Questo foglio vuol essere uno strumento di collegamento e di informazione per coloro – amici, insegnanti, giovani in ricerca – che seguono con speranza il processo di canonizzazione della Venerabile Luigia Tincani. Madre Tincani è fra noi e dimostra la sua affettuosa presenza intercedendo a favore di ammalati, studenti, famiglie e persone in difficoltà che a lei si rivolgono. È una presenza sommessa, silenziosa ma sicura. Si dichiara che con il presente opuscolo non si intende in nessun modo prevenire il giudizio dell’Autorità Ecclesiastica. VIRTÙ EROICHE Che cosa sono le virtù? Le virtù sono una abitudine a fare il bene. Esistono virtù naturali ossia acquisite mediante l’educazione e lo sforzo, e virtù soprannaturali ossia donate da Dio. Le virtù umane sono purificate ed elevate dalla grazia divina. La Tincani affermava che le virtù soprannaturali, per svilupparsi in un’anima, hanno bisogno di appoggiarsi e fiorire come un germoglio sulle virtù naturali (1974). Le virtù naturali possono essere felici doti di natura o essere conquistate con esercizio generoso di buona volontà (1943). La grazia eleva le virtù naturali: La penetrazione del divino nell’umano e il perdersi dell’uomo nell’infinito non è un dissolversi della personalità, ma è quasi una divina osmosi, per cui in tutto l’essere finito penetra l’infinito senza che l’umano si dissolva (1919). Le virtù più importanti sono: le tre virtù teologali: fede, speranza e carità, si riferiscono a Dio, in greco Theòs, le quattro virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza, cardine che sostiene tutta la vita morale. Quando una virtù si chiama eroica? • • • • Quando si fanno cose difficili, al di sopra delle forze comuni della persona, si agisce con prontezza, nella gioia, con costanza fino alla morte 5 Doni della grazia Le doti del temperamento di Luigia Tincani furono potenziate dagli eccezionali doni di grazia che mettevano in evidenza la presenza di Dio nella sua vita e facevano di lei una cristiana autentica. Irradiava da tutta la persona qualche cosa, difficilmente definibile, che rivelava in lei una profonda vita interiore, uno stare in abituale contatto con Dio; era in lei evidente la bontà tipica di chi è di Dio. Tutto in lei sembrava ordinato per Dio. Già dagli anni dell’Università, le compagne si resero conto che le sue doti umane erano sostenute dalla viva fede, espressa in una carità operosa. Conquistate dalle sue virtù, fin da allora le universitarie la sentivano superiore, capivano che viveva nella sfera del soprannaturale in cui voleva far salire anche loro. Già da allora si capiva che voleva essere santa. Che cos’è la santità? Ci risponde il Papa Benedetto XVI: “La santità, la pienezza della vita cristiana non consiste nel compiere imprese straordinarie, ma nell’unirsi a Cristo, nel vivere i suoi misteri, nel fare nostri i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. La misura della santità è data dalla statura che Cristo raggiunge in noi, da quanto, con la forza dello Spirito Santo, modelliamo tutta la nostra vita sulla sua. È l’essere conformi a Gesù. Come possiamo percorrere la strada della santità, rispondere a questa chiamata? Posso farlo con le mie forze? La risposta è chiara: una vita santa non è frutto principalmente del nostro sforzo, delle nostre azioni, perché è Dio, il tre volte Santo (cfr Is 6,3), che ci rende santi, è l’azione dello Spirito Santo che ci anima dal di dentro, è la vita stessa di Cristo Risorto che ci è comunicata e che ci trasforma. Come può avvenire che il nostro modo di pensare e le nostre azioni diventino il pensare e l’agire con Cristo e di Cristo? Qual è l’anima della santità? La santità cristiana non è altro che la carità pienamente vissuta. “«Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui» (1Gv 4,16)…. Tutti