PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2005-2006 (DD 466 - 29.11.04) BANDO REGIONALE 2005-2006 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 284 - 28.11.05–BURP 13–30.03.06) LE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI: UN PROGETTO INTEGRATO DI PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA DELLE INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMISSIBILI Responsabile di progetto D’Ambrosio Rosa ASL 1 Torino - SS Epidemiologia ed Educazione Sanitaria Via della Consolata 10 - 10122 Torino [email protected] Tel. 011.5663025 – Fax 011.5663016 Referente/i di progetto Maggiorotti Piergiorgio ASL 1 Torino - Struttura Complessa Attività Consultoriali-ISI-Informahandicap Via S.Secondo 29 Torino [email protected] Tel. 011.5662413 – Fax 011.5662480 Burroni Paola ASL1 Torino - Struttura Complessa Sert Via S. Secondo 29 [email protected] Tel. 011.5662202 – Fax 011.5662284 Dal Conte Ivano ASL 3 Torino - Ospedale Amedeo di Savoia Ambulatorio Infezioni Sessualmente Trasmissibili Referente C.so Svizzera 164 [email protected] Tel. 011.4345366 – Fax 011.4393798 Gioito Mariarosa ASL 4 - Struttura Semplice Consultori Familiari e Medicina di Comunità Partner MIUR LILA Anlaids Filone tematico Azione 18 Sessualità e infezioni sessualmente trasmesse Prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse e delle gravidanze indesiderate nel setting comunità, scuola e servizio sanitario con target i ragazzi e gli adolescenti attraverso interventi informativi, educativi, formativi ed organizzativi di promozione di conoscenze ed abilità. Filone tematico Azione 19 Sessualità e infezioni sessualmente trasmesse Promuovere e facilitare l’accesso alla diagnosi delle IST e al test HIV nel setting servizio sanitario e comunità attraverso interventi informativi, educativi, formativi ed organizzativi. Destinatari finali Destinatari intermedi Adolescenti 14/19 anni Insegnanti Genitori Setting La Scuola l’Ospedale i Consultori Familiari Integrazione con azioni locali Rete Città Sane Piani di Zona, Rete IST.NET Circoscrizioni Tipologia dell’intervento Informativo Comunicativo Formativo Educativo Organizzativo Sviluppo di comunità Ambientale Altro Durata Annuale x x x x x ProSa on-line: P0775 VALUTAZIONE PROGETTO: 32/32 FINANZIAMENTO : € 25.000 ABSTRACT Contesto di partenza Le infezioni a trasmissione sessuale sono in aumento come sottolineato dai dati a livello europeo, italiano e regionale. Tra gli adolescenti, e non solo, ad esclusione dell’HIV, sono poco conosciute e se ne sottostima sia la gravità che la diffusione. Va poi evidenziato come vi sia una scarsa integrazione tra organismi istituzionali che devono occuparsi del problema in modo trasversale. Razionale Una strategia operativa che si proponga di affrontare e modificare competenze cognitive, emozionali e comportamentali non può, se vuole essere efficace, che utilizzare competenze diverse e porsi come sistema trasversale capace di aggredire il problema nei suoi molteplici aspetti. L’efficacia di un progetto di promozione della salute si sostanzia nella multidisciplinarietà e nella trasversalità dell’azione; l’utente deve essere accompagnato nelle diverse fasi del suo percorso verso la consapevolezza. Obiettivi Creare consapevolezza dell’esistenza e della diffusione delle IST. Far acquisire competenze personali per individuare i rischi ed assumere comportamenti corretti. Facilitare il percorso sanitario di diagnosi e terapia anche attraverso l’accesso facilitato all’ospedale, mediante l’uso di metodiche di diagnosi rapida e attraverso la sperimentazione di nuove forme di comunicazione dei risultati attraverso canali innovativi (internet) Metodologia Indagine bibliografica per il reperimento di dati aggiornati sulla situazione epidemiologica locale. Azione sui fattori predisponenti (percezione del