notizie MME n.23 2013 INSIEME Notiziario di Cometa A.S.M.M.E. via Monte Sabotino, 12/A - Ponte San Nicolò (PD) - Tel. 049 8962825 - Fax 049 6888108 - [email protected] - www.cometaasmme.org IN QUESTO NUMERO Editoriale - MME - Malattie Rare - Solidarietà - Testimonianze n. 23 editoriale UN NATALE SPECIALE Quando il sorriso di un bimbo si spegne ci si preoccupa in quanto, di norma, ciò è dovuto ad un problema sanitario o ad un capriccio. Di fronte ad un capriccio, di solito, si passa oltre pensando che il bimbo deve imparare a crescere, ma quando il problema è di ordine sanitario ed è legato ad aspetti riguardanti le malattie genetiche, lo spegnersi di quel sorriso deve preoccupare sia i genitori che la società. La Costituzione, le leggi e le varie normative regionali, nazionali ed europee, in campo sanitario, contengono affermazioni di principio che mettono sempre al centro dell’attenzione la persona, anche nella sanità, ma tra il dire ed il fare, la distanza spesso è abissale. Vent’anni di storia di Cometa ASMME, nata per dare voce a pazienti con malattie metaboliche ereditarie che rappresentano un ramo importante delle malattie genetiche, confermano quanto dura è far capire alla politica che queste patologie fanno parte da sempre della storia e dell’evoluzione dell’uomo. Sono presenti nel patrimonio genetico di ogni individuo, pronte a manifestarsi secondo regole non scritte e poco prevedibili della natura. Con il progresso scientifico, che da alcuni decenni può contare su strumentazione, conoscenze e ipotesi di lavoro sempre più sofisticate e precise, le malattie genetiche non fanno più paura, anzi sono sempre più i casi di persone alle quali la diagnosi precoce della malattia consente ai pazienti una vita normale o quantomeno dignitosa e autosufficiente. I benefici in termini di qualità della vita, di risparmi di costi sanitari e sociali sono impareggiabili. La diagnosi precoce e una cura adeguata per una persona colpita da una malattia genetica, fanno la differenza tra l’inferno e la normalità, tra lo spegnersi del sorriso di un bimbo e l’aprigli un futuro di opportunità. La Regione Veneto, con la DGR 1308 del 23/07/2013, ha istituito lo screening neo- 2 natale allargato per le malattie metaboliche ereditarie. Il progetto prevede l’attivazione, presso l’UOC di Malattie Metaboliche Ereditarie dell’Azienda Ospedaliera di Padova, dello screening neonatale esteso per i difetti del metabolismo degli aminoacidi, degli acidi grassi e degli acidi organici. Inoltre prevede che il Centro valuti eventualmente altre patologie che potrebbero beneficiare di una diagnosi precoce quali le patologie lisosomiali. Nel corso dell’Assemblea annuale dell’Associazione, svoltasi a Padova il 9 novembre 2013 alla presenza dei dirigenti dell’Azienda Ospedaliera di Padova: Dr C. Dario, Dr G. Scanapieco, si è avuta la conferma che dal primo gennaio 2014 lo screening neonatale allargato sarà una realtà e tutti i nuovi nati nella Regione saranno sottoposti a screening. Al Centro di Padova afferiranno i nati nelle ULSS delle province di Padova,Treviso, Venezia e Belluno; al Centro di Verona quelli di Verona,Rovigo e Vicenza. Un risultato importante che vede premiata l’eccellente professionalità del Centro di Padova diretto dal Dr A. Burlina e consentirà a molti bambini di non spegnere il sorriso ma di guardare con maggior serenità e speranza al futuro. Nel corso dell’Assemblea è stato illustrato ed approvato di finanziare un progetto di ricerca riguardante lo “Screening neonatale allargato per la diagnosi delle malattie metaboliche ereditarie” con l’obiettivo di sviluppare un metodo in spettrometria di massa tandem che permetta la diagnosi della malattia di Pompe, la malattia di Fabry e la malattia di Gaugher su sangue intero e spot (DBS) della durata di due anni per un importo di circa 70.000,00 euro. Un momento di orgoglio per tutta l’Associazione che in questo modo vede gratificati i ventennali sacrifici dei tanti associati e simpatizzanti che si occupano in mille modi per raccogliere offerte e fondi da trasformare in strumentazione di laboratorio, borse di studio e progetti di ricerca nel campo delle MME. Non è ancora il momento di riposarsi, in quanto c’è da risolvere il problema della cura e assistenza del paziente diventato adulto poiché anch’egli ha il diritto di sorridere e di avere una vita dignitosa. C’è ancora molta strada da fare ma continueremo con determinazione a difendere i diritti dei nostri pazienti a fianco delle loro famiglie. Il Presidente Anna Maria Marzenta n. 23 MME 3 n. 23 MME dr. ALbErTo bUrLINA Situazione UOC MME Cari Genitori e Associati, anche il 2013 sta volgendo al termine. È stato un anno duro, molto impegnativo, che ha visto tutti noi quotidianamente coinvolti nello sforzo di realizzare i nostri sogni e farli diventare realtà. Una realtà che ha come unico scopo quello di salvare la vita e renderla migliore a tanti nostri pazienti. È stato un anno duro anche dal punto di vista emotivo: alcuni di quelli che credevamo lottassero con noi hanno scelto di voltarci le spalle. Nonostante tutte le difficoltà siamo riusciti a portare a casa le nostre vittorie. Tutto ciò è stato possibile grazie all’aiuto di tante persone come voi, che credono in questo progetto e nel nostro lavoro. Un grazie particolare agli associati di COMETA A.S.M.M.E. che hanno reso possibile tutto questo. Queste battaglie quotidiane ci hanno permesso di raggiungere questi obiettivi: 1) L’approvazione nel Piano Sanitario Regionale dell’Unità Complessa Malattie Metaboliche Ereditarie che ha trovato una corretta collocazione con la creazione di posti letto dedicati per i pazienti grazie alla sensibilità delle forze politiche e sociali. Questa è un forte riconoscimento al problema sanitario delle malattie metaboliche ereditarie. 2) L’avvio dello screening esteso a partire dal 1° gennaio 2014, fortemente voluto dall’Associazione per la prevenzione delle malattie metaboliche ereditarie e supportato con grande impegno dalla Direzione dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Voglio ricordare che l’Associazione supporta con 5 borse di studio questa attività dopo aver acquistato la strumentazione (due tandem mass spettrometri) che hanno reso possibile l’avvio dell’attività. 3) Uno staff medico rinnovato (Dott.ssa Francesca Furlan e Albina Tumullo), due medici a tempo indeterminato, con esperienza nel campo delle malattie metaboliche acquisita in altri Centri di cui vi allego un profilo. 