siamo chiamati alla santità: è la misura stessa della vita cristiana. Ancora una volta san Paolo lo esprime con grande intensità, quando scrive: “A ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo… Egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e 7 della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo (Ef 4,7.11-13)” (Benedetto XVI, 13 aprile 2011). Gina Tincani cercava la santità? La Tincani voleva diventare santa? Sì, certamente. Le piaceva una santità semplice e audace che riassumeva nella dimenticanza di sé e nel dovere compiuto sempre e per amore. La santità aveva per lei lo splendore e il calore del fuoco. Ripeteva: “L’amore di Dio è un fuoco e ha bisogno di essere alimentato per non spegnersi. Più si è poveri, più si raccoglie combustibile per mantenere acceso il fuoco: i poveri raccolgono anche i fuscelli. Possiamo accettare questo paragone per i nostri cuori che non hanno grandi sacrifici da buttare nella fornace per fare divampare il fuoco; ma possono raccogliere le piccole cose, tutti gli elementi della nostra psicologia e della nostra attività per far divampare in noi il fuoco dell’amore di Dio. Le abbiamo queste piccolezze giornaliere, adoperiamole! Andiamo incontro con gioia ai piccoli sacrifici, ai pesi, alle contrarietà. Sono piccole cose inutili se non le raccogliamo, ma se le buttiamo nel fuoco, divamperanno trasformandosi” (1938). Scriveva ancora: “Cercate la perfezione anche nelle piccole cose. In questi ultimi tempi la Chiesa ha canonizzato persone che si sono fatte sante con forme di virtù quotidiana, senza apparenza di fatti straordinari: si vede che Dio gradisce che ci si faccia santi così” (1934). Era del 1925 la beatificazione di Bernadette Soubirous, la canonizzazione di Teresa di Lisieux e di Giovanni Battista Maria Vianney. Il 9 luglio 1933 veniva beatificato il piccolo Domenico Savio, tutte persone semplici. S. Bernadette 8 S. Teresa di Lisieux S. Curato d’Ars S. Domenico Savio La virtù quotidiana della Tincani si esplicava in maniera concreta e gioiosa: viveva ogni attimo amando, contemplando e agendo senza ambizioni di sorta, in semplicità e limpidezza di intenzione, in una comunione familiare con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, nella ricerca e nel compimento della sua volontà. Era facile per Gina vivere così? Veramente in lei c’erano i pericoli di un temperamento volitivo, vivacissimo, impetuoso, portato ad intervenire subito di fronte ad ogni ingiustizia; ma attenta nel governare il proprio mondo interiore, la Tincani dominava il suo temperamento e aveva l’abitudine di dare il primo posto alla carità. Sappiamo dalle sorelle Bice e Angiolina Tincani che già da adolescente, dal primo incontro con Dio nei Sacramenti, Gina aveva incominciato a controllare il suo temperamento esuberante. Tra quelli che le sono vissuti accanto qualcuno l’ha vista diventare sempre migliore, soprattutto nella bontà, nella dolcezza, nel silenzio d’adorazione. Altri dicono che quando l’hanno conosciuta era già una persona che viveva ad un livello superiore al normale, al quale doveva essere salita da tempo. Una universitaria sostiene di aver veduto la Tincani da sempre determinata a esercitare le virtù in modo eroico: “Era un genio. La sua vita è stata un continuo cammino di perfezione: non ha mollato mai”. Quali Santi amava in particolare? Sembra che gli interlocutori della piccola Gina non fossero tanto i Santi quanto la Madonna, con la quale abitualmente conversava, e Gesù, scoperto nei Sacramenti e contemplato con viva partecipazione nei bei Crocifissi delle vallate del Cuneese. Ma poi Santi grandi si fecero strada nei suoi pensieri e nel suo cuore: nella giovinezza, a Bologna, incontrò san Domenico, che le insegnò a studiare e a cercare l’armonia tra scienza e fede; a Roma