Piatti tipici
La peculiarità di Teggiano è una gastronomia che può essere definita mediterranea per la
presenza di paste fatte in casa "fusiddi, cavatieddi, ravaiuoli, parmatieddi e urecchi ri prieuti",
condite con sugo insaporito dal gusto delle "vrasciole" teggianesi o dalle "salsicce curate". Tra i
secondi piatti c'è il capretto e il cinghiale al forno. Il pranzo è preceduto dall'antipasto fatto dai
prodotti tipici del luogo: mozzarelle, caciocavalli, soppressata, salsiccia, pancetta arrotolata
con finocchietto, pepe e polvere di peperone, melanzane, funghetti e peperoni sott'olio,
peperoni arrostiti, frittata di patate. Particolarissimo è il peperone secco, fritto intero nell'olio
bollente, che diventa saporitissimo e croccante e prende il nome di "sciusciullonu"; il tutto
accompagnato da un buon bicchiere di vino. Tra i dolci, quelli caratteristici sono: la torta del
duca, i bicchinotti e i tunnuliddi (taralli) semplici o zuccherati e li pastareddi ri casa (paste
secche all'uovo). La tipicità di questi prodotti sta anche nella loro lavorazione. Ad esempio li
ravaiuoli teggianesi sono fatti con la "pettila", che è una parte di pasta di circa 2 o 3 cm di
perimetro tutto intorno al ripieno, che viene chiusa con la forchetta. I ravioli con la "pettila" sono
di grandezza rilevante, circa 12 cm per 8 cm. Volendo, possono essere anche a "crona", perché
raffiguravano in piccolo la corona indossata dalla Principessa Costanza in occasione della sua
visita a Teggiano. La soppressata è un salame particolarmente magro, proveniente dalla parte
migliore del maiale; tradizionalmente, per far sì che acquisti una qualità organolettica eccellente
viene conservata nell'olio d'oliva anche per più anni, mentre la salsiccia a "caparieddi" viene
conservata sotto "nzogna" (sugna). La sugna può essere mischiata all'olio nella preparazione
del sugo.
Fonte: Opuscolo "Teggiano Città D'Arte"
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