4) La stabilizzazione della dott.ssa Cazzorla, psicologa, in grado di soddisfare le esigenze dei pazienti e delle loro famiglie 5) Infine a breve verrà bandito un posto di dietista a tempo indeterminato, in sostituzione della dietista, per assicurare quella continuità importante per la vita di ogni giorno. C’è ancora molto da fare, e più che mai serve l’impegno di tutti noi, ma gli obiettivi raggiunti sono molto soddisfacenti e servono come incentivo per andare avanti nella realizzazione del progetto di continuità assistenziale e di sviluppo di nuove linee di ricerca per le malattie metaboliche ereditarie. Alberto Burlina Direttore Struttura Complessa Malattie Metaboliche Ereditarie Azienda Ospedaliera – Università di Padova 4 n. 23 MME I NUoVI MEdICI DR.SSA ALBINA TUMULLO DR.SSA FRANceScA FURLAN La dottoressa Tumullo è nata a Foggia il 12/04/1977, nel 2002 si è laureata Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Foggia con votazione 110/110 e lode, con una tesi di laurea sperimentale in Pediatria con indirizzo Genetica Clinica. Trasferitasi a Bari, ha frequentato la Scuola di Specializzazione in Pediatria occupandosi in particolare dell’ambito neonatologico e nefrologico pediatrico, specializzandosi nel 2007 con votazione 50/50 e lode. Si è quindi trasferita a Londra presso l’UCL (University College of London), dove ha frequentato e conseguito un Master of Science (MSc) in Clinical Paediatrics nel 2008. Durante l’anno di permanenza ha frequentato come Fellow il reparto di Nefrologia e Dialisi del Great Ormond Street Hospital di Londra, avendo la possibilità di prendere parte all’attività assistenziale oltre che a studi clinici con collaborazioni internazionali. Nel 2011 ha conseguito il Dottorato di Ricerca presso l’Università degli Studi di Bari, avendo svolto attività di ricerca clinica e di laboratorio con interesse prevalente verso le malattie metaboliche ereditarie, presso il reparto di Malattie Metaboliche e Genetica Clinica dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Ha ampliato e focalizzato il proprio interesse verso le Malattie Metaboliche anche seguendo numerosi Corsi di Perfezionamento, conseguendo il relativo titolo, presso varie università italiane. Ha lavorato dapprima presso l’Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi e, successivamente e sino al 2013, presso l’Unità Operativa di Malattie Metaboliche e Genetica Clinica dell’Ospedale Pediatrico “Giovanni XXIII” dell’Azienda Universitaria Policlinico di Bari. Dal 4 gennaio 2014, lavora come pediatra presso l’Unità Operativa di Malattie Metaboliche ed Ereditarie dell’Azienda Ospedaliera di Padova. È autrice di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, oltre che di poster e presentazioni orali a convegni nazionali ed internazionali. La dottoressa Furlan è nata a Milano il 15/2/1975. Si è laureata in medicina e chirurgia nel 2000 con una tesi sperimentale di argomento metabolico e specializzata in pediatria nel 2007 con una tesi clinica sperimentale sui pazienti con acidosi organiche ad esordio neonatale sottoposti a trapianto di fegato. Dopo una iniziale esperienza di laboratorio svolto presso l’Ospedale San Paolo di Milano prima e poi presso il “Department of Pathology” del College of Physician and Surgeon della Columbia University di New York, dal 2001 ha potuto approfondire le proprie conoscenze e capacità cliniche frequentando fino al 2003 come borsista il Centro per le Malattie metaboliche alla Clinica DeMarchi e dal 2003 al 2007 la Scuola di Specializzazione in pediatria della facoltà di medicina dell’Università Milano-Bicocca. Al termine della specialità è stata assunta presso l’Unità operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva neonatale, dell’Ospedale San Gerardo, Monza, indi dal 1 Luglio 2008 al settembre 2103 ha svolto funzione di dirigente medico presso la Clinica Pediatica dell’Ospedale San Gerardo/Fondazione Monza Brianza per il bambino e la sua mamma, occupandosi della diagnosi e del follow up dei pazienti con malattie metaboliche. Dal 1 ottobre 2013 lavora come Dirigente di I livello presso l’Unità Operativa Complessa Malattie Metaboliche Ereditarie di Padova. Ha pubblicato 20 articoli ed è stata coautore di alcuni capitoli in ambito di malattie metaboliche ereditarie. È inoltre membro della società Italiana per lo Studio delle Malattie Metaboliche Ereditarie e lo Screening Neonatale (SIMMENS) e della Society for the Study of Inborn Errors of Metabolism (SSIEM); ha partecipato alla stesura di diversi Piani TerapeuticoDiagnostico-Assistenziali (PDTA) nell’ambito del progetto della Regione Lombardia per le Malattie rare (es leucinosi, mucopolisaccaridosi, ciclo dell’urea, glicogenosi epatiche e muscolari); è stata coinvestigatore per studi clinici di fase III sulle malattie di accumulo lisosomiale (Fabry, Pompe, MPS II, MPS IV, MPS IV) e per lo studio sperimentale internazionale randomizzato controllato sull’utilizzo del surfattante precoce nei neonati very low birth weight; è stata relatore a congressi scientifici nazionali in ambito di malattie metaboliche; partecipa regolarmente ad aggiornamenti scientifici (Congressi Nazionali e Internazionali) principalmente riguardanti l’ambito specialistico delle metaboliche ereditarie. 5 n. 23 MME SCrEENINg NEoNATALE IN VENETo: PAdoVA ProNTA A PArTIrE A gENNAIo, MA SArANNo LE SINgoLE ASL A doVEr AdErIrE Alberto Burlina: “Risposte in 72 ore e, per i casi positivi, ulteriori indagini e presa in carico” Padova - “Lo screening neonatale metabolico allargato è stato approvato dalla Giunta regionale del Veneto e sarà avviato dal 1 gennaio 2014 – spiega il Dott. Alberto Burlina, Direttore della Struttura Complessa Malattie Metaboliche Ereditarie dell’Azienda Ospedaliera – Università di Padova – Si tratta però di una prestazione che le singole ASL sono libere di offrire o meno: di fatto ogni ASL dovrà stipulare un contratto con l’Azienda Ospedaliera per poter attivare il servizio. Il costo dello screening per ogni neonato è stato stimato intorno ai 55 euro: praticamente nulla se si considera che un paziente affetto da malattia metabolica non immediatamente diagnosticata può riportare gravissimi danni neurologici, invalidità totale e necessiterà frequenti ricoveri ospedalieri durante tutta la vita”. “Fino ad ora non abbiamo notizie di ASL che non vogliano partecipare – spiega Anna Maria Mazenta, presidente dell’Associazione cometa Asmme, che alla struttura di Padova ha donato presidi per oltre un milione di euro – ma nel caso in cui qualcuno si tirasse indietro faremo di tutto perché i neonati veneti abbiano il diritto a una diagnosi precoce. Il nostro obiettivo è quello di fare prevenzione per salvare vite umane, oltre che fornire alle famiglie un punto di riferimento, perché dalle malattie metaboliche non si guarisce e una diagnosi come questa cambia ti cambia completamente la vita.” Di screening metabolico allargato in Veneto si parla da più di tre anni. In seguito a un aspro