rischio, credenze, atteggiamenti, conoscenze) all’interno del setting scuola con un percorso di “peer education” e l’uso del filmato didattico, realizzato da un gruppo di giovani con l’aiuto di esperti. Azione sui fattori rinforzanti (insegnanti, famiglia, operatori sanitari, gruppo dei pari): All’interno del setting scuola per gli insegnanti ed i genitori ai quali sarà offerto un percorso di formazione con esperti della materia; ciò al fine di supportare gli adolescenti nel loro percorso di consapevolezza. All’interno del setting “servizi sanitari” per gli operatori cui sarà offerto un percorso di formazione sul counselling al fine di migliorare l’accoglienza e l’accompagnamento dell’utente. All’interno del setting “spazio giovani” (ARIA) per il gruppo dei “peer educator” che sarà seguito da personale specializzato in un percorso di apprendimento sul tema specifico IST e sulle tecniche di comunicazione. Azione sui fattori abilitanti (disponibilità dei servizi, accessibilità ai servizi): Con l’apertura di spazi pomeridiani all’interno dei consultori familiari dove sarà prevista sia la presenza di personale sanitario preparato sui temi specifici e sulle tecniche di counselling che la presenza di un “peer educator”. Con la definizione di un accesso privilegiato di accesso protetto all’ambulatorio specialistico per IST dell’Ospedale Amedeo di Savoia che lavorerà in sintonia e coerenza con i consultori e servizi coinvolti Attività Rapporti con il MIUR e con le scuole per l’adesione e la definizione del programma. Corsi di formazione per insegnanti e genitori Corsi di formazione per il personale sanitario Percorso di formazione per il gruppo dei “peer educator” Apertura di spazi per incontri tra adolescenti con le modalità sopra esposte Definizione di un protocollo di accesso facilitato all’ambulatorio dell’Ospedale Amedeo di Savoia e attraverso l’adozione di tecniche di diagnosi e comunicazione rapida Incontri delle classi con il gruppo dei “peer educator” Produzione di materiali informativi Valutazione Valutazione di processo: L’attivazione degli spazi ed il loro funzionamento Stesura del protocollo di accesso all’ospedale e la sua applicazione : valutazione del numero di accessi e prevalenza IST diagnosticate Il rispetto dei tempi e delle modalità previste per l’attivazione dei corsi di formazione e dei percorsi di “peer education” Valutazione di gradimento Adesione di insegnanti e genitori agli incontri con gli esperti Continuità della partecipazione degli operatori ai corsi di counselling Numero di utenti che usufruiranno dei servizi disponibili ( questionario ospedaliero specifico) Valutazione attraverso questionari a quanti parteciperanno alle diverse fasi del progetto. CONTESTO DI PARTENZA L’Asl 1 di Torino ha avviato nell’anno scolastico 2004/2005 un programma di peer education nelle scuole superiori sul tema delle malattie sessualmente trasmissibili. Un gruppo di 15 allievi provenienti da quattro scuole superiori hanno seguito un percorso di formazione sia di tipo tecnico sullo specifico argomento, sia di tipo relazionale; il gruppo è stato condotto dalla dott.ssa Antonella Ermacora e si è avvalso del supporto tecnico della dott.ssa Maria Rosa Giolito, ginecologa dell’Asl 4 e del dott. Ivano Dal Conte responsabile dell’Ambulatorio Malattie Sessualmente Trasmissibili del Presidio Ospedaliero Amedeo di Savoia. Alla fine del periodo di formazione il gruppo ha deciso di produrre un filmato da utilizzare come Presidio didattico da utilizzare negli incontri in aula. Il filmato diviso in tre parti è stato realizzato con la collaborazione … La prima parte racconta una storia a due finali che introduce il tema dei rapporti sessuali protetti; la storia è stata interpretata dagli stessi ragazzi. La seconda parte è dedicata a domande fatte ai compagni e la terza è un’intervista