domenicano (1217): contro le eresie: necessità di conquistare le menti -> difesa della fede, salda preparazione teologica e culturale per gli aderenti agli ordini, funzione di predicatori nelle città Francesco d’Assisi (1182-1226): attenzione agli emarginati e professione di povertà rischiano di confonderlo con le posizioni di Valdo. Solo nel 1223 creato l’ordine francescano. • Frattura nell’ordine dopo la morte di Francesco fra gli spirituali che volevano mantenersi legati al voto di povertà assoluta e i conventuali che volevano amministrare e far fruttare le enormi donazioni che erano giunte all’ordine • 1245 papa Innocenzo IV: beni appartenenti alla Santa Sede, ma l’uso delegato ai frati: vittoria dei conventuali. 1312 Giovanni XXI condanna come eretica la tesi che Critsto e gli apostoli non possedevano nulla: condanna degli spirituali. Frati mendicanti e predicatori più vicini rispetto ai monaci al nuovo mondo delle città. La cultura e le università Cultura e la sua trasmissione dominata dalla Chiesa e dai chierici. La formazione di questi avveniva soprattutto nelle scuole cattedrali Con lo sviluppo delle città inizia anche a nascere le prime scuole laiche cittadine: arti liberali e diritto connesse alle esigenze dell’amministrazione comunale (XI secolo) A partire dalla fine del XI poi via via nel XII e XIII secolo nascono le Università come corporazioni di maestri e studenti. Materie di studio: Arti liberali come propedeutica per gli studi più avanzati di Medicina, Diritto, Filosofia e Teologia Caratteristica delle Università: libertà di insegnamento e modalità di insegnamento basato sulla discussione. Atteggiamento inizialmente diffidente della chiesa, si trasforma poi, con il successo del sistema universitario in tutta Europa nel tentativo di egemonizzare gli insegnamenti più importanti. Frati Domenicani e Francescani occupano insegnamenti di filosofia e teologia. Non solo la chiesa si occupa di un controllo delle Università: conflitto per il controllo fra potere laico e religioso Nel XIII secolo grazie all’università e alla riscoperta di Aristotele rafforzamento di un sapere basato sull’analisi razionale e il rigore dimostrativo L’universo di Dante: rappresentazione simbolica dello spazio Le università nell’Europa medievale Spazio simbolico Centralità dell’uomo nel suo legame con Dio Giusto de Menabuoi: Creazione del Mondo Padova Battistero (137576) Il modo di concepire il rapporto fra morte e vita La morte nel Medioevo se la vita dell’uomo è vista come un pellegrinaggio in questa terra… la morte assume le caratteristiche di passaggio verso l’aldilà. familiarità con la morte