dibattito politico sulla sede del centro screening si è deciso di dividere la regione a metà: quattro provincie (circa 26.000 nati all’anno) afferiranno al centro screening di Padova, tre provincie (circa 19.000 nati l’anno) a quello di Verona. “Dal 1 gennaio – continua Burlina, presso tutti i centri nascita che avranno aderito, si potrà iniziare lo screening allargato. Al momento della nascita ai genitori sarà consegnato un opuscolo informativo e sarà richiesto loro il consenso per il test. I campioni saranno codificati con un sistema totalmente informatico che prevede la condivisione istantanea dei risultati: grazie a un sistema da noi sviluppato saremo in grado di fornire risposte in tempi rapidissimi. I campioni saranno spediti a Padova in 24 6 ore e nel giro di 72 ore di avrà la risposta. In caso di risposta positiva saremo in grado di fare un’ulteriore analisi sullo stesso campione, in modo tale da procedere con l’iter diagnostico vero e proprio solo in caso di alto rischio.” “La presa in carico dei pazienti sarà immediata – prosegue Burlina – saranno avviate le terapie possibili e le famiglie saranno affiancate da un supporto psicologico, parte integrante del nostro team che a gennaio sarà composto da 7 persone. Mi aspetto un’incidenza di queste patologie molto più alta rispetto a quanto visto fino ad ora, e siamo pronti a offrire alle famiglie terapie e supporto. Stiamo già pensando poi ad iniziare degli studi “pilota” per lo screening di alcune patologie per le quali vi è una terapia efficace che potranno includere omocistinuria, malattia di Pompe, malattia di Fabry, mucopolisaccaridosi, immunodeficienza combinata grave. Saremo pronti ad offrire il nostro appoggio e le nostre competenze anche alle altre regioni: solo condividendo intenti ed esperienza è infatti possibile realizzare un grande progetto di prevenzione qual è lo screening neonatale.” “Per il futuro – chiude Anna Maria Mazenta – insieme al Dott. Burlina vorremmo iniziare a pensare a migliorare la vita dei pazienti adulti. Si pensa sempre alle malattie metaboliche come ‘questioni pediatriche’, ma grazie ai progressi scientifici oggi i bambini con queste patologie diventano adulti. Mio figlio ad esempio oggi ha 30 anni: per i pazienti della sua età non ci sono centri di riferimento.” Le prime 20 patologie per le quali è previsto lo screening neonatale in veneto sono: fenilchetonuria/ iperfenilalaninemie, leucinosi, tirosinemia tipo I e II, acidemia glutarica tipo I, acidemia isovalerica, acidemia propionica, acidemia metilmalonica, deficit di coblamina, deficit di 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA liasi, deficit di 3-metilcrotonil-CoA carbossilasi, deficit del trasportatore di carnitina, deficit di carnitina-palmitoil transferasi I, deficit di carnitina-palmitoil transferasi II, deficit di carnitina-acilcarnitina transolcasi - deficit dell’acil-CoA deidrogenasi a catena media, deficit dell’acil-CoA deidrogenasi a catena molto lunga, deficit multiplo di acil-CoA deidrogenasi, defict dellìidrossiacil-CoA deidrogenasi a catena lunga. n. 23 MME ProgETTo dI rICErCA PROGETTO: DOSAGGIO MEDIANTE HPLC-MS/MS DELL’ATTIVITA’ DELLA GALATTOSIO-1FOSFATO URIDILTRANSFERASE (GALT) E DELLA GALATTOCHINASI (GALK) SU ERITROCITI PER LA DIAGNOSI DI GALATTOSEMIA La galattosemia comprende un gruppo di malattie metaboliche genetiche rare, caratterizzate da un difetto del metabolismo del galattosio, che comporta una serie di sintomi variabili, che comprendono una malattia grave potenzialmente fatale (galattosemia classica), una forma lieve rara (deficit di galattochinasi) con cataratta, e una forma molto rara di gravità variabile (deficit di galattosio epimerasi), simile alla forma grave della galattosemia classica. La prevalenza complessiva non è nota. L’incidenza annuale della galattosemia classica è stimata tra 1/40.000 e 1/60.000 nei paesi occidentali. I diversi tipi di galattosemia sono dovuti alle mutazioni dei geni GALT, GALK1 e GALE (9p13, 17q24, 1p36), che codificano per tre enzimi essenziali nel metabolismo del galattosio: queste mutazioni causano un difetto della via della degradazione del galattosio di Leloir. Tutte e tre le malattie sono trasmesse come carattere autosomico recessivo. I neonati di solito presentano difficoltà alimentari, ritardo della crescita, scarso guadagno del peso, letargia e ittero nella forma grave comune della malattia (galattosemia classica). Il sottotipo clinico raro e meno grave della galattosemia (deficit di galattochinasi) si manifesta primariamente con cataratta, mentre mancano gli altri segni della malattia classica. La diagnosi precoce e il trattamento con una dieta senza lattosio è cruciale per prevenire la morte e alleviarne i sintomi. La diagnosi di galattosemia classica e del deficit di galattochinasi sono eseguite mediante il dosaggio dell’attività enzimatica eritrocitaria rispettivamente di GALT e GALK. Il saggio che correntemente viene utilizzato in molti laboratorio prevede l’utilizzo di standard marcati radioattivamente. Questa tecnica oltre a essere pericolosa e molto laboriosa non è affidabile quando l’attività enzimatica è bassa. Recentemente è stato riportato in letteratura la possibilità di dosare l’attività di questi enzimi mediante HPLC-MS/MS, questo metodo più veloce e sensibile, rende più sicura la diagnosi (Berry GT 2010). OBIETTIVO Messa a punto di un metodo in HPLC-MS/MS che permetta di diagnosticare rapidamente un paziente affetto da galattosemia e contemporaneamente individuare il tipo di galattosemia (classica o da deficit di galattochinasi) del quale è affetto. MATERIALI E METODI Per lo sviluppo del metodo sarà necessario l’acquisto del seguente materiale: • Standard deuterato e non deuterato di: Galattosio e galattosio 1 fosfato. • Reagenti per la reazione enzimatica. • Colonna cromatografica. La strumentazione sulla quale verrà sviluppato il metodo è già presente nel Laboratorio di Malattie Metaboliche Ereditarie: uno spettrometro di massa a triplo quadrupolo Xevo TQ MS (Waters) accoppiato a una pompa binaria Acquity UPLC, entrambe le apparecchiature come tutto il materiale necessario per il progetto, sono stati acquistati e donati al laboratorio da Cometa A.S.M.M.E. Sviluppo del progetto e tempistiche La prima fase della durata di 1 mese circa prevede: - Messa a punto del metodo in MS/MS, verranno determinate le condizioni ottimali di sensibilità, studiati i pattern di frammentazione delle molecole e scelte le transizioni ottimali per impostare il metodo MRM (Multiple Reaction Montoring). - Messa a punto del un metodo enzimatico sui globuli rossi. La seconda fase della durata di circa 2 mesi prevede: - Validazione del metodo secondo le linee guida riportate in letteratura. - Determinazione dei valori di riferimento in un popolazione (n=100) di pazienti non affetti maschi e femmine attingendo a campioni anonimi raccolti presso il laboratorio di malattie metaboliche ereditarie dell’ospedale di Padova. - Determinazione del range di attività in pazienti affetti da galattosemia classica e deficit di galattochinasi. Bibliografia 1. 