agli “esperti”. Nei primi incontri dei peer eductor con le classi è stata espressa l’esigenza, da parte degli studenti, di avere un punto di riferimento nel quale incontrare i peer educator nel caso vi fosse l’esigenza di approfondire alcuni aspetti del problema. Per dare risposta a questa domanda si è verificata la possibilità con i consultori delle ASL 1 e 4 di accettare che, negli spazi dedicati agli adolescenti, fosse presente un peer educator, richiesta che è stata accettata ed è in fase di organizzazione. Nella discussione con gli operatori dei Consultori è stata evidenziata la necessità di accogliere in modo adeguato gli adolescenti che arrivano ai servizi con problemi di malattie sessualmente trasmissibili; è, infatti, necessario individuare il problema, indirizzarli ad ulteriori esami per definire la diagnosi, accompagnarli nella terapia e aiutarli ad assumere comportamenti corretti al fine di eliminare o limitare i rischi di un nuovo contagio, ma anche di trasmettere ad altri l’infezione. Per l’aspetto legato al percorso diagnostico, grazie alla collaborazione con ASL 3 ( Ambulatorio Infezioni Sessualmente trasmissibili dott. Dal Conte) , è nata l’idea di una procedura che permetta un accesso “privilegiato” degli adolescenti all’ambulatorio delle IST dell’Ospedale Amedeo di Savoia. Per quanto attiene al miglioramento delle capacità relazionali degli operatori nell’accogliere ed accompagnare una popolazione particolare come quella degli adolescenti, è sembrato opportuno prevedere una formazione in counselling mirata al problema specifico delle MST. Tale attività viene svolta da anni, con successo, nelle strutture sanitarie inglesi; ed è proprio dalle valutazioni effettuate in Inghilterra è apparso chiaro come una strategia operativa che si proponga di affrontare e modificare competenze cognitive, emozionali e comportamentali non può, se vuole essere efficace, che utilizzare competenze diverse e porsi come sistema trasversale capace di aggredire il problema nei suoi molteplici aspetti. L’efficacia di un problema di promozione della salute si sostanzia nella multidisciplinarietà e nella trasversalità dell’azione; l’utente deve essere accompagnato nelle diverse fasi del suo percorso verso la consapevolezza. DIAGNOSI EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA Le infezioni sessualmente trasmesse condividono, con diverse sfumature, una via di trasmissione comune; quindi, la loro importanza epidemiologica è correlata alla variabilità storica e geografica della natura delle relazioni sessuali umane. Le etiche e le pratiche sessuali variano enormemente a seconda del tempo e del luogo: così si spiega la variabilità delle MST. In sintesi, queste malattie evidenziano le strettissime relazioni esistenti tra fattori biologici, medici, culturali e politici che influenzano le caratteristiche epidemiologico-cliniche di una data malattia. Le MST sono importanti perché le loro complicazioni occupano una posizione nelle prime 5 cause mondiali di malattie. Nelle donne in età riproduttiva sono seconde solo alle cause di malattie dovute alla gravidanza. Esse costituiscono una importante causa di: • Malattia acuta • Sterilità • Disagio psicologico • Morte Le loro conseguenze a lungo termine possono essere molto gravi, in particolare nella donna e possono affliggere secondariamente anche i neonati. Sono oltre 30 i patogeni responsabili delle MST; la maggior parte delle forme batteriche sono curabili facilmente, mentre le forme virali sono spesso caratterizzate da cronicità e gravità clinica come l’AIDS; spesso sono asintomatiche e provocano danni in modo silenzioso. E’ dimostrata non soltanto una relazione tra MST ed HIV, ma anche una interazione; molto spesso l’epidemia di AIDS è preceduta da una epidemia di MST così come molte misure di prevenzione della trasmissione