divenne una grande amica di Santa Caterina che non lascò più. San Domenico e Santa Caterina, insieme a San Tommaso d’Aquino, divennero suoi amici, suoi modelli e suoi maestri. Grado eroico delle virtù della Tincani Luigia Tincani ha raggiunto la tappa di “Venerabile” perché ha esercitato le virtù in modo eroico. La Tincani esercitò sempre le virtù naturali, ma giunse all’eroismo perché lasciò libero Dio di lavorare in lei, si lasciò trasformare da Dio. Chi l’ha conosciuta l’ha vista esercitare le virtù cristiane, teologali, cardinali e i doni dello Spirito Santo in grado eroico, sia per il modo di agire, pronto, facile, 9 Breve storia della causa di canonizzazione di Luigia (Gina) Tincani Nel 1987, a undici anni dalla morte della Serva di Dio Madre Luigia Tincani, avvenuta il 31 maggio 1976, iniziava presso il Tribunale ordinario del Vicariato di Roma l’inchiesta diocesana sulla sua vita, virtù e fama di santità, su richiesta delle Missionarie della Scuola testimoni, con la loro Superiora generale Anna Maria Balducci, delle virtù della loro Fondatrice. Le Missionarie, sollecitate da autorità ecclesiastiche, da amici e da discepoli, a seguito di una reale e diffusa fama di santità, hanno chiesto di proporla come modello di vita domenicana contemplativa e missionaria inserita nel mondo contemporaneo per attuare l’apostolato della verità, la caritas veritatis. Un particolare interessante. tra i Prelati che sollecitarono la causa c’era l’allora Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il Cardinal Pietro Palazzini, informato da una suora che assisteva nella malattia Madre Tincani di quanto fosse grande la sua pazienza nel dolore. Cardinale Pietro Palazzini La Superiora generale Anna Maria Balducci, che era vissuta accanto alla Tincani come Segretaria personale, Maestra di formazione e Consigliera generale, ben consapevole del dovere di condividere nella Chiesa e nel mondo un tale dono di Dio, si adoperò con alacre prontezza per avviare e portare avanti il processo di canonizzazione. Fu vicina con intelligenza e prudenza alle sorelle e agli studiosi che collaborarono alla stesura della Relazione storica e della Positio, la raccolta dei documenti e delle testimonianze che provano la virtù dei candidati alla santità. Fece una testimonianza molto importante per profondità di conoAnna Maria Balducci scenza e ricchezza di particolari. 12 La Missionaria Loretta Sadler collaborò attivamente allo svolgimento del processo diocesano: conseguì il Diploma di Postulatore presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, fu molto attiva nell’organizzare le sedute dei testimoni presso il Vicariato di Roma, corresse tutte le trascrizioni degli scritti della Madre Tincani e quando lasciò l’incarico per la segreteria del Rettorato della LUMSA continuò ad essere presente con il suo consiglio nel lavoro delle sorelle che con lei collaborarono. Il 25 febbraio 1987 Padre Innocenzo Venchi, O.P., Postulatore della causa di canonizzazione, presentò il supplice libello, con il quale chiedeva l’avvio dell’Inchiesta diocesana. Fra Innocenzo Venchi vedeva la santità della Tincani nella sua gioia: “Era sempre lieta. Vi confesso che personalmente Madre Tincani mi è sempre stata simpatica, non soltanto per il suo grande domenicanesimo, non soltanto per la sua immensa passione cateriniana, ma proprio per questa sua fisionomia umana e religiosa di letizia, per cui con Madre Tincani si poteva anche ridere, sorridere, scherzare”. Sua Eminenza il Cardinale Ugo Poletti, Vicario generale di S. S. Giovanni Paolo II per la Diocesi di Roma, emetteva il 21 novembre 1987 l’Editto concernente l’avvio di detta inchiesta. Il Cardinale Poletti aveva conosciuto di persona Madre Tincani e ne apprezzava in particolare l’amore alla Chiesa e la prudenza nel governo. Rilevava