2. Li Y, Ptolemy AS, Harmonay L, Kellogg M, Berry GT. Ultra fast and sensitive liquid chromatography tandem mass spectrometry based assay for galactose-1-phosphate uridylyltransferase and galactokinase deficiencies. Mol Genet Metab. 2011 Jan;102(1):33-40 Quantification of galactose-1-phosphate uridyltransferase enzyme activity by liquid chromatography-tandem mass spectrometry. Li Y, Ptolemy AS, Harmonay L, Kellogg M, Berry GT. Clin Chem. 2010 May;56(5):772-80. doi: 10.1373/clinchem.2009.140459. Epub 2010 Mar 26. Dott.ssa Giulia Polo Direttore Dott. Alberto Burlina 7 n. 23 MALATTIE rArE malattie rare UNA FINESTrA SUL NAzIoNALE ASSEMbLEA SoCI CoNSULTA NAzIoNALE dELLE MALATTIE rArE Milano, 29 giugno 2013 Nel corso dell’Assemblea annua della Consulta si è fatto il punto sullo stato della legislazione delle malattie rare. Una situazione molto preoccupante legata alla crisi politica nazionale che ha impiegato mesi per formare un nuovo governo. Le elezioni hanno cambiato radicalmente il quadro di riferimento politico in quanto molti onorevoli e senatori, compreso il Ministro Balduzzi, che avevano dimostrato sensibilità ed impegno nei confronti del mondo delle MR, non ci sono più. Ora bisogna ricominciare a tessere contatti, chiedere appuntamento con il nuovo Ministro e pressare l’ISS per recuperare il tempo perduto. È stato fatto notare che anche l’Associazione Dossetti, che si occupava attivamente della materia, da alcuni mesi non da più segnali di attività a seguito soprattutto della fuoriuscita del direttore Dr Giustozzi. Si è deciso inoltre di dare all’ISS la disponibilità della Consulta a collaborare nella redazione del piano nazionale delle malattie rare definitivo che dovrà essere adottato dal governo entro il 31/12/2013. Infine si è approvato di essere presenti a Roma ad ogni iniziativa promossa da ISS, Ministero Salute e altri, che riguardi le MR. È indispensabile tenere alta la tensione e l’attenzione nei confronti di questo mondo sia a livello nazionale (per portare a termine i decreti legislativi in merito al riconoscimento di altre 109 MR nei LEA ed al riconoscimento di diritti per MR e famiglie), che a livello regionale. Verrà chiesta l’iscrizione dell’Associazione come Onlus per consentire ai donatori di detrarre le donazioni effettuate. Non sarà chiesta l’iscrizione per usufruire del 5 x mille per non interferire con le attività degli associati. Graziano Bacco VENETo: SUMMEr SCHooL rEgIoNALE PEr INVESTIrE IN PrEVENzIoNE Venezia, 25 luglio 2013 Si è svolto il 25 luglio u.s. un interessante convegno sugli investimenti in prevenzione sanitaria presso la Sala del Consiglio Regionale Veneto al quale l’Associazione ha ritenuto importante essere presente. Un’assise coraggiosa in quanto aveva lo scopo di discutere sull’opportunità che la sanità pubblica investa in prevenzione in tempi di crisi economica come quella che stiamo attraversando, quindi con risorse limitate, al fine di costruire una salute migliore, i cui risultati si vedranno solo in futuro. Al confronto, organizzato dalla Summer School, nell’ambito della sessione estiva di formazione dell’organizzazione mondiale della sanità, sono intervenuti l’Assessore al sociale della Regione Veneto Remo Sernagiotto, il Presidente della commissione Sanità Leonardo Padrin, Josep Figueras, responsabile del Centro europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità, Reinhard Busse, direttore del Dipartimento di gestione sanitaria dell’Università di 8 Berlino e codirettore della Summer School, Isabel de la Mata della direzione generale per la salute della Commissione europea, Martin McKee dell’Osservatorio europeo per le politiche sanitarie e Joanna Nurse dell’Ufficio europeo del’Organizzazione mondiale della Sanità. È stato ribadito dai vari relatori che prevenire significa da un lato incentivare lo screening, anticipare il riconoscimento di eventuali malattie, ma anche disincentivare le cattive abitudini, come fumo e alcol, promuovere la buone abitudini, alimentazione ed esercizio fisico. La salute è soprattutto un bene economico, in quanto una persona sana lavora, sta bene e non é un costo per la collettività. In questa visione della salute i paesi del Nord Europa investono somme significative in azioni di prevenzione che riguardano la sanità, l’ambiente, le infrastrutture e l’educazione. Le riflessioni indotte dal convegno aiutano a valutare e capire n. 23 malattie rare dove va la sanità italiana e soprattutto dove va quella veneta. Il Presidente della V^ Commissione Leonardo Padrin, nel ritenere interessanti le relazioni degli ospiti esteri, ha sottolineato che la Regione Veneto investe sulla salute oltre 500 milioni di € ogni anno, che in un momento di ristrettezza economica assumono paradossalmente maggiore valore. “Qualore diventasse difficile la sostenibilità del sistema sanitario ha concluso Padrin – chi ha tenuto comportamenti colpevoli deve partecipare alla spesa”. Un vecchio detto recita: “prevenire é meglio che curare”, ed è proprio quando le risorse sono poche che utile imparare e promuovere buoni comportamenti. I risultati di questo convegno rafforzano, inoltre, la nostra scelta di promuovere e sostenere l’avvio dello screening allargato per la diagnosi delle MME, che consentiranno, oltre ad una vita dignitosa e serena ai pazienti riconosciuti affetti da tali patologie, notevoli risparmi di costi sanitari e sociali per la collettività. Graziano Bacco gIorNATA NAzIoNALE doSSETTIANA MALATTIE rArE E VALorI dELLA VITA. SIAMo rArI… MA TANTI Roma, 4 ottobre 2013 “Malattie rare e valori della vita, siamo rari …. ma tanti.” Complimenti a chi ha scelto questo titolo. Finalmente qualcuno si accorge che questi pazienti hanno un’anima, un’aspettativa di vita, una dignità di uomini, la speranza di non essere solo un peso per la società. Hanno anch’essi, come chiunque altro, il diritto alla salute, al lavoro, agli affetti, al tempo libero, e a misurarsi alla pari di tutti con le sfide quotidiane della vita, e con tutto ciò che comporta un’esistenza normale. In una parola, non sono cittadini di serie B. È avvilente che un Paese che si definisce democratico, continui ad emarginare questi pazienti e le loro famiglie. E di questa situazione noi siamo testimoni a seguito delle richieste di aiuto che, tutti i giorni, ci pervengono da tutta Italia. Occasioni di questo spessore tecnico e culturale