sessuale di HIV e MST sono simili. Quando è presente una MST è presente una infiammazione della mucosa vaginale; questo stato richiama in loco le cellule ospiti per HIV, si attivano, inoltre le cellule dendritiche ; in tal modo si crea la condizione sia per un aumento di suscettibilità all’infezione da HIV che per un aumento della contagiosità. Le MST facilitano quindi la trasmissione di HIV; pertanto, la loro diagnosi precoce ed il trattamento costituiscono una strategia di prevenzione dell’AIDS. Alcuni esempi di rischio relativo di contrarre HIV in presenza di MST: o Condilomi RR 6 o Uretrite RR 5.8 o Gonorrea RR 4.8 o Chlamydia RR 3.6 Le stime OMS calcolano in oltre 340 milioni il numero annuo delle nuove infezioni. I fattori che influenzano l’incremento delle MST sono: • Cambiamento delle abitudini sessuali o Inizio precoce dei rapporti sessuali o Maggiore promiscuità sessuale • Largo uso dei metodi contraccettivi • Maggiore mobilità della popolazione mondiale o Turismo o Lavoro o Flussi migratori Poiché queste condizioni sono più spesso caratteristiche del comportamento degli adolescenti e dei giovani adulti, è essenziale poter lavorare con questo target per limitare i rischi di contagio. Le azioni della prevenzione possono essere così sintetizzate: • Abolire il silenzio, la stigmatizzazione e la vergogna • Informare e Formare • Dare opportunità ai più giovani di affrontare con abilità le difficoltà della vita però anche: • Creare servizi “friendly” • Promuovere i test diagnostici • Coinvolgere i giovani nella prevenzione ed inoltre: • Coinvolgere le persone sieropositive o coinvolte nel problema MST • Creare il supporto sociale • Raggiungerei gruppi più vulnerabili E’ su questa strada che vogliamo cominciare a muoverci. Il comportamento sessuale nell’adolescenza è determinato da una bassa percezione del rischio. Caratteristica di questa fase di età è il credere di avere il “controllo del proprio destino”; tale atteggiamento è proprio dello sviluppo psicologico dell’adolescente ed è legato specificamente al contesto culturale1. Per questo motivo , dato il diverso grado di maturità (biologica, cognitiva e psicosessuale) presente negli adolescenti, nonchè il livello di conoscenza, le esperienze sessuali già vissute, le skills personali, i contesti socioculturali di provenienza, i programmi di prevenzione indirizzati a questo gruppo di popolazione devono avere una prospettiva che tenga conto dello sviluppo psicologico. TRASFERIBILITA’ DI PROVE DI EFFICACIA DISPONIBILI E ESEMPI DI BUONA PRATICA Dall’analisi di studi effettuati negli Stati Uniti,2 emerge che i programmi efficaci di prevenzione delle MTS dovrebbero applicare le teorie del cambiamento di comportamento, comprendere gli atteggiamenti degli adolescenti, considerare la loro scala di valori e sollecitare l’input da parte degli adolescenti stessi. Altri autori sottolineano che i programmi di prevenzione basati sulle teorie del cambiamento di comportamento danno risalto all’autoefficacia ed all’aumento motivazionale che possono fornire agli adolescenti le competenze per modificare comportamenti a rischio3. A tutto questo si deve aggiungere, come viene sottolineato da uno studio canadese4, che tali risultati non sono raggiungibili qualora i programmi non siano pensati in modo “sensibile e specifico” sui bisogni dell’adolescente. Non va infine sottovalutata l’importanza di un’azione trasversale e multidisciplinare che accompagni l’adolescente dall’acquisizione di conoscenze alla soluzione del suo problema personale. Bibliografia 1. Baker JG, Rosenthal SL. Psychological aspects of sexually transmitted infection acquisition in adolescent girls: a developmental perspective. J Dev Behav Pediatr. 1998 Jun;19(3):202-8. 2. McEvoy M, Coupey SM. Sexually transmitted infection. A challenge for nurses working with adolescents. Nurs Clin North Am. 2002 Sep;37(3):461-74. 