l’impegno a vivere intensamente, pienamente, senza limitazione, senza discussione la dimensione spirituale della vita. In data 23 dicembre 1989 la Congregazione per le Cause dei Santi emetteva il Nulla-Osta per l’apertura del processo diocesano. Loretta Sadler Fra Innocenzo Venchi, o.p. Cardinale Ugo Poletti 13 Il 7 febbraio 1990 si teneva la I Sessione pubblica in presenza di Sua Eminenza il Cardinale Ugo Poletti e veniva nominato presidente del Tribunale Mons. Gianfranco Bella, intelligente conoscitore delle persone, che si avvicinò con grande interesse e con crescente devozione alla figura eccezionale di Madre Tincani, ammirandone la soprannaturale sapienza e bontà. Mons. Gianfranco Bella Con decreto 17 marzo 1992 Sua Eminenza il Cardinale Camillo Ruini, succeduto al Cardinal Poletti, nominò una Commissione di periti in discipline storico-archivistiche con l’incarico di compiere un’accurata indagine sia di tutti gli scritti inediti della Serva di Dio, sia di tutti i documenti in qualsiasi modo pertinenti alla causa. Anche il Cardinal Ruini già conosceva la Tincani per la sua presenza silenziosa ma attiva nel mondo della Chiesa e della cultura di Roma, e ne aveva profonda stima, come si espresse nel corso degli incontri per il processo diocesano e alla sua conclusione, quando ne tratteggiò magistralmente il profilo spirituale. Mons. Gianfranco Bella Il prof. Nicola Raponi veniva nominato dal Cardinale Presidente della Commissione storica, ruolo che svolse in maniera competente e affettuosa. Docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, fu un accurato ricercatore della storia di Luigia Tincani e ne diventò un ammiratore e, potremmo dire, un figlio spirituale. Da lei si sentì accompagnato nella sua dolorosissima ultima malattia. Noto studioso delle Congregazioni contemporaProf. Nicola Raponi nee, il professor Raponi colse e apprezzò l’originalità della formula con la quale Luigia Tincani realizzò la sua vocazione; ne sottolineò la convinzione risoluta, basata sull’esperienza personale e familia- 14 re, della necessità di una presenza evangelicamente fermentatrice e professionalmente esemplare nella scuola pubblica; la valorizzazione dello studio e della cultura; la predilezione per un apostolato intellettuale di penetrazione. Ne colse la profonda interiorità che dava il senso di una spiritualità animata da un vivissimo senso del soprannaturale. Madre Tincani gli si rivelava sempre meglio come donna impegnata in un cammino interiore verso una vita spirituale più piena e come maestra autentica di spiritualità, una spiritualità armoniosa, serena, che fa leva su una concezione non conflittuale del rapporto fra natura e grazia, sull’idea che la grazia perfeziona la natura; che la vita spirituale non si basa sul timore ma sulla virtù dell’umiltà e sull’abbandono fiducioso nel Signore. Per quanto riguarda l’esercizio delle virtù, colpisce in modo particolare l’elogio ch’essa continuamente fa della virtù della carità. Il professor Alberto Monticone, noto studioso di storia della Chiesa, rilevò in particolare l’importanza che ebbe per la Tincani la formazione dei laici e l’associazionismo femminile di inizio secolo, il suo impegno a favore della donna che studia, la sua sintonia con il pensiero dei Papi del suo tempo. Prof. Alberto Monticone Fra Alessandro Cortesi o.p. colse in Madre Tincani l’anima domenicana dell’ evangelizzatrice, ne ammirò la spiritualità, la capacità di donazione totale a Dio, la fedeltà alle intuizioni ed iniziative che ha rese operative, sia nella Congregazione religiosa da lei fondata, sia nell’ambito dell’educazione in generale, con particolare riferimento alla scuola, specie quella pubblica. Fra Alessandro Cortesi, o.p. 15 I risultati dell’inchiesta diocesana sono raccolti nella Copia Pubblica che comprende 