meritano quindi attenzione e risalto. Le consideriamo tappe importanti nel tormentato e molto spesso drammatico calvario dei pazienti affetti da Malattie Rare. Ecco perché guardiamo sempre con molta speranza al mondo legislativo, oltre che a quello scientifico e medico-terapeutico. Ci troviamo quindi nella cornice corretta per pretendere dalle istituzioni nazionali, regionali, universitarie ed ospedaliere l’avvio di un progetto complessivo che risolva alla radice i problemi che le Malattie Rare comportano ai pazienti, alle loro famiglie, alla società. Nonostante alcuni provvedimenti legislativi nazionali (quale il Regolamento sulle Malattie Rare), e in alcuni casi regionali (quali il riconoscimento dei Centri Regionali di Riferimento), la situazione sociosanitaria relativa alle Malattie Rare resta particolarmente grave soprattutto per ciò che riguarda le Malattie Metaboliche Ereditarie: il numero di pazienti che ne sono affetti è in continuo ed esponenziale incremento; inoltre, almeno per ora, da queste malattie non è possibile guarire ma solo contenerne gli effetti con cure e diete strettissime. Sono quindi necessari: − fondi per la ricerca; − medici professionalmente preparati; − Unità Operative Regionali o Interregionali con equipe di medici, psichiatri, dietisti e personale infermieristico, completi di reparti, ambulatori, attrezzature e laboratori per la diagnosi ed il controllo periodico dei malati. La mission di queste strutture deve comprendere: − la presa in carico del paziente in tutte le fasi della sua vita, dall’età pediatrica e adulta in poi, prevedendo, se necessario, protocolli di collaborazione con altre discipline ospedaliere (quali la neurologia, la nefrologia, la cardiologia); − la formazione professionale, tramite l’istituzione di corsi universitari obbligatori diretti soprattutto agli studenti che intendono abbracciare la specializzazione in pediatria, oltre a quelli che intendono specializzarsi nelle Malattie Rare; − una maggiore informazione rivolta agli attuali pediatri in servizio; − una maggior attenzione e comunicazione sociale alle famiglie: guai a lasciarle sole a crogiolarsi nel loro piccolo o grande dramma; ne conseguirebbero costi etico-sociali spaventosi. È giunto il momento che si formi un Tavolo di lavoro presso il Ministero della Salute o l’Istituto Superiore della Sanità, volto ad 9 n. 23 malattie rare incentivare la nascita dei Centri Regionali o Interregionali e a coordinarne le attività di ricerca, sperimentazione e scambio di conoscenze mediche. Se vogliamo dare serenità e dignità ai pazienti ed alle loro famiglie dobbiamo costruire certezza di cura, cultura medica e strutture facilmente identificabili e raggiungibili nel territorio nazionale. Le Associazioni sono pronte a fare la loro parte. Solo così onoreremo i valori della vita ai quali si è voluta dedicare questa giornata. Graziano Bacco CoNVEgNo SULLA PrEVENzIoNE PrIMArIA dELLE MALForMAzIoNI CoNgENITE E SCrEENINg NEoNATALE ESTESo Roma, 11 dicembre 2013 Nel corso del convegno, organizzato dal Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore si Sanità, è stata sottolineata l’importanza della prevenzione delle malattie rare e delle malformazioni congenite con vaccinazioni (es. contro la rosolia), diete alimentari corrette (quella mediterranea è la più indicata per le donne), assunzione acido folico prima del concepimento e nelle prime settimane dallo stesso, stili di vita che evitino ambienti inquinati, assunzione di alcool, fumo, stupefacenti, farmaci ad azione sul sistema nervoso. Una interessante tavola rotonda ha affrontato il diritto dei pazienti e loro familiari di sapere o non sapere la presenza di una malattia rara individuata dagli screening neonatali estesi. Una tematica dal forte connotato etico che alimenta pareri diversi. I giuristi presenti hanno comunque affermato che il paziente o i familiari, in caso di neonati e minori, hanno il diritto di sapere se lo screening ha individuato una malattia rara, indipendentemente dalla sua leggerezza o gravità. Il non portare a conoscenza dei genitori la diagnosi di una malattia rara, anche “leggera” può creare in futuro problemi di maggiori costi sociali e sanitari per la collettività. Il tema è emerso a seguito del comportamento di una regione che ha codificato la scelta di rendere note ai pazienti solo le malattie rare per le quali è possibile una cura. Uno spazio importante della giornata è stato dedicato alle esperienze in tema di prevenzione secondaria di malattie rare mediante screening neonatale esteso dei centri Toscana-Umbria, EmiliaRomagna, Sardegna, Lazio, Sicilia Orientale e Piemonte. I dati esposti confermano che l’estensione dello screening neonatale allargato fa emergere tante malattie rare, soprattutto metaboliche ereditarie quantificabili in 1 caso ogni 1.800 nati. Tutti i centri hanno insistito sull’importanza di una organizzazione 10 efficiente per la raccolta dei campioni dai centri nascita e loro trasporto al laboratorio di riferimento, l’analisi in tempi stretti dei campioni di sangue, la definizione in tempi rapidi dei falsi negativi e falsi positivi, l’immediata presa in carico dei casi diagnosticati. L’ultima parte della giornata è stata dedicata ai progetti del Centro Nazionale per il Controllo delle Malattie (CCM10 e CCM11) che hanno lo scopo di creare idonee linee nazionali di indirizzo su specifici percorsi assistenziali per bambini con MMC diagnosticate alla nascita mediante screening. In particolare il CCM11 propone un “modello operativo nazionale per ridurre le disuguaglianze di accesso ai servizi sanitari nelle diverse regioni”. È coordinato dal Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e si avvale della collaborazione di altri Enti competenti in materia. L’obiettivo primario del progetto è di “mettere a punto una strategia per lo sviluppo e l’applicazione di un disegno nazionale per lo screening neonatale esteso che risponda a criteri di omogeneità, coerenza, efficacia e trasferibilità nei differenti contesti regionali”. Infatti, l’identificazione di un neonato con malattia metabolica avvia un iter assistenziale caratterizzato da controlli clinici, di laboratorio e strumentali, inizio di terapie patogenetiche e di supporto che coinvolge il paziente e i relativi familiari. Non basta pertanto assicurare il test esteso al 100% dei nati sul territorio nazionale, ma “occorre fornire precisi e definiti percorsi clinici con protocolli operativi ottimizzati all’impiego delle risorse dei vari operatori coinvolti nel processo: Centri di nascita, Centro screening, Centro clinico specializzato, Pediatria ospedaliera e del territorio, servizi socio-assistenziali del territorio, educatori e pedagogisti”. Graziano Bacco