3. D'Souza CM, Shrier LA. Prevention and intervention of sexually transmitted diseases in adolescents. Curr Opin Pediatr. 1999 Aug;11(4):287-91. 4. Steenbeek A. Empowering health promotion: a holistic approach in preventing sexually transmitted infections among first nations and inuit adolescents in Canada. J Holist Nurs. 2004 Sep;22(3):254-66. MODELLI TEORICI DI CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI E STILE DI CONDUZIONE DEL PROGETTO Il progetto, utilizzando il percorso previsto dal modello Precede/Procede, ha preso in considerazione sia i dati epidemiologici che ci mostrano una realtà certamente poco rassicurante per quanto attiene alla diffusione ed al trend in ascesa delle MST; sia i comportamenti sessuali e gli stili di vita propri degli adolescenti; sia, infine, i modelli di buona pratica riportati in letteratura per la conduzione di un programma di promozione della salute sui temi di interesse. Pertanto, al fine di modificare sia la percezione del rischio che le conoscenze, che i comportamenti, è necessario mettere in atto un’azione trasversale che agisca sui fattori predisponesti, rinforzanti ed abilitanti. Infatti, se è necessario offrire ai ragazzi una corretta informazione, è anche necessario costruire intorno a loro una rete di adulti che possano supportarli nei loro dubbi e nelle loro scelte; ma sarà altrettanto utile che i Servizi siano disponibili e preparati ad accogliere la domanda che arriva da una popolazione emotivamente fragile e molto sensibile al “giudizio” che arriva dal mondo degli adulti. Da queste considerazioni nascono le “azioni” del progetto che si possono così riassumere: Azione sui fattori predisponenti (percezione del rischio, credenze, atteggiamenti, conoscenze) all’interno del setting scuola con un percorso di “peer education” e l’uso del filmato didattico, realizzato da un gruppo di giovani con l’aiuto di esperti. Azione sui fattori rinforzanti (insegnanti, famiglia, operatori sanitari, gruppo dei pari): All’interno del setting scuola per gli insegnanti ed i genitori ai quali sarà offerto un percorso di formazione con esperti della materia; ciò al fine di supportare gli adolescenti nel loro percorso di consapevolezza. All’interno del setting “servizi sanitari” per gli operatori cui sarà offerto un percorso di formazione sul counselling al fine di migliorare l’accoglienza e l’accompagnamento dell’utente. All’interno del setting “spazio giovani” (ARIA) per il gruppo dei “peer educator” che sarà seguito da personale specializzato in un percorso di apprendimento sul tema specifico IST e sulle tecniche di comunicazione. Azione sui fattori abilitanti (disponibilità dei servizi, accessibilità ai servizi): Con l’apertura di spazi pomeridiani all’interno dei consultori familiari dove sarà prevista sia la presenza di personale sanitario preparato sui temi specifici e sulle tecniche di counselling che la presenza di un “peer educator”. Con la definizione di un accesso privilegiato e protetto all’ambulatorio specialistico per IST dell’Ospedale Amedeo di Savoia che lavorerà in sintonia e coerenza con i consultori e servizi coinvolti . Lo scopo finale del coinvolgimento di tante persone e strutture diverse è quello di ampliare il dibattito su un problema spesso sottaciuto; è, infatti, di grande importanza far sì che i comportamenti “protettivi” siano condivisi e acquisiscano un “valore aggiunto” per quella parte di popolazione che ha più bisogno di “prendersi cura di sé” e di assumere la prevenzione come stile di vita. GERARCHIA DI OBIETTIVI CONGRUENTI CON LA DIAGNOSI EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA gerarchia predisponente Risultato diagnosi Carenza di conoscenze abilitante Valori ed atteggiamenti aumentano il rischio che Obiettivo Creare consapevolezza dell’esistenza