12 volumi. Nel Congresso celebrato il 15 marzo 2002 il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, S. Em. Card. Giuseppe Saraiva Martins, emise il Decreto di validità dell’Inchiesta diocesana sulla vita, virtù e fama di santità della Serva di Dio Luigia Tincani. Padre Innocenzo Venchi O.P., Postulatore della causa, il 13 maggio 2002, presentò quale Collaboratrice la Missionaria della Scuola Cesarina Broggi, perché stendesse la Positio super virtutibus, sotto la direzione del Relatore, Mons. José Luis Gutiérrez Gómez che svolse con la nota competenza il suo compito. La Positio fu ultimata il 28 dicembre 2004, essendo in carica il Postulatore dell’Ordine Domenicano, fr. Vito Tomàs Gòmez, sempre molto fiducioso nel cammino della Tincani verso la santità. Cardinale Giuseppe Saraiva Martins 18 Cesarina Broggi Fra Vito Gomez, o.p. Il Segretario di Postulazione, Francesco Ricci, o.p. ha il merito particolare di aver suggerito la traslazione di Madre Tincani dal cimitero del Verano alla Basilica di S. Maria sopra Minerva, insieme al Padre Fanfani, confondatore. Fra Francesco Ricci, o.p. Il Promotore della Fede, Mons. Sandro Corradini, fu al corrente fin dall’inizio dei lavori per la relazione storica di cui il professor Raponi lo teneva informato. Monsignor Sandro Corradini Il Cardinale Angelo Amato, succeduto al Cardinal Saraiva Martins, ha seguito con viva partecipazione il percorso della Madre Tincani nelle tappe del suo cammino nella Congregazione dei Santi di cui è ora Prefetto e ha gioito insieme alle Missionarie della Scuola del decreto sulle virtù eroiche del 9 giugno 2011. Al suo nome resta infatti legato l’evento. Cardinale Angelo Amato Il 27 giugno 2011 il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza privata il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e ha autorizzato la Congregazione a promulgare il Decreto riguardante le VIRTÙ EROICHE della Serva di Dio Luigia (Gina) Tincani. 19 La Superiora Generale Livia Violoni, in carica negli anni della consegna della positio e al momento della dichiarazione delle Virtù eroiche di Madre Luigia Tincani, è grata al Signore del riconoscimento dato alla vita e alla dottrina della Fondatrice di cui custodisce ora il carisma. Livia Violoni Non dimentichiamo in queste pagine chi ha reso possibile ricostruire con tanta esattezza la vita di Luigia Tincani e documentare le sue virtù: le Missionarie Rosangela Seneci e Domenica Anagni, custodi dell’Archivio, con un lavoro attentissimo e diligente compiuto per anni, con fede e con la perspicacia di chi conosce le cose di Dio, seppero conservare tanto materiale prezioso. Rosangela Seneci Domenica Anagni Un grazie particolare a Padre Eszer, per i consigli dati durante tutto lo svolgimento della causa. Egli era stato per anni il cantore della Settimana Santa a Villa Ave Maria: conosceva Madre Tincani e si stimavano a vicenda. Prof. P. Ambrosius M. Eszer, o.p. 20 Chiunque ricevesse grazie per l’intercessione della Venerabile LUIGIA TINCANI, Fondatrice delle Missionarie della Scuola, è vivamente pregato di darne comunicazione alla: CURIA GENERALIZIA delle Missionarie della Scuola Via Appia Antica, 226 00178 Roma Tel. 06784411 Fax 0678441124 e-mail: [email protected] www.missionariedellascuola.it Segnalo i seguenti indirizzi di persone che come me desiderano essere informate sul corso del Processo della Venerabile LUIGIA TINCANI. Firma, indirizzo proprio e indirizzo delle persone segnalate: 1 2 3 CURIA GENERALIZIA delle Missionarie della Scuola Via Appia Antica, 226 – 00178 Roma 22 CURIA GENERALIZIA delle Missionarie della Scuola Via Appia Antica, 226 00178 Roma www.missionariedellascuola.it Impaginazione e stampa a cura di VICIS SRL Viale delle Provincie, 37 00162 Roma www.vicis.it Finito di stampare nel mese di Ottobre 2011