n. 23 malattie rare CoNSULTA NAzIoNALE dELLE MALATTIE rArE Audizione Commissione Sanità Senato della Consulta Nazionale delle Malattie Rare (CNdMR) Roma, 4 dicembre 2013 Il 4 dicembre u.s. la CNdMR, Federazione formata da associazioni di malati rari o loro familiari, anche piccolissima, presenti in differenti Regioni italiane alla quale aderisce anche la nostra Associazione è stata ricevuta dalla Commissione Sanità del Senato. Di seguito si pubblica un primo stralcio delle argomentazioni affrontate con i senatori presenti. Il resoconto completo dell’audizione sarà pubblicata nel sito web (www.cndmr.it) della Consulta: Mission fondamentali: 1) “Essere presenti dove si discute di malattie rare e malati rari, a livello nazionale o regionale o comunque sul territorio, consapevoli che –come recita anche lo slogan del movimento internazionale delle persone con disabilità – non è opportuno decidere “Nulla su di noi senza di noi”- Consapevoli, soprattutto, che è da vissuto delle associazioni e dei malati che scaturisce quella speciale “competenza” di cui sia il legislatore che il mondo scientifico, nel campo delle malattie rare non può fare a meno se vuole agire nella maniera più giusta e più diretta. 2) Occuparsi del “quotidiano” del malato raro, consapevoli che i tempi e gli spazi dello stesso e della sua famiglia sono il QUI e l’ORA e le emergenze quotidiane hanno bisogno di trovare risposte immediate e sul territorio. Il lavoro portato avanti negli anni, con proposte anche operative è presente nel documento per la definizione di criticità e possibili soluzioni in tema di Malattie Rare che alleghiamo. Sappiamo che numerose proposte di legge aspettano di completare il loro iter parlamentare che speriamo si concretizzi presto nella proposta di un testo unico con celere approvazione e siamo in ansia per il varo del PNMR di cui non abbiamo più visto la stesura finale, successiva ai numerosi contributi che le diverse associazioni – e noi fra loro – avevano fatto arrivare al Ministero. Non ci è possibile, nel breve tempo dell’audizione, esplicitare tutte le attuali osservazioni. Vorremmo che la Commissione prendesse atto della nostra di- sponibilità a partecipare a tavoli di lavoro attorno alla definizione delle nuove norme che nasceranno dall’attesa legge. Accenniamo solo, quindi, ad alcune primissime indicazioni che ci appaiono inderogabili: • Facciamo presente che il DM 279/2001 non è stato neppure completamente attuato e che, dopo 12 anni, non è stato ancora aggiornato l’elenco delle patologie, aggiornamento indicato nel DM come triennale! A oggi molti malati rari non sono neppure riconosciuti come tali! • In numerosi DDL abbiamo ritrovato la definizione di malattia rara con le parole “sono considerate rare le malattie a rischio di vita o gravemente invalidanti che colpiscono non più di cinque individui su diecimila residenti.” Questa definizione rischia di “eliminare” nella pratica alcune malattie rare (che sono tali per l’incidenza e non per la gravità) senza considerare che la “gravità” nasce soggettivamente proprio per l’assenza di percorsi diagnostici, di cura e di monitoraggio, che malattie “potenzialmente” meno gravi, diventano invalidanti e danneggiano gravemente la salute e la possibilità di una vita normale proprio a causa dello stato di rarità. Se le malattie rare avessero una reale ed efficiente presa in carico, attraverso quei “protocolli personalizzati” o “piani individualizzati” che alcuni dei disegni presentati prevedono, se quindi gli interventi non fossero “standardizzati”, ma secondo i bisogni reali e soggettivi della persona con malattia rara, l’eliminazione della specificazione di “rischio di vita” o “gravemente invalidanti” eviterebbe ulteriori gravi ingiustizie ed eliminerebbe sprechi di risorse. La situazione dei malati rari evidenzia al massimo quanto sia l’APPROPRIATEZZA della cura e dell’intervento, la vera uguaglianza e giustizia. È assolutamente necessaria una Regia Nazionale Malattie Rare, come esplicitato in alcuni DDL presentati in Senato. Crediamo utile sottolineare come sia indispensabile che siano i malati rari e i loro familiari, spesso non forti e numerosi, ma certamente esperti della complessità e della peculiarità di alcune situazioni ad essere interlocutori “privilegiati” delle istituzioni tramite le loro Federazioni di secondo livello. a cura di Cristiano Bacco Membro del Consiglio Direttivo della CNdMR 11 n. 23 solidarietà gArA dI PESCA A SAN LEoNArdo VALCELLINA PrESSo IL LAgHETTo PArTIdor S. Leonardo Valcellina, giugno 2013 Ogni anno, nel mese di giugno, tante volte con il sole e tante volte con la pioggia, si svolge la gara di pesca di beneficenza a favore della nostra associazione. Il laghetto partidor si trova in località San Leonardo Valcellina, una frazione di Montereale Valcellina. È un bellissimo posto sotto gli alberi, tenuto in ottime condizioni da volontari che appartengono alla associazione pescatori. Si ride, si scherza, si gusta tutti insieme gli ottimi piatti preparati per il pranzo, dopo la pesca, da bravissimi cuochi in pensione che hanno lavorato a Venezia. La gara consiste nel prendere al massimo 10 trote. Quello che prende il maggior peso di trote vince. C’è persino la gara tra i “pierini” cioè i ragazzi-bambini che vi partecipano. È una manifestazione molto sentita dalla popolazione del Comune di Montereale e dintorni e quindi vi partecipano molte persone. È un momento anche per incontrare persone che magari non si vedono tutti i giorni. Ma l’obiettivo principale di questa mani- 12 festazione è di sostenere ed aiutare la nostra associazione e le altre associazioni del paese. Il mio Comune di residenza è sempre pronto e partecipe in queste iniziative e non nascondo il fatto che conoscendo tutti Matteo, mio figlio, non si risparmiano in niente. Matteo è quasi sempre presente ma mi piacerebbe che anche altri ragazzi-bambini che fanno parte della nostra associazione partecipassero per essere testimoni e protagonisti di questa bellissima iniziativa. Il prossimo incontro è previsto per giugno 2014. Organizziamoci per partecipare numerosi: andrete a casa con la consapevolezza di aver passato una bella giornata in compagnia di bella gente e sopratutto gente pronta in prima fila per aiutare quelli che hanno più bisogno. Un ringraziamento alla associazione pescatori e cacciatori ed alle persone-volontari che ogni anno danno il massimo per questo evento. Ilenia Fabbro (mamma di Matteo) n. 23 solidarietà UN SogNo rEALIzzATo La grande conquista di Noemi e della sua famiglia Ciao a tutti, vi scrivo per rendervi partecipi della gioia che stiamo vivendo in questo periodo, siamo i genitori di Noemi Scarso alcuni di voi ci conoscono già... agli altri vogliamo far