e della diffusione delle MST Far acquisire competenze personali per individuare i rischi ed assumere abilitante Difficoltà di accesso ai servizi rinforzante Supporto poco attivo da parte di genitori ed insegnanti rinforzante Carenze relazionali degli operatori sanitari specifiche comportamenti corretti Facilitare il percorso sanitario di diagnosi e terapia anche attraverso l’accesso facilitato all’ospedale Aumentare negli insegnanti e genitori le conoscenze e le competenze per essere di maggior supporto ai ragazzi Percorso di formazione sul counselling al fine di migliorare l’accoglienza e l’accompagnamento dell’utente PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ Chi fa Peer educator Peer educator Esperti Esperti Counselor Gruppo di lavoro Personale Consultori Gruppo di lavoro Gruppo di lavoro Gruppo di lavoro Gruppo di lavoro Che cosa Preparazione incontri con le classi Incontri con le classi Incontri con insegnanti e genitori Consulenza ai peer educator Formazione operatori Protocollo percorso diagnostico Riorganizzazione spazi adolescenti Coordinamento delle attività, rapporti con la scuola, con l’amministrazione locale, con la rete IST.NET Valutazione di percorso Valutazione di risultato Stesura report Entro quando Da giugno a settembre 2006 Da ottobre 2006 a marzo 2007 Da novembre 2006 a febbraio 2007 Da giugno 2006 a marzo 2007 Da ottobre a dicembre 2006 Da giugno a luglio 2006 Da giugno 2006 Tutto il periodo di attività Tutto il periodo di attività Da aprile a giugno 2007 Luglio 2007 ALLEANZE PER LA SALUTE TRA GLI ATTORI INTERESSATI Il lavoro sarà svolto in setting diversi (scuola, consultori, ospedale, aule di formazione, spazio giovani), e prevede attività molto diverse tra loro (peer education, formazione degli operatori, incontri con genitori ed insegnanti, accoglienza presso i servizi, percorso diagnostico); questo perché si è scelto di lavorare in modo trasversale affrontando la problematica da più parti. Perché il lavoro risulti organico è dunque necessario creare un gruppo di coordinamento forte a cui partecipi almeno un rappresentante per ognuna delle strutture interessate, così che tutti siano informati tempestivamente di eventuali criticità su cui sarà necessario intervenire. Il gruppo di coordinamento si farà carico di mantenere i contatti con tutte le persone interessate, siano esse personale delle tre ASL coinvolte, siano esse personale di altri enti o consulenti esterni. Sarà cura del gruppo confrontarsi di volta in volta in modo assembleare o singolarmente con le varie figure che partecipano al progetto e comunicare, per iscritto, quanto deciso a tutti gli altri per richiederne il parere ed eventuali suggerimenti. Trimestralmente sarà redatto un rapporto sull’andamento del progetto perché tutti gli interessati possano essere aggiornati sullo stato di avanzamento delle diverse iniziative. PIANO PER LA VALUTAZIONE DI PROCESSO Chi fa Che cosa Entro quando Gruppo di coordinamento Verifica del rispetto del calendario degli interventi in aula Verifica di gradimento dell’intervento Nel periodo previsto per gli incontri Nel periodo previsto per gli incontri Nel periodo previsto per l’intervento Nel periodo Gruppo di coordinamento Gruppo di coordinamento Gruppo di Verifica delle presenze, modalità e tempi della formazione operatori Verifica delle modalità e Punto critico Indicatore processo Rispetto di almeno il 95% degli incontri calendarizzati Percentuale di almeno l’85% di giudizi positivi Strumento Rispetto del 95% delle modalità e dei tempi concordati Rispetto del 85% delle Foglio presenze Registro Questionario Registro coordinamento Gruppo di coordinamento Gruppo di coordinamento tempi degli incontri con insegnanti e genitori Verifica di gradimento dell’intervento Verifica del rispetto dei tempi per la stesura dei report intermedi e finali