Servizio Fitosanitario Regionale PSILLA DAL FOLLICOLO BIANCO CEROSO DELL’EUCALIPTO Glycaspis brimblecombei Origine e diffusione La psilla G. brimblecombei, originaria dell’Australia, è diventata specie invasiva nell’ultimo decennio. A partire dalla sua prima segnalazione in California nel 1998, in pochi anni l’insetto si è rapidamente diffuso attraverso l’intero continente americano, dalla Florida fino all’Argentina e al Cile. In Africa G. brimblecombei è attualmente presente nelle isole Mauritius e in Madagascar. Le prime segnalazioni in Europa hanno riguardato la Penisola Iberica nel 2009 e in Italia nel 2010 nella Regione Campania e nel Lazio. Nel corso del 2011 la pullulazione dell’insetto ha assunto nel centro Italia ed in Sardegna, dimensioni notevoli e sta assumendo carattere di emergenza fitosanitaria per l’eucalipto. Foto 1: come si presenta la fronda di un eucalipto infestato Biologia Le colonie di G. brimblecombei sono di facile individuazione per la presenza dei tipici follicoli di cera, detti lerps, che spiccano per il colore bianco. Si presentano in forma sub-conica e, a completo sviluppo, possono raggiungere 3 mm sia in diametro che in altezza. Queste produzioni sono secrete dalle neanidi e dalle ninfe a scopo protettivo. La specie presenta tre stadi neanidali e due di ninfa, sollevando i lerps è possibile osservare le neanidi di color giallo arancio o le ninfe arancioni rossastre con gli astucci alari di color marrone scuro. Foto 2: i caratteristici follicoli cerosi e vistose gocce di melata Gli adulti hanno una longevità limitata a 3-10 giorni, non vivono protetti dai follicoli. Lunghi circa 3 mm sono di colore variabile dal verde chiaro al giallo. Le forme adulte, alate, consentono alla psilla di diffondersi a notevoli distanze ed ampliare così le aree di infestazione. La femmina depone uova di colore giallo - arancione disposte spazialmente ad arco e ancorate mediante un breve peduncolo generalmente sulla pagina inferiore della foglia. La schiusa avviene in genere 7-10 giorni dopo la deposizione. Foto 3: oltre ai lerps, si distinguono due adulti, due ninfe e uova della psilla La presenza contemporanea di adulti, uova e di stadi preimmaginali (foto 3), evidenzia un’evoluzione di almeno 2 generazioni. Da dati bibliografici si rileva che in Australia sono state osservate 2 - 4 generazioni all’anno. Foto 4: adulto di psilla Danni Eucalyptus camaldulensis è l’ospite d’elezione del G. brimblecombei, anche se in Australia è segnalato su ben 137 specie del genere Eucalyptus. Nei focolai d’infestazione è stato osservato che l’insetto si sviluppa sul fogliame adulto e sui germogli dell’anno. La psilla, alimentandosi a spese della linfa floematica, produce grandi quantità di melata molto vischiosa che imbratta il fogliame e su cui si stratificano le fumaggini. In presenza di popolazioni elevate dell’insetto è stata registrata anche una precoce filloptosi. In letteratura è riportato che, abbondanti infestazioni con severe filloptosi, possono provocare forti deperimenti delle piante nel giro di 2-3 anni. Difesa L’eucalipto in Italia e nel Lazio è prevalentemente piantumato in aree urbane a scopo ornamentale e più diffusamente come pianta frangivento nei distretti rurali fatti oggetto, in passato, di grandi opere di bonifica. Il ricorso ad un controllo chimico è improponibile nei centri urbani per ovvie ragioni inerenti la salute pubblica. In ambiente agricolo la pratica sarebbe molto dispendiosa e di dubbia validità economica, oltre tutto all’attualità non esistono prodotti agro farmaci autorizzati allo scopo. Per quanto riguarda il controllo naturale nelle aree di origine della specie ed in quelle di nuova colonizzazione, sono state individuate numerose specie di entomofagi generalisti che si evolvono a carico delle colonie della psilla. Tra questi, si citano ragni, vespe, coccinellidi, sirfidi, crisope ed antocoridi Foto 5: larva di sirfide Foto 6: larva di crisopa Foto 7 : adulto di antocoride Le recenti osservazioni condotte nel 2010 soprattutto in Campania e Lazio hanno di fatto rilevato la presenza di alcune specie predatrici ed in particolare va sottolineata una significativa attività di contenimento da parte di Anthocoris nemoralis Fabricius e di Vespula sp. a carico delle colonie della psilla. A. nemoralis svolge la sua azione di controllo su tutti gli stadi preimmaginali della psilla. In letteratura l’efficacia potenziale di questo antagonista è stata segnalata anche per altri ambienti. Le vespe, oltre ad alimentarsi di melata, sollevano i follicoli cerosi per predare le forme sottostanti. Di contro, per quanto riguarda la presenza di parassitoidi indigeni a carico di stadi di sviluppo della psilla, nessuna attività parassitaria è stata finora osservata nelle località italiane. Tra i nemici naturali conosciuti di G. brimblecombei, il parassitoide specifico Psyllaephagus bliteus, è stato impiegato con successo in programmi di lotta biologica classica, che hanno visto la sua introduzione dall’Australia nelle aree di neo-colonizzazione di California, Brasile, Messico e Cile . La crescente percentuale di parassitizzazione registrata in alcune aree a pochi anni dall’introduzione dell’entomoparassita fanno propendere per un esito positivo del controllo biologico della psilla. Foto 8: Psyllaephagus bliteus, parassitoide specifigo della psilla dell’eucalipto Le foto 1, 2, 3 e 4 sono del SFR Lazio; le foto 5 e 6 sono state tratte dal sito www.naturamediterraneo.com; la foto 7 è stata tratta dal sito www.commanster.eu; la foto 8 è stata tratta dal sito della University of California.