sapere che Noemi è affetta da una malattia metabolica che aggravandosi in questi 5 anni l’ha costretta su una carrozzina con ventilazione assistita 24 ore al giorno. Noi vorremmo far vivere a Noemi una vita più normale possibile, ma a volte non basta la volontà, serve anche il denaro. Nel tempo lei è cresciuta e poterla spostare è diventato sempre più difficile; molte volte abbiamo deciso di non uscire (e non mi riferisco a grandi spostamenti ma anche solo ad andare a fare la spesa), per non rischiare che potesse succedere qualcosa a Noemi. Questo ci ha molto penalizzato come famiglia avendo noi anche un’altra figlia più grande che si vedeva molte volte rifiutare un uscita tutti insieme. Il disagio che si veniva a creare ogni volta, ha spinto mio marito ed io a decidere di chiedere una mano a tutti quelli che avrebbero voluto darcela, per poter acquistare un furgone attrezzato per spostare Noemi in tutta sicurezza. Nella mia famiglia lavora solo mio marito e per il progetto che avevamo in mente ci serviva parecchio denaro e di questi tempi non è semplice risparmiare e noi non disponevamo certo di una cifra così importante come quella che ci sa- rebbe servita. Così abbiamo organizzato una campagna di raccolta fondi per poter riuscire a raccogliere il necessario che permettesse di realizzare il nostro progetto. Nell’arco di poco tempo tante persone, molte di esse sconosciute, hanno contribuito con una donazione e tutto questo ci ha fatto pensare che esiste ancora tanta, tantissima, solidarietà. E finalmente a ottobre……a poco più di un anno dall’inizio del nostro progetto è arrivato il furgone, così come lo volevamo. Ora ci sentiamo felici, a molti di voi sembrerà strano che io usi questo termine, perché riusciamo a muoverci tutti e quattro insieme in sicurezza e questo ci consente di sentirci una famiglia “normale”. Con questa mia lettera vogliamo ringraziare chi ci ha sostenuto e ha creduto nel nostro progetto….ha creduto che una bimba anche con tutte le complicazioni derivate dalla sua disabilità possa avere diritto di vedere il sole, di vedere il verde di un prato, di sentire l’aria che le accarezza il viso. Grazie di cuore a tutti! 13 n. 23 testimonianza IL SALUTo dI CHIArA zANCo Carissimi genitori e carissimi bambini, ragazzi e adulti, vi scrivo perché il mio cammino con voi non sarà più a stretto contatto come lo è stato fino a qualche mese fa. La mia attività nell’ambito delle malattie metaboliche è giunta a termine e ci tengo a precisare che l’unico grande motivo per cui è successo questo è l’arrivo del mio piccolo Achille che ha cambiato del tutto le priorità della mia vita. Mi scuso perché da un giorno all’altro non mi avete più visto in reparto ma la mia gravidanza è stata piuttosto complicata e l’ho passata per la maggior parte in ospedale. È stata dura anche per me accettare un distacco così repentino perché questo lavoro è significato tanto per me e posso dire di averci messo tutta la mia anima e buona volontà in questi anni. Il ringraziamento maggiore va al Dott. Alberto Burlina che con pazienza mi ha fatto crescere professionalmente e mi ha insegnato a pretendere di raggiungere sempre il meglio per i nostri pazienti. La sua professionalità e il suo genio sono delle qualità inestimabili che fanno di lui un grande medico ma anche la dedizione versi i pazienti e la tenerezza (anche se a volte mascherata da un carattere un po’ impulsivo) che più volte ho visto emergere in lui ne fanno soprattutto un grande uomo. Non di meno ringrazio il Dott. Alessandro Burlina per aver condiviso il percorso terapeutico dei pazienti adulti e del quale ricorderò sempre la grande serietà, l’impegno costante e la professionalità. Ho condiviso con altre colleghe dietiste questi anni: ognuna di loro mi ha aiutato e le ricordo con affetto così come molti medici, la psicologa, i tecnici di laboratorio, la biologa, le segretarie, le infermiere che come me hanno 14 vissuto il loro lavoro come una missione. Ora però desidero ringraziare tutti voi perché in questi 7 anni e mezzo di cammino insieme abbiamo condiviso moltissimo, dalle cose più dure da accettare alle cose più gioiose. Non mento se dico che mi sono emozionata come se fossi parte della famiglia in questione ad ogni svezzamento, ad ogni primo passo ad ogni primo giorno di scuola, ad ogni prima comunione, ad ogni patente... perché il legame che si crea con un paziente cronico e con la famiglia di appartenenza è una cosa molto profonda che spesso va oltre il distacco professionale, è condivisione nel vero senso della parola. Il mio percorso professionale per cercare di capire le malattie metaboliche non è stato facile, è una materia piuttosto difficile e ingarbugliata ma ci ho messo tutto l’impegno possibile per cercare di crearvi delle diete il più possibile accettabili e per farvi stare meglio. Poi dal punto di vista umano penso che solamente chi vive la situazione possa capire fino in fondo cosa si provi e mi scuso se a volte vi ho dato l’impressione di non comprendere a pieno il vostro dolore o il vostro vissuto. Questo pensiero a voi mi è giunto ancora più intensamente quando è nato mio figlio prematuro il quale ha necessitato per circa 10 giorni dell’ausilio di un sondino per alimentarsi: sebbene sapessi bene la procedura, quando gli è stato posizionato mi è scesa una lacrima amara di un dolore fine che solo un genitore può comprendere… Vi ammiro per la lotta quotidiana per vostro figlio e per cercare di fargli vivere una vita il più possibile normale; vi ammiro quando cercate di farvi valere anche contro le istituzioni, i pregiudizi e le discriminazioni. La vostra non è una vita facile come per tante famiglie ma la soddisfazione e la gioia che ogni piccolo progresso porta è decisamente maggiore perché assume un valore proprio che rispecchia tutta la fatica che è necessitata per ottenerlo. Grazie per tutto questo e mi scuso per gli errori che sicuramente avrò commesso, auguro a tutti voi il meglio che la vita vi può offrire! Un caro abbraccio Chiara Zanco n. 23 testimonianza IL MIo FUTUro CoME IL FIorE Quando Sofia sarà grande Un libro dedicato a Elena Mi chiamo Sofia ho 10 anni, in questo breve testo mi descrivo come secondo me potrei essere in futuro; mi immagino una ragazza di media statura, con i capelli biondi e un fisico da modella; mi piacerebbe frequentare il liceo scientifico per poi iscrivermi all’università alla facoltà di medicina ed in seguito specializzarmi in pediatria. Successivamente vorrei specializzarmi anche sulle malattie metaboliche, cercare di comprendere meglio cause ed effetti di tali malattie, spinta dal fatto che io ne sono affetta. Desidero sposarmi e avere una famiglia molto numerosa, magari avere sei o sette figli, perché adoro