previsto per l’intervento Nel periodo previsto per l’intervento Nei tempi previsti modalità e dei tempi concordati Percentuale di almeno l’85% di giudizi positivi Rispetto del 95% dei tempi Questionario Report PIANO PER LA VALUTAZIONE DI RISULTATO Gerarchia predisponente abilitante abilitante rinforzante rinforzante Obiettivo(atteso di cambiamento) Maggiore consapevolezza dell’esistenza e della diffusione delle MST Competenze personali per individuare i rischi ed assumere comportamenti corretti Nuovo percorso di diagnosi e terapia con accesso facilitato all’ospedale Maggiori conoscenze di insegnanti e genitori Maggiori capacità relazionali degli operatori sanitari Indicatore quali e/o quantitativo Conoscenza del problema e delle modalità di prevenzione e diagnosi Individuare 2 competenze ritenute prioritarie Standard Strumento L’85% migliora le sue conoscenze L’80% migliora le competenze Questionario Tempi di accesso Rispetto dei tempi di accesso nel 90% dei casi Il 90% migliora le conoscenze Registro passaggi L’80% migliora le competenze Verifica con role play Conoscenza del problema e delle modalità di prevenzione e diagnosi Monitorare il corso di formazione Focus group su un campione Questionario RICADUTE DEL PROGETTO Il progetto può avere ricadute positive sui seguenti aspetti: • Personale sanitario formato con le tecniche del Counselling per una migliore accoglienza degli utenti ed in particolare degli adolescenti • Un Protocollo ASL/Ospedale per accelerare l’accoglienza e facilitare il percorso diagnosticoterapeutico delle MST per la popolazione di adolescenti • Valutazione della prevalenza di MST diagnosticate grazie al migliorato accesso all’Ospedale • Aprire un dibattito sulle problematiche legate alle MST tra genitori, insegnanti e ragazzi • Sperimentare un metodo didattico attivo da utilizzare su altre tematiche PIANO DI COMUNICAZIONE Tipologia di strategia Coordinamento gruppo progetto e partner Diffusione nelle organizzazioni e nelle comunità Metodi e strumenti Riunioni, Report Quando Durante tutto il periodo di lavoro Rapporti sulla metodologia e la valutazione del progetto saranno inviati alle scuole, alle circoscrizioni, al gruppo di lavoro “Città Sane” Presentazione risultati in sede di Congresso Società Scientifica Ad un anno percorso A fine progetto dall’inizio del Diffusione professionale Pagina web scientifica e per le MST Relazione a convegni, poster Sul sito ASL 1 Nelle occasioni opportune Ad un anno percorso dall’inizio DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO I materiali prodotti nel corso del progetto saranno : □ Il programma di lavoro □ I report periodici □ I materiali informativi per insegnanti e genitori □ I materiali del corso di counselling per gli operatori □ Poster e Comunicazioni □ Report di valutazione GRUPPO DI PROGETTO Nominativo D’Ambrosio Rosa Professionalità Medico di Sanità Pubblica Dal Conte Ivano Medico Infettivologo Maggiorotti Piergiorgio Giolito Mariarosa Burroni Paola Ranzani Fulvia Medico Ginecologo Neuropsichiatria infantile Ostetrica Servizio SS Epidemiologia ed Educaz. Sanit. ASL 1 Ambulatorio IST Amedeo di Savoia ASL 3 SC Attività Consultoriali ASL 1 SS consultori Familiari ASL 4 SC SERT Ruolo e compiti Coordinamento SC Attività Consultoriali ASL 1 Organizzazione spazi consultoriali Formazione Epidemiologia Educazione Sanitaria Esperto IST Esperto IST BUDGET Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa Auto/cofinanziamento Personale Dipendenti ASL/ASO A carico delle ASL/ASO di provenienza Consulente (peer education: 333 ore per un costo orario di € 30) Docenti Corso counselling Finanziamento richiesto 10.000 € di 5.000 € Peer educator 3.000 € Materiali Spese di gestione Lì Opuscoli informativi 4.500 € 2500 € Data Il Responsabile del progetto Il Referente Aziendale PES Il Direttore Generale del