Questo foglio vuol essere uno strumento di collegamento e di
informazione per coloro – amici, insegnanti, giovani in ricerca –
che seguono con speranza il processo di canonizzazione della
Venerabile Luigia Tincani.
Madre Tincani è fra noi e dimostra la sua affettuosa presenza
intercedendo a favore di ammalati, studenti, famiglie e persone
in difficoltà che a lei si rivolgono. È una presenza sommessa,
silenziosa ma sicura.
Si dichiara che con il presente opuscolo
non si intende in nessun modo prevenire
il giudizio dell’Autorità Ecclesiastica.
Come Maria nell’Annunciazione, Gina si mise in ascolto della Parola, attenta e creativa: l’attenzione e l’amore per la Parola la spinsero a donarla agli
altri, per far nascere anche in altri cuori Gesù, che aveva ormai preso possesso del suo cuore. La Parola di Dio ascoltata fu per lei speranza di cui vivere, speranza da donare.
Più importante ancora è stata la scoperta del dialogo con Dio, della preghiera: come una mendicante Gina si mise in ascolto di Dio e i colloqui con Lui
riempivano le giornate: erano gli anni dell’adolescenza a Cuneo, della giovinezza a Bologna, e Dio rispose alla sua speranza invitandola a darsi tutta a
Lui: “Quando ho capito chi è Dio, non ho potuto far altro che donarmi a Lui.
Un’anima che capisce non può fare altro…”. Accanto a san Domenico, a
Bologna, e a santa Caterina, a Roma, imparò a conoscere Dio e a parlare con
Lui in una preghiera senza limiti.
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Bice vedeva in Gina, sua compagna di studio, i segni evidenti della fede e della
speranza, la gioia e la sicurezza di chi ha fiducia in Dio: “C’era una fede vera,
viva, operante, che noi non avevamo ma che guardavamo in lei quasi con
stupore, misto ad ammirazione… anche le più lontane la intuivano. Si avvicinavano a lei quasi con una certa curiosità, come per spiegarsi come poteva essere così seria, pur essendo giovane, piena di energia e di vivacità, allegra sempre, ma di un’allegria serena, direi quasi luminosa, che la distingueva dalle altre. La sentivamo superiore a noi, e non soltanto per la sua intelligenza, ma per un qualche cosa che – forse – non sapevamo ben definire,
ma che pure ce la faceva sentire in alto, molto in alto, in una sfera in cui
– si capiva – lei voleva far salire anche noi! Nella classe (eravamo circa
ottanta) ella esercitava un predominio sereno, gentile, senza ‘arie’, senza
austerità, senza eccessi di pietismo. Anzi, era spesso allegrissima, un po’
birichina, e ci divertiva con le sue trovate”.
Gina amava la vita di quaggiù, sulla terra, ma pur avendo successo nello studio, nella vita di relazione, nell’organizzare momenti di vita universitaria,
sentiva forte la nostalgia del paradiso. Giovanissima, aveva il cuore là, sosteneva che la felicità vera e totale ci verrà soltanto dal possesso di Dio come lo
potremo avere nell’altra vita, quando la fede diventerà visione, la speranza
possesso essenziale e l’amore avrà così la potenza e la purezza delle cose eterne. Invitava a non disprezzare niente della vita, perché tutto è dono di Dio,
mezzo per guadagnare il paradiso. Più vicina al paradiso si sentì quando la
morte bussò alla sua porta:
morì la mamma nel 1918 e una compagna di Università, Laura, ricorda la
sua serenità dopo il funerale: “Ero
andata per confortare e me ne venivo via ammirata e corroborata da
un esempio che non ho più potuto
dimenticare. Quell’incontro sul Lungo
Tevere, quella conversazione serena
mi fece tanto sentire il Signore, mi
insegnò che cosa è il dolore per le
anime grandi e forti”.
Maria Mazzucotelli, mamma di Gina.
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Luigia Tincani, silenziosa e fattiva, trasformò in azione il suo sperare: le
Missionarie della Scuola, da lei fondate, si sparsero nella scuola pubblica a
portare la luce di Dio; sorsero i pensionati, l’Università LUMSA, e lei faceva
passare il suo messaggio di fede tra studenti, colleghi docenti, testimoniando
una grande fiducia nella vita e nell’uomo, nella sua ragione e nella sua volontà capace di amare.
L’assoluta fiducia nella Provvidenza la spingeva ad agire anche se i mezzi
umani erano chiaramente insufficienti: quando era convinta che una certa
opera fosse voluta da Dio, e non aveva i mezzi sufficienti, incominciava i lavori dimostrando così tutta la sua fiducia e ogni speranza nella Provvidenza.
Incominciò la costruzione del Pensionato universitario Regina Mundi di
Roma senza un soldo, affidando tutto alla Madonna che non deluse la sua
speranza, e così fece molte altre volte.
Collegio universitario Regina Mundi, Roma.
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Per dirle GRAZIE
La Prof.ssa Tincani mi ha fatto una grazia più grande dell’intero universo…
Problemi di salute per me e per la
mamma; problemi di lavoro e difficoltà relazionali con tutti tranne che
con 2/3 amici… Problemi, problemi, problemi… Mi capitano tra le
mani i segnalibri della Prof.ssa
Tincani, in cui sta scritto che si deve
“avere un aspetto sereno, semplice, che
denoti la bontà vera …” e che “bisogna
porsi allo studio con umiltà e fervore
sentendo che… la scienza è un cammino nascosto in cui si cela Dio”. La
mia serena imperturbabilità è, tuttora, in atto e mi permette di fare
coraggio agli altri. Da qualche
mese a questa parte non ho più
sentito turbamento per quanto
mi sta accadendo e sto iniziando
a studiare con una serenità inusuale. Per me, è merito dell’intervento della Prof.ssa Tincani… Sono
diventato un’ottimista che preferisce fare la volontà di Dio perché ciò
costituisce la cosa più facile da fare
nell’infinito andirivieni dei rovesci
dell’alterna fortuna delle umane
vicende!
P.F. Roma, 2013
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Portare speranza nella famiglia
Carissime Missionarie della Scuola, sono una mamma di
famiglia guarita grazie all’intercessione della
Fondatrice della vostra Unione Santa Caterina da
Siena, la Madre Luigia Tincani, in quanto ai
miei familiari fu data la reliquia di Luigia
che misero nel mio cuscino. In seguito a
una rapina nel supermercato
dove lavoravo come
cassiera – 1997 – ebbi
un ricovero al San
Filippo Neri, nel
reparto di neurologia e
psichiatria. Mi furono somministrati psicofarmaci in dose
massiccia e per 6 mesi non ho
parlato. Mangiavo e dormivo.
Dimessa dall’ospedale fui presa in cura
da una psichiatra dell’ASL e posso asserire di essere guarita, perché sono
passati ben 13 anni da quando non ho avuto più bisogno di alcuno psicofarmaco. Negli anni della malattia, avevo dovuto interrompere gli studi universitari, che poi ho potuto riprendere proprio perché guarita: infatti con
immensa gioia e soddisfazione nel 2006 ho conseguito la laurea in lettere.
All’epoca della mia malattia i miei genitori lavoravano come custodi nella
vostra sede di Roma di Via Appia Antica, “Villa Ave Maria”. Posso dire con
certezza che le vostre preghiere unite a quelle dei miei familiari, di mio
marito Marco e dei miei figli Francesca e Manuel, che chiedevano insistentemente la mia guarigione, sono state raccolte con amore da Madre Luigia
Tincani, che le ha presentate a Cristo Gesù e sono state esaudite. Vi ringrazio di tutto cuore e supplico Iddio che Madre Luigia Tincani venga proclamata Santa, quale ha dimostrato di essere in questa vita terrena e sta continuando da lassù.
E. Lazio 2013
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Chiunque ricevesse grazie per l’intercessione della Venerabile LUIGIA
TINCANI, Fondatrice delle Missionarie della Scuola, è vivamente pregato di
darne comunicazione alla:
CURIA GENERALIZIA delle Missionarie della Scuola
Via Appia Antica, 226
00178 Roma
Tel. 06784411
Fax 0678441124
e-mail: [email protected]
www.missionariedellascuola.it
Segnalo i seguenti indirizzi di persone che come me desiderano essere informate sul corso del Processo della Venerabile LUIGIA TINCANI.
Firma, indirizzo proprio e indirizzo delle persone segnalate:
1
2
3
CURIA GENERALIZIA delle Missionarie della Scuola
Via Appia Antica, 226 – 00178 Roma
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CURIA GENERALIZIA delle Missionarie della Scuola
Via Appia Antica, 226 00178 Roma
www.missionariedellascuola.it
Impaginazione e stampa a cura di VICIS SRL
Viale delle Provincie, 37 00162 Roma
www.vicis.it
Finito di stampare nel mese di Dicembre 2013
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