l’armonia e la complicità di una grande famiglia. Spero io possa abitare in una grande casa con un giardino immenso dove poter tenere dei gattini e dei cagnolini perché adoro molto gli animali domestici. Spero che questi miei sogni in futuro possano avverarsi. Gizzi Sofia Elena era una bambina affetta dalla nascita da una malattia rara; la sua storia è dunque una tra quelle raccontate sulle pagine di questo notiziario. L’epilogo è stato purtroppo tragico e questo ha lasciato in noi genitori un segno indelebile. Non è nel nostro modo di essere raccontare esperienze strettamente personali; forse è dovuto in parte all’educazione che abbiamo ricevuto, ma soprattutto riteniamo importante custodire i nostri ricordi in fondo all’anima, come un piccolo e prezioso tesoro tutto nostro. Tuttavia, in questi mesi, abbiamo preso consapevolezza dell’importanza che della nostra esperienza (e quindi di nostra figlia) rimanga una traccia; è nato quindi il progetto di realizzare un racconto illustrato destinato ai bambini e agli adulti. Sappiamo che non è cosa nuova, ma per noi la stesura di questa fiaba è stato, ed è ancora, un modo per riflettere sull’esperienza della malattia e della morte. Nella trasfigurazione letteraria la dimensione personale assume perciò una dimensione più ampia e questo è ciò che noi vogliamo condividere con gli altri. Riportiamo in questa pagina la copertina della nostra pubblicazione, che potrete trovare nei prossimi mesi nei mercatini od eventi promossi da “Cometa”, a cui andranno i ricavati. A conclusione di questo intervento trascriviamo la premessa del nostro libro. Questo racconto nasce da un viaggio che ha lasciato un segno indelebile; in un percorso infatti si incontrano situazioni e persone che cambiano la vita. Questi avvenimenti ed individui si ritrovano qui, trasportati nella dimensione della fiaba. I personaggi illustrati rimandano perciò, in qualche modo, a delle persone reali ma è importante soprattutto quello che rappresentano: coraggio, fede, scienza, speranza e consapevolezza. Ogni passaggio rappresenta pertanto la tappa di un cambiamento per affrontare l’oscurità della malattia e dell’assenza. Al termine del viaggio, nella consapevolezza dell’imperfezione che pervade l’esistenza, rimane forte il desiderio di trovare una risposta alla domanda “perche?”. Una risposta forse non può esserci ma rimane fondamentale la memoria che come un filo sottile lega il passato al futuro. Un racconto quindi per bambini da leggere ed interpretare con i grandi. Adriana e Nicola 15 www.cometaasmme.org www.cometaasmme.org C’è una festa che risveglia lo Spirito, che esalta la speranza e diffonde C’è una risveglia lo Spirito, ciò che ognifesta cuoreche nasconde: la propria luce! Il Natale tua festa! e diffonde che esaltasialala speranza Auguri di Buon Natale! ciò che ogni cuore nasconde: la propria luce! Il Natale sia la tua festa! Auguri di Buon Natale! Anche quest’anno ha devoluto un contributo alla ricerca sulle Malattie Metaboliche Ereditarie, sconfiggerle è un augurio di vita. Presidente Anna Maria Marzenta cell. 335 8040220 Via Monte Sabotino, 12/A - 35020 Ponte San Nicolò (PD) Tel. 049 8962825 - Fax 049 6888108 [email protected] - www.cometaasmme.org acidosi lattiche, beta ossidazione degli acidi grassi Salvino Padoan Erminio Fortuna Manuela Carlin Patrizia Ronzani Giuliana Raineri Giuseppe Clauser Graziano Bacco Gianni Menarbin Segretaria Elisabetta Mazzari cell. 335 7268022 Il Presidente e il Vice Presidente sono a disposizione degli associati ai numeri telefonici indicati, il martedì e il giovedì dalle 18,30 alle 20,30. REFERENTI DELL’ASSOCIAZIONE SUDDIVISI PER PROVINCIA E REGIONE PADOVA Fabiola Zandonà tel. 049 9001577 VICENZA Katia Beggiato tel. 0444 532170 ROVIGO Sandro Sinigaglia tel. 0425 601219 VERONA Fausto De Guidi tel. 045 7364034 Susan Mutter tel. 045 8841002 TREVISO Sandra Redigolo tel. 0422 853570 Vito Marinello tel. 0421 560809 VENEZIA Giuliana Raineri tel. 041 992328 BELLUNO Nives Guida Carlesso tel. 0437 578943 Claudia Meneghel tel. 0437 930376 FRIULI Ilenia Rossi tel. 0427 799481 Andrea Urbani tel. 0431 91392 TRENTINO Giuseppe Clauser tel. 0465 702093 Roberto Girardi tel. 0464 552678 ALTO ADIGE Elena Tonolli tel. 0471 287375 EMILIA ROMAGNA Rosanna Strozzi tel. 0522 887361 CENTRO-SUD Erminio Fortuna tel. 0734 840700 REFERENTI PER PATOLOGIE pku, iperfenilalaninemie acid. organiche, leucinosi, iperammoniemie amminoacidopatie, omocistinuria glicogenosi, fruttosemia, galattosemia Vice presidente Graziano Bacco cell. 348 1305144 tel. 347 4661940 tel. 0734 840700 tel. 041 414086 tel. 049 632850 tel. 041 992328 tel. 0465 702093 tel. 049 5817330 tel. 049 9704148 Come sostenere COMETA A.S.M.M.E. Per sostenere i progetti dell’associazione puoi versare il tuo contributo: • con bonifico bancario Cassa di Risparmio del Veneto IBAN IT78 D062 2562 6000 7400 2909 16K • Versamento c/c postale n° 15114358 • donando il tuo 5x1000 a COMETA A.S.M.M.E. cod. fisc. 92065090281 www.cometaasmme.org Periodico di Cometa A.S.M.M.E. - Associazione Studio Malattie Metaboliche Ereditarie ONLUS Associazione di volontariato senza fini di lucro - Reg. Vol V Vol.. Regione Vene V Veneto to PD 222 - C.F. - P. P IVA V ib P d 92065090281 - Sede legale: Via Monte Sabotino, 12/A - 35020 Ponte San Nicolò (Padova) Italy - Tel. 049 8962825 - E-mail: [email protected] - R Reg. T Trib. Padova n. 1713 d dell 4/10/2000 Redazione: Via Monte Sabotino, 12/A - 35020 Ponte San Nicolò (Padova) Italy. Direttore responsabile: Morena Trolese - Comitato di redazione: Anna Maria Marzenta, Cristiano Quattromani, Salvino Padoan, Gianni Menarbin, Elisabetta Mazzari. Foto tratte da archivio storico di Cometa A.S.M.M.E. - Stampa: Tipografia Daniele - Legnaro (PD) - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 N. 46) art. 1, comma 2, DCB Padova. Il presente numero è stato chiuso in redazione dicembre 2013. Questa rivista viene inviata a tutti i soci e sostenitori di Cometa A.S.M.M.E. e ai malati metabolici. La rivista viene anche spedita ai ricercatori, medici di base, medici ospedalieri e personale infermieristico, alle Ulss, ospedali, strutture sanitarie pubbliche e private impegnate sulle tematiche legate alle malattie metaboliche ereditarie. “MME INSIEME” viene recapitata inoltre alle associazioni di volontariato impegnate sul tema delle malattie rare, agli uffici comunali, provinciali, regionali e statali che operano in tale settore e a quanti ne facciano richiesta. Ai sensi dell’art. 13, legge 675/96, è possibile in qualsiasi momento e gratuitamente consultare, modificare e cancellare i dati o semplicemente opporsi al loro utilizzo scrivendo a: Redazione “MME INSIEME” Via Monte Sabotino, 12/A 35